Contest letterario gratuito di prosa e poesia “La Stagione dei Papaveri”

“[…] mi chiedo se hai sentito la mia voce/ nell’eterno lamento del vento,/ se puoi vedere il mio cuore sanguinante/ nei colori dei papaveri.”.

 

Regolamento:

1. Il Contest letterario gratuita di prosa e poesia “La Stagione dei Papaveri” è promosso dalla web-magazine Oubliette Magazine e dall’autrice Delia L. Sant. Il  Contest letterario è riservata ai maggiori di 16 anni.

Il Contest è gratuito. Il tema è libero.

 

2. Articolato in 2 sezioni:

A. Short Story in 200 parole (un racconto breve avente come limite massimo di partecipazione 200 parole, e come limite minimo 30 parole)

B. Poesia (limite 80 versi)

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria opera sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con opere edite ed inedite. Per un facile conteggio delle parole consigliamo di scrivere la short story in un documento word e cliccare in alto Revisione, e Conteggio parole in alto a sinistra.

Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.

 

Le opere senza nome, cognome, e dichiarazione di  accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.

 

Ogni concorrente può partecipare in entrambe le sezioni e con una sola opera per sezione.

 

4. Premio:

N° 1 copia del romanzoLa Stagione dei Papaveri”, di Delia L. Sant, edito dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni per la collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.

Saranno premiati i primi due classificati della sezione A, ed i primi due classificati della sezione B.

 

5. La scadenza per l’invio delle opere, come commento sotto questo stesso bando, è fissata per il 6 ottobre 2014 a mezzanotte.

 

6.  Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Delia L. Sant (Scrittrice)

Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)

Irene Gianeselli (Collaboratrice Oubliette)

Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Maila Daniela Tritto (Collaboratrice Oubliette)

Katia Debora Melis (Collaboratrice Oubliette)

 

7. Il contest non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: oubliettemagazine@hotmail.it  indicando nell’oggetto “Info Contest Amare oltre l’oceano” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), in alternativa all’email si può comunicare attraverso la pagina fan di Facebook:

https://www.facebook.com/OublietteMagazin

 

10. È possibile seguire l’andamento del contest ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti al Contest Letterario; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.

 

11. La partecipazione al Contest implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

Buona partecipazione!!!

 

107 pensieri su “Contest letterario gratuito di prosa e poesia “La Stagione dei Papaveri”

  1. Sezione B= Poesia
    Accetto il regolamento

    Testo di Rosa Coddura

    Il suono della fragilità

    Sotto i miei passi
    non solo asfalti,
    sui marciapiedi di città
    tappeti di foglie morte
    che svelano una verità.

    Un secco scricchiolio
    è una sensazione che condivido
    come se mi sentissi io stessa
    artefice e vittima della sofferenza
    che suona la mia stessa fragilità.

    1. GEMMA PREITE

      SEZIONE B: POESIA

      ACCETTO IL REGOLAMENTO

      Presagi

      Addormentati pure giovane
      amante mio
      io domani potrei 
      non svegliarmi
      e il mio corpo nudo e ancora caldo
      lascerai lì nella nostra alcova 
      e fuggirai spaventato
      e non avviserai nessuno
      E poi saprai che qualcuno 
      mi ha trovata ormai disfatta 
      nella mia solitudine.

    2. sezione A . short stories

      SPERANZA DI ARCOBALENO BAMBINO
      La girandola colorata, si animava solo se soffiavi forte. E da piccola lei soffiava esprimendo un desiderio. Un desiderio dai colori arcobaleno, profumato d’estate e magia. Chissà perché era convinta che si sarebbe avverato, ma crescendo aveva scoperto che non sarebbe stato così facile. C’era da faticare per realizzare un sogno. Eppure la girandola rimaneva per lei un oggetto magico. Soffi e lei gira e quando gira i colori si fondono nell’arcobaleno. Mara non ha più desideri da soffiare ora, però lo fa per suo nipote, forse sperando di ritrovare nel suo sguardo la stessa magia di lei bambina. A soffiare per lanciar forte nel cielo un desiderio di speranza.

      Loriana Lucciarini – sezione A – esprimo l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

  2. SETTEMBRE

    Nello sfumare di stagione
    raduna gli ultimi tepori
    in graduati rossi indefiniti
    a delinear orizzonti blu
    di mari nervosamente tristi
    come in ultimo commosso saluto
    di commiato all’amore che và.

    Imbevuta or l’aria
    d’ odor di mosti -chiude-
    nel cassetto dei ricordi
    quelli di salsedine
    e l’ultimo raggio di sole
    illumina la vigna
    spoglia del suo frutto.

    E’ tempo di calde memorie
    che accendono l’animo
    da un freddo cielo bigio
    al calar della sera;
    un raggio di luna -illumina-
    il cader di foglia d’un albero
    che rivela al cuor mio
    l’autunno

    “”
    (accetto il regolamento)
    (autorizzo il trattamento dei dati)

    Filippo Salvatore Ganci
    “”

  3. Fabio D’Alessio, partecipo alla sezione B e accetto il regolamento.

    Lineamenti

    Infuria la tempesta
    Vento forte e pioggia battente.
    L’ombrello non ripara
    Quasi vuol volare
    E il tuo viso dietro un vetro
    Che si gusta la scena
    Con un accenno di sorriso
    Che cerchi di coprire con la mano
    Mentre ti allontani.
    È durato tutto un attimo,
    non avrei dovuto nemmeno vederti,
    eppure prenderei acqua per ore
    attendendo un tuo ritorno.

  4. Fabio Angelino, partecipo alla sezione B e accetto il regolamento.

    La vita è meravigliosa

    È caduto un petalo a terra,
    mi sento così fragile nel guardarlo,
    fino a ieri sembrava così vigoroso
    rosso ed orgoglioso,
    proprio come lo ero io,
    che correvo e volavo da un prato ad un altro
    con la spregiudicatezza di chi deve conoscere ancora la vita,
    le sue carezze, il peso dei suoi schiaffi.
    E adesso sono qui,
    seduto su questa fredda carrozzella,
    che spingo forte con le mie braccia,
    che spingo forte i miei pensieri
    affinché accompagnati dalla fantasia,
    possano volare in alto e portarmi via.
    Lontano dal grigio di questa città,
    lontano dal rumore della tristezza,
    che cade come neve sul cuore fragile delle persone
    che non si accorgono di quello che hanno,
    che non si accorgono che la bellezza li circonda
    ed ogni giorno cerca di abbracciarli,
    mentre loro distrattamente la evitano,
    troppo intenti ad osservare la vita,
    Ma la vita non va osservata, va vissuta,
    Certo, chi sono io per dire questo?
    Anche io non mi sono mai accorto della dolcezza di un bacio,
    del caldo della carezza di una madre,
    del bene nascosto nel rimprovero di un padre.
    E adesso me ne pento.
    Anche se da quando ti ho trovata mia dolce creatura,
    tutto sta cambiando.
    Il sole di mattina si alza presto,
    la luna è sempre luminosa,
    ed ha un sorriso limpido e contagioso.
    Contagioso come il tuo,
    che qui davanti a me apre le sue braccia e mi urla:
    ”Sono con te, e non c’è altro posto in cui vorrei essere.”
    Ed io non posso far altro che arrendermi all’evidenza:
    la vita è meravigliosa.
    E così, uso gli unici arti che sono ancora in grado di muovere,
    per far la cosa che più amo fare: abbracciarti
    E ti stringo e ti bacio,
    e ti osservo e ti amo.
    E libero come non lo sono stato mai,
    mi alzo in piedi, non con le gambe,
    ma con la mia anima,
    che accompagnata dalla tua
    prosegue questo viaggio chiamato vita
    E anche se so benissimo che questo corpo si spegnerà totalmente,
    sorrido,
    perché so che una volta finita questa esistenza,
    il mio cuore continuerà a battere.

  5. Fulvio Bella partecipo alla sezione A e accetto il regolamento

    Innamorato

    In paese ne parlavano tutti; laggiù, in fondo, dove la cava si faceva inaccessibile per non lasciar intravedere i segreti amori della ghiaia e la lesbica tenerezza dell’acqua stagnante, da giorni, era apparsa una rana.
    Una rana diversa dalle solite.
    Appariva qualche minuto prima di mezzanotte e poi, a mezzanotte precisa, come a un segnale convenuto, si gettava nel lago.
    Una principessa?
    Si, non c’era dubbio, per Sandro si trattava di una principessa che chiedeva di essere liberata.
    Diceva addirittura di averla vista incatenata, proprio là, sul fondo.
    Com’era bella!
    Per questo quella sera Sandro quando la rana si gettò in acqua decise di seguirla.
    Un bacio in fondo alla cava e le acque a brillare come un presepe d’altri tempi.
    Il mito è compiuto.
    La principessa rapita e tenuta prigioniera dal sortilegio ora è libera.
    Ma non meno libero è Sandro, o forse di più, più libero di tutti.
    Il suo corpo fu visto l’indomani galleggiare tra le papere, ed ora tutti parlano di Sandro del matto innamorato della rana.

  6. Fulvio Bella partecipo alla sezione B e accetto il regolamento

    Mare d’ottobre

    Di tutte le risa di donna,
    d’isterico gioco di bimbi
    solo questo è rimasto

    lo sguardo sbiadito
    del sole e del mare.

    Solunto, 14 ottobre 2010

  7. Sezione B= Poesia
    Accetto il regolamento…. ROBERTO MARZANO

    SPARAMI QUI

    Sparami qui
    tra l’epicardio e il ventricolo
    farò un tonfo nell’angolo
    non esitare, fai “pum”!
    E scaglia bene
    la palla con cura e metodo
    prendi la mira e rimembra
    gli allenamenti al poligono…
    Ma stai attento
    non frantumarmi il malleolo
    è doloroso e antiestetico
    un condannato che zoppica
    e non ferirmi all’orecchio
    sii bravo e fammi secco
    veniamo presto all’epilogo
    levami il tappo dell’anima…
    Io ti capisco
    stai obbedendo ad un ordine
    ma è solo un gesto meccanico
    non è da ansia né panico…
    Crivellami un po’
    fammi in poltiglia il cervello
    tra le sterpaglie sopprimimi
    annichiliscimi il battito
    non soffriremo più.
    E non ti affliggere
    se tra di noi non c’è dialogo
    in tal frangente è pacifico
    mandami pure al diavolo
    e finiamola, qui…

  8. Il mondo

    Canta nell’ universo
    qui … sulla tardiva foglia di mare
    conquistando la luna
    tra parole non dette
    e musica del trepido vento
    camminando
    sulla via dei pensieri
    e gocce di stelle.

