Gara letteraria di poesia “Ricordi di poesia”
“Ricordo un uomo/ e il suo sorriso spento./ Ricordo i suoi occhi azzurri come il mar/ e il suo naufragar in un mar senza porto./ Ricordo un uomo vivo e morto,/ morto nell’anima e nel corpo,/ morto per un male senza tempo./ Ricordo una donna/ semplice e fragile./ […]” – Ricordi
1. La Gara Poetica Gratuita “Ricordi di poesia” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine”, dall’autore Rosario Tomarchio e dalla casa editrice Edizioni DrawUp nella Collana Oubliette. La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara è gratuita. Il tema è libero.
2. Articolata in 1 sezione:
A. Poesia (massimo 50 versi)
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.
Le poesie senza nome, cognome, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate. Inoltre NON si partecipa via email ma nel modo sopra indicato.
Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.
4. Premio:
N° 1 copia di “Ricordi di poesie”, silloge poetica di Rosario Tomarchio, edita nel maggio 2013 dalla casa editrice Edizioni DrawUp nella sottocollana “Oubliette”.
Saranno premiati i primi tre classificati.
5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 17 giugno 2013 a mezzanotte.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Rosario Tomarchio (Scrittore e Collaboratore Oubliette)
Cristina Biolcati (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Fiorella Carcereri (Scrittrice e Collaboratrice Oubliette)
Daniela Schirru (Poetessa e collaboratrice Oubliette)
Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)
Cristina Malvezzi (Scrittrice)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook.
10. È possibile seguire l’andamento del concorso ricevendo via email tutte le notifiche con le nuove poesie e racconti brevi partecipanti alla Gara Letteraria; troverete nella sezione dei commenti la possibilità di farlo facilmente mettendo la spunta in “Avvisami via e-mail”.
11. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
12. Partecipate solo se siete sportivi e pensate di poter accettare il verdetto della giuria. Se siete pesanti, pedanti, petulanti e vi ritenete il braccio destro di Leopardi, non partecipate! Il concorso non fa per voi!
Il pozzo
–
Ricordo
l’eco nel pozzo
profondo.
Nel puro
scuro
del fondo:
gli occhi sgranati,
la bocca spalancata.
Hanno portato via
a secchi a secchi
l’acqua tutta
e, insieme,
quel piccolo viso.
Accetto il regolamento, sezione A
“SEI IL MIO SIGNIFICATO”
Mi guardo intorno,
rivolgo lo sguardo diritto al cielo,
vedo il sole,
quel sole che splende lo donerei a te,
per dirti che sei importante per me,
sei il mio cuore,
quando penso a te,
sono emozionata mi batte il cuore,
nella mia vita hai un ruolo molto ma molto importante,
sei il mio migliore amico,sei la mia felicità,
sei l’emozione più grande della mia vita,
sei il regalo più bello che ,
non mi aspettavo di ricevere e amare,
sei il mio pensiero più bello,
sono orgogliosa di te,
avere un migliore amico per me significa :
il resto del mondo,come lo sogno con te,
amico mio sono così felice,
che ora ti direi:
“GRAZIE PER LA TUA AMICIZIA CON LA MIA”..
Ho gli occhi pieni di te,il mondo
siamo noi due,
ho pensato che se dovessi dare un titolo,
a come esprimere quello che sei per me,
direi che sei il mio mondo,
semplicemente io e te per sempre…
VIVIANA ADDOLORATA CALABRESE
accetto il regolamento sezione A.
Sono scintille
o condanne
quelle che scoccano
tra la mia pelle
e la tua carne,
tra i miei baci
e le tue labbra?
O forse
solo crude gocce di sale
del prossimo addio.
