Gara letteraria di poesia “Opalescenze”

Cerco la mia tana/ errando nella foresta/ vestita d’autunno./ Gli effluvi della terra/ guidano la mia ricerca/ lupa raminga/ attenta in ascolto resto/ di passi sconosciuti/ sul manto scricchiolante./ Mille sono gli strumenti/ mille sono le voci/ che sussurrano inaridite/ mentre la coltre diamantata/ della notte/ finalmente/ mi nasconde.// Le mie piaghe/ qui / forse/ guariranno.” – “Tana”

Regolamento:

1. La Gara Poetica Gratuita “Opalescenze” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine”, dall’autrice Giovanna Fracassi. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara è gratuita. Il tema è libero.

 

2. Articolata in 1 sezione:

A. Poesia (massimo 50 versi)

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.   Le poesie senza nome, cognome, e dichiarazione di  accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.

Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.

Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.

 

4. Premio: N° 1 copia di “Opalescenze”, silloge poetica di Giovanna Fracassi, edita nel 2012 dalla casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella sottocollanaTrasfigurazioni”. Saranno premiati i primi tre classificati.

 

5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 9 dicembre 2013 a mezzanotte.

 

6.  Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Giovanna Fracassi (Scrittrice)

Beatrice Benet (Scrittrice)

Luca Gamberini (Scrittore)

Rosario Tomarchio (Scrittore e Collaboratore Oubliette)

Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Fiorella Carcereri (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook: https://www.facebook.com/OublietteMagazin

 

10. È possibile seguire l’andamento del concorso ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti alla Gara Letteraria; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.

 

11. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

12. Partecipate solo se siete sportivi e pensate di poter accettare il verdetto della giuria. Se siete pesanti, pedanti, petulanti e vi ritenete il braccio destro di Leopardi, non partecipate! Il concorso non fa per voi!  

 

 

120 pensieri su “Gara letteraria di poesia “Opalescenze”

  1. Raggio di tenebra
    la luce ti ha oscurato
    parto della luna
    disonore solare
    non scegli chi ti segue
    non scegli chi ti ama
    il figlio bastardo della vita
    non ha bisogno di scegliere.

    di Emanuela Mancini
    Sezione A
    Accetto il regolamento

    1. Sezione A
      Accetto il regolamento

      Il Mercante di stelle

      Mi disse che vendeva stelle

      Che incanto!

      Senza guardare il cielo
      Senza attendere la notte
      Potevo stringerle a me.

      Mi disse che non avrebbero smesso di brillare.

      Ma trattenute tra le mani, non risplendevano.

      Quel mercante non vendeva stelle, ma illusioni
      e sassi rivestiti di luce.

    2. Sardegna
      Oggi il mio pensiero giunge a te
      terra sarda
      ai tuoi luoghi
      ai tuoi figli
      Giunge al cuore di chi già si è rialzato
      alla vita che non si è arresa
      Alla speranza che urla
      e prevarica la paura
      Giunge oltre alla disperazione che ora ti circonda
      Perché negli occhi della tua gente
      io già vedo
      La luce che brillerà nel loro domani

      Monica Pasero accetto il regolamento

      1. AL DI LA’ DEGLI OCCHI
        Un altro cielo,
        un altro mondo
        e i miei occhi son stanchi di guardare.
        Il cuore batte
        ed io son qui.
        ti vedo..
        allungo le mie braccia
        e t’abbraccio con la mente-
        Non bastano i miei occhi per vederti,
        ho un cuore
        ho un’anima
        una mente per pensare
        e il cielo piange
        lacrime di dolore
        al di là del cielo
        altri occhi
        ma non vedono il mio dolore.

        Rosa D’Agostino — accetto il regolamento

    3. FRANCESCA LONGOBARDO 30/11/2013

      SOLO AGHI NEL PETTO

      Io ascolto
      urla di terrore di bimbi
      strappati alle madri
      di ninne nanne
      mai più ascoltate
      ne pane ne latte,ne canti
      solo pianti
      una stella cucita
      ha segnato la fine
      di una vita
      Solo aghi pungenti nel petto
      sognando ad occhi aperti
      di essere ancora sotto
      lo stesso tetto ad
      AUSCHWITZ,DACHAU
      solo ombre di uomini
      fantasmi di se stessi
      camminavano
      gelido nelle ossa il freddo
      fame,nelle viscere attanagliata
      paura sconfinata
      vita rubata,vita ormai lasciata
      è questo perchè ebrei
      Perchè quelle stragi?
      perchè quelle stelle attaccate
      perchè uomini e donne divisi?
      erano già come fossero uccisi
      perchè senza cibo?
      Rinchiusi,sofferenti,affamati
      denutriti,innocenti
      perchè avete loro tolto ogni cosa?
      Come belve,nazisti assassini
      siete stati dei vili
      ebrei cari
      vorrei abbracciarvi
      uno ad uno e ridare
      a voi il futuro

      FRANCESCA LONGOBARDO
      Accetto il regolamento
      Sezione A

  2. LUCE NELL’OSCURITA’

    Questo foglio non lo lascio spoglio,
    lo riempio di tutti i colori
    che sprigionano, saltano fuori
    dal forte battito all’unisono
    dei nostri grandi selvaggi cuori.

    La luce che illuminava la stanza
    un dì si spense e rimasi senza.
    Un nodo mi stringeva nel cuore,
    soffocava il fluire delle parole
    ma non fu vano questo dolore
    se poi la vita mi ha donato
    una persona del tuo splendore.

    Nel buio la tua anima apre uno spiraglio
    e sutura del passato un sanguinante taglio,
    rendendo il suo ricordo nulla più che un dettaglio.
    L’aroma tuo di mango riempie le narici.
    So che l’amore nostro ha ben salde radici.

    Non so che mi succede,
    il nemico dentro me
    s’arrende e poi recede.
    Libero, il corpo ha sete.
    Senza ma e senza se
    alla passione cede

    di Luca Villani

    Sezione A

    Accetto il regolamento.

  3. Vita
    La mente annichilita dal dolore
    non vuole andare avanti
    non vuole continuare.
    La testa ha un limite
    oltre al quale non può.
    Il cervello è andato in tilt
    qualcosa si è rotto dentro.
    E’ stata maledettamente dura
    cadevo e mi rialzavo
    sempre più stanca.
    Avevo un macigno sul cuore.
    Ma ho superato il momento
    col balsamo del tempo
    ho metabolizzato il vuoto
    la solitudine e l’angoscia.
    Sono di nuovo in pista
    sul tappeto dei miei giorni.
    E’ ora di ricominciare.
    Finalmente il calore.
    E’ di nuovo vita.

    Patrizia Benetti.
    Accetto il regolamento.

  4. Lacrime di gioia sparse

    Avrei cantato il desiderio
    d’averti ora
    toccando
    i tuoi seni nudi
    in serate
    con fusa luna.
    Avrei sentito
    il cuore inondato di miele
    avvolto
    nei gioco delle stelle.
    Gioirsi
    il verso d’oro
    in pagine del futuro
    abbracciandosi
    nei tuoi silenzi di una vita.
    Avrei cantato
    l’amore nei rami degli orgasmi
    e lacrime di gioia sparse.

    Sezione A

    Accetto il regolamento.

    Elena Spataru

  5. FINE

    E’ passata la quiete e la crudeltà.
    I passanti ridono e l’eco rimbomba tra le pareti d’amianto.
    E’ la casa del sonno!
    Mi ci sono intromesso a passi cauti, celando un interesse invidiabile.
    E ho dormito aspettando che l’alba giungesse.

    Vincenzo Restivo

    Sezione A
    Accetto il regolamento.

    1. INNAMORARCI SENZA CONOSCERCI

      Mah… Come vorrei tanto innamorarmi di te
      e, anche se succede, tu di me.
      Per aver vicino al cuore a qualcuno
      a cui poder mandare avanti l’amore.

      Questo amore che a molti manca
      e che fa morire poco a poco i sentimenti.
      Che non vogliono stare morti
      ma vogliono vivere emozionanti!

      Ma, se ci innamoriamo senza conoscerci
      potrebbe essere un passo in più per averci!
      L’uno all’altra, sapendo già che al vederci
      solamente ci rimane abbracciarci e baciarci!

      .
      XVI-IX-MMXIII LECCE -ITALY-

      .
      SEZIONE A
      ACCETTO IL REGOLAMENTO
      AUTORE
      ANGELO APOLITO

  6. Il viaggio dell’Io
    Smarrirsi e ritrovarsi
    lungo i complessi percorsi dell’anima,
    addormentarsi e risvegliarsi
    tra le stropicciate pieghe della vita,
    conoscersi e non riconoscersi
    su per le salite della cima
    o giù per i pendii scoscesi a valle.
    In questo viaggio senza sosta
    dai veli delle notti incerte
    alle luci dei rassicuranti giorni,
    fino a distaccarsi da uggiosi dubbi
    navigando morbidi tra i flutti,
    delle proprie certezze
    forti.

    SEZIONE A
    ACCETTO IL REGOLAMENTO
    AUTORE:
    TANIA SCAVOLINI

  7. Lo sguardo
    Si è volto
    Verso il cielo
    In cerca di un sole
    Che si nasconde
    Dietro un velo.
    Ammicca, si sforza
    Ma proprio non riesce
    A rompere la scorza
    Densa e fumosa
    Di tutto quello smog
    Che di sera sembra rosa.
    Lo spingo,
    Lo incoraggio
    Faccio il tifo,
    Pensando che
    Tutto questo smog
    Fa proprio schifo.
    Pian piano
    Timidamente
    Cerca di filtrare
    un raggio, e
    Si fa spazio
    Cercando di arrivare
    Sul mio balcone
    Dove il trifoglietto rosa
    La fa da padrone.
    Tra il verde trifoglio
    I timidi fiori
    Si schiudono piano
    Son rosei tesori,
    Poi tutto d’un tratto
    Si aprono al sole
    In un tripudio
    Di roseo colore.
    Ha vinto il sole,
    La vita, il colore.

    Gisella pesce
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  8. Flash

    librati
    tra il bestiale
    e il sublime

    immersi
    nella meraviglia
    della bellezza

    liberiamo

    soffochiamo

    annulliamo

    inventiamo
    squarci di cielo
    Teresa Di Maria
    sez.A
    accetto il regolamento

  9. Sezione A
    accetto il regolamento

    Alla fraterna assenza stanca (dedicata a mio fratello)

    Sono stanca di vivere
    arricciando i tuoi capelli
    sulle teste degli altri,
    di intonare con la tua voce
    le nenie del mio sonno
    che non cessasti mai di stendere.
    Sono stanca di piantarmi tue radici
    in questa terra salda
    nei suoi riti stagionali,
    che braccavi da lontano,
    col tuo amore viscerale.
    Stanca di allestire il tuo presepio annoso
    negli inverni del mio cuore,
    e di fingere i miei anni
    con la forza dei tuoi giorni.
    Stanca di telefonarti ancora
    esorcizzando l’ estrema volta che
    fui appesa al filo del rimando,
    mentre trasferivi all’ aria
    il tuo silenzio eterno.
    Sono stanca di vivere una vita al posto tuo,
    per mia madre, per tuo padre,
    per quelli che hai sedotto.
    Come te, tanti son partiti.
    Come me, tanti non sono ancora tornati.
    Non cercarmi attraverso i miei rimpianti.
    Lasciami morire per sempre
    con la tua vita,
    se proprio non posso dimenticarmi
    con i tuoi ricordi.