    Elena Spataru

    Sezione B, accetto il regolamento

  9. FABIO RECCHIA
    23-12-1953
    SEZIONE B
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

     PAPAVERI

    Erano bianchi i petali dell’inverno
    freddi e luminosi
    nel freddo sole
    di una stagione dormiente.

    Candore virginale
    nella promessa dell’amore.

    Lentamente il sole si accende di un rinnovato calore.

    Il gelido biancore abbandona la terra
    e spuntano timidi i fili d’erba
    donando agli occhi una verde distesa.

    Nella stagione matura il grano dorato
    e come bocche innamorate
    si aprono al mondo
    i rossi papaveri.

  10. SEZIONE B
    SINA MAZZEI
    Accetto il regolamento
    POESIA

    Le mie ombre nella luce

    Le mie ombre sono più lunghe della mia anima,
    i miei silenzi più lunghi della mia voce,
    il mio dolore più lontano del mio corpo.
    Là dove vorrei tempo sono morta.
    Là dove sono nata non ho morte.
    Là dove vorrei morire, vivo.
    I miei pensieri sono più veloci di un’attesa,
    i miei fallimenti più grandi della mia vittoria.
    La mia luce più inesplosa di un tramonto.
    Tutto non mi corrisponde come manifesto
    ed io non corrispondo al tutto manifesto di me.
    Neanche la tristezza vale meno di un sorriso
    da quando sono andata via dal mio ritorno,
    da quando ho perso ciò che riluce come il sole.
    Soltanto tu, o mia poesia silente,
    dai vera luce alle mie ombre chiare.

  11. Sezione A-Short story in 200 parole
    SARA ALBARELLO
    accetto il regolamento

    “La stagione dei papaveri”

    Sussurravano i papaveri al vento coccolati da mani fresche e giovani,la libertà dell’attimo in una prigione di lamento.
    Tutto era intriso ed eluso.
    Portava ancora il papavero rosso al lato dell’orecchio.
    Ne aveva conservato perfino l’ anello che li avrebbe condotti a nozze.
    Era solita passeggiare tra i campi vermiglio accarezzandone i petali e accanto a sè lo sentiva.
    Albert era caduto in guerra dopo appena un anno di conflitto.
    Christine,giovane e bella piena di speranze intratteneva con lui un rapporto epistolare fino a che colui che l avrebbe accompagnata alla fine dei suoi giorni non rispose più.
    Le truppe le inviarono un comunicato.
    le cadde il foglio dalle mani e quando ebbe questa notizia ebbe una fitta al cuore,una morsa talmente forte da non riuscire quasi a respirare.
    E’difficile da capire per chi non l ha vissuto ma Albert non c era più.
    Questa era l unica certezza.
    Un papavero cadde.
    Cominciò a sfiorire.
    Uno ad uno i petali levitavano verso il terreno.
    E lei cercava quel fiore rosso per ricordarlo.
    Nel suo diario ne conservava uno.
    Glielo aveva regalato lui prima di partire.
    Una consolazione.
    Pianti sommessi e lacrime andate.
    Occorreva ricostruire.
    Il dolore può farti ricominciare.
    -A volte.-
    Ripeteva tra sè e sè.
    Aveva vent anni ed era in età da marito.
    Si sposò con un altro uomo,venuto dal profondo sud.
    Ebbe dei figli ma io non so se ci volle una vita per dimenticarlo o forse mai.
    Forse nemmeno la morte li ha separati.
    Perchè l amore prosegue oltre la vita.
    Oltre ogni confine.

  12. Petali rossi sparsi

    Silenzi dopo le urla,
    sangue che lento scivola
    su ultimo pensiero di terrore,
    su ultimo sguardo di stupore..

    Veloce s’è scagliato il fulmine
    da cielo furioso
    su terra fiera, decisa..

    Fiore piegato a morte
    distrutto da maschile orgoglio,
    petali rossi sparsi alla rinfusa
    come farfalle..

    Tania Scavolini sezione B accetto il regolamento

  13. Ines Zanotti
    8/9/2014
    Sezione B – Accetto il Regolamento

    “SEI TU…”

    Un’immensità di pensieri
    brulicano fra le vie della mente
    e come vento sfacciato,
    invadono la linfa della vita mia.
    L’ansietà del cercarti
    s’infrange bisognosa
    laddove il battito implora…
    E ti ritrova
    fra le pieghe di un’età,
    sorridente di puerilità,
    in gesti di generosità,
    spontanea impulsività!
    Ora plasmo gli incontri:
    sì, ti riconosco…
    e ti amo ancor di più!

  14. Sezione B Poesia
    accetto il regolamento

    LA POESIA

    Poesia
    fiume pieno di parole
    torrente che invade la mente
    espressione surreale di un mondo
    sconosciuto chiamato anima.
    Poesia scritta da mille occhi
    che il mondo guardano
    spiegata dalla fantasia.
    Quanti poeti la vita ha regalato al mondo
    ognuno col suo ricercare
    quel senso di passione
    che porta a creare un mondo
    immaginario o reale e che danno
    vita al sapere.
    Chi le scrive ricercando con insistenza
    rime da accompagnare ad un riscontro
    pur di avere quell’attimo di credibilità.
    Chi si cimenta nella sintassi pura
    chi nella metrica da seguire rigorosamente
    chi si inventa espressioni di parole
    poco conosciute escludendo la ricevibilità
    di chi la legge.
    Chi mestierando il sapere dimentica
    l’indole per cui le scrive.
    Tante diverse tipologie espressive
    di questo mondo chiamato poesia a cui
    regalo la mia eterna gratitudine.
    E io che scrivo cercando di far vivere
    pensieri che porto dentro
    regalando la semplicità della passione
    faccio parte di una realtà che si chiede ancora
    la poesia cos’è?
    Poeti e poesia a cui dedico il mio tempo
    so di non essere degno alla appartenenza
    ma finchè i miei pensieri semplici
    regaleranno ad una sola persona la stessa mia emozione
    continuerò a scrivere frasi che partono dall’anima.
    E la Poesia è la fantasia dell’anima
    che vive nei versi di chi li scrive.
    Poesia è il cuore regalato a sconosciuti.

  15. Sezione A Short story
    accetto il regolamento

    QUANDO FIORISCONO I PAPAVERI

    Mi sedetti. L’ombra lunga dell’albero sembrava una freccia che puntava verso mio futuro.
    I papaveri stavano sbocciando, macchie rosse come gocce di sangue. Aprii quel libro che sapeva di famiglia, di casa.
    Rilessi quelle parole: ”«No, adesso non posso pensare — si diceva — dopo, quando sarò tranquilla» – ma questa tranquillità per riflettere non veniva mai” e poco dopo Anna Karenina si sarebbe gettata sotto il treno.
    Amavo quel libro, amavo mio padre, ma nessuno amava me.
    Lo gettai sull’erba insieme al blocco di carta e alla matita che avevano raccolto i miei pensieri più intimi. Presi la scatola di fiammiferi dalla tasca dei pantaloni, ne accesi due e affidai al fuoco il compito di incenerire la mia vecchia vita.
    Fragili brandelli di carta bruciata volavano nel vento, neri come la mia nuova anima.
    M’incamminai sul sentiero che mi avrebbe riportato al paese. Non sarei più tornato in quel luogo.
    La sera seguente, mentre affondavo il coltello nella gola di quella ragazza, sentii di avere compiuto il grande salto. Ero un carnefice, finalmente, non più una vittima.

    Michael fu arrestato, anni dopo, con l’accusa di avere ucciso otto studentesse. Mentre i papaveri fiorivano.

  16. Palloncini blu cobalto.
    —————————-

    Smussano lapislazzuli acuminati,
    i palloncini blu cobalto
    mentre volano verso la libertà.

    Anatre immortali
    starnazzano vecchie dicerie desuete,
    mentre i maiali affamati
    rendono giustizia a metalli abbandonati
    nel meglio della vecchiaia.

    Cuori preannuncianti feci,
    trasformati in successi strappalacrime.

    Genitori felici
    dopo anni passati a pregare
    miracoli possibili.

    Venerande attitudini
    diventate realtà
    giocando.

    Giuseppe Carta

    Sezione B – Accetto il Regolamento

  17. sono Daniela Montanari,
    desidero partecipare alla Sezione B= Poesia
    Accetto il regolamento con la poesia

    “Fratello”

    Fratello,
    è un macello.
    No, non volevo fare rime,
    pensavo.
    Mi chiedo perché non ci abbiano lasciati soli
    da subito
    Uno contro l’altro
    Con i respiri che si graffiavan insidiandosi nell’altro
    Con i pugni stretti e non contro un muro.
    Di silenzio, di protezione.
    Mi chiedo perché non mi hai mai preso in braccio
    o se lo hai fatto quand’io non mo memoria
    perché hai smesso
    O se hai smesso
    perché.
    Nacqui e non avevo colpe
    di questo son certo.
    Tu scappasti ed io ti corsi dietro
    ma la corsa, nostra, di entrambi
    ha spinto te più lontano
    e me sempre più sotto.
    Quando ora vecchio,
    sì, vecchio,
    pensi a me, dimmi fratello
    chi appare nella tua mente?
    Un soldato ? uno straniero?
    Guardami bene
    Ti prego, guarda bene davanti a te
    Sono io,
    fratello.
    Un bimbo molto piccolo che non ha colpe
    Che ti ammirato, invidiato, rincorso.
    Una vita.
    E ora, adulto, sta ancora aspettando
    Che tu gli legga una favola:
    la vita.

  18. La stagione dei pomodori

    È la stagione dei papaveri che sbiadiscono al sole, che svolazzano al vento caldo come farfalle.
    Ed è anche la stagione dei pomodori rossi e maturi. Con le schiene curve al sole, gruppi di immigrati sollevano il capo ogni tanto per prendere fiato e poi si tuffano di nuovo in quella tavolozza di colori, chiazze rosse in un mare verde.
    Parlano poco per non consumare energie, per far andare le mani velocemente.
    I pensieri volano lontano verso le persone care che hanno lasciato e il cuore batte più forte, lacrime silenziose e furtive rigano la pelle scura.
    Sono pagati poco per questo lavoro, ma per ora questo poco è sopravvivere alla miseria. Questo poco serve a dare sostegno alla famiglia, serve per non morire.
    Il giovane Ahmed tutto ad un tratto si alza da terra e senza preoccuparsi delle reazioni del caposquadra, comincia a protestare a gran voce, urlando che la paga è troppo bassa.
    Sembra come un segnale.
    A quel gesto di coraggio, anche tutti gli altri si alzano, lasciando cadere dalle mani i pomodori.
    Chini non sono più, con fierezza rivolgono lo sguardo al cielo e finalmente lo scorgono non tanto lontano: un orizzonte sfolgorante di luminosa speranza.

