Gara letteraria di poesia “Ritorna mentre dormo”

 “Entra nella mia vita/ senza preoccuparti di fare rumore./ Non toglierti le scarpe,/ non camminare in punta di piedi,/ non parlare sottovoce,/ non soffocare le risate./ Sii invece uragano che spacca,/ tempesta che sconvolge,/ pioggia che sorprende,/ onda che sbatte ineluttabile/ e poi recupera ogni cosa/ nel suo vortice scomposto./ […]” – “L’onda”

Regolamento:

1. La Gara Poetica Gratuita “Ritorna mentre dormo” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine”, dall’autrice Cristina Biolcati e dalla casa editrice Edizioni DrawUp. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara è gratuita. Il tema è libero.

 

2. Articolata in 1 sezione:

A. Poesia (massimo 50 versi)

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.

 

Le poesie senza nome, cognome, e dichiarazione di  accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.

 

Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.

 

4. Premio:

N° 1 copia di “Ritorna mentre dormo”, silloge poetica di Cristina Biolcati, edita nell’ottobre 2013 dalla casa editrice Edizioni DrawUp nella sottocollana “Oubliette”.

Saranno premiati i primi tre classificati.

 

5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 18 novembre 2013 a mezzanotte.

 

6.  Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Rosario Tomarchio (Scrittore e Collaboratore Oubliette)

Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)

Irene Gianeselli (Collaboratrice Oubliette)

Fiorella Carcereri (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)

Daniela Schirru (Poetessa e collaboratrice Oubliette)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:

http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230

 

10. È possibile seguire l’andamento del concorso ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti alla Gara Letteraria; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.

 

11. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

12. Partecipate solo se siete sportivi e pensate di poter accettare il verdetto della giuria. Se siete pesanti, pedanti, petulanti e vi ritenete il braccio destro di Leopardi, non partecipate! Il concorso non fa per voi!

 

155 pensieri su “Gara letteraria di poesia “Ritorna mentre dormo”

  1. Me ne vado

    Io me ne vado quando torno
    e quando parto resto un poco
    a pendere che si spezza
    a momenti.
    Anche voi fate visi
    se torno
    accoglienti d’una festa
    dimenticata nei miei occhi
    da quando urtai di spalla
    a una porta chiusa
    ché non resistevo
    a pensarlo in terra
    con la faccia arresa
    alla boccola
    o da che mi cadde rotolando dal guanciale
    il capino della bimba
    e il cervello
    che non mi vedevo
    nel cranio vuoto senza lei
    o da che mi apparve improvvisa
    mia madre a Capri
    che mi chiamava dalla barca
    e si raccolse presso lei
    tutta la solitudine.
    Anche allora
    in quella festa dimenticata
    e risorta sui vostri volti
    giro sui tacchi
    ed esco dalla porta chiusa.
    È una nuova patologia:
    mal di partenza irreversibile
    che consuma i ritorni
    mi cancella da voi
    vi cancella via.

    Roma, 25 marzo 2005.

    1. Cinzia Zottino
      Accetto il regolamento

      “ECO DI ANTICHI VALORI”

      Chi veste di superbia le proprie giornate
      sfila i propri pensieri su una affollata passerella,
      ove manichini in carne e ossa
      indossano nullità senza accorgersene…
      specchi di verità
      riflettono nude ed informi immagini
      presto cancellate perché sature di velleità.
      …Chi indossa umilmente la semplicità
      non ama “apparire” e
      con la dignità legata all’anima
      lascia dietro di sè il fruscio del proprio passaggio…
      e chi sa “ascoltare ed apprezzare” riconosce
      l’eco di antichi valori,
      il delicato sapore della sincerità
      che sazia senza toccar cibo…
      che riempie la platea della vita
      pur non diventando modelli occasionali
      di una fragile e selettiva realtà…
      che disseta le arsure della mente
      stillando versi suggeriti da sentimenti mai straripati…
      annodando insieme i fili di quei manichini senza amore…
      vidimando il biglietto d’ingresso
      solamente col nudo ticchettio del cuore…

      1. ROSA D’AGOSTINO
        accetto il regolamento
        LIBERA DI VOLARE

        In una gabbia dorata
        sbattevo le ali
        cercavo una via d’uscita
        ma non sapevo come
        e dove andare.
        Non mi mancava nulla,
        avevo il cibo ,l’acqua
        ed il nido per riposare,
        ma il mio cuore era triste,
        volevo scappare,
        volare nel cielo ,
        unirmi alle rondini
        cercare nuovi lidi,
        poi un giorno una mano
        mi venne in aiuto
        apri una luce ed io
        mi lanciai felice
        ero libera come una rondine
        nello spazio infinito.
        Ma era solo un bel sogno
        io non sono una rondine,
        ho la mia gabbia dorata
        ho il cibo, l’acqua ,un nido per riposare
        ma non ho l’aria per respirare.

    2. ESODATO PERCHE’

      Vivi nel limbo,
      pensi e non lavori,
      mediti e scrivi
      parole graffianti
      sul diario della vita.

      Ti chiamano esodato,
      ti senti angosciato,
      umiliato,
      nel fronteggiar di petto
      la cruda realtà.

      Le parole affrante
      che pronunzi
      ad ogni piè sospinto,
      i pensieri appesi all’umore,
      cinturano il tuo ego.

      Dal travaglio esistenziale
      dell’occupazione smarrita,
      l’amara società
      ha forgiato un nome
      che non t’appartiene.

      Ti senti schiavo
      nel terzo millennio,
      ammutolito dagli egoismi,
      esodato per costrizione:
      grida la tua dignità!

      Sergio Camellini,
      accetta il regolamento della Gara Letteraria “Ritorna mentre Dormo”

    3. Matteo Di Maggio

      accetto il regolamento

      NESSUNO E’ SOLO

      Sui passi intorpiditi,
      tra i rivoli di pioggia
      caduta per addolcire
      il sonno delle foglie,
      ad occhi semichiusi
      divoro attimi di felicità.
      Alle mie spalle,
      un crepitio assordante
      di vetri infranti,mi distoglie
      dal mio viaggio senza meta.
      Un uomo si è lasciato cadere
      su una parete di vetro ingiallita.
      Il vetro scheggiato
      squarcia la luce bella
      del sole che bacia
      il nuovo mattino.
      Mi avvicino all’ uomo in ginocchio,
      lo guardo in viso,
      mi è familiare la sua tristezza,
      lo guardo ancora
      ma per Dio sono io.
      Ad occhi spalancati,
      tra la folla incuriosita
      vorrei soltanto lasciarmi andare
      e riposare.
      Ma all ’improvviso ,
      una voce melodiosa,
      altri occhi,
      mi vengono a salvare.

  2. SOGNO DI ITAPUA’

    Vagando nel vento
    Me ne andavo
    Lungo il mare di Itapuà
    Una voglia di cashaca
    Una sete di danze
    Donne mulatte dai candidi vestiti
    Intonavano canti agli dei cristiani
    Una viola strimpellava a tempo
    Al cadenzare d’un ballo
    Di una fanciulla dai capelli arruffati
    Gente mi sorrideva
    Ed io libero come il vento
    Correvo nel vento
    Felice e ubriaco
    Al tempo d’un magico samba.

    Accetto il regolamento

  3. Leonardo Rallo
    Accetto il regolamento

    Eternità

    Seduto ai margini sfrigolanti
    d’una battigia sempre più infuocata
    rivolto lo sguardo al lontano infinito
    sento il respiro profondo dell’umano dolore
    che scorre davanti ai miei occhi.
    Raccolgo, così, quel domani
    legandolo ai giorni passati
    a quelli smarriti di gialli e di rosa padroni
    e di grigi e d’azzurri stemprati,
    l’eterno che mai più ritorna
    eppure che vive legato al destino
    di questa esistenza.

  4. Salvatore Gaglio 14/10/2013
    Accetto il regolamento

    L’URLO DI GEA

    Le rupi screpolate nell’arsura
    gemono invano: scheletri di pietra
    modellati «ab aeterno» dai cicloni.
    E sono labbra – aneliti corrosi
    di madre Gea – che implora nubi e piogge
    fiumi e sorgenti
    al cielo e al mare / e al Dio degli elementi.

    È vano essere madre,
    spremere il seno inaridito, e urlare
    agli abissi del cielo il Miserere;
    e accarezzare con affetto immane
    gli steli rinsecchiti
    gli alberi spogli invano illanguiditi
    e zolle buie ormai pietrificate.

    È vano essere madre
    e sprigionare
    dolcezze ai mille figli in agonia,
    impotente e sfinita;
    e bramar dalle tenebre la vita.

    Urlo di lupa
    cui nella notte Artemide funesta
    i figli vulnerò, la madre Gea
    madre impotente si rivolse al sole:
    lo maledì nel panico furente.

    Ma quell’Astro
    altro non è che prigioniero vano
    di secoli e millenni;
    e vaga senza requie per il cielo,
    luce raminga dell’eternità.
    Nella giostra crudele ed infinita
    non sa che fu, cos’è, che mai sarà.

    L’empireo va; ma ignora dove sia
    il porto estremo della lunga via.
    E vado anch’io nei giorni e per la vita,
    animo affranto e rondine sfinita.

  5. Daniela Giorgini – Accetto il regolamento

    “Il nostro amore”

    Il nostro amore
    è quello squarcio di cielo
    che arrossa al tramonto
    e si nasconde silenzioso
    nel blu profondo della notte.

  6. -Testa e cuore-

    Così mi capita
    di camminare
    al buio nella notte
    tastando
    il pericolo di te
    La testa
    urta forte il cuore
    e pensarti
    e’ una piaga
    sempre aperta nella mente

    Maria Teresa Dotti
    Accetto il regolamento

  7. (CESARE AMADEI) 15/10/2013
    Accetto il regolamento sopra indicato

    Come un angelo

    Sei, questo nessuno lo può negare
    mia, la voglia di tenerti
    sempre, stretta al fuoco che non si vuol estinguere
    sarai, una fiaccola che insegna, senza assopirti
    immortale, ingenua la voglia di averti
    dentro, invisibile ma ti posso sentire
    me, parte dello stesso stampo.

    Non si dividono ombra e luce
    quando si pensa a una si trovano entrambi
    non si divide la stessa voce
    perché quando è spezzata si tratta di pianti.

    Come l’amore di un’angelo custode
    incondizionato e impercettibile
    ma sempre presente quando l’anima esplode
    amaro perché non gli è dato di stringere
    dolce perché unico e imprescindibile.

    Cesare Amadei – poesia edita, scritta nel 2012

  8. FRAGILE

    Mi dispiace per lei che rimarrà sola. E’ così fragile e presto non sarò più al suo fianco.
    L’ho amata tanto, l’ho protetta, l’ho tenuta lontana dalle brutture della vita.
    Ho fatto il mio dovere, com un soldatino di piombo. Giorni e notti trascorsi in fabbrica tra caldaie, umidità e la sigaretta fra le labbra.
    Ero così intento a costruire un futuro solido che mi sono roso il fegato e mi sono fumato anche i polmoni.
    Ora lei è al mio capezzale, mi scruta timorosa, con quei grandi occhi nocciola.
    Mi sorride, mi accarezza la faccia, mi aggiusta la flebo.
    Il mio dolore è grande. Lei è così fragile e presto sarà sola.

    Accetto il regolamento

  9. Accetto il regolamento

    L’INFERNO IN UNA NOTTE

    Ho perso la via del cielo
    in una notte senza confini,
    toccando mille stelle assetate e perverse
    d’ogni mio pensiero

    ho perso la via del cielo,
    assaporando la realtà dell’inferno
    agognando alla quiete del paradiso

    le tenebre sfumano,
    tacciono ora le stelle,
    ritorna nitido nel sole il confine

    ho ritrovato la via del cielo

    i miei passi leggeri percorrono l’alba,
    l’anima in fiamme
    il cuore ancor blindato.

  10. Antonella Albano. Accetto il regolamento.
    Ti prego
    Ti prego, lasciami andare.
    La terra morbida sotto di me
    l’azzurro pieno per tetto.
    Niente altro. Solo il rumore
    senza suono dell’erba che cresce
    e gli uccelli, e gli insetti, ogni tanto.
    Ma niente noia per favore,
    nessun vuoto nella mente e nel cuore:
    il paradiso di essere Te.

  11. Corrado Borrelli

    accetto il regolamento

    IL CORAGGIO DI VIVERE

    Se lasci che questa vita diventi un racconto

    Alla fine tutto vola al vento,

    Perché ho imparato

    Che così tutto è sprecato.

    Tu dici che non sempre si finisce così

    Ma questa volta si,

    stai tranquillo perché non mi arrendo,

    ma semplicemente mi difendo

    perché non sempre si comprende

    che tutti quelli come noi

    sono eroi.

  12. I SOGNI SI AVVERANO

    Si realizzò il mio sogno, in un giorno anonimo,
    in cui nulla più mi aspettavo,
    se non il solito colore monocromatico della strada mattutina
    per l’andirivieni tedioso, tra sterili luoghi e castelli di carta.
    Proprio lì nel mio castello,
    il messo annunciò l’agognata novella ed i miei occhi sprizzarono
    stelle di luce, che venivan su dal mio cuore.
    Più leggero sentì il mio corpo,
    come soffice piuma che si libra nell’aere,
    caddero i muri del castello di carta,
    scomparvero gli sterili luoghi del mio andirivieni,
    e la mia strada non fu più monocromatica,
    ma cosparsa di mille colori.

    RAINERI FERNANDA
    Accetto il regolamento

  13. TEMPORALI

    Ricordo i temporali
    di quand’ero bambina:
    infiniti nel tempo
    costringevano il mio cuore a tremare
    per la paura di perdere ogni bene e affetto.

    Osservo i temporali
    ora che sono adulta:
    si fanno piccoli attorno a me
    mentre la mia anima respira
    fresca pioggia purificatrice.

    LOVATO MARINA
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  14. A PUGNI CHIUSI
    Sina Mazzei
    sezione A
    accetto il regolamento

    A pugni chiusi
    vado pei viali della vita,
    accogliendo la mia intimità
    come una conchiglia il suo fragile tesoro.
    Nei miei pugni chiusi
    do asilo al dolore sociale
    che mi assale dalle ossa della terra,
    in maniera naturale e senza affronti.
    Garbato, ci si rannicchia tutto,
    come di notte i miei sogni
    al riparo da ogni turbamento.
    E, strada facendo,
    nei miei pugni chiusi,
    come cedro del Libano,
    incontro te, mio padre,
    che, nel mio tempo debitore,
    cedi il nome del tuo ardire
    alle piaghe della mia guerra quotidiana,
    in questo mondo che non ci conosce.
    Zelante custodisco, come mani,
    il tuo dono vigoroso e pio,
    così si placa in me quella figlia che non sono stata,
    come lotta impari alle forze,
    e mentre tu ti vai spogliando
    io mi rivesto di te.
    Lo avrai, padre, il monumento che ti spetta,
    non con il freddo marmo della notte
    ma con pareti d’argento allestite
    nei miei pugni chiusi.

  15. ELENA SPATARU

    Luce d’amore

    Petali di cuore
    che splendano
    nell’ ovazione del cielo.
    Il campo in germoglio.
    Petali di cuore,
    giochi di parole,
    giochi dei sentimenti
    in mezzo
    alle rive del mondo
    che si lasciano andare
    in un frenetico canto del mare.
    Luce d’amore.

    Accetto il regolamento

  16. “Candido travolgimento”
    Scende nel suo lento fare sinuoso
    imbianca ogni colore trasformandolo suo
    si appoggia delicatamente sulla mano
    pungendo freddamente il sensibile tatto
    lasciando inerme quel dito che ancora va
    e inconsapevolmente scrivo nel soffice gelo
    i nostri nomi posti uno all’altro incisi nell’attimo
    ove solo così possono dare il meglio
    osservando lontano quel bianco candore
    in un unico tratto formare un corpo a me familiare
    in due luci azzurre si lascia intravedere
    improvvisamente il calore prende il corpo
    stringo gli occhi pervaso dall’allucinazione
    rivedo ancora l’immagine avvicinarsi
    riflessa nel fiocco in mano
    dolcemente si scioglie assieme a questo sogno
    penetrando nella pelle sino al cuore.

    Accetto il regolamento
    Andrea Talignani

  17. RICORDATI DI GUARDARE LA LUNA

    E’ triste dover dire addio…

    Il cuore diventa così fragile
    così maledettamente delicato …
    da spaccarsi con un soffio di vento…

    Cicatrici e lucidi occhi a dimostrare la sofferenza
    per aver perduto chi si ama…

    Non vorresti andare avanti
    ma la mente è più forte
    e passi incerti
    spingono il corpo con una volontà che non ci appartiene…

    E rimane il ricordo…

    Una fotografia in una distratta cornice
    mostra l’immagine di chi ora è lontano…

    Non esistono parole…

    Non esistono sorrisi…

    Solo un cielo… e Tu…

    Ricordati di guardare la luna

    ALBA SAIU
    Accetto il Regolamento

  18. Le ragazze

    Le ragazze cattive
    ti bruciano dentro
    con unghia laccate
    e la voglia di averti
    sopra divani sgualciti,
    su metrò abbandonate…
    lungo strade tortuose
    ti cercano ancora
    per lasciar segno di se.
    Le brave ragazze
    ti stanno vicine
    sinuose passeggiano
    lungo i declivi più dolci,le piatte pianure.
    Non ti chiedono mai,
    se l’incontri per strada
    chi fosse il tuo amore,
    l’ennesima croce che porti sul petto.
    Sono cosi’,
    leggere e friabili
    contente di esistere,
    biscotti di burro
    dentra tazze da tè.
    Le sorelle malvagie
    ti succhiano il sangue
    quando ti baciano,
    ti svuotano dentro
    e,dopo felici,corrono via.
    E tu le rincorri
    da stupido amante
    cercando negli occhi
    del gelido inverno
    risposte tranquille
    per fugare l’insonnia.
    Quelle tranquille
    tu le ami a metà
    sentendoti vecchio
    alle loro lusinghe,
    ormai prigioniero
    di antiche passioni.
    E ti ridesti
    sudato e distrutto
    da caldo e scirocco
    in un sogno d’estate
    e,
    l’unica cosa
    che vai a cercare
    sono le donne cresciute
    che ti hanno fatto impazzire
    senza alcuna pietà.

    Accetto il regolamento

  19. SERA D’AUTUNNO

    Sera,
    silenziosa sera;
    il cielo scuro e l’aria d’autunno,
    il riflesso delle luci nella strada bagnata,
    la gente passa, distratta e sconsolata.

    Un altro giorno è passato
    ed il destino non si è fermato;
    ogni istante è fatale
    per chi fugge dalla rovina,
    e verso l’ignoto si incammina.

    Lascia brandelli di speranza,
    sparsi nelle piazze e nelle vie
    come frammenti di specchi spezzati.

    Nei rifugi della malinconia
    nasce ancora un sentimento,
    si scuote la polvere del passato
    ed un futuro sembra tornato.

    Domani sarà diverso,
    il cielo sarà terso,
    e giorni meno amari
    segneremo sui calendari.

    Armando Cappa

    accetto il regolamento

  20. VORREI CHIAMARTI “AMORE”

    Vorrei chiamarti
    “amore”
    quando accorri leggera
    ad ogni mio cenno,
    quando il tuo respiro
    si confonde con il mio,
    quando il libeccio,
    madido di pioggia,
    scuote le vele
    del mio mondo d’argilla

    Vorrei chiamarti
    “amore”
    per quello che mi dai
    incoraggiando ogni mia
    stranezza o fantasia,
    per il tuo sorriso
    sgombro di rimpianti
    quando il velo scuro
    della notte avvolge
    l’intelletto ed ogni cosa.

    Vorrei chiamarti
    “amore”
    per ogni volta
    che le lacrime
    ti han graffiato il viso,
    per le parole
    che avrei voluto dirti,
    rimaste mute
    in fondo al petto
    per le beffe della vita

    Biagio Barbero

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno.

  21. PIETRA VAGANTE

    Io non ho spazi da donarti
    nemmeno pietre levigate
    per i tuoi percorsi scalzi,
    solo intermezzi di colore antico
    e teneri respiri come quando
    lo zucchero si scioglie
    nella tazzina dei pudori

    e ho molestato persino un fiore
    rivendicandolo solo per te.
    Ora guarda nella sua bocca svelata
    e cerca il nettare che vi ho versato!
    Io sono qui nell’aria o altrove,
    pietra vagante che attende
    la collisione col tuo nome.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno.

  22. Chi non conta niente
    ingoia cocci di vetro
    mentre respira la tua indifferenza
    non centrare quel bersaglio
    non collezionare vittime di scherno
    o temo che non vivrai
    quello che ora ti diverte tanto
    trasformerà chi non conta niente
    in un altro carnefice.

    di Emanuela Mancini
    Accetto il regolamento

  23. Nell’angusto quadrato del ring
    all’angolo dal fiato che mi opprime
    ti attendo ostinato a pugni chiusi
    le braccia raccolte contro il viso.
    Impari è la lotta che abbiamo ingaggiato
    perché non stai di fronte
    perché tendi le braccia
    e tiri indietro il corpo non commetti
    quella mossa falsa che potrebbe
    darmi l’allerta della tua presenza.
    Posso anche ignorare le tue lunghe attese
    la caparbia voglia che hai di sconfiggermi,
    oscura compagna di tutte le assenze
    nelle albe fredde nelle sere morenti
    nei giorni trascorsi nella solitudine,
    nemica del canto di uccelli coraggiosi
    lanciato nell’aria come mite sfida.
    Ma se mi volto per guardarti in viso
    mi giri intorno e nello specchio vuoto
    alle mie spalle ti vedo sorridermi
    già vittoriosa.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno.
    Marcello Comitini

  24. PIANTE CARNIVORE IN SALOTTO

    Leggo di Stromboli

    sulla solita poltrona

    immagino

    rocce di fuoco

    che rotolano

    nell’acqua

    mi sento

    come Alex

    di Arancia Meccanica

    quando vede

    impiccagioni

    e torture

    con occhi colmi

    d’ estasi

    l’orgasmo

    si placa

    mentre

    annaffio

    le piante

    e penso a te

    amore.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO

  25. Sara Erriu
    L’angelo senza nome

    Nel sogno le parlò per la prima volta
    e con il giorno venne la luce
    poi, tutto si fermò.
    Il mondo guardò i suoi occhi che piano piano
    perdevano il sorriso.
    Quel piccolo fiore che conobbe in sogno
    era andato via
    insieme a tutto ciò che la pioggia
    portò con se quel giorno.
    Non sapeva che quel fiore
    sarebbe rimasto con lei per tutta la vita.
    Perchè lei le aveva fatto una promessa
    “tienimi con te, non lasciarmi andare via”.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO

  26. MATERASSI DI COTONE

    Travolgi il mio sguardo
    e con le sfumature dell’essenza
    ricostruisci tutto quanto.
    Portami nell’aria,
    portami su quei soffici materassi di cotone,
    lassù nel cielo.
    Riscriviamo una storia
    di emozioni,
    di me e di te, di noi.

    “Portami su quei soffici materassi di cotone,
    lassù nel cielo
    e regalami per l’ultima volta
    i tuoi occhi, i tuoi baci.”

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno, tutti i diritti riservati.

  27. Abitarsi non è facile

    L’esperienza abbraccia
    nella diversità delle parole
    la speranza a rate
    misura delle decisioni,
    scelte
    che non capiranno mai
    confondendole
    fra verità e bugie.

    Inutile
    se non vedi gli eccessi
    e solamente il colore
    di un quadro appeso e sghembo.

    Cerca di capire negli spazi, chi
    è la gente che li ingombra
    ché ciò che accade oggi
    non può veramente bastare.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO

  28. Ines Zanotti 19/10/2013

    Ad occhi chiusi

    “Affini a instancabili ali di farfalla
    le ciglia pulsano una visione maculata.
    Sulla nuda realtà cala il sipario:
    tutto si ferma e, tacito, ascolta…
    D’ impulso squarcio il buio pesto
    che senza tregua gioca innanzi,
    mentre un’ ondata di luminosità
    m’ accoglie in un mondo nuovo!
    Sotto i passi non v’ è cammino,
    sovra i pensieri non muove l’ agire,
    il passato seduto all’ ombra dell’ ieri
    e il domani sottobraccio alla speranza.
    Qui, ogni cosa mi è chiara:
    cuore e fantasia evaporano
    e imparo l’ arte del volo,
    cosicchè l’ incanto del silente nulla
    fa partorire in me,
    il poeta!
    Il sole inchina i raggi sulla pelle
    e svela lo sguardo.
    Dalla linfa della vita
    sento il terreno riaffiorare,
    riprendere il respiro.
    Giovane ardore nei sentimenti
    e lo spirito è gaudio, ora,
    ad occhi aperti”

    Accetto il Regolamento del Concorso

  29. Autore Francesco Bergamasco

    Vanagloria
    In vittoriosi sorrisi di guerre
    a spolpate guance
    come teschi
    in città strappate al pudore
    Vanagloria
    Ascoltar silenti inghiottiti
    lamenti
    da frastuoni di morte…
    sinfonia di eredi potenti
    Vanagloria
    in storpi d’anima e pudore
    che manco iddio forse…
    Che stima nello scrivere pochi versi
    dall’alto di sazia tranquillità…
    Vanagloria
    sì!
    se cuor s’acquieti a sterile sdegno!

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno, tutti i diritti riservati.

  30. LUNA

    Luna, ti osservo
    ti guardo
    chiudo gli occhi
    li riapro
    e ti immagino…

    … fetta d’arancia sei
    dentro una tazza di tè…
    assaporo il tuo sapore
    ti annuso
    sai di terre misteriose e antichi sentieri
    dove viandanti un giorno percorsero
    la strada della loro avventura.

    Luna d’arancia
    mi inebria la tua rotondità
    la dolcezza
    ma la semplicità
    di come sei.

    Oh luna
    luna più ti guardo e più ispiri
    amori,
    sensazioni,
    culli e consoli

    luna
    perchè il tuo essere luna
    è pura magia.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno, tutti i diritti riservati.

  31. L’AMANTE

    Lasciatemi distesa un tempo sordo
    incrociata fra le mani e il petto felice
    nel rovo dei capelli
    – lucciole –
    indelebili e tremule
    azzurre
    ancora calde
    Il pensiero gode un silenzio
    – amante –
    gli occhi la vaghezza di un crepuscolo viola

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno, tutti i diritti riservati.

  32. Accetto il regolamento del concorso ed autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai fini istituzionali. (L. 675/96 e D.L. 196/2013.
    DICHIARO che l’elaborato è di mia composizione e tutti i diritti sono riservati.

    Speranza.

    E spesso ci resta quel senso profondo
    la paura che il mondo si vesta di nulla
    che un poeta si spenga nel buio
    che il tempo cancelli ogni nostra bellezza…

    e l’uomo poi ricerca l’istante che vola
    la dolce frenesia di un solo momento
    l’insolito andare di un moto incostante

    e si nega domande da fare a se stesso
    magari un tormento che poi ci divora
    per un desiderio mai confessato.

    Adesso è una crisi che vive di niente
    che distrugge ogni nostra residua speranza
    e ti mente lo sguardo di chi muore da solo
    nell’ultima stanza di una vuota coscienza.

    Ma nel buio ritorna uno squarcio di luce
    un solco che segna preciso il percorso
    il confine reciso da un taglio di lama
    la mente che sfugge ad ogni vana illusione

    una trama leggera, una nuova emozione
    un gesto che a volte fare non osi, un sorriso
    che s’immerge nel cuore e piano trafigge
    quel senso di vuoto che nel buio ti uccide.

    © Italo Zingoni – 2013 – Inedito –

  33. Accetto il regolamento.

    RICORDI.

    E lo sguardo
    si posa
    sul portalampade
    mentre nella mente
    riaffiorano
    ricordi di luci, autostrade affollate
    e si staglia nitido un riflesso
    forte e giallo.
    L’attore si inchina per ricevere l’applauso
    e della sua prova:
    mi beo
    e lo scruto, di cera,
    burattino scomposto,
    fabbro di prima scelta.

    Non dirmi niente:
    le tue parole non servono
    non cambiano quella che è
    la situazione.
    C’è mai stata, almeno,
    curiosità,
    ricerca di qualcosa in più?
    Io dico sì
    ma le mie opinioni
    sono vetuste e coperte di polvere
    mentre lo sguardo
    è perso
    nel giallo del portalampade.

  34. Generazioni

    Ritrovandosi a vivere in un’era tecnologica,
    che fine farà ciò che si scrive
    e ciò che si dice…

    Riflettere sulla bellezza dell’esistenza
    è diventata un’idea
    già inesistente.

    Dal primo vagito è difficile adesso
    inculcare i valori d’un tempo
    appartenenti ai nostri antenati.

    I carrelli son pieni di capricci
    col Natale liberato dalle favole
    e trafficato da contanti.

    Epoca in cui muta lo stile espressivo,
    dove tutti son colpevoli,
    tranne sé stessi.

    S’è negata la libertà
    dell’insuccesso
    dando spazio all’acquisto dei sentimenti.

    Quasi scompare lo sguardo sognante dei bambini,
    le loro lacrime
    quando guardano “La storia infinita”.

    Cerchiamo un tempo
    fatto di torte di mele
    come premio educatore d’una mente ribelle.

    E forse… Chissà!
    Torneranno i disegni
    e le domande curiose.

    – Maria Maddalena Bisogno
    – Dichiaro di accettare il Regolamento

  35. SUPERBO AMORE

    Non c’è luogo di pace
    disperso nei passi lenti
    del respiro della notte.

    Superbo amore, fecondo battito.

    Purissimi ricordi.

    Vile è l’ascolto di pianto
    che riga lentamente la mia follia.

    Tutto s’annienta nella fosca solitudine.
    mentre aspetto un tenero bacio
    là dove una purezza di labbra
    soffia le ultime parole
    nella dolce voce del vento.

    accetto il regolamento emilio mercatili

  36. Io sottoscritto Di Paola Claudio accetto in maniera incondizionata il regolamento del suindicato concorso, inoltre accetto, senza remore il giudizio che riconosco insindacabile della giuria, autorizzo la commissione del suindicato concorso a trattare i miei dati personale, distinti saluti C.D.P.

    Verso il meriggio

    Verso l’impudica notte,
    dove finisce il re e
    comincia l’uomo,
    sentiamo il battito del mondo
    che rulla sulle
    nostre pelli accordate.

    Sbattono forte i vecchi tamburi,
    mentre scuoiamo il drago.

    Sulle facce appaiono le
    prime rughe di frontiera,
    come sfiati sui pozzi dei desideri,
    come anfratti erosi
    dalle urine del tempo.

    Bare di pensieri mobili
    occultano le ferite e
    nell’intimo di questa immensità
    ci tocca pregare.

    Dei lontani aliti che
    scaldavano gli anni
    rimane solo la pelle,
    il resto è fuori dai
    nidi dell’estate,
    perso fra le ore del meriggio.

    Slaccia dal volto il
    tuo sorriso o vento e
    schioda libero il gusto
    della sua leggerezza sul
    nostro palato immaginario.

    Mandrie di nuvole piene
    galleggiano sulle nostre teste
    come pesanti coltri fra cieli e terre.

    Non sentiamo più il canto acerbo
    delle ore, ma scivoliamo un
    po’ incauti un po’ vaghi
    verso i lunghi confini del tempo.

    Claudio Di Paola

  37. La poesia del raffreddore

    La poesia del raffreddore
    ricorda di godere quando si sta bene.

    Le lacrime sono calde,
    gli occhi
    velati da comprensioni,
    bruciano
    rimorsi sulle possibilità
    difficilmente sfruttabili.

    Pensare ai semi
    che ci hanno fatto crescere,
    che ci hanno innaffiato,
    che ci hanno potato,
    e nell’incubo dell’addio,
    pensare a loro e tracimare acqua

    scovando l’unica vera paura.

    Approfittare delle prossime opportunità
    per amare.

    Giuseppe Carta, accetto il regolamento

  38. 16 SETTEMBRE
    Sono rimasta ancora,
    solo per guardare il cielo
    che mi porta avanti con gli anni
    abbassando e alzando le maree
    su questo mare di settembre

    dove tutto sembra di cristallo
    e i voli si allontanano
    tracciando ore nell’azzurro,
    diluendo i miei pensieri
    nei riflessi del sole
    all’orizzonte

    Qui dove le onde
    risalendo le correnti
    si stringono agli scogli
    e il mare appare bianco
    della sua presenza
    e nella sabbia si allunga
    a spegnere di colpo
    nel buio di questa notte
    le mie impronte

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno, tutti i diritti riservati.

  39. 18 Novembre

    Fu un batticuore dalla partenza all’arrivo
    un susseguirsi di immagini di come sarebbe stato e le domande che mi feci durante il viaggio a cui avrei potuto rispondere solo rivedendoti.
    Fu il 18 di novembre.

    La scadenza del bando è fissata al 18 novembre?
    E’ una persecuzione?

    Chiedendomi perché mai le date ci rimangono impresse
    quelle speciali, quelle dove il cuore non smette di sussultare
    dove quel giorno vedendoti arrivare dallo specchietto retrovisore
    la mia domande ebbe finalmente risposta, si! è lui.
    Non perché non ti conoscessi, ma sapevamo entrambi che il nostro amore sarebbe sbocciato quel giorno.
    E in riva al mare quel sole tiepido del 18 Novembre che le nostre mani le nostre labbra si dissero ecco sei tu.

    18 Novembre
    Chissà se mi pensi quanto ti penso io.

    Urania Scarpa
    tutti i diritti riservati

    accetto il regolamento del concorso

  40. Eri vero

    Eppure eri vero
    e mi guardavi fiero,
    ogni pensiero premeva
    e l’animo fremeva,

    ma non aspettare più menzogne
    la tua anima è ancora vergine
    ti senti al margine della foiba
    tremante e casto, hai paura

    di ripiombare come un ignaro bimbo
    nella voragine dove è il vuoto,
    dove il desìo è un fato sublime
    dove non rimane che un lembo

    di antica vita, vile fu chi ha annaspato
    per rimanere tra gli ori e sacrificargli
    uno spirito ancor vivo e possente
    di amore antico, barattandolo col niente,

    infido ma conveniente
    vince il destino pettinato e ordinato
    dal tuo ego custodito,
    mai cambiato o scambiato

    con un pezzo di vita vera
    come un battito sfuggito
    dalla linda coscienza
    un atto di sublime imprudenza.

    Emanuela Di Caprio, accetto il regolamento del concorso.

  41. DIFFICILI SCELTE.
    Non potevo
    rimanere imprigionata
    nella tua ragnatela.
    Avevo bisogno
    di volare,
    di sognare,
    di conoscere altro da te.

    Non potevo
    accettare
    i tuoi ricatti emotivi.
    Dovevo capire
    chi ero,
    cosa volevo,
    quanto valevo.

    Anche se tutto ciò
    ha significato…
    …non vedere il mio riflesso
    nei tuoi occhi.

    Aida Giordano – Taranto, 25/10/2013
    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO ed AUTORIZZO IL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI FINI ISTITUZIONALI (legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
    Dichiaro che l’elaborato è frutto del mio ingegno, tutti i diritti riservati.

  42. Come canna di stagno

    Come canna di stagno
    in attesa di vento
    la mia anima
    nel perplesso periplo
    di acque indomite
    sta
    aspettando la quiete eterna
    tra le onde
    di questo mare immaginario
    che raccoglie conchiglie
    e ne forgia spiaggia
    sino a disperdere il senso delle distanze
    tra la terra e l’orizzonte.

    Io sto
    appeso al filo delle emozioni
    un pagliaccio che ha arso le ultime lacrime
    perché delle risate
    anche la risacca ha perso l’eco.

    Soffia il vento
    sull’afflato di un respiro
    un cesto intrecciato con le nostre mani
    in ossequio di preghiera
    a quel cielo
    che alimenta i nostri occhi
    prima che le labbra seducano gli sguardi
    e degli angeli si confondano i sensi.

    Come canna di stagno
    attendo un soffio di vento
    che orienti il mio ciondolare stanco
    apatico
    inutile
    incolore
    fino a quando le tua bocca
    non invocherà il mio nome.

    Accetto il regolamento del concorso e autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi della legge sulla privacy. Dichiaro inoltre che l’opera è frutto del mio ingegno.
    Enrico Danna

  43. Freddo Natale

    Lingue di fuoco
    del mio Focolare
    in questo giorno
    che si appresta al Natale
    scaldate l’aria
    intorno al mio cuore.
    Aria che soffia
    come vento polare
    travolgendo il paniere
    a cui tanto tenevo
    colmo di sentimenti
    puri come il pane
    e traboccante di colei
    che chiamavo…..Vita.
    Fiammelle di fuoco
    del mio Focolare
    vi prego
    non dissolvete per l’eternità
    ma furtivamente celatevi
    sotto la cenere
    e poi senza indugio rinvigorite
    per regalarmi ancora……la Vita!

    Accetto il regolamento

  44. LA MELANZANA INNAMORATA – Roberto MARZANO

    Prendimi, strizzami

    scompigliami il peduncolo

    vìola il mio corpo viòla

    col tuo pugnale adunco
    affettami, trafiggimi

    intrugliami con l’aglio

    riducimi in cubetti

    confondimi il cervello

    e, dopo, aspergimi

    di sale

    di prezzemolo

    spadellami nell’olio

    sfrigolerò d’amore

    io, solanacea timida

    dei tuoi occhi cotta

    oserei dir… son fritta!

    se non fosse che per te

    io me ne muoio…

    Accetto integralmente il regolamento. Roberto Marzano

  45. ANNA SCARPETTA

    Quando soffia il vento

    Quando soffia forte il vento
    bussa con la sua poderosa mano.
    Bussa alla porta della memoria.

    Soffia sui ricordi accesi
    a getti di grandi folate,
    fino ad accendere i ricordi forti,
    come tizzoni rossi vivi e incandescenti,
    nel camino del mio cuore amico.

    Così riscalda la fredda anima,
    regina della sera,
    accanto all’Io impetuoso e attento,
    restano lì muti, e si narrano storie,
    strani eventi, già accaduti.

    Quando incomincia il percorso
    è tanto lungo,
    le strade s’aprono nei ricordi,
    con vive immagini,
    somiglia quasi di rivedere un film,
    nelle mani della vita.

    Poesia Edita – dal Libro di Poesie Le voci della memoria anno 2011
    di Anna Scarpetta – Editrice IsmecaLibri Bologna
    Tutti i diritti riservati.

    Accetto le condizioni del presnete regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali /Legge 675/1966) e D.L. 196/2003.

  46. Granelli di cuore

    Mi perdo nei riflessi di un sogno.

    Nei vicoli oscuri dei miei dubbi
    sollevo polveroni di stelle.

    Macino e semino granelli di cuore
    sotto brandelli di pelle.

    Oltre gli abissi dei ricordi,
    affondo lame d’orgoglio

    e insistentemente
    innalzo la mia anima
    come una coppa colma di perle.

    Negli occhi di un addio
    rincorro a ritroso un istante fugace
    che giace per sempre in un dolore fitto
    e loquace.

    Accetto le condizioni del presente regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali /Legge 675/1966) e D.L. 196/2003.

  47. Mariella Mulas
    Accetto il regolamento

    Nella mentale malinconia,
    ti seguo amore …
    Ti seguo nei giorni dei tuoi sorrisi,
    e richiamo il suono delle tue parole …
    Sono qui, in me,
    in questa malinconia
    che illanguidisce forze!
    Ti seguo ancora amore,
    negli occhi del tempo che passa,
    con gli odori che percepimmo,
    con i colori riflessi nello specchio
    del ricordo,
    e del tuo calore,
    alito di desiderio che va,
    insieme ai tuoi passi,
    inutilmente a chiederti di posare
    ancora su di me lo sguardo.
    Ma non ha resa di gioia
    quel raggio che attraversa
    capelli abbandonati,
    e non ha ragione l’oblio
    a far zittire pena …
    Ti seguo amore,
    mio solitario muto pensiero,
    mentre tu al sole
    lasci respirare i tuoi sogni,
    per me ora sconosciuti
    e ove per me non c’è più spazio
    di luce, solo frantumate pareti
    di nubi innamorate di cielo,
    che ti seguono anch’esse,
    unendosi prima di sciogliersi,
    come me,
    nei prepotenti rivoli
    di gocce scivolanti meste
    su selciati della lontananza.

  48. Io ti ho trovato
    Accetto il regolamento

    Mai
    potrebbe estinguersi
    quel flusso di sensi
    che implode
    frantumi di cuore.
    Io ti ho trovato
    in un seme di terra,
    universale incanto,
    quando la vita
    mi ha narrato
    di te.
    Smeralda Fagnani

  49. Giacomo Medina accetto il regolamento

    Veggiasi il capro tenero e quieto

    Veggiasi il capro tenero e quieto
    che in alta ripa ostel ritrova
    procel’ minaccia ancor ch’era mansueto
    d’animo sazio, più di là si mova

    Teco l’astro rallegro porti lieto
    sì che più il giovin agnello cova,
    esca a ver li frutti e lo vigneto
    che del tuo passaggio ei son la prova

    Sì che chiara beltà natura riporta
    li occhi miei ver tua angelica forma
    risana e ristora affranto il cuore

    Giaccia di nuovo la vita e il calore
    tra gli orti, nei semi speranza trasforma
    lieto spartano favonio conforta

  50. Melodia di un Angelo.

    Muore lo scintillio
    nel cielo
    e il sole lento va,
    mentre l’orizzonte
    si confonde,
    s’ode nell’aria
    una dolce melodia,
    l’ascolto,
    si arresta il cuore
    e il corpo mio si ferma,
    la musica mi prende,
    silente sto ad ascoltarla,
    sento la mano mia
    accarezzata,
    è lei la dolce nota
    della giornata,
    un sogno a occhi aperti
    innanzi a me mi osserva,
    un angelo si dolce
    mi accompagna
    mentre la musica
    già scolpita libra nell’aria,
    leggero come piuma
    mi lascio andare
    al suo volere,
    mentre le note
    consumano
    quest’aria che respiro,
    mi mostri il viso
    e nell’incanto tuo
    una stilla pende
    senza sapere
    ove andare,
    vorrei asciugare il viso tuo
    angelo mio,
    sembra una melodia
    in lacrime,
    mi manchi appena smette
    di suonare.
    Ricordati sei solo un sogno
    a occhi aperti,
    io ci sarò ogni volta
    che tu vorrai,
    sarò la tua musica
    la tua nota preferita,
    io ci sarò,
    sarò nell’aria che respiri,
    e nel silenzio della tua stanza
    pensami,
    cercami nei tuoi sogni preferiti.
    Giù 27/10/201318:30
    Di Giuseppe Morelli(siae)
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    1. L’ATTESA

      Mi è nemico il tempo
      arido e amaro
      che non sa più distinguere
      la mia presenza
      e la tua assenza.

      Mi è nemico il tempo
      gocciolio spasmodico
      sulla mia testa
      mentre attraversa le sue isole
      senza arrivare mai.

      Mi è nemico il tempo
      come roccia crudele
      passato a dipanare pensieri
      come reti intricate.
      E, nel silenzio
      di questo tempo avverso
      io ti aspetterò,
      come una casa vuota
      bianca di sole
      e profumata di salsedine
      in un giorno d’estate
      ove tu…tornerai
      ancora…ad abitarmi.

      Mariapina Abate

      ACCETTO IL REGOLAMENTO

      1. trovo che sia una gran bella poesia, essenzialmente realistica, improntata sul tempo, punto cardine reale della vita di ciascuno.

  51. Pensare
    Di
    Giovanni Maniscalco

    Un tavolo una sedia e una tazza di caffé
    Sto seduto a meditare e a chiedermi perché
    Provo a darmi le risposte alle mie mille domande
    Ma non so neanche perché mi interrogo da me!

    I pensieri sono strani perché ci fanno ragionare
    La ragione ci fa dire ciò che bene e ciò che male
    Forse meglio non pensare stare come gli animali
    Viver solo per mangiare e accoppiarsi come maiali

    Ma…

    Chi pensieri non produce non può mai veder la luce
    Ragionare e studiare questo è il cibo da mangiare
    se alimenti il pensiero il tuo corpo sarà sereno
    se lo coccoli e lo culli con un libro o una poesia
    troverai con certezza la tua luce nella via!

    Un tavolo una sedia e una tazza di caffé
    sto seduto a meditare con un libro fra le mani
    provo a darmi le risposte alle mie mille domande
    ora so il perché mi interrogo da me!

    Accetto le condizioni del presente regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali /Legge 675/1966) e D.L. 196/2003. Giovanni Maniscalco

  52. Il cuore del cielo

    La luna ricama
    di nere perle
    il mare della notte.
    Tra gli scogli bluastri
    fantasmi passati
    si levano all’alba
    in attesa del sole.
    Il cuore del cielo
    batte col cupo
    rumore delle acque
    e luci lontane
    urlano la loro pena
    nei silenzi delle maree.

    Accetto il regolamento

  53. TU MIA POESIA

    Scorri lenta
    dai cunicoli del cuore
    a tramutare colore
    di una pagina al suo candore,
    non restare nel profondo,
    vestiti di fiacca
    e d’inchiostro in punta di pennacchio
    sii refolo che batte
    sul foglio i giusti tratti.
    E allaccia i miei arruffati pensieri,
    del loro moto il turbinio frena.
    Prendi pure stelle ai miei capelli
    e dalle scarpe i suoni d’arpa
    ma l’anima tutta, poi ti prego, staccia.
    Portami con te
    baciando ogni mio perché
    e onda dopo onda
    spiaggiami su quel mare
    che tumultuoso
    di parole e quiete
    l’anima sa inondare.
    Sii fiamma del mio poetare
    e vento
    le vele delle emozioni
    a gonfiare.
    Dei versi annulla le tempeste
    e dipana le cupe nebbie,
    parlami ancora
    della rugiada che col sole gioca e scolora,
    disegna l’orizzonte che il suo viso arrossa
    quando terra e cielo accosta.
    E poi quando il silenzio è duna
    cerca gorgheggi di cielo
    mentre t’illumina la luna.
    Mia adorata,
    tu che mi hai spiegato
    come si possono amare
    perfino le bufere più accese
    ora questo tormento
    prova a mitigare
    ma gabbia agli strazi non disfare
    perché stanotte, oh mia poesia,
    in lago di lacrime tu potresti affogare.

    © Grazia Tagliente (tutti i diritti riservati)

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    1. questa poesia è uno spettacolo di emozioni, così forti e intense. Emozioni straordinarie che solo la poesia esalta la passione, smuove ricordi, diviene spazio ed essenza, allo stesso tempo, tutto spazia in un mondo surreale e dà voce al verso.

      1. Onoratissima per la bellissima “lettura” fatta a questa mia poesia! Grazie

  54. I CINQUE SENSI

    Niente ti spiega cosa senti.
    I cinque sensi,
    un altro muro.

    Vuoi l’ennesima definizione,
    cerchi un compagno,
    ma solo al buio
    vedi veramente ciò che c’è.

    Non vedendo il muro
    non hai limiti e paure,
    se ci sbatti contro
    era già in conto.

    Ma non lo ritieni un finale.

    Accetto le condizioni del presente regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali / Legge 675/1966) e D.L. 196/2003.

  55. LUNA (Antonella Cavicchioni)

    Pallido volto ammantato d’argento

    luce sicura di un mondo fatato.

    ti guardo e mi chiedo perchè sei lassù

    e poi mi ripeto che qui non c’è posto.

    Non c’è posto per quella chiarezza,

    per tutto il bagliore che rechi in te,

    per un, seppur minimo, slancio di beltà!

    ti invoco e ti vedo

    mi sembri guardarmi e parlare:

    “se quando sei affranta mi vuoi evocare,

    tu fallo…

    sarò lì per te,

    per farti lasciare quel suolo,

    per farti vagare nel nulla che nulla non è!

    Tu CHIAMAMI , ed io sarò lì,

    signora indiscussa del cielo notturno,

    maliarda materia di libri e poeti.

    tu chiamami ed io dalla terra ti solleverò,

    ti porterò nel posto lontano

    che dona alla mente ed al cuore calma infinita.

    e allora l’ho fatto,

    ho detto :”sai Luna, ti voglio parlare….”

    e tu mi sei stata a sentire,

    mi hai liberata dal peso del tempo,

    m’hai fatta sentire leggera e soave…

    io, per un momento, mi sono sentita felice!

    accetto condizioni e regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali
    a fini istituzionali – legge 675/ 1966 e D L 196/ 2003

  56. MARIO RIZZO 30.10.2013
    ACCETTO LE CONDIZIONI DEL REGOLAMENTO E AUTORIZZO AL TRATTAMENTO DEI MIEI DATI PERSONALI AI SOLI FINI ISTITUZIONALI L. 675/1996 D.L. 196/2003

    Madre

    Un affannarsi, in cerca
    di un fiore, per te.
    Nel giorno in cui,
    la Madre delle madri,
    apparve a noi.
    Tu, che dei giardini
    della vita, fiore gia’
    lo sei.
    Nasci e dai la vita.
    Fresca e profumata
    come rosa.
    Dal tuo stelo,
    nascono boccioli,
    che teneri,
    si stringono a te.
    Tu forte, gia’ vissuta,
    li ripari dalle intemperie
    del tempo.
    Ti vorrebbero sempre
    cosi’, vicino.
    Fieri della tua bellezza,
    non vogliono vederti
    appassire.
    Ma tu sai, che sei
    stato fiore.
    Hai donato al mondo
    la tua meraviglia,
    e un giorno di te
    restera’ il dolce tuo profumo.
    Ravanusa 13.05.2012
    Mario Rizzo

    1. è una poesia ricca di amore per la propria madre. Sicuramente, vuole essere l’esaltazione di un’essenza di tanta giovinezza, che nel tempo è andata a svanire. Resta, tuttavia, un gentile fiore o un bocciolo profumato, che nel ricordo, ritorna come nuovo, tutto il fascino mai perduto di una madre.

  57. paola belloni
    Accetto il regolamento

    il tuo sguardo

    il tuo sguardo cosi bello
    si posa sopra il mio
    alla ricerca d’amore

    quell’amore intenso
    che fà vibrare l’animo
    danza con me
    in teneri abbracci
    ed io come alta mare a ti cullerò
    e ti trasporterò lontano nell’oasi del tempo
    nella passione che arde
    avvolgendo di luce i nostri cuori
    in tumulto abbracciati
    tra anfratti di cielo graffiato di stelle
    e colorato dal nostro amore intenso

  58. Come un’onda

    Come un’onda il mio corpo
    sbatte con insistenza
    contro il tuo,
    forte come una scogliera,
    che bruscamente allontana,
    respinge.
    Riprova ancora,
    lambisce, avvolge
    la roccia aspra, tagliente,
    quasi indifferente.
    Respinta ancora aspetta,
    riflette paziente.
    Ritorna ad accarezzare
    con dolcezza, tenerezza.
    E non c’è più resistenza,
    non più indifferenza,
    c’è pace ora tra quelle rocce,
    solo un sommesso fruscio.

    Tania Scavolini

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    a fini istituzionali – legge 675/ 1966 e D L 196/ 2003

  59. SONO LE FOGLIE.

    Ho perso il mio fardello di spaventi,
    la sacca piena di divieti,
    quella tracolla carica di paure.
    Ora la schiena respira,
    la spalla è un soffio,
    il passo vento appena.
    Cammino e non mi sento.
    Sono le foglie,
    che ruotano e muovono sull’asfalto,
    a dirmi Tu esisti.

    Elena Mearini
    accetto condizioni e regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali
    a fini istituzionali – legge 675/ 1966 e D L 196/ 2003

  60. ASCOLTO LA PIOGGIA

    Questa sera, pare strano
    ascolto la pioggia.
    Cadono le foglie
    lasciando ragnatele
    di rami nudi.

    Diluvia sull’anima bambina,
    non attendo arcobaleni.

    La sera si sfalda
    come fango tra le mani.
    Cerco il profumo dell’acqua
    tra i capelli.

    Che silenzio, che Pace ..
    grido senza voce
    la mia preghiera !

    Autorizzo al trattamento dei dati personali, legge 675/1966 e DL 196/2003.

  61. ‘Ricordi di vita’

    Scivolo tra emozioni
    che avvolgono il mio cuore di malinconia
    Il mio sguardo si perde lontano
    dove i ricordi di te,
    sono sbiaditi dal tempo
    e solo le tue foto aprono la nebbia
    che ho nella mente,
    riportandoti vivida in me,
    rievoco il passato ove è tutto velato,
    gioie,
    speranze amore,
    dolore,
    attimi,
    che si sciolgono come neve al sole.
    resta il tuo amore che mi avvolge anche se non ci sei più.

    Maria Anna Dolceamore
    accetto il regolamento

  62. DI TE

    Ho ritrovato i tuoi accenti

    fra quelle righe disunite

    fra quei miracoli di parole

    che cieca ascoltavo

    fra un bacio dato e reso

    fra gli stropicciati sussurri

    delle stupite notti primordiali.

    Li ho scorti rovistando

    fra rami ombrosi nei miei sogni

    dove si celano petali scomposti

    sbiaditi di ogni impetuosa dolcezza

    dove non c’era notte

    che non recasse memoria

    d’ogni gioiosità scandita

    dall’unicità di questo amore

    che dolente s’attarda al perire.

    Vivi e confusi come allora

    nel morire dell’ultimo meriggio estivo

    passato fra le tue ciglia scure

    sfiorando l’inutilità di tutti i passi andati

    esclusi dal tuo petto

    come memoria futile dispersa
    e avversa al buio non temuto.

    accetto condizioni e regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali
    a fini istituzionali – legge 675/ 1966 e D L 196/ 2003

  63. COME UN GABBIANO

    Lascia che sia
    un gabbiano
    per sentir scivolare tra le ali
    il vento,
    per sfamarmi di luce calante
    di rosse spiagge sognanti,
    tiepide, deserte…

    ..lascia che scivoli ancora
    sulla rena salata
    per lasciar delle orme anonime,
    leggere, fragili,
    sul velluto ondulato
    di un’umida sera limpida
    soffice e taciturna,
    che solo alle onde parla…

    E poi…lo sai:
    il tramonto è ancora più bello
    se puoi corrergli incontro
    volando!

    Caterina Lanodi.
    Accetto regolamento

  64. Non puoi esistere

    È come se mancasse uno scalino,
    come se il sole non sorgesse mai,
    quando manchi tu
    io muoio!
    O meglio tutto diventa oscuro,
    senza vita.
    Soprattutto ora che mi rendo
    realmente conto di una cosa…
    se ti penso
    vado in fibrillazione,
    se non ti vedo
    soffro,
    se ti vedo
    sbaglio tutto e soprattutto
    ho un nodo allo stomaco,
    che non se ne va.
    Sto male, soffro e desidero.
    Desidero te fin dal primo
    istante.
    E ora che i miei pensieri sono solo per te,
    mi accorgo sempre più…
    che ti amo… e non posso.

    Autorizzo al trattamento dei dati personali, legge 675/1966 e DL 196/2003.

  65. PAOLO FARONI

    Accetto il regolamento e autorizzo al trattamento dei dati personali, legge 675/1966 e DL 196/2003.

    SENZA TITOLO

    I demoni
    di cui tanto si parla
    non sono la tempesta
    che squassa la superficie

    ma il placido stare
    dei relitti sul fondo

    tutto ciò
    che più non turba
    né fa tremare

    una vita senza lo schiaffo
    dei flutti

  66. SCORRONO LE ORE

    scorrono così le ore e i giorni

    dentro questa clessidra del tempo

    tempesta di sabbia che brucia negli occhi

    che forma dune d’inevitabile saggezza

    questo caldo che toglie respiro alla pelle

    zanzare che sibilano e già t’hanno succhiato sangue

    insetti umani che tormentano chi suda

    e aggiungono insofferenza a rabbia

    e scorre tutto e panta rei

    dune e valanghe s’accrescono

    come i pensieri nella mente

    a perpetuare un sogno d’incredibile follìa

    scorrono fiumi e nascono cascate

    kayac leggeri ci sostengono

    su incontinenti superbie e vanità

    che ingrassano gl’insicuri

    scorrono i minuti e scorrono gli anni

    e occorrono scuse e perdoni

    perchè non siamo mai abbastanza grandi

    di fronte alle nostre piccolezze

    ACCETTO IL REGOLAMENTO DELLA GARA

  67. Mario Uccheddu
    Accetto il regolamento

    Salvezza…

    Dai la forza a chi ha protetto e reso sacra la vita di colei che mi ha ucciso
    senza saperlo ha ucciso quel bambino che in noi stava nascendo
    aiutami a placare tutto ciò che ora tormenta il mio animo
    illumina la mia via adesso oscura
    rendi dolce questo dolore
    lenisci il bruciore di questa profonda ferita.

    Perdonala perchè non sà ciò che ha fatto
    portala così lontano da non farmi percepire nemmeno quasi il suo ricordo.