  10. VITA MIA
    Ti parlo di me, delle lacrime perse adesso confuse nel mondo,
    delle notti a cui insonne ho affidato i miei sogni ,coperto di stelle,
    dei dolori che han molestato desideri non paghi dell’anima.
    Ti parlo di me, di sorrisi schivati, nascosti, sepolti agli sguardi,
    di parole come caduche foglie nel vento, che muoiono sole,
    di bambini smarriti che nella folla la ninna nanna han perduto.
    Ti parlo di me, delle occasioni mancate e delle folli rinunce,
    delle corse affannate risucchiato nell’avido tempo che scorre,
    dei pensieri lasciati scappare, impetuose correnti d’amori lontani.
    Ti parlo di me, di quanto sia stanco viver l’attesa di un bacio,
    di quanto sia l’aria profusa di nuovi dimenticati sorrisi,
    del dolce misterioso e perverso desiderio d’esser tuo.
    Ti parlo di me, come ora fosse un’equazione romantica,
    che se una goccia sta al mare, allora tu stai al mio amore.
    Ora, parlami di te Vita mia, ricordati di me e raccontami
    quel che ancora sarà.

    Marco Baldacci
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  11. Davvero vuoi?

    L’avrei scritto sull’albero del melo
    tra i rami che offrono frutti acerbi
    l’avrei cercato nella sabbia che cela
    le mie conchiglie raccolte in giorni
    di sole e di corse allo sfinire di fiato.
    Ti avrei bevuto come nettare di miele
    sulle labbra avide di un bambino
    come se la mia mano abitasse la tua sete
    di pipistrello inquieto fino a cambiare il volo
    nella verginità di un giorno appena sfiorato.
    Davvero vuoi che taccia il canto delle ingenue
    farfalle dei miei versi che nel sospiro di vento
    percorrono l’unica rotta senza inizio senza fine?
    Lascia che sia la libertà del tempo che rimane
    nell’offerta della tua carezza che sfuggente
    colora l’acqua in tinte accese a lambire dune solitarie
    e di solitarie vigne berrò acini succosi fino a ubriacarmi
    di follia …senza parole…senza note…senza averti.

    Luciana Esposito

    accetto il regolamento

  12. …. E CHI SE NE VA…..

    …e chi se ne va, ci lascia uno scavo sul cuore

    che non si richiude neanche buttandoci dentro montagne di terra!

    E chi se n’è andato ha dettato la storia,

    una storia di semplice vita, una storia che sa di abitudine,

    ma pur sempre una storia importante!

    Non c’è da dar lustro soltanto a chi della fama ha fatto virtù,

    bensì a tutti coloro che, con noi per un pezzo di strada,

    han segnato il cammino!

    E per ogni assenza c’è un fiore che nasce,

    sta lì per farsi vedere

    e per ricordare a noi tutti che un segno tangibile è stato tracciato,

    che un seme ha poi germogliato e la vita continua ad esistere!

    Comunque quel buco ogni tanto si sente

    e grida, da dentro, il bisogno di aver quell’amore che tanto ci manca!

    ANTONELLA CAVICCHIONI

    dichiaro di accettare il regolamento

  13. QUI, NEL PROFONDO

    Viaggi e luoghi avanzano,

    scavalcano destini

    ai vertici del mondo,

    sempre sulla stessa strada.

    Qualsiasi loro percorso

    ha radici nella materia incandescente.

    Ne scorgo i riflessi,

    i vasti orizzonti.

    Proprio qui, nel profondo

    impenetrabile delle terre del cielo.

    Nell’oltrepassare la soglia,

    verso sinuose aperture cosmiche

    che abitano il cuore dell’uomo.

    (Floriana Porta)

    accetto il regolamento – sez. A

  14. Novembre

    Quando un sole basso all’orizzonte
    Con morbido tepore si dipana
    Su foglie addormentate nella nebbia
    Sprizzando raggi folgoranti e intensi
    Che tessono la trama delle cose
    Di sottili e minuti arcobaleni

    E come un’ala d’angelo si effonde
    Sui colori ramati del meriggio
    Uno stupore mite di dolcezze
    Nell’aria cristallina e trasparente
    Siamo in Novembre, presto verrà il buio
    E il gelo come un mago all’improvviso

    Coprirà d’un diafano incantesimo
    I rami spogli, le cancellate grigie,
    Ma questa grazia di smalto luminoso
    E’ il dono estremo che natura spande
    Poi sarà bello richiedere il calore
    Soltanto al caminetto, oltre all’amore!

    Rita Clemente
    sez.A
    Accetto il Regolamento

  15. ANIMA NELLA NOTTE
    Anima nella notte
    che dissacri i silenzi
    e sgualcisci i rovi
    delle speranze perdute,
    non senti che il peso
    della vita diventa un macigno
    sulle tue fragili spalle
    e che il pensiero
    di una parola è esso stesso
    la tua rovina.

    Tra le tracce scavate
    nella sabbia dell’esistenza
    si annidano i germi
    che attaccano le certezze
    di una risalita
    e le profondità oscure
    si fanno più vicine della luce.

    Dipana il filo che del groviglio
    fa il suo Dio Demone
    e sciogli la luna nel labirinto
    dei tuoi sogni.
    Solo così
    potrai tornare a nuova vita
    e uscire dalle prigioni
    della menzogna.

    La purezza si insinua
    nei cuori fragili
    e tocca i contorni
    della tua nuova dimora.

    Lenta e inesorabile
    nell’armonia degli sguardi,
    guardinga del destino
    nel giardino delle rose
    dove le spine non sono spine
    e il dolore si dissolve nel pianto.

    Lacrime che lavano
    con una sola goccia il tuo dissenso
    e profumano le labbra
    incastonate negli spazi
    come rubini preziosi
    e che attendono solo
    di essere risvegliate dal torpore.
    (Anna Minicucci)
    Accetto il regolamento – Sez. A

  16. Il vizio
    ————-

    Quando il vizio entra,
    tutta la vita lo adora
    e lo ricerca
    e lo assorbe
    e lo dilata
    e lo gode
    e lo ringrazia.

    Quando il vizio entra,
    diventa te stesso,
    diventa “Natura”
    e si impadronisce del “Passato”
    facendolo diventare tempo perso,
    e il futuro
    ammaestrato al suo eterno ritorno.

    Quando il vizio entra,
    è difficile da ripudiare.

    Quando il vizio entra,
    le emozioni sono in suo nome.

    Quando il vizio entra.

    Giuseppe Carta

    Accetto regolamento (A)

  17. ANNA RITA FURCAS 14/11/2013

    PER CHI ASPETTA.

    Giorni interminabili
    fatti di niente
    per chi è solo
    e aspetta.
    Con il cuore altrove
    nelle caliginose albe
    che porteranno
    un aspro odore
    di ricordi
    di schiette memorie
    di rabbie
    che sbranano amori.
    Alcune serrature
    dell’anima
    sono a prova di senso,
    ne sono prive
    per chi è solo
    e aspetta.

    accetto il regolamento.

  18. Ines Zanotti 14 novembre 2013

    ESTASI D’ ARTE

    Germina la vita da un armonioso mosaico
    ove l’ estro d’ artista s’ affida ai colori.
    Sbucano tasselli come geni incastonati
    alitando umani sospiri…
    Sento plasmato il cuore di un Dio
    grondare tessere d’ amore
    e con angelico fulgore salvare gli animi.
    Vedo sfrecciare ciottoli d’ arcobaleno
    nell’ azzurro incoronato,
    simili a conchiglie sgretolate emerse da un flutto.
    Viaggiano nel tempo e incollano lo stupore
    scene bibliche e storiche, fantasia:
    recitano specchi illustrati, son pezzuoli di poesia.
    Affiorano soggetti d’ ogni specie
    incarnando nella terra
    fra pietrosi ghirigori e schegge cristalline,
    il passaggio del cammino millenario.
    Esalano brividi persino i pavimenti
    brulichio sotto i passi…decoro di frammenti.
    “Siffatto spettacolo riverbera riflessioni,
    offre giubilo all’ esistenza
    che inneggia e danza al ritmo di…
    mosaiche emozioni!”

    Accetto il Regolamento – Sezione A

  19. INVERNO A PRAGA

    Mi vedo insieme a te,
    fra un giorno, un’ora,
    vent’anni.
    Insieme come se fossimo
    nati per questo.
    Insieme a camminare,
    attraversare i ponti
    delle città che visiteremo.
    Non c’è da domandarsi perchè
    nè per cosa stiamo insieme.
    E’ solo tutto così tranquillo.

    (Anna Arpinelli – 30/10/2003)

    Accetto il regolamento

  20. Credevi d’impazzire

    Quel sentire freddo
    nelle ossa,
    pietrificata
    come una statua,
    gli occhi vitrei
    prosciugate
    son le vene del suo sangue,
    non pulsa il polso
    se il cuore si ferma

    Frammenti…

    Manca la terra sotto i piedi,
    son sempre lì, in stasi
    quelle parole che trafiggono
    come lame taglienti
    rimbombano ancora
    come tuono nella mente,
    “non c’è più niente da fare”
    e mi vedo
    morta vivente!

    Si può continuare a vivere
    se si è morti dentro?
    Paola Pittalis
    accetto il regolamento

  21. Daniela Giorgini – Sezione A – Accetto il regolamento

    “Dormi, amico lupo”

    Dormi, amico lupo.
    Il silenzio della notte
    sarà tuo compagno.
    Le foglie cullate dal vento,
    la tua ninna nanna.
    Lascia solo un soffio di luna
    a rischiarare il bosco,
    perché tu possa scorgere
    i tuoi nemici.
    Dormi, amico lupo.
    Domani ritroverai il tuo branco
    e caccerete insieme.

  22. SOGNO ANTICO

    Rimembro ancor quel tempo
    di mia perduta fanciullezza
    ricordi ingialliti
    da una inesorabile clessidra
    che sparge la sua sabbia al vento.

    Lieto era il risvegliar al nuovo dì
    al canto del chicchirichì,
    con l’uovo fresco di giornata
    e del pane caldo appena sfornato
    la fragranza e il suo sapore.

    Liberi come il vento
    verso alti cieli
    festanti ci rincorrevamo
    nell’aia fra pareti
    freschi di calcina,
    profumo di fiori e varietà di colori.
    Fra il frusciar dell’erba
    e l’abbaiar dei cani
    si accudivano animali
    nel mentre la nonna sciorinava panni
    freschi di bucato
    per asciugarli al sole.

    Il frinire delle cicale in concerto
    annunciava la fine del lungo dì
    e tutti insieme
    stanchi ma contenti,
    seduti al desco
    a raccontarci della giornata
    ed i nonni
    ad arricchirci delle proprie memorie.

    Quanta magia
    in quel sogno antico:
    vacanze felici
    d’incantevoli ricordi
    di un tempo che non c’è più.

    Antonio Bicchierri
    accetto il regolamento

  23. Autore: Flavia Ricucci
    Il Cigno nero
    La pancia della luna
    specchio a mare.
    È nato un cigno
    nero tra le pieghe
    dell’abito lucente
    e sulla scopa
    insieme con la strega il cigno vola.
    Stai attenta Biancaneve
    al seme
    del torso della mela
    al tanfo del veleno.
    Nella forza del destino allo specchio
    vince sempre la strega la più ricca.
    La luna ha nelle pieghe
    un cigno nero
    il collo si strozza
    nella curva
    al suono della musica a denari
    risponde stonata la campana.
    Premi il grilletto
    bruciano le dita
    la pancia della luna
    è ancora piena
    il brutto anatroccolo clonato
    diventa un’oca d’oro per magia.

    Accetto il regolamento.Flavia Ricucci

  24. … Ti ricordi quando …

    Ti ricordi quando…
    apristi di nuovo gli occhi
    alla vita
    dopo quel lungo sonno?!
    Tu, piccola stella,
    di luce divina…
    Ricordi quando,
    correvi all’aria aperta,
    come una meteora,
    in fuga da mille pensieri,
    innocenti evasioni,
    innocente solitudine
    senza tempo, persa in mille sogni,
    sogni infiniti di speranze…
    Ricordi quando,
    sorridevi,
    e con le tue smorfiette
    illuminavi la stanza
    di emozioni,,,
    Parole in note di musica,
    musica che nasceva nel profondo
    del cuore come poesia…
    Ricordi quando
    osservando il cielo,
    davanti al mare in burrasca,
    la luce dei tuoi occhi
    risplendeva di tanti colori,
    e i momenti con te
    erano un alone di libertà.

    Daniela Schirru, 31. Ottobre. 2010

    Accetto il regolamento del concorso.

  25. SOTTO LA PANCA

    Qui sotto la panca non ci sono capre
    e cavoli bolliti sotto il sole
    ma libere di vagar per le montagne
    russe tracannanti vodka a Mosca
    al naso per gli affari di stato
    di abbandono la strada maestra
    d’asilo politico e privato dei diritti
    più “Elementari caro Watson!”
    le medie non le ho finite
    nel secchio della spazzatura mediatica
    densa di cronaca nera
    la notte senza luna crescente
    l’incazzatura del Popolo deciso
    a far la storia dell’arte di arrangiarsi
    con quel poco di buono
    sconto del trentatré per cento
    lire che in America voglio
    una casa da sogno o son desto
    la tua ilarità o compassione
    la baciai sulle labbra rosse
    di melograno indeciso
    s’esser spiga o pomo tondo…

    ACCETTO ILREGOLAMENTO

  26. Sezione A
    Accetto il regolamento

    Bolla di sapone

    Trasparente ardesia
    Alla luce del sole
    Incendi l’arcobaleno
    Di sfumature malva.

    Brillante schiuma
    Ti fa da capanna
    E il riflesso del mondo
    Trova in te
    Un piccolo cielo
    In una stanza.

    Vibrante occhio
    D’acqua cristallina
    Socchiude palpebre
    Dipinte da fate
    Per viaggiare
    Sui binari
    Di un vento
    Soffiato
    Da un sogno.

    Sfili e danzi
    Sorridi e bagni
    Il filo di un girotondo.

    Conservi la mia fantasia
    nel tuo scrigno marino
    poi balli tra i colori di un fiore
    per trasformarti
    in una bolla di sapone.

    Alla fine il tuo profumato cuore
    Scoppia
    Ma il desiderio
    Che ti ho rivelato
    Resterà preziosa brina
    Su quel prato.

    Francesca Ghiribelli.

  27. Sezione A
    Luca Fadda
    Il suscritto accetta il regolamento in ogni sua parte

    Opera: Poesia.

    L’OTTIMISMO
    In quel bicchiere a metà
    c’è il vuoto per il triste
    il pieno per l’allegro.
    Io dopo il decimo che bevo
    non controllo più l’occhio
    lo vedo doppio.

  28. Sezione A

    Agostino Minelli

    Accetto il Regolamento

    Poesia:

    Ciao Isa

    Quanta vita
    ti ha dato il tuo Dio,
    tu che credevi nel futuro
    nel quale credo molto anch’io.
    Quanti giorni di sole
    ti ha fatto vivere il tuo Gesù;
    e pensare che chi ogni mattina,
    sorrideva alla sua vita eri proprio tu.
    Quanta poca speranza
    ci hanno dato, di rivederti un giorno,
    vivere intorno a tutti noi.
    Quante notti
    passate ad occhi aperti,
    per la paura di svegliarmi e non vederti.
    poi un brutto giorno,
    te ne sei andata per un lungo viaggio,
    questa volta però senza ritorno;
    lasciando a tutti noi la forza del tuo coraggio.
    Adesso tu sei lassù,
    felice insieme ad un’altra stella,
    per noi tanto speciale e molto amata,
    che un giorno però
    anche lei ci è stata rubata.
    Ti vedo giocare a carte,
    pregare e cantare con tanti bambini
    che tu hai sempre amato
    come fossero i tuoi nipotini;
    ti vedo anche cucire insieme a tante sarte.
    Ricordo i tuoi occhi tristi e il tuo sorriso,
    mentre ascoltavi quella canzone,
    facendo lacrimare i nostri occhi
    dalla forte emozione.
    Una cosa bella,
    nella vita però l’hai avuta:
    la nascita della tua piccola mela;
    mentre un’altra ancor più bella,
    purtroppo non l’hai mai saputa.
    Son passati pochi giorni,
    da quando tu non ci sei più,
    anche se ci stai guardando
    tra le nuvole lassù.
    Una cosa però devi sapere cara Isa,
    che ogni volta che io
    lassù nel cielo guarderò una stella,
    avrò sempre in me il ricordo
    di una cara mamma e di una dolce sorella.
    E per finir
    Un’ultima cosa dir
    Ti vorrei
    Anche se già so che tu lo sai.
    La tua bambina diventata
    Ormai una donna,
    ti ha fatto diventare finalmente nonna.
    Tu per questo, pregavi
    E tanto lo speravi.
    Questo è avvenuto proprio nel momento,
    in cui tu dal nostro mondo te ne andavi.
    Lasciandoci nel dolore di un grande lutto;
    come se tu avessi già
    previsto tutto.
    Perché tu sei stata sempre precisa,
    ma ora ti saluto
    ciao Isa.
    Minagos

  29. Non io… ma “la Speranza la Riconoscerà”

    E se toccherà ai miei giorni
    vedere la pace
    non Io… ma la speranza
    la riconoscerà
    dai suoi passi senza peso
    dal suo corpo senza veli
    dal suo volto bruno
    come i suoi occhi
    E se il suo radioso sorriso mi sussurrasse:
    “Gerusalemme, Gerusalemme!”…
    volgerò i miei giorni a sud dell’ orizzonte
    E i miei occhi vedranno in tutti
    la vera Pace
    Vedranno
    Ragione e Fede
    vivere e progredire in simbiosi
    nelle loro Luci…
    Ragione e Fede
    i veri costruttori di Pace
    Gli Egoismi i Pregiudizi
    le Shoah e gli Olocausti
    come fiume in piena
    scivoleranno nell’oblio
    del tempo

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  30. Angela Giordano

    L’altra me

    Dove sono
    che più non mi vedo
    riflessa
    nello specchio della vita,
    oscuro è il mio pensiero
    nero come il cielo di notte
    senza stelle ne luna…
    più non ho fortuna.
    Osservo il mio corpo disfatto
    all’apparenza perfetto
    ma il male che porta l’angoscia
    divora il mio animo assente.
    Avrò mai la forza
    ed il coraggio di ” vivere ”
    sbattuta tra stanze ovattate
    guardando negli occhi i miei figli
    parlare di morte?
    Oggi non sono più la stessa
    ora devo essere ” me stessa “… una donna
    che il dolore affronta
    apprezzando le piccole cose, la vita
    con amore infinito!

    sezione A—— accetto il regolamento

  31. SOLO

    Solo
    mi sento solo
    anche se nulla a me manca
    e mi giunge come grazia
    ciò di cui il mio divenir ha bisogno

    Solo
    mi sento solo
    incompreso tra tanta frotta di genti
    giudicato come pochi sciagurati a confronto
    senza diritto a difesa o grazia alcuna

    Solo
    mi sento solo
    in mezzo a tanti volti sordi
    che riversano per se stessi fiumi di parole
    che sanno solo percuotere l’intelletto

    Solo
    mi sento solo
    in questo deserto tra ombre e paure
    dove ho compreso per ragione
    il mio friabile e mutevole stato

    Solo
    mi sento solo
    perché non ho espresso ancora
    ciò che in essenza
    io sono

    Giambattista Ganzerli Sezione A.
    accetto il regolamento

  32. ” POESIA” SANDRA VOLPENTESTA ” urla l’anima…
    ombre scure,
    vento freddo,
    ricordi lontani, accarezzano la mia pelle gelida.
    occhi persi nel vuoto delle stelle.
    baciavo questa vita.. questo amore delicato sulla pelle.
    fuoco che non brucia più d’amore
    ma solo tristezza dentro l’anima.
    gelo, urla, buio..
    voci lenti… opaca.. urlano..scappano…
    rumore… vuoto…
    l’eco della lacrime… si spezza.. svanisce.. sotto terra e muore..
    sorge della cenere sotto i piedi.. una mano afferra una rosa…
    la butta, la strappa…
    ombre scure…
    dolore, dolore…
    lacrime sparse sul pavimento di sudore.. sudore.. dolore.. amore..
    cieco lento, cammina…. lento questo vortice d’emozione che rapisce l’anima mia…
    una luce, una mano, uno sguardo d’amore, mi ha trovata sotto i ponti, sotto il gelo.. mi ha amata…
    luce calda… soffice… leggera come questo bacio sulle mie guance..
    ho chiuso gli occhi e.. sono volata via.

    SEZIONE A
    accetto il regolamento

  33. Il lungo viaggio verso te( un tributo a Doris Lessing)

    Ho sentito
    il mio cuore respirare
    lungo il cammino verso i monti
    del pensiero.
    Ho vissuto la mia Africa,
    camminato sulle dune del Sahara,
    nei viaggi impervi della notte.
    Ho bevuto acqua fresca,
    tuffandomi sorpreso
    nell’oasi della tua perplessità.
    Solo li’ ho trovato
    lo sguardo bieco
    della fame,
    le mosche selvagge che ti uccidono,
    le pallide albe
    da gustare all’infinito.
    Nessuna guerra
    mi potrà fermare!
    Percorrerò sentieri arditi,
    oceaniche distese di frumento..
    Sarò uccello
    dalle ali bianche
    in cerca di ristoro
    sulle fresche colline
    del tuo viso.

    Accetto il regolamento

  34. Rondini

    In cielo d’acquerello troppo chiari,
    sullo sfondo di limpide giogaie
    o appena schizzate sopra i mari
    o sopra i fili come note gaie,

    rondini vanno dentro i sillabari
    planando come foglie alle grondaie
    di pittoreschi, lieti casolari
    fervidi di lavori d’in su l’aie;

    ma le rondini vere, bianche e nere,
    svelte frecce, scagliate dagli arcieri
    tra i drappi sontuosi della sera,

    chi l’ha più viste trasvolare altere,
    fitte nel vuoto come de’ pensieri
    che rapidi s’incrociano leggeri?

    Carrmelo Orofino
    accetto il regolamento

  35. accetto il regolamento
    Claudio Di Paola

    Per sempre
    ( Alla vita…
    per quello che è,
    per quello che è stato e
    per quello che sarà )

    Per sempre…
    ed un seme diventa uomo
    nella folle nomenclatura di
    essere e divenire.

    Fra le ossature del vento
    uomini che si accendono e
    altri che si spengono,

    ma tutti a solcare onde per
    far verdeggiare gli oceani.

    Incapsulati fra
    migliaia di corpi in bilico e
    milioni di generazioni alle spalle.

    Fuochi che si fanno luce
    attraverso i lumi.

    Per sempre…
    parte di questo preciso giorno mi
    sciolgo come le ali di Icaro.

    Claudio Di Paola

  36. Giorni infuocati,
    il braciere di una ragnatela simula il passo di dio,
    ho il gelo nelle mani,
    lascio correre i pensieri,
    armati come sostantivi,
    svestiti da fulmini solari
    nella gabbia di carne viva
    dagli angoli cementati.

    Si stacca, ogni tanto,
    la cellula di un commiato,
    ricordo le lapidi che squartarono
    i cieli con sanguinose cere,
    nel pallido moto dell’inutilità,
    il taglio netto dell’addio
    impone la genuflessione e l’armatura.

    Mai cosa fu più netta e sicura.

    Non sono neanche viva
    in questo piccolo teatrino della sepoltura,
    la mia mano lancia furiose grida
    presto spente e inumate sul pianerottolo di casa.

    I silenzi cavalcano la vera battaglia.

    Queste riflessioni sono mute,
    tramano in filo d’oro della cospirazione
    e qualche volta si asciugano il viso.

    Esplosioni infinitesimali
    gareggiano con la giarrettiera celeste,
    queste notti senza nome
    hanno l’espressione scarnita delle tempeste.

    C’è ancora troppo buio nel lampo che mi veste.

    Monia M.

    (Accetto il regolamento)

  37. VENTI NUOVI

    La vita ci regala giorni più importanti di lei,
    allora accetto le sue regole,
    le lascio fare testamenti colorati.

    Qui. Qui il male finge orgasmi.
    Noi stupidi non sappiamo leggere fra le righe,
    noi titolari scarsi del duemila.

    Non vediamo niente
    e lo vediamo al rovescio.
    Noi e il buio.
    Disamare che volano dandosi di schiena.

    (ACCETTO IL REGOLAMENTO).

  38. FALSI SORRISI
    Cambia la vita;
    scorrono i sogni;
    vegliano gli angeli.
    bambina, ora donna,
    taci, ascolta.
    Ascolta l’audace silenzio;
    ascolta il vigoroso invisibile pianto
    del cuore tuo.
    Non fingere sorrisi
    a chi t’ama.
    Allontana da te quelle rose
    prive da tempo
    di petali, bellezza e profumo;
    getta via l’angoscia con loro!
    Getta via la paura
    che stringe nella sua implacabile morsa
    il tuo fragile cuore.
    Specchiati nel destino e
    asciuga le lacrime amare.
    Corri, corri verso l’infinito…
    Affronta l’ignoto…
    Sogna quel pirata a cui ogni giorno
    hai donato amore puro
    attraverso il vento.
    Scala le mura fatte
    d’insulti e malevoli commenti
    di quella buia voragine
    che t’inghiottì.
    Su, in cima, t’aspetta la vita!

    ANNA ACQUARO
    sez. A
    accetto il regolamento

  39. Pozzanghera

    Picchiettando sulla strada
    pioggerella m’accompagna
    inseguendo alla bisogna
    una pozza che m’aggrada.
    Poi trovata la piscina
    mi ci butto a capofitto
    con i piedi dritto dritto
    nella vasca mia piccina.
    Con le scarpe mi diverto
    a calpestare l’acqua
    sotto l’ampio paracqua
    per l’acquazzone aperto.

    di Graziano Gismondi. Accetto il regolamento.

  40. “Non c’è più amore”

    Quando il tramonto
    è solo la fine
    di un’altra giornata
    ed una canzone lontana
    non sveglia più i ricordi.

    Quando dei fiori
    sono solo ornamento
    ad una finestra chiusa
    e un giorno d’estate
    altro caldo da sudare.

    Hai ragione tu,
    non c’è più amore.

    Quando guardarsi
    è solo un fastidio
    che scivola in fretta
    e le linee del tuo corpo
    freddi ed estranei sentieri.

    Quando sfiorarsi
    è solo un corridoio
    troppo stretto per noi
    ed il prossimo bacio sarà
    un’altro addio da dimenticare.

    Hai ragione tu
    non c’è più amore.

    * SEZ. ” A ”

    * ACCETTO IL REGOLAMENTO

  41. Naufraghi

    Nei mari tempestosi della vita l’errare,
    negli oceani con le sue furie acclamare il fato
    tra le onde inferocite dal vento rapite
    per abbandonare le vele nel finale strappo
    giungendo tra le maree a destinar triste fine.

    Lamenti lontani s’odono negli oscuri orizzonti,
    il maestro albero è lì inclinato dalla disavventura
    balla, recita forse l’ultimo respiro, anela, celati albori
    in balia dei marosi ad inondare infreddoliti cuori.

    Bellicosi frangenti sbattono sulla fragile chiglia
    su passi di tempo, in pericolosi dondolii di gracile nave
    alla mercé resta dell’infimo, nautico cammino
    non rimane che abbandonarla in solitaria confusione
    all’ormai suo peregrinare infinito tormento.

    I flutti circondano, sballottano imbarcazione
    la meta non è vicina, la disperazione invade
    la speranza resta nell’animo di smarriti naufraghi
    mentre le correnti spingono forte tra i travagli:
    Lungo è il peregrinare tra le saline gocce del destino!

    Giovanni Monopoli

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  42. L’AZZURRO DI ALICE

    Seduta sui gradini della chiesa, Alice guarda il cielo.
    E’ tutta là la sua giovinezza, poche case, qualche strada.
    Il tempo passa lentamente. Alice ha un sorriso che non mente.
    Alice gonna corta belle gambe, è una forza un’energia
    Alice quando ride ti travolge, Alice è allegria
    e la vita le brilla dentro gli occhi
    Alice ha un tatuaggio sulla mano.
    Girano veloci le ruote della sua bicicletta verso il mare,
    il suo mare. Si sente già l’estate.
    Sull’asfalto, sotto il sole, Alice tra l’azzurro e il mare.
    Si riempie le mani di sabbia e sale, gioca alla bambina da sgridare
    poi da accarezzare.
    Un suo amico, il vento, viene un po’ a scherzare
    le fa volare via il cappello e tutto sa, di azzurro e sole.
    Poi il gabbiano vola via ed il sole va a dormire
    Alice salta in bicicletta e scappa in fretta, è ora di tornare.
    Questa notte sognerà che un amore arriverà
    in un giono di sole e vento tiepido,
    forse già domani.

    Sandro Pellerito 22/11/2013
    sezione A
    Accetto il regolamento in ogni sua parte

  43. Polvere dispersa di Leonardo Manetti

    Ceneri vissute,

    il tempo della danza

    l’ora della foglia.

    Carta ingiallita

    su scaffali traballanti

    dal peso dei libri.

    Arbusti sempreverdi,

    un vento pazzo

    sradica le radici.

    Organi donati,

    il corpo senza anima

    è avvolto dalle fiamme.

    Gesto doveroso,

    un rituale sano

    esclama la libertà.

    Regalo al mare, al cielo,

    al prato, a un albero…

    un viaggio senza tempo .

    Leonardo Manetti

    sezione A

    accetto il regolamento

  44. PROPALO

    Ricordo ancora
    che non avevo i soldi
    per comperare i calzini,
    li portavo bucati
    o di un altro colore
    perché l’arcobaleno
    piangesse su di me
    mille monete d’argento.

    SEZIONE A
    ACCETTO IL REGOLAMENTO
    AUTORE
    MARCO DE MATTIA

  45. L’ INIZIO
    La mia mente non riesco a fermare.
    Non riesco a fare un punto fermo: la mente continua a
    frullare come un tritacarne, e le peggio situazioni mi
    appaiono.
    Dove è andata la serenità?, dove è sparita la tranquillità?,
    dove la voglia di andare, di fare????
    Dove tutto questo?, se non ricolmato da un sorriso di
    speranza, di conforto, di coraggio che mai potrò far
    mancare.
    E per quanto avrò ancora tutto questo?
    Per quanto avrò ancora la fortuna di avere un legame
    così forte per me?
    E, dopo, se mai ci sarò, come sarà?
    Ho già perso un’ala, e il dolore è stato tremendo, e perdere
    l’altra ala, come sarà?
    La risposta più stupida è sentirsi dire:-”Non sei né la prima,
    né l’ultima!”
    come si fa a dire cose con tale sarcasmo?
    Che ne sapete Voi del mio legame?
    Che ne sapete delle emozioni, di ciò che queste ali hanno
    donato a me?
    Affrontare le difficoltà, portare la Croce:
    sopportare, è tutto in conto; ma la sofferenza, così crudele, la
    si potrà evitare?
    Prego e scongiuro che non ci sia dolore, dolore irreparabile.
    Poi guardo dinanzi a me:
    il sole al tramonto si è tuffato felice nel mare; il cielo color
    arancio, uno smeraldo di pineta da sfondo.
    Là, in lontananza, una bellissima Corsica, fa capolino da
    dietro tutto questo, e strizza l’occhio al sole, che si butta a
    capo all’ingiù,
    e mi dico che la paura non ci sarà, più……….

    Fedeli sandra
    accetto il regolamento

  46. LA VITA.

    Nella vita si nasce bambini,

    come per natura,

    e con essa si diventa ragazzi

    e così anche maturi.

    La vita,si la vita,

    quattro lettere che in se racchiudono

    un immenso significato,

    come il mare.

    La vita per molti non è altro che un gioco,

    solo perché sanno poco,

    ovviamente della vita.

    Semplicemente basta fermarsi a pensare,

    solo per scoprire come è bello amare,

    ma non resto qui ad elencare

    tutto quello che racchiudono le quattro lettere.

    Ognuno pensa fra se e dice:,

    questa e la “mia vita“,

    si la tua vita,

    ma in realtà non è tua,

    ma e di colui che dall’inizio è la vera VITA.

    CORRADO BORRELLI
    SEZ. A
    ACCETTO IL REGOLAMENTO.

  47. Donna Tiburtina

    Avanza, barcolla,cade.
    Donna non donna.
    Essere non essere.
    In terra tra le gambe allargate
    pozza d’ umido scura.
    Finito tutto ciò
    che un giorno aveva.
    L’essere donna felice,
    femminea dea ispiratrice.
    Musa di pittori e poeti.
    Custode geloso di embrioni
    il grembo si è aperto e vuotato.
    Nulla di nulla.
    Sul volto un sorriso
    che chiede perdono.
    Perdono alla donna che era,
    perdono alla bimba tradita
    che un giorno sognava miraggi.
    Ora essere privo di significato.
    Ora coperto di vesti scomposte.
    Ora corpo pronto a denudarsi
    alla ricerca di qualcosa
    che nulla aggiunge,
    ma tutto toglie.

    accetto il regolamento

  48. Se questo non è amore

    Riuscirei a far a meno della tua voce.
    Riuscirei a far a meno di vederti,
    d’osservarti .
    Riuscirei a far a meno di pensarti.
    Riuscirei a far a meno d’abbracciarti
    stringerti
    assaggiare la tua pelle.
    Riuscirei a far a meno di portarti dentro,
    sentire il desiderio di te.
    Riuscirò a far a meno di te
    solo quando
    non potrò
    far a meno di me.

    di Siddharta-Asia Lomartire
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  49. Le Parole sono Geometrie Sonore

    Le parole
    Sono geometrie sonore,
    Petali di onde
    che vibrano immemori frequenze.
    Da ogni accordo
    Nasce un ricordo
    E la luce viene dal suono
    La poesia dal suo pensiero.
    La vita
    Si compone di materia,
    Atomi di sogni
    che oscillano tra false presenze.