    Tania Scavolini sezione A – accetto il regolamento

  19. Sez. Poesia.–B– Tommaso Baccari-accetto il regolamento-
    “La Cornovaglia all’improvviso ”

    Cavalli in corsa su selle alate
    solcan orme su spiagge perlate
    in nuvoli di nebbie sabbiose
    corron verso sud, incontro al vento dell’est.

    Criniere fluttuanti dentro spicchi
    di vento iodati.
    Galoppan veloci in bagni sudati
    muscoli allegri di gitani ubriachi.

    Io sto sulla rena e non fuggo lo sguardo
    non uccido la luce
    immortalo solo una tela di pace.

    Sì, son folle di fuoco amico
    pazzo dei colori dal mar verniciati.

    Sragiono al limite di fugaci ragioni
    rubo solo quell’ora di primavera
    quasi fosse un’aurea sera.

    Il mare adolescente della Cornovaglia
    scalpita onde di cenere azzurra
    e succhia dalla sabbia
    capezzoli di conchiglie arenate
    sollevate da zoccoli alzanti
    di cavalli alati.
    Ogni cosa è preda
    nell’alba della sera.

  20. Sezione A – Short Story
    Autore: Enrico JaMes Scano
    Accetto il regolamento del Concorso

    Titolo: CRISALIDE

    Il bruco si era trasformato in una bellissima farfalla. Colorata e aggraziata. Sinuosa e leggera. Ammiccante. Tenace, ma allo stesso tempo fragile. Rapiva lo sguardo e i pensieri di chiunque si imbattesse in lei.
    Una sensazione di stupore e di pura gioia pervadeva lo spirito alla sua vista. Era una nota di vivacità per tutti, anche nelle giornate più scure e difficili. Dipingeva sorrisi, accarezzava le anime, riscaldava i cuori. Semplicemente, distribuiva felicità.
    Erano anni che non tornava in paese. Chi l’aveva conosciuta un tempo adesso faceva fatica a riconoscerla, cambiata com’era, mentre passeggiava per i vicoli del centro. Dimagrita, curata, affascinante. Serena, luminosa e sensuale.
    Tempo prima si era chiusa nel suo bozzolo, nel suo piccolo mondo fatto di sofferenza e rinunce. Aveva albergato nel buio della sua solitudine. Si era difesa sotto una dura corazza di silenzi. Aveva lottato contro i suoi dolori, dentro al suo io più profondo.
    E poi si era finalmente trasformata. Era riuscita a scacciare i fantasmi del suo passato. Era risorta, proprio come la Fenice. Aveva trovato se stessa, quella più vera. Adesso che era venuta alla luce, era pronta a vivere per davvero la sua nuova vita.

    EJS

  21. Sezione A – Short Story

    Autore: Marco Bertoli

    Accetto il Regolamento del Concorso.

    Titolo: IGNOTO

    Tante volte mi hanno chiesto perché ho chiamato Angelo il nostro primogenito…

    Sono nata sotto una dittatura e adesso passeggio libera per questa piazza, mai come oggi davvero “dei miracoli”. Il sole d’inizio settembre è una calda promessa di vita nuova.
    Un gruppetto di soldati in divisa verde oliva è in posa scanzonata davanti a un commilitone armato di macchina fotografica. Un sibilo infrange l’allegria della scena, spargendo brividi di morte. I militari ne riconoscono subito l’origine: si sparpagliano come passeri spaventati dalla picchiata di un gheppio. Si tuffano a terra, braccia a stringere gli elmetti.
    Il fotografo mi urla suoni vuoti di significato e tuttavia chiari nell’avvertimento, ma le gambe sono ghiaccioli inerti.
    Il giovane corre verso di me. Mi butta sul prato, riparandomi con il corpo ossuto.
    Il morso assassino del nemico sconfitto azzanna invano erba e zolle di terriccio con un rombo che annebbia la coscienza.
    Una mano sudata, eppure sicura, mi rimette in piedi. Un volto ricamato di lentiggini mi sorride. Labbra sbarazzine mi schioccano un bacio in fronte.
    Un ufficiale sbraita. Il mio angelo custode raggiunge i compagni e salta sopra un camion prima che possa ringraziarlo.
    Chissà come si chiama.

  22. Sezione A – Short Story
    Autore: Giuseppe Carta
    Accetto il Regolamento del Concorso.
    Titolo: Decisioni
    ———–

    Era notte quando decisi di meritarmi una vacanza e il giorno successivo c’ero già arrivato, vorrà dire qualcosa?
    Meglio spiegare. Da casa mia la strada per andare al mare è in discesa, per questo essenziale motivo ho deciso di recarmi in montagna, dove da subito mi hanno conquistato i verdi prati e i bianchi fiori di camomilla, di cui ho fatto incetta per assaporare un salutare infuso.
    La mia tisana preferita era ormai pronta, ma prima di berne il primo sorso, l’arrivo della forza della giustizia ha rovinato quel magico momento.
    -Abbiamo ricevuto una soffiata sicura- disse la poliziotta con uno sguardo accigliato, chiarendomi che dalla galera, non sarei mai più uscito.
    Naturalmente sono innocente, ma non ho le prove per dimostrarlo.
    Se con questo equivoco credono di riuscire a togliermi il sorriso e modificare il mio sguardo, sbagliano di grosso.
    Se avessi preferito una strada in discesa, sarei andato al mare!

  23. Autore: Danilo Breschi
    Sezione: B (poesia)
    Accetto il regolamento del concorso
    ———————————————————–

    Se Itaca è un ritorno

    Ulisse, un uomo che parte,
    un uomo che inganna,
    se torna non lo sai, ovvero
    non sai se torna per te
    o per il pretesto di un nuovo viaggio.
    Della tua tela lui è il ragno, tu il tessuto;
    un’altra preda nelle fauci di nessuno?
    Difficile da dirsi, incerto
    come il tastare suo nel buio
    della camera degli sposi, accecati
    ché senza più memoria e occhi puri
    sono bozzoli di farfalle dai voli disuguali
    per una fu il mare, terraferma per l’altra.
    L’Alighieri, un uomo nell’esilio,
    un uomo che è messaggero,
    e cosa reca al ritorno, di chi la voce
    che gli detta le parole mendaci?
    Perché la conoscenza sa essere vile
    quando il genio affonda tra le cosce,
    e il figlio di Laerte ha meno virtù
    del suo marinaio, padre ma non re.
    Itaca è una terra di fedeltà alla terra;
    questo grazie a una regina, e a un cane.

  24. Un giovane sul palco piagnucola
    POESIA di Davide Lisi
    Accetto il regolamento

    Un giovane sul piccolo palco piagnucola
    Verità distillate dentro una chitarra puzzolente,
    Mary sta battendo i tacchi fuori tempo mentre serve ai clienti
    È gentile, cerca di non far cadere i bicchieri,
    e la sua vita, dice, è un gatto che non si fa accarezzare,
    fa le fusa solo quando la notte è maestosa e grande,
    Andrea studia filosofia e fuma sigarette,
    le due attività non sono molto dissimili,
    niente è niente è come dire tutto è tutto,
    le moltitudini che ballano tra le vene
    traboccano sulla festosa pioggia di primavera,
    mia ragazza dagli occhi di ghiaccio, piangi pure,
    Eddy è lontano ormai, è partito con il volto in fiamme
    E le mani tremanti,
    voglio scoparmi il mondo, farlo venire e poi gettarlo via,
    così ti disse e ora, il piacere è una mancanza a tratti
    e intanto il locale è pieno di sedie vuote,
    polvere e scritte sui muri si guardano,
    noi, da quanto non lo facciamo ?
    Guarda Emily mentre recita la sua parte ad uno specchio
    Prima di andare in scena con la nuova giornata
    Hai visto anche tu come è convincente ?
    Ti chiedi se a fine serata saprà staccare la spina,
    ma la domanda è se è mai passata corrente,
    la luna è fatta di elettroni e plastica e incenso
    e tutto ciò che ha a che fare con l’idea di magico,
    tu, ballerina che odia le sue gambe,
    quanta vita hai fatto marcire ?
    la pioggia è dura,
    il giovane non è mai diventato vecchio
    cantando la sua canzone,
    ed io, stando in prima fila,
    gli ho chiesto come fa
    lui ?
    bè, poggiando la chitarra,
    ti dico che queste sono cose fra noi,
    non parlo dei miei monologhi
    senza perderne un po’ per aria,
    e non sarebbe giusto.

  25. Accetto il regolamento, partecipo alla sezione A

    Sommerso

    Sommerso, stavo nel salotto ad osservare l’acquario. Non ricordavo il tempo in cui avevo deciso di portare a casa quell’oggetto enorme e colmo d’acqua. Forse vent’anni. Ormai era un affare da antiquariato con piante originali. Non è stato mai abitato, è questo che mi ha sempre lasciato perplesso. Perché comprare un acquario e non usarlo?
    Ero sommerso in questo pensiero da ore ormai.

  26. Partecipo anche alla sezione B con una mia poesia. Accetto il regolamento

    Lunedì

    Era lunedì,
    non avevo ancora visto il sole.
    Non sapevo l’orario.
    La confusione imperava.
    Lei era fuggita di casa.
    L’ho cercata per giorni.
    Era lunedì,
    e non stavo con lei.

  27. Partecipo alla sezione B con una mia poesia ….Accetto il regolamento
    PAPAVERI AL SOLE

    Dagli artigli risoluti
    del mattino
    ho cercato
    in un campo
    di papaveri al sole,
    quel battito di ali
    che va a liberarsi
    con il vuoto d’aria
    che le esplosioni di respiri
    fuori rotta
    rimbalzano nella storia
    senza timone.
    Per poi mutare
    nei paesaggi chiassosi
    mitigando guerrieri velati
    nell’ombra di un’estate.

  28. Salve, sono Annalisa Carbone e vorrei partecipare alla sezione B. Accetto il regolamento del Contest.

    Ricordi

    Era estate.
    I papaveri rossi,
    corposi, e misteriosi
    si agitavano
    per volere del vento.
    Il bosco nasceva
    sotto nuova forma.
    I ricordi
    camminavano
    per i sentieri carmini.

  29. Lida Dell’Angelo
    Accetto il regolamento

    Sezione A

    Nel vialetto

    Non siamo mai state amiche. Lei, di due anni maggiore a me, non mi ha mai sorriso per strada neppure quando eravam bambine. Una vicina di casa a cui non chiedere nessun favore, insomma. Ricordo che una volta, circa dieci anni fa, stavo percorrendo il vialetto quando il suo gatto si avvicinò a me. Elda non disse una parola, si avvicinò al micio e lo prese di fretta. No, non siamo mai state amiche.

