Gara letteraria gratuita di prosa e poesia “Lo specchio di fronte”

“In questo suo primo romanzo dipinge con vena brillante e divertente un fedele spaccato di vita moderna, raccontato tramite le storie rocambolesche di una famiglia della “Roma bene” intorno alla quale ruota un universo variopinto di altri personaggi, ognuno alle prese con i dilemmi delle proprie vite: le aspirazioni, gli amori, i sogni, le delusioni ma anche le vittorie.”

Regolamento:

1. La Gara Letteraria Gratuita di prosa e poesia “Lo specchio di fronte” è promossa dalla web-magazine Oubliette Magazine e dall’autore Vittorio Giacomelli. La gara letteraria è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara è gratuita. Tema libero.

 

2. Articolata in 2 sezioni:

A. Short Story in 100 parole (un racconto breve od una fiaba  avente come limite massimo di partecipazione 100 parole, e come limite minimo 30 parole)

B. Poesia (limite 80 versi)

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria opera sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite. Per un facile conteggio delle parole consigliamo di scrivere la short story in un documento word e cliccare in alto Revisione, e Conteggio parole in alto a sinistra.

Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.

 

Le opere senza nome, cognome, e dichiarazione di  accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.

 

Ogni concorrente può partecipare in entrambe le sezioni.

 

4. Premio:

N° 1 copia del romanzo  “Lo specchio di fronte”, di Vittorio Giacomelli, edita nel  2013 dalla casa editrice Intermedia Edizioni.

Saranno premiati i primi due classificati della sezione A, ed i primi due classificati della sezione B.

 

5. La scadenza per l’invio delle opere, come commento sotto questo stesso bando, è fissata per il 31 marzo 2014 a mezzanotte.

 

6.  Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Vittorio Giacomelli (Scrittore)

Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Rosario Tomarchio (Scrittore e Collaboratore Oubliette)

Fiorella Carcereri (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Irene Gianeselli (Collaboratrice Oubliette)

Bernadette Amante (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: oubliettemagazine@hotmail.it  indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso la pagina fan di Facebook:

https://www.facebook.com/OublietteMagazin

 

10. È possibile seguire l’andamento del concorso ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti alla Gara Letteraria; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.

 

11. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

12. Partecipate solo se siete sportivi e pensate di poter accettare il verdetto della giuria. Se siete pesanti, pedanti, petulanti e vi ritenete il braccio destro di Leopardi, non partecipate! Il concorso non fa per voi!

 

(N.B. Si partecipa qui sotto nella dicitura: Lascia un commento)

 

138 pensieri su “Gara letteraria gratuita di prosa e poesia “Lo specchio di fronte”

  1. LA BELLEZZA

    Cos’è la bellezza?
    E’ forse un bel viso
    che splende con riflessi
    di luci e colori?
    O forse è un bel fiore
    che cresce in un giardino
    tra sterpi e rocce?
    Cos’è allora la bellezza?
    La bellezza è …
    una tremula e vagante luce
    che teniamo nascosta e viva
    nel nostro cuore
    per poter sempre amare,
    per sentire i palpiti di due cuori
    che si amano tanto
    e la sera, osservando
    la luce di un tramonto
    pregare il buon Dio
    per avere sempre negli occhi
    la bellezza del Suo volto.

    Franco Maccioni

    Dichiaro di accettare il regolamento.
    sezione B

    1. Svastir Bhavatu

      Il suono
      scivola

      precipita in un coro
      di voci d’ acqua

      s’ infrangono
      nella gola buia
      della notte

      gocce

      imperlano
      la fronte della terra

      L’ombra
      nella spirale
      di un vortice
      selvaggio

      segue il suo viaggio

      curva dopo curva

      nel ruggito
      di un getto d’ acqua
      si espande

      dopo un sospiro
      in mare

      Gabriella Becherelli

      Dichiaro di accettare il regolamento sez. B

    2. CARMELA MONTELLA 29/03/2014

      IL RITORNO DI FALANTO

      Maomaomaooo… Cristina rotolò dal lettino, affacciandosi alla finestrella della mansarda.
      Falanto finalmente era ritornato!!
      La guardava dal basso, sornione e maestoso, incastonato tra le colonne doriche, più guercio e più zoppo che mai, segno tangibile delle sue scorribande.
      Maomaomaooo … Eccomi donna sono tornato! Sembrava volesse dire, prode guerriero che ritorna dopo una lunga battaglia. Cristina afferrò un libro e i croccantini, scese di corsa le scale e lo raggiunse nel loro angolino, la panchina di fronte al Castello Aragonese. Tra il torrione, il tempio e il mare, quel giorno più azzurro che mai, Porta d’Oriente di un glorioso passato.

      Carmela Montella
      Sez. A
      Accetto il regolamento

      1. Ed è sabbia…

        Sipari di Sabbie Salmastre
        si innalzano in aria
        come voli d’airone
        che sinuosamente danzano
        al calore di infiniti tramonti
        perdendosi in fondali cristallini
        cosparsi di conchiglie colorate di sogni.

        Mani sapienti
        incastonano schizzi di luce
        in racconti di favole arcane
        alla ricerca di mondi lontani.

        Scenari incantevoli
        lievemente riaffiorano
        su canovacci di vite vissute.

        Impalpabili essenze
        svaniscono
        in un piccolo mondo racchiuso
        in un granello di sabbia.
        Non è…solo sabbia!

        Carmela Montella
        Sez. B
        Accetto il regolamento

    3. LAUTERA CATERINA

      PER TROVARTI

      Viaggio per luoghi sconosciuti.

      Volti e voci inesplorati
      come pagine vuote da riempire
      e suoni mai uditi prima.

      Ti cerco…

      Uno sguardo intorno
      e fisionomie oscure
      attraversano i miei occhi

      Desidero trovarti…

      La mia anima vigile sentinella
      avrà un sussulto.

      Ti riconoscerò…

      Caterina Lautera

      Sez. B
      accetto il regolamento

    4. Francesca Longobardo 31/3/2014

      Avvoltoi e colombe

      Ho visto una lacrima
      che dal petto è arrivata al viso
      Ho visto crudeli amici
      tramutarsi in avvoltoi
      avventarsi su un essere
      puro e straziargli il cuore
      Ho udito bugie gettate
      come nera terra
      addosso ad una bianca
      colomba, non voglio più
      udire altro, che Dio scenda
      su quest’inferno
      che si chiama terra

      Accetto il regolamento
      Sezione B

  2. Drappi ricamati
    di tenero bisso
    ondeggiano dallo spiraglio
    del cantuccio grigio.
    Dal pontile risuonano
    voci di sterili commenti,
    mentre il gabbiano stride
    sull’albero della corvetta.
    E’ questo paesaggio
    che si riflette nel mare,
    mentre inaridisce
    il suono di una melodia
    sospesa sul ciglio
    di un vicolo abbandonato.

    Teresa Maggio

    Dichiaro di accettare il regolamento
    Sezione B

  3. LA MOTOZAPPA

    La mia motozappa che in altri giorni non ne voleva sentire di mettere
    in moto quel giorno, al primo colpo partì. La lasciai in moto per salu-
    tare un amico che, con la sua bici, mi chiamava al di la del cancello.
    Intanto la motozappa continuava a farsi sentire, ben disposta. Aspet-
    tava solo degli ordini. Bastava azionare la leva “avanti” e sarebbe
    partita. Faceva buio. La misi a “Stop” ma non si spegneva. Si rifiuta-
    va. Che fare? Gridai “Basta…basta insomma!!”. Come d’incanto la
    ferraglia tacque. Forse non era d’accordo. Con le buone maniere a
    volte si ottiene tutto… a volte!

    FRANCO MACCIONI

    Dichiaro di accettare il regolamento.
    Sezione A

  4. FUGA!
    Schiaccio tasti ed escono parole
    fuori dalla porta del senso
    che non sapevo fosse lì,
    a navigare
    sul fiume delle possibilità,
    sogghignando verso me,
    ignaro autore,
    testimone inopportuno di chi vuole e chi non vuole
    lottatore involontario di un destino mai finito,
    ingabbiato negli schemi della logica e dei fogli.

    Vorrei poter immaginare
    una volta nella vita
    le parole uscire dagli schemi e dagli schermi,
    e prender desiderio delle vostre anime bramose,
    in matrimonio non voluto
    come è per me,
    la cui anima ora offesa, stanca e vile,
    a cantar di sentimenti
    che non sa trattenere,
    non sa riconoscere, non sa vincere,
    abbattuta dalla monotona cantilena che si deve risentire,
    e che io affogherei nel barile delle aringhe di un secolo lontano,
    e incurante delle matasse del pensiero,
    come quando lei, poetessa di se stessa, si prende gioco di me.
    Non la sentite gridare tra le righe di quest’ora “No, la lirica importante,
    ben più della brama di possesso!”
    E fatico a rinsaldare un’anima men vile,
    in questa canzone dalle voluttà non definite,
    non mi resta che guardare la finestra di questa cella,
    e ascoltare, ascoltare, ascoltare,
    nella speranza che la vera poesia
    sappia romper le barriere delle anime ingabbiate
    e curare i dolori suadenti delle anime fracassate.

    ALESSIO BARETTINI
    Dichiaro di accettare il regolamento
    Sezione B

  5. Francesco Troyli – Dichiaro di accettare i regolamento. Sezione B

    DIETRO LO SPECCHIO

    Mi hai chiesto
    cosa c’e’
    dietro lo specchio……
    luci e ombre
    sole splendente e buio di tenebra
    innumerevoli volti
    che si trasformano con il tempo
    i miei capelli bianchi
    e i tuoi
    la scoperta delle rughe
    le smorfie,gli ammiccamenti
    le ombre di tutti coloro che sono stati
    e di quelli che saranno dopo di noi….
    la scoperta dei brufoli
    l’orrore dell’acne giovanile
    le cravatte annodate
    i rasoi
    le pettinature
    il rimmel e le ciglia finte……
    Gli echi di giorni lontani
    la bellezza di un giovane volto
    il sorriso di un bimbo
    e tante tante altre cose…….
    Dietro lo specchio c’e’ tutta la tua vita
    e la mia………
    E’ il deposito dei nostri ricordi
    delle nostre speranze
    e dei nostri rimpianti……

  6. NON BUTTARE TUTTO VIA ( Non si teme l’amore)

    Non si teme la bontà,

    non si teme la lealtà,

    e l’amore NON SI TEME !

    Non si fugge dalla gioia,

    non si scappa per viltà…

    e si accetta quell’affetto!

    Tutto insieme può stordire,

    tanto amore può impaurire..

    tuttavia non si allontana

    per la semplice paura

    di non farcela a goderlo!

    Ma perchè ti vuoi far male?

    perchè butti tutto via?

    non ricordi quanto bene

    bevevamo da noi due?

    e il sorriso ci abbelliva,

    noi sui volti leggevamo

    tutto il bello della vita,

    che, seppure dura poco,

    quel momento ci donava!

    Non ti fare tanto male,

    non importi di offuscare

    quel chiarore che abbagliava,

    non scacciare via dal cuore

    quell’odore di speranza

    che di noi faceva gioco!

    dammi ancora una ripresa,

    dimmi ancora che ti viaggio

    nei meandri della mente.

    Fammi credere che posso,

    DIMMI SOLO CHE MI VUOI !!!!

    Accetto il regolamento. Sez. B

  7. AG-ENTI SGO-MENTI
    (Noir)
    Li sentivo mormorare:”E’ matto! E’ matto!”
    Certamente matto non lo ero davvero, avrei spiegato tutte le mie ragioni: mica ero un criminale?
    Andai a salutare la nonna, ero cresciuto con le sue cure amorevoli e dolci. Le volevo molto bene. Ancora una volta lei incrociò i miei occhi con il suo sguardo “cristallizzato”.
    Chiusi il congelatore e seguii gli agenti. Ero tranquillo e non riuscivo a spiegarmi la loro aria sgomenta.

    sezione A – accetto il regolamento

  8. Carillon

    “Malinconicamente la ballerina
    gira lentamente su sè stessa
    sulle note della dolce melodia.
    Gli ultimi tintinnii vibrano nell’aria,
    scricchiolano gli ingranaggi
    mentre ormai sta per tacere la musica.
    Suoni metallici le strappano
    il vaporoso vestito di tulle …
    un altro sogno si spegne nel buio.
    Una mano aspetta di girare ancora la chiave
    per farti danzare,
    ma tu già non ci sei più.”

    Anna Arpinelli

    (Dichiaro di accettare il regolamento) Sezione B

  9. Poesie

    Arrivano da me;
    Non chiedermi come
    non chiedermi da dove…
    Le raccolgo
    linee nere in campo bianco,
    le raccolgo perché sono veloci
    e non lasciano il tempo…
    Arrivano da me
    e forse é un altro
    che me le manda
    ma sono io
    che le raccolgo
    prima che passino
    perché sono veloci..

    17/9/2013 h 7,30
    Dichiarò di accettare il regolamento sezione B

  10. La porta del paradiso

    Scordati mazzetti dei ricordi
    nel palcoscenico dell’ inverno
    desiderosi orizzonti
    volano confusi
    in millepiedi
    confacenti nella sfera di luna
    puntate dei fiocchi di luce
    in festino fili di seta,
    in un attimo
    sole
    si apre la porta del paradiso
    profumare
    il nostro destino
    i fiori di cristallo in giro.

    Sezione B

    Accetto il Regolamento

  11. Andare

    Pisciare è più appagante di avere.
    Semplice risoluzione concettuale.
    Duplice univocità sostanziale.
    Marasma liberatorio,
    cataclisma del pensiero mentale.

    Un respiro che sospira
    non sperpera risorse banalmente.

    Svuotate mortali concatenazioni
    dal bisogno d’assoluzione,
    al galleggiare è preferibile nuotare.

    Dichiarò di accettare il regolamento sezione B
    Giuseppe Carta

  12. Ho il cappello pieno
    dei vostri rimproveri;
    delle vostre strette di mano
    che accertano qualcosa
    che non va.

    Eppure il vento soffia
    e,
    anche a me,
    a volte,
    non sta bene.
    Ma,
    che ci si vuol fare
    se la foglia vuol volare
    libera
    assieme al vento?
    Chi siamo noi,
    (se non schiavi di noi stessi)
    per impedirglielo?

    E,
    se un giorno
    decidessimo che in cielo vi son troppe stelle
    penseremmo forse
    (nuovamente)
    al genocidio?

    Non lo so,

    ma vedo che le nubi
    passano,
    talvolta tristi,
    altre volte
    disposte a dar spazio
    ad un cielo migliore.

    E
    se le vostre strette di mano,
    se i vostri giudizi
    e la vostra voglia
    di voler certezza,
    (in una vita che di certezza non ne ha)
    non vorranno
    far altro ch’esser nubi
    per un buio più sicuro
    (perché la buona capra
    non deve posseder cultura)
    come potremmo mai,
    noi,
    poveri dipendenti d’amore;
    noi,
    che ingurgitiamo vetro
    senza mai tirar respiro;

    avremo mai tempo
    per medicarci
    con un cielo
    migliore
    e illacrimato?

    Dichiaro di accettare il regolamento sezione B

  13. Le loro anime si erano incontrate subito, in un caffè letterario. Entrambi ventenni, single, alla ricerca disperata dell’amore. Lui stava cercando di attirare la sua attenzione leggendo libri di poesie, che non capiva. Lei stava leggendo romanzi horror, perchè erano di moda tra i giovani. Nessuno dei due era concentrato sulla lettura. Si stavano perdendo in pericolose fantasie sentimentali. S’immaginavano già sposati, con due figli ed una casa con giardino. Immaginarono addirittura un tradimento. Si riappacificarono. Giunse l’orario di chiusura. Non si erano ancora presentati ma già sapevano che si sarebbero incontrati l’indomani, nei rispettivi sogni.

    Vittorio Tatti – Accetto il regolamento – Sezione A

  14. ATTIMI OSCURI

    Ti aspetto. Non smetto di guardare la finestra. So che dovrei affrontarti, ma il mio coraggio cede, temendo ciò che c’è fuori. Preferisco chiudere gli occhi e nella mente regna il vuoto. Presto la paura cede il passo alla curiosità. Finalmente fisso il tuo sorriso accattivante. Vuoi invitarmi a uscire, ma per un attimo non comprendo le tue parole, persa nel tuo sguardo. Il vento sussurra.
    “Vieni” sembri dirmi ancora col tuo sorriso.
    Non posso. Sparisci subito, mi ripeto. Non esisti e non posso amare un’illusione nell’oscurità della notte.

    Federica Mafrica
    (Dichiaro di accettare il regolamento) Sezione A

  15. Notte Profonda

    Nel buoi profondo
    cielo stellato,
    ogni stella brilla
    e le scintille son
    di grande stupore.

    Le nuvole ormai sciolte
    si librano di armonie,
    di nuove danze.

    Nella notte profonda
    il pensar non ha peso
    della vita fluida, dell’universo.

    Si ricompongono in immagini
    ancora incompiute
    sulle tracce dell’ultimo
    abbraccio della notte.

    Dichiaro di accettare il regolamento sezione B

    MAISTO VALENTINA GELSOMINA

  16. ANGELA BARBIERI 27/2/2014

    WEEK END

    Venerdì.
    Cerco l’uscita evitando di guardarti, nei tuoi occhi leggerei la solita domanda.
    Mi vesto al volo e urlo un ciao veloce alla porta del bagno.
    Sono fuori.
    Niente domanda del venerdì, il quiz rimandato al prossimo messaggio.
    Spengo il cellulare, rimando l’amaro e fingo la normalità.
    Inopportuna la domenica impone le regole a un tempo una volta condiviso e allora
    recito con me stesso la parte di un figlio con alle spalle una famiglia.
    Mentre con la mente sogno già il lunedì.

    Dichiaro di accettare il regolamento sezione A

  17. ANGELA BARBIERI 27/2/2014

    METE

    Sete di affinità.
    Avventuro la speranza
    e percorro strade sconosciute
    di vecchi fiumi
    dai letti ormai asciutti.

    Cerco e non mi arrendo.

    Vagheggia il cuore
    e da volto alle nuvole
    compagne di un viaggio senza meta
    dissetando con l’illusione
    l’arsura di un cuore
    rimasto a metà.

    Dichiaro di accettare il regolamento sezione B

    Angela Barbieri

  18. Torsoli

    Ascolta il buio, voce sciolta nell’ombra!
    L’anima respira sbuffi di tenero amore,
    schiuma nel deserto di nostalgie malate.
    Nell’intarsio ramato della scolpita follia,
    la favola lenta del tempo intride la via,
    svanisce oltre il sogno dell’ingannevole canto.
    Lo spirito audace musica l’eterna passione,
    pervade d’estasi la ricerca del silenzio ritroso,
    la strada abbandonata in snodi di aride valli.
    Ricami di marmo coprono l’altare del pianto,
    tra le forme eterne devastate da nuovo dolore
    le falene accaldate baciano fronde silvane.
    La malinconia s’avvolge nel solitario sudario,
    onda di sabbia che sazia la fame del mare,
    angoscia piumata nei recessi di oscuri misteri.
    Una congiura di maschere deruba i giorni,
    nel sonno nubi indolenti opprimono il cuore,
    potere nebuloso a schiacciare grappoli d’amore.
    Memorie accampate in un’indolenza di miele
    soffiano lacrime da occhi svegli senz’ali,
    sensi sfioriti e muti nel piacere del nulla.
    Una melodia stonata svanisce tra le note dure,
    non traccia più segni umidi e lunghi sul vivere,
    amica delle nebbie appende i sogni alla gronda,
    butta torsoli tra la paglia muffa del destino,
    illude i fiori tardivi dell’età sciupata dal gelo.

    Sandra Ludovici

    Sezione B – Accetto il regolamento

  19. Carla Adamo – 27/02/2014

    h poesia, poesia

    Ah poesia, poesia,
    dolcissimo elisir,
    inebriante profumo
    dell’anima mia,
    in me rimani
    come il tempo,
    in me rimani
    come piccola rosa odorosa,
    in me rimani
    anima gioiosa.

    Ah poesia, poesia,
    gustoso calice
    da cui bere la vita,
    brindiamo insieme
    a questo dolcissimo vino.

    Ah poesia, poesia,
    improvvisa tempesta
    rimani con me,
    in un oggi bagnato
    da gocce di pura passione.

    Dichiaro di accettare il regolamento sezione B
    Carla Adamo

  20. ROSELLA LUBRANO 27/2/2014

    Ho visto…

    Io sono un uomo ,
    uno come tanti
    e per questo fragile ,
    pieno di se e di ma .

    Ho vagato per il mondo
    svuotato dei valori della vita
    e ho visto piccoli uomini
    sorridere per un chicco di riso .

    Ho visto fiumi portare la vita
    ma anche seminare la distruzione
    Ho visto fuochi scaldare le membra
    ma anche togliere il respiro alle creature .

    Ho visto scorrere il sangue
    di uomini come larve
    e ho visto anche teneri corpi maltrattati
    e violati nella loro innocenza .

    Ho visto volti di creature
    devastati dalle piaghe e dagli insetti
    Ho visto corpi martoriati dalle mine
    Ho visto uomini ,donne
    barcollanti su deserti di sale .

    Io sono un uomo ,
    uno come tanti
    uno che cammina
    per le strade del mondo
    e si chiede : ” Ma Dio ,dov’ è ?”

    ROSELLA LUBRANO

    Dichiaro di accettare il regolamento .

    Sezione B

  21. Bastone

    Ascolto, assorto, su di una vecchia poltrona
    gli anni ormai avanzati.
    Sono le voci di un padre,
    di una madre, della giovinezza.
    Intorno a me,
    i primi grigiori del mal di vivere,
    coprono gli occhi.
    So che il sussulto dell’ignoto chiama.
    Ma c’è ancora un piccolo regalo che voglio donarti:
    Il mio saluto.
    Sento i tuoi passi frenetici
    da una camera all’altra.
    Inesorabile sta arrivando.
    L’affanno gonfia il tuo giovane petto.
    Sei stato il mio bastone e nell’ultimo soffio
    hai soccorso questo cumulo di ricordi.
    Non c’erano lacrime nel tuo sguardo,
    massacrato dal dolore di una storia
    che sembra non volerti lasciare.
    Questa lettera ti giunga nel sonno
    dei tuoi giorni di quotidianità.
    Ancora insieme sul viale della vita,
    ancora per mano come nonno e nipote.

    Umberto Schioppo
    Sezione B ( accetto il regolamento del presente concorso)

  22. La Pelle.
    La Pelle è
    ambrata
    Ambra
    Attrae
    Luccichii
    Sferzanti
    Di
    Fiamme
    che
    Perforano
    il Tramonto
    che,
    per
    non
    essere
    colpito,
    si fa scudo
    con l’orizzonte.
    Rimane accecato
    solo chi
    è
    distratto
    con la
    mente vola
    verso est,
    perchè quel
    luccichio che
    l’ha accecato
    per sempre,
    per Lui,
    è Vita.
    RL
    Accetto il regolamento
    sez B

  23. Ossessione

    In testa aveva solo quello. Era ormai il suo tormento quotidiano. Solamente di notte la sua coscienza poteva godere del momentaneo distacco dalla sua ossessione. Ma poi ciò che aveva fatto qualche giorno prima gli ripiombava nella mente al mattino appena sveglio e lo accompagnava fino a tarda sera. Adesso non riusciva più nemmeno a concentrarsi e a svolgere il suo lavoro. Nessuno avrebbe potuto capire, nessuno. Neanche le voci che solo lui poteva sentire gli volevano accordare il perdono. Non c’era rimedio. Colpevole sotto ogni punto di vista. No, il pentimento era qualcosa di inaccettabile per un killer professionista.

    Enrico M. Scano
    Sez. A
    Dichiaro di accettare il regolamento.

  24. L’illusione

    Vorrei essere lì, dove mare e terra si confondono.
    Camminare sopra le increspate onde smosse dal vento
    Ed offrire il mio corpo nudo alla pioggia.
    Vorrei danzare una danza d’amore;
    Inseguire l’infinito.
    Ricoprirmi del dolce nettare di un candido gelsomino
    E rinascere in una nuova primavera
    Dando inizio ad una vita senza tempo.

    Dichiaro di accettare il regolamento
    Sezione B

  25. TI RACCONTERO’ DI ME
    (a mio figlio)

    Ti racconterò di me
    in una fresca e stanca sera di fine estate,
    quando le cicale cantano
    l’ultima canzone e i grilli attendono
    le prime piogge d’agosto,
    seduta con te in veranda sul gradino.
    Ti parlerò di campi profumati,
    di altalene cullate dal vento,
    di una bambina che scrive fiabe la sera
    per raccontarle ad altre foglie di primavera
    e delle corse a perdifiato solo per sentire
    il respiro del suo cuore in gola.
    Ti confiderò segreti
    custoditi dalla neve del cinquantasei,
    quando gli occhi erano perle di rugiada
    e su tetti sgangherati volavano i miei sogni,
    prima che l’ombra della notte
    frangesse sugli scogli la burrascosa onda.
    Ti confesserò di amori sbocciati
    tra sentieri di pietra e biancospini
    a rinnovar la luce e cacciar via i fantasmi
    di un fiore reciso troppo in fretta,
    amori ricuciti e racchiusi nelle ali di velluto
    di farfalle tra papaveri e asfodeli.
    E poi ti dirò di te,
    di un’alba che non ha nebbia né tramonto,
    di te, libero volo di gabbiani,
    di arcobaleni senza orizzonti e senza fine,
    di te, sorriso di giorni in eterno sole,
    fresco ruscello, fertile terra, anima senza catene.

    Accetto il regolamento
    Sez B

  26. I respiri dell’Umanità

    Un giorno gli uomini chiesero a Dio:
    -Perché siamo tutti diversi? guarda quante discordie hai generato!-
    Dio: -Se foste tutti uguali, sareste gelosi del resto del creato, che ha colori, forme, stati diversi.-
    -Cosa sono la margherita e il girasole?- domandò
    -Fiori-risposero,
    -Cosa sono i variopinti colibrì e i neri corvi?-
    -Uccelli- risposero in coro;
    Infine chiese: -Cosa sei tu?-,
    Ognuno rispose: -Un uomo-.
    -Imparate dalle altre creature: nessuna domanda sciocca, insieme fanno il mondo forte e bello; ogni diversità vi rende uguali e ciascuno di voi è lo stesso uomo, ma è vivere in armonia che farà di voi un’Umanità-

    Accetto il regolamento
    Sez A

  27. Ines Zanotti 1 marzo 2014

    MELODIE D’ACQUA

    Siede al centro della piazza
    gorgogliando la fontana!
    Dei bimbi
    la sete vuol chetare:
    son note antiche
    il suo donare…
    Sa contare
    i giorni e le notti,
    vede il cambio delle stagioni.
    Attende il viandante
    rammentandone i passi…
    Sorride ai mormorii della gente,
    soavità emana a cuore e mente!

    INES ZANOTTI – Accetta il Regolamento

  28. Risveglio

    Fra dinieghi e asserzioni
    mi muovo incerta
    su un invisibile filo
    che spinge il mio peso verso il basso
    e mi afferrano vertigini.
    A occhi chiusi
    a piedi nudi
    calpesto un freddo terreno
    e mi colgono sconosciute vibrazioni.
    La Madre Terra che mi chiama
    per cullarmi sul suo seno
    vuole prima che la esplori
    e mi risucchia nelle sue interiora.
    Silenzi nascosti
    veli di luce avvolgono il mio sguardo
    profumo di incensi non ancora percepiti
    dagli umani olfatti
    carezze di velluto mi sfiorano la pelle.
    Stordimento dei sensi
    ove troppa pace
    estasia l’anima
    che si dispiega come petalo a primavera.
    Allora mi faccio gemma
    e partorisco frutti senza fatica
    e mi sazio dell’aria pulita che
    pezzo dopo pezzo
    lentamente mi ricompone.
    Scivola dietro di me la viscida placenta
    che come pelle di serpente
    mi appare inutile involucro
    di un’esistenza non vissuta.
    Risanata di nuova energia
    chiedo di tornare alle mie acrobazie
    adesso che un nuovo senno mi accompagna
    adesso che Madre Natura mi insegna
    che il suolo sul quale cammino
    si chiama Vita.

    Domizia Moramarco

    Sezione B

    Dichiaro di accettare il Regolamento

  29. Il giorno in cui sprangarono porte e finestre della città, una farfalla si posò sulla spalla scoperta di Laila. Aveva ali bianche, che al buio brillarono ancora qualche istante prima che la creatura si adagiasse al suolo, esanime. Nello stesso istante gli ultimi colpi secchi e decisi ostruirono ogni spiraglio di luce e la stanza fu invasa dalle ombre. Un improvviso riverbero colpì lo sguardo della ragazza. La luce proveniva dai suoi piedi, dove giaceva il corpo immobile della farfalla. Laila si chinò e raccolse granelli di polvere fluorescente. Stringendoli fra le dita capì che la speranza non l’avrebbe abbandonata.

    Domizia Moramarco
    Sezione A
    Dichiaro di accettare il Regolamento

  30. Soldato

    Agli estremi confini del mondo
    dove il mondo non è mondo
    è un altro mondo
    fuori dal mondo
    disumano
    inospitale
    ostile
    combatti guerre estranee
    per missioni umanitarie e di pace.
    Intriso di sangue
    di guerre intelligenti
    di armi sperimentali
    in questa terra rovente
    è rimasto inerme quel corpo
    tra immobili corpi nemici.
    Nemici di chi? Nemici di cosa? Nemici per cosa?
    Ideologia odio controllo potere orgoglio interessi economici supremazia militare
    armi non convenzionali
    armi di distruzione di massa
    giustificazioni di crimini
    di orrori
    di guerra
    la Guerra!
    Soldato, in questo feretro vuoto
    non v’è corpo di uomo
    non v’è straccio di eroe
    non v’è giustizia
    né pace
    non v’è umanità
    non v’è il dio per cui combatti.
    Solo pianti di vedove
    e grida di infanti.
    Nella tregua apparente
    di illusorie speranze accordi riconciliazioni patti
    diritti dell‘uomo
    difesa dei deboli
    alza il suo trofeo il sol vincitore festante
    la morte,
    la Morte!

    Fabiana Petozzi
    Sezione B
    Dichiaro di accettare il Regolamento

  31. Mancanza
    negazione del sentire
    vuoto che dilaga
    soffoca l’essenza
    sentire dolore
    non sapergli dare un nome
    è solo sofferenza
    Mancanza
    fisica ed emozionale
    appaiono i suoi contorni
    ecco l’immagine
    della mia malattia
    conosco il suo nome
    la voce trema
    lo sussurra al vento
    non voglio che ti riconosca
    per me sarai solo
    Mancanza

    di Emanuela Mancini

    Dichiaro di accettare il regolamento/sezione B

  32. NON ERA DETTO

    Non era detto, in fondo,
    che nascessi.
    I tempi allora stretti
    non lo consentivano.
    C’era aperta una finestra
    a tutte le intemperie
    e forse il mio libro
    non era ancora scritto.
    Bastò un cenno di vero
    e con il corpo atteso,
    scelto l’abito da festa,
    incontrai l’autunno.
    E le prime domande:
    come sarà il mio viso,
    le spalle reggeranno,
    quando verrà il silenzio?
    Ora che ho rughe antiche,
    ho anche amato e corso un poco
    rincorrendo il vento,
    come un campo seminato,
    senza boria, attendo
    e mi sento, a volte,
    simile a una storia.

    Gianfranco Isetta 4/3/2014
    Sezione B

    Dichiaro di accettare il regolamento

  33. Una parola anticipa la quinta, che pur non sentendosi meno importante della prima, non lo è neanche della diciannovesima. È il conteggio il problema del gioco, che delle cento come Massimo, al minimo ne può avere anche una trentanove, magari senza senso. Riflettendoci meglio la testa suggerisce quale sbaglio evitare, ma la stessa avvicina al baratro del cinquantanove, sei in meno della fine che ho scelto.Fine.

    Accetto il regolamento. Giuseppe Carta sezione A

  34. Dove sei

    Dove sei,
    ho girato a piedi scalzi
    tra sassi e spine,
    su ponti di ferro
    lunghi come secoli,
    mi sono messa a guardare l’orizzonte
    infinito,
    al di là delle nuvole,
    tra la gente sono passata
    ma non mi vedevano
    né io vedevo te.
    Dove sei,
    ti cerco tra i giardini fioriti di maggio
    tra le barche ormeggiate
    e dondolanti lievi,
    tra i boschi di castagni
    ombrosi e profondi
    come il passato.
    Tra le gole e le foibe minacciose,
    tra le case allineate
    di tinte forti colorate
    come sogni lontani,
    ma non ci sei.
    Dove sei,
    ti cerco negli occhi
    dei ragazzi,
    nel vociare delle piazze
    negli abbracci,
    nelle corse pazze
    tra mille vicoli
    della vita.
    Ora vacillo
    esausta
    nel mio tormento,
    ma ti sento
    oppure
    è l’alito del vento.
    Emanuela Di Caprio Sezione B
    Accetto il regolamento

  35. LA SPOSA

    Affondò le sue mani nel tulle bianco dell’abito da sposa, esso era splendente di mille arabeschi ricamati. La sposa si portò al viso il vaporoso abito da fiaba, pensò a come la sua vita d’ora in poi sarebbe cambiata. Sentiva il vociare delle sorelle che preparavano gli addobbi. Di nascosto, in mezzo al quel velo bianco iniziò a piangere, gli ultimi tempi erano stati come un torrente in piena e ora si trovava lì, confusa e triste. Si guardò intorno, no non voleva sposarsi, lentamente si allontanò, nessuno la notò, scese le scale a piedi scalzi e corse via.
    Sez. A, accetto il regolamento

  36. Dallo specchio

    Chi è questa che mi guarda?
    La mia anima ha una custodia estranea.
    Traditore il tempo mi deride
    e vorrei vagare nascosta in una nuvola grigia
    come la nostalgia della giovane me stessa.
    Eppure medaglie sul petto sono i miei capelli bianchi
    e non li nasconderò sotto colori falsi.
    Ecco lì la mia bellezza, si è solo trasferita,
    leggera come l’aria salta e ride:
    il mio cuore passeggia là libero e sorridente,
    ignaro di questo corpo stanco, ecco
    si gira e mi saluta “Ciao mamma!”
    Il suo abbraccio mi rende, ancora, bella.

    Accetto il regolamento. Sezione B. Antonella Albano

  37. parvenue

    Con la circospezione d’un parvenu
    studio esitante la situazione
    l’approccio più conveniente:
    non m’abituerò mai, lo so,
    ai quotidiani agguati della vita
    perché all’inganno e senza morale
    ci si nasce adusi, non s’impara.
    Con quel pesante fardello
    di paure ed inibizioni frustranti
    che nessun deposito accetta:
    dobbiamo trascinarle con noi
    sino in fondo e senza sconti.

    Pino Chisari

    Dichiaro di accettare il regolamento del concorso
    sez B

  38. Basta una mano

    Basta una mano
    per accogliere un bimbo
    che si affaccia alla vita.
    Basta una mano
    per farlo addormentare
    sereno alla sera
    dopo una giornata
    piena di scoperte,
    di nuove emozioni.
    Basta una mano
    per sostenere
    e dare motivazione nuova
    al passo di bimbo
    che si inoltra verso mete
    per lui sempre interessanti,
    alte,
    importanti,
    attraenti.
    Basta una mano,
    per tutti,
    a qualsiasi età,
    per non sentirsi soli
    lungo il cammino
    che ogni giorno si manifesta
    sorprendentemente imprevisto,
    inedito,
    affascinante.

    Accetto il regolamento – sezione B

  39. Un Volto tra la gente ( Adelina )

    Adelina il tuo riflesso alle vetrine mostra il tempo che è passato
    ma se chiudi gli occhi sembra ieri il volo che c’è stato.
    Quando il sole di marzo arrivò improvvisamente
    e la rosa nel vaso fiorì, sembrò quasi amore quel battito del cuore.
    Un rumore, una tempesta, una poesia.
    Quando il sole di marzo arrivò improvvisamente
    e l’inverno d’incanto svanì, furono giorni senza fine.
    Un tempo da ricordare, una vita, un momento, una follia. …
    Adelina, una qualunque, un volto tra la gente.
    Adelina non ha fretta, torna a casa lentamente.

    Sezione A
    Sandro Pellerito
    Accetto il regolamento in ogni sua parte

  40. L’amore inquieto

    In fondo cosa volete che sia l’amore.
    Il primo pensiero
    e l’ultimo
    di un’anima
    verso un’altra.
    In fondo cosa volete che sia,
    anime inquiete nei loro cuscini.

    Urania Scarpa
    sezione B
    Accetto il regolamento

  41. Un’Epica Apocalisse

    Si comincia, forse dovrei incominciare da dove sono ora? O dall’inizio?
    Forse vi dovrei dire perché sono qui.
    Sono qui non per mio volere, ma molti di noi ci arrivano non sapendo di poterci arrivare.
    Quando ero bambina mia madre diceva sempre “non guardarti mai indietro vai sempre avanti! Dritta per la tua strada a testa alta”.
    Io pensavo che se mi fossi guardata
    indietro sarei diventata davvero una statua di pietra come quel racconto che ora non ricordo e io veramente non mi voltavo.
    A quell’età non ne capivo il senso, ma il solo timore di disobbedire ad un consiglio dato dalla persona che più conta nella tua vita era impensabile, e io avevo cieca fiducia di mia madre, perché non diceva le cose così tanto per dire.
    La fiducia che parola entusiasmante,che racchiude in sé tutto e niente, quando la perdi, tante volte la conquistiamo e ci viene data e quante volte riposta male,
    ma una parola che entusiasma piena di vita come respirare come amare, una delle cose che sono impalpabili ma abbiamo dentro di noi.
    Sono qui perché ho avuto fiducia?

    Urania Scarpa
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  42. … Ti ricorderai …

    Ti ricorderai
    un giorno
    di quelle parole
    che vorresti giungessero
    al cuore
    di chi vorresti vicino,
    urlandole al vento
    come pioggia incessante,
    nelle onde del mare
    agitato
    da quei momenti
    di piacevole monotonia,
    tenendo per mano
    qualcuno,
    come note di musica
    variopinta
    da assoli di chitarra,
    suonata nella notte,
    abbracciata
    a una tempesta di stelle,
    nel ricordo di
    quel miracolo di vita.

    Daniela, 03. Aprile. 2013

    Daniela Schirru
    Sezione B.
    Accetto il regolamento del concorso.

  43. LA COLLANA DI CONCHIGLIE

    Sto china
    a riva
    ad infilar conchiglie
    e ti aspetto.

    Lungo il cammino
    mi è stato amico
    il sole,
    mentre il vento
    ha rallegrato le gote,
    e ristorato il cuore,
    caldo d’amore.

    Volteggio
    insieme ai gabbiani,
    e, respirando
    avida
    il mare,
    con le conchiglie
    al collo,
    ti aspetto.

    Ho impresso
    orme
    per ogni passo
    perché tu possa
    raggiungermi,
    e liberato la voce
    perché ne riconosca
    il canto.

    Ho seminato
    ovunque,
    per allettarti,
    sguardi e sorrisi,
    e ho sparso petali
    profumati di noi.

    E ti ho aspettato.
    Danzando al ritmo
    dei miei ricordi con te
    fin quando il sole è svanito,
    ho aspettato.

    Poi ho ricamato
    di luccicanti lacrime
    la sabbia intorno
    perché potessi scorgermi
    al buio.

    E nella notte,
    con la collana
    tra le dita,
    invocando il cielo,
    ho aspettato.

    Dichiaro di accettare il regolamento.

    Marina Pieranunzi de Marinis
    sez B

  44. UNA VECCHIA FOTOGRAFIA

    Il grano da poco mietuto… Calpestai con raro rispetto quel giallo letto di morte.
    Avevo appuntamento con gli amici nella casa di campagna. Ero in ritardo, ma avrebbero sorriso delle mie buffe scuse, soprattutto lui.

    La tramontana ravvivava colori e nostalgie imprimendomeli nel cuore. Ripensai a noi: l’ineguagliabile mescolanza di odori e desiderio ancora mi turbava.
    D’improvviso — ricordo —, mi fermai e, piangendo, tornai indietro allontanandomi per sempre dal mio passato.
    Il vento mi accarezzava confortandomi.
    Camminai lentamente per ore, disseminando le mie emozioni sulla terra desolata.
    Infine, cominciai a correre verso la libertà.

    Avrei colto fiori più profumati.

    Avrei cercato sogni in altre mani.

    SEZIONE A

    Dichiaro di accettare il regolamento.

    Marina Pieranunzi de Marinis

  45. Tra le pieghe del tramonto

    Solo ora comprendo
    di quelle rughe lo sguardo
    appeso su anziani volti,
    di lacrime languido.
    E vorrei trattenere
    gli attimi di gioia
    nelle vele del mio vento,
    ma anche il mare invecchia
    tra le pieghe del tramonto.
    Dalle dita come sabbia
    perfino i ricordi sfuggono
    e scovarli quasi è rabbia.
    Dov’è quel giovane viso,
    il candore dipinto
    sul futuro e sul mondo?
    Dove si sono arenate
    le attese, le ambizioni,
    le mete, le speranze?
    La verità amara avanza,
    rode l’ansia nella mente,
    di distorte visioni colma.
    Osservo l’orizzonte:
    un’ala s’è spezzata
    a quel gabbiano laggiù.

    Tania Scavolini – accetto il regolamento
    sez B

  46. Invidia

    Galleggia
    l’invidia
    nelle acque
    del disprezzo.
    Ambigua
    sovrasta
    sui colli dell’inganno
    e il suo sguardo
    l’anima mi ghiaccia.
    Ti sento invidia
    ricolma di perfidia,
    nefanda compagna
    dei tuoi segreti orditi.
    Nulla è per te
    un fiore lucente,
    nota stonata
    ai colori della vita.
    Potesse il mio sorriso
    guarir la tua ferita
    ma la mia mano tesa
    respingi con superbia.
    Solinga ti compiaci
    nel buio della notte
    e al mio amato omaggio
    mi doni indifferenza .
    Alessandra Corsano – accetto il regolamento sez B

  47. Al parco

    (fuori da un periodo depressivo)

    vade retro male di vivere
    nuova luce
    di orizzonti leggo nello sguardo
    dell’anziano sottobraccio nella
    macchia di sole a farci isola
    ora che nuovi
    m’appaiono i semplici gesti
    un sorriso una parola
    forse questo
    il senso mi dico
    Lui ben sa
    “utilizzarmi” al meglio
    va-de re-tro mal du vivre
    ti riconosco dal tuo odore
    acre ti ricaccio nel buio
    fondo

    Felice Serino
    Accetto il regolamento sez. B

  48. SORRIDI

    Hai delle fosse quando sorridi.
    Come quelle che saltavo paurosamente da ragazzino.
    Sembrano delle parentesi che lo racchiudono quel sorriso.
    Come se la felicità
    fosse un misero dettaglio scontato in una frase.
    Mi piace quel dettaglio. Tutto più chiaro.
    Strane belle sensazioni in un privé.
    Adesso è il resto della frase un misero dettaglio.

    Nicola Matteucci
    Accetto il regolamento

  49. NON TORNERAI

    Di colpo é già sera,
    riprende la pioggia,
    vorrei riabbracciarti,
    ma tu te ne vai.

    Rivedo i tuoi gesti ,
    gli occhi tuoi neri
    se solo ci fossi,
    ma tu non ci sei.

    Rivivo quei giorni ,
    emozioni leggere,
    vorrei che tornassi,
    ma non tornerai.

    (Mauro Bompadre)

    Sez. B

    *Accetto il regolamento

  50. UN GRANDE AMORE

    Non avere paura
    di queste foglie morte.

    Il loro sangue trasuda
    nelle vene della terra.

    Rivoli che si disperdono
    nella quiete dei laghi,
    nella voce del vento,
    nei luoghi resi ignoti
    ai tuoi occhi.

    Un grande amore
    si nutre di queste dolcezze.

    Un grande amore
    vive la grande sofferenza
    d’un condannato a morte.

    Un grande amore
    si può solo raccontare
    baciando il respiro del peccato.

    sezione B / accetto il regolamento

  51. IL RAGNO

    Aspettare.
    Aspettare.
    Aspettare.
    Percepire una vibrazione, correre veloce, fermarsi, fiutare il pericolo.
    Scappare.
    Aspettare.
    Poi ricucire: ricominciare a tessere la tela, aggiustare, allineare perfettamente guidato dall’istinto, camminare come un funambolo a otto gambe che trascina una matassa di seta.
    Tornare nell’angolino nascosto, aspettare.
    Aspettare.
    Aspettare.
    Aspettare.
    Percepire una vibrazione, correre veloce, fermarsi, guardare la mosca che si dibatte.
    Aspettare.
    Vedere la mosca che si ferma, agire velocemente: aggredire, mordere, avvelenare, aspettare.
    Aspettare.
    La mosca non si muove più: avvolgere, avvolgere, avvolgere nella seta.
    Poi ricucire: ricominciare a tessere la tela, aggiustare, allineare.
    E tornare ad aspettare.
    Aspettare.
    Aspettare.
    Aspettare.

    Paolo Pajer
    Accetto il regolamento
    Sez. A

  52. Giovinezza

    Nell’intento di seguirti
    fu la ragione ad interrompere quell’istinto
    che ha arretrato il suo passo e voltandosi indietro
    ha soffocato la sua leggerezza
    Nell’intento di restare
    è ancora la ragione a decidere…
    Continuo a guardarmi indietro
    e riesco a vedere, anche se lontana
    la tua mano che non si rassegna, ma si protende
    verso la mia consueta realtà

    accetto il regolamento
    sez B

  53. MACIGNI

    Ci sono macigni grigi
    che pesano tanto
    e vorrei spezzarli,
    fontane vive
    che non hanno fiorito
    in un oceano scuro.
    Apri le mani
    e non dirmi nulla:
    versa solo acqua pura
    nel mio tortuoso ruscello
    di sassi e fango.
    C’è un affanno tremendo
    che blocca il respiro,
    un singhiozzo rotto
    che tronca il mio corpo
    e divento pietra.
    Ho avuto tanti istinti
    e il passato mi annega,
    il presente mi sfiora.
    Ma se appoggi almeno
    un dito sul futuro,
    conducimi nel limbo dorato.
    Non assolvermi,
    non perdonarmi,
    ma non legarmi
    a un albero senza frutti
    con mille fruste e code,
    denti di serpente.
    Voglio schiarire
    le mie ali di catrame
    con bianca cera.
    Ascoltami un’ultima volta
    o come Icaro
    riuscirò a volare,
    ma morirò per sempre.

    Andrea Pergolini
    accetto il regolamento sez. B ·

  54. Vita Nostra

    Il contadino si preparava per il peggio, la morte del suo piccolo e fedele asinello,
    che lo aveva accompagnato per undici anni nella campagna, tra pioggia, sole, vento e altre intemperie… Lo portò in un grande bosco, cosi da lasciarlo libero e farli passare quegli ultimi giorni libero… Pianse mentre lo salutava, accarezzandoli il muso e quella spalla che lo aveva portato su per anni ed anni. L’asino come intristito anche lui ma lusingato da questo gesto porse il suo capo dietro la schiena del padrone e lo spinse via, come dicendo ‘ Vai, vai pure… padre mio, grazie non ti dimenticherò… ‘ .
    Il vecchio, qualche settimana dopo ritorno in quelle vecchie strade di campagna consumate, vissute negli anni ormai trascorsi… D’un tratto, mentre lui camminava in un prato nei paragi del bosco ebbe un malore, che lo colpi forte al petto. Cosi cadde, senza poter urlare, ma facendo molto rumore cadendo per terra.
    Passavano i giorni la famiglia lo cercava, ma non si aveva notizia, quando avvicinatosi al bosco videro quest’asino, poggiato su se stesso, come assopito da mille pensieri…
    Il figlio del vecchio ricordò quello era l’asinello di suo padre, il figlio che aveva amato e cresciuto, lo chiamò, l’asino si avvicinò tocco col muso la mano del giovane, spingendolo più in la di qualche chilometro… lo portò li dove era il suo padrone fidato… si sedette al suo fianco come esultando per il suo ritrovamento, e si addormentò con lui, è cosi che l’asino ridiede il suo padrone alla propria famiglia, da allora sulla foto ricordo sono li insieme come ancora a passeggiare e volare tra i mali del mondo esterno…

    Dichiaro di aver letto il regolamento e di accettarlo
    Perrucci Francesco
    Sez B

  55. Sezione B
    Poesia di Sina Mazzei
    accetto il regolamento
    Silenzio chiedo ora al mio rumore

    Silenzio chiedo ora al mio rumore
    mentre dispiego tra i capelli un caos.
    Mi stringo grata al cuore
    che vuole confessarsi davanti
    a un’insaziabile inquietudine.
    Un tempo robusto
    sta per chinarsi su un’anima scoperta
    dalle membra stanche.
    Ho già il timore di scoprire
    il mio ritardo verso il cielo.
    Mentre ritorno, come ogni sera,
    negli abissi del mio esitare,
    si va snodando, demandata a pochi istanti ,
    una calma proibitiva
    fino confini della mia esistenza.
    Come sempre non m’inganno:
    mi viene da sentire il caldo buono
    di un amore sovrumano
    che trascende da ogni solitudine
    e un altro silenzio viene
    a chiamare i miei sospiri.
    Da qui non voglio risalire,
    qui non c’è che niente,
    solo una povertà che mi sazia,
    e che diventa la ricchezza
    del mio andare di domani.

  56. Sezione A
    Accetto il regolamento

    Un giorno l’Amore mi ha spiegato un sacco di cose e da allora per me è stata una vera tragedia; nulla più sono riuscita ad amare di ciò che amavo, nulla più ho creduto fosse possibile di ciò che credevo possibile. Ho iniziato a subire l’umiliazione del male, nelle sue più piccole cose, che prima ritenevo vere, ed ero felice. L’amore mi ha reso infelice rendendo l’invisibile vero.. Adesso sono soltanto un’ essenza senza verità, in balia della sua desensibilizzazione verso un Io che, allo sbando, si liberi in volo in cerca di altre verità felici.

  57. Sezione B
    Accetto il regolamento

    Pluit
    Piove sulle strade in salita,
    rotolano sassi giù nella scarpata.
    L’acqua non conosce ostacoli,
    sulla terra bruna scorre
    a rivoli arrabbiati;
    ma nel fango brillano di più i colori
    se li guardo da lontano.
    E dopo la pioggia
    i sogni sono più puliti.

  58. Seablue

    Seablue non sapeva leggere il grande libro della natura. Emetteva suoni disarticolati: invece di “banco di sarde”, diceva “pongo di sarte” e nessuno capiva niente.
    I piccoli delfini lo canzonavano; i grandi non cessavano di chiamarlo distratto, discolo, dispettoso.
    Iniziò a nuotare da solo, lontano dal gruppo.
    Venne catturato e trasportato in una vasca orribilmente stretta. Sporse fuori il musetto gridando il suo dolore.
    La mano di un cucciolo d’uomo, guidata da un’altra più grande gli accarezzò il muso.
    Gli occhi spenti del bambino scintillarono di gioia.
    Seablue spruzzò allegre goccioline, poi si lasciò sfiorare di nuovo.