    Rendimi immune dalla malinconia dei giorni che verranno
    dimmi che tutto questo passerà presto
    e che ciò che ora mi atterrisce sarà solo un innocuo grido lontano.

    Perdonala perchè ora non può capire
    portala così lontano da non farmi percepire nemmeno quasi il suo ricordo.

    Testimone di una tragedia annunciata
    proponimi vie segrete per poter finalmente fuggire
    offrimi il gioco di prestigio perfetto così che io possa illudere me stesso che sia giusto
    che doveva andare così
    che tutto si supera
    che il tempo cancellerà ogni cosa.

    Perdonala perchè non sà ciò che ha fatto
    portala così lontana da non farmi percepire nemmeno quasi il suo ricordo.

    Rendimi capace di distruggere quel castello di sogni che dentro me ho costruito
    ho perso te,ho perso lei
    aiutami almeno a ritrovare me stesso
    dammi la chiave per aprire questa stanza chiusa
    l’aria e ciò di cui ho bisogno
    devo uscirne fuori per poter di nuovo respirare.

    Perdonala perchè ora non può capire
    portala lontano dalla mia testa
    strappala dal mio cuore
    portala lontano per sempre.

  68. ANNARITA FURCAS 4/11/13
    SUL FILO DELLA VITA.

    Il mio tempo
    trascorre
    tra ricordi pulsanti
    e realtà in fiore
    dove
    i profumi del passato
    si fondono
    con la musica
    del presente
    e io vivo
    in questa eterna
    armonia
    in equilibrio
    come un impavido
    trapezista
    sul filo
    sottile
    della vita…

    accetto il regolamento.

  69. MARINA BALDONI

    Oggi
    più di ogni cosa
    è vera la sua ombra.

    Netta e decisa.
    Tagliata a vivo.

    Di ogni sfumatura
    transitoria e bugiarda
    lisciata via.

    Questo
    oggi
    mi placa.

    Il mondo crudo
    ed uno sguardo preciso
    in luce e nero.

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  70. Simona Graniero 06/11/2013

    STATI D’ANIMO

    Scorre l’acqua limpida

    sui ciottoli argentati,

    il sole splende,

    il vento sfiora il viso giovanile

    di chi spensierato

    guarda al futuro

    fiducioso.

    Scorre il tempo,

    gli anni passati sono molti,

    il vento sfiora le rughe

    di colui che fiero

    si volge al passato

    malinconico.

    accetto condizioni e regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali
    a fini istituzionali – legge 675/ 1966 e D L 196/ 2003

  71. Dove si ferma il tempo.
    (Autore: Italo Zingoni)

    Nel tuo corpo di latte e di miele
    che staglia il tramonto
    in orizzonti ormai troppo lontani
    s’immerge il pensiero
    e in esso -distratto- si perde

    confonde del mare ogni tratto
    ogni più lieve sussurro
    si dipinge di rosso e di azzurro
    e cerca parole che sparge nel vento
    come fossero seme per un nuovo raccolto.

    -Li ho visti i tuoi occhi nel sole
    nel volto che s’apre al sorriso
    nel tenero abbraccio di un bimbo
    nel desiderio che brucia la pelle
    in un brivido appena accennato-

    Ti ho amato forse soltanto
    per questo attimo eterno,
    -quanto dura uno sguardo ?-
    un accenno, un richiamo, un momento
    il tormento dolce di un canto lontano.

    E’ incanto d’amore che leva il suo verso
    oltre ogni immaginabile evento,
    è il tuo corpo di marmo e di cera
    che modella un equilibrio perfetto
    in questo mio cuore, dove il tempo si ferma.

    accetto condizioni e regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali
    a fini istituzionali – legge 675/ 1966 e D L 196/ 2003

  72. PRIMA DEL TROPPO TARDI

    Lo sbadiglio dell’alba – mia Principessa –
    temporeggia in preliminari assenti e vivi.

    L’estro d’un tempo vagabondo slaccia scuce l’intimo sfila
    con mani di servo sognatore. La caccia al tesoro dei sensori.

    E polpastrelli suonano la pelle; ha voce l’arpa dei capelli.
    Labbra sfiorano le labbra: andirivieni di felicità.

    S’invertono sovente inizio e fine; silenzi di velluto regalati.
    Amplesso illimitato alla moviola.

    Ma si paga lo scotto desolante nell’ordito dei giorni dispettosi
    nel passarsi tra loro il testimone.
    S’impigliano menzogne mascherate passate e presenti
    edulcorate, contrapposte.
    Il sole s’impone prepotente e restano soltanto – ahimè – rimpianti.

    Il brindisi ruffiano da Margot… Il semiserio baciamano…
    la camicetta a rose mozzafiato… la passeggiata verso l’infinito…
    la mansarda sospesa tra le stelle…
    E tante occasioni da mordersi le mani.

    Intanto motu proprio
    da qualche tempo sogno disertore
    bandiera bianca agita al vento.

    Autore: Enzo Cavaricci: che accetta le norme del regolamento.

  73. Contavi gli anni tuoi
    e sorridevi al vento dei tuoi sogni “ CONTAVI GLI ANNI TUOI “
    di musiche e colori di tramonti,
    occhi socchiusi a bagnarsi di note
    immersa nella luce delle stelle,
    fremente di voglie
    inconfessate e trepide
    e con mille perché!
    E pensasti l’Amore, il primo tuo,
    quello già tante volte sognato
    come dolci carezze,
    come teneri baci,
    come ardite attrazioni
    di fiori non colti,
    e parole di miele
    misteriose e tremanti,
    scambiate in penombra
    a sognare l’eterno di un attimo,
    per mai risvegliare l’incanto più bello.
    E così che ti apparve quel sorriso infantile
    portatore di strane promesse,
    e fu tardi ma tu non credevi,
    non potevi capire lo sguardo sospetto,
    né l’amore accecato da luce sfregiante,
    quel toccare, frugare, quella mano rapace,
    quei sconvolti appetiti, a strappare, violare,
    quel far male, così tanto da urlare,
    e piangendo pregare, quanto male, ma tanto,
    che succede… quel sangue, le grida sbavate,
    quei grugniti da bestia affamata…
    No, non era più quel ragazzo del sogno,
    era male… sporcizia…
    era sangue… era caldo orrore paura
    con i sensi che poi ti lasciavano,
    ferita stranita stupita tremante,
    per assurdo vissuto e dolcezze crollate…
    illusioni deluse!
    E da allora capisti,
    e i colori divennero neri alla mente,
    che sfuggiva al ricordo, ma invano.
    E non più avresti amato, innocente creatura,
    mentre il buio portava soltanto terrore
    e gli sguardi ripulsa, e sentivi te sporca!
    A te piccola donna io chiedo perdono
    in nome di un mondo lontano da me,
    ma piangendo dispero un qualunque riparo,
    e il mio cuore è sconfitto, la mente impietrita,
    mentre l’Anima piange e il dolore si spande!

    Nicola Andreassi accetto il regolamento

    1. COLELLA ROSALIA 13 NOVEMBRE 2013

      Sono soltanto fiocchi di neve

      D’inverno lo sguardo
      così come il pensiero,
      non sentono il freddo!
      Vanno! Respirano il vento!

      Com’è frettoloso quel viandante
      che lascia le sue orme
      sull’immacolato tappeto
      steso sul suo sentiero!

      Che fanno quei pini
      messi tutti lì in fila,
      sembrano frati oranti,
      incappucciati di bianco,
      in solenne preghiera!

      Guarda! Sotto un cielo di latte
      si scioglie il candore
      di incantati cristalli
      volteggianti e distratti!
      Sono soltanto fiocchi di neve!

      COLELLA ROSALIA (ACCETTO IL REGOLAMENTO)

      1. Autore: Flavia Ricucci
        LA FIACCOLA CELESTE
        Il rosso del tramonto accende il fuoco
        dietro le sbarre l’ombra
        nella mente
        incatenato il tarlo scava all’indietro
        inutilmente.
        Nel gioco serio si rischia la candela
        rulla il tamburo la roulette gira
        il colpo non esplode
        manca il soffio.
        Buon compleanno amore. D’amore
        la morte si traveste cresce l’ombra
        accende la passione a mani spente.
        Alchimia ! La storia
        si combina alla memoria
        nei fuochi d’artificio
        oltre le sbarre pellicola a colori
        scorre l’infanzia. Sentenza
        in primo piano,
        bianco: e nero:
        In nome del popolo di Dio “il carcere ostativo”
        Le foto alla parete
        visi cari
        consumati di baci
        arsi d’amore.
        Il rosso della sera accende il fuoco
        oltre le sbarre un pipistrello vola
        le ali
        batte a vuoto.
        Gira cade sale
        al soffitto sale, chiude le ali
        e poi si lascia andare.
        La luna viaggia in cielo
        taglia il buio. Strisce d’argento
        sono appese a un chiodo
        si schioda il pipistrello
        prende il volo
        pende impiccato
        dal soffitto.
        Il giorno è giusto
        il fuoco è spento
        Catone oltre le sbarre inizia il viaggio
        guarda verso la fiaccola celeste.
        Accetto il regolamento. Flavia Ricucci

  74. Hai scavato nel mio cuore
    e ti sei impiantato lì
    come un albero divino…

    Mi aggrappo ai tuoi rami
    che mi sorreggono
    ogni giorno,
    mi portano in alto
    e mi fanno danzare…

    Come fanciulle del bosco
    mi nutro dei tuoi frutti santi e miracolosi
    che guariscono profonde piaghe del cuore.

    Le tue foglie stillano rugiada
    e mi coprono d’amore.
    Segnano il mio destino:
    nata e sepolta con loro…

    Dentro la tua scorza
    mi sento al riparo
    di ogni male.
    Nessun uccello rapace
    mi potrà aggredire.

    Mi abbraccio fortemente
    e mi accarezzo..
    Parvenze umane?

    No….
    …ninfa…

    La tua linfa mi penetra le vene
    e le dilata….
    dipinge il mio sangue.

    Abbracciata al tuo tronco
    mi fondo nel silenzio
    dei tuoi pensieri lontani.

    Amadriade tua,
    scordo di essere viva
    per poter rinascere in te,
    …con le nostre radici…

    Accetto il regolamento

  75. “Chiudimi gli occhi con una carezza ed un bacio.
    Spingimi dentro sogni che non avrò.
    Fammi sperare in un risveglio con le tue braccia
    attorno al mio corpo.
    Respirami vicino lentamente.
    Sussurra parole rassicuranti,
    inventami storie da vivere …
    Ma, soprattutto, fatti trovare vicino al mio letto domani mattina.
    Ritorna da me.”

    (Anna Arpinelli – Accetto il regolamento)

  76. OGGI NASCI

    Così lo udii pregare:
    «Oggi nasci.
    Ne sei sicuro?
    Lasci un placido lago tra le tenebre
    in cambio d’un respiro.
    Sottili palpebre
    sono la distanza fra te e il sole.
    Così – raccontano – un guscio denso, opaco
    di greve materia si schiuse nel buio
    ringhiò e fuggì uno scoppio di luce.
    E accalappiò lo spazio
    col guinzaglio del tempo
    e furono galassie, stelle, alberi, mare.
    E chiamarono quella vastità
    inesplorata intoccabile
    il nulla.
    Da quella pienezza tu giungi
    da dove tutto è incompiuto
    e galassie, stelle, alberi, mare, uomini
    gli uomini
    sono il nulla che dovrai esplorare.
    Tutto, conoscerai tutto
    la sua sterminata nullità.»
    Si deterse la fronte, pianse e svanì.

    Fabrizio BREGOLI – Accetto il regolamento

  77. Morti

    Ci sono docili morti,
    mentre a volte
    ci sono morti,
    morti stregate.
    Esse sono morti
    arpie come
    malvagie streghe.
    Mietono vittime
    che hanno generosità d’animo.
    Cosi è successo
    a Giuseppe,
    una morte arpia ,
    lo ha portato via.
    La sua giovinezza
    essa ha stroncato.
    In tutto questo
    l’amore per il giusto lavoro
    forse ha peccato…

    Maria Rita Spera accetto il regolamento

  78. Arena Maria Grazia 08/11/2013

    Il mare

    limpido e sereno,
    sconfini negli occhi e nell’orizzonte.
    La mente si apre, si smarrisce.
    Fratello mare…
    Tu che credi di avere un Dio
    che ti comanda,
    la tua libertà è immensa e vasta.
    Amico mare…
    Doni forza e serenità,
    ogni spirito turbolento
    sai acquietare.
    Caro mare…
    La tempesta sai scatenare e
    tra le braccia possenti, le tue onde,
    sai cullare pace.
    Oggetto di talune paure
    verso l’infinito l’ignoto!

    La burrasca dell’anima
    si avventa e
    si fa grido.
    Il vento lo rende silenzio
    ai orecchio che sa tendere.
    Sentore salino diffuso
    spingi all’immortalità.

    Nel cuore s’ode
    lo sciabordare delle onde.
    Piedini di schiuma di gitana
    bagnata dalle acque.
    Danza distratta
    leggera di brezza naturale,
    ritmo di tamburi.
    Spargi felicità,
    salendo fino alle stelle.

    La solita voce pervade,
    la tua eco,
    il tuo apparente silenzio
    rimbomba impervio.

    Uomo libero tu rendi.
    E sei luogo incantato dentro cui
    l’anima volge verso l’onda.

    Nel limpido dell’ azzurro,
    sospeso tra le acque
    decido di immergermi nel tuo sacro silenzio.
    Con la speranza
    di ricominciare.
    Le parole non hanno più valore,
    ormai hanno preso il volo
    per un cielo diverso.
    Sei pari all’ inesauribile
    e mai nessuno potrà sottrarti signoria.

    Accetto il regolamento sopra indicato

  79. accetto il regolamento

    Strappi d’azzurro
    *****
    Dividiamo i giorni
    da sempre,
    come il pane
    e raccogliamo
    le briciole dei sogni,
    passeri golosi
    sulla rena del tempo.
    Ti cammino accanto
    e mi sembra
    di aver rapito il cielo,
    lassù,
    dove strappi d’azzurro
    si affacciano
    tra merletti di nuvole.
    Voliamo
    le nostre fantasie,
    in un battito d’ali,
    sospeso
    su un cuscino
    di vuoti malinconici,
    aspersi di colori tenui.