  30. Accetto il regolamento
    Sezione A

    Nessun timore

    Giacomo si avvicinava spesso quando, la sera, decidevo di leggere un buon libro sorseggiando un bicchiere di buon rosso. Era un’abitudine consolidata, oramai.
    Ancora oggi penso al perché del suo avvicinamento. Era forse per il calore del focolare? o per uno strano sentimento che ci univa, coinquilini di un castello in rovina.
    Una sera, Giacomo non si avvicinò a me. Passò un’ora, due ore. Andai a cercarlo.

  31. Accetto il regolamento. Partecipo alla sezione B

    Poesia

    Raffinata immagine
    di lei
    presente
    sul sofà
    del mio fingere.
    Risiede
    nel lungo
    maestrale.
    Il vagabondo
    la assapora
    nella via.
    Il medico
    la distingue
    nella plastilina.

  32. Ludmilla Elegant

    Accetto il regolamento. Sezione A

    Strega

    Incerta cercavo il cerchio della mia magia. Non avevo conosciuto mia madre e mia nonna mi aveva insegnato tutto. Era importante creare un cerchio della magia. Ed io mi accingevo a farne uno senza l’aiuto di alcuno. Rose canine, acqua di palude, rospo della Malesya, chicchi di grano duro. Ecco gli ingredienti, ecco la pozione.
    Il cerchio della magia era stato aperto.

  33. Invidia

    Rosso
    il papavero
    invidia
    l’innocenza
    della margherita.
    Bianca
    la margherita
    invidia
    la passione
    del papavero.

    Accetto il regolamento
    Sezione B

  34. Marco Pelo, poeta

    Accetta il regolamento per la sezione B

    “Il foglio”

    Il foglio
    sostava leggero sulla scrivania.
    Lungimirante,
    osservatore della realtà.
    L’inchiostro palesava
    la fulminea espressione
    della mano dell’umano.
    Ma il foglio,
    sì, il foglio
    era l’unico protagonista
    della scena.

  35. Tommaso Rati

    Accetto il seguente regolamento

    Partecipo alla sezione B, poesia

    “Giallo”

    Governare
    Invano
    Alberi
    Lunghi
    Lontani
    Ormai
    Luoghi
    Lacunosi
    Altri
    Io
    Governo

  36. Accetto il regolamento per la sezione A.

    “Foto ricordo”

    Linda amava quella fotografia, non si separava mai dal poter fare un saluto alla sua adorata madre. Nella foto, infatti, c’erano lei e sua madre. Linda aveva dodici anni, e fra i suoi capelli un nastro rosso. Rosso anche il tappeto di papaveri su cui stavano sedute. Linda volle essere sepolta con quella foto ricordo.

  37. Davanti al gatto

    Agosto. Le mosche sono una persecuzione. Romeo, il nostro gatto, si è stancato di rincorrerle, mai che ne prendesse una.
    Settembre. Le mosche sono decisamente di meno. Romeo, ieri, ne ha prese due, forse è stato il caso.
    Ottobre. Le mosche non mi danno più noia. Ora è la pioggia che rende grigie le mie giornate. Romeo dorme.

    accetto il regolamento, sezione A

  38. Il gatto

    Curioso, Diego
    mangia del fieno.
    Ah no, scordavo,
    il fieno è terminato.
    Curioso Diego
    legge il giornale,
    ah no, scordavo,
    il giornale era in sciopero.

    accetto il regolamento, sezione B

  39. Gioia Mirra, accetto il regolamento del contest e partecipo per la sezione B

    “Tartaruga”

    Immemore
    del suo passato,
    del suo centenario anno.
    Lasciva sulla moda
    e sui pregiudizi.
    La tartaruga
    mangia.
    La tartaruga
    cammina.
    La tartaruga
    non si chiede
    che farà l’indomani.

  40. ALBERTO DIAMANTI
    sezione B
    accetto il regolamento

    (poesia edita)
    “IL LADRO DI SORRISI”

    In campagna, in una bella casetta
    c’era una piccola e colorata cameretta
    dove un bambino felice e spensierato
    andava a dormir, col cuore si allietato
    per le fiabe che, con serenità,
    gli raccontavano la sera, mamma e papà.

    Una sera, dopo la solita storiella
    il bambin si addormentò ; e da una stella
    si calò giù un signore mascherato
    che appena giunto in cameretta, trafelato,
    fece rumor … essendosi svegliato, quel piccino
    si spaventò tanto, poverino!
    Ma quel signor, all’apperenza greve,
    gli disse : “Scusa piccin… se poco lieve
    sono stato nel venire giù…
    ma io ti ho visto prima, da lassù
    col tuo bel sorriso, bel bimbetto
    per la fiaba che i tuoi cari ti hanno letto !”.

    “Certo”, rispose, “lor tutte le sere
    mi raccontan poesie, fiabe, avventure,
    con serenità e con sì tanto amore
    perché felice mi possa addormentare…” !

    “Vedi bambino”, disse l’uomo scaltro,
    “per ogni bimbo felice, purtroppo ce n’è un altro
    nel mondo, che non sa
    la sera cosa sia la felicità,
    perché nessuno gli racconta mai
    fiabe e poesie che, come tu sai
    i tuoi genitori fan con te…
    … e tu lo sai di ciò qual è il perché ?
    Perché ci son tanti bambini soli al mondo
    i cui genitor non sanno fino in fondo
    che lor vorrebbero farsi raccontare
    delle belle storie prima di dormire !”

    “Capito ho questa cosa”, disse il bimbo…
    “Ma tu chi sei? E perché giù da quel limbo
    sei sceso giù zitto, con quel far furtivo
    mentre io ero qui che mi addormentavo ?”

    “Perché io, caro bel bimbetto,
    vado dai pargoli felici, quando a letto
    si sono addormentati… poi aspetto
    che i loro volti mi facciano capire
    che stanno facendo i più bei sogni, per carpire
    solo un sorriso, per portarlo, sai….
    a quei bambini che non ridon mai.

    Or non ti preoccupare… dormi sereno,
    perché stasera ormai ho già fatto il pieno
    di sorrisi di tanti bei bambini
    che potrò poi regalar a dei piccini
    per allietare i loro rosei visi”.

    … e d’improvviso scomparve così… quel “ladro di sorrisi” !

  41. Nicola Matteucci, sez. B (inedita), accetto il regolamento

    LA PROFETESSA

    Ma di che mi lamento? C’è gente che sta peggio
    così mi dico quando apro bocca
    Di tutti quei sapienti sono io l’ostaggio
    non vorrei parlare troppo ma mi tocca

    So di chi dormiva sulla collina
    e so che volevi una fossa più comune
    Non pensare alla fine che si avvicina
    non pensare alle tue lacune

    Da quando ti conosco sei una menagramo
    Fai quello che farebbe una tisana al giusquiamo
    Da quando ti conosco dormi poco
    Da quando ti conosco hanno messo il coprifuoco

    Ma di che mi lamento? E’ la sfortuna
    Se è il manico che fa l’assassina
    risparmia l’ago a questa bollicina

    So che racchiudi diverse donne
    ma la questione rimane la stessa
    So bene che anche il pomerigigo sarà insonne
    perché lo perderò da un’altra profetessa

  42. L’umana dimensione.

    Tracciamo distanze
    nel tempo frammentato
    senza sapere dove,
    limiti umani d’imprecisa comprensione,
    dove il tutto in spazio vuoto è trasformato.
    Voglio svestirmi da logiche terrestri,
    frantumar lo spazio senza inganno
    che cristallizza anime dolenti,
    trovare il giusto raggio
    tra i punti di confine.

    Ma il tempo che scorre è superiore,
    proietta il futuro di speranza
    per cercare la smarrita
    umana dimensione,
    una parola giusta, un gentil gesto,
    l’autentico sorriso che non chiede,
    quella che tutti noi chiamiamo vita.

  43. Sezione B accetto il regolamento

    ’Oro Rosso’’

    Blu è il sapore celestiale del paradiso,

    bianca è la profonda saggezza della terra,

    argentata la voglia della notte ancora tornata,

    rosa la primeggiante aurora assonnata

    baciata dall’indimenticabile miraggio

    del giallo respiro del sole vestito di maggio.

    Effusioni di fragranze incendiate

    da passioni rubate

    bruciano i capelli del mondo

    di tinte aranciate

    che si sperdono

    fra le braccia di chi

    le ha abbandonate.

    Leggo il cuore incantato

    da uno sguardo innamorato

    di cui la passione della tua corolla ti ha impossessato:

    puoi nutrire di oblio la vista

    di un poeta decadentista,

    mentre dalla tua nera polverina

    ottengo sulla mano uno strano tatuaggio

    in cui ho ritrovato il mio coraggio.

    Ti rivedo familiare

    nell’ondeggiare in mezzo ai campi

    dove ti svelo i miei passati rimpianti

    e so che tanti uomini hanno errato su impervie strade

    per osservare e cogliere da vicino

    quel papavero dal cuore nero come la brace di un camino,

    ma nessuno come me

    è stato capace di conservarti

    come un segnalibro

    addormentato

    fra l’oro rosso di quel prato.

    Francesca Ghiribelli.

  44. partecipo con la sez B accetto il regolamento

    Sessa Sgueglia Cristina Pia
    Le parole del silenzio
    ***************************
    Conoscete la voce del silenzio?
    quel ronzio ossessivo che brucia
    nei timpani dell’orecchio..
    pronto ad esplodere come
    fuoco pirotecnico che illumina il cielo
    e si confonde con le stelle.
    Se alzando lo sguardo
    vedete il firmamento danzare
    cogliete le lettere brillanti
    contengono verità..mai dette
    superbamente conservate
    mai rivelate…in questa aiuola
    di terra di vite bruciate ..perché
    di logos assenti!
    Cristy2014

  45. Sandro Pellerito ( sezione B ) accetto il regolamento (inedita )

    Era il nostro tempo…

    Del nostro passato
    Resta una passeggiata
    Sotto il sole di primavera
    In una stradina
    Di cemento e ciotoli
    E una panchina
    E un albero
    Davanti ad un fornaio
    Che facevano respirare
    Fiori di pesco…
    E profumo di pane

  46. Sezione: B – Accetto il regolamento

    DONNA

    Donna,
    dai tremori supini e dal silenzio di carne,
    sbocci con braccia di mimosa.
    Nella solitudine del tuo cielo,
    intrecci gioie affilate e fossili del muto dolore,
    mela di vita morsicata.
    Rigeneri sul sogno duro,
    nata tra le nubi e bagnata di luce,
    purezza d’un vuoto azzurro.
    Respiri umore d’erba,
    allunghi le radici dell’anima nel soffio di terra.
    Polverizzi incanti sospesi,
    esisti nel sapore di piombo dell’amore divorato.
    Succhi i ricordi dell’età,
    le ferite dei giorni e delle notti,
    vene d’ansia senza equilibrio.
    Giri la chiave ossidata del tempo,
    cerchi le memorie al portale,
    un vento di tempesta tra le macerie fumanti.
    Canti i cenci dello spirito,
    colomba dall’incauto tubare,
    profumo di primavera nutrito di speranza.
    Donna,
    dai tremori supini e dal silenzio di carne,
    accogli l’esausto orgoglio della tua ultima festa.

