Intervista di Pietro De Bonis ad Alessandro Faino, autore del libro “Il Mistero della Sacra Spina”

Salernitano di Giffoni Valle Piana (città del “Giffoni Film Festival” di cinematografia per ragazzi), Alessandro Faino ha svolto gli studi medici a Roma, laureandosi nel 1992 e specializzandosi in Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica. Sposato, tre figli, vive in Puglia, a Massafra.

Alessandro Faino

È autore di alcune pubblicazioni in ambito medico-scientifico, bioetico e divulgativo sanitario. Dal 2000 è docente a contratto di Igiene e Medicina di Comunità presso la sede di Taranto dell’Università Cattolica L.U.M.S.A. di Roma, corso di Laurea in “Scienze del Servizio Sociale e del No Profit”. “Il Mistero della Sacra Spina”, edito da Lupo Editore, il suo romanzo che presentiamo oggi.

Il Giffoni Film Festival lo sfondo di una vicenda che vede protagonisti Clara e Fabio, due ragazzi di terza media, e il loro insegnante di Diritti Umani, Giorgio. La sceneggiatura di Clara e Fabio ha meritato il secondo posto al Write for Movie del Giffoni Film Festival: giunti a Giffoni i tre sono ospiti del convento francescano della città. A partire dalla prima notte in quel convento, a Clara compare in visione un vecchio frate dalla barba bianca, che ogni volta le lascia dei misteriosi messaggi che rimandano a un tesoro da cercare, collegato a una delle numerose spine della Sacra Corona di Cristo. Così, la realtà che circonda Clara, Fabio e Giorgio inizia a rispecchiare la sceneggiatura presentata al Festival. La ricerca del misterioso tesoro diventa il loro obiettivo…

Alessandro Faino si è reso molto disponibile a rispondere ad alcune mie domande.

 

P.D.B.: Ciao Alessandro! Definisci il tuo “Il Mistero della Sacra Spina” un romanzo soft fantasy storico, ci spieghi meglio?

Alessandro Faino: Devo la definizione “soft fantasy storico” a un amico giornalista. Ne ho condiviso da subito il senso poiché davvero il romanzo contiene elementi del fantastico combinati a fatti storici documentati. Il tutto, in una narrazione rivolta principalmente agli adolescenti (Collana Abat-Jour di Lupo Editore) ma godibile pure da un pubblico adulto, e con uno stile di scrittura semplice ma, mi auguro, niente affatto banale.

 

P.D.B.: Il tuo libro gira attorno a morti misteriose, oggetti che scompaiono, ritrovamenti eccezionali, colpi di scena. Quando è nato il fascino per queste genere letterario? Quando hai pensato di scrivere storie di tuo pugno?

Il mistero della Sacra Spina

Alessandro Faino: Il mistero è l’elemento conduttore del romanzo. Mistero che va inteso non soltanto nel senso di noir e di poliziesco (quest’ultimo elemento narrativo è peraltro intimamente connesso all’intreccio generale della trama) ma nel senso di meraviglia, stupore, cioè di componenti suggestive tipiche di infanzia e adolescenza. E adolescenti sono Clara e Fabio, due protagonisti del romanzo. In quanto alle morti misteriose, cioè non chiaramente naturali, una soltanto è vissuta direttamente dai due ragazzi e dal loro professore. A Giffoni infatti, ove è ambiento prevalentemente il romanzo, muore misteriosamente il custode religioso della Sacra Spina, uno dei cento frammenti della corona di Cristo e reliquia miracolosa venerata da secoli: con la morte del religioso la Sacra Spina svanirà nel nulla. Svelando gli indizi enigmatici di misteriosi messaggi, i protagonisti raggiungeranno il tesoro collegato alla Sacra Spina, scoprendo inoltre che morti misteriose si sono verificate nei secoli scorsi in altri luoghi e in analoghe circostanze. Pur non essendo originariamente un lettore e scrittore di fantasy, l’antica idea di parlare della Sacra Spina di Giffoni, il paese ove ho vissuto i miei primi diciott’anni, mi ha spinto a farlo secondo questo genere, e con il linguaggio essenziale e schietto dei ragazzi.

 

P.D.B.: La trama del romanzo l’avevi già tutta nitida in mente dall’inizio o l’hai sviluppata via via nel corso della stesura?