    Maria Cavallaro

  80. Accetto il regolamento.

    ROSSO III (Vincenzo Reale)

    Divina essenza
    dalle rosse sembianze.
    Candide mani
    infondono speranze
    senza spazio
    né tempo.
    Immortale l’attimo in cui
    scoppiettanti sguardi
    si avvolsero in un tornado
    di rosse, travolgenti fiamme.
    La folle costruzione,
    forse illusoria,
    di un futuro vicino e lontano,
    perfettamente imperfetto;
    di due mani che,
    all’albeggiare,
    sono ancora unite.
    Fugaci speranze, erranti
    tra innumerevoli ricordi,
    trapassano una rossa
    nebbia nell’indefinibile.
    Cavalcano fieri
    i migliori pensieri
    nell’infinitezza della gioia,
    nell’atemporalità del tuo
    essere.
    “Ciao, come stai?”.

  81. RIMEDIO

    l’albero orizzontale
    ha catturato un sorriso
    lo tiene stretto nella corteccia
    lo difende dal vento…
    vento che soffia senza rispetto
    e strappa radici e ricordi
    con l’insolenza di chi non chiede permesso

    s’è perduto distante…

    ora che l’aria tace
    l’erba umida s’è addormentata
    su quel sogno di sorriso.

    Fiammetta Campione
    accetto il regolamento sopra indicato

  82. Sei Tu

    Guardo lo specchio,

    lo specchio ti guarda…

    Sei tu nel riflesso…

    Fantasma di te

    è con me,

    è in me,

    respira,

    sorride,

    vive la sua forma.

    La tua immagine naviga nell’anima mia.

    Ti guardo nello specchio

    mentre attendo un tuo segnale

    alla finestra della mia malinconia.

    Sei un pensiero,

    sei un sogno,

    sei un istante,

    sei qui, nella mia mente,

    in questa lunga estate

    di delirante normalità.

    Lanza Francesco Accetto il regolamento

  83. CAMERE OSCURE

    In preda al disordine, alla costernazione
    spiegavo la nebbia ai privi di vista
    ai tavoli inclinati dei bar di terza fila
    dai flipper assordanti di luci fioche…
    Bambole d’organza tribolano immobili
    su copriletti ocra in finta seta
    in piccole camere oscure appese a un filo
    su nuove strade sei piani più in basso…

    Bicchierini d’anice disincrostano accidia
    ferraglia rugginosa china al tormento
    calendari ingialliti da fiati grevi
    gemme d’ambra corrose dal lamento
    di vecchie credenze impiallacciate
    infestate da fantasmi in carta crespa
    con le puntine agli occhi, allo sprofondo
    in cassetti pregni di pece greca…

    Roberto Marzano (accetto il regolamento)

  84. Leone Maddalena 14\11\2013

    Nebbia

    Ed eccomi qui,ancora qui a guardare le gocce che scendono, una ad una.
    Fuori piove,è tempesta,gelo,
    ma in realtà è gelo dentro di me,
    neve,burrasca,una valanga di emozioni mi pervade mentre muoio dentro
    muoio per noia,
    muoio per solitudine,
    muoio perchè chi ho tanto amato non c’è più,
    muoio perchè vorrei far compagnia solo a te che sei lassù
    muoio per morire mentre tu, altro tu, che ti vanti di capire, te ne stai adagiato su di una sedia mi guardi
    con aria stranita di chi non capisce questa pazza
    che altro non chiede se non un pò d’amore,
    D’altronde chi può?
    Chi può capire cosa si ha dentro?
    Vorrei volare via,
    prendere tutto ciò che è mio
    quando mio non è nulla
    invece resto qui
    tra paranoie,consapevole dei miei errori.
    E’ solo allora che ti rendi conto che questa è la vita:
    Un mare in tempesta;
    Moriamo quando un amore muore
    diamo tutto e in cambio?
    Solo pioggia,solitudine del cuore,solitudine dell’anima.
    Solitudine di chi è già solo e ha perso tutto,
    solo chi se n’è andato poteva capire,
    solo chi se n’è andato MI CAPIVA
    il resto è nebbia perchè infondo la vita è questo:
    nebbia.
    Non possiamo sapere purtroppo chi c’è al di là di essa
    e come possiamo sapere se non sappiamo nemmeno in noi stessi cosa c’è al di là di questa nebbia…
    Leone Maddalena (accetto il regolamento)

  85. Perdersi

    Dissolversi sotto una metro,
    Spegnersi nel nulla,
    Dando così retta all’ interiore spettro
    Che nel mentre si burla.
    Tutto è scomparso,
    Come fumo,
    Che nell’ aria vien disperso,
    Lasciando in gola il grumo
    Malsano,
    Sovrastante,
    Intanto che scorre l’inascoltabile brano
    Tra le mura di una città impenitente.

    Raffaele Rovinelli (accetto il Regolamento)
    (Avvisami per email)

  86. MARIA ANTONIETTA SECHI 15 NOVEMBRE 2013

    Armonioso intreccio

    Deserta spiaggia
    spazzata dal maestrale
    detersa dalla pioggia
    dall’onda lambita.
    Connubio ancestrale
    di mute parole
    son
    intreccio di suoni,
    eccitati dal vento
    in amplesso di odori,
    profumi, sapori.
    Ambita solitudine,
    immersa
    nel concerto,
    vibra l’anima
    nello splendor di serto.

    MARIA ANTONIETTA SECHI ( accetto il regolamento )

  87. LA CAMPAGNA GELATA

    C’è una campagna ghiacciata tutt’attorno bianca di imbarazzo
    e il tuo profilo duro è un altro inverno crudo come questo
    privo del gioco accomodante che culla l’alternanza

    un piccolo coriandolo slavato lasciato a sgocciolare appeso a un filo lento
    su questo dorso carsico di ruvida amarezza legato intorno al collo a soffocare

    la voce all’orizzonte fuggita e rimbalzata ora non è che un rantolo agitato
    che brucia di gelo gravido la pelle d’oca dell’asfalto

    mentre la mia auto scheggia altrove mangiando altra polvere salata
    io invece qua rimango, ad urtare ancora nei tuoi occhi dolci di settembre
    accecato dal cielo azzurro riflesso negli specchi umidi del pianto.

    Piero Saguatti

    (accetto ogni clausola del bando)

  88. Accetto regolamento

    Nel tramonto dei miei pensieri

    Ho aspettato il sole andare via dietro colline scure
    coprono pensieri, nascondono paure.

    Il cielo è dipinto di rosso
    pennellate di vita segnano la via a voli di aquile serene,
    respiro profondo al mio sospiro, chiuso

    A quando l’alba ha destato occhi dalla notte insonne
    per l’ultimo bacio dato,
    per l’ultimo sguardo regalato.

    Ed ho cancellato dalle labbra secche l’amore per te
    ricordo di parole inventate,
    ricordo di un’estate finita.

    I miei occhi hanno pianto gioia, dolore
    lacrime vuote han bucato foglie cadute troppo in fretta
    su orme dimenticate.

    Passi che non tornano a calpestarle
    aspetto il sogno di questa notte, guardando quel tramonto
    ed il volo di un’altra aquila
    che mi porti lontano.

  89. Nel mio sogno

    E’ lontana la notte
    chiudo gli occhi e aspetto
    il sonno,
    come una nuvola m’avvolge
    e ti raggiungo,
    sei acqua cristallina
    nel mio deserto.
    Dormirei per sempre
    per viverti
    nel mio sogno
    in eterno.

    Autore: Paola Pittalis

    accetto il regolamento

  90. Un attimo di piume e catrame,
    stasera le stelle fanno la verticale
    e attraversano il ghiaccio celestiale,
    ma non ho che due mani per il perdono
    e un goccio di sanguigne tristezze.

    Le anime che mi abitano,
    quasi sempre,
    hanno buone intenzioni,
    un sipario di sogni sgozzati
    e specchi in frantumi.

    Quanto sta per giungere,
    è il martirio delle acque senza foce
    o una piccola mareggiata
    che asciuga il piede,
    ignara dell’eterno suo copiare.

    Sono il coltello e la piaga,
    il principio e la fine del marchio
    che popola il cielo di fantastiche ustioni.

    La carta è pregna di un tempo minuto
    di ogni cosa che c’è e non ho avuto.

    Stasera le stelle fanno la verticale.

    Monia M.

    Accetto il regolamento.

  91. Il messaggio.

    Gli ulivi danzano tra colline
    inzuppate, al ruggire del tuono,
    solcate da correnti veloci
    e tendono i rami
    alle pioggia che cade, scrosciante,
    da nubi dal colore di pece.

    Un raggio di sole che filtra
    e scompare.

    Gli ulivi danzano
    nei lampi di luce.

    Tra la terra e il cielo
    un battito di ciglia.

    Stefano Caranti, accetto il regolamento.

  92. SEI ANDATA VIA

    Sei andata via
    ed ora il mio mare
    non ha più cartoline

    Passeggio litigando
    col tuo ricordo che mi odia,
    soffiando come un gatto
    disturbato nel suo sonno.

    Sei andata via
    ed ora i miei sogni
    non hanno più cassetti.

    Consumo veloce
    frugali pasti di rimorsi
    affogati nel liquore amaro
    di un sentimento tradito.

    Sei andata via
    ed ora la mia speranza
    non ha più illusioni.

    Osservo impotente
    la tua immagine sbiadire
    inchiodata in una foto
    che il tempo già divora.

    ( Mauro Bompadre)

    * Accetto il regolamento

  93. Accetto il regolamento
    Andrea Vanni
    A Pietro.
    Avrei voluto, seduti accanto su una spiaggia davanti al tramonto,
    spiegarti il miracolo dello scivolare leggero del sole oltre la linea del mare,
    raccontarti del movimento greve dei pesci sul fondo marino senza colori,
    farti capire il volo misterioso degli aquiloni,
    mostrarti l’austera sicurezza dei gabbiani in volo nel libeccio più violento;
    avrei voluto parlarti di terre lontane,
    di genti diverse,
    dell’ amore viscerale per la mamma,
    dell’ amore passionale per una donna,
    dell’ amore senza limiti per i figli;
    avrei voluto insegnarti il bene,
    l’onestà,
    la voglia di vivere comunque,
    avrei voluto accompagnarti lungo la tua giovinezza,
    la tua maturità,
    avrei voluto viverti accanto per gioire della tua gioia,
    per sostenerti nelle difficoltà,
    per veder realizzare i tuoi sogni:
    tutto questo avrei voluto per te, piccola anima mia.
    E invece la tua mano ormai fredda ha lasciato la presa del mio indice,
    ha sfiorato perduta il mio palmo
    e si è abbandonata per sempre.
    Sospeso, ho carpito l’ ultimo tocco del tuo cuore dolente,
    ho sfiorato i tuoi riccioli biondi,
    ho baciato la tua guancia di seta:
    mi hai lasciato all’ aurora della tua seconda primavera,
    impietrito nel frastuono del tuo silenzio,
    disperato per un discorso troppo presto interrotto,
    fatto di parole mai dette,
    di concetti mai espressi,
    di acerbe speranze ancora in divenire.
    Ti è mancato il tempo,
    ti è mancato il tempo per tutto:
    e mentre te ne vai, mi lasci qui
    in una caduta senza fine nel baratro,
    giù verso il fondo,
    aspettando il tonfo del mio corpo e dei miei sensi :
    troppo cruda è la condanna di sopravvivere ai bimbi,
    troppo ingiusto morire a due anni.

  94. IL SOGNO DI TUTTI

    Divenne, di ciascuno,
    il sogno di M.L.King:
    tutti gli uomini uguali,
    anche se di colore diverso.

    La marea di applausi
    sanzionò il messaggio:
    crebbe come un’eco
    oltre i confini dell’impossibile.

    Si trasformò in universale coscienza
    la nobiltà dell’uomo
    a prescindere da razza,
    luogo, famiglia, intelligenza.

    Non era utopia, quel sogno,
    né per il momento, né per il mondo:
    le onde dei tempi
    erano ormai a riva.

    Tutto sembrava maturo
    per sciogliere il sogno:
    farlo diventare realtà
    nella luce dell’uguaglianza.

    Non dovevano tornare indietro
    le onde , a rischio di terrificante
    tsunami distruttivo della storia
    e delle speranze sospirate da secoli.

    Si schiusero gli sbarrati varchi
    di forzata apartheid,
    nella corsa verso le libertà
    negati per interesse.

    Iniziarono furibonde lotte,
    appoggiate da provvidenziali
    luminari del potere,
    che aprirono le porte a tutti.

    E fu vittoriosa guerra,
    purificata dal sangue di eroi,
    pietre miliari del progresso,
    giustificato ed atteso.

    (accetto il regolamento)

  95. Il bosco delle fate.

    Seguimi ti prego seguimi….
    Seguimi ,ascolta il gorgoglio della fonte
    immergi il viso nella concavità del palmo
    e placa la tua arsura nel sospiro della rosa.

    Sarà vertigine questo eterno rifiorire di stelle
    nel fascino inquieto di una temuta profezia.
    Venti ardenti suonano una chiara melodia
    nel sacrale silenzio di una chiesa in rovina

    Ma se tu mi seguirai al limitare del bosco
    troveremo fate benevole che danzano la notte
    e con fili d’erba novella e polvere di luna
    intrecciano ghirlande di versi e approdo d’incanto.

    Io potrei amarti con il respiro di un arpa antica
    le mani poggiate sulla porta chiusa a pezzo di cielo
    che non comprende questo volermi consumare
    nella stanza vuota del tuo amore malato.

    Solo gli occhi lo sanno e sgranano il tempo,
    non c’e antidoto alla crescente malinconia,
    si fa ispida la parola ,la mano stretta in pugno
    e l’orgoglio recita il cordoglio sospeso tra i denti

    Accetto il regolamento

    Luciana

  96. Nome: Giorgia
    Cognome: Spurio

    La sottoscritta Giorgia Spurio, nata il 21/12/1986 a Ascoli Piceno, accetta il regolamento.

    La giostra stonata dei carillon

    Giravano… come piedi su di una giostra,
    e un carillon scarico su di un chiostro,
    e un riso –grigio- come il muro e il muto dei filmini.

    Si impigliavano… come piccole foglie secche,
    e una pace sospirata dai flauti che provengono
    dalle classi e dalle scuole, e da quelle righe
    di grembiulini e fiocchi.

    Si ammassavano… come fogli in un cesto,
    brutte copie e scarabocchi, di romanzi mai iniziati,
    come scrivanie sul chiudere di legno gli occhi,
    palpebre sfiorate dai libri, e la copertina
    che sapeva ancora di nuovo.

