Intervista di Cristina Biolcati a Linda Bertasi ed al suo romanzo “Il profumo del sud”

“Sulla banchina, di fronte a lui, qualche parente venuto a tendere l’ultimo flebile legame con famigliari emigranti, ansiosi di lasciarsi la penisola alle spalle e di approdare su terre più fortunate e rigogliose. Ansiosi di raggiungere il Nuovo Mondo, emblema di speranza e di futuro in quegli anni burrascosi.”

Oubliette Magazine  è lieta di presentare Linda Bertasi, una scrittrice di origini ferraresi, nata a Portomaggiore nel 1978.

Dopo “Destino di un amore” del 2010, a cui l’anno successivo ha fatto seguito “Il rifugio” (entrambi Caravella Editore), nel 2013 è stato pubblicato il suo terzo libro, “Il profumo del sud”, edito da Butterfly Edizioni.

Si tratta di un romanzo storico ambientato nell’Ottocento. Ma lasciamo subito la parola all’autrice per permetterle di presentarsi.

 

C.B.: Benvenuta Linda e grazie per essere qui. Vorrei che tu facessi uno sforzo di memoria e che andassi indietro nel tempo. Quando è stata la prima volta in cui hai capito che avresti fatto la scrittrice, e cosa stavi facendo esattamente in quel momento?

Linda Bertasi: Ciao Cristina e grazie a te per quest’occasione. Il primo manoscritto che ancora custodisco nel cassetto è un lavoro di 400 pagine, realizzato quando ancora c’erano le macchine da scrivere. Ricordo che terminata la lettura di un romanzo di Jane Austen, autrice che venero e che considero da sempre mia Musa, mi sono seduta al tavolo e le dita hanno iniziato a pigiare sui tasti. Non pensavo all’essere “scrittrice”, se c’è una persona che devo ringraziare per il mio percorso d’autrice è mio marito Fabrizio, fu merito suo se mi decisi a contattare un editore.

 

C.B.: Leggendo di te, ho trovato una frase in un’intervista che hai rilasciato alla Nuova Ferrara, in occasione dell’uscita del tuo ultimo libro, “Il profumo del sud”. “Mi trovo meglio a raccontare storie ambientate in epoche passate, piuttosto che in realtà attuali”. L’ho trovata una frase insolita per una ragazza della tua età. Anche perché richiede molto studio alle spalle. Vuoi spiegarci questo concetto?

Linda Bertasi: Chi mi conosce mi definisce ‘una donna nata nel secolo sbagliato’. Non mi sento del tutto a mio agio inserita in questa società, legata all’apparire più che all’essere. Sono una ragazza all’antica, mettiamola così. Sono cresciuta con Tolstoj, Jane Austen e Shakespeare. Preferisco un romanzo storico a un’uscita in discoteca. Per questi motivi, mi trovo molto più a mio agio a scrivere di un’epoca passata, alla quale sento di appartenere totalmente. Per quanto riguarda lo studio necessario per scrivere un romanzo storico, mi trovi pienamente d’accordo. Sono molto meticolosa al riguardo, infatti ne “Il profumo del sud” tutto ciò che il lettore troverà è documentato e attinente, persino i giorni della settimana, persino il clima e le colture, addirittura i nomi scelti hanno solide basi di ricerca. Ricercare è l’aspetto che adoro in assoluto quando scrivo un romanzo, forse più della stesura stessa e, come ti ripeto, essendo appassionata di storia e dei secoli cha vanno dal quattordicesimo al diciannovesimo secolo, per me è stata una delizia scriverne.

 

C.B.: Di cosa parla “Il profumo del sud”? Quali sono i personaggi principali?

Linda Bertasi: Il profumo del sud” è la storia di Anita, una donna venuta a conoscenza di uno scomodo passato, che decide di lasciarsi la penisola alle spalle e tentare di ricostruirsi una vita nel Nuovo Mondo. Qui, si ritroverà inserita in una società dilaniata da una lotta intestina tra nordisti e sudisti e toccherà con mano il problema dello schiavismo. È un libro che parla di origini, di donne impavide, di eroi e di onore. E sullo sfondo la guerra di secessione americana. Oltre ad Anita, i personaggi principali sono due: Justin Henderson un libertino nordista, un arrogante e presuntuoso, abituato ad ottenere tutto ciò che vuole dalla vita e dalle donne. È un personaggio che mi ha conquistata e che sognavo di notte, è un uomo che subisce una profonda trasformazione nel corso della storia rivelandosi capace di atti di profondo amore e onore. Christopher Jones è l’altro personaggio, l’antitesi di Justin, un gentiluomo all’inglese, un sudista convinto, irreprensibile, garbato, che sa stare al suo posto, che non oltrepassa mai il limite, un uomo consapevole che nel cuore di una donna ci sia spazio per una solo grande amore.

 

C.B.: Sempre curiosando nella tua biografia, non finisci mai di stupire. Ho scoperto che hai scritto sotto pseudonimo su un portale dedicato alla letteratura. Di cosa si tratta?

Linda Bertasi: Scrittoriemergenti.it è stato il mio primo esperimento di confronto con il pubblico. Sono presente sotto lo pseudonimo di Lily e ho inserito alcune miei poesie e un paio di racconti. Era piacevole confrontarmi con altri autori e conoscere persone legate dalla stessa passione. A dire la verità, è stato proprio grazie a questo sito che un coreografo notò una mia poesia a tema e decise di inserirla in uno spettacolo teatrale. La poesia s’intitola “Un bel paio di scarpe” per chi volesse leggerla.

 

C.B.: E veniamo a questa tua grande passione per Jane Austen. C’è un romanzo di questa scrittrice che avresti voluto scrivere tu, magari cambiandone il finale?

Linda Bertasi: No, questo no. Venero quest’autrice che considero ‘maestra’ letteraria sotto ogni punto di vista. Non ho mai pensato di voler scrivere un suo romanzo, per me sono intoccabili. Posso, però, dirti che “Ragione e sentimento” è il romanzo al quale sono più legata e che ne avrei volentieri cambiato il finale in favore di Marianne. Un bel “The End” per loro ci stava. Tutte le volte che lo rileggo, spero sempre di trovare un finale alternativo.

 

C.B.: Pensi di poter sperimentare altri generi letterari in futuro?

Linda Bertasi: In realtà, chi ha letto i miei romanzi ha notato subito che non presento mai un genere uguale all’altro, anche se tutti hanno lo stesso denominatore comune: l’amore. Il romanzo d’esordio per esempio è un romance, il secondo un paranormal-romance, il terzo un romance storico e il quarto un fantasy.

 

C.B.: A quando il tuo quarto romanzo?

Linda Bertasi: L’ho appena inviato e sono in attesa di una risposta dall’editore. È il primo fantasy che scrivo e l’amore non è in primo piano questa volta, cosa insolita per me. È una storia molto particolare venuta a trovarmi in sogno, in cui l’amicizia la fa da padrone.

 

C.B.: Quale delle tue opere, fino ad ora, ti ha dato maggiori soddisfazioni?

Linda Bertasi: Difficile fare un bilancio. Come ogni autore, sono molto affezionata a “Destino di un amore” il mio romanzo d’esordio. Se parliamo di soddisfazioni da parte dei lettori posso dire che “Il rifugio” ha trattato temi paranormali e ha trovato molto riscontro tra le teenager, addirittura una ragazza l’ha presentato come materiale didattico nella sua scuola e molti medium e persone che lavorano con il paranormale mi hanno voluto conoscere. L’ultimo romanzo sta piacendo ed è attualmente in classifica tra i romanzi più venduti della mia casa editrice; chi mi ha letto in sequenza, ha notato una certa maturità stilistica in quest’ultimo. E poi c’è il mio libro d’esordio che, alle romantiche incallite come me, è piaciuto particolarmente. Per esempio, nel mio negozio è il libro che vendo di più alle signore e alle mamme.

 

C.B.: Se Linda Bertasi potesse essere un pensiero, una frase che rimane nell’aria e infonde un messaggio, quali sarebbero le parole che utilizzeresti?

Linda Bertasi: Questa è una domanda difficilissima! Sono una persona estremamente romantica, estremamente legata al passato e alle persone che incontro sul mio cammino. Forse questo pensiero mi rappresenta: “Ascolta il tuo cuore sempre e comunque!”

 

C.B.: Credi ci sia ancora speranza per noi, Linda, che stiamo sempre più perdendo il nostro romanticismo e le nostre radici storiche?

Linda Bertasi: Me lo auguro vivamente e se tanti autori continuano a scrivere libri e canzoni d’amore vorrà pur dire qualcosa. Di sicuro, questa è una società dettata dal consumismo e dalla tecnologia, avanza frenetica e gli ideali sembrano essersi persi strada facendo. Ma dietro a ogni cuore credo si nascondano i buoni sentimenti, nella maggior parte almeno. Personalmente, non smetterò mai di crederci per quante volte ci sbatterò la testa contro.

 

C.B.: È stata una piacevolissima chiacchierata. In bocca al lupo per tutto Linda, e speriamo di risentirci presto.

Linda Bertasi: Anche per me è stato bellissimo, ti ho avuta come ospite nel mio blog e mi auguro di risentirti prestissimo. Un saluto a tutti i lettori di Oubliette Magazine.

 

Written by Cristina Biolcati

 

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