    Orietta Basili
    Sez. A
    Accetto il regolamento

  50. Allo specchio

    Non si può vivere
    tutta la vita in solitudine,
    rimbambiti dall’età,
    senza amici e senza affetti
    e senza figli,
    a guardarsi invecchiare
    allo specchio.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  51. E andare

    Allontanarsi nel vento del mondo
    ritorto intorno all’albero dei miei sogni
    lasciando a terra un manto compatto di desideri lucenti
    scivolosi e stranamente ostili

    Un cammino curvato che non mostra direzione
    che ad ogni svolta svela nuove salite
    e contorte stradine dalle tante scelte
    Quale prendere, il vento non sa dirmi
    e sbaglio percorrendole tutte
    ma poi stanca rinuncio

    Esco allo scoperto e spalle al muro
    mi stringo intorno al mio asse e aspetto
    Aspetto uno schioppo che mi annunci la fine

    Ma, crudele, il vento rimanda lo sparo
    e ancora una volta non mi resta che girarmi
    e rientrare sul sentiero buio
    scostando le fitte foglie spinose
    E andare…

    Daniela Cavazzi
    Sez A – accetto il regolamento

  52. NONOSTANTE TUTTO

    Nonostante tutto
    come l’estate è ancora una volta finita,
    e sta arrivando il freddo,
    nonostante tutto… come arriva la notte
    come sempre,
    alla luce succede il buio
    alla vita la morte,
    nonostante tutto
    tu sei ancora qui,
    e come sulla battigia,
    ora senza bagnanti,
    le onde continuano incessanti
    ad andare indietro e avanti
    nel loro eterno movimento,
    nonostante tutto
    quello che dici e che fai
    la tua simpatia
    e la tua indifferenza
    che si alternano come le ore
    del giorno e della notte,
    e nonostante tutto,
    l’albero così fiero
    ora spoglio
    e senza orgoglio
    e così senza più sofferenza,
    se mi lasci da parte
    e vivi nelle tue ossessioni
    e nelle tue concezioni
    mostrando timidamente
    i tuoi sorrisi indecisi,
    nonostante tutto
    io ti amo.
    Emanuela Di Caprio – Accetto il regolamento – Sezione A

  53. Accetto il regolamento

    L’autunno

    Mi parlano ancora le voci
    di calde lontane primavere
    speranza e delizia d’un tempo che fu
    ma son solo foglie ingiallite
    che presto saranno nel fango
    di brevi piovaschi ottobrini.

    Ancora rivivo la scia d’un sogno
    sperando che veda la luce
    e prima che il freddo scrosciar della pioggia
    con se porti via questo corpo
    macilento e confuso.

    E’ vano il pensiero
    di calde serate davanti al camino
    chè niente, nemmeno
    il buon nettare d’oro
    ridarmi quei tempi felici potrà.

  54. Sezione A.
    Accetto il regolamento.

    Lumaca.

    Oggi mi sento lumaca
    una vecchia lumaca sapiente
    che scala paziente
    i muri della vita.

    Non fatemi fretta vi prego
    non indicatemi mete.
    Ho bisogno di cielo stasera
    per levarmi la sete.

    Non so quando e in che modo
    quel cielo lontano toccare
    Però mi ci voglio provare
    prima che giunga la sera.

  55. Poesie: Sento lento il vortice dentro…

    Parlavo, lentamente, con gli occhi bui…
    parlavo, sussurrando al vento, al mio grembo, al mio cucciolo..
    lentamente sentivo dentro un essere che cresceva… piccolo e fragile.
    mi sentivo leggera, dolce mamma, dolce cucciolo… dentro me nasceva…
    sconvolgimento lento. sospeso lentamente…
    un solletico lento…
    una mano, una piccola mano, afferrava il mio ventre.
    dolcemente attendevo questa anima, dolce e lenta…
    piccola e tenera…

    SEZIONE A: ACCETTO TUTTE LE CONDIZIONI DEL CONCORSO.

  56. DENTRO SILENZI D’ACQUE

    [Incontro]

    sul lago s’è alzata la luna
    dentro silenzi d’acque
    è dolce la luce
    nel respiro
    delle foglie una smania che dilania
    abbraccia i contorni della notte

    Felice Serino

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  57. Sezione A
    Accetto il regolamento

    Ho rubato un raggio al “Sole”

    Al tempo
    che silenziosamente
    transita sulle mie ore
    vorrei “rubare” molto di quell’ieri
    che mai tornerà più.

    In quella speranza
    che con serene luci
    incorniciava i nostri giorni
    anche sull’ultimo tuo scalino
    abbiamo guardato verso il Sole.

    Ed allora, ancor oggi
    nel silenzio del primo mattino
    ho “rubato” un raggio al Sole
    per poterlo stringere al petto
    così come avremmo fatto
    con quel nostro figlio
    che è “nato” a Luce migliore.

    E nell’immaginare
    quell’innocente suo sorriso
    che avrebbe allietato la nostra vita
    anche in quest’oggi
    ho guardato nell’azzurro del cielo
    e vedendo scorrazzare cinguettii felici
    mi sono confortato
    nel sognarlo tra le tue braccia
    al Sole della “nuova vita”.

    © Nilodan L. G. P.
    01/02/2013

    (A ricordo di Adriana nel suo 62° compleanno)
    (per chi volesse, c’è un mio video su Y.T)

  58. LUCILLA GATTINI – Sezione A .23.11.’13
    Accetto il regolamento

    ASCOLTANDO BEETHOVEN IN UN GIORNO DI MARZO

    In questa tenerezza
    sconvolgente e infinita
    di primavera che balbetta
    monosillabi esitanti,
    sulle ali della musica
    mi fondo col pallido tepore
    raggiante sui rami,
    dolce struggimento
    di uno strazio che diventa gioia
    insieme alle note dell’inno
    squillante nel silenzio meridiano;
    allagato d’immensità
    il mio cuore si unisce a te,
    annullata la vastità del tempo
    sceso a separare le nostre voci
    le nostre mani mortali,
    ancora ci lega l’indomato amore
    che con misteriose leggi
    ordina le molecole.

  59. Accetto il regolamento

    Battaglia navale

    “A7”.
    “Buco”.

    E la nave da uno
    attraccata in A6
    si passa la man sulla fronte
    o meglio sul ponte
    e mi dice felice:
    “E’ andata!”

    “E’ andata si,
    ma non troppo sperare
    Giulia fra poco
    ritorna a sparare.
    Del resto,
    barchetta,
    così è anche la vita,
    il colpo che arriva
    lo scansi,
    lo scordi,
    una volta, due volte,
    ma poi è finita.
    La Vita.
    La Morte”

  60. Caro Poeta

    Vorrei essere acqua
    per accarezzarti
    per dissetarti.
    Acqua
    quella sensazione dove tutto nasce
    quel piccolo torrente
    che abbraccia il suo mare……
    E cosi fu.
    Andando via sapevo bene
    che ti amavo più di quanto potessi immaginare
    scrissi tra le lacrime questo per te.

    Ho bisogno di abbracciarti
    solo un attimo, affinché
    la tempesta del mio cuore si plachi
    stringimi a te, come facesti quella notte,
    dove le nostre anime si unirono
    e le nostre labbra dolcemente
    ci accompagnarono verso il mattino.

    Rimasero nel mio cuore
    come le mie lacrime
    mentre osservavo dallo specchietto retrovisore
    la tua sagoma scomparire.

    Urania Scarpa

    Accetto il regolamento
    Sezione A

  61. Sezione A

    Accetto il regolamento

    memoriale

    rimboccando il galleggiare – nel ritrovarmi piana
    tuorlo d’uovo spaccato
    ciondolando la tesa di un cappello

    dare corpo di due
    nel pizzo sbiancato alla bocca
    un testimone di scelte alle dita raggomitolate

    e farsi spirale d’inesistenze
    a dorso di parole svecchiate
    la lingua tiene monosillabi malleabili
    una traccia di sale disegna
    un mare di cose – nella carne organza

    io che mi sento consacrata tutta – e pallida
    non ti so dire
    il lascito della mia memoria

    Antonella Taravella

  62. Sabrina Landi Malavolti
    Sezione A – Accetto il regolamento

    UNA SOLA PAROLA

    Amore,
    confortante sussurro
    che scuote l’anima

    Amore,
    sommesso borbottìo
    che si accende

    Amore,
    coro di voci all’unisono
    che unisce le coscienze

    Amore,
    inno planetario alla speranza
    che, silenziosamente, urla tra noi

    Una sola parola,
    Amore

  63. Tra le nuvole

    E vengono rapiti dalle nuvole i pensieri miei
    Lievitano e danzano per spazi immensi e vuoti
    Non hanno una direzione né intenti
    ma vagano liberi…
    Non sono in cerca di una meta o di un lontano orizzonte
    Planeranno su piani fermi e stabili
    ad incontrare la realtà che spazzerà via quelle nuvole
    Ah beata giovinezza!

    accetto il regolamento

  64. Il tempo del silenzio
    Passano gli anni chiusi
    negli affanni del tempo
    senza vergogna, senza attese,
    vuoti di speranze.
    Invano ti guardi intorno,
    invano cerchi una mano
    che ti sorregga, vecchio,
    chiuso sei nella tua canutaggine
    che ti abbandona su quella fredda
    panchina solitaria
    mentre incalza, intorno, la festa…
    Quante feste han passato
    i tuoi giorni quando il canto
    degli uccelli rallegrava,
    quando le piccole mani stringevi
    dei tuoi figli a proteggerli…
    Oggi nessuno stringe le tue
    raggrinzite mani
    consumate dagli anni,
    nessuno accanto a darti la gioia
    di un sorriso,
    oggi solo il tuo pianto
    e la tua infinita solitudine,
    accovacciato a riscaldarti al sole
    tiepido, di un freddo mattino
    che ti ritrova solo,
    oggi il tempo del silenzio!

    accetto il regolamento

  65. accetto il regolamento

    25 novembre (giornata mondiale contro il femminicidio, in ricordo delle sorelle Mirabal)

    È doloroso sospiro
    di sogni stroncati
    è singhiozzare di voci sperdute
    sulla terra ora attonita
    nel consunto pallore.
    Nel cielo vespertino
    striato di sangue
    tre esili pioppi
    mossi dal vento
    dipingono
    una pallida nube
    di profilo di donne.

  66. Ignoro i delatori

    seguendo questo forte richiamo,

    o solo la mia fantasia,

    procedo verso di te.

    Non e cambiato nulla.

    Ti sento anche di più,

    più intensamente, sì

    dal momento quando ti persi,

    subito dopo la mia decisione

    sì, per te, sì.

    Aprìi gli occhi,

    forse per vederti ora,

    bene anche al buio.

    Tu, per me,

    vivrai sempre

    con me.

    Rispetto e ammiro

    la tua libertà,

    non la violerò mai.

    Senti, le parole escono

    di me per te…

    Elisabetta Violetta

    Sezione A

    Accetto il regolamento

  67. Fioccano respiri

    Fioccano respiri
    Dall’algido cielo
    Fremito di fuoco trapassa la mia pelle
    Sfiorando con la mente
    Il tuo diafano corpo.

    Ogni giorno a quest’ora
    mi invadi l’anima
    di voglie irresistibili
    vorrei… vorrei… ti voglio
    mentre sei lì dovunque
    lontano.
    E’ mezzanotte di sogno
    mezzanotte d’amore
    per me
    nulla di più…

    Trizia Pulpito

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  68. ISTRIONICO VEGGENTE

    Ebbro di solitudine
    Vago con occhi quasi spenti
    A guisa di una tremolante lucciola,
    Scivolando per il mondo…
    Istrionico veggente,
    Scherzo poetico,
    Sublimo mitridatiche
    Gocce
    Di veleno esistenziale…

    (Alberto Rossignoli) (Accetto il regolamento)

  69. Uragano

    Non è solo acqua.
    E’ goccia che diluvia già,
    quando dal cielo precipita come spilli a bucare tutto quello che qua abita .
    Come fosse carta pesta.
    È acqua che trascina e porta via .
    Tranne il rumore del silenzio del più niente.