    Erano così i pensieri, spettri e manigoldi,
    pirati e attaccabrighe,
    ed io guardavo il vestito, e sotto le calze
    ricordavano i carcerati,
    ma io –cercavo i tuoi occhi-
    ma io –singhiozzavo i tuoi pianti-
    ed io… non osavo chiamare,
    nemmeno pensare di nominare,
    le sillabe che componevano la tua identità.

    Il tuo silenzio mi narrava storie,
    di quella terra che ti accolse
    e ti fece innamorare,
    e di quella coperta rossa
    per coprire il freddo delle gambe,
    e per asciugare… ogni smorfia,
    cancellarla, come su di una lavagna
    il suo bianco gesso.

    Avevi i capelli legati…
    Davanti allo specchio
    -sai, quante volte-
    Ricordai che li scioglievi
    -lunghi, e castani-
    mentre mi raccontavi le fiabe
    per farmi addormentare.

    Ed io chiudevo gli occhi,
    le tue dita sulle mie,
    il tuo bacio sulla mia fronte,
    ma tra le ciglia ti sbirciavo,
    regina senza diadema,
    con il collo inclinato,
    verso la nostra finestra,
    ad attendere… mio padre.

  97. Daniela Giorgini – Sezione A – Accetto il regolamento

    “L’Amore è la forza della vita”

    Stanotte tornerai
    ed io sarò qui.
    Non temere di svegliarmi,
    ti starò aspettando.
    Ti scalderai
    tra i miei abbracci di sole
    e sprofonderai
    tra piume di baci.
    Perché non ho altra forza
    che l’Amore
    per donarti la mia vita.

  98. CAMMINANDO SUL BAGNASCIUGA
    Esploro l’orizzonte dietro i ricordi dell’estate
    Nei fruscii di spighe
    Nelle memorie ascensionali di altri giorni.
    Cerco di catturare la distanza che ci divide
    Come limitare ultraterreno
    Per sottrarre alla tua voce
    Le note per la mia sopravvivenza.
    Mi tramuto in farfalla
    Ali che si spalancano e si riflettono
    Nell’armonia di perle e lievi trasparenze di gusci
    Per meravigliarmi dei vortici dell’aria
    E dei profumi dei segreti del mare
    Osservo la fatuità dei passi sulla sabbia
    Taciturni nel tramonto che si ostina
    A voler diventare notte.
    Fin dove potrò leggerti negli occhi?
    E’ il momento del nostro commiato ora.
    Le tue orme assomigliano alle mie
    E per questo non ci lasceremo mai.
    Gabriella Pison(accetto il regolamento)

  99. OLTRE

    In questo abbraccio d’inverno,
    la luna indossa
    un peplo di zafferano intenso
    ed intorno
    un silenzio affilato
    taglia il gelido buio
    che soffia
    nella notte appena partorita dal cielo.
    Attendo il giorno,
    mentre annuso il vento
    ed il tempo arrugginisce
    di un’ansia dolente
    il mio ossidato cuore.
    Mi pervade
    l’atavica paura
    di non superare il muro
    dei miei infiniti limiti…
    …ma già è domani
    ed inseguo l’oltre.
    Fuggo
    oltre il confine
    di tristi pensieri
    per ricucire
    la mia anima recisa
    che
    adagio, adagio
    guarirà.
    Sì, guarirà.

    Accetto il regolamento.

  100. PORTA DI VETRO

    Hanno bussato forte
    alla mia porta,
    hanno bussato forte
    da trapassarmi il corpo.
    Questo buco vuoto mi duole,
    sono morto.
    Hanno bussato forte
    alla mia porta di vetro;
    non ritorno.

    BIASOLI MARIA CRISTINA
    ACCETTO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO

  101. <<<<<>>>>>>

    Nel nero soffiai su quella pasta vitrea verde strappandola alla terra per conservarne il sapore nell’abbocco rosso di un cannone che spara luce per tutti i colori che sei.

    PAPAVERO ROSSO (ACCETTO IL REGOLAMENTO).

  102. Sandra Ludovici

    TU LUNA

    Falce dorata, tu luna in cielo
    Dolce compagna degli amanti
    Frughi nel buio e tra lucenti stelle
    A caccia degli amori e dei pensieri
    Come lucciola tra le ombre della sera.
    Occhi umidi corrono a te
    Come gocce di rugiada sui petali di rosa
    A scrutare con ali di farfalla
    I sentieri della mente e dell’anima.
    Ogni sospiro come alito di vento
    Sussurra all’orecchio dolci parole
    Per riempire il cuore d’ogni delizia
    Per volare con ali d’angelo
    Nell’androne quieto di ignoti silenzi.
    Pallida Dea, tu luna in cielo
    Serena messaggera dei sogni
    Illumini questo azzurro pieno di pianto
    Conforto del dolore e dell’angoscia
    Come madre che tenera avvolge.
    Dicci com’è il colore della speranza
    Dicci che il tempo non è immobile
    Dicci che le dita afferrano il destino
    Dicci che la vita sboccerà come un fiore.

    Accetto il regolamento

  103. Accetto il regolamento Sezione A

    E se…

    E se tu non ci fossi
    Il mare non avrebbe gli abissi,
    la primavera la dolcezza dei prati
    e la notte sarebbe ancor più buia.

    E se tu non esistessi
    L’amore conoscerebbe i confini della vita,
    il cuore non parlerebbe all’anima
    con le parole scritte attraverso l’infinito degli occhi.

    E se tu non mi amassi,
    sarei una stella spenta senza cielo,
    una piccola briciola di tempo persa nel mondo.

    E se tu non mi abbracciassi
    Diventerei l’anonimo assenso di un tramonto
    Che abbandona il giorno senza colore.

    E se il tuo affetto
    non avesse scritto la nostra storia,
    adesso non sarei qui a farne memoria.

    Un ‘se’ abbandona la sicurezza di un gesto,
    ma tu non mi abbandoni mai…..
    ….il mio ‘se’ racconta la dolce paura di perderti
    Nell’immenso respiro di una vita
    Che mi inebrierà del tuo amore per sempre.

    Francesca Ghiribelli

  104. ASCOLTA

    Ascolta il passo breve delle cose.
    Guarda l’ombre lunghe,
    del tramonto della sera,
    ormai vicina.
    L’amica mia mi attende.
    Forse aldilà, appena aldilà,
    di queste piccole cose,
    con le quali gioco ancora.
    Darle il benvenuto?
    Accoglierla con rancore?
    Non mi importa.
    Lascio a lei l’incomodo.

    Il mio sguardo
    ormai è fiamma spenta.

    Il mio pensiero non ha spigoli,
    né debolezze lungo la via.

    Il mio amore è una colomba
    con le ali amputate.

    Accetto il regolamento

  105. NICOLA MATTEUCCI 16/11/2013

    Era bello essere piccoli
    giocare a nascondino per modo di dire
    lì appartati fuori dal gioco
    e intanto scoprirci altri nascondigli

    Mentre gli altri pensavano ad altro
    noi pensavamo ad un modo per diventare grandi
    sciogliendo trecce e sbottonando calzoni
    senza un tipo di bacio già catalogato
    senza la manualità rugginosa delle mani

    Era bello fare la conta ad occhi chiusi
    e riaprirli dopo secoli nel cortile vuoto
    Era solo il primo mestiere gratuito dell’eterno cercatore
    che ci avrebbe lasciati respirare per un po’

    Passavano millenni in un giro d’orologio
    e il tempo ci sfilava i vestiti con la gramigna rimasta attaccata
    Solo dopo il gioco ci si rende conto
    che per un quarto d’ora soltanto si nasconde l’amore al mondo

    Dopodiché il mondo si accorge
    del perché teniamo le mani giunte dietro la schiena
    A quel punto o corriamo verso il muro per toccarlo
    o bestemmie e preghiere lo tirano giù

    NICOLA MATTEUCCI (ACCETTO IL REGOLAMENTO)

  106. TU LUNA

    Falce dorata, tu luna in cielo
    Dolce compagna degli amanti
    Frughi nel buio e tra lucenti stelle
    A caccia degli amori e dei pensieri
    Come lucciola tra le ombre della sera.
    Occhi umidi corrono a te
    Come gocce di rugiada sui petali di rosa
    A scrutare con ali di farfalla
    I sentieri della mente e dell’anima.
    Ogni sospiro come alito di vento
    Sussurra all’orecchio dolci parole
    Per riempire il cuore d’ogni delizia
    Per volare con ali d’angelo
    Nell’androne quieto di ignoti silenzi.
    Pallida Dea, tu luna in cielo
    Serena messaggera dei sogni
    Illumini questo azzurro pieno di pianto
    Conforto del dolore e dell’angoscia
    Come madre che tenera avvolge.
    Dicci com’è il colore della speranza
    Dicco che il tempo non è immobile
    Dicci che le dita afferrano il destino
    Dicci che la vita sboccerà come un fiore.

    SANDRA LUDOVICI – ACCETTO IL REGOLAMENTO

  107. Quando le luci della notte…

    Quando le luci della notte
    sembrano diffondere
    un chiarore rosato,
    lo stupore ti prende.
    È l’aurora.
    E guardi il mare
    dietro i rami di un ulivo
    appena distinto dal cielo.
    Il blu notte si tramuta in azzurro
    e poco dopo in celeste.
    Tutto è più chiaro.
    Ed ecco che i mille pensieri
    vaganti nel buio,
    confusi e pentiti
    per il sonno turbato,
    si alzano in volo
    e diventano uno,
    libero e sereno.
    È l’alba.
    Ora si sente soltanto
    il cinguettio del cuore.

    24 luglio 2008

    Accetto il Regolamento
    Autrice di “Quando le luci della notte” Franca Palmieri

  108. SONO QUI

    Ti aspetto sulla riva del mare,
    mio dolce sogno.
    Sdraiata sulla fresca sabbia
    slaccio la fantasia
    e con lo sguardo viaggio
    nello spazio celeste.
    Il buio della notte
    spoglia le stelle,
    che nude
    come timide fanciulle
    donano la loro purezza.
    Sento sulla pelle
    l’ardore stellare che mi pervade..
    Dardi di brividi saettano il corpo..
    La mia bocca brama
    l’umido di un bacio focoso
    e le mani afferrano la sabbia
    agognando la forza di un abbraccio.
    Sulla riva del mare
    mi abbandono al desiderio
    di averti accanto,
    mio dolce sogno,
    mio unico pensiero.

    Tanya Georgieva
    (Accetto il Regolamento)

  109. M’ha visitata stanotte
    un sogno lontano.

    Un fantasma di pizzi e d’argento
    ha percosso con morbido piede
    il mio cuore.
    I laceri veli del Ragno ne vibrano ancora!

    Poi, l’ha inghiottito una nuvola

    silvana sonno – accetto il regolamento

  110. DOVE IL SOLE INCONTRA IL MARE

    In quel punto 
    così accecante da fissare
    il sole incontra il mare.
    Lampi e guizzi
    sferzano gli occhi
    come polvere lucente
    proiettata nella vastità.
    Ma oltre ancora
    dove lo sguardo ha già ceduto
    ecco la dimora
    dei sogni e dei desideri
    di tanti innamorati.
    Là son celati anche i miei:
    attendo il tempo 
    perché virtuosi
    si trasformino in realtà
    con la forza del cuore.

    Carlo SORGIA
    DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO.

  111. COSI’, T’ASCOLTO

    E dopo tanta strada
    percorsi di campagna
    e sole ardente
    eccomi dinanzi a questa casa
    che il tuo riposo accoglie.
    Esito.
    L’ho atteso questo momento
    come immaginar
    non puoi.
    Ed ecco che ti vedo.
    Un abbraccio
    una carezza
    un bacio
    l’espressione del tenerti
    Dentro
    da sempre,
    la comunicazione d’un sentimento
    Poi è nel fiume di luce
    dei tuoi occhi
    che mi immergo
    senza parole
    del tuo splendore pago.
    Lascio che sulla tua
    sia la mia mano a parlare.
    E Tu
    senza parole
    dolcemente
    di Te mi parli
    Così,T’ascolto…

    La soprastante poesia è opera del lio ingegno.Accetto e sottoscrivo termini e condizioni del concorso.La mia mail è mariocalzolaro1940@tiscali.it
    Mario Calzolaro

  112. IL MIO PUNTO FERMO
    fedeli sandra
    dichiaro che la poesia è opera del mio ingegno e accetto il regolamento

    la mia mente voglio svuotar,
    un altro contenitore devo trovare,
    per travasar questo multiplo di pensieri
    che il mio cervello, fanno otturar.

    Quel vuoto devo riempir:
    con lacrime, sì, ma anche,
    gioia, voglia di vivere, tranquillità;
    pace, serenità, tanta generosità,
    quel vuoto voglio ricolmar…………………..

    Ricordi, echeggi di voci accese, sorrisi donati,
    parole, gesti, momenti vissuti,
    che nessuno mi potrà rubar.

    Questo io voglio, desidero.
    Fermare quel punto,
    tornare a capo, e libera nell’aria, volteggiar.

  113. c’è un pezzo di luce
    che resta fra i miei capelli
    ricordo dei tuoi baci e di una nuova creazione del mondo

    c’è un pezzo di luce
    che guida lo stesso respiro, le stesse mani al volo

    c’è un pezzo di luce
    che sta al timone,
    che alza il plastro dell’tempio sorridendo nel Sole:

    il richiamo dei sogni…!

    c’è un pezzo di luce
    fermato nell’altro occhio di Cricket: niente,
    niente va perso, tutto va re-reinventato

    c’è un pezzo di luce
    che resta,resta fra i miei capelli

    – il richiamo dei sogni –

    Ana Olimpia

    [ Accetto il regolamento del concorso.]

  114. Benedetta Pignataro 16-11-2013
    Accetto il regolamento

    Che gli angeli siano con te!
    Ti sei appena coricato, amore mio,
    ti vedo così piccino in questo lettino,
    così delicato e indifeso ma fiducioso!
    Pongo una mano sui tuoi capelli
    E ti auguro buona notte con un bacino:
    “Sogni d’oro, mio tesoro!
    “Che il Signore ti benedica
    “E che mandi i Suoi angeli
    “A cullarti stanotte e farti
    “Fare de’ bei sogni popolati
    “Da gnomi e fate e bambini
    “Gentili come te in un mondo
    “Fertile di belle sorprese
    “E di paesaggi incantevoli!”

  115. Il vecchio Bepi
    (e la macchina del tempo)

    È una fotografia,
    il segreto di Bepi.

    Nel perimetro di carta patinata,
    trafitta da un chiodo arrugginito,
    danzano i suoi pensieri
    al ritmo cadenzato
    del miagolio d’un gatto.

    L’immagine di Gina,
    oggetto di mai dichiarato amore
    è lì, con il foulard, la bici…

    Unico passeggero
    in quel viaggio a ritroso,
    lui, la rivede:
    eterna adolescente,
    per sempre prigioniera dei suoi occhi.

    Dai finestrini appannati della memoria
    riceve un sorriso,
    contraccambia un saluto.

    Incurante del rito,
    indifferente al monologo senile,
    il gatto si accovaccia
    in attesa che il tramonto
    e il vecchio
    se ne vadano a dormire.

    Alessandro Bertolino (Accetto il regolamento)

  116. Flora d’Antonio

    Immagini

    L’alba mi trova
    sospesa
    tra i sogni e la realtà.
    Osservo il cielo
    che mi apre le sue porte
    verso l’eternità.
    Come un’aquila
    apro le mie ali
    verso il sole
    e finalmente
    la mia anima
    può correre
    verso te
    che non sei più un sogno!

    Accetto il regolamento

  117. COLTIVAVA ROSE

    O soffriva o luccicava
    saliva le scale
    allo stesso modo
    raro elemento della natura
    o cometa
    il suo sorriso.

    Coltivava fiori
    come tante api
    ne serbò uno
    assomigliandolo a sé
    con le lacrime.

    Sentivo musica
    dal suo orto
    dipinto di piani
    una farfalla bianca
    si posò su quel fiore
    e non le distinsi più.

    ANDREA POLO 17\11\2013
    Accetto il regolamento

  118. IL MOMENTO PIU’ BELLO !

    In punta di piedi alzo quel velo
    corazza amorevole
    ha difeso dalle insidie

    lentamente faccio capolino
    domando permesso a chi
    con tenerezza mi ha custodito

    con fatica collaboriamo
    uno due tre respiri
    e ci diamo la mano

    forza dai che ce la fai
    un vagito
    condito da sculaccione
    .
    benvenuto!.

    Berta Biagini

    – Accetto il regolamento – 17.11.13

  119. Autore: Luciana Voglino
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

    Titolo : Laura mio dolce amore

    Laura, mio dolce amore
    non ho più cantato ieri nel ritorno, anzi
    ho disinserito persino la dinamo del fanalino
    per procedere, così nel buio,
    nella calma della notte, sotto il cielo stellato
    e così pensare meglio a te
    che sei la più bella di tutte le stelle,
    la più cara di tutte le cose più care
    e il mio cuore batteva ancora con il tuo
    e la mia anima parlava ancora alla tua anima….
    e ti ripeteva ancora…ti amo, ti amo tanto
    Laura, mia gioia
    vorrei gridarti il mio amore
    con la voce profetica del creato
    vorrei sussurrarti le più dolci parole d’amore col sussurro del ruscello
    vorrei stringerti con tutta la mia forza,
    vorrei accarezzarti con la dolcezza di un venticello di primavera
    vorrei…vorrei che passassero presto questi giorni
    per donarci appieno tutta la felicità benedetta e Santa
    che il Signore elargisce alle sue creature.
    Amore mio,
    quando cammini al mio fianco
    stretta nel mio braccio
    mi sento forte e fiero
    sento che ti difenderei da qualunque pericolo
    a qualunque costo
    quando ti sono seduto vicino
    e ti parlo, e ti guardo negli occhi
    e le nostre labbra tremano
    per un desiderio che è dolcezza e tormento
    un desiderio infinito di tenerezza e di pace invade l’anima mia
    e ridivento umile,
    ridivento una povera creatura assetata d’amore
    e vorrei sentire le tue carezze,
    appoggiare il capo alla tua testolina
    e sognare……
    Laura, mio tesoro carissimo
    è mezzanotte e mi sto per addormentare
    con la speranza che tu ritorni
    nei mei sogni.

  120. Marinella Rosin Beltramini

    Come vento

    Il vento gioca con i colori del grano verde.
    Vago lungo mille strade.
    Un andare convulso, ma cosciente
    in una ricerca affannosa
    lucida o inconcludente.
    Colmare devo un vuoto antico
    che sa di cose strappate
    e mai ridate.
    Illusioni sparite,
    sogni fatti in piccoli coriandoli
    e lanciati al vento tra il grano in fiore
    come mille fiordalisi azzurrini,
    mentre nel cuore restava
    solo il rosso fuoco bruciante
    di papaveri che svelavano
    al cielo il loro cuore nero.
    Il vento gioca tra i colori del grano verde.
    Continuo la strada,
    mentre il cuore si annerisce e sbianca
    in altalene e vortici,
    e come vento gioca e pulsa tra i colori
    di una vita donata, non voluta,
    pur tuttavia sempre amata

    T

    accetto il regolamento

  121. LILLO TAIBI 18/11/2013 -accetto il regolamento

    E POI…………….

    ………………. e poi che tu sarai di sol vestita
    e di gocce di mare
    nel mare dei tuoi occhi immergerò
    questa mia voglia ardita
    che ha sapore di sale,
    ha sapore d’amore;
    e ascolterò il tuo canto di sirena
    che nell’incanto della tua magia
    mi porterà,
    mi soffierà diletto a questa vita
    e non mi stancherà.
    Ché sei divina,
    divina creatura a me venuta
    per farmi dono della tua follia
    e prenderti la mia;
    ché insieme a te io volo
    su cieli immensi,
    lieti, illuminati
    da mille stelle fulgide e comete,
    come airone
    colmo di passione,
    brama di vita da sempre sognata
    e la voglia d’immergermi nel sole………..

    ……….e poi che tu sarai di gioia vestita
    e di gocce d’amore
    tra le mie braccia ti riposerò,
    ti sfiorerò le ciglia
    e ti sussurrerò versi col cuore.

  122. Autrice: Daniela Sias

    DESIDERIO DI SOGNO

    Vorrei poterti ancora accarezzare
    e prendere il tuo volto fra le mani
    vorrei farmi da te ancor baciare
    e stringerti sul cuor fino a domani.

    Vorrei sentire ancora la tua voce
    il suon di quelle note un po’ stonate
    che mi cantavi allegra da bambina
    nelle lontane notti spensierate.

    Vorrei averti ancora qui vicino
    e alleviare un poco le mie pene
    andare avanti insieme nel cammino
    e dirti mamma io ti voglio bene!

    Accetto il Regolamento Daniela Sias

  123. Come sogno

    M’appari in sogno
    tra coltri di fitta nebbia
    ad insinuarti furtivo
    tra pensieri inutili,
    nelle fessure fragili
    di un lieve sonno.
    Lo sguardo tuo avverto
    dare sicurezza al mio,
    le mani tue sento
    dare forza alle mie,
    il tuo respiro ascolto
    donare fiato al mio.
    Schiudo gli occhi ancora
    a un altro giorno
    ma tu non sei distante
    di dolce recente sogno,
    tra le ombre ti scorgo.
    amore,
    ora qui a me accanto.

    Tania Scavolini
    accetto il regolamento

  124. ROSA BIANCA

    Una rosa bianca…
    petali sbocciati che profumano
    di gioventù tra sentimento
    e simbolo vivo di religiosità!
    Dell’amore la sua purezza
    nel bianco suo candore
    limpidezza e trasparenza
    lega la sua elegante sacralità.
    Bocciolo di rosa bianca…
    fascino incarnato
    della femminile castità,
    nei petali ancora acerbi,
    che esploderanno vellutati
    innondando inebrianti profumi
    coronando nel giardino della vita
    la bellezza della prima gioventù!

    FRANCO MACCIONI (ACCETTO IL REGOLAMENTO)

  125. LA MARIA “DE L’ANGIOLI”

    Le pannocchie di granoturco
    appese al muro,
    due pelli di coniglio accanto
    all’uscio di casa,
    le rose appassite nel giardino,
    l’aroma di salvia e di rosmarino
    trasportato da un soffio di vento.

    Le nuvole in frenetico moto,
    il rumore di tuoni lontano
    e il cielo che scurisce prima
    annunciavano chiusa l’estate.

    Sedevi per riprendere fiato
    sulla piccola sedia di paglia
    dopo un giorno passato
    nei campi
    e con l’ultimo sole
    negli occhi.

    Il bambino che avevi vicino
    dialogava con te senza inganno
    facendoti continue domande,
    ma tu con calma e minuzia
    rispondevi con tono pacato
    narrando tra il vero e il faceto
    intensi frammenti di vita vissuta.

    Sul viso un po’ stanco e grinzoso
    scendevano lacrime crude.
    Perché piangi? Ti domandavo.
    Con la pannuccia ti asciugavi il viso,
    abbozzavi un breve sorriso e
    mi prendevi per mano
    facendomi attraversare la strada.

    Non ti ho mai restituito il favore
    non ho avuto occasione di farlo.
    Son sicuro però, che una mano
    AMOREVOLE
    ti sta già accompagnando
    in un campo irradiato dal sole
    con il grano già alto e maturo
    e le lacrime…saranno di gioia.

    Andrea Valdambrini
    Accetto il regolamento.

  126. Luigi Gatti
    Accetto il regolamento.

    IL CUBO

    La stanza e’ un cubo di pareti bianche
    e finestre in alto traslucide e lontane;
    scivolo al vertice del cubo che s’inclina
    schiacciato al fondo come in un imbuto,
    all’altro estremo d’un universo in corsa,
    resto opaco alla sua vista e inerme.

    Un grido afono strozza la gola e
    atteggia il viso a un urlo senza rumore
    non altro che un rantolo uggioso.
    Le grida di chi e’ fuori, amene,
    chiamano altri schiamazzi a orbite
    di mutui ritorni ed attrazioni.

    Sgorga la pece dagl’interstizi, calda
    e liquida scende a’ccumularsi in fondo,
    dai nervi alle falangi i muscoli sottendo
    per roteare un guizzo, e uscire:
    anelo movimento, ma gia’ si fredda,
    raggruma e seco mi rapprende.

    Sono cristallo amorfo, densa incrostazione,
    la resina del tempo si e’ fatta dura
    e rete, che avviluppa ed imprigiona,
    tagliente solo per spigolo vetroso,
    muto raccolgo in me un ultimo ansito
    che si fa rombo e implodo.

  127. FOGLIE

    Siamo foglie
    Nella tiepida
    Brezza
    Dell’esistenza…
    Bagliori
    Di baci lunari
    Appena accennati
    Nei riverberi
    Dell’Essere…
    Rivelano
    L’increspata trama
    Di cuori
    Sospesi
    In un’eterea
    Danza
    D’autunno
    Che profuma
    Di attese…

    (A. Rossignoli) (Accetto il regolamento)

  128. SULLE VIE DI DAMASCO
    Si sono recintate con filo spinato
    le culle della nostra crescita
    bianca sotto il sole cocente la strada
    che ha tolto la luce al persecutore.

    La trascuranza del mondo aiuta
    chi a suo ideare diabolico vorrebbe
    distruggere il puro deserto.

    C’ha già provato una volta a corrompere
    quaranta astuzie in quaranta giorni
    ma irabondo è stato riscacciato
    al suo destino già da lui stesso scelto.

    Non c’è l’oro nero che facilita la scelta
    aiutare il debole dalla persecuzione
    non è un dovere ma evita un genocidio.

    Ci sono solo innocenti non nati per loro
    Colpa: europei, americani, indifferenti,
    potenti, vili, distruttori dell’ultima rosa
    nata dall’ultimo respiro del Creatore.

    Abbiate il coraggio di guardarvi allo specchio
    e non per radervi o per truccarvi
    l’ultimo sorriso che farete è quello per
    stringere la mano alla morte.
    Vigliacchi!

    Gino PUGLISI
    accetto il regolamento

  129. Autore: Mirko dalle Mulle

    Ed è ottobre,
    arrivato come
    il frusciare dolce
    delle foglie dorate,
    scese da un noce
    o dal cielo brunito.

    Sono arrivate
    le sere delicate,
    già fresche che
    a gran voce chiamano
    il calore del fuoco
    e delle tue mani,
    e dei tuoi occhi.

    Pioggia fine
    già cade fuori
    dalle finestre,
    umide di vapore
    e di noi.

    Accetto il regolamento, Mirko Dalle Mulle

  130. Autore: Giuseppe Ligresti

    Quali ore rilucono
    in queste frescure di primavera?
    San Giovanni è sempre lì,
    a corpo nudo,
    e così io, denudato,
    così i risolini delle vecchie
    che con le calendule al braccio
    vanno al passo del mio viso
    quasi inumato.
    E potrà mai l’ombra del ginepro
    rinfrescare le arsure che ardono il mio Canto?
    Saprà mai qualche ciuffo di strame
    farsi amaca per il tuo torpore?
    Ah, venisti anche tu quel 17,
    anche tu con un mazzo in mano,
    non ricordo se portasti
    camelie o petunie
    o se anche tu raccogliesti calendule,
    ma di ridarella mi morivi
    per i campi, e poi giù, tra i cespugli.

    (Accetto il regolamento)

  131. Ho un desiderio , ho un sogno ,ritrovarti nel mio destino .Credevo di riuscire a mentire a me stesso ,invece ,mi sei tornata in mente, luce , pace , amore, vita .

  132. COMUNICAZIONE NOTTURNA: Vi sveliamo i finalisti della gara letteraria “Ritorna mentre dormo” promossa da Oubliette Magazine e dall’autrice Cristina Biolcati – Tra qualche giorno saranno svelati i nomi dei tre vincitori con la pubblicazione su Oubliette Magazine delle loro poesie

    FINALISTI:

    Alberto Rossignoli con “Foglie”
    Maria Pina Abate con “L’Attesa”
    Gianfranco Isetta con “Pietra vagante”
    Claudio di Paola con “Verso il meriggio”
    Mauro Bompadre con “Sei andata via”
    Tania Scavolini con “Come un’onda”
    Leonardo Rallo con “Eternità”
    Maria Teresa Dotti con “Testa e cuore”
    Manuela de Pieri con “L’inferno in una notte”
    Smeralda Fagnanti con “Io ti ho trovato”
    Armando Cappa con “Sera d’autunno”
    Sandra Ludovici con “Tu Luna”
    Ines Zanotti con “Ad occhi chiusi”
    Emilio Mercantili con “Superbo amore”

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