    Sezione A Accetto il regolamento
    Claudia Ruscitti

  59. Aspettandoti

    Abbraccio il futuro

    che fa capriole.
    Senti la mano
    che cerca i tuoi confini?
    Chissà, chissà se ridi di me,
    senz’ali volando.
    Vago e incerto vivere
    non ferma il viaggio
    del mio piccolo acrobata.
    Amore ho donato senza rimpianti,
    profondo come la rinuncia
    di chi fugge. Amore ho scelto,
    varcando il non più verde
    manto degli anni.
    Azzurra vortica la speranza
    In attesa dei tuoi occhi,
    stendardi di mille battaglie
    vinte e ancora da venire.

    Accetto il regolamento sezione B.
    Claudia Ruscitti

  60. PETER PAN

    La luna cresce e, da sottile dolce
    a scudo argenteo, illumina il gentile
    silenzio della notte.
    I vivaci colori del giorno
    sono stati inghiottiti dalla notte,
    usurpatrice del suo tributo.
    Aurora è una meteora,
    una stella filante: è una bambina autistica
    che cammina
    mettendo un piede dietro l’altro
    dentro ogni piastrella colorata del pavimento.
    Non sente le mie parole: mi ignora…
    poi la notte si schiude
    per lasciar passare il sole.
    Aurora vola sopra un tappeto
    di nuvole bianche e grigie,
    mentre il vento la tiene su.
    Balla nell’aria, senza ricadere a terra;
    balla sopra le scorie del suo mondo ignorato,
    sopra la tristezza, appiccicata al suo cuore
    che un sorriso non riesce a dissimulare.
    Ha bisogno di essere aiutata per sempre,
    senza possibilità di crescere.
    E’ un Peter Pan involontaria, condannata
    a non uscire dall’infanzia,
    ad avere sempre bisogno dell’ “altro”,
    in questo mondo che è la sua isola :
    “l’isola che non c’è”
    ignorata o rimossa con la fantasia
    come un incubo o un dispiacere.

    Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.
    Sezione B

  61. SUO PADRE

    Sapeva che il tempo non è una cosa che puoi fermare, accorciare o dilatare però avrebbe tanto voluto estendere quell’ istante verso l’infinito, nonostante l’odore pungente del disinfettante e il suono sordo e monotono emesso dalle macchine.
    Mille rimorsi salirono a galla per quelle telefonate mai fatte e per le festività saltate. Solo odio verso quel padre rifiutato con rabbia e ora inerme dinanzi a lei.
    Estrasse un libro dalla sua borsa e iniziò a leggere per lui, a voce alta.
    Era l’unica cosa che sapeva e che poteva fare ora per lui, tanto solo il tempo sa spegnere e finire.

    Chiara Ruggiero
    Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.
    Sezione A

  62. Lombardo Patrizia 08 / 03 / 2014

    Mamma…..papa’ !!!!!!

    Volevo dirvi che…
    Se potessi vi regalerei
    il cielo per dimostrarvi
    l’ immensita’ del mio
    Amore,
    so di essere un
    ragazzo speciale,
    e come tale
    sono accudito ,
    so che vi rubo tutte
    le vostre energie,
    so che la sera siete
    a pezzi…..vi vedo
    e mi dispiace ma
    non so aiutarvi….
    la mia mente vorrebbe
    il mio corpo reagisce,
    a modo suo…non riesco
    a gestirmi….
    vi prego non litigate per
    me.
    Vorrei non essere mai
    oggetto di discussioni
    frivole ma esserlo per
    situazioni in cui ne
    valga la pena discuterne ,
    sono io l’ Autistico…
    non voi….non fatevi rubare
    la vostra vita,
    io ne saro’ felice,
    non voglio essere compatito
    voglio essere accettato
    per come sono.
    Lassu’ in alto Dio vi
    osserva e vi restituira’
    tutto cio’ che la vita
    vi ha tolto.

    Accetto il regolamento
    sez. B

  63. Di là, da Giulia

    Sono di là
    da
    Giulia
    le calendule in fiore.
    Le bianche malinconie
    di borotalco
    da sublimare
    nell’incedere
    dell’ora
    cedua
    ed
    esiziale.

    Giulia è nelle sale d’attesa.
    Negli occhi delle case.
    Nell’ugola
    pendula
    che cola
    la sillaba tonale
    a consolare
    una vita tremula.

    Giulia
    s’accoccola
    nel suo bozzolo
    di lanugine,
    crisalide in divenire,
    con un ricordo
    che freme
    e tutto spiana
    nel ventre della notte
    che s’addipana.

    Di là, da Giulia
    si staglia
    lattescente
    l’infiorescenza del primo albore.
    Sono di là
    le terrazze
    del bel vedere,
    dov’è quasi festa,
    ma non c’è posto.
    Cambia la visuale
    di un punto di vista
    che si sposta
    nell’asserzione
    ch’era
    Giulia
    prima
    quand’era
    Vale.

    Autore: Motolese Ciro

    accetto il regolamento

    sez.B

  64. Scarpette rosse
    Alex osservava soddisfatto le sue scarpette chiodate rosse fiammanti. Alex 15 anni, un futuro da bomber. Corre, si smarca, fa goal. D’un tratto però si sente male e sviene sul campo di gioco. Dritti all’ospedale. Alex ha un soffio al cuore, nulla di particolarmente grave ma dovrà appendere le scarpette al chiodo
    Patrizia Benetti. Sezione A Racconti
    Accetto il regolamento

  65. SPECCHIO, SPECCHIO DELLE MIE BRAME

    Specchio, specchio delle mie brame,
    chi è la più bella del reame?!

    “Tu, mia regina!”

    Regina a me distante,
    occhi di raggi dorati.

    Ti tocco e mi sfuggi.
    “Tu”. Io.
    Non sono io.
    Immagine bugiarda.
    Specchio infame.

    Dolce mela caramellata:
    nascondi il verme.

    Non sono bella,
    non son regina.

    Specchio, specchio delle mie brame,
    chi è la più bella del reame?!

    “Non la rifletto, mia regina”.

    Dove la trovo?
    “In fondo al Cuore”.

    Autore: VERONIKA DELLANTONIO
    Sezione: B poesia
    Accetto il regolamento.

  66. MAI PIU’ UMIDI

    Intanto che i suoni picchiano e le mani
    stridono,
    vedo cuori sollevarsi sulle teste
    altrui
    mentre, ormai affaticata, inseguo un
    Amore errante.
    Scivolo, cado, crollo;
    cerco un peso, un’influenza, una funzione.
    E pensando lontano il ricordo degli
    occhi asciutti,
    io avanzo qui i miei residui e perdo,
    ogni giorno.

    Autore: Angela Petriccione
    Sezione: B
    Accetto il regolamento.

  67. DOVE TU SAI

    Come le foglie d’autunno
    appese al ramo,
    come le nuvole diradate
    dal vento,
    come le mani vuote e
    penzolanti,
    come i piedi scalzi e
    vagabondi.
    Conoscendo in profondità il suo abisso
    imparò ad abitarlo
    inseguendo le tracce
    dei suoi
    affannosi respiri,
    tutti riuniti e confusi con soffi altrui.

    Autore: Angela Petriccione
    Sezione: B
    Accetto il regolamento

  68. NUDI

    Nudi,
    come le foglie al vento,
    come l’acqua trasparente dei fiume,
    come i cieli senza nuvole.

    Nudi,
    come i letti degli amanti,
    come le matite senza punta,
    come le pareti bianche.

    Nudi,
    come gli occhi senza veli,
    come i grembi senza vita,
    come le mani sanguinanti.

    Eternamente spogliati,
    eternamente spogli.

    Nudi.

    Autore: Angela Petriccione
    Sezione: B
    Accetto il regolamento

  69. L’ANTI-SCRITTORE

    Rimasi lì, in piedi di fronte a lui. Forse avrei dovuto difendermi in qualche modo, forse toccava a me il compito di fargli vedere l’altra faccia delle parole, ma fu con gli occhi stupidamente lucidi che tornai di là, presi un foglio bianco che ripiegato lasciai sul suo portatile e andai via, dopo aver salutato tutti senza spiegazioni. Gianluca tornò a sedersi sul divano, non si accorse della mia assenza. Aprì il biglietto e lesse la risposta che nessuno gli aveva mai dato: “Sensibilitá, ecco cos’é la scrittura. Ecco cosa sono, ma tu non hai capito.”

    Autore: Angela Petriccione
    Sezione: A
    Accetto il regolamento

  70. Viaggio di notte

    Un fischio acuto.
    Il treno si avvia lentamente, lasciando che tutto scorra all’indietro, come in certe sere d’inverno, quando ci prende la nostalgia.
    Sto ritornando da te, dopo un tempo interminabile, dilatato dall’assenza e dal desiderio di riaverti.
    Come sarà domani l’incontro?
    Avrai ancora lo sguardo di un tempo nello scorgermi tra la folla e la stessa fretta di stringermi, quasi a soffocarmi?
    Non lo so ed ho paura.
    Dal finestrino buio e luci si alternano e sfrecciano via.
    Chiudo gli occhi e mi lascio cullare da questo viaggio, sospeso nella notte tra passato e futuro.

    Sezione: A

    Accetto il regolamento

  71. GIUSEPPE LAURORA

    Persi è ritrovati
    Davanti ad uno sguardo non capito
    Ad un abbraccio ancora non dato
    Io ci sono
    Sempre lì puoi trovarmi
    Rivolto al mare
    A mischiare e nascondere
    Anima e lacrime
    Per una poesia
    Ancora da vivere
    Liberami da questo silenzio
    Che mi tiene legato al buio
    Senza poter amare
    Solo una tua parola
    Solo un tuo sguardo
    Soli in un abbraccio…

    autotre: Giuseppe Laurora
    sez.B
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  72. Giovanni Mirra 18/03/2014

    Thead

    Tra le fronde increspate
    di pensieri silvestri
    l’arcigno fato esala
    e teco, o madre,
    ritrovo l’antica pace
    dei distesi prati
    che, nei dì di festa,
    di fragranze e colori,
    s’adornano.

    Desto è l’animo,
    colmo delle sue gioie.

    L’aere in carne si trasmuta
    rendendo il vero al falso
    e il falso al vero.
    Che la bandiera s’impenni
    tra squilli di fricorni
    nell’apogeo della terra:
    teste di rabbie obliate
    e vittorie giunte.
    Morda il grifagno
    l’ultimo rintocco:
    più non gli si adatta.

    Pronto lo sposo
    alla sua dolce novella.

    Su destrieri di fuoco
    dagli smaniosi zoccoli
    ho sciolto la mia cera,
    tra attimi vissuti
    ed altri recisi.
    Mille e mille,
    e ancor,
    furon le grida
    che l’eco rifuse,
    all’ingiusta porta
    d’un’anima reclusa.

    Che l’ara lumeggi
    e vibrino le canne

    Nulla ad alcun
    altro richiedo
    e immuni vi lascio
    dall’ultimo tratto
    di sì ormai vacua piuma.
    Rotto l’incesto
    altro non m’accomuna
    che un amor futuro
    o la perduta illusione.
    Scocchi l’arciere
    il dardo bramato.

    Sotto l’arco ti miro
    leggiadra mia sposa

    Vestita di bianco
    è la mia sposa,
    al suo passo leggero
    la terra non osa.
    Muta la gente,
    fresco il tuo profumo.
    Quasi ti tocco
    ma ancor più ti bramo;
    sorridi al mio timore
    in guisa che dolcemente
    m’abbandoni

    Scende una lacrima
    che giunger non odo.

    Sezione B
    Accetto il regolamento

  73. PERLE D’ AMORE

    Vorrei trovare il tempo per parlarti
    e i colori per colorare
    le parole di questo amore raccontato, cercare i fiori più belli
    per decorare il giardino
    in cui nascono tutti i tuoi sogni e
    annaffiare la speranza perché regali
    loro vita ogni giorno,
    vivere di te per non dimenticarmi
    della vita e disegnare nel cielo
    un ‘arcobaleno dove possano
    giocare tutti i desideri, che nascono
    nel tuo cuore e crescono nella tua
    anima, là dove l’ infinito smarrisce
    la sua forma e il tempo non ha più
    attimi da contare. Strappare dal
    petto il cuore, rifugio del tuo
    amore, che ancora si nutre di follia, porgerlo nelle tue candide e delicate mani, ascoltando in silenzio il suo battito che racconta di te e vedere
    scorrere le immagini da cui prendono
    vita i tuoi pensieri, attimi perduti nel tempo senza mai svanire, come
    ricordi che si nutrono di presente
    per non cancellare il passato e raccogliere in un calice di cristallo le sue gocce di sangue, perle d’ amore vestito di rosso, colore della
    passione e della follia, che, sulle note di una dolce melodia suonata dal Destino, autore della nostra vita scritta tra le pagine del tempo, iniziato col nostro incontro, ballano l’ inizio e la fine di questo amore ancora da amare…….

    Spadera Giuseppe

    Sezione B

    Accetto il regolamento

  74. IL CANTO DELL’ ANIMA

    Assordante silenzio che mi
    circonda e sovrasta il vuoto
    del vuoto in cui sono
    immerso, traccia segnata
    dalla tua assenza,
    che non si può fingere
    di non vedere, vortice che ruba
    l’ anima portandola chissà dove
    e ritrovarsi più smarriti di prima,
    con la speranza che cercarti,
    rivederti, anche per un attimo solo,
    possa valere tutta una vita.
    Vuoto che si muta in dolore,
    bramoso di una carezza,
    sofferenza che al solo pensiero
    arde in un fuoco ansimante di un sospiro che possa allievare
    l’ arsura arida della tua assenza
    e cercare intorno il vento del tuo
    profumo, segno della tua vicinanza
    e il canto dell’anima inizia
    a riempire di te il vuoto che svanisce,
    a spegnere il silenzio che opprimeva l’ immenso che si spande intorno, lasciando spazio al canto degli uccelli e al loro volo libero di libertà,
    ai raggi di sole che riempiono di gioia il buio che mi imprigiona in sè
    e a colorare la primavera di
    primavera, luce che non si perde più
    nella notte di un giorno qualunque,
    ma illumina l’ eternità che scorre
    lentamente, per perdersi in un attimo
    d’ amore che non vuole smettere di amare e come il canto dell’ anima
    suonato sul tempo battuto dal cuore,
    ritmo di quest’ amore che
    segna il tempo passato con te,
    anche quando a farmi compagnia è la tua mancanza, la presenza della tua stessa assenza…..

    Spadera Giuseppe

    Sezione B

    Accetto i lregolamento

  75. Oltre il perlaceo

    Ma io conosco
    quel regale
    fuoco che
    ama l’orizzonte
    e lacera lo strascico
    di ogni nube,
    appena giunta.
    E ogni pietra
    giace nella
    somma di un mistico
    silenzio, quasi temesse
    l’onda di un pacato
    riso, un sortilegio
    antico che adora
    solo la bellezza
    oltre il perlaceo testamento
    della sorte.

    Accetto il regolamento
    Sez B

  76. Sez A
    Accetto il regolamento

    Marika
    Don Gabriele la seguiva con attenzione, poco propenso a credere a una vocazione religiosa, ma occupato a farle sviluppare una più gioiosa fiducia in Dio e nel prossimo.
    Ci riuscì in una maniera imprevista. Arrivò in convento con Luciano, il seminarista più limpido che conosceva. Incrociarono Marika e bastò uno sguardo fra i due. La loro concezione dell’amore, partita da esperienze completamente diverse e quasi opposte, era identica. Un fidanzamento vissuto quasi senza contatti fisici e un matrimonio felicissimo o, almeno, riuscitissimo, dal quale nacque una bambina.

  77. FELICITA’ e INFELICITA’

    Esistevano, una volta, due sorelle gemelle, uguali in tutto e per tutto. Stesso viso, stessi occhi, stessi capelli, stessi pensieri, stessi desideri.
    Non avevano un nome, perché era impossibile distinguerle.
    Avvenne però che in un autunno incantato, nella luce dorata del tramonto, le due sorelle, sempre uguali in tutto e per tutto – stessi pensieri, stessi desideri – si innamorarono perdutamente di un giovane.
    Anch’egli s’innamorò: della prima che vide.
    Da quel momento qualcosa cambiò.
    Le due sorelle non ebbero più gli stessi pensieri, lo stesso viso, gli stessi occhi e nessuno le confuse più.
    Le chiamarono … Felicità e Infelicità.

    Mary Grace Ovedi
    Dichiaro di accettare il regolamento
    Sez. A

  78. IL QUADRO

    Non si stancava di accarezzarmi il viso e i capelli e le sue dita mi sfioravano le labbra.
    Alla fine s’innamorò di me e io di lui. Certe volte piangeva. Non potevo più sopportare quel suo sguardo triste. Scesi dal quadro per stare qualche ora tra le sue braccia.
    Quando ritornai tutto era scomparso.
    Sulla tela bianca, solo una piccola figura umana caricaturale.

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  79. IL RIFLESSO DELLA REALTA’
    Mi vedo allo specchio
    intravedo Dio
    o forse Dio sono io?
    Come disse dante siamo noi i fautori di noi stessi
    almeno finchè non sorvoleremo l’oblio.

    dichiaro di accettare il regolamento
    michele.f

  80. Mirko Torelli – 21/03/2014

    Non piange

    Un Angelo non piange:
    non ne ha motivo
    non conosce il sapore, salato
    delle gocce bagnate
    che solcano il viso, malinconico.
    Un Angelo non piange:
    non vede che sorrisi di farfalle
    e luci di pensieri, iridescenti
    immagini di cerchi perfetti
    e profumi di sabbia, speziata.
    Un Angelo non piange:
    Esso vibra le ali d’Amore
    sul collo marmoreo, soffice
    come l’impercettibile fremito
    di ardite parole.

    Sezione “B”

    Accetto il regolamento

  81. Ti ho mai detto
    come il suono
    che io sento
    si intona
    alla melodia
    del tuo essere donna
    quando,
    con pose d’aria
    di passi ribelli,
    si esalta
    in una sensuale danza
    lungo gli anelli
    della mia schiena?
    Aspetto ogni notte
    di sentire
    quel brivido intenso
    per liberare lo spirito
    e creare dai colori
    magiche parole
    che le mie mani
    come ogni notte
    dipingono di te.

    sezione B – Accetto il regolamento

  82. Facilmente

    Facilmente si volta pagina.
    Facilmente si accumulano cose,
    persino persone,
    esperienze,
    incontri,
    pensieri.
    Facilmente si prende e si lascia,
    si conosce e si dimentica,
    si incontra e si abbandona,
    si comincia e si riprende altrove,
    si cerca e si perde,
    si accumula e di disperde,
    si trova e si dimentica,
    facilmente…

    sezione b
    accetto il regolamento

  83. DNA

    L’acqua
    origine vitale
    ribolle nel fuoco iniziale
    e lenta una spirale di vita
    si forma nella notte dei tempi
    e animali
    e piante
    si formano primordiali
    per abitare la Terra
    casa del nostro passato
    e del nostro futuro.

    sezione b
    dichiaro di accettare il regolamento

  84. 2003. Termini. Carabinieri con cani passeggiavano sui marciapiedi lungo i binari tra i manovali sporchi di calce che fumavano aspettando la partenza dei treni regionali.
    I clandestini nascondevano il viso al passare della legge.
    Vicino ad un gruppo uno dei cani s’inervosisce. Tira il guinzaglio, il carabiniero lo scioglie, il cane azzanna lo zaino in spalla ad uno dei manovali. La gente s’avvicina per vedere lo spacciatore svelato.
    Il gendarme rovescia il contenuto della borsa per mostrare la cattura: una salcicia morsichiata che il cane addenta al volo. E dei tovaglioli sporchi.
    -Ma fallo magna, er povero cane…

    Sezione A
    Accetto il regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali

  85. Giuseppina Petrelli 24/03/2014

    Solo un bacio

    Desidero ancora
    lasciarmi soggiogare
    da un sogno
    alta la posta in gioco

    Si disintegra il pensiero
    annientando la ragione

    L’anima oltrepassa
    ogni naturale frontiera
    non riesce a saziare i sensi
    si confonde, si disperde
    squilibra certezze.

    Non è l’Amore che voglio
    ma una scintilla cosmica

    Tremo al solo pensiero
    una vertigine recondita mi assale.

    Solo un bacio
    seppur bugiardo
    sigillerà il nuovo patto
    togliendomi il respiro.

    Sezione B
    Accetto il regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali

  86. In morte di Caravaggio

    La spiaggia
    brucia di sangue
    accarezza il viso
    la brezza
    lontano
    lo dice la leggenda
    ed
    ecco
    a pena
    portosantercole
    il bianco edificio
    il clamore
    tu

    terra bruciata
    che imbianca

    Dichiaro di accettare il regolamento

    Sez.B

  87. ESSENZA DI LIBERTA’

    Fa effetto svegliarsi la mattina presto. Presto nel senso di prima. Prima dell’orario che ho fissato sulla sveglia.
    Ho fissato un orario ieri sera, prima di mettermi a letto, con l’idea che quello fosse l’orario giusto da cui partire, dal quale iniziare a fare tutte quelle cose sapevo di dover fare domani.
    Ho fatto un calcolo rapido e ho deciso che era quello l’orario giusto.
    Poi è successo che stamattina mi sono svegliato un pò prima di quell’orario e allora, in quell’intervallo, mi sono sentito davvero leggero. Avrei dovuto avere gli occhi chiusi e invece ero sveglio. Invece ero libero.

    Mario Menditto
    Sezione A

    Dichiaro di accettare il regolamento della gara

  88. Mi chiami bambino ed io
    rompo lo specchio
    su cui col rossetto
    disegni i tuoi giorni
    ma il corpo è pesante
    è un corpo da vecchio
    e schegge arrossate
    mi penetrano gli occhi
    Mi chiami ragazzo
    ed io corro infelice
    inseguo sul campo
    una rosa d’amore
    veloci gli scatti
    le regole indietro
    e pare si spezzi
    ogni palla di vetro
    Mi chiami da padre
    fra assegni di dubbi
    e poche certezze
    di piedi innocenti
    E scie di nottate
    coi sogni fra i denti
    che battono istanti
    di vite confuse
    Mi chiami nel buio
    tendendo la mano
    al guado feroce
    che porta lontano
    fra luci abbaglianti
    ed aghi di vespe
    e sponde d’abisso
    su cui grido piano
    mi chiami alla fine
    sognando una fiaba
    a leggere le carte
    di un altro futuro.
    Poi mischi i tarocchi
    non scorgo più nulla
    ritorno a nascondermi
    nella mia culla…
    e questo orologio
    che tu chiami vita
    abbassa le palpebre
    incrocia le dita,
    in lucidi incontri
    massaggia i pensieri
    li tiene aquiloni
    con un filo di vetro
    e li lancia nel vento
    con il volto all’indietro…

    Niko Mucci
    Sezione B
    dichiaro di accettare il regolamento

  89. Aveva una voce sgradevole, quasi nasale e l’aspetto di una donna sciupata dagli anni.
    Forse era stata bella, ma ora i segni della maturità e delle frustrazioni erano ben visibili intorno agli occhi, ai lati della bocca, nel viso spento e malinconico.
    Insoddisfatta dei risultati sia a casa che al lavoro, collezionava anche una sventura dietro l’altra, perché quando non si è appagati interiormente il destino riserva una beffa ulteriore: incappare in incidenti di vario tipo.
    Chi s’imbatteva in lei, percepiva una donna sconfitta dalla vita, nonostante le scarpe e le borse firmate, i foulard di seta, le collane preziose.

    Tania Scavolini
    sezione A
    accetto il regolamento

  90. Fiumi
    di lava incandescente
    perforano 
    l’Anima di
    chi non e’
    di QUESTO MONDO.
    La velocità 
    dei fiumi
    di lava
    non permette
    di erigere barriere.
    Brucia anche
    gli Specchi.
    Dove l’ Uomo
    non può fuggire.
    Le poche  resistenze
    sono sciolte
    facilmente 
    dal calore.
    Solo un elemento,
    puro
    innocente
    impavido 
    trasparente
    impetuoso 
    delicato,
    piano piano 
    raffredda il fuoco,
    Ma ne esce sconfitta 
    diventa vapore
    diventa nuvola
    diventa meraviglia
    che ci fa
    alzare gli occhi al cielo.
    Il cielo,
    trasparente
    innocente
    impetuoso 
    Come l’ acqua, 
    ma anche come
    il fuoco, a volte.
    Troppo diversi 
    per coesistere, 
    si direbbe, 
    eppure succede.
    Che MERAVIGLIA, 
    QUESTO MONDO :
    accade ogni 
    giorno 
    che si realizzi 
    qualcosa che
    crederemmo
    impossibile.
    Non capiamo 
    che il mondo 
    esisterebbe anche 
    senza di noi,
    piccole
    arroganti
    altezzose
    MERAVIGLIE.

    Roberto Lirussi
    Accetto regolamen

  91. 21 marzo primavera
    in questo giorno di cambiamento di stagione
    ti ritrovi che non metti più il maglione
    è sera l’aria è fresca e si sta bene
    la notte porterà via le mie pene
    la luna su nel cielo è più splendente
    domani sarà un giorno sorridente
    i giorni si prospettano migliori
    dal grigio inverno ormai ne siamo fuori
    sai quell’anima gentile che ho incontrata
    mica questa notte l’ho sognata ?
    cantavamo, ballavamo, e piano piano
    ci innamoravamo..

    accetto il regolamento
    Mario Redo
    sez. B

  92. IL BOMBAROLO
    Come che mestiere faccio? Faccio il bombarolo. Faccio bombe. Costruisco bombe. Cerco la materia prima per fare bombe. Metto le bombe. Lancio le bombe. Piazzo le bombe. Regolo il timer e aspetto il botto. Aziono il telecomando. Faccio lanci lunghi e precisi. Qualche volta una bomba mi esplode in mano. Qualche volta perdo un dito. Qualche volta perdo la mano. Ma me ne rimangono ancora molte. Quanto guadagno? Niente. Perchè lo faccio? Disegno su un foglio bianco una croce rossa ogni volta che una bomba scoppia bene. Riempio fogli bianchi di croci rosse. Il mio guadagno è questo.

    Accetto il regolamento
    Luca Craia
    sez. A.

  93. APRILE

    Quando la primavera ci sorprese

    stavamo guardando la piena salire

    lenta tra gli argini

    sfiorando le foglie basse.

    Il sole caldo di aprile

    asciugò le ultime pozze

    e le nuvole basse e rade

    non ebbero più di che specchiarsi.

    Poi il vento mutò

    sollevando la polvere

    rimestando le nuvole

    e aprile precipitò.

    In tutto questo rimanemmo immobili

    a contemplare la piena

    che si alzava di nuovo

    a lambire le foglie basse.

    Accetto il regolamento
    Luca Craia
    Sez. B

  94. Sorridi – Mattia Zadra – sez. B
    (dalla raccolta di racconti e poesie “Souvenir – unaltrobukowskiwannabe”)

    Il tempo passa
    e sorridere è più facile
    quando ti ci abitui.
    E sorridi sempre, quando c’è gente,
    e sorridi sempre, quando sei da solo.
    Sorridi fino a che ti si strappa la faccia,
    e anche dopo sorridi, perché se sorridi è più semplice.

    E il tempo passa,
    le bottiglie passano,
    le sigarette bruciano,
    e il tuo petto brucia,
    ma tu continua a sorridere.

    I cattivi pensieri lasciali uscire solo qualche volta,
    di notte,
    al buio,
    così da non vederli,
    così da non vedere le braccia di un altro,
    la bocca di un altro,
    e lei che ride con lui
    come prima rideva con te.

    Anche se sei triste, sorridi.
    Il postino è triste,
    la cassiera del supermercato è triste
    il medico,
    il muratore,
    la casalinga,
    tutti sono tristi,
    e incazzati col mondo,
    che li ha traditi,
    ma tutti sorridono,
    perché se sorridi è più semplice.

    Le lacrime le lasciano uscire solo qualche volta,
    di notte,
    al buio,
    così che nessuno possa vederle,
    se non la Luna,
    che per fortuna
    è muta.

  95. Un caffè

    Ti ho preparato un caffè forte.
    Ora siediti e parliamo.
    Non mi hai avvisato.
    Non ho la valigia pronta.
    Prendi il caffè,
    è zuccherato.
    Ti sei seduto un po’ distante.
    Le mie mani non ti toccano.
    È possibile.
    Probabile.
    Non sono d’accordo.
    È giusto per te, stretto per me.
    Io usata.
    Per il tuo bene usata.
    Come sempre usata.
    Le mie parole non ti toccano.
    Mi dici “vado”.
    Non so più pensare ma,
    mentre aspetto che ti muovi,
    vedo chiaramente
    sulla tua camicia bianca
    una macchia di caffè.

    sez. A
    accetto il regolamento

  96. Davanti allo specchio

    Ho specchiato il mio volto nella notte
    e nel fragile autunno del profilo
    ho visto riflessi
    i dirupi e le vette della vita.

    Ho percorso le valli della storia
    che la pioggia ha corroso lentamente
    senza lavare
    i sentieri fioriti dei ricordi.

    Ho seguito le nuvole cangianti
    dove luoghi e persone s’affollano:
    immagini care
    che il vento trasforma dolcemente.

    Ho viaggiato nei miei lineamenti
    e dall’odissea degli spazi amati
    sono tornata qui.
    E so di certo che ogni giorno muore.

    sez. B

    accetto il regolamento

  97. -Nonna Tilde e il gatto Furbone-

    Nonna Tilde era una vecchietta che viveva con un gatto grigio dagli occhi verdi, molto bello, che si chiamava Furbone.
    Il gatto Furbone, quando nonna Tilde stava per fare colazione, si nascondeva sotto il tavolo.
    Quando la nonna metteva sulla tavola il latte e i biscotti, gatto Furbone lanciava con la zampetta un sassolino contro la porta.
    Nonna Tilde si voltava verso la porta, per capire da dove provenisse quel rumore.
    Allora gatto Furbone spiccava un gran salto e… Ahm! Addentava dei biscotti, poi scappava a nascondersi sotto il divano, mentre la nonna correva a prendere la scopa per cacciarlo via.
    Ma, dato che la scopa non entrava sotto il divano, gatto Furbone, tutto soddisfatto, sgranocchiava beatamente i biscotti di nonna Tilde.

    Annalisa Soddu
    Accetto il regolamento
    sezione A

  98. Ars Amatoria ovvero Nessuno Nasce Imparato

    Sviluppo immagini mentali di ciò che non c’è stato.

    La verginità non esiste.
    Come tutto, è un’invenzione umana.

    “Sai cosa faccio io la sera? Resto a casa e… MEDITO”.

    Le storie senza sesso si chiamano rimpianti.
    Non F. V. C.L. M. V. ed F..

    A volte penso che avrei dovuto farlo a 12 anni.

    Ma Antonio è una rockstar, a me rimane solo la voglia.

    Sezione B Accetto il regolamento

  99. Elogio

    Sui declivi del cuore
    scorrono veloci le emozioni…
    sei tu
    l’aria che respiro
    il fuoco che ardente scalda
    l’acqua di fonte che disseta.
    Illumini l’anima mia,
    dipani l’angoscia
    dei giorni tristi e solitari.
    A te
    che doni serenità
    per ogni verso che scrivo
    per tutti i pensieri positivi, a te che
    risvegli in me la primavera
    e sono
    virgulto ramo che fiorisce
    nel baluginio della sera
    in un volo di rondine
    di un solitario canto.

    sezione B accetto il regolamento

  100. -Campi d’erba e tatuaggi-

    Non sono più campi d’erba
    Ma parcheggi e centri commerciali
    A far da sfondo ad amori e sogni.
    Guardateli, questi ragazzi
    Col piercing e i tatuaggi,
    Gli anfibi e l’orecchino.
    Ora come ieri
    Scintillano di sorrisi
    E i loro occhi ridono
    Al sole dell’ amore
    Che sempre uguale attraversa
    Le stagioni della vita
    E come un tiepido vento accarezza
    Megalopoli e villaggi
    Cantine e terrazzi
    Giardini e granai
    Deserti e roseti
    Insinuandosi tra i palpiti dei cuori,
    Quelli di sempre, eterni.

    Annalisa Soddu – Accetto il regolamento – Sezione B

  101. scrosci di pioggia violenti rompono il silenzio del mattino, dalla finestra ammiro il danzare dell’acqua che si infrange al suolo del balcone. l’alba della domenica è diversa dalle altre della settimana sembra più umana, non urla, non suona, non fischia, è muta. un senso di pace mi invade, solo il borbottare del caffe ‘ mi desta ad una promessa svanita, il suo aroma mi invita con gioia e dolore nel cuore a riprender la vita

    redo mario

    accetto regolamento
    sez.a

  102. E se un giorno andassero via?

    Silvia rimembri ancor…
    ma Silvia non risponde
    ha un cuore di farfalla
    perduto tra le onde

    Sèsamo apri la porta
    rispondi al tuo padrone
    ma Sèsamo è partito
    è chiuso il suo portone

    Carlotta dove sei
    Speranza è qui, ti aspetta,
    Carlotta è andata via
    scordando la borsetta

    Bianca come la neve
    rossa come la vita
    ritorna nello specchio
    e facciamola finita!

    Alice dove vai
    ti taglierà la testa!
    Pazienza, disse lei,
    è il senso della festa.

    Ma dove andate tutti
    ingrati personaggi
    con me dovete stare!
    Vi blocco gli ingranaggi!

    Almeno tu mio Vate
    mi guidi nel passaggio?
    mi spiace sono assente…
    …lasciatemi un messaggio…

    Anna Montella – accetto il regolamento – sez B

  103. Specchio mio “riflesso”

    E’ l’alba …

    Si spengono le luci,
    le ombre della notte svaniscono nel nulla,
    la luna e le stelle vanno a dormire.

    Sbadigliando e con il passo incerto
    di chi sta ancora dormendo in piedi,
    raggiungo il bagno e accendo la luce.

    Lentamente chino la testa
    per rinfrescare il mio viso, la mia pelle.

    Le mie mani scivolano dolcemente sul sapone
    e l’acqua leva via tutta la stanchezza della notte,
    mentre i miei occhi pian piano si aprono
    a salutare il nuovo giorno.

    Alzo il mio viso e davanti a me,
    vedo un’immagine riflessa.

    Sorride …

    Chi sei, perché mi guardi così?
    Io non ti conosco
    … Cosa vuoi da me?

    Io guardo Lei,
    Lei guarda me, senza proferir parola.

    Ci fissiamo …

    All’improvviso i miei occhi si muovono caoticamente
    e il mio cuore batte velocemente,
    mentre Lei, continua a guardarmi sorridendo.

    Volano i miei pensieri,
    in cerca di un perché …

    Chi sarà mai costei?

    Chino la testa e poi la risollevo
    nella speranza che sia solo una mia visione.

    Ma Lei è ancora lì
    e continua a mostrarmi quel suo ghigno serafico.

    Che fa,
    … Mi prende in giro?

    Una strana sensazione pervade il mio corpo.

    Più la guardo sorridere e più percepisco in me
    dei brividi …
    Come se quel volto incapace di proferir parola,
    volesse dar voce al mio cuore,
    scrutare la mia anima.

    “Che fai” le urlo
    “Ti prendi gioco di me!”
    “Ti diverti a giocare con i miei sentimenti?”
    “Così mi fai paura!”

    Sì, tu sorridi
    … Ma io ho paura!

    D’istinto, Spengo la luce e poi la riaccendo …

    Che sollievo nel veder che non ci sei più.

    Specchio “mio riflesso”.
    Tempo mio vissuto.

    Sei l’immagine di quel che ero …

    Caterina Russotti
    accetto il regolamento sez B

  104. UN BRUTTO PRESENTIMENTO

    Adolfo si aggirava per il grande giardino con fare incerto, indeciso sulla direzione da
    prendere. Quindi si avviò lungo il prato a passo lento con un po’ di batticuore, attento
    a dove poggiava le zampine. Gli facevano paura gli animali della casa, come pure non lo lascia
    va tranquillo il progresso tecnologico sotto forma di cancello automatico, di motori, di
    acquazzoni programmati. Intanto si era rifugiato sotto un folto ciuffo d’erba poiché a
    veva percepito un ronzio metallico che si avvicinava. Poi avvenne l’inevitabile.
    Il bambino che osservava la scena rientrò di corsa in casa, piangendo.

    Accetto il regolamento
    sez A
    Pantalemme

  105. File

    Non so voi, ma io non sopporto le persone che mi passano avanti nelle file. Provo un desiderio incoercibile di strozzarle con le mani.
    Gli occhi mi fissano senza vedermi. La lingua sporge tra due labbra di corallo. «Ho parcheggiato in terza fila!» mi aveva sorriso prevaricatrice, spingendomi di lato allo sportello delle Poste. Adesso la multa è l’ultimo dei suoi problemi. “Una di meno!” rifletto mentre mi allontano fischiettando.

    «Con questa, sono dieci vittime nell’ultimo mese» brontolò il vicequestore, scuotendo la testa. «Tutte strangolate. Diverse per età, sesso, professione e senza legami tra loro… Eppure qualcosa le deve accomunare!».

    Marco Bertoli
    Sezione A
    Accetto il Regolamento.

  106. Mary Gerundini 28/3/2014

    Serenità

    Nel silenzio d’argento
    il mio cuore giocoso
    corre e salta
    scatenato
    come bimbo spensierato.

    Finalmente
    sereno
    senza più mostri neri
    a tenerlo bloccato.

    Luce dolce di pace
    tutto illumina
    a festa
    gioia dolce soffusa
    come musica arcana
    e la felicità
    dorata
    sua compagna
    di giochi.

    Sezione B
    accetto il regolamento

  107. TO DAD

    Il City è campione per la prima volta dopo quarantaquattro anni, gracchia la radio, ma io non l’ascolto più: sollevo la birra verso la tua lapide e il cielo di Manchester inizia a piangere con me.

    Davide Schito

    Accetto il regolamento – Sezione A

  108. IO so …

    Ho saputo di te
    attraverso voci discordanti
    di anime vaganti
    Attraverso sguardi
    viaggiatori senza meta
    Attraverso silenzi di parole
    pagine di vita.
    Attraverso arcobaleni di colori
    analisi d’espressioni
    Attraverso proiezione
    apparenza della vita
    Attraverso occhi
    stipati di cristalli

    Ho Saputo di te
    attraverso zampilli
    e pioggia di emozioni
    in una giornata fredda e cupa
    senza nessun canto e trepidazione

    Oggi so di te
    attraverso l’ inquietudine
    agitazione del mio cuore.