Alessandro Faino: Come nei miei due romanzi precedenti (L’imperfetto amore e Il compito di Clara) la strutturazione del romanzo ne ha preceduto la stesura. I punti fermi della trama erano tre: l’ambientazione a Giffoni e nei luoghi del Giffoni Film Festival, la ricostruzione storica del percorso delle Sacre Spine da Gerusalemme all’Europa durante i secoli e, infine, la costruzione di una trama basata sulla ricerca del tesoro misterioso attraverso un’azione di intelligenza creativa dei due giovani protagonisti. Da questo canovaccio, la storia ha poi trovato il suo corso naturale. Complessivamente dunque il romanzo contiene una forte valenza biografica, nel senso stretto del termine: non riguarda infatti soltanto la memoria di vicende personali, ma esprime i sentimenti profondi che la mia terra e le tradizioni popolari religiose hanno suscitato nella mia anima, e che oggi rappresentano il repertorio più intimo dei ricordi personali. A tale riguardo mi piace ricordare che la prefazione del romanzo è stata stilata da Claudio Gubitosi, direttore di Giffoni Experience  e personaggio fra i primi dieci più amati tra i giovani del mondo. Ma, soprattutto, un mio amico.

 

P.D.B.: Dalla tua biografia emerge che, in quanto medico, hai già pubblicato in ambito medico-scientifico, bioetico e divulgativo sanitario, continuerai anche in questo settore?

Alessandro Faino: Come dirigente medico di un Dipartimento di Prevenzione (ASL Taranto) sono quotidianamente impegnato, oltre che nel servizio, pure nell’aggiornamento professionale e nella comunicazione scientifica con il team con cui lavoro. Inoltre come insegnante di Igiene e Medicina di Comunità nel Corso di laurea in Scienze del Servizio Sociale della sede tarantina della LUMSA di Roma, svolgo formazione e pubblicazioni. Infine quando posso e in occasione di inviti a convegni o a semplici momenti di formazione presso associazioni e gruppi di volontariato, mi diletto a parlare di Bioetica, una disciplina che considero la nuova speculazione filosofica rispetto alla cosiddetta modernità, e uno strumento fondamentale del pensiero contemporaneo per dibattere sulle questioni relative alla vita e al senso e ai contenuti della medicina. 

 

P.D.B.: Sei uno scrittore che legge molto? Lo ritieni essenziale per imparare a scrivere bene?

Alessandro Faino

Alessandro Faino: Leggo tanto, ma non è mai abbastanza… Se ritengo essenziale leggere per imparare a scrivere? Certamente sì, e lo spiego con un aneddoto. Mio nonno materno è stato un valente pittore della scuola salernitana del ‘900. Lui mi diceva che l’artista è colui che affianca la tecnica al talento. Il talento è innato, è un gene, è un dono di Dio. La tecnica invece si acquisisce, è un metodo, una regola e una maniera per fare le cose, per orientare il treno del talento sui binari della norma stilistica e, in una certa maniera, del consenso e del successo. Se questo è vero, leggere molto e leggere bene affina la tecnica. Ma leggere …cosa? Delle mie 1000 calorie letterarie assunte quotidianamente, un terzo è offerto dallo studio (medicina, bioetica e filosofia …una passione insaziabile), un terzo dai classici (grandi autori italiani e stranieri, dell’ottocento e novecento), un terzo infine da quella che chiamo la “letteratura commerciale”, cioè quel coacervo di produzioni contemporanee in cui trovo di tutto: talento, tecnica, … spesso spazzatura raccomandata e abbellita dalla pubblicità e dalle promozioni di case editrici …sempre le stesse e con l’incenso di autori, …sempre quelli! Ebbene, ritengo che leggere quest’ultima roba, sia utile quanto leggere grandi cose: si apprende dai grandi maestri… ma di più… dagli errori!

 

P.D.B.: Due parole dirette e spontanee al lettore per convincerlo a comprare immediatamente il tuo “Il Mistero della Sacra Spina”? Hai cinque secondi!

Alessandro Faino: A oggi è l’unico romanzo che riguarda un mistero reale, un fenomeno prodigioso che è sotto gli occhi di tutti, credenti e non. Un romanzo narrato senza sentimentalismi, ma con gli occhi del cuore di due adolescenti, che svelano la via che conduce al tesoro che ognuno ricerca per essere felice.

 

P.D.B.: Grazie Alessandro per questa intervista. Hai in vista presentazioni del romanzo? Stai già scrivendo il nuovo?

Alessandro Faino: Ho presentato il romanzo a Massafra, la città in cui vivo, a Giffoni,  Mesagne e due volte a Lecce (salotto culturale Samà e La Feltrinelli). Sono in programma presentazioni in Basilicata, Friuli e, ancora da fissare, a Roma e Firenze. Sì, sto scrivendo qualcosa: una sorta di sequel de “Il mistero della Sacra Spina”, con ambientazione fantastica ma non troppo, e una cornice storica a far da guscio al progetto narrativo. Inoltre, mi piacerebbe tornare alla narrativa non di genere, magari con un nuovo romanzo d’amore e sull’amore, come il primo uscito per Manni Editori (L’imperfetto amore – 2010).

 

Written by Pietro De Bonis

 

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