    Sandra Ludovici

  47. Disperatamente

    E poi succede che tutto
    s’ interrompe.
    Non vedi più volti
    insanguinati,
    non pensi più
    a cosa ti metterai.
    Non c’è abito adatto
    per l’occasione.
    Tutto diviene evanescente
    e nulla
    può più succederti,
    dopo questo.
    Almeno così credi,
    perché domani
    è probabile, invece, che
    tutto accada nuovamente
    e allora ti chiederai
    se ci sarà mai
    una fine, anche se
    questo finire
    trascina estremi finali.
    Eppure tutto
    continua a succedere
    in una lenta e sconvolgente
    successione di momenti
    che ti portano via
    un pezzo d’anima,
    se pur possedevi un’anima.
    E tutto continua
    e nulla finisce.
    Si trasforma in altro,
    ma mai termina
    la lunga sequela di fatti,
    tragici scalini
    verso il buco profondo
    del nulla che ci attende.

    Accetto il regolamento – Sez B

  48. accetto il regolamento
    sez B

    © Intreccio
    In un soffio
    si sveglia la vita
    tra le rotaie di un treno che passa.
    Non si scompone,
    allo sferragliare risponde
    regalando profumi e armonia.
    I gretti fastidi
    si sciolgono
    nel sangue del viaggiatore.
    Il ferro e il papavero
    respirano insieme

    in un soffio.

  49. SEZIONE B: POESIA
    ACCETTO IL REGOLAMENTO
    Saula Astesano

    La mia speranza

    Dimmelo un’altra volta,
    un’altra volta che mi ami e che senza di me non puoi stare.
    Che se io non ci fossi ti sentiresti perso.
    Su, dimmelo! Cosa aspetti? Io ho solo voglia di sentirtelo ripetere,
    una, due, tre, un milione di volte!
    Dimmelo, ridimmelo che per te sono importante!
    Lo sai come sono, mi dimentico sempre di tutto,
    quindi ripetimelo all’infinito, come se non ci fosse domani.
    Dimmele quelle due parole!
    Cosa credi? Che io vada già a dormire?
    No, troppo facile.
    Io preferisco stare li, a crogiolarmi nei pensieri e sperare in una chiamata,
    in un “sono sotto casa tua”, in un ennesimo “ti amo”.
    Perché io cosa sono senza la speranza? Io non sono nulla.
    E senza te cosa sono? Probabilmente nulla.
    Dunque tu sei la mia speranza.

  50. SEZIONE A: SHORT STORY
    ACCETTO IL REGOLAMENTO
    Saula Astesano

    Yolo

    Sapeva come stavo, sapeva toccare i tasti giusti e puntava ai nervi scoperti. Mi conosceva e in un attimo non guardai più il tempo, che passò, ora dopo ora, senza più fermarsi.
      Ero terribilmente a mio agio e l’avrei voluto baciare perché in quel momento esistevamo solo io e lui. Il mondo fuori non era nulla, non valeva nulla. Il lavoro, i problemi, la famiglia,… Non avevano più importanza. Eravamo solamente io e lui e quello era tutto ciò che contava, solo quello.
      Oramai ero completamente persa in quel nostro Mondo che solo un artista sa creare. Al tocco delle nostre mani sentii un brivido e capii subito che se avessi continuato così me ne sarei innamorata. Mi bastava parlare, scambiare risate, opinioni, riflessioni sulla vita con lui.
      Mi accorsi subito che ero sua. Che il mio cuore era rapito da lui e da tutto ciò che lui poteva darmi. Luca era il ragazzo con cui sarei scappata in un’isola deserta e mi sarei nascosta da tutto ciò che poteva turbarmi. Era la mia ancora di salvezza, e quella sera, quell’unica sera fu una vera medicina, una cura alla tristezza che mi opprimeva.

  51. Accetto il regolamento
    Sezione A

    MILLE PAPAVERI ROSSI

    “… non è la rosa, non è il tulipano che ti fan veglia dall’ombra dei fossi ma sono mille papaveri rossi…” (F.De Andrè)

    Milano, agosto 1944

    I corpi giacciono con le bocche e gli occhi spalancati in mezzo alla piazza. Il selciato è ricoperto di sangue. Il caldo è torrido in quella mattina d’agosto. Madri, spose, sorelle, piangono quei giovani uomini, quasi tutti non ancora ventenni.
    Corpi che nessuno può toccare perchè devono rimanere esposti al pubblico ludibrio.

    Srebrenica, luglio 1995

    Gli uomini e i ragazzi vengono separati dalle donne, dai bambini piccoli e dagli anziani.
    In 8000 moriranno nel cuore indifferente dell’Europa. Le madri cercano ancora i figli tra i sacchi di plastica dell’obitorio. Una donna, annichilita dal dolore, stringe tra le mani il teschio di suo figlio e aspetta, da quasi vent’anni, che le restituiscano il corpo.
    Urla il vento sulla collina di Srebrenica.

    Lampedusa, agosto 2014

    Anime senza un destino in fieri e sospese tra gli inganni del cielo.
    Collane d’anime in brandelli, in lotta tra la vita e la morte.
    Corpi che nessuno piangerà.

  52. Sezione B – Poesia

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

    Quanto poco basta
    ancora
    per soffocare perduta
    invasa
    dal pensiero di te.
    E quanto mi manchi,
    e come si espande
    il ricordo
    nell’acqua del rimpianto,
    per la solare armonia
    del tuo contatto
    per quei treni ostili
    che ci separavano,
    e le convulse stazioni
    e abbracci inquieti
    che già annunciavano
    il ritorno.
    E come severa incombe
    l’ombra
    dell’ultima partenza,
    binari densi
    di arcano spavento
    su cui è fuggito
    estraneo e inafferrabile
    l’abbrunato convoglio
    che non si può rincorrere.

  53. Daniela Giorgini – Sez. B Poesia – Accetto il regolamento

    Era per me

    Ciò che ho letto
    nei tuoi occhi
    era Amore.

    Ed era per me.

    Spesso assillante
    troppo gelosa
    a volte scostante.

    Ma era per me.

    Che ti vorrei più presente,
    ma anche distante
    – sai essere destabilizzante –
    ma non saresti più di così
    importante.

    Era Amore.

    Non preteso, né implorato,
    giunto quasi per caso.
    Un sonetto, una rima baciata,
    un’ode all’amata.

    Ed era per me.

  54. sessa sgueglia cristina pia
    partecipo con la sezione B poesia
    accetto il regolamento

    L’arte di non mostrarsi …
    ******************
    Se nel cuore racchiudi ogni cosa
    Dimostrando di non essere quella
    Cosa resta del bel modo di dire?
    Sei sicura ? Forse è meglio mentire!
    Travisare un sorriso amarognolo
    Non fa bene al bumbum del tuo cuore …
    Trasformare la persona che sono
    In birillo che balza …
    sempre in piedi ritrovar la tua palla …
    un bel gioco … c’è poco da dire
    marionetta su di un palco di molti
    Sono io ..sono un’altra … non so?
    Per adesso preferisco così!
    Cristy2014-09-15

  55. Nuvole vaghe

    le nuvole vaghe a guisa di pegaso
    o capra e in pacato risveglio
    il sangue del tuo ieri connesso
    alla vista del bimbo nel levarsi
    dei piccioni in volo davanti
    ai gridolini acuti e
    più a lato
    della piazza il vecchio
    in carrozzina
    tornato bambino a ricordarti
    l’esistere parabola
    di carne
    nel pulsare dell’universo
    e il conto degli anni
    i voli pindarici del
    sognare

    Felice Serino
    sez. B – accetto il regolamento

  56. Il treno in corsa

    Ho visto dal treno in corsa
    com’è la mia vita,
    tanti paesi e tanti colori
    confusi, tanti pianti
    e tanti dolori, ma il treno corre
    come il tempo,
    si ferma fugace e riparte
    e va solo avanti,
    non torna mai indietro.
    Ho visto passare campi infiniti
    ora gialli, ora bruni,
    quanti pianti alle stazioni,
    ora la bruma nasconde
    l’orizzonte e azzera
    l’inconscio, le emozioni profonde,
    la mia anima è pura
    e del niente ha paura.
    Corre il treno ora forte
    ora piano,
    tra gli orti ammassati
    ai binari vicini
    sempre lucidi e uguali.
    In un baleno
    ho visto una luce nuova,
    la luce dolce dei tuoi occhi
    e il treno ha rallentato un attimo
    con rispetto per potere
    offrirmi un angolo di paradiso.
    Ho colto quel sorriso,
    ma… già le ruote impietose
    hanno dato una spinta potente
    al mio desiderio cocente,
    e ora il treno corre di nuovo,
    tra campagne squallide,
    tra paesi immobili eppur vitali,
    lontani e sconosciuti
    con la vita dentro,
    lontana dalla mia.

    Emanuela Di Caprio, sezione B, accetto il regolamento.

  57. LETTERA D’AMORE MAI SPEDITA
    MARCO NOTARISTEFANO,sezioneb,accetto il regolamento

    Passeggiando un dì
    in un giardino
    i miei occhi incontrarono una splendida rosa
    Subito il mio pensiero
    cercò velocemente un profumo tanto prezioso e raro
    da chiudere ermeticamente con la chiave del cuor mio
    e cosi decisi di accostarmi più vicino.
    Mi chinai con l’amore che dentro porto
    assaporai quella dolcezza delicata
    sfiorai i suoi petali vellutati e ricordai
    Ricordai i tuoi capelli profumati,
    a te pensai,
    a te
    che sei cosi bella
    donar questa rosa .vorrei
    Rosa delicata
    dal color rosso acceso
    ma accerchiata da tante spine
    corri veloce tra i maestosi cirri bianchi
    e parlagli del mio cuore
    fa che sia la mia stella.
    e fai cadere le spine
    perchè io possa tenerla nell’anima mia.
    O mia dolce splendente stella
    pensando a te sento tanto
    l’ansia trasudare
    Mi batte forte il cuore
    Ricolmo di tanto amore
    so che conquistarti sarà
    troppo faticoso ma quelle spine
    irte dalla paura
    lentamente mi avvicineranno
    a quel profumo unico e raro
    di quella splendida rosa
    che sei.
    E ti chiamerò AMORE.