    Adriana Giulia Vertucci – Accetto il regolamento Sez B –

  109. Filastrocca dell’ultimo giorno

    Tre nessuno
    attraversarono la vegetazione di cemento
    sparirono oltre uno dei muri visibili all’uomo
    voci e versi sconosciuti
    agghiacciano le pelli
    tutto è così familiare ma tutto è così straniero
    qualche nero animale
    sorveglia l’incedere della nebbia
    qualche altro sta nascosto
    guardiano del tempo che scorre
    tre nessuno
    tornarono sui loro passi
    incrociarono le loro vite con centinaia d’altre
    piccoli secondi o infiniti minuti
    le foglie cadono e ricrescono
    tre nessuno
    avanti e indietro fino alla fine
    seguendo la danza dei giorni
    osservati da piccoli occhi curiosi tra i rami.

    Riccardo Dosso – Accetto il regolamento Sez B –

  110. Giuramenti
    Far parte della confraternita mi aveva aperto un mondo. I miei nuovi amici erano strafichi e le donne mi cadevano ai piedi. Ero entusiasta delle feste clandestine, i tiri di coca, il sesso sfrenato e i giochi perversi. Quando successe il fatto io ero lì! Non potrò mai dimenticare le urla di quella giovane e nemmeno le risate del ragazzo. Neppure se mi lavassi con del solvente riuscirei a togliere quella scena dalla mia anima. Ma lui è un mio confratello e lei ormai riposa in pace.
    Maura Moscatelli
    Accetto il regolamento Sez. A

  111. Pioggia

    Gli occhi grigi divorati dalla paura, la bella bocca distorta in una smorfia di dolore, Maddalena guardava il cielo incupirsi all’orizzonte, sempre più buio. Minaccioso. Batteva con furia il vecchio catino di smalto sulle sbarre dell’alto cancello che chiudeva il cortile. Al di là il paese sconosciuto. Si lasciò condurre via da Adelina, l’assistente del padiglione cinque, mentre la pioggia si posava sulle cose.

    Patrizia Bartoli Accetto il regolamento, Sezione A

  112. Martyria

    È il cammino
    di uomini e donne
    per scoprire da che parte
    sta Dio
    Sono gli agnelli
    che alzatisi
    vanno in mezzo ai lupi
    e scelgono di restare
    in terre ostili di uomini padroni
    con la forza di un coraggio
    che non manca di paura
    ma più forte è l’amore
    di spendersi per gli altri

    E’ il paziente fervore
    di rendere Cristo presente
    sulle strade del mondo
    pagando col sangue
    la fede alla verità
    ma pronte sono le belve
    e calpestate sono le perle
    Su altari bagnati di sangue
    storie silenziose
    poco conosciute
    nomi sdegnati
    dai clamori delle cronache
    Ma le signorie di questo mondo
    non hanno potere di uccidere l’anima

    Per i giusti
    che riconosceranno davanti agli uomini
    risplenderà la speranza
    per i carnefici
    sarà l’oblio

    Maria Pompea Carrabba

    Dichiaro di accettare il regolamento.
    sezione B

  113. LUIGI COLLESANO 29/03/2014

    L’infinito

    Guardare l’orizzonte assaporando il
    profumo del mare
    perdersi nella tersa carezza del cielo
    e sognare.

    Luigi Collesano-accetto il regolamento, Sezione B

  114. LAVANDARE

    Nelle ore solari d’ autunno, ci baciavamo raggomitolati sul nostro gradino, riparati dal vento, mentre gli altri scendevano fin giù, al lavatoio.
    Ci cullava lo sciabordio garrulo delle giovani lavandare, con le fossette
    sulle guance e gli zinali di tela.
    Sulla pietra scrivevamo il futuro, immaginando candide lenzuola dal sapore di liscivia.
    Ci accontentavamo di poco.
    Le donne, coi gomiti, scansavano ciocche dalla fronte, maliziosamente occhieggiando.
    C’ era sempre qualcuno disposto a portare il pesante mastello in cambio di un bacio sul portone di casa.
    Noi aspettavamo il discendere dell’ ombra e ci prendevamo per mano, dileguando nel limpido sogno.

    Lorena Turri (Dolce Glicine)

    Dichiaro di accetatre il regolamento.
    Sezione A

  115. Armonia

    Scriverò al vento
    perle di seta
    tra poesia e sogno
    il mio arcobaleno
    suonera’ l’arpa
    dei raggi del sole
    accompagnando la luna
    e le amiche stelle
    ad unirsi al canto

    Glauco Senesi. Accetto regolamento sezione B

  116. PER UN COMPLEANNO

    È un tempo strano e fermo questo giorno
    poi, da domani, sarà di nuovo in moto
    sulle onde dei perché.
    Adesso sei sul punto del ritorno
    al grido muto di memoria vuoto.

    Nell’acque antiche oggi è un bagno ancora,
    che ribattezza il cuore
    in sincronia con l’ora,
    in cui il sole distende ogni suo raggio
    come sui campi a maggio.

    Svanisce dalla mente
    il volto consueto e la sua ruga;
    il tempo che è passato più non pesa
    alle spalle. E’ il Niente:
    un cullare di madre, questa fuga,
    simile all’alba sul mare sospesa
    in pace col suo cielo.

    Domani girerà a nuovo la ruota.
    La vita che ti è nota
    riprenderà il suo corso intorno a un sogno.

    Lorena Turri (Dolce Glicine)

    Dichiaro di accettare il regolamento.
    Sezione A

  117. MECCANICA ONIRICA

    Piovono fuoco e meteoriti taciturne
    sugli arboreti colmi di frutti,
    dai crateri esalano ferite e petali,
    fiori di lutti,
    là, dove il tempo diventa cieco.

    Incubatrice dei miei incubi,
    ora che la mia schiena è un ponte
    e che i castelli non mi scivolano più tra le dita
    come sabbia fine,
    la schiavitù è finita.

    Ora questa voce è la corona dell’ingranaggio,
    la distanza e la strada sono dita
    che sfiorano abilmente
    l’ultima corda del viaggio.

    (Stefano Fortini)
    Sez. B. Dichiaro di accettare il regolamento.

  118. ONDE SULL’ABISSO

    Ci ascolta, questo mare: nei lenti respiri
    della risacca inesorabile inviluppa
    e assorbe al più profondo suo sentire
    gli ansimi dei nostri affanni, i brontolii
    delle volontà inespresse, i logoramenti
    per le intricate scelte.

    Rimesta e agglomera, immerge a vortice
    nel pieno del suo abisso, in apparente oblio,
    poi insuffla di potere immane
    e restituisce, al pelo sferzante di un orizzonte
    rasato dai venti e bruciato, tra lame di sole
    brulicante di vivide energie.

    Ci parla, questo mare, schiumati ai più remoti lidi
    i dubbi rombanti e rifluite energetiche correnti,
    a parole di sale parla all’anime scoperte,
    con enfasi di scirocco, di semplici verità,
    cosparse d’alghe, macerate tra conchiglie:
    riofferte stille ora chiare e conosciute.

    Luigi Gatti
    Dichiaro di accettare il regolamento.
    Sezione B

  119. “Un lago rosso incendiato
    bolle fuori dalla finestra
    la sua acqua sembra avere un sapore dolce
    al gusto di un tramonto.

    E non c’è agonia, nè frenesia
    solo stasi in movimento
    piccoli pezzi che si ricompongono
    e sembrano dare vita al silenzio”

    Lila Ria (Ilaria Pamio) – 14 Gennaio 2014
    SEZ B: ACCETTO IL REGOLAMENTO

  120. IL CORPO UMANO
    Ci muoviamo in questo imperfetto modello,
    che è delizia e fardello.
    E’ fiamma
    che arde in vene sanguigne,
    alimentata dal soffio del cuore.
    E’ una veste che il nostro profondo più intimo cela,
    e che spesso non ci assomiglia affatto.

    Accetto il regolamento
    Sezione B

  121. Inno alla vita

    Il suo sguardo rivolto
    verso l’adamantino
    e opulente mare.
    Lo fissava,
    osservandone ogni piccolo dettaglio.
    In quegli attimi il suo volto
    assunse l’espressione
    di una bimba stupefatta
    da cotanta bellezza.
    La sua mente era affollata da ricordi
    intrisi di nostalgia, dolore e allegria.
    Tu, straniero callido
    avresti visto solo il riflesso
    delle stelle e della luna,
    nell’adamantino mare,
    lei no.
    Quella donna assaporava
    il gusto dell’infinito
    e inspirava aria di libertà
    e innalzava al cielo
    il suo inno alla vita.

    Accetto il regolamento
    sez: B

  122. LIBERTA’

    Allo specchio sono io
    ci sei tu ed ogni essere umano
    tutti così diversi tra di noi
    diversamente, dannatamente, uguali eroi
    se guardiamo pensando al poi.

    (ahahaha risata grassa)Poi quando?

    Quando il sorriso riga
    quella faccia da culo
    che ognuno sa di avere,
    ed è lì che lo specchio ti fotte
    perché riflette solo ciò che vuoi vedere.

    (ahahaha risata grassa)Che specchio usi?

    Voi tutti, io stesso, cosa cambia?
    Indistinta è l’umanità d’oggi
    Biancaneve e si sette nani
    nel fango del mondo imbrigliati
    dalla strega cattiva chiamata crisi.

    (silenzio)

    Non ridi più? Non hai più domande?
    Disoccupati eroici sfidano e sfilano
    piazze e piazzaffari, avvolti tra i loro sudari
    fatti d’asfalto, fame e conti in rosso
    e chi lavora? E’ ormai schiavo del posto fisso.

    (silenzio)

    La libertà è lontana
    come le gambe di una bellissima puttana
    la guardi, la pensi e pure te la sogni
    ma non hai mai il coraggio
    di chieder quanto costa il biglietto per il viaggio?

    Matteo Crosera

  123. FRAMMENTI

    Il mio maestro elementare era alto, robusto e amante dell’attività sportiva. Non ho ricordo delle sue lezioni perché in classe era solito allestire un vero e proprio palcoscenico: riproponevamo giorno dopo giorno tutti i racconti del libro Cuore fino allo sfinimento. Sicuramente un nostalgico dei vecchi tempi che è riuscito a traumatizzare diverse generazioni. In compenso, però, mi piace molto andare in teatro ma quando capita di incontrare l’uomo che da bambino diventava la piccola vedetta lombarda mi vengono i brividi e i nostri sguardi si sfiorano attoniti.

    Accetto il regolamento
    Sezione A

  124. Ci sarà tempo

    Ci sarà tempo
    per i tramonti di rosa
    di passeggiate sulla spiaggia
    e cogliervi sorprese
    con le braccia colme
    di desiderate carezze
    Ci sarà tempo
    nei giardini del pensiero
    ci fermeremo a bere
    voci eteree
    non saranno perdute
    Ci sarà tempo
    per incontrare i tuoi occhi
    nel compimento dell’estasi.

    Accetto il regolamento
    sez: B

    Raffaele Di Palma

  125. Suvvia..

    Vivi poco, quando pensi, sogni e preghi
    e nulla… quando, esteriormente, brilli
    di sorrisi.. che nell’intimo rinneghi
    tra i silenzi, assordanti come strilli.

    Soffri nell’animo, entro allegre vesti,
    ampie.. in cui ferite Tu nascondi,
    temendo che s’avvedan che son mesti
    i Tuoi momenti e che di lacrime Tu grondi.

    Vano, se non godi o almeno tenti,
    è il viver Tuo, a prescindere negando
    l’accesso al cuor.. ricco di stenti,
    che vorresti offrir.. ma non sai quando.

    Accetto il regolamento
    Sez. B

    Ignazio Pinna

  126. La mia mente

    Svuoterò la mia soffitta
    dal vecchio ciarpame accumulato
    Frammenti di specchi
    che non possiedono più la mia immagine
    Cassetti polverosi
    che hanno dimenticato le mie cose
    Rimpianti invischiati
    in ragnatele tessute dal tempo
    Ma le vecchie foto
    sbiadite e ingiallite dagli anni
    le porterò con me
    assieme ai miei ricordi

    Accetto il regolamento

    sez. B

    Anna Piccinich

  127. TI STRAPPO IL CUORE

    Pulsa nella stanza
    un solo cuore,
    l’altro, eterno ghiaccio l’avvolse.

    Lo strappo dal tuo corpo
    per farne un ciondolo,
    ornamento del mio collo
    che le tue mani sfiorano.

    Sarà mio il calore
    che vestirà quel freddo,
    mio il bacio
    che scioglierà i tuoi sensi.
    Li porterà a me
    come miele che scivola lento,
    che avvolge dolcemente.

    I nostri sensi salgono
    sempre più in alto,
    si avvolgono come turbinante tempesta
    che solo il sole
    ricondurrà a terra.

    Il tuo cuore sarà mio,
    oltre la notte,
    oltre la tempesta,
    oltre il buio,
    oltre la follia.

    Accetto il regolamento sez. B
    Anna Minicucci

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