Premio Strega: il vincitore è Walter Siti con il suo “Resistere non serve a niente”

12 giugno 2013: viene scelta a Casa Bellonci, Roma, in seguito a votazione, la cinquina dei finalisti composta da “Le colpe dei padri” (Piemme) di Alessandro Perissinotto con voti 69, “Resistere non serve a niente” (Rizzoli) di Walter Siti con voti 66, “Figli dello stesso padre” (Longanesi) di Romana Petri con voti 49, “Mandami tanta vita” (Feltrinelli) di Paolo Di Paolo con voti 45, “Nessuno sa di noi” (Giunti) di Simona Sparaco con voti 36.

4 luglio 2013: le previsioni sono state rispettate ed ad aggiudicarsi il Premio Strega 2013 con un largo vantaggio sugli altri quattro finalisti è stato Walter Siti con il suo “Resistere non serve a niente”, un complesso romanzo che ha come protagonista Tommaso, ex ragazzo obeso, matematico mancato e giocoliere della finanza dotato di profondi sentimenti.

Barcamenandosi tra le mille trappole dei soldi ci mostra come l’attuale realtà sia complesse e come nonostante tutto sia possibile sopravvivere alle mutazioni della realtà e di quella che viene definita democrazia.

A premiarlo è stato Alessandro Piperno, vincitore del Premio Strega 2012,
affiancato dal presidente della Fondazione Bellonci Tullio De Mauro e come da tradizione ha sorseggiato il famoso Liquore Strega.

A decidere sono stati come ogni anno i 400 voti degli Amici della domenica (in cui sono inclusi i voti collettivi di scuole, istituti culturali e circoli di lettura) ed i 60 voti dei lettori “forti” (a farne parte sono il 15% della popolazione italiana, coloro cioè che leggono almeno un libro al mese) segnalati da altrettante librerie associate all’ALI distribuite in tutto il Paese.

I voti sono così stati distribuiti: Walter Siti 165 voti, Alessandro Perissinotto 78 voti, Paolo Di Paolo 77 voti, Romana Petri 63 voti, Simona Sparaco 26 voti.

Non sorprende ritrovare tra le case editrici le solite note, stupisce forse non avere la Mondadori nella cinquina. Si può considerare una new entry la Giunti con Simona Sparaco, peccato però che la scrittrice non abbia ottenuto un numero sufficiente di voti per la vittoria.

Nessuno sa di noi” meritava certamente di più, per il suo stile schietto e diretto, per la difficoltà del tema trattato (l’aborto terapeutico), per il pathos narrativo e per la forza comunicativa della scrittrice.

Anche la 67° edizione del Premio è giunta al termine ed e ora non ci resta che attendere la prossima, tra un anno, con la speranza di poter scorgere nomi e case editrici diverse dal solito e tra questi un maggior numero di donne.

 

Written by Rebecca Mais

 

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