Accetto il regolamento,sezione A
VOLA LIBERO
Stasera mi amerò, ti amerò
Ti porterò nella mente
E lì ti terrò
Immaginerò il tuo sorriso
Lentamente
Traccerò il contorno
Delle labbra
Ricorderò ogni tua parola
La tua pelle
Ogni respiro
Mi darò senza riserve
Al calore del tuo abbraccio
Farò finta che tu stia facendo
La stessa cosa che faccio io
Che ci sia un posto
Per me nel tuo mondo
Come tu sei nel mio
Immaginerò l’impossibile
Quello che non sarà mai
Stasera crederò
Che sia tu ad avermi amato
Come io ho amato te
E domani
Ti lascerò andare…
accetto il regolamento
Il tuo profumo
Sento ancora oggi che te ne sei andata
il tuo profumo nella stanza.
Sento le tue mani di notte
che mi sfiorano impalpabili
nel sonno della nostalgia.
Sento la tua pelle,i tuoi sguardi,
il tuo profumo così soave…
Ora che te
ne sei andata.
Accetto il regolamento, sezione A
Sapori di un tempo …a mia nonna di Monica Pasero
Sapori di un tempo
rammento stasera.
Sarà il profumo che vela
il tuo scialle e riconduce a narrar ciò che era.
Ricordo l’aroma del tuo respiro,
assaporo la gioia nel tuo sorriso.
Mi riscopro a pensarti con il tuo volto rigato
da dolori e ferite che la vita ti ha dato.
Rammento di te, la tua schiena ricurva
le gambe pensanti che a fatica alzavi,
affrontavi ogni passo con dignità ormai perse.
Sapori di un tempo antico e passato
inebrian i ricordi di ciò che è già stato
nonna mia vita,
oggi rammento, perché
mi dicevi ogni cosa a suo tempo!
Monica Pasero ( Accetto il regolamento sezione A)
AUGUSTO DE PANFILIS /15/06/2013
VERRA’ UN DIO
Verrà con il sorriso sulle labbra
Come una luce in una stanza vuota
Morderà la tristezza della tua ombra
Ed i ricordi diventeranno fossili
Incastrati nel tempo
Verrà e la terra ed il mare riempiranno
Di nuovi frutti il mondo
Nel lago nascono e muoiono riflessi luminosi
Che da una finestra del cielo esplodono dorati
Una vecchia brace s’è fatta cenere
Ed una pioggia sarà l’ombra eterna
Verrà e ti vorrà come un dio che tocchi il cielo
Con autentiche aureole
La stanchezza d’un giorno che se ne và
Sarà il tepore d’una strada libera
Il respiro dell’uomo rassegnato sarà ossigeno
Per il giovane dio che ora avvampa il tuo nuovo volto
Verrà un dio
E le spiagge
Compiranno l’apoteosi
Legandolo ad una sirena
Che contempla il nuovo dio.
accetto il regolamento sezione A.
Ricordi
Una corsa nel campo,
tra i papaveri e le spighe di grano;
un sorriso al tuo ritorno;
un bacio alla stella che cade nel mattino del tuo risveglio;
dolce, caro, tenero,ricordo,
ricordo di una casa rosa smarrita nei venti,
scompigliata tra i capelli,
raggomitolata in un pozzo, in fondo, là, nella spiaggia dei ricordi…
Accetto il regolamento, sezione A
A POEM 253 – MANI
Voglio le tue mani.
Voglio tenerle tra le mie,
e baciare
ad una
ad una
le tue lunghe dita affusolate.
Voglio immergere il mio viso
tra le tue mani,
nasconderlo,
piangere tutte le mie lacrime
e bagnartele,
per poi aver la scusa
di asciugarle…
..le passerei sulla mia pelle,
dov’è più morbida e calda,
tra i mie capezzoli bruni,
sul mio ventre morbido,
fino al mio fiore
più nascosto,
dove potrei serbarle
al sicuro,
e non lasciarle più andare…
Ma in questo buio
silenzioso e solitario
le mie mani restano vuote delle tue…
Ahi anima mia incagliata
in un circolo vizioso,
il mio amore tenace e disperato
per le tue mani.
Per te.
Sabina Biasuzzo.
Accetto il regolamento
Sono il vento
che genera lamento,
che cade e s’alza,
che ride e canta.
Son la voce che
si sparpaglia,
il tormento che
crea scontento
e la pioggia sono
che porta lacrime,
sono il tramonto
che porta amore.
E poi sono l’alba
che porta il giorno,
sono la vita:
sono il tuo sogno.
Accetto il regolamento. sezione a
IL TUO RICORDO
Regalero’ una zagara, un gardenia
un fior che sia alla tua portata.
Che potra’ ricordarti degli effimeri instanti
vissuti al baglior del sole con me
in un passato che oramai fugge anche al ricordo
appeso a uno strascico di filo, visibile solo a chi l’ha vissuto.
Ignito stato d’animo sconvolge avvolgendomi di te.
Calore si propaga nel cuor che fonde per te o mio amor.
Un eldorado non raggiungerebbe ciò che vorrei regalarti
che vorrebbe regalarti la mia anima,
Solo per poter anche per un’attimo risentir quella sensazione inebriante
di morbida ciliegia….Che lasciavi sulle mie labbra
dopo avermi baciato…In quel maestoso momento di vita eterna.
Bartolomeo Capuano
Accetto il regolamento.Sezione A
accetto il regolamento sez A
AMORE SEMPRE
Non scriverò più vane parole
che battono nei cuori di segreti
che cercano le strade dei ricordi
che impavide sussurrano di sogni
Non scriverò più di mormorii indistinti
di balbettar confusi e senza senso
di tempi uccisi tra lacrime di piogge
di ebbri desideri o di respiri lunghi di piaceri
Non ho più voglia d’inutili pensieri
Or nella mente
passano sperduti, indistinti, oscuri
a segnare il tempo
che silenzioso scivola
come sabbia dalle mani
E sterile si ammucchia in giorni
senza nessun ritorno
Oggi, io prendo le distanze
Oggi, scriverò soltanto una parola ben distinta
Amore
Amore sempre!
Carmen Diletta
MICROCOSMO METROPOLITANO
Il metronotte vaga inerme
nella tentacolare Mela
il metropolita spande parole
che si perdono nel vuoto.
Il metrò ruota cupo e sotterraneo
il microprocessore elabora incessante.
Il microcefalo, microbo tagliente,
si anima nel buio.
La metrica armoniosa sembra esaurita.
Ma c’è sempre un microcosmo dolce
un padre contempla gioioso i suoi figli
e un metraggio infinito di frizzanti murales
gli colora i pensieri.
Patrizia Benetti.
Accetto il regolamento. Sezione A
Isabella Verduci
Nel volo
Catturi la luce,
avida falena;
un salto
nell’impalpabile ombra
del vuoto.
Il buio
è reciso
dalle tue rigide curve
e voli
sui fragili fili dell’anima.
Domani
ti vestirai
di una tiepida alba
tra voluttuosi voli
di delicata farfalla.
Isabella Verduci
Accetto il regolamento A
ricordi di marzo
mi hai lasciato che era marzo..
la primavera stava iniziando,i fiori incominciavano timidamente a sbocciare,
tutto intorno a noi profumava d’amore,
e io vedevo la gioia in ogni volto che incrociavo,
perché la gioia era dentro di me,era dentro i tuoi occhi grandi,
era nelle nostre mani che si intrecciavano,in ogni bacio che mi davi..
tu eri proprio come adrenalina pura dentro di me..
è stata una gran botta da affrontare,
sopratutto perché il dolore della scomparsa era già stato mio,
e colei che ho pianto a differenza tua non si può sostituire,ne cancellare,
la si può solo piangere,portandola dentro come un carbone ardente…
ma sono andata avanti,che altro potevo fare?
ogni tanto col pensiero tornavo a te,ma i ricordi mi facevano più male che bene,
cosi ho smesso…ho cercato di rimuovere tutto quello che c’era tra di noi dalla mia memoria e dal mio cuore..
e ci sono riuscita,ora sei solo una parentesi della mia vita,una foto sul diario,
pensieri inespressi e azioni non fatte,che avrei voluto dire e avrei voluto compiere,ma non me l’hai permesso.
il nostro amore è stato come un bambino che muore prima di venire alla luce,
era qualcosa che stavamo creando,li stavamo dando un nome,
eravamo felici sentendo il suo cuore che batteva col nostro…
ma forse era ancora troppo presto per lui,non è stato abbastanza forte per sopravvivere all’inverno della nostra vita.
e ora mi ritrovo con un vuoto da riempire che si fà ogni giorno più grande,
chiedendomi se mai qualcuno mi darà cosi tanto amore per poterlo riempire,quel dannato vuoto.
ogni tanto rimpiango quel tuo sguardo dolce,lo sguardo più dolce che si sia mai posato su di me,
era come i raggi caldi del mattino che ti risvegliano dopo una lunga notte,erano la pace e la serenità delle mie giornate.
ma ormai quelle giornate sono solo un ricordo sbiadito,come un film visto tanti anni fà che ancora abita nei miei ricordi,ma di cui non ricordo il nome.
vanessa gessi accetto il regolamento
Con il fruscio della mente
Sono le foto impresse nell’anima
quelle che mai scolorano,
quelle che le iridi del cuore
ripetono nell’album dei ricordi
lasciando un profumo,
un’orma,
un sorriso,
una lacrima.
Bronci di me bimbetta,
primi piani seri di papà,
mamma in eleganti vestiti
e cappelli dalle larghe falde,
fratello con aria sognante
nei pensieri immerso.
Non serve vederle per davvero,
le ho tutte stampate
in bianco e nero,
le conservo intatte senza crepe
senza che le intacchi il tempo.
Sono lì a regalarmi crucci
di giornate interrotte,
emozioni di vecchi rimpianti
sensazioni di amore lontano.
Non le posso toccare ora
per soffermarci il mio tempo,
ma le accarezzo ogni sera
con il fruscio della mente,
le avvicino al mio cuore
sperando in sogno di riviverle.
Tania Scavolini – accetto il regolamento sezione A
POESIA D’UN INNAMORATO
Lacrime spensierate fecondano stupite
la smagliante terra senza calli e nei,
improbabile congiunzione tra speranza e possibilità,
sognante e folle balenio.
Una stella,
discrepante dalla concretezza,
imperterrita
concede
magie irripetibili agli occhi degli increduli.
Dal rosso al rosa avvengono smisurate elucubrazioni,
l’attrazione rapida mi ha sedotto
e domani
è fatica senza senso,
spoglio,
di te.
Nel tango dell’angoscia di perderti,
con gli occhi infranti,
silente florido torrente dell’ardita tua leggerezza,
affogo l’illusione di ieri
stupito e senza responso,
trasformando in sogno,
sereno,
l’affanno.
Giuseppe Carta accetto il regolamento
Abbazie
Si stagliano, nella memoria del tempo,
le oasi sacre degli uomini di Dio.
Negli angoli d’universo velati di mistero,
perduti nei meandri della meditazione,
nei cuori intrisi di un credo indissolubile,
dove echi di preghiere frantumano i perché
nell’intima ricerca dei segni dell’Altissimo.
Oltre i portoni di secolari silenzi,
tra aliti muschiati e lodi mattutine,
anime barocche, accendono le volte,
raggi solitari, furtivi tra monofore,
corteggiano affreschi d’eterna santità,
celebrano absidi, che abbracciano cori,
s’innalzano maestose sul cielo degli altari.
Negli intriganti labirinti di penombre,
richiami latini esortano penitenze,
spