Gara letteraria di poesia “Opalescenze”
“Cerco la mia tana/ errando nella foresta/ vestita d’autunno./ Gli effluvi della terra/ guidano la mia ricerca/ lupa raminga/ attenta in ascolto resto/ di passi sconosciuti/ sul manto scricchiolante./ Mille sono gli strumenti/ mille sono le voci/ che sussurrano inaridite/ mentre la coltre diamantata/ della notte/ finalmente/ mi nasconde.// Le mie piaghe/ qui / forse/ guariranno.” – “Tana”
Regolamento:
1. La Gara Poetica Gratuita “Opalescenze” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine”, dall’autrice Giovanna Fracassi. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara è gratuita. Il tema è libero.
2. Articolata in 1 sezione:
A. Poesia (massimo 50 versi)
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite. Le poesie senza nome, cognome, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.
Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.
Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.
4. Premio: N° 1 copia di “Opalescenze”, silloge poetica di Giovanna Fracassi, edita nel 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella sottocollana “Trasfigurazioni”. Saranno premiati i primi tre classificati.
5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 9 dicembre 2013 a mezzanotte.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Giovanna Fracassi (Scrittrice)
Beatrice Benet (Scrittrice)
Luca Gamberini (Scrittore)
Rosario Tomarchio (Scrittore e Collaboratore Oubliette)
Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Fiorella Carcereri (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook: https://www.facebook.com/OublietteMagazin
10. È possibile seguire l’andamento del concorso ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti alla Gara Letteraria; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.
11. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
12. Partecipate solo se siete sportivi e pensate di poter accettare il verdetto della giuria. Se siete pesanti, pedanti, petulanti e vi ritenete il braccio destro di Leopardi, non partecipate! Il concorso non fa per voi!
Raggio di tenebra
la luce ti ha oscurato
parto della luna
disonore solare
non scegli chi ti segue
non scegli chi ti ama
il figlio bastardo della vita
non ha bisogno di scegliere.
di Emanuela Mancini
Sezione A
Accetto il regolamento
Sezione A
Accetto il regolamento
Il Mercante di stelle
Mi disse che vendeva stelle
Che incanto!
Senza guardare il cielo
Senza attendere la notte
Potevo stringerle a me.
Mi disse che non avrebbero smesso di brillare.
Ma trattenute tra le mani, non risplendevano.
Quel mercante non vendeva stelle, ma illusioni
e sassi rivestiti di luce.
Sardegna
Oggi il mio pensiero giunge a te
terra sarda
ai tuoi luoghi
ai tuoi figli
Giunge al cuore di chi già si è rialzato
alla vita che non si è arresa
Alla speranza che urla
e prevarica la paura
Giunge oltre alla disperazione che ora ti circonda
Perché negli occhi della tua gente
io già vedo
La luce che brillerà nel loro domani
Monica Pasero accetto il regolamento
AL DI LA’ DEGLI OCCHI
Un altro cielo,
un altro mondo
e i miei occhi son stanchi di guardare.
Il cuore batte
ed io son qui.
ti vedo..
allungo le mie braccia
e t’abbraccio con la mente-
Non bastano i miei occhi per vederti,
ho un cuore
ho un’anima
una mente per pensare
e il cielo piange
lacrime di dolore
al di là del cielo
altri occhi
ma non vedono il mio dolore.
Rosa D’Agostino — accetto il regolamento
FRANCESCA LONGOBARDO 30/11/2013
SOLO AGHI NEL PETTO
Io ascolto
urla di terrore di bimbi
strappati alle madri
di ninne nanne
mai più ascoltate
ne pane ne latte,ne canti
solo pianti
una stella cucita
ha segnato la fine
di una vita
Solo aghi pungenti nel petto
sognando ad occhi aperti
di essere ancora sotto
lo stesso tetto ad
AUSCHWITZ,DACHAU
solo ombre di uomini
fantasmi di se stessi
camminavano
gelido nelle ossa il freddo
fame,nelle viscere attanagliata
paura sconfinata
vita rubata,vita ormai lasciata
è questo perchè ebrei
Perchè quelle stragi?
perchè quelle stelle attaccate
perchè uomini e donne divisi?
erano già come fossero uccisi
perchè senza cibo?
Rinchiusi,sofferenti,affamati
denutriti,innocenti
perchè avete loro tolto ogni cosa?
Come belve,nazisti assassini
siete stati dei vili
ebrei cari
vorrei abbracciarvi
uno ad uno e ridare
a voi il futuro
FRANCESCA LONGOBARDO
Accetto il regolamento
Sezione A
LUCE NELL’OSCURITA’
Questo foglio non lo lascio spoglio,
lo riempio di tutti i colori
che sprigionano, saltano fuori
dal forte battito all’unisono
dei nostri grandi selvaggi cuori.
La luce che illuminava la stanza
un dì si spense e rimasi senza.
Un nodo mi stringeva nel cuore,
soffocava il fluire delle parole
ma non fu vano questo dolore
se poi la vita mi ha donato
una persona del tuo splendore.
Nel buio la tua anima apre uno spiraglio
e sutura del passato un sanguinante taglio,
rendendo il suo ricordo nulla più che un dettaglio.
L’aroma tuo di mango riempie le narici.
So che l’amore nostro ha ben salde radici.
Non so che mi succede,
il nemico dentro me
s’arrende e poi recede.
Libero, il corpo ha sete.
Senza ma e senza se
alla passione cede
di Luca Villani
Sezione A
Accetto il regolamento.
Vita
La mente annichilita dal dolore
non vuole andare avanti
non vuole continuare.
La testa ha un limite
oltre al quale non può.
Il cervello è andato in tilt
qualcosa si è rotto dentro.
E’ stata maledettamente dura
cadevo e mi rialzavo
sempre più stanca.
Avevo un macigno sul cuore.
Ma ho superato il momento
col balsamo del tempo
ho metabolizzato il vuoto
la solitudine e l’angoscia.
Sono di nuovo in pista
sul tappeto dei miei giorni.
E’ ora di ricominciare.
Finalmente il calore.
E’ di nuovo vita.
Patrizia Benetti.
Accetto il regolamento.
Lacrime di gioia sparse
Avrei cantato il desiderio
d’averti ora
toccando
i tuoi seni nudi
in serate
con fusa luna.
Avrei sentito
il cuore inondato di miele
avvolto
nei gioco delle stelle.
Gioirsi
il verso d’oro
in pagine del futuro
abbracciandosi
nei tuoi silenzi di una vita.
Avrei cantato
l’amore nei rami degli orgasmi
e lacrime di gioia sparse.
Sezione A
Accetto il regolamento.
Elena Spataru
FINE
E’ passata la quiete e la crudeltà.
I passanti ridono e l’eco rimbomba tra le pareti d’amianto.
E’ la casa del sonno!
Mi ci sono intromesso a passi cauti, celando un interesse invidiabile.
E ho dormito aspettando che l’alba giungesse.
Vincenzo Restivo
Sezione A
Accetto il regolamento.
INNAMORARCI SENZA CONOSCERCI
Mah… Come vorrei tanto innamorarmi di te
e, anche se succede, tu di me.
Per aver vicino al cuore a qualcuno
a cui poder mandare avanti l’amore.
Questo amore che a molti manca
e che fa morire poco a poco i sentimenti.
Che non vogliono stare morti
ma vogliono vivere emozionanti!
Ma, se ci innamoriamo senza conoscerci
potrebbe essere un passo in più per averci!
L’uno all’altra, sapendo già che al vederci
solamente ci rimane abbracciarci e baciarci!
.
XVI-IX-MMXIII LECCE -ITALY-
.
SEZIONE A
ACCETTO IL REGOLAMENTO
AUTORE
ANGELO APOLITO
Il viaggio dell’Io
Smarrirsi e ritrovarsi
lungo i complessi percorsi dell’anima,
addormentarsi e risvegliarsi
tra le stropicciate pieghe della vita,
conoscersi e non riconoscersi
su per le salite della cima
o giù per i pendii scoscesi a valle.
In questo viaggio senza sosta
dai veli delle notti incerte
alle luci dei rassicuranti giorni,
fino a distaccarsi da uggiosi dubbi
navigando morbidi tra i flutti,
delle proprie certezze
forti.
SEZIONE A
ACCETTO IL REGOLAMENTO
AUTORE:
TANIA SCAVOLINI
Lo sguardo
Si è volto
Verso il cielo
In cerca di un sole
Che si nasconde
Dietro un velo.
Ammicca, si sforza
Ma proprio non riesce
A rompere la scorza
Densa e fumosa
Di tutto quello smog
Che di sera sembra rosa.
Lo spingo,
Lo incoraggio
Faccio il tifo,
Pensando che
Tutto questo smog
Fa proprio schifo.
Pian piano
Timidamente
Cerca di filtrare
un raggio, e
Si fa spazio
Cercando di arrivare
Sul mio balcone
Dove il trifoglietto rosa
La fa da padrone.
Tra il verde trifoglio
I timidi fiori
Si schiudono piano
Son rosei tesori,
Poi tutto d’un tratto
Si aprono al sole
In un tripudio
Di roseo colore.
Ha vinto il sole,
La vita, il colore.
Gisella pesce
Sezione A
Accetto il regolamento
Flash
librati
tra il bestiale
e il sublime
immersi
nella meraviglia
della bellezza
liberiamo
soffochiamo
annulliamo
inventiamo
squarci di cielo
Teresa Di Maria
sez.A
accetto il regolamento
Sezione A
accetto il regolamento
Alla fraterna assenza stanca (dedicata a mio fratello)
Sono stanca di vivere
arricciando i tuoi capelli
sulle teste degli altri,
di intonare con la tua voce
le nenie del mio sonno
che non cessasti mai di stendere.
Sono stanca di piantarmi tue radici
in questa terra salda
nei suoi riti stagionali,
che braccavi da lontano,
col tuo amore viscerale.
Stanca di allestire il tuo presepio annoso
negli inverni del mio cuore,
e di fingere i miei anni
con la forza dei tuoi giorni.
Stanca di telefonarti ancora
esorcizzando l’ estrema volta che
fui appesa al filo del rimando,
mentre trasferivi all’ aria
il tuo silenzio eterno.
Sono stanca di vivere una vita al posto tuo,
per mia madre, per tuo padre,
per quelli che hai sedotto.
Come te, tanti son partiti.
Come me, tanti non sono ancora tornati.
Non cercarmi attraverso i miei rimpianti.
Lasciami morire per sempre
con la tua vita,
se proprio non posso dimenticarmi
con i tuoi ricordi.
VITA MIA
Ti parlo di me, delle lacrime perse adesso confuse nel mondo,
delle notti a cui insonne ho affidato i miei sogni ,coperto di stelle,
dei dolori che han molestato desideri non paghi dell’anima.
Ti parlo di me, di sorrisi schivati, nascosti, sepolti agli sguardi,
di parole come caduche foglie nel vento, che muoiono sole,
di bambini smarriti che nella folla la ninna nanna han perduto.
Ti parlo di me, delle occasioni mancate e delle folli rinunce,
delle corse affannate risucchiato nell’avido tempo che scorre,
dei pensieri lasciati scappare, impetuose correnti d’amori lontani.
Ti parlo di me, di quanto sia stanco viver l’attesa di un bacio,
di quanto sia l’aria profusa di nuovi dimenticati sorrisi,
del dolce misterioso e perverso desiderio d’esser tuo.
Ti parlo di me, come ora fosse un’equazione romantica,
che se una goccia sta al mare, allora tu stai al mio amore.
Ora, parlami di te Vita mia, ricordati di me e raccontami
quel che ancora sarà.
Marco Baldacci
Sezione A
Accetto il regolamento
Davvero vuoi?
L’avrei scritto sull’albero del melo
tra i rami che offrono frutti acerbi
l’avrei cercato nella sabbia che cela
le mie conchiglie raccolte in giorni
di sole e di corse allo sfinire di fiato.
Ti avrei bevuto come nettare di miele
sulle labbra avide di un bambino
come se la mia mano abitasse la tua sete
di pipistrello inquieto fino a cambiare il volo
nella verginità di un giorno appena sfiorato.
Davvero vuoi che taccia il canto delle ingenue
farfalle dei miei versi che nel sospiro di vento
percorrono l’unica rotta senza inizio senza fine?
Lascia che sia la libertà del tempo che rimane
nell’offerta della tua carezza che sfuggente
colora l’acqua in tinte accese a lambire dune solitarie
e di solitarie vigne berrò acini succosi fino a ubriacarmi
di follia …senza parole…senza note…senza averti.
Luciana Esposito
accetto il regolamento
…. E CHI SE NE VA…..
…e chi se ne va, ci lascia uno scavo sul cuore
che non si richiude neanche buttandoci dentro montagne di terra!
E chi se n’è andato ha dettato la storia,
una storia di semplice vita, una storia che sa di abitudine,
ma pur sempre una storia importante!
Non c’è da dar lustro soltanto a chi della fama ha fatto virtù,
bensì a tutti coloro che, con noi per un pezzo di strada,
han segnato il cammino!
E per ogni assenza c’è un fiore che nasce,
sta lì per farsi vedere
e per ricordare a noi tutti che un segno tangibile è stato tracciato,
che un seme ha poi germogliato e la vita continua ad esistere!
Comunque quel buco ogni tanto si sente
e grida, da dentro, il bisogno di aver quell’amore che tanto ci manca!
ANTONELLA CAVICCHIONI
dichiaro di accettare il regolamento
QUI, NEL PROFONDO
Viaggi e luoghi avanzano,
scavalcano destini
ai vertici del mondo,
sempre sulla stessa strada.
Qualsiasi loro percorso
ha radici nella materia incandescente.
Ne scorgo i riflessi,
i vasti orizzonti.
Proprio qui, nel profondo
impenetrabile delle terre del cielo.
Nell’oltrepassare la soglia,
verso sinuose aperture cosmiche
che abitano il cuore dell’uomo.
(Floriana Porta)
accetto il regolamento – sez. A
Novembre
Quando un sole basso all’orizzonte
Con morbido tepore si dipana
Su foglie addormentate nella nebbia
Sprizzando raggi folgoranti e intensi
Che tessono la trama delle cose
Di sottili e minuti arcobaleni
E come un’ala d’angelo si effonde
Sui colori ramati del meriggio
Uno stupore mite di dolcezze
Nell’aria cristallina e trasparente
Siamo in Novembre, presto verrà il buio
E il gelo come un mago all’improvviso
Coprirà d’un diafano incantesimo
I rami spogli, le cancellate grigie,
Ma questa grazia di smalto luminoso
E’ il dono estremo che natura spande
Poi sarà bello richiedere il calore
Soltanto al caminetto, oltre all’amore!
Rita Clemente
sez.A
Accetto il Regolamento
ANIMA NELLA NOTTE
Anima nella notte
che dissacri i silenzi
e sgualcisci i rovi
delle speranze perdute,
non senti che il peso
della vita diventa un macigno
sulle tue fragili spalle
e che il pensiero
di una parola è esso stesso
la tua rovina.
Tra le tracce scavate
nella sabbia dell’esistenza
si annidano i germi
che attaccano le certezze
di una risalita
e le profondità oscure
si fanno più vicine della luce.
Dipana il filo che del groviglio
fa il suo Dio Demone
e sciogli la luna nel labirinto
dei tuoi sogni.
Solo così
potrai tornare a nuova vita
e uscire dalle prigioni
della menzogna.
La purezza si insinua
nei cuori fragili
e tocca i contorni
della tua nuova dimora.
Lenta e inesorabile
nell’armonia degli sguardi,
guardinga del destino
nel giardino delle rose
dove le spine non sono spine
e il dolore si dissolve nel pianto.
Lacrime che lavano
con una sola goccia il tuo dissenso
e profumano le labbra
incastonate negli spazi
come rubini preziosi
e che attendono solo
di essere risvegliate dal torpore.
(Anna Minicucci)
Accetto il regolamento – Sez. A
Il vizio
————-
Quando il vizio entra,
tutta la vita lo adora
e lo ricerca
e lo assorbe
e lo dilata
e lo gode
e lo ringrazia.
Quando il vizio entra,
diventa te stesso,
diventa “Natura”
e si impadronisce del “Passato”
facendolo diventare tempo perso,
e il futuro
ammaestrato al suo eterno ritorno.
Quando il vizio entra,
è difficile da ripudiare.
Quando il vizio entra,
le emozioni sono in suo nome.
Quando il vizio entra.
Giuseppe Carta
Accetto regolamento (A)
ANNA RITA FURCAS 14/11/2013
PER CHI ASPETTA.
Giorni interminabili
fatti di niente
per chi è solo
e aspetta.
Con il cuore altrove
nelle caliginose albe
che porteranno
un aspro odore
di ricordi
di schiette memorie
di rabbie
che sbranano amori.
Alcune serrature
dell’anima
sono a prova di senso,
ne sono prive
per chi è solo
e aspetta.
accetto il regolamento.
Ines Zanotti 14 novembre 2013
ESTASI D’ ARTE
Germina la vita da un armonioso mosaico
ove l’ estro d’ artista s’ affida ai colori.
Sbucano tasselli come geni incastonati
alitando umani sospiri…
Sento plasmato il cuore di un Dio
grondare tessere d’ amore
e con angelico fulgore salvare gli animi.
Vedo sfrecciare ciottoli d’ arcobaleno
nell’ azzurro incoronato,
simili a conchiglie sgretolate emerse da un flutto.
Viaggiano nel tempo e incollano lo stupore
scene bibliche e storiche, fantasia:
recitano specchi illustrati, son pezzuoli di poesia.
Affiorano soggetti d’ ogni specie
incarnando nella terra
fra pietrosi ghirigori e schegge cristalline,
il passaggio del cammino millenario.
Esalano brividi persino i pavimenti
brulichio sotto i passi…decoro di frammenti.
“Siffatto spettacolo riverbera riflessioni,
offre giubilo all’ esistenza
che inneggia e danza al ritmo di…
mosaiche emozioni!”
Accetto il Regolamento – Sezione A
INVERNO A PRAGA
Mi vedo insieme a te,
fra un giorno, un’ora,
vent’anni.
Insieme come se fossimo
nati per questo.
Insieme a camminare,
attraversare i ponti
delle città che visiteremo.
Non c’è da domandarsi perchè
nè per cosa stiamo insieme.
E’ solo tutto così tranquillo.
(Anna Arpinelli – 30/10/2003)
Accetto il regolamento
Credevi d’impazzire
Quel sentire freddo
nelle ossa,
pietrificata
come una statua,
gli occhi vitrei
prosciugate
son le vene del suo sangue,
non pulsa il polso
se il cuore si ferma
Frammenti…
Manca la terra sotto i piedi,
son sempre lì, in stasi
quelle parole che trafiggono
come lame taglienti
rimbombano ancora
come tuono nella mente,
“non c’è più niente da fare”
e mi vedo
morta vivente!
Si può continuare a vivere
se si è morti dentro?
Paola Pittalis
accetto il regolamento
Daniela Giorgini – Sezione A – Accetto il regolamento
“Dormi, amico lupo”
Dormi, amico lupo.
Il silenzio della notte
sarà tuo compagno.
Le foglie cullate dal vento,
la tua ninna nanna.
Lascia solo un soffio di luna
a rischiarare il bosco,
perché tu possa scorgere
i tuoi nemici.
Dormi, amico lupo.
Domani ritroverai il tuo branco
e caccerete insieme.
SOGNO ANTICO
Rimembro ancor quel tempo
di mia perduta fanciullezza
ricordi ingialliti
da una inesorabile clessidra
che sparge la sua sabbia al vento.
Lieto era il risvegliar al nuovo dì
al canto del chicchirichì,
con l’uovo fresco di giornata
e del pane caldo appena sfornato
la fragranza e il suo sapore.
Liberi come il vento
verso alti cieli
festanti ci rincorrevamo
nell’aia fra pareti
freschi di calcina,
profumo di fiori e varietà di colori.
Fra il frusciar dell’erba
e l’abbaiar dei cani
si accudivano animali
nel mentre la nonna sciorinava panni
freschi di bucato
per asciugarli al sole.
Il frinire delle cicale in concerto
annunciava la fine del lungo dì
e tutti insieme
stanchi ma contenti,
seduti al desco
a raccontarci della giornata
ed i nonni
ad arricchirci delle proprie memorie.
Quanta magia
in quel sogno antico:
vacanze felici
d’incantevoli ricordi
di un tempo che non c’è più.
Antonio Bicchierri
accetto il regolamento
Autore: Flavia Ricucci
Il Cigno nero
La pancia della luna
specchio a mare.
È nato un cigno
nero tra le pieghe
dell’abito lucente
e sulla scopa
insieme con la strega il cigno vola.
Stai attenta Biancaneve
al seme
del torso della mela
al tanfo del veleno.
Nella forza del destino allo specchio
vince sempre la strega la più ricca.
La luna ha nelle pieghe
un cigno nero
il collo si strozza
nella curva
al suono della musica a denari
risponde stonata la campana.
Premi il grilletto
bruciano le dita
la pancia della luna
è ancora piena
il brutto anatroccolo clonato
diventa un’oca d’oro per magia.
Accetto il regolamento.Flavia Ricucci
… Ti ricordi quando …
Ti ricordi quando…
apristi di nuovo gli occhi
alla vita
dopo quel lungo sonno?!
Tu, piccola stella,
di luce divina…
Ricordi quando,
correvi all’aria aperta,
come una meteora,
in fuga da mille pensieri,
innocenti evasioni,
innocente solitudine
senza tempo, persa in mille sogni,
sogni infiniti di speranze…
Ricordi quando,
sorridevi,
e con le tue smorfiette
illuminavi la stanza
di emozioni,,,
Parole in note di musica,
musica che nasceva nel profondo
del cuore come poesia…
Ricordi quando
osservando il cielo,
davanti al mare in burrasca,
la luce dei tuoi occhi
risplendeva di tanti colori,
e i momenti con te
erano un alone di libertà.
Daniela Schirru, 31. Ottobre. 2010
Accetto il regolamento del concorso.
SOTTO LA PANCA
Qui sotto la panca non ci sono capre
e cavoli bolliti sotto il sole
ma libere di vagar per le montagne
russe tracannanti vodka a Mosca
al naso per gli affari di stato
di abbandono la strada maestra
d’asilo politico e privato dei diritti
più “Elementari caro Watson!”
le medie non le ho finite
nel secchio della spazzatura mediatica
densa di cronaca nera
la notte senza luna crescente
l’incazzatura del Popolo deciso
a far la storia dell’arte di arrangiarsi
con quel poco di buono
sconto del trentatré per cento
lire che in America voglio
una casa da sogno o son desto
la tua ilarità o compassione
la baciai sulle labbra rosse
di melograno indeciso
s’esser spiga o pomo tondo…
ACCETTO ILREGOLAMENTO
Sezione A
Accetto il regolamento
Bolla di sapone
Trasparente ardesia
Alla luce del sole
Incendi l’arcobaleno
Di sfumature malva.
Brillante schiuma
Ti fa da capanna
E il riflesso del mondo
Trova in te
Un piccolo cielo
In una stanza.
Vibrante occhio
D’acqua cristallina
Socchiude palpebre
Dipinte da fate
Per viaggiare
Sui binari
Di un vento
Soffiato
Da un sogno.
Sfili e danzi
Sorridi e bagni
Il filo di un girotondo.
Conservi la mia fantasia
nel tuo scrigno marino
poi balli tra i colori di un fiore
per trasformarti
in una bolla di sapone.
Alla fine il tuo profumato cuore
Scoppia
Ma il desiderio
Che ti ho rivelato
Resterà preziosa brina
Su quel prato.
Francesca Ghiribelli.
Sezione A
Luca Fadda
Il suscritto accetta il regolamento in ogni sua parte
Opera: Poesia.
L’OTTIMISMO
In quel bicchiere a metà
c’è il vuoto per il triste
il pieno per l’allegro.
Io dopo il decimo che bevo
non controllo più l’occhio
lo vedo doppio.
Sezione A
Agostino Minelli
Accetto il Regolamento
Poesia:
Ciao Isa
Quanta vita
ti ha dato il tuo Dio,
tu che credevi nel futuro
nel quale credo molto anch’io.
Quanti giorni di sole
ti ha fatto vivere il tuo Gesù;
e pensare che chi ogni mattina,
sorrideva alla sua vita eri proprio tu.
Quanta poca speranza
ci hanno dato, di rivederti un giorno,
vivere intorno a tutti noi.
Quante notti
passate ad occhi aperti,
per la paura di svegliarmi e non vederti.
poi un brutto giorno,
te ne sei andata per un lungo viaggio,
questa volta però senza ritorno;
lasciando a tutti noi la forza del tuo coraggio.
Adesso tu sei lassù,
felice insieme ad un’altra stella,
per noi tanto speciale e molto amata,
che un giorno però
anche lei ci è stata rubata.
Ti vedo giocare a carte,
pregare e cantare con tanti bambini
che tu hai sempre amato
come fossero i tuoi nipotini;
ti vedo anche cucire insieme a tante sarte.
Ricordo i tuoi occhi tristi e il tuo sorriso,
mentre ascoltavi quella canzone,
facendo lacrimare i nostri occhi
dalla forte emozione.
Una cosa bella,
nella vita però l’hai avuta:
la nascita della tua piccola mela;
mentre un’altra ancor più bella,
purtroppo non l’hai mai saputa.
Son passati pochi giorni,
da quando tu non ci sei più,
anche se ci stai guardando
tra le nuvole lassù.
Una cosa però devi sapere cara Isa,
che ogni volta che io
lassù nel cielo guarderò una stella,
avrò sempre in me il ricordo
di una cara mamma e di una dolce sorella.
E per finir
Un’ultima cosa dir
Ti vorrei
Anche se già so che tu lo sai.
La tua bambina diventata
Ormai una donna,
ti ha fatto diventare finalmente nonna.
Tu per questo, pregavi
E tanto lo speravi.
Questo è avvenuto proprio nel momento,
in cui tu dal nostro mondo te ne andavi.
Lasciandoci nel dolore di un grande lutto;
come se tu avessi già
previsto tutto.
Perché tu sei stata sempre precisa,
ma ora ti saluto
ciao Isa.
Minagos
Non io… ma “la Speranza la Riconoscerà”
E se toccherà ai miei giorni
vedere la pace
non Io… ma la speranza
la riconoscerà
dai suoi passi senza peso
dal suo corpo senza veli
dal suo volto bruno
come i suoi occhi
E se il suo radioso sorriso mi sussurrasse:
“Gerusalemme, Gerusalemme!”…
volgerò i miei giorni a sud dell’ orizzonte
E i miei occhi vedranno in tutti
la vera Pace
Vedranno
Ragione e Fede
vivere e progredire in simbiosi
nelle loro Luci…
Ragione e Fede
i veri costruttori di Pace
Gli Egoismi i Pregiudizi
le Shoah e gli Olocausti
come fiume in piena
scivoleranno nell’oblio
del tempo
Sezione A
Accetto il regolamento
Angela Giordano
L’altra me
Dove sono
che più non mi vedo
riflessa
nello specchio della vita,
oscuro è il mio pensiero
nero come il cielo di notte
senza stelle ne luna…
più non ho fortuna.
Osservo il mio corpo disfatto
all’apparenza perfetto
ma il male che porta l’angoscia
divora il mio animo assente.
Avrò mai la forza
ed il coraggio di ” vivere ”
sbattuta tra stanze ovattate
guardando negli occhi i miei figli
parlare di morte?
Oggi non sono più la stessa
ora devo essere ” me stessa “… una donna
che il dolore affronta
apprezzando le piccole cose, la vita
con amore infinito!
sezione A—— accetto il regolamento
SOLO
Solo
mi sento solo
anche se nulla a me manca
e mi giunge come grazia
ciò di cui il mio divenir ha bisogno
Solo
mi sento solo
incompreso tra tanta frotta di genti
giudicato come pochi sciagurati a confronto
senza diritto a difesa o grazia alcuna
Solo
mi sento solo
in mezzo a tanti volti sordi
che riversano per se stessi fiumi di parole
che sanno solo percuotere l’intelletto
Solo
mi sento solo
in questo deserto tra ombre e paure
dove ho compreso per ragione
il mio friabile e mutevole stato
Solo
mi sento solo
perché non ho espresso ancora
ciò che in essenza
io sono
Giambattista Ganzerli Sezione A.
accetto il regolamento
” POESIA” SANDRA VOLPENTESTA ” urla l’anima…
ombre scure,
vento freddo,
ricordi lontani, accarezzano la mia pelle gelida.
occhi persi nel vuoto delle stelle.
baciavo questa vita.. questo amore delicato sulla pelle.
fuoco che non brucia più d’amore
ma solo tristezza dentro l’anima.
gelo, urla, buio..
voci lenti… opaca.. urlano..scappano…
rumore… vuoto…
l’eco della lacrime… si spezza.. svanisce.. sotto terra e muore..
sorge della cenere sotto i piedi.. una mano afferra una rosa…
la butta, la strappa…
ombre scure…
dolore, dolore…
lacrime sparse sul pavimento di sudore.. sudore.. dolore.. amore..
cieco lento, cammina…. lento questo vortice d’emozione che rapisce l’anima mia…
una luce, una mano, uno sguardo d’amore, mi ha trovata sotto i ponti, sotto il gelo.. mi ha amata…
luce calda… soffice… leggera come questo bacio sulle mie guance..
ho chiuso gli occhi e.. sono volata via.
SEZIONE A
accetto il regolamento
Il lungo viaggio verso te( un tributo a Doris Lessing)
Ho sentito
il mio cuore respirare
lungo il cammino verso i monti
del pensiero.
Ho vissuto la mia Africa,
camminato sulle dune del Sahara,
nei viaggi impervi della notte.
Ho bevuto acqua fresca,
tuffandomi sorpreso
nell’oasi della tua perplessità.
Solo li’ ho trovato
lo sguardo bieco
della fame,
le mosche selvagge che ti uccidono,
le pallide albe
da gustare all’infinito.
Nessuna guerra
mi potrà fermare!
Percorrerò sentieri arditi,
oceaniche distese di frumento..
Sarò uccello
dalle ali bianche
in cerca di ristoro
sulle fresche colline
del tuo viso.
Accetto il regolamento
Rondini
In cielo d’acquerello troppo chiari,
sullo sfondo di limpide giogaie
o appena schizzate sopra i mari
o sopra i fili come note gaie,
rondini vanno dentro i sillabari
planando come foglie alle grondaie
di pittoreschi, lieti casolari
fervidi di lavori d’in su l’aie;
ma le rondini vere, bianche e nere,
svelte frecce, scagliate dagli arcieri
tra i drappi sontuosi della sera,
chi l’ha più viste trasvolare altere,
fitte nel vuoto come de’ pensieri
che rapidi s’incrociano leggeri?
Carrmelo Orofino
accetto il regolamento
accetto il regolamento
Claudio Di Paola
Per sempre
( Alla vita…
per quello che è,
per quello che è stato e
per quello che sarà )
Per sempre…
ed un seme diventa uomo
nella folle nomenclatura di
essere e divenire.
Fra le ossature del vento
uomini che si accendono e
altri che si spengono,
ma tutti a solcare onde per
far verdeggiare gli oceani.
Incapsulati fra
migliaia di corpi in bilico e
milioni di generazioni alle spalle.
Fuochi che si fanno luce
attraverso i lumi.
Per sempre…
parte di questo preciso giorno mi
sciolgo come le ali di Icaro.
Claudio Di Paola
Giorni infuocati,
il braciere di una ragnatela simula il passo di dio,
ho il gelo nelle mani,
lascio correre i pensieri,
armati come sostantivi,
svestiti da fulmini solari
nella gabbia di carne viva
dagli angoli cementati.
Si stacca, ogni tanto,
la cellula di un commiato,
ricordo le lapidi che squartarono
i cieli con sanguinose cere,
nel pallido moto dell’inutilità,
il taglio netto dell’addio
impone la genuflessione e l’armatura.
Mai cosa fu più netta e sicura.
Non sono neanche viva
in questo piccolo teatrino della sepoltura,
la mia mano lancia furiose grida
presto spente e inumate sul pianerottolo di casa.
I silenzi cavalcano la vera battaglia.
Queste riflessioni sono mute,
tramano in filo d’oro della cospirazione
e qualche volta si asciugano il viso.
Esplosioni infinitesimali
gareggiano con la giarrettiera celeste,
queste notti senza nome
hanno l’espressione scarnita delle tempeste.
C’è ancora troppo buio nel lampo che mi veste.
Monia M.
(Accetto il regolamento)
VENTI NUOVI
La vita ci regala giorni più importanti di lei,
allora accetto le sue regole,
le lascio fare testamenti colorati.
Qui. Qui il male finge orgasmi.
Noi stupidi non sappiamo leggere fra le righe,
noi titolari scarsi del duemila.
Non vediamo niente
e lo vediamo al rovescio.
Noi e il buio.
Disamare che volano dandosi di schiena.
(ACCETTO IL REGOLAMENTO).
FALSI SORRISI
Cambia la vita;
scorrono i sogni;
vegliano gli angeli.
bambina, ora donna,
taci, ascolta.
Ascolta l’audace silenzio;
ascolta il vigoroso invisibile pianto
del cuore tuo.
Non fingere sorrisi
a chi t’ama.
Allontana da te quelle rose
prive da tempo
di petali, bellezza e profumo;
getta via l’angoscia con loro!
Getta via la paura
che stringe nella sua implacabile morsa
il tuo fragile cuore.
Specchiati nel destino e
asciuga le lacrime amare.
Corri, corri verso l’infinito…
Affronta l’ignoto…
Sogna quel pirata a cui ogni giorno
hai donato amore puro
attraverso il vento.
Scala le mura fatte
d’insulti e malevoli commenti
di quella buia voragine
che t’inghiottì.
Su, in cima, t’aspetta la vita!
ANNA ACQUARO
sez. A
accetto il regolamento
Pozzanghera
Picchiettando sulla strada
pioggerella m’accompagna
inseguendo alla bisogna
una pozza che m’aggrada.
Poi trovata la piscina
mi ci butto a capofitto
con i piedi dritto dritto
nella vasca mia piccina.
Con le scarpe mi diverto
a calpestare l’acqua
sotto l’ampio paracqua
per l’acquazzone aperto.
di Graziano Gismondi. Accetto il regolamento.
“Non c’è più amore”
Quando il tramonto
è solo la fine
di un’altra giornata
ed una canzone lontana
non sveglia più i ricordi.
Quando dei fiori
sono solo ornamento
ad una finestra chiusa
e un giorno d’estate
altro caldo da sudare.
Hai ragione tu,
non c’è più amore.
Quando guardarsi
è solo un fastidio
che scivola in fretta
e le linee del tuo corpo
freddi ed estranei sentieri.
Quando sfiorarsi
è solo un corridoio
troppo stretto per noi
ed il prossimo bacio sarà
un’altro addio da dimenticare.
Hai ragione tu
non c’è più amore.
* SEZ. ” A ”
* ACCETTO IL REGOLAMENTO
Naufraghi
Nei mari tempestosi della vita l’errare,
negli oceani con le sue furie acclamare il fato
tra le onde inferocite dal vento rapite
per abbandonare le vele nel finale strappo
giungendo tra le maree a destinar triste fine.
Lamenti lontani s’odono negli oscuri orizzonti,
il maestro albero è lì inclinato dalla disavventura
balla, recita forse l’ultimo respiro, anela, celati albori
in balia dei marosi ad inondare infreddoliti cuori.
Bellicosi frangenti sbattono sulla fragile chiglia
su passi di tempo, in pericolosi dondolii di gracile nave
alla mercé resta dell’infimo, nautico cammino
non rimane che abbandonarla in solitaria confusione
all’ormai suo peregrinare infinito tormento.
I flutti circondano, sballottano imbarcazione
la meta non è vicina, la disperazione invade
la speranza resta nell’animo di smarriti naufraghi
mentre le correnti spingono forte tra i travagli:
Lungo è il peregrinare tra le saline gocce del destino!
Giovanni Monopoli
Sezione A
Accetto il regolamento
L’AZZURRO DI ALICE
Seduta sui gradini della chiesa, Alice guarda il cielo.
E’ tutta là la sua giovinezza, poche case, qualche strada.
Il tempo passa lentamente. Alice ha un sorriso che non mente.
Alice gonna corta belle gambe, è una forza un’energia
Alice quando ride ti travolge, Alice è allegria
e la vita le brilla dentro gli occhi
Alice ha un tatuaggio sulla mano.
Girano veloci le ruote della sua bicicletta verso il mare,
il suo mare. Si sente già l’estate.
Sull’asfalto, sotto il sole, Alice tra l’azzurro e il mare.
Si riempie le mani di sabbia e sale, gioca alla bambina da sgridare
poi da accarezzare.
Un suo amico, il vento, viene un po’ a scherzare
le fa volare via il cappello e tutto sa, di azzurro e sole.
Poi il gabbiano vola via ed il sole va a dormire
Alice salta in bicicletta e scappa in fretta, è ora di tornare.
Questa notte sognerà che un amore arriverà
in un giono di sole e vento tiepido,
forse già domani.
Sandro Pellerito 22/11/2013
sezione A
Accetto il regolamento in ogni sua parte
Polvere dispersa di Leonardo Manetti
Ceneri vissute,
il tempo della danza
l’ora della foglia.
Carta ingiallita
su scaffali traballanti
dal peso dei libri.
Arbusti sempreverdi,
un vento pazzo
sradica le radici.
Organi donati,
il corpo senza anima
è avvolto dalle fiamme.
Gesto doveroso,
un rituale sano
esclama la libertà.
Regalo al mare, al cielo,
al prato, a un albero…
un viaggio senza tempo .
Leonardo Manetti
sezione A
accetto il regolamento
PROPALO
Ricordo ancora
che non avevo i soldi
per comperare i calzini,
li portavo bucati
o di un altro colore
perché l’arcobaleno
piangesse su di me
mille monete d’argento.
SEZIONE A
ACCETTO IL REGOLAMENTO
AUTORE
MARCO DE MATTIA
L’ INIZIO
La mia mente non riesco a fermare.
Non riesco a fare un punto fermo: la mente continua a
frullare come un tritacarne, e le peggio situazioni mi
appaiono.
Dove è andata la serenità?, dove è sparita la tranquillità?,
dove la voglia di andare, di fare????
Dove tutto questo?, se non ricolmato da un sorriso di
speranza, di conforto, di coraggio che mai potrò far
mancare.
E per quanto avrò ancora tutto questo?
Per quanto avrò ancora la fortuna di avere un legame
così forte per me?
E, dopo, se mai ci sarò, come sarà?
Ho già perso un’ala, e il dolore è stato tremendo, e perdere
l’altra ala, come sarà?
La risposta più stupida è sentirsi dire:-”Non sei né la prima,
né l’ultima!”
come si fa a dire cose con tale sarcasmo?
Che ne sapete Voi del mio legame?
Che ne sapete delle emozioni, di ciò che queste ali hanno
donato a me?
Affrontare le difficoltà, portare la Croce:
sopportare, è tutto in conto; ma la sofferenza, così crudele, la
si potrà evitare?
Prego e scongiuro che non ci sia dolore, dolore irreparabile.
Poi guardo dinanzi a me:
il sole al tramonto si è tuffato felice nel mare; il cielo color
arancio, uno smeraldo di pineta da sfondo.
Là, in lontananza, una bellissima Corsica, fa capolino da
dietro tutto questo, e strizza l’occhio al sole, che si butta a
capo all’ingiù,
e mi dico che la paura non ci sarà, più……….
Fedeli sandra
accetto il regolamento
LA VITA.
Nella vita si nasce bambini,
come per natura,
e con essa si diventa ragazzi
e così anche maturi.
La vita,si la vita,
quattro lettere che in se racchiudono
un immenso significato,
come il mare.
La vita per molti non è altro che un gioco,
solo perché sanno poco,
ovviamente della vita.
Semplicemente basta fermarsi a pensare,
solo per scoprire come è bello amare,
ma non resto qui ad elencare
tutto quello che racchiudono le quattro lettere.
Ognuno pensa fra se e dice:,
questa e la “mia vita“,
si la tua vita,
ma in realtà non è tua,
ma e di colui che dall’inizio è la vera VITA.
CORRADO BORRELLI
SEZ. A
ACCETTO IL REGOLAMENTO.
Donna Tiburtina
Avanza, barcolla,cade.
Donna non donna.
Essere non essere.
In terra tra le gambe allargate
pozza d’ umido scura.
Finito tutto ciò
che un giorno aveva.
L’essere donna felice,
femminea dea ispiratrice.
Musa di pittori e poeti.
Custode geloso di embrioni
il grembo si è aperto e vuotato.
Nulla di nulla.
Sul volto un sorriso
che chiede perdono.
Perdono alla donna che era,
perdono alla bimba tradita
che un giorno sognava miraggi.
Ora essere privo di significato.
Ora coperto di vesti scomposte.
Ora corpo pronto a denudarsi
alla ricerca di qualcosa
che nulla aggiunge,
ma tutto toglie.
accetto il regolamento
Se questo non è amore
Riuscirei a far a meno della tua voce.
Riuscirei a far a meno di vederti,
d’osservarti .
Riuscirei a far a meno di pensarti.
Riuscirei a far a meno d’abbracciarti
stringerti
assaggiare la tua pelle.
Riuscirei a far a meno di portarti dentro,
sentire il desiderio di te.
Riuscirò a far a meno di te
solo quando
non potrò
far a meno di me.
di Siddharta-Asia Lomartire
Sezione A
Accetto il regolamento
Le Parole sono Geometrie Sonore
Le parole
Sono geometrie sonore,
Petali di onde
che vibrano immemori frequenze.
Da ogni accordo
Nasce un ricordo
E la luce viene dal suono
La poesia dal suo pensiero.
La vita
Si compone di materia,
Atomi di sogni
che oscillano tra false presenze.
Orietta Basili
Sez. A
Accetto il regolamento
Allo specchio
Non si può vivere
tutta la vita in solitudine,
rimbambiti dall’età,
senza amici e senza affetti
e senza figli,
a guardarsi invecchiare
allo specchio.
ACCETTO IL REGOLAMENTO
E andare
Allontanarsi nel vento del mondo
ritorto intorno all’albero dei miei sogni
lasciando a terra un manto compatto di desideri lucenti
scivolosi e stranamente ostili
Un cammino curvato che non mostra direzione
che ad ogni svolta svela nuove salite
e contorte stradine dalle tante scelte
Quale prendere, il vento non sa dirmi
e sbaglio percorrendole tutte
ma poi stanca rinuncio
Esco allo scoperto e spalle al muro
mi stringo intorno al mio asse e aspetto
Aspetto uno schioppo che mi annunci la fine
Ma, crudele, il vento rimanda lo sparo
e ancora una volta non mi resta che girarmi
e rientrare sul sentiero buio
scostando le fitte foglie spinose
E andare…
Daniela Cavazzi
Sez A – accetto il regolamento
NONOSTANTE TUTTO
Nonostante tutto
come l’estate è ancora una volta finita,
e sta arrivando il freddo,
nonostante tutto… come arriva la notte
come sempre,
alla luce succede il buio
alla vita la morte,
nonostante tutto
tu sei ancora qui,
e come sulla battigia,
ora senza bagnanti,
le onde continuano incessanti
ad andare indietro e avanti
nel loro eterno movimento,
nonostante tutto
quello che dici e che fai
la tua simpatia
e la tua indifferenza
che si alternano come le ore
del giorno e della notte,
e nonostante tutto,
l’albero così fiero
ora spoglio
e senza orgoglio
e così senza più sofferenza,
se mi lasci da parte
e vivi nelle tue ossessioni
e nelle tue concezioni
mostrando timidamente
i tuoi sorrisi indecisi,
nonostante tutto
io ti amo.
Emanuela Di Caprio – Accetto il regolamento – Sezione A
Accetto il regolamento
L’autunno
Mi parlano ancora le voci
di calde lontane primavere
speranza e delizia d’un tempo che fu
ma son solo foglie ingiallite
che presto saranno nel fango
di brevi piovaschi ottobrini.
Ancora rivivo la scia d’un sogno
sperando che veda la luce
e prima che il freddo scrosciar della pioggia
con se porti via questo corpo
macilento e confuso.
E’ vano il pensiero
di calde serate davanti al camino
chè niente, nemmeno
il buon nettare d’oro
ridarmi quei tempi felici potrà.
Sezione A.
Accetto il regolamento.
Lumaca.
Oggi mi sento lumaca
una vecchia lumaca sapiente
che scala paziente
i muri della vita.
Non fatemi fretta vi prego
non indicatemi mete.
Ho bisogno di cielo stasera
per levarmi la sete.
Non so quando e in che modo
quel cielo lontano toccare
Però mi ci voglio provare
prima che giunga la sera.
Poesie: Sento lento il vortice dentro…
Parlavo, lentamente, con gli occhi bui…
parlavo, sussurrando al vento, al mio grembo, al mio cucciolo..
lentamente sentivo dentro un essere che cresceva… piccolo e fragile.
mi sentivo leggera, dolce mamma, dolce cucciolo… dentro me nasceva…
sconvolgimento lento. sospeso lentamente…
un solletico lento…
una mano, una piccola mano, afferrava il mio ventre.
dolcemente attendevo questa anima, dolce e lenta…
piccola e tenera…
SEZIONE A: ACCETTO TUTTE LE CONDIZIONI DEL CONCORSO.
DENTRO SILENZI D’ACQUE
[Incontro]
sul lago s’è alzata la luna
dentro silenzi d’acque
è dolce la luce
nel respiro
delle foglie una smania che dilania
abbraccia i contorni della notte
Felice Serino
Sezione A
Accetto il regolamento
Sezione A
Accetto il regolamento
Ho rubato un raggio al “Sole”
Al tempo
che silenziosamente
transita sulle mie ore
vorrei “rubare” molto di quell’ieri
che mai tornerà più.
In quella speranza
che con serene luci
incorniciava i nostri giorni
anche sull’ultimo tuo scalino
abbiamo guardato verso il Sole.
Ed allora, ancor oggi
nel silenzio del primo mattino
ho “rubato” un raggio al Sole
per poterlo stringere al petto
così come avremmo fatto
con quel nostro figlio
che è “nato” a Luce migliore.
E nell’immaginare
quell’innocente suo sorriso
che avrebbe allietato la nostra vita
anche in quest’oggi
ho guardato nell’azzurro del cielo
e vedendo scorrazzare cinguettii felici
mi sono confortato
nel sognarlo tra le tue braccia
al Sole della “nuova vita”.
© Nilodan L. G. P.
01/02/2013
(A ricordo di Adriana nel suo 62° compleanno)
(per chi volesse, c’è un mio video su Y.T)
LUCILLA GATTINI – Sezione A .23.11.’13
Accetto il regolamento
ASCOLTANDO BEETHOVEN IN UN GIORNO DI MARZO
In questa tenerezza
sconvolgente e infinita
di primavera che balbetta
monosillabi esitanti,
sulle ali della musica
mi fondo col pallido tepore
raggiante sui rami,
dolce struggimento
di uno strazio che diventa gioia
insieme alle note dell’inno
squillante nel silenzio meridiano;
allagato d’immensità
il mio cuore si unisce a te,
annullata la vastità del tempo
sceso a separare le nostre voci
le nostre mani mortali,
ancora ci lega l’indomato amore
che con misteriose leggi
ordina le molecole.
Accetto il regolamento
Battaglia navale
“A7”.
“Buco”.
E la nave da uno
attraccata in A6
si passa la man sulla fronte
o meglio sul ponte
e mi dice felice:
“E’ andata!”
“E’ andata si,
ma non troppo sperare
Giulia fra poco
ritorna a sparare.
Del resto,
barchetta,
così è anche la vita,
il colpo che arriva
lo scansi,
lo scordi,
una volta, due volte,
ma poi è finita.
La Vita.
La Morte”
Caro Poeta
Vorrei essere acqua
per accarezzarti
per dissetarti.
Acqua
quella sensazione dove tutto nasce
quel piccolo torrente
che abbraccia il suo mare……
E cosi fu.
Andando via sapevo bene
che ti amavo più di quanto potessi immaginare
scrissi tra le lacrime questo per te.
Ho bisogno di abbracciarti
solo un attimo, affinché
la tempesta del mio cuore si plachi
stringimi a te, come facesti quella notte,
dove le nostre anime si unirono
e le nostre labbra dolcemente
ci accompagnarono verso il mattino.
Rimasero nel mio cuore
come le mie lacrime
mentre osservavo dallo specchietto retrovisore
la tua sagoma scomparire.
Urania Scarpa
Accetto il regolamento
Sezione A
Sezione A
Accetto il regolamento
memoriale
rimboccando il galleggiare – nel ritrovarmi piana
tuorlo d’uovo spaccato
ciondolando la tesa di un cappello
dare corpo di due
nel pizzo sbiancato alla bocca
un testimone di scelte alle dita raggomitolate
e farsi spirale d’inesistenze
a dorso di parole svecchiate
la lingua tiene monosillabi malleabili
una traccia di sale disegna
un mare di cose – nella carne organza
io che mi sento consacrata tutta – e pallida
non ti so dire
il lascito della mia memoria
Antonella Taravella
Sabrina Landi Malavolti
Sezione A – Accetto il regolamento
UNA SOLA PAROLA
Amore,
confortante sussurro
che scuote l’anima
Amore,
sommesso borbottìo
che si accende
Amore,
coro di voci all’unisono
che unisce le coscienze
Amore,
inno planetario alla speranza
che, silenziosamente, urla tra noi
Una sola parola,
Amore
Tra le nuvole
E vengono rapiti dalle nuvole i pensieri miei
Lievitano e danzano per spazi immensi e vuoti
Non hanno una direzione né intenti
ma vagano liberi…
Non sono in cerca di una meta o di un lontano orizzonte
Planeranno su piani fermi e stabili
ad incontrare la realtà che spazzerà via quelle nuvole
Ah beata giovinezza!
accetto il regolamento
Il tempo del silenzio
Passano gli anni chiusi
negli affanni del tempo
senza vergogna, senza attese,
vuoti di speranze.
Invano ti guardi intorno,
invano cerchi una mano
che ti sorregga, vecchio,
chiuso sei nella tua canutaggine
che ti abbandona su quella fredda
panchina solitaria
mentre incalza, intorno, la festa…
Quante feste han passato
i tuoi giorni quando il canto
degli uccelli rallegrava,
quando le piccole mani stringevi
dei tuoi figli a proteggerli…
Oggi nessuno stringe le tue
raggrinzite mani
consumate dagli anni,
nessuno accanto a darti la gioia
di un sorriso,
oggi solo il tuo pianto
e la tua infinita solitudine,
accovacciato a riscaldarti al sole
tiepido, di un freddo mattino
che ti ritrova solo,
oggi il tempo del silenzio!
accetto il regolamento
accetto il regolamento
25 novembre (giornata mondiale contro il femminicidio, in ricordo delle sorelle Mirabal)
È doloroso sospiro
di sogni stroncati
è singhiozzare di voci sperdute
sulla terra ora attonita
nel consunto pallore.
Nel cielo vespertino
striato di sangue
tre esili pioppi
mossi dal vento
dipingono
una pallida nube
di profilo di donne.
Ignoro i delatori
seguendo questo forte richiamo,
o solo la mia fantasia,
procedo verso di te.
Non e cambiato nulla.
Ti sento anche di più,
più intensamente, sì
dal momento quando ti persi,
subito dopo la mia decisione
sì, per te, sì.
Aprìi gli occhi,
forse per vederti ora,
bene anche al buio.
Tu, per me,
vivrai sempre
con me.
Rispetto e ammiro
la tua libertà,
non la violerò mai.
Senti, le parole escono
di me per te…
Elisabetta Violetta
Sezione A
Accetto il regolamento
Fioccano respiri
Fioccano respiri
Dall’algido cielo
Fremito di fuoco trapassa la mia pelle
Sfiorando con la mente
Il tuo diafano corpo.
Ogni giorno a quest’ora
mi invadi l’anima
di voglie irresistibili
vorrei… vorrei… ti voglio
mentre sei lì dovunque
lontano.
E’ mezzanotte di sogno
mezzanotte d’amore
per me
nulla di più…
Trizia Pulpito
Sezione A
Accetto il regolamento
ISTRIONICO VEGGENTE
Ebbro di solitudine
Vago con occhi quasi spenti
A guisa di una tremolante lucciola,
Scivolando per il mondo…
Istrionico veggente,
Scherzo poetico,
Sublimo mitridatiche
Gocce
Di veleno esistenziale…
(Alberto Rossignoli) (Accetto il regolamento)
Uragano
Non è solo acqua.
E’ goccia che diluvia già,
quando dal cielo precipita come spilli a bucare tutto quello che qua abita .
Come fosse carta pesta.
È acqua che trascina e porta via .
Tranne il rumore del silenzio del più niente.
Michela Salzillo
Sez.A
Accetto il regolamento
21.01.2012
H. 00:45
Giace a terra, sporco
in un angolo del centro.
Odore di piscio invade l´aria
gli occhi socchiusi, le pupille
vitree rivolte verso l´alto.
Un bianco agghiacciante
fuoriesce da quegli occhi
vistosamente stanchi.
Le braccia stese a terra,
una mano stretta in un pugno
dannato, mentre l´altra
a forma d´artiglio penzolava
da un braccio retto da un laccio.
Mentre ancora in quel giovane corpo
conficcato era l´ago di una siringa,
e il respiro ormai fermo,
pellegrini dal passo veloce
dinanzi a tanta miseria
volgono lo sguardo verso l´alto.
Accetto il regolamento
FRANCO MACCIONI
E domani…
Si fa tardi…
il sole all’orizzonte
accende le luci della notte.
Stelle grandi pulsano
trasmettendo nello spazio
lampi di luce…
spezzando il giorno che muore.
E domani…
alle prime luci dell’alba
quando il sole sonnolento
riapparirà all’orizzonte,
il mio animo riaccenderà
ancora sentimenti mai sopiti!
_____________________________________
Sezione A
Accetto il regolamento
l’io poeta
l’io poeta che mi porto sulla schiena
come una granata già brillata,
graffia come un’unghia sulla guancia.
ma non ho nessuna familiarità col male
se mi guardi bene in faccia:
non affronto il tuo guardare,
non lo soffermo sul kabuki
provocandoti lo scandalo dei sensi
di bocca mente ed occhi:
ed infatti spesso da lui leggi,
di quel me che frontalmente cogli,
un affiorare marginale
spesso aspro e gutturale,
e ti capisco se sorpreso cerchi di capire:
se davvero così penso,
così ipocrita o sottile:
un diamante grezzo,
senza affinamento
sparato nel mondo senza amore.
Fernando Della Posta
Sezione A
Accetto il regolamento.
Luigi Gatti
Accetto il regolamento
VIBRAZIONE PLASTICA (dedicata a Viengsay Valdés)
Sei foglia che, insistita dal vento: tentenna, accenna,
e si distacca e innalza rapida, flette in aria, …
sospesa …ti arcui: scossa, riemergi, in balia del nulla…
senza leggi certe e concreta dimensione:
solo: istinto, arte e sensazione.
Torni a percuotere una simmetria di battiti,
equilibrato incedere di eterei contrappunti
dipinti da una rondine con la luce sul cristallo,
tintinna il cuore distillato in liquido sentimento:
rapito e sincrono all’incanto.
Svanisce la materia, resta solo il movimento
in pura e cangiante dinamica risposta,
ti liberi dal peso e sciogli il nodo dell’inerzia:
noi siam con te nel sogno ove rifugge
senza vincoli in essenza la traccia della realta’.
Senza rumore oscilli e ti ravvivi in scintilla,
fiamma di candela riavvampi in alto, e scatti:
calore che scava il cero e sforma i contorni;
svolti in volute di fumo, rotonde e lente,
spirali suasive che avvolgono e intorpidano le menti.
Dal morbido abbraccio di umida foresta, si distacca
un’ala di farfalla: cogliamo tensione di fibrille:
d’un tratto balzi a passi di felino sul mantello nero
della notte e affondi i polpastrelli tra le ricettive fibre,
agili a plasmare palpiti d’armonia.
Giuliana Guzzon
ALLA LUNA
Funerea luna
che inondi col tuo raggio spento
i lutti del mio cuore,
a te consacro il mio dolore.
Vortici immensi di sangue umano
inondano il tuo volto,
cumuli di nefandezze
arrossano il tuo candore.
E intorno tutto tace
e tu continui serena
a splendere in un’eterna pace!
29 novembre 2013
Sezione A
Accetto il regolamento
Navigando occhi
*
Getto gli occhi
in piccole pozze rosse
slabbrature di terra e acqua
appese sotto un cielo verde
mari minimi in tempesta
senza vento né onde
da cui mi lascio trascinare
in spirali monocromatiche
disegnate dentro il cuore
invisibili alle foglie
che lente mi coprono…
(accetto il regolamento e tutto quanto da esso prescritto)
l’espianto
Non era ancora finita la giornata
mi disse che andava via
aggiunse che potevo tenere tutto
anche il tempo passato insieme
ero sul divano
guardavo fuori
stavo quasi pensando che
sarebbe stata una buona giornata
è il sarebbe che ti fotte
condizionali, congiuntivi
ci mettono anni a scuola per insegnarti
a coniugare bene i verbi
dimenticandosi che
oltre il presente
il resto è tutto un gioco a perdere
come il tempo perso ad imparare le coniugazioni
e la grammatica
“la cultura è importante” ripetevano sempre
come se
la cultura ti possa salvare il culo
possa evitare che le porte si chiudano
fuori il clima è mite
non ci sono nuvole
e un leggero vento porta sotto il tuo naso
l’ossigeno necessario
viziandoti
guardo la tua schiena
sinuosa
ondeggiante
ripenso a com’è nuda
e m’accarezzo le mani che ancora sanno
la sensazione che si prova ad accarezzarla
Non era ancora finita la giornata
mi disse che andava via
aggiunse che potevo tenere tutto
anche il tempo passato insieme
non era ancora finita la giornata
potevo tenere tutto mi disse
uscendo
nella mano sinistra aveva la sua borsa
nella destra
un sacchetto di carta
con metà del mio cuore ancora vivo
Alessio Laterza
Sezione A
Accetto il regolamento
Domani tutto sarà come oggi:
le tazzine nella solita credenza al solito ripiano,
le piante al loro posto,
le posate al loro posto,
i cassetti, il tavolo, il letto.
Ascolta …
sbuffa un treno sulle mie ginocchia,
gracchia un corvo sulle mie spalle,
eppure le cose stanno
al solito posto, esattamente
dove te le aspetti, non un centimetro più in là,
esattamente dove un giorno
ti fermerai a guardarle
con occhi diversi, chiedendoti
se sono diverse senza di me.
Lorella De Bon – Belluno
Dichiaro di accettare il presente regolamento
“Ode a Carmelo Bene”
Attor poeta diavolo e pur santo
che se ne partì a Roma dal Salento
in groppa ad un destriero pazzo e bianco
di recitar non era mai mai stanco
e quando la tragedia era finita
la recita la continuava in vita
infatti era la vita prima scena
dal cor gentile e gli occhi d’una jena
e le sue ancelle stavan sempre in pena
notturna immensa Stella del mattino!
Dietro la cinepresa o nel teatrino
solo Pinocchio o primo malandrino?
O eran sol capricci da bambino?
La macchina attoriale all’“Arlecchino”
apparve a San Giuseppe, a Copertino
mentr’era mattatore al “Quirino”
c’è chi lo tiene a mente sai perché?
Perché s’innamorò di “Salomè”!
Salomèèè! Salomèèè!
Chiedimi ciò che vuoi! Danza per meee!
Che scandalo “Cristo ’63”!
Immenso è il vuoto, nel core e nella mente
dei diavoli, dei santi e della gente
è trapassato oppur sonno apparente?
Che mentre chi gli accende in chiesa un cero
che mentre chi lo piange al cimitero
sente in cor suo un alone di mistero
diabolica risata! E’ Carmelo!
Note: per comprendere pienamente questa lirica, occorre ben conoscere la biografia di Carmelo Bene; ma ecco, almeno, alcune precisazioni.
Sono nomi di teatri romani l’“Arlecchino” (oggi “Flaiano”) ed il ”Quirino”.
Sono nomi di spettacoli teatrali (diretti ed interpretati da Carmelo Bene) “Salomè” (anche film) e “Cristo ’63”. http://it.wikipedia.org/wiki/Carmelo_Bene
Sezione A. Accetto il regolamento. 1° dicembre 2013
STUPENDA!
Colline
Questi alberi
parlano di noi
come le foglie
il ricordo
tra i pensieri
addormentati
ove non c’e’
limite
perdizione
e cosi’
mi perdo
anch’io
ancor una volta
nell’incantevole
verde infinito
in un tempo
quando l’oggi
era la’
Una terra
autre
le nuvole
abbracciano
sotto i miei
piedi bianchi
monti svaniti
sogni fioriti
mulini a vento
Inerme
inebriante
com’in
un quadro
di ghiaccio
il valor del silenzio
nella parola feconda
d’erba
e rugiada
Rafhael Feola 1/12/13
(ACCETTO IL REGOLAMENTO)
Sezione A
Accetto il regolamento
La morte
La prima volta che sono morta
L’ho fatto in un attico,
Nel gioco di due bambine
Avide di teatro e follie.
Era forte morire:
Faceva piangere come niente altro!
Mi piaceva far piangere..
La seconda volta che sono morta
Lui mi ha uccisa andandosene.
Ha ucciso me e l’amore,
Il primo amore.
Morire d’amore nella propria pelle
Fa veramente piangere…
La terza volta che sono morta
L’ho fatto quando ho capito il niente,
Quando ho visto la morte cos’è.
Scoprirla mi ha fatto più che piangere…
La quarta volta che sono morta
L’ho fatto da incapace
Perché il mondo era già deciso
Ed io non ne facevo parte.
Allora non ho più potuto piangere…
Dopo le prime quattro morti
Ho perso il conto ma non il vizio:
Mi riesce sempre bene
Anche senza lacrime.
Pur imparando ho le stesse colpe,
Così, nella mia piccola cella,
Mi godo la vita di morte in morte…
Q U A D R O
Dormono gli ulivi.
Una sola stella
insegue la luna
ai confini del cielo,
e sembra una pennellata
quella nuvola argentata.
Cara, questo è il quadro
che ha disegnato per noi
l’Artista dell’universo.
Contempliamolo, adesso!
Domani non ci sarà più:
tutto sarà diverso.
Abbracciamoci!
Siamo due piccoli granelli
di questo immenso quadro.
Amiamoci!
Perché solo l’amore
è l’immutabile senso
della vita.
Accetto il regolamento. Stefano mallardi
CARTE VECCHIE
E fu che quel bisogno
fe’ l’anima del baro
perché partisti al gioco
con cuore troppo amaro
Speravi fosse chiuso
ogni scontro di letto
credevi che nel nuovo
fosse solo diletto
Ma come dice il saggio
non far nuove giocate
se tieni in mano carte
di partite ormai passate
Così per tua bisogna
attuato fu l’imbroglio
del chiodo scaccia chiodo
del dove cojo cojo
Più facile è colpire
chi aperta ha la ferita
chi lecca sogni infranti
dalle tremanti dita
Ma non così funziona
perché ogni cuore sa
che due disperazioni
non son felicità!
Sezione A
Accetto il regolamento
Oriella Del Col
IL RESPIRO DI PRZEWALSKI .
Sul mio dorso cavalcando stai
abbassati ed appoggia la tua guancia
dammi una carezza sulla punta della mia spalla
la mia fiducia immensa avrai
non ti accorgi che il mio cuore piange
allevia questo lacerato dolore
guardami negli occhi e parlami
cancella queste mie lacrime amare
perchè non sono un tuo passatempo
sono il più bel splendido esemplare
cordiale,reale,fedele
sono un cavallo,io sono il vento
Or che m’hai addomesticato
ti prometto non sarai dimenticato
sebbene io vivei già allo stato brado
col mio trotto verrai ricompensato
ti farò divertire follemente
anche se il mio zoccolo oramai è scarno
usa pure tutti i miei finimenti
ma attento a non fiaccare i miei sentimenti
così poi ti darò il mio cuore
però esigo rispetto
voglio portarti laggiù per volare
come io so meglio fare
al galoppo verso il sole
ti porterò fra elevate alture
non scordarmi mai
sono un cavallo..sono il respiro che non hai.
Canton massimo alias il poeta dei sogni
dedicata alla bellisima creatura… il cavallo
Accetto il regolamento
accetto il regolamento
sezione A
Momenti speciali
Sono attratto da qualcosa
che non so’ definire,
non riesco ancora a percepire.
Ogni istante trascorso,
e in particolare quando i tuoi occhi,
incominciarono a brillare…
capii che era il momento,
il momento di fermare
…quel tempo.
Non desidero altro,
ora,di rivederti.
Non desidero altro,
ora,di riabbracciarti.
Ascoltare quelle parole
ormai dissolte nel vuoto,ma con forza,
ripescarle, per farmi scuotere,ed amare.
Come la terra
in attesa di un terremoto,
che scuote le viscere,
ma mette in ordine e in moto,
in modo esplosivo e ti rende vivo.
Ho un obbiettivo,
ora,di riascoltarti e se non volessi farlo…
non importa, e’ stato bello, ogni ricordo
e’ un grande raccordo,
si percorre e si lascia alle spalle,
quel cemento sdraiato a terra…
..chiamato asfalto.
Tutte balle?
No. L’ attesa è finita,
manchi tu.
Le poesie di Gianluca Consoli
Dedicata ad Anna
La pagina e’ piena… rintocca la mezza…
La Mano la gira e giu’ lenta l’adagia.
L’inchiostro compare… la penna lo scrive…
Dormire… sognare… sognare… dormire…
Ma lento s’insinua un carattere strano…
E’ rosso e veloce… E’ rosso e crudele…
La notte e’ profonda, la camera e’ buia…
Il tempo e’ passato: si deve morire!
Aspetta… un saluto… ti chiedo un saluto…
un giorno… un abbraccio, un bacio, un sorriso…
la vista di un pianto… una stretta di mano…
negli occhi, la luce di un altro mattino…
Il tempo e’ passato: si deve morire!
E’ rosso e veloce… C O L P I S C E ! ! !
La notte e’ profonda, la camera e’ buia…
La penna non scrive… l’inchiostro e’ finito.
Un bacio mia cara amica…
Riposa in pace.
Ti ricorderemo sempre!
Accetto il regolamento
PATRIZIA MELONI
VECCHIE TELE
Appassite
Tele dei lunghi istanti
a sognare luci o brume…
Trofei del passato
effimero
germogli perduti sullo
sbocciare
nelle intense ore di
presunta innocenza.
Mito
dannato d’ambizione vacua
dai
lunghi tempi
dai tempi morti
per chi ti ama no badi
no, non puoi fermarti
alla tenerezza…
Incorniciati tuoi sogni ostinati
di fluido orgoglio
ora
scova luminosi ideali
sul tessuto del cuore
Non fuggano preziosi istanti…
Accetto il regolamento sezione A patrizia meloni
Sezione A
Accetto il regolamento 03/12/2013
SOFIA SKLEIDA
RICHIAMO
Oggi sei assente…
la tua presenza non mi appartiene
Sto sola vestita di tanti pensieri, ricordi, aspettative
emozioni…
Faccio due passi cercando di riunire i pezzi del nostro mosaico,
della nostra leggenda..
.
E all’ improvviso…
si accende il fanale paradossale
di una fiaba tutta nostra
di pura verità…..
Luana 03.12.2013
sezione A
Accetto il regolamento
Dommage (Il danno).
Riaccendiamo così piccoli piaceri
di notti grigie e spenti desideri
è stato il caso a metterci davanti
due giorni appena, siamo già amanti.
Spalmata su di te annuso il sudore
che sa di gioventù e vecchi amplessi
che importa?E’solo l’intimo tuo odore
getta via tabù e stupidi complessi.
Distesa sazia e languida al tuo fianco
giocando tocco e guardo la tua mano
indossi azzurre vene come un guanto
fiumi del cuore che scorrono lontano.
Nuda nell’ombra siedo sopra il letto
ti osservo mentre sogni, vecchia quercia
ora che sei dei sensi nuovo diletto
ammiro di te il membro e la sua forza.
L’età è solo inganno, trucco del tempo
a tutti quanti vado ripetendo sempre
a chi ci crede, rende il cuore lento
con la paura ti intrappola la mente.
Guardalo! Il desiderio com’è giovane!
Quando sei dentro me, mmh…come lo sento
Le mani fremono e la bocca morde
Il sesso urla di gioia, dolce lamento.
Che posso dirti ancora? Sono tua, osa!
Godi con corpo e mente quest’avventura
Certo che finirà, come qualsiasi cosa
Ma ora prendimi, Vivi e non aver paura!
Tamara Cej
Sezione A
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso sopra esposto.
QUINTESSENZA
Appartengo agli alberi,
Alle foglie che turbinano
Nel vento sopra i ciottoli,
A Padre Cielo e a Madre Terra
Alle fiamme del fuoco che arde,
All’acqua che scorre
In un lungo torrente…
Sono spirito, Quintessenza,
Mi espando oltre il mio corpo,
Abbracciando ogni cosa
Intorno a me.
Accetto regolamento
sezione A
Così, per caso
raccolsi il tuo sguardo
e lo accompagnai con il mio.
Giovani corpi
sensuali menti
ognuno per sé
ma con uno strano sorriso.
Non ci lasciammo
fin quando
ancora per caso
ci ritrovammo.
Fu un tempo d’amore
un tempo rubato
un tempo donato
lo vivemmo tutto
fino ad impazzire.
Poi ci perdemmo
tra la gente
come spesso accade
e non ci ritrovammo
se non qualche sera
in ricordi nascosti.
————- Giovani corpi sensuali menti – Michele Fernandez
Uno squarcio di luce
Ogni giorno
quale destino per un uomo
tra paura e sogno
sconforto e speranza
e il cuore che batte
in armonia col tempo
Di ciò che udiamo e vediamo
si nutre il pensiero
esprime parole la voce
un eco da non dimenticare
e che ovunque si sparge
Respiriamo la sostanza della vita
che toccata dalle nostre mani
distruggiamo o salviamo.
Raffaele Di Palma
Sezione A
Accetto il regolamento
Diego GULINO
sezione A
accetto il regolamento
LA GELOSIA
Trovo questa sensazione alquanto grezza
quando mi scatena dentro una tempesta
facendomi apparire vile dicitore
volgare di gesti e violento espositore
Ma nell’assurdo del mio spropositare
sembra alquanto strano che scaturisca dall’amore…
questa gelosia mi distrugge dentro
come un acido percorre le mie vene
e sempre più indicibile diventa il mio tremore
Si dice forse che sia un sentimento
per me è solo un lungo tormento
che inaridisce le mie più dolci sensazioni
Con tanto amore le dedico attenzioni
gesti carini colmi di piccole emozioni
ma in un battibaleno si fa strada questo verme
che avvolge i miei pensieri così abilmente
che copre tutto è mi fa apparir funesto
Come un gladiatore lotto con me stesso
per vincere la bestia in questa arena
che fatta di emozioni e di pensieri
mi avvinghia sempre più
ed oggi più di ieri…..
di: Diego GULINO
SOGNI DI SABBIA
Lento si dissolve
il maniero di sabbia
che con cura e pazienza
innalzai.
Maestoso,perfetto
pareva schernire
il vento ed il mare.
Ma…eccola
l’onda vorace
che sale e risale
lambisce ed ingoia
portoni e torrioni
ponti e mura merlate.
Non ha fondamenta
l’effimero sogno di sabbia.
Vacilla
si gretola
ora anche il vento infierisce
che solleva sabbia su sabbia.
Ancora un’onda
lo scava
un ultimo colpo di vento
e poi…più nulla rimane
se non un cumulo informe
di sogni disfatti.
Mariapina Abate
Sez.A Accetto il regolamento.
Fabio Scorza
Sezione “A”
Accetto il regolamento
Il volo e la solitudine
E mi alzo in volo,
e nel mio volare son sempre più solo.
Ma non so rinunciare a questo volo,
che mi da tanto la sensazione di libertà.
Talmente è tanta la mia distanza dalla terra,
che se mai dovessi cadere, non ne toccherei il suolo;
mi dissolverei confondendomi nell’aria.
Eppur ci vivo!
(Fabio Scorza)
Francesca Brozzoni
accetto il regolamento
a Mare
Onde sono abbracci che vanno,
onde sono baci che ritornano
sulle orme impresse nell’ arena,
parole raccolte come una rara madre perla.
Collana intrecciata di conchiglie
dolcemente il suo petto accarezza,
mentre l’ufficial gentile, le porge la mano
nell’ imprudente gestione del timone.
Le bianche vele in poppa al vento
viaggian nell’orizzonte d’orato,
tra animati balli di giovani gabbiani
che gridan la liberta!
Amore spavaldo è nel mare
come una fresca brezza mattutina,
che le sposta scherzosamente il cappello
svelando lo sguardo misterioso del viaggio.
Lui, fratello di acque salate,
la guida, lei, sirena dispersa,
come Circe incanta il suo Ulisse
lei, lo celebra nella sua grotta.
Sentir il tenue respiro crescere
mentre le mani annodan promesse,
come corde di mare troppo deboli,
si sciolgono esse nella accogliente laguna.
Il suo bosco nero selvaggio
avvista il mozzo all’orizzonte,
mentre nell’isola di rosse terre proibite
approda silenzioso il veliero pregiato.
Nel silenzio della notte stellata,
il bianco suo vestito confondersi
tra tenui colori della luna
quando il viso suo malinconico, è il cielo buio.
L’acqua allegra schizza
come i salti gioiosi dei compagni delfini,
nel ingenuo bagno asciuga dei bambini
quando la mano traccia le mappe del suo corpo.
La misteriosa grotta è stata svelata,
il prezioso tesoro trovato,
sono gemme di diamanti
nella tempesta focosa di ghiaccio.
Sbandan e gridan a Mare
i marinai, navigatori, coraggiosi esploratori,
quando raccontan storie d’ eroi
mentre calando, il sole li bacia.
Loro, così, abbracciati nella spiaggia
san liberamente a Mare.
MEDITAZIONE
Con occhi sbarrati cammino tra involucri vuoti,
esseri morti che hanno paura di morire,
rovine mascherate da grattacieli,
sorrisi posticci a coprire ghigni malefici.
Busso alla porta del Tempio
e la porta si apre…
mi incammino nell’oscurità che ho imparato ad osservare,
ascolto il silenzio che conosco a memoria
dopo aver tante volte letto il suo spartito.
Avanzo tranquillo e la pace mi pervade,
non ho più bisogno di nulla
perfino il mio corpo è inutile,
soprattutto il mio corpo è inutile.
Si affacciano colori vivi e cangianti ai miei occhi!
Mi avvolgono e mi scaldano,
finalmente parlo con me,
al centro del nulla,
e capisco chiaramente che quel nulla
è il mio Tutto!
Piero Capobianco – accetto il regolamento
Marinella Rosin Beltramini
accetto il regolamento
Drag Queen
Ridatemi la mia notte,
voi che con il sole succhiate
ogni goccia della mia linfa vitale.
Camuffati da anfitrioni vorreste
usurpare la mia realtà.
Vi concederò ancora, soltanto
una piccola parte del mio essere,
finché il sole illumina la terra,
poi, al comparire della luna,
riprenderò il mio libero volo notturno.
Come Drag Queen vestirò, allora,
panni non miei,insoliti e colorati
per calcare la scena della notte,
la luna narrerà le sue favole,
io le berrò, ansiosa,recitandole
per fugare quest’ultima tristezza
che, come barbaro vittorioso,
invade la mia esistenza,
mentre il sole occupa il cielo
e dissolve le mie visioni crepuscolari.
Ridatemi la mia notte.
Carlo Sorgia
Accetto il regolamento
UNA ESTATE ANDATA
Spiaggia deserta
in questa estate andata
ma il sole bacia ancora
la mia pelle
mentre pensieri in libertà
vagano
nel mare della vita
cullati dall’onda
che lo scoglio frusta
e alla realtà riporta.
L’ autobus dei giorni festivi si trattiene
di più alla fermata, non tollera che
qualcuno rimanga a terra più del dovuto;
logica comprensibile: oggi sono poche le azioni
che ci consentono di oltrepassare la biologia
di ciò che per lungo tempo
ci blocca in contorni, ci stringe in apparenze.
Il bisogno di riconoscersi in gesti, in quel poco
che si riesce a dire urlando dentro
non vuole essere messo da parte: vuole
che la parzialità riviva in ciò che ci va oltre,
nel vedersi estranei ai decori, nella dispersa
accettazione di un percorso imprevisto,
nella forma che la schiuma del latte
imprime al bicchiere.
Autore: Daniele Iozzia
Sezione A
Accetto il regolamento
Un filo vermiglio
Ti lego al dito
Sulla tua pelle
traccio una linea di sangue vivo
Il cui unico groviglio
È un nodo
Che pulsa stretto nella tua mano.
Un filo cavo rubato al mio ventricolo
Che filtri il nostro fiato nel tempo
Il sangue pazzo strappato alla carne
Il sogno fuggito all’anima che danza la notte
Perché ne faccia vita
Che scorra impetuosa tra le tue dita
Sempre nuova
Sempre infinita
anna caredda
sezione a
accetto il regolamento
La mia isola di sole
La mia isola di sole piange…
dove sono i fiori? Dov’è la verde pianura!
la mia isola di sole piange,
non vi sono più i colori della primavera,
né il caldo sole dell’estate,
oggi l’acqua ha invaso le strade,
oggi il fango ha sotterrato le case.
Piange la mamma che ha perso il figlio,
e la donna che ha visto strapparsi il marito.
Un poliziotto morto
Un corpo inghiottito …
e nel giubbino il padre ha stretto un figlio,
nell’estremo tentativo di salvarlo …
Piange l’Italia tutta, perché ogni goccia
ha versato dal cielo pioggia di disgrazia…
ora in cielo stanno gli angeli
ma sulla terra qualcuno li cerca e piange.
(Sonia Demurtas, poesia dedicata alla recente alluvione in Sardegna 20 Novembre 2013)
Sezione A
Accetto il regolamento
Aidee’ ultimo miraggio…
Vacillo piano nel gioco
e appare lontano,
fiato sulle radure, inevitabile.
Quello che è stato
è ciò che ho avuto,
rovina di questo tempo finito.
L’impronta sulla sabbia
non ha lasciato calco
alle spalle. Fuggire,
miraggio fra le correnti,
cuore,
batti più forte
del sogno.
In viaggio,
acqua dentro l’orizzonte
giorni e notte consumati nello sforzo,
sotto il sole. Fermo il mare,
più di questa fronte solcata di
sudore e sangue.
Dentro un guscio vuoto
il tempo si è fermato,
aridi solchi le labbra,
muti scogli nella deriva.
Dissolto il miraggio,
i gabbiani si alzano in volo.
Oscilla piano, lucente rosa del deserto
ora so che la speranza
è un’oasi dissetante e profumata,
dove riposare,
la sera.
di Maria Rita Sirri
Accetto il regolamento del concorso
08-12-2013
LA MIA ISOLA
La mia isola
è un bicchiere di mirto
e un pugno di sale
non è sete
mai
E’ antico che vibra
e che arde
E’ vivere eterno
E ancora il maestrale
ritorna
e il respiro s’adagia
alle stanche ballate
di mare e di verde
di fuoco e di terra
e il bicchiere
è una foglia di sole
che vola leggera
sull’isola mia.
accetto il regolamento
LA MIA ISOLA
La mia isola
è un bicchiere di mirto
e un pugno di sale
Non è sete
mai
E’ antico che vibra
e che arde
E’ vivere eterno
E ancora il maestrale
ritorna
e il respiro s’adagia
alle stanche ballate
di mare e di verde
di fuoco e di terra
e il bicchiere
è una foglia di sole
che vola leggera
sull’isola mia.
SEZIONE A (accetto il regolamento)
MANCA FERNANDO
SMERALDA FAGNANI
E una parola molle,
quasi acetata,
curva quel tuo sorriso,
distonico dolore
misto alla rena bianca
di cartacee bucce.
Così trascuri il mondo
in un pianto obliquo
spoglio di altera voce
tra lapislazzuli di
un sogno.
accetto il regolamento
NOLLI ALESSIA
Accetto il regolamento in ogni sua parte.
Sezione “A”
“LA GUERRA TRA SORDI”
Anni di monotona accettazione,
Senza mai alzare la testa.
Solo cieca obbedienza e quieto vivere.
Non ci si rende conto,
Della pazzia di questo comportamento,
Fino a quando qualcuno non ti apre gli occhi.
Allora iniziano a delinearsi nuovi orizzonti,
E la gabbia dorata diviene stretta.
Quale incantesimo chiudeva gli occhi?
Qual è la via migliore per camminare,
Su questo nuovo sentiero?
L’equilibrio non può essere mantenuto,
E allora iniziano le discussioni.
Litigi, pareri opposti,
Urla, pianti,
E il cuore sanguina,
Travolto da emozioni contrastanti.
L’eterna lotta tra generazioni ricomincia.
I genitori
Non capiscono i figli,
I figli
Non vogliono ascoltare i genitori.
Una guerra tra sordi.
Poi una delle due parti cede,
O entrambe danno un po’ di respiro,
E si arriva ad un accordo.
Quando l’equilibrio
Si spezzerà di nuovo?
” NARRARE È RINNOVARE ”
Racconti mistici
in favole di cera,
scritte col lapis.
Il passaggio delle
lune nei mesi,
dona aspettative,
mentre in passato
donava incantesimi.
Il donarsi,
come dicevo anni fa,
rende la vita verace;
verace è pure chi
non t’aspetti si doni a te.
Sicché, è pur vero che,
lasciarsi prendere come dono
dà e dona sollievo o
considerazione di sé.
Ascoltare storie
ci fa rivivere storie
in prima persona,
poi magari, la storia
si scopre sia non nostra,
ma che importa,
rivivere storie è storico.
*** giovedì 3 ottobre ©MARIO RASO
accetto il regolamento
Luciana Raggi /9/11/2013
Sez. A
accetto il regolamento
Non compro più sogni
Ho contribuito efficacemente
al disordine del mondo
comprando sogni
vendendo speranze.
Ho imboccato sentieri contradditori
alla ricerca di verità.
Ho innaffiato le aspettative
ho concimato i miei figli
e poi con stupore li ho visti sbocciare.
Ho creduto davvero
a quella mal calcolata felicità
e all’amore perfetto,
la più cara delle mie illusioni.
Ora non compro più sogni
Prendo in prestito il tempo
vivo l’attimo livido
bevo verità agrodolci
senza filtri affettivi.
Cerco nell’immobile presente
il vuoto
di una felice assenza.
CONCORSO SCADUTO
A BREVE LA GIURIA ESPORRA’ LE SUE PREFERENZE CON LA DICHIARAZIONE DI FINALISTI E VINCITORI
I VINCITORI SARANNO AVVERTITI CON UN’EMAIL
GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE
ci sono degli scritti che veramente toccano nel profondo! bravi tutti, perchè mettersi in gioco è sempre difficile!
Sei sempre molto gentile Beatrice, grazie per il tuo prezioso lavoro di giuria :)
ED ECCOVI I FINALISTI DEL CONCORSO.
TRA QUALCHE GIORNO SARA’ PUBBLICATO L’ARTICOLO CON I VINCITORI.
Carlo Infante con “Ode a Carmelo Bene”
Luca Fadda con “L’ottimismo”
Tania Scavolini con “Il viaggio dell’io”
Mauro Bompadre con “Non c’è più amore”
Anna Minucci con “Anima nella notte”
Anna Caredda con “Un filo vermiglio”
Monica Pasero con “Sardegna”
Elena Spataru con “Lacrime di gioia sparse”
Marinella Beltramini con “Donna Tiburtina”
Daniela Giorgini con “Dormi, amico lupo”
Mariapina Abate con “Sogni di sabbia”
Leonardo Rallo con “L’autunno”
Felice Serino con “Dentro silenzi d’acque”
Claudia Baibarac con “La morte”
ED ECCO I VINCITORI DELLA GARA POETICA “OPALESCENZE”
http://oubliettemagazine.com/2013/12/20/vincitori-e-finalisti-della-gara-letteraria-poetica-opalescenze/
CI CONGRATULIAMO CON TUTTI I PARTECIPANTI.