  58. ELISABETTA PERRONI 18/09/2014

    PER TE DONNA

    per te donna
    per la tua vita bruciata
    dopo l’ultima camicia cucita
    per te donna
    maratoneta nel tuo paese
    per la dignità di un popolo
    per te
    per il tuo corpo violato
    per la maternità mortificata
    pe r l’ anima calpestata
    a te donna
    che non abbassi lo sguardo di fronte a….
    che sorridi ai pregiudizi
    che non hai smarrito la strada
    dedico questa ode
    mentre loro, spogliati d’ ogni rispetto
    hanno tra le mani solo una misera vita

    Elisabetta Perroni – 2011
    Silloge “Donna Papavero”
    Sezione B accetto il regolamento

  59. Danila Oppio sezione B accetto il regolamentoRecita d’un dramma
    Ho respirato molto di più quell’ansia
    Di raccontarmi di tutto quanto
    Ti porta ad allontanarti
    Allora vai

    So che ami camminare tra la gente
    E’ lo stesso desiderio mio
    Ma vivo da reclusa
    Esclusa

    Avverto le carezze gelide della solitudine
    Quasi ogni giorno della mia triste vita
    Per questo non vorrei essere
    Abbandonata

    E non raccontarmi dei tuoi lunghi viaggi
    Con un sorriso d’ironico compianto
    Che già grava la mia anima
    Abbrumata

    Oltre ad avvertire ancor più pesantemente
    L’imbalsamata solitudine in cui vivo
    Cammino sola nella mia landa
    Sconfinata

    Non sollevar banali ingiustificate scuse
    Che comprendo appieno certo
    La ragion tua è vivere
    Tra le muse

    come l’incarto di una caramella gettato a terra
    senza curarti di raccoglierlo
    Butti via la nostra storia
    Cestinata

    Qui non ci sono più notti e albe e aurore
    M’hai lanciata in rossastri tramonti
    Come fossero laghi di sangue
    E annegata

    Vivi i tuoi giorni, e il tuo lungo e inutile viaggio
    Dove ti porterà credi, non lo so davvero
    Che importa se nel frattempo
    Tutto si muta in nero

    Che t’importa se cala il sipario della buia notte
    Sul decrepito teatro, appassiti i fiori d’ibisco
    Recito il mio ultimo monologo
    E nella polvere svanisco

    Danila Oppio

  60. Valerio Nasetti

    Sezione A

    Accetto il regolamento

    L’ONDA E IL MARE

    Flavio ricorda. Due trilli.
    “Pronto? Sono interessata alla casa. Quando posso vederla?”.
    Ora davanti c’è Giulia, quella del primo banco. L’orizzonte come utopia. Dopo quindici anni torna a scorgerla e da Lacrima diventa Mare. Sale, s’ingrossa, cresce, inonda, dilaga, straripa.
    “Resta qui con me”.
    Flavio per Giulia, un natante. Ma quella volta era il Mare e lei l’Onda. La passione tracima, il Mare emana il proprio odore, i corpi attaccati, poi una disarmonia femminile. “Sto per sposarmi”.
    Allora il Mare si ritira, torna calmo, liscio, steso. Guarda il cielo, vede l’infinito. Sorride. Da qualche parte c’è: l’altra sua metà.

  61. Il Poeta.

    Non che fosse un gran che
    anzi, strampalato oserei dire.
    Fulminato!
    Fuori dagli schemi.
    Pareva un artista di strada, che ad ogni angolo delle vie cercasse se stesso, e si imbatteva sulle persone per dare un po di se, con gioia e con occhi velatamente
    tristi, ma per lui la tristezza, è vita conoscenza scelta.
    Spesso quando lo guardo credo di essermi imbattuta in un vecchio menestrello
    che offre la sua storia e le sue poesie per acquisire poi le storie degli altri, ma a differenza lui
    non chiede
    non domanda.
    Osserva.
    Osserva ancora con quello sguardo disincantato, quasi fuori dalla realtà e lui la conosce bene la realtà, lo dicono i suoi occhi, perché ogni tanto quegli, occhi guardano il suo cuore e capiscono all’unisono che la sofferenza
    c’e, la si vive
    per poi trasformarla in
    Poesia.

    Urania Scarpa
    sezione B
    Accetto il regolamento

  62. INNO ALLA SCUOLA

    La scuola è…
    è speranza e libertà
    è progresso e civiltà.

    È bello essere a scuola
    tante cose imparare
    tanti amici incontrare
    e nel mare della cultura navigare.

    È bello essere sulla barca
    della scienza il sapere
    della matematica il calcolare
    e delle lettere il pensare.

    È bello scacciare l’ignoranza
    sempre allo studio ritornare
    per crescere nell’avvenire
    e il tuo spirito arricchire.

    La suola è…
    è anima
    è vita
    è memoria.

    La scuola è…
    è oasi di pace
    e conquiste di umanità.

    Sezione B – accetto il regolamento – domenico pace

  63. Furcas Anna Rita
    sez.A accetto il regolamento.

    MARE.

    Eterno tumultuoso
    nido di venti
    agita il mio animo
    dove
    l’eco della tua voce
    mi imprigiona
    come tempesta
    di sole e sabbia.
    Perennemente
    mi invita
    verso un canto
    selvaggio
    il tuo ricordo
    al largo di albe
    di fuoco e schiuma.
    Il mare…

  64. Katya Fochista 24/09/2014

    SEZIONE B= POESIA
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

    “Mi Abituai alla tua assenza”

    Mi abituai alla tua assenza,
    a quel furioso andirivieni di ricordi
    allorché affondavo in ogni sanguinoso solco
    che tu scavavi nel mio ventre malato.

    Mi abituai poi che un Santo
    mi offrì la sua fede
    ch’io intimamente accolsi.

    Piangevo allora sugli orgasmi omicidi
    e il mio biasimo divenne preghiera…
    E tu ancora mi scavi la fossa,
    o malaugurato amore,
    ignaro della mia resurrezione.

  65. VORREI ACCAREZZARTI IL CUORE

    Se non percepisci l’aria agli angoli della bocca

    come un soffio sottile e un bacio del sole

    Se non comprendi che ho armato il cuore

    per dare spazio ai sentimenti e una casa all’amore

    Se non vedi che la rosa del mio giardino non trova pace alle lacrime

    nel sentiero che hai costruito nella carcassa esanime

    Mi chiedo a cosa serva la mia attesa

    per restituirti quel bacio di sale nella vita a ritroso

    tra lande e distese di sabbia macinata a mortaio,

    incessantemente appagato nel suo operare,

    e fingere immagini che non hanno tempo

    se non quello stabilito dal tuo macchinoso orgoglio.

    Vorrei toccarti nella penombra lasciata dalla luna

    e accarezzarti il cuore per renderlo docile,

    dissetare i tuoi occhi privi di rimpianto

    affinché le lacrime possano trovare un varco

    tra il mio mondo ed il tuo.

    Anna Minicucci

    Sezione B – accetto il regolamento

  66. Sarà

    Sarà la luna
    che mi vuol parlare
    o io che mi voglio emozionare.
    Sarà la notte che mi vuol cullare
    o io che non so parlare.
    Sarà la gioia
    che è venuta a bussare
    o io che ti voglio amare.
    Sarà quel che sarà
    ora sono fra le tue braccia.
    E’ tutto ciò che conta

    Patrizia Benetti poesia
    Accetto il regolamento.
    Sezione B

  67. Maria Scarico
    sezione B – accetto il regolamento

    Ricordi

    Ricordi amore ricordi
    che risunuano piano
    nell’angolo in cui li ho confinati…
    diventano impetuosi e prepotenti
    se provo a soffocarli.
    Ricordi? Eravamo uniti in un solo respiro…
    tanto da confondere il fiato
    e sconvolgere le menti,
    non ti ho avuto ti ho attraversato,
    penetrando nel tuo essere
    assaporando ogni battito, ogni infinito bacio
    e ogni tenera carezza.
    Ricordi che tremano in gola,
    che lasci cadere sulle mani
    che sfiori, che chiami, che cerchi…
    Ricordi amore ricordi.

  68. Sezione A: Un racconto breve

    Un ragazzo e una ragazza di terre lontane, si incontrano su una spiaggia tropicale, ma a prima vista si detestano.
    Una sera di fine estate, si reincontrano.
    Lui piangeva, lei sentendolo piangere gli si avvicinò e gli si sedette accanto.
    Sentiva che voleva parlare e senza chiedergli niente lo lascio sfogare, mentre lei ascoltava in silenzio.
    Poi si guardarono negli occhi e da quello sguardo capirono che l’amicizia che stava nascendo quella sera sarebbe durata per la vita ed erano felici, per essersi trovati.

    Accetto il regolamento.

  69. Ancora non riesco a dimenticare l’ultimo papavero rimasto in quel campo di grano

    Marisol aveva appena diciotto anni e vagava di sera per la città. Mi aveva raccontato che da piccola un parente aveva abusato di lei e da allora, ogni volta che qualcuno si metteva sul suo corpo, lei chiudeva gli occhi e immaginava di trovarsi in un campo di grano, fra papaveri rossi mossi dal vento. Poi, quando tutto era finito, si ritrovava fra le mani frammenti di petali di quei fiori. Mi piaceva credere a questa piccola magia e mi sembrava di sentirlo il velluto dei papaveri scivolarle sulla pelle delle mani mentre imprimevano all’interno delle pieghe sfumature di un intenso scarlatto. Quelle tracce di colore racchiudevano tutto il suo dolore, regalandole per pochi istanti un evanescente sollievo.
    E una notte il suo corpo sussultò per l’ultima volta. E sulle sue labbra si disegnarono per sempre enigmatici disegni purpurei.
    Seguendo l’auto dove era rinchiuso il suo feretro, scorsi fra il bagliore del sole accecante di quella mattina d’estate, una corolla vermiglia piegata dal vento. Mi mancò il coraggio di cogliere quel fiore solitario. Se lo avessi fatto, fra le mie mani sarebbe appassito l’ultimo ricordo di Marisol.

    Domizia Moramarco
    Sezione Short Story
    Dichiaro di accettare il regolamento

  70. La Luna Silenziosa

    Sezione B= Poesia
    Accetto il regolamento
    Testo di Simona Baldi

    Cerco la Luna guardando il mare
    Non sento il rumore del vento
    Solo freddo nel cuore
    Vige in me il Silenzioso istante
    Che ogni petalo di rosa
    Riesce a lasciare.
    Ogni forma ogni essere
    Vivente
    Con uno sguardo si penetrante
    Non mi è indifferente.
    Con quello sguardo dice un miliardo di parole
    Solo io ne capisco il senso
    Per il mondo invece
    È solo silenzio.
    Vivo la vita
    Di ogni giorno
    In serena armonia
    Ma la notte soffri e non sei in sintonia.
    Con il tuo mondo
    Quel mondo incantato
    Che tanto Amore un tempo di ha dato.
    Nessuno sa, nessuno osa
    Disturbare
    Il tuo sonno e il tuo lento respirare.
    Ascolta anch’egli il silenzio sottostante
    E sospira interrottamente.
    Di questi silenzio ne faccio tesoro
    E nel mio cuore parlerò con loro.
    Ora ritorno a guardare la Luna
    Che rispecchia in se tutta la sua bellezza.
    Illuminando così
    Questo mare illimitato.
    Aspettando che un giorno
    Anche lui mi abbia parlato.

