“Il grido della terra”: i tredici racconti di Fabio Clerici – recensione di Marzia Carocci

Fabio Clerici ha passato tre mesi in missione di soccorso in Emilia, dopo il tragico evento del sisma che ha distrutto, terra, famiglie e quotidianità di una vita normale.

Un libro che attraverso i suoi tredici racconti,  le sue testimonianze, le fotografie,  diventa un autentico  reportage che attira il lettore in qualcosa che porta alla riflessione e alla consapevolezza di quanta violenza  può produrre una natura che dovrebbe amare i suoi figli.

Un libro che commuove, che ci fa sentire testimoni di uno scempio contro il quale non si può fare nulla se non ricostruire, tassello dopo tassello ogni piccola cosa, ogni quotidiano gesto, ogni bisogno di normalità perduta.

L’autore, attraverso i suoi personaggi, uomini e donne in divisa, attraverso la loro sensibilità e caparbietà nell’aiutare, ci mostra uno sfondo surreale, dove ha importanza anche una semplice foto, un sorriso e un grazie, dove si respira l’essenza di chi ha subìto, un’essenza fatta di coraggio, di speranza dove le lacrime non servono, ma è utile l’aiuto, la comprensione, la tenacia di esistere e persistere nonostante  la terra tremi e spesso faccia sentire il suo latrare continuo.

Racconti di testimonianze dove tutto è utile; il servizio antisciacallaggio,  come supporto alle vittime del terremoto,  quel cancro del male che non teme il dolore altrui, ma anzi, cerca di trarne vantaggio sporcando ed infangando una terra già martoriata e denigrata; c’è bisogno di psicologi per aiutare i bambini a recuperare ed assorbire l’impatto con il terrore e il cambiamento repentino di vita, ormai lontana dall’essere infanti, poi  serve la mano, l’abbraccio, la pacca sulla spalla, la parola all’anziano ed a chi ha perduto irrimediabilmente ciò che è stato della propria vita.

La scrittura di Fabio Clerici è fluida, ricca di particolari e nonostante l’ambientazione, la situazione e la crudeltà dell’accaduto, egli non indurisce l’idioma, anzi ne fa quasi carezza come se volesse usare  una sensibilità particolare alla descrizione di tanto male, egli infatti sottolinea anche passaggi molto commoventi, come l’importanza di una foto per una donna che ormai non ha più niente, la foto di un figlio deceduto giovanissimo, così come descrive la riconoscenza della gente, ricordando i sorrisi, il rispetto, l’educazione.

Dal libro viene fuori un quadro ricco di colori dove non prevale solo il nero, ma tante sfumature di rosa che fanno parte della speranza, della voglia di farcela, il cuore pulsante  di una popolazione coraggiosa, forte, esemplare: quella degli Emiliani, uomini e donne  che nonostante la terra e le sue scosse, l’abbiano inginocchiati, graffiati, insultati, violentati, hanno saputo rimboccarsi le maniche nonostante tutto.

Grazie all’aiuto fondamentale di gente straordinaria come Fabio Clerici e tutti i volontari del servizio civile e gli agenti di Polizia Locale, questa popolazione non si è arresa e forse sono loro, proprio loro, “Il grido della terra”  più forte ed imponente, l’urlo della difesa alla vita ed alla normalità dell’essere umano!

 

Written by Marzia Carocci

 

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