    Michela Salzillo

    Sez.A

    Accetto il regolamento

  70. 21.01.2012
    H. 00:45

    Giace a terra, sporco
    in un angolo del centro.
    Odore di piscio invade l´aria
    gli occhi socchiusi, le pupille
    vitree rivolte verso l´alto.
    Un bianco agghiacciante
    fuoriesce da quegli occhi
    vistosamente stanchi.
    Le braccia stese a terra,
    una mano stretta in un pugno
    dannato, mentre l´altra
    a forma d´artiglio penzolava
    da un braccio retto da un laccio.
    Mentre ancora in quel giovane corpo
    conficcato era l´ago di una siringa,
    e il respiro ormai fermo,
    pellegrini dal passo veloce
    dinanzi a tanta miseria
    volgono lo sguardo verso l´alto.

    Accetto il regolamento

  71. FRANCO MACCIONI

    E domani…

    Si fa tardi…

    il sole all’orizzonte

    accende le luci della notte.

    Stelle grandi pulsano

    trasmettendo nello spazio

    lampi di luce…

    spezzando il giorno che muore.

    E domani…

    alle prime luci dell’alba

    quando il sole sonnolento

    riapparirà all’orizzonte,

    il mio animo riaccenderà

    ancora sentimenti mai sopiti!

    _____________________________________
    Sezione A

    Accetto il regolamento

  72. l’io poeta

    l’io poeta che mi porto sulla schiena
    come una granata già brillata,
    graffia come un’unghia sulla guancia.
    ma non ho nessuna familiarità col male
    se mi guardi bene in faccia:
    non affronto il tuo guardare,
    non lo soffermo sul kabuki
    provocandoti lo scandalo dei sensi
    di bocca mente ed occhi:
    ed infatti spesso da lui leggi,
    di quel me che frontalmente cogli,
    un affiorare marginale
    spesso aspro e gutturale,
    e ti capisco se sorpreso cerchi di capire:
    se davvero così penso,
    così ipocrita o sottile:
    un diamante grezzo,
    senza affinamento
    sparato nel mondo senza amore.

    Fernando Della Posta

    Sezione A

    Accetto il regolamento.

  73. Luigi Gatti
    Accetto il regolamento

    VIBRAZIONE PLASTICA (dedicata a Viengsay Valdés)

    Sei foglia che, insistita dal vento: tentenna, accenna,
    e si distacca e innalza rapida, flette in aria, …
    sospesa …ti arcui: scossa, riemergi, in balia del nulla…
    senza leggi certe e concreta dimensione:
    solo: istinto, arte e sensazione.

    Torni a percuotere una simmetria di battiti,
    equilibrato incedere di eterei contrappunti
    dipinti da una rondine con la luce sul cristallo,
    tintinna il cuore distillato in liquido sentimento:
    rapito e sincrono all’incanto.

    Svanisce la materia, resta solo il movimento
    in pura e cangiante dinamica risposta,
    ti liberi dal peso e sciogli il nodo dell’inerzia:
    noi siam con te nel sogno ove rifugge
    senza vincoli in essenza la traccia della realta’.

    Senza rumore oscilli e ti ravvivi in scintilla,
    fiamma di candela riavvampi in alto, e scatti:
    calore che scava il cero e sforma i contorni;
    svolti in volute di fumo, rotonde e lente,
    spirali suasive che avvolgono e intorpidano le menti.

    Dal morbido abbraccio di umida foresta, si distacca
    un’ala di farfalla: cogliamo tensione di fibrille:
    d’un tratto balzi a passi di felino sul mantello nero
    della notte e affondi i polpastrelli tra le ricettive fibre,
    agili a plasmare palpiti d’armonia.

  74. Giuliana Guzzon

    ALLA LUNA

    Funerea luna
    che inondi col tuo raggio spento
    i lutti del mio cuore,
    a te consacro il mio dolore.

    Vortici immensi di sangue umano
    inondano il tuo volto,
    cumuli di nefandezze
    arrossano il tuo candore.

    E intorno tutto tace
    e tu continui serena
    a splendere in un’eterna pace!

    29 novembre 2013
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  75. Navigando occhi
    *
    Getto gli occhi
    in piccole pozze rosse

    slabbrature di terra e acqua
    appese sotto un cielo verde

    mari minimi in tempesta
    senza vento né onde

    da cui mi lascio trascinare
    in spirali monocromatiche

    disegnate dentro il cuore
    invisibili alle foglie

    che lente mi coprono…

    (accetto il regolamento e tutto quanto da esso prescritto)

  76. l’espianto

    Non era ancora finita la giornata
    mi disse che andava via
    aggiunse che potevo tenere tutto
    anche il tempo passato insieme

    ero sul divano
    guardavo fuori
    stavo quasi pensando che
    sarebbe stata una buona giornata
    è il sarebbe che ti fotte
    condizionali, congiuntivi
    ci mettono anni a scuola per insegnarti
    a coniugare bene i verbi
    dimenticandosi che
    oltre il presente
    il resto è tutto un gioco a perdere
    come il tempo perso ad imparare le coniugazioni
    e la grammatica
    “la cultura è importante” ripetevano sempre
    come se
    la cultura ti possa salvare il culo
    possa evitare che le porte si chiudano

    fuori il clima è mite
    non ci sono nuvole
    e un leggero vento porta sotto il tuo naso
    l’ossigeno necessario
    viziandoti

    guardo la tua schiena
    sinuosa
    ondeggiante
    ripenso a com’è nuda
    e m’accarezzo le mani che ancora sanno
    la sensazione che si prova ad accarezzarla

    Non era ancora finita la giornata
    mi disse che andava via
    aggiunse che potevo tenere tutto
    anche il tempo passato insieme

    non era ancora finita la giornata
    potevo tenere tutto mi disse
    uscendo

    nella mano sinistra aveva la sua borsa
    nella destra
    un sacchetto di carta
    con metà del mio cuore ancora vivo

    Alessio Laterza
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  77. Domani tutto sarà come oggi:
    le tazzine nella solita credenza al solito ripiano,
    le piante al loro posto,
    le posate al loro posto,
    i cassetti, il tavolo, il letto.
    Ascolta …
    sbuffa un treno sulle mie ginocchia,
    gracchia un corvo sulle mie spalle,
    eppure le cose stanno
    al solito posto, esattamente
    dove te le aspetti, non un centimetro più in là,
    esattamente dove un giorno
    ti fermerai a guardarle
    con occhi diversi, chiedendoti
    se sono diverse senza di me.

    Lorella De Bon – Belluno
    Dichiaro di accettare il presente regolamento

  78. “Ode a Carmelo Bene”

    Attor poeta diavolo e pur santo
    che se ne partì a Roma dal Salento
    in groppa ad un destriero pazzo e bianco
    di recitar non era mai mai stanco
    e quando la tragedia era finita
    la recita la continuava in vita
    infatti era la vita prima scena
    dal cor gentile e gli occhi d’una jena
    e le sue ancelle stavan sempre in pena
    notturna immensa Stella del mattino!
    Dietro la cinepresa o nel teatrino
    solo Pinocchio o primo malandrino?
    O eran sol capricci da bambino?
    La macchina attoriale all’“Arlecchino”
    apparve a San Giuseppe, a Copertino
    mentr’era mattatore al “Quirino”
    c’è chi lo tiene a mente sai perché?
    Perché s’innamorò di “Salomè”!
    Salomèèè! Salomèèè!
    Chiedimi ciò che vuoi! Danza per meee!
    Che scandalo “Cristo ’63”!
    Immenso è il vuoto, nel core e nella mente
    dei diavoli, dei santi e della gente
    è trapassato oppur sonno apparente?
    Che mentre chi gli accende in chiesa un cero
    che mentre chi lo piange al cimitero
    sente in cor suo un alone di mistero
    diabolica risata! E’ Carmelo!

    Note: per comprendere pienamente questa lirica, occorre ben conoscere la biografia di Carmelo Bene; ma ecco, almeno, alcune precisazioni.
    Sono nomi di teatri romani l’“Arlecchino” (oggi “Flaiano”) ed il ”Quirino”.
    Sono nomi di spettacoli teatrali (diretti ed interpretati da Carmelo Bene) “Salomè” (anche film) e “Cristo ’63”. http://it.wikipedia.org/wiki/Carmelo_Bene
    Sezione A. Accetto il regolamento. 1° dicembre 2013

  79. Colline

    Questi alberi
    parlano di noi
    come le foglie
    il ricordo
    tra i pensieri
    addormentati
    ove non c’e’
    limite
    perdizione

    e cosi’
    mi perdo
    anch’io
    ancor una volta
    nell’incantevole
    verde infinito
    in un tempo
    quando l’oggi
    era la’

    Una terra
    autre
    le nuvole
    abbracciano
    sotto i miei
    piedi bianchi
    monti svaniti
    sogni fioriti
    mulini a vento

    Inerme
    inebriante
    com’in
    un quadro
    di ghiaccio
    il valor del silenzio
    nella parola feconda
    d’erba
    e rugiada

    Rafhael Feola 1/12/13
    (ACCETTO IL REGOLAMENTO)

  80. Sezione A
    Accetto il regolamento

    La morte

    La prima volta che sono morta
    L’ho fatto in un attico,
    Nel gioco di due bambine
    Avide di teatro e follie.
    Era forte morire:
    Faceva piangere come niente altro!
    Mi piaceva far piangere..

    La seconda volta che sono morta
    Lui mi ha uccisa andandosene.
    Ha ucciso me e l’amore,
    Il primo amore.
    Morire d’amore nella propria pelle
    Fa veramente piangere…

    La terza volta che sono morta
    L’ho fatto quando ho capito il niente,
    Quando ho visto la morte cos’è.
    Scoprirla mi ha fatto più che piangere…

    La quarta volta che sono morta
    L’ho fatto da incapace
    Perché il mondo era già deciso
    Ed io non ne facevo parte.
    Allora non ho più potuto piangere…

    Dopo le prime quattro morti
    Ho perso il conto ma non il vizio:
    Mi riesce sempre bene
    Anche senza lacrime.
    Pur imparando ho le stesse colpe,
    Così, nella mia piccola cella,
    Mi godo la vita di morte in morte…

  81. Q U A D R O

    Dormono gli ulivi.
    Una sola stella
    insegue la luna
    ai confini del cielo,
    e sembra una pennellata
    quella nuvola argentata.
    Cara, questo è il quadro
    che ha disegnato per noi
    l’Artista dell’universo.
    Contempliamolo, adesso!
    Domani non ci sarà più:
    tutto sarà diverso.
    Abbracciamoci!
    Siamo due piccoli granelli
    di questo immenso quadro.
    Amiamoci!
    Perché solo l’amore
    è l’immutabile senso
    della vita.
    Accetto il regolamento. Stefano mallardi

  82. CARTE VECCHIE

    E fu che quel bisogno
    fe’ l’anima del baro
    perché partisti al gioco
    con cuore troppo amaro

    Speravi fosse chiuso
    ogni scontro di letto
    credevi che nel nuovo
    fosse solo diletto

    Ma come dice il saggio
    non far nuove giocate
    se tieni in mano carte
    di partite ormai passate

    Così per tua bisogna
    attuato fu l’imbroglio
    del chiodo scaccia chiodo
    del dove cojo cojo

    Più facile è colpire
    chi aperta ha la ferita
    chi lecca sogni infranti
    dalle tremanti dita

    Ma non così funziona
    perché ogni cuore sa
    che due disperazioni
    non son felicità!

    Sezione A
    Accetto il regolamento

    Oriella Del Col

  83. IL RESPIRO DI PRZEWALSKI .

    Sul mio dorso cavalcando stai
    abbassati ed appoggia la tua guancia
    dammi una carezza sulla punta della mia spalla
    la mia fiducia immensa avrai

    non ti accorgi che il mio cuore piange
    allevia questo lacerato dolore
    guardami negli occhi e parlami
    cancella queste mie lacrime amare

    perchè non sono un tuo passatempo
    sono il più bel splendido esemplare
    cordiale,reale,fedele
    sono un cavallo,io sono il vento

    Or che m’hai addomesticato
    ti prometto non sarai dimenticato
    sebbene io vivei già allo stato brado
    col mio trotto verrai ricompensato

    ti farò divertire follemente
    anche se il mio zoccolo oramai è scarno
    usa pure tutti i miei finimenti
    ma attento a non fiaccare i miei sentimenti

    così poi ti darò il mio cuore
    però esigo rispetto
    voglio portarti laggiù per volare
    come io so meglio fare

    al galoppo verso il sole
    ti porterò fra elevate alture
    non scordarmi mai
    sono un cavallo..sono il respiro che non hai.

    Canton massimo alias il poeta dei sogni

    dedicata alla bellisima creatura… il cavallo

    Accetto il regolamento

  84. accetto il regolamento
    sezione A

    Momenti speciali

    Sono attratto da qualcosa
    che non so’ definire,
    non riesco ancora a percepire.
    Ogni istante trascorso,
    e in particolare quando i tuoi occhi,
    incominciarono a brillare…
    capii che era il momento,
    il momento di fermare
    …quel tempo.
    Non desidero altro,
    ora,di rivederti.
    Non desidero altro,
    ora,di riabbracciarti.
    Ascoltare quelle parole
    ormai dissolte nel vuoto,ma con forza,
    ripescarle, per farmi scuotere,ed amare.
    Come la terra
    in attesa di un terremoto,
    che scuote le viscere,
    ma mette in ordine e in moto,
    in modo esplosivo e ti rende vivo.
    Ho un obbiettivo,
    ora,di riascoltarti e se non volessi farlo…
    non importa, e’ stato bello, ogni ricordo
    e’ un grande raccordo,
    si percorre e si lascia alle spalle,
    quel cemento sdraiato a terra…
    ..chiamato asfalto.
    Tutte balle?
    No. L’ attesa è finita,
    manchi tu.

    Le poesie di Gianluca Consoli

  85. Dedicata ad Anna

    La pagina e’ piena… rintocca la mezza…
    La Mano la gira e giu’ lenta l’adagia.
    L’inchiostro compare… la penna lo scrive…
    Dormire… sognare… sognare… dormire…

    Ma lento s’insinua un carattere strano…
    E’ rosso e veloce… E’ rosso e crudele…
    La notte e’ profonda, la camera e’ buia…
    Il tempo e’ passato: si deve morire!

    Aspetta… un saluto… ti chiedo un saluto…
    un giorno… un abbraccio, un bacio, un sorriso…
    la vista di un pianto… una stretta di mano…
    negli occhi, la luce di un altro mattino…

    Il tempo e’ passato: si deve morire!
    E’ rosso e veloce… C O L P I S C E ! ! !
    La notte e’ profonda, la camera e’ buia…
    La penna non scrive… l’inchiostro e’ finito.

    Un bacio mia cara amica…
    Riposa in pace.
    Ti ricorderemo sempre!

    Accetto il regolamento

  86. PATRIZIA MELONI

    VECCHIE TELE

    Appassite
    Tele dei lunghi istanti
    a sognare luci o brume…

    Trofei del passato
    effimero
    germogli perduti sullo
    sbocciare
    nelle intense ore di
    presunta innocenza.

    Mito
    dannato d’ambizione vacua
    dai
    lunghi tempi
    dai tempi morti
    per chi ti ama no badi
    no, non puoi fermarti
    alla tenerezza…

    Incorniciati tuoi sogni ostinati
    di fluido orgoglio
    ora
    scova luminosi ideali
    sul tessuto del cuore

    Non fuggano preziosi istanti…

    Accetto il regolamento sezione A patrizia meloni

  87. Sezione A

    Accetto il regolamento 03/12/2013

    SOFIA SKLEIDA

    RICHIAMO

    Oggi sei assente…
    la tua presenza non mi appartiene

    Sto sola vestita di tanti pensieri, ricordi, aspettative
    emozioni…

    Faccio due passi cercando di riunire i pezzi del nostro mosaico,
    della nostra leggenda..
    .
    E all’ improvviso…
    si accende il fanale paradossale
    di una fiaba tutta nostra
    di pura verità…..

  88. Luana 03.12.2013
    sezione A
    Accetto il regolamento

    Dommage (Il danno).

    Riaccendiamo così piccoli piaceri
    di notti grigie e spenti desideri
    è stato il caso a metterci davanti
    due giorni appena, siamo già amanti.

    Spalmata su di te annuso il sudore
    che sa di gioventù e vecchi amplessi
    che importa?E’solo l’intimo tuo odore
    getta via tabù e stupidi complessi.

    Distesa sazia e languida al tuo fianco
    giocando tocco e guardo la tua mano
    indossi azzurre vene come un guanto
    fiumi del cuore che scorrono lontano.

    Nuda nell’ombra siedo sopra il letto
    ti osservo mentre sogni, vecchia quercia
    ora che sei dei sensi nuovo diletto
    ammiro di te il membro e la sua forza.

    L’età è solo inganno, trucco del tempo
    a tutti quanti vado ripetendo sempre
    a chi ci crede, rende il cuore lento
    con la paura ti intrappola la mente.

    Guardalo! Il desiderio com’è giovane!
    Quando sei dentro me, mmh…come lo sento
    Le mani fremono e la bocca morde
    Il sesso urla di gioia, dolce lamento.

    Che posso dirti ancora? Sono tua, osa!
    Godi con corpo e mente quest’avventura
    Certo che finirà, come qualsiasi cosa
    Ma ora prendimi, Vivi e non aver paura!

  89. Tamara Cej
    Sezione A
    Dichiaro di accettare il regolamento del concorso sopra esposto.

    QUINTESSENZA

    Appartengo agli alberi,
    Alle foglie che turbinano
    Nel vento sopra i ciottoli,
    A Padre Cielo e a Madre Terra
    Alle fiamme del fuoco che arde,
    All’acqua che scorre
    In un lungo torrente…
    Sono spirito, Quintessenza,
    Mi espando oltre il mio corpo,
    Abbracciando ogni cosa
    Intorno a me.

  90. Accetto regolamento
    sezione A

    Così, per caso
    raccolsi il tuo sguardo
    e lo accompagnai con il mio.

    Giovani corpi
    sensuali menti
    ognuno per sé
    ma con uno strano sorriso.

    Non ci lasciammo
    fin quando
    ancora per caso
    ci ritrovammo.

    Fu un tempo d’amore
    un tempo rubato
    un tempo donato
    lo vivemmo tutto
    fino ad impazzire.

    Poi ci perdemmo
    tra la gente
    come spesso accade
    e non ci ritrovammo
    se non qualche sera
    in ricordi nascosti.

    ————- Giovani corpi sensuali menti – Michele Fernandez

  91. Uno squarcio di luce

    Ogni giorno
    quale destino per un uomo
    tra paura e sogno
    sconforto e speranza
    e il cuore che batte
    in armonia col tempo
    Di ciò che udiamo e vediamo
    si nutre il pensiero
    esprime parole la voce
    un eco da non dimenticare
    e che ovunque si sparge
    Respiriamo la sostanza della vita
    che toccata dalle nostre mani
    distruggiamo o salviamo.

    Raffaele Di Palma

    Sezione A
    Accetto il regolamento

  92. Diego GULINO
    sezione A
    accetto il regolamento

    LA GELOSIA

    Trovo questa sensazione alquanto grezza
    quando mi scatena dentro una tempesta
    facendomi apparire vile dicitore
    volgare di gesti e violento espositore

    Ma nell’assurdo del mio spropositare
    sembra alquanto strano che scaturisca dall’amore…
    questa gelosia mi distrugge dentro
    come un acido percorre le mie vene
    e sempre più indicibile diventa il mio tremore

    Si dice forse che sia un sentimento
    per me è solo un lungo tormento
    che inaridisce le mie più dolci sensazioni

    Con tanto amore le dedico attenzioni
    gesti carini colmi di piccole emozioni
    ma in un battibaleno si fa strada questo verme
    che avvolge i miei pensieri così abilmente
    che copre tutto è mi fa apparir funesto

    Come un gladiatore lotto con me stesso
    per vincere la bestia in questa arena
    che fatta di emozioni e di pensieri
    mi avvinghia sempre più
    ed oggi più di ieri…..

    di: Diego GULINO

  93. SOGNI DI SABBIA

    Lento si dissolve
    il maniero di sabbia
    che con cura e pazienza
    innalzai.

    Maestoso,perfetto
    pareva schernire
    il vento ed il mare.
    Ma…eccola
    l’onda vorace
    che sale e risale
    lambisce ed ingoia
    portoni e torrioni
    ponti e mura merlate.

    Non ha fondamenta
    l’effimero sogno di sabbia.
    Vacilla
    si gretola
    ora anche il vento infierisce
    che solleva sabbia su sabbia.
    Ancora un’onda
    lo scava
    un ultimo colpo di vento
    e poi…più nulla rimane
    se non un cumulo informe
    di sogni disfatti.

    Mariapina Abate

    Sez.A Accetto il regolamento.

  94. Fabio Scorza
    Sezione “A”
    Accetto il regolamento

    Il volo e la solitudine

    E mi alzo in volo,
    e nel mio volare son sempre più solo.

    Ma non so rinunciare a questo volo,
    che mi da tanto la sensazione di libertà.

    Talmente è tanta la mia distanza dalla terra,
    che se mai dovessi cadere, non ne toccherei il suolo;
    mi dissolverei confondendomi nell’aria.

    Eppur ci vivo!

    (Fabio Scorza)

  95. Francesca Brozzoni

    accetto il regolamento

    a Mare

    Onde sono abbracci che vanno,
    onde sono baci che ritornano
    sulle orme impresse nell’ arena,
    parole raccolte come una rara madre perla.

    Collana intrecciata di conchiglie
    dolcemente il suo petto accarezza,
    mentre l’ufficial gentile, le porge la mano
    nell’ imprudente gestione del timone.

    Le bianche vele in poppa al vento
    viaggian nell’orizzonte d’orato,
    tra animati balli di giovani gabbiani
    che gridan la liberta!

    Amore spavaldo è nel mare
    come una fresca brezza mattutina,
    che le sposta scherzosamente il cappello
    svelando lo sguardo misterioso del viaggio.

    Lui, fratello di acque salate,
    la guida, lei, sirena dispersa,
    come Circe incanta il suo Ulisse
    lei, lo celebra nella sua grotta.

    Sentir il tenue respiro crescere
    mentre le mani annodan promesse,
    come corde di mare troppo deboli,
    si sciolgono esse nella accogliente laguna.

    Il suo bosco nero selvaggio
    avvista il mozzo all’orizzonte,
    mentre nell’isola di rosse terre proibite
    approda silenzioso il veliero pregiato.

    Nel silenzio della notte stellata,
    il bianco suo vestito confondersi
    tra tenui colori della luna
    quando il viso suo malinconico, è il cielo buio.

    L’acqua allegra schizza
    come i salti gioiosi dei compagni delfini,
    nel ingenuo bagno asciuga dei bambini
    quando la mano traccia le mappe del suo corpo.

    La misteriosa grotta è stata svelata,
    il prezioso tesoro trovato,
    sono gemme di diamanti
    nella tempesta focosa di ghiaccio.

    Sbandan e gridan a Mare
    i marinai, navigatori, coraggiosi esploratori,
    quando raccontan storie d’ eroi
    mentre calando, il sole li bacia.
    Loro, così, abbracciati nella spiaggia
    san liberamente a Mare.

  96. MEDITAZIONE

    Con occhi sbarrati cammino tra involucri vuoti,

    esseri morti che hanno paura di morire,

    rovine mascherate da grattacieli,

    sorrisi posticci a coprire ghigni malefici.

    Busso alla porta del Tempio

    e la porta si apre…

    mi incammino nell’oscurità che ho imparato ad osservare,

    ascolto il silenzio che conosco a memoria

    dopo aver tante volte letto il suo spartito.

    Avanzo tranquillo e la pace mi pervade,

    non ho più bisogno di nulla

    perfino il mio corpo è inutile,

    soprattutto il mio corpo è inutile.

    Si affacciano colori vivi e cangianti ai miei occhi!

    Mi avvolgono e mi scaldano,

    finalmente parlo con me,

    al centro del nulla,

    e capisco chiaramente che quel nulla

    è il mio Tutto!

    Piero Capobianco – accetto il regolamento

  97. Marinella Rosin Beltramini
    accetto il regolamento

    Drag Queen

    Ridatemi la mia notte,
    voi che con il sole succhiate
    ogni goccia della mia linfa vitale.
    Camuffati da anfitrioni vorreste
    usurpare la mia realtà.
    Vi concederò ancora, soltanto
    una piccola parte del mio essere,
    finché il sole illumina la terra,
    poi, al comparire della luna,
    riprenderò il mio libero volo notturno.
    Come Drag Queen vestirò, allora,
    panni non miei,insoliti e colorati
    per calcare la scena della notte,
    la luna narrerà le sue favole,
    io le berrò, ansiosa,recitandole
    per fugare quest’ultima tristezza
    che, come barbaro vittorioso,
    invade la mia esistenza,
    mentre il sole occupa il cielo
    e dissolve le mie visioni crepuscolari.
    Ridatemi la mia notte.

  98. Carlo Sorgia

    Accetto il regolamento

    UNA ESTATE ANDATA

    Spiaggia deserta
    in questa estate andata
    ma il sole bacia ancora
    la mia pelle
    mentre pensieri in libertà
    vagano
    nel mare della vita
    cullati dall’onda
    che lo scoglio frusta
    e alla realtà riporta.

  99. L’ autobus dei giorni festivi si trattiene
    di più alla fermata, non tollera che
    qualcuno rimanga a terra più del dovuto;
    logica comprensibile: oggi sono poche le azioni
    che ci consentono di oltrepassare la biologia
    di ciò che per lungo tempo
    ci blocca in contorni, ci stringe in apparenze.
    Il bisogno di riconoscersi in gesti, in quel poco
    che si riesce a dire urlando dentro
    non vuole essere messo da parte: vuole
    che la parzialità riviva in ciò che ci va oltre,
    nel vedersi estranei ai decori, nella dispersa
    accettazione di un percorso imprevisto,
    nella forma che la schiuma del latte
    imprime al bicchiere.

    Autore: Daniele Iozzia
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  100. Un filo vermiglio
    Ti lego al dito
    Sulla tua pelle
    traccio una linea di sangue vivo
    Il cui unico groviglio
    È un nodo
    Che pulsa stretto nella tua mano.
    Un filo cavo rubato al mio ventricolo
    Che filtri il nostro fiato nel tempo
    Il sangue pazzo strappato alla carne
    Il sogno fuggito all’anima che danza la notte
    Perché ne faccia vita
    Che scorra impetuosa tra le tue dita
    Sempre nuova
    Sempre infinita

    anna caredda
    sezione a
    accetto il regolamento

  101. La mia isola di sole

    La mia isola di sole piange…
    dove sono i fiori? Dov’è la verde pianura!
    la mia isola di sole piange,
    non vi sono più i colori della primavera,
    né il caldo sole dell’estate,
    oggi l’acqua ha invaso le strade,
    oggi il fango ha sotterrato le case.

    Piange la mamma che ha perso il figlio,
    e la donna che ha visto strapparsi il marito.
    Un poliziotto morto
    Un corpo inghiottito …
    e nel giubbino il padre ha stretto un figlio,
    nell’estremo tentativo di salvarlo …

    Piange l’Italia tutta, perché ogni goccia
    ha versato dal cielo pioggia di disgrazia…
    ora in cielo stanno gli angeli
    ma sulla terra qualcuno li cerca e piange.

    (Sonia Demurtas, poesia dedicata alla recente alluvione in Sardegna 20 Novembre 2013)
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  102. Aidee’ ultimo miraggio…

    Vacillo piano nel gioco
    e appare lontano,
    fiato sulle radure, inevitabile.
    Quello che è stato
    è ciò che ho avuto,
    rovina di questo tempo finito.

    L’impronta sulla sabbia
    non ha lasciato calco
    alle spalle. Fuggire,
    miraggio fra le correnti,
    cuore,
    batti più forte
    del sogno.

    In viaggio,
    acqua dentro l’orizzonte
    giorni e notte consumati nello sforzo,
    sotto il sole. Fermo il mare,
    più di questa fronte solcata di
    sudore e sangue.

    Dentro un guscio vuoto
    il tempo si è fermato,
    aridi solchi le labbra,
    muti scogli nella deriva.
    Dissolto il miraggio,
    i gabbiani si alzano in volo.

    Oscilla piano, lucente rosa del deserto
    ora so che la speranza
    è un’oasi dissetante e profumata,
    dove riposare,
    la sera.

    di Maria Rita Sirri
    Accetto il regolamento del concorso

    08-12-2013

  103. LA MIA ISOLA

    La mia isola
    è un bicchiere di mirto
    e un pugno di sale

    non è sete
    mai

    E’ antico che vibra
    e che arde

    E’ vivere eterno

    E ancora il maestrale
    ritorna
    e il respiro s’adagia
    alle stanche ballate
    di mare e di verde
    di fuoco e di terra
    e il bicchiere
    è una foglia di sole
    che vola leggera
    sull’isola mia.

    accetto il regolamento

  104. LA MIA ISOLA

    La mia isola
    è un bicchiere di mirto
    e un pugno di sale

    Non è sete
    mai

    E’ antico che vibra
    e che arde

    E’ vivere eterno

    E ancora il maestrale
    ritorna
    e il respiro s’adagia
    alle stanche ballate
    di mare e di verde
    di fuoco e di terra
    e il bicchiere
    è una foglia di sole
    che vola leggera
    sull’isola mia.

    SEZIONE A (accetto il regolamento)
    MANCA FERNANDO

  105. SMERALDA FAGNANI

    E una parola molle,
    quasi acetata,
    curva quel tuo sorriso,
    distonico dolore
    misto alla rena bianca
    di cartacee bucce.
    Così trascuri il mondo
    in un pianto obliquo
    spoglio di altera voce
    tra lapislazzuli di
    un sogno.

    accetto il regolamento

  106. NOLLI ALESSIA
    Accetto il regolamento in ogni sua parte.
    Sezione “A”

    “LA GUERRA TRA SORDI”
    Anni di monotona accettazione,
    Senza mai alzare la testa.
    Solo cieca obbedienza e quieto vivere.
    Non ci si rende conto,
    Della pazzia di questo comportamento,
    Fino a quando qualcuno non ti apre gli occhi.
    Allora iniziano a delinearsi nuovi orizzonti,
    E la gabbia dorata diviene stretta.
    Quale incantesimo chiudeva gli occhi?
    Qual è la via migliore per camminare,
    Su questo nuovo sentiero?
    L’equilibrio non può essere mantenuto,
    E allora iniziano le discussioni.
    Litigi, pareri opposti,
    Urla, pianti,
    E il cuore sanguina,
    Travolto da emozioni contrastanti.
    L’eterna lotta tra generazioni ricomincia.
    I genitori
    Non capiscono i figli,
    I figli
    Non vogliono ascoltare i genitori.
    Una guerra tra sordi.
    Poi una delle due parti cede,
    O entrambe danno un po’ di respiro,
    E si arriva ad un accordo.
    Quando l’equilibrio
    Si spezzerà di nuovo?

  107. ” NARRARE È RINNOVARE ”

    Racconti mistici
    in favole di cera,
    scritte col lapis.

    Il passaggio delle
    lune nei mesi,
    dona aspettative,
    mentre in passato
    donava incantesimi.

    Il donarsi,
    come dicevo anni fa,
    rende la vita verace;
    verace è pure chi
    non t’aspetti si doni a te.

    Sicché, è pur vero che,
    lasciarsi prendere come dono
    dà e dona sollievo o
    considerazione di sé.

    Ascoltare storie
    ci fa rivivere storie
    in prima persona,
    poi magari, la storia
    si scopre sia non nostra,
    ma che importa,
    rivivere storie è storico.

    *** giovedì 3 ottobre ©MARIO RASO
    accetto il regolamento

  108. Luciana Raggi /9/11/2013

    Sez. A

    accetto il regolamento

    Non compro più sogni

    Ho contribuito efficacemente
    al disordine del mondo
    comprando sogni
    vendendo speranze.
    Ho imboccato sentieri contradditori
    alla ricerca di verità.
    Ho innaffiato le aspettative
    ho concimato i miei figli
    e poi con stupore li ho visti sbocciare.
    Ho creduto davvero
    a quella mal calcolata felicità
    e all’amore perfetto,
    la più cara delle mie illusioni.
    Ora non compro più sogni
    Prendo in prestito il tempo
    vivo l’attimo livido
    bevo verità agrodolci
    senza filtri affettivi.
    Cerco nell’immobile presente
    il vuoto
    di una felice assenza.

  109. CONCORSO SCADUTO

    A BREVE LA GIURIA ESPORRA’ LE SUE PREFERENZE CON LA DICHIARAZIONE DI FINALISTI E VINCITORI

    I VINCITORI SARANNO AVVERTITI CON UN’EMAIL

    GRAZIE PER LA PARTECIPAZIONE

  110. ci sono degli scritti che veramente toccano nel profondo! bravi tutti, perchè mettersi in gioco è sempre difficile!

  111. ED ECCOVI I FINALISTI DEL CONCORSO.

    TRA QUALCHE GIORNO SARA’ PUBBLICATO L’ARTICOLO CON I VINCITORI.

    Carlo Infante con “Ode a Carmelo Bene”
    Luca Fadda con “L’ottimismo”
    Tania Scavolini con “Il viaggio dell’io”
    Mauro Bompadre con “Non c’è più amore”
    Anna Minucci con “Anima nella notte”
    Anna Caredda con “Un filo vermiglio”
    Monica Pasero con “Sardegna”
    Elena Spataru con “Lacrime di gioia sparse”
    Marinella Beltramini con “Donna Tiburtina”
    Daniela Giorgini con “Dormi, amico lupo”
    Mariapina Abate con “Sogni di sabbia”
    Leonardo Rallo con “L’autunno”
    Felice Serino con “Dentro silenzi d’acque”
    Claudia Baibarac con “La morte”

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