  71. di Giuseppe Chico, accetto il regolamento del presente concorso, sez B

    LE VISIONI DELL’INCONSCIO

    Sperduto fu il luminar presagio
    Che volle il fato immaginar
    Come convien andar adagio
    Quando l’inconscio si vuol raggirar

    Ma invero nulla sia mai più veritiera
    Di una fantomatica visione surreale
    Se del razionar abbatte la barriera
    E dal collo dell’inconscio risale

    Perché quando visione è partorita
    Dal basso più profondo inesplorato
    S’affaccia un alchimia insaporita
    Del profumo più segreto del Creato

    Può l’ombra della paura ergersi padrona
    Di un qualcosa che agli occhi appare strampalato
    Specie se il passo del futuro suona
    Il brano che la percezione del presente ha intonato?

    Agli occhi di chi non vuol vedere
    Ciò che non si capisce pare strano
    Ma se all’impossibile ci riesce di credere
    Anche il sacro diventa più profano…”

  72. Luisa Recco, accetto il regolamento.
    Partecipo alla sezione B

    E le nuvole

    E le nuvole
    non erano mai
    state rivoltate
    Noi
    uomini di ieri
    non abbiamo luce
    E le nuvole
    non si erano mai
    separate dall’aria

  73. Luca Sillo, partecipa alla sezione B

    MANTOVA

    Città perduta
    di cui celebri
    poeti
    narrano
    La Mantova
    nostra,
    la Mantova vostra.
    Generosa
    nelle strade per l’amore.

  74. Matteo Orti
    partecipa alla sezione B del contest

    Povero vento

    Noi in questa epoca
    noi in questo mondo
    la cultura del progresso
    la nascita della tragedia
    imperano
    imperiamo
    Noi in questa epoca
    compromessa da ieri.

  75. Mattia Calone

    sezione B
    accetto il regolamento

    LUCE

    Noi di Luce
    contornati
    e beati.
    Noi di luce del cielo
    siamo cosparsi
    Io mi giro
    Tu mi guardi
    Sei la mia?
    Fiori di rosa, fiori di pesco
    sì eri tu.

  76. Diego Civita- Sezione B
    (Accetto il regolamento).

    “Quante croci” (“In vita”)
    Stretta la fune,
    strangolante il cappio,
    ho esercitato le ore al viver d’affanno
    eppur mi imposto all’inganno
    a trarne sorriso,
    d’uno sguardo spaurito
    d’aver ancora subito
    lo schiaffo in volto…
    della croce ennesima delle croci,
    perchè si desti..
    dal male e dal dolore
    una risata dolce e amara
    che tagli l’oscurità
    e tuttavia assorba
    tutto il vuoto della mediocrità
    e risucchi
    l’acerbo sapore della volgarità.
    Sicchè nel mondo che in natura rilega
    la sua veste più sacra e bella
    da custodir nel tempo con sacra cura
    e racconti di croce in croce,
    di storia in storia,
    di passo in passo,
    che tra il bello,il brutto della vita,
    la strana calma,l’intensa gioia,la fuggente felicità,
    a chi più a chi meno..disseminata di croci a vario peso
    s’accende e ci tiene in pugno con tutta la sua furia!.

  77. Alberto Castrini

    S p e r a n z a

    L’aria comincia a mancarmi.
    E adesso lo so, perché questo è il nostro destino, ci è stato raccontato.
    Possibile, mi domando ora, che sia vero?
    É la fine?
    Ricordo: mani terribili, si avvicinano ed a caso, proprio a caso, ci afferrano.
    Altre erano vicine e di colpo sono sparite come per un malvagio sortilegio.
    Devo trovare una via d’uscita, subito!
    Attorno, le compagne gridano come impazzite, cercano di nascondersi.
    Si accalcano, qualcuna è subito calpestata!
    Deve esserci una via di fuga.
    Avrò il tempo per trovare un passaggio che prima non c’era?
    Gioia! Certo, lui può averlo procurato.
    Sì, ecco l’uscita, la intuisco è in alto, dovrei farcela.
    É dura ma provo.
    Ora intravedo una nuova luce.
    Ci sono!
    “Ma guarda questa stupidina. Dove credi di andare, non sai che sei solo una patatina?”

    sez. A – accetto il regolamento – Alberto Castrini

  78. Alberto Castrini

    Binari

    È freddo nelle buie sere
    sui binari,
    non c’è pace fra i viandanti
    passano, non stazionano.

    Qualche lacrima,
    un abbraccio frettoloso,
    sguardi furtivi,
    umanità raminga.

    Partito il treno
    il freddo aumenta.
    È sempre inverno
    per chi si lascia.

    Non crescono fiori
    tra i binari,
    si è ancor più soli
    sulle algide panche.

    Per chi non si trova,
    quanti treni
    sfileranno ancora
    traguardando lontano?

    sez. B – accetto il regolamento – Alberto Castrini

  79. INCONTRO D’AMORE
    Quella fresca mattina di settembre
    t’avvolgea puro il drappo dell’Angelica
    ma oramai, stanca di viver per fuggire,
    rallentasti per poi farti rapire

    All’Orlando fu concessa finalmente
    grazia d’osar le mani sullo corpo tuo
    come abile pianista ottocentesco
    cominciò a suonar ariose sinfonie

    Attorno ai due fu re solo il silenzio
    la musica avvolgea complice i lamenti
    a volte l’una a volte l’altri avean il sopravvento
    d’allora mai più arte così pura io rammento

    accetto il regolamento, sez B

  80. Accetto il regolamento in tutto e per tutto

    Partecipo alla sezione B

    Il mio nome è Aldo Quagliotti

    La mia poesia è inedita

    Il suo titolo è “Crepuscolo”

    Sono belle le giornate tra gli assoni
    A respirare il salmastro da ogni deriva
    Mentre lo scoglio si frappone all’infinito
    E si sfaldano le incertezze e gli obiettivi
    Tutto è vivido, di nuovo
    Tutto sa di cielo e di lavanda
    Lo zafferano cui ho opposto una bieca intolleranza
    Mi ricolora di giallo le mani
    Come toccassi l’utero di un fiore
    Sfiorassi le guance di un bambino
    E rimanesse sul polpastrello il roseo
    Mi rimanesse intatto il suono idraulico
    Della lavatrice che mi diede corpo
    Al crepuscolo
    Le danze si travestono da ombre
    E si sfracellano contro il sole
    L’amore
    È un diluvio universale
    Allo sbottare delle ore grevi
    Al canticchiare di versi sublimi

  81. SONIA CAMAGNI 30/09/2014

    SEZIONE B: POESIA
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

    LITTLE STAR

    Sei sensazione
    la stretta che conclude un sospiro
    quel cappio che alla gola
    stringe un fiume.

    Non sei ricordo
    ma inquietudine
    sei nausea
    corpo che cambia
    sei smarrimento, per me
    che tra terra e cielo
    non ho un faro
    che dal farsi urgano
    mi porti alla quiete
    sulle rive.

    Ti evocano note:
    “twinkle twinkle little star”.
    Chiusa in una scatola ero felice
    piccola stella
    di una sola nottata
    sei scintilla che brucia
    e lentamente consuma
    la mia fame di luna
    nel deserto senza sole.

    Non potrò mai liberarti
    little star
    sei l’unico perno
    su cui ruota il mio cielo
    nell’attesa…

  82. Luisa Ralli accetta il seguente regolamento e partecipa alla sezione B

    Maldicenza

    La Luna rispetto
    al mare
    ha un solo riflesso.
    La Luna spalmata sul cielo
    impera sulla terra.
    Niente è più rotondo
    della Luna.

  83. Sono Marta Intimista, complimenti per queste iniziative ottime sia per il libro come premio sia per la lettura di tantissime belle poesie!
    Partecipo alla sezione B con “Pantere”

    Pantere

    Occhi neri
    nella foresta
    son le pantere
    con le loro fauci.
    Veloci e graziose
    non sanno il male
    che l’artiglio dona
    al povero
    malcapitato.
    Occhi neri,
    manto nero,
    la pantera assale.

  84. Sezione B -accetto le norme del regolamento- Angelo Cosentino

    Barbagli e spiragli

    Sentimenti come spiragli.
    Mento nel dichiarare
    che sei un’ispirazione
    sincera della mente,
    sei l’espiazione verace
    delle colpe arruffate
    sul tuo soffice crine,
    senti come mento
    su avare parole
    pane raffermo
    del mio amore.

    Sentimenti come spiragli.
    Di vento affannato
    nella corsa una malta
    di bugie incancrenite
    senti come mento all’alba
    un piacere liberatorio
    sulle labbra scompaginate
    come fregoli alterni di piacere.

    Sentimenti come spiragli.
    Di luce che appaga
    gli occhi a vagare tra le pareti
    d’una prigione la tua arida
    messinscena non giova
    senti come mento stanotte
    seduce la mia ombra come scure.

  85. Sezione A – accetto le norme del regolamento- Angelo Cosentino

    Mio nonno da lì a poco ebbe una delle sue crisi epilettiche che lo obbligarono a farsi da parte, senza dovermi imporre più la sua volontà. Fui libero finalmente. I miei genitori, infatti, erano morti quando avevo 4 anni e da allora ero stato costretto a studi severissimi per imparare a suonare il violino. Lo odiavo, ma sapevo che avevo tra le dita uno strumento utile per ottenere la fama. Non ne fui più sedotto. Crescendo, mi concessi di seguire altre strade e, ottenuto l’impiego di cameriere in un famoso albergo di ***, riuscii ad avere successo con ostinata spavalderia maschile presso le ospiti più attempate, sedotte dal mio fascino. Ben presto smisi di soddisfare le voglie di quelle sfrontate signore e decisi di dare una svolta alla mia vita. Mi licenziai e presi alloggio presso la signorina*** che odorava di naftalina e di sapone da bucato a buon mercato. Mi dettò le regole della casa e mi chiese in tono perentorio di non portare donne nella mia stanza. La sua moralità era sacrosanta!
    Io non ebbi scrupoli a sedurre la cuoca della pensione che di notte riscaldava il mio letto col suo corpo grasso e prosperoso. La signorina sospettò…

  86. PAROLE SILENZIOSE

    Il sussurrio del vento mi culla
    rubo l’anima ai tuoi pensieri
    per giungere a te
    Sorvolo il chiacchierio del mondo
    navigo in mari di solitudine
    Parlo al tuo cuore
    su questo foglio.
    I segni che lascio…giungano a te…
    parole silenziose
    di sogni spezzati
    musica dolce di arpe
    profumo di voli di rondini
    voglia di fughe lontane
    emozioni di un tempo
    rimpianto di un amore
    mai conosciuto.

    partecipo al concorso sezione B ed accetto il regolamento

  87. Partecipazione categoria B: Poesia

    Autore

    Nome: Alessandro

    Cognome: Direse

    Il sottoscritto dichiara di accettare il regolamento.

    a
    Io e la disabilità

    La disabilità si sa è na carogna che non ha età,

    A volte piccini, a volte già adulti lei arriva, ti piglia e non se ne va.

    Non c’è un perché non c’è una ragione per la quale mi son trovato in questa situazione

    A lei molto democraticamente diciamocelo pure,

    non gliene frega niente.

    Piano piano la si conosce e la si sopporta,

    Beh sempre meglio che avere una suocera che ti aspetta fuori dalla porta.

    Non c’è tempo per piangere o avere rimorsi,

    Questa vita è corta e non da rimborsi.

    Ci ho fatto l’abitudine e non sto a protestare

    Ma questa società qualche commento lo lascia sempre scappare

    Vivete la vita, vivetela bene

    Tra sollazzi, risi o tra mille pene

    Tra mille difficoltà son arrivato qua,

    per dirvi con sincerità,

    che in fondo sto bene anche con la mia disabilità

  88. KATIA SCHIAVONE
    20/02/59
    SEZIONE B
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

    VELENO
    Perfida e nera
    la morte
    ti ha portato via…
    Un dolore sconfinato
    ha fatto brandelli
    della mia anima
    e fermato
    il mio cammino.
    Sono morta
    e ascolto
    il battito del cuore
    scandire un tempo
    che più non m’appartiene.
    Perfida e nera
    lei non m’abbandona
    e mi porge il calice
    di quel veleno
    che goccia
    dopo goccia
    mi annienta
    lentamente.

  89. Alfonso Tagliamonte

    Sezione B-poesia

    Accetto il regolamento

    “ Dentro di te, mi perdo”

    Mi sono immerso nel
    mare dei tuoi occhi.
    Sentirmi dentro te
    più di te stessa.
    Mi stordiva il galoppo
    dei battiti del cuore.
    Nuotavo nel cristallino umore
    circondato da mille
    e mille stelle che
    mi strizzavano gli occhi
    ad ogni sguardo.
    Eri dentro di me,
    ma anche accanto e
    ti vedevo, mi vedevo….
    Oh Dio…..
    Ormai era un miscuglio
    un intenso miscuglio
    di corpi, sguardi, baci,
    e i sensi….persi.
    La pelle inturgidita
    In mille e mille brividi.
    E il corpo, un solo corpo
    bruciare in una
    Immensa ardente fiamma

  90. Ludovica Mannes, partecipo alla sezione A. Accetto il regolamento

    Alba

    Non avevo mai visto l’alba sporgersi dall’orizzonte del mare. Sono nata nella parte ovest dell’Isola Blue, e godo di mirabili tramonti sulle acque, sono miracoli naturali di incommensurabile bellezza.
    Ieri, per la prima volta, ho deciso di intraprendere il viaggio verso la costa est, verso l’alba. Ho scoperto di aver un cancro, ho scoperto che la mia vita terminerà a breve. Ho un unico desiderio: veder le tenebre sparire all’arrivo del Sole. Mi piace pensare che, poi, anche per me sarà così.

  91. Mario Antiochi, accetta il regolamento
    Partecipa alla sezione A

    “Lucia”

    Mi viene in mente Lucia nel mentre della sera. Rivedo i suoi occhi lucenti davanti al camino. Mi viene in mente il suo odore, caratteristico dalla Puglia. Ci sono donne che nascono con una profumazione speciale, una scia di peperoncino le invade. Penso a lei quasi ogni sera, un ricordo vivo e incancellabile.

  92. Accetto il regolamento, partecipo alla sezione B con la poesia Graffio

    Graffio

    Miao
    Che graffio
    Ma che fai?
    Oh mio bel gattino?!
    Miao
    che unghie
    affilate più di lame
    Miao
    che adorabile musetto
    Un graffio che sparirà
    con un tuo sguardo
    amichevole.

  93. Stella cadente

    Lo sguardo al cielo
    in alto mare
    stella cadente
    fammi sognare
    portami là
    dov’è l’amore
    dove la notte
    si arrende al sole.
    Stella che fuggi
    fatti inseguire
    voglio arrivare
    fino alla fine
    del tuo viaggio
    fammi afferrare
    l’ultimo raggio
    della tua luce
    fammi annegare
    nella tua pace.

    Accetto il regolamento, sez B

  94. Cielo grigio

    Attimi di grigio bagnato
    al centro della città immortale
    ormai verso l’imbrunire.
    Si appare e si è (volenti o nolenti)
    solo quando il sole dà il cambio alla luna.
    Averti avuto e non averti più
    sarebbe la vita così come già è
    ma io non amo le cose già scritte da altri
    e per questo mi ritrovo ancora qui.
    Piccoli led cinesi illegali (?)
    si oppongono alle tenebre che incombono.
    Migliaia di uccelli in formazione spontanea
    aleggiano su ciò che appartiene anche a loro.
    Io mi muovo lento, causa il mio addome-pancia
    e anzi provo quasi a nascondermi a me stesso.
    Addirittura, a questo siamo giunti!
    Lento il tempo dei cicli infiniti
    ripete la sua litania ossessiva.
    Come si può sognare il primo fiore di gennaio?

  95. I miei seni sono colline.
    Fra la valle l’occhio vede
    fiorire prati e illuminarsi il cielo.
    Si alza in volo
    il cuore nudo.
    E’ crisalide appena nata.
    Con ali leggere
    sfiora i campi dorati
    dove allegre ondeggiano
    le spighe fra i rossi papaveri.

    Domizia Moramarco
    Sezione B Dichiaro di aver letto il Regolamento e ne accetto le condizioni

  96. Nei campi dorati
    a volte i papaveri spiccano
    come sangue a gocce.

    La terra è bruna
    ma la luce è sempre presente
    e dall’alto irradia
    con il suo santificante raggio.

    I papaveri ondeggiano al soffio
    e strappano i loro petali
    pur di partecipare alle onde.

    Le colline sono un dorato pentagramma
    ma è la pausa che grida il silenzio.

    Ondeggiano i petali dei papaveri
    strappati dalla vita.

    Francesco Paolo Catanzaro

    Sezione B Dichiaro di aver letto il Regolamento e ne accetto le condizioni

  97. Luisanna Archi, accetto il regolamento e partecipo alla sezione A

    Mesta

    Teneramente il gattino si avvicinava, sul far della sera, alla poltrona davanti al focolare. Amava il caldo e come avrei fatto a biasimarlo, io ero sull’altra poltrona ad ammirare la maestosità delle fiamme. Mesta, una gattina randagia scivolava sulla neve del cortile vicino. Un tenero desiderio di abbandono e poi quel miagolio. Comprai una nuova poltrona con la gattina e vivemmo tutti e tre felicissimi.

  98. IL TUO CIELO

    E poi d’improvviso
    quando riapri gli occhi dal torpore che t’invade
    ti accorgi che basta un semplice riflesso di luce
    a far male al tuo cuore
    Spuntato dal cielo in una notte qualunque
    rivela i contorni d’un sogno che muore
    Sui muri sui dorsi e le case
    rincorre le ombre
    che non trovano pace
    Vagano quell’ombre maliarde
    come vecchie gitane
    e rivelano arcani lasciando quel dubbio
    che ti svuota di dentro
    creando quei varchi
    che t’ancorano al suolo
    e t’assorbon la fonte tacitando l’essenza
    E si tendon le mani sul nulla
    a cercare falene disperse nel buio
    e percorrono strade sconnesse
    quei piedi
    ormai scalzi
    tracciando la via con china corvina
    Il vuoto..
    è un pieno fatto d’amarezze
    e le carezze scarne ne danno la certezza
    E mentre l’illusione attenua il dolore
    e lo sfiorar umidi fili d’erba e il percepirne il profumo
    appaga a metà il desiderio
    volgi in alto lo sguardo
    Un po’ come tornar a toccare il tuo cielo
    sempre più presente sempre più pesante
    sempre più colmo di cumuli di nuvole cupe..
    ma che senza fine
    riempie i miei pensieri di te…
    ROSA LEONE

    Sezione B
    Dichiaro di aver letto il Regolamento e ne accetto le condizioni

  99. Accetto il regolamento del concorso.
    Ludovico Bianchi
    sez B poesia

    partecipo con “Erba”

    Piango.
    Rido.
    Sorrido.
    L’erba era onnipresente.
    Un verde che
    mi ricordava
    l’occhio tuo,
    ingenuo, mite,
    vitale.

  100. Sezione B – Poesia

    E IO CANTO UN’ECO DI CONFINE

    Ti ho visto cambiare viso
    cambiare voce
    cambiare le note alla nostra canzone
    Le mani, piacevole inganno
    ora come argilla
    macchiano le ore alla notte
    E io canto, un’eco di confine
    sulla carta geografica
    Ho la bocca profumata di vento
    e qualche ora di vuoto per te
    ma l’acuto è tanto sottile
    che l’assorbe uno sbaglio
    -un miraggio?-
    qualche cosa di fragile
    e franto
    non vorrei sbagliare
    forse sei tu

    Rita Stanzione
    Accetto il regolamento

  101. Uguali e differenti

    Sezione B Poesia

    Credo
    a tutte le parole
    che mi dici,
    alle storie raccontate,
    alla tua voce soffiata
    in notti stellate e senza vento,
    ai guizzi repentini delle ciglia,
    ai sorrisi
    che oltrepassano le angosce.

    Vivo
    le rughe pennellate
    sul tuo viso,
    l’acume delizioso
    di quei silenzi enormi,
    le risa che sconquassano il cervello.

    Amo
    le mie distanze avverse
    che mai son simili alle tue,
    la seta di ogni singola carezza,
    quell’acqua trasparente
    del tuo fiume.

    Voglio
    cercarti nelle strade
    del futuro,
    percorsi sdrucciolevoli
    in salita,
    la pelle del tuo corpo
    sulla mia.

    Accetto il regolamento

  102. ISABELLA VERDUCI

    Cattedrali del cuore

    Vedo
    cattedrali del cuore
    maestose, imponenti:
    io sono così,
    potente, sicura
    nel mio granitico amore;
    piccola donna
    ho una cattedrale nel cuore.
    Vorrei dirlo
    quando mi sento un’elitra,
    quando sono fragile,
    gracile,
    io che sono libellula smarrita
    che si disseta alla fontana
    di una chiesetta in riva al mare…

    Sezione B, accetto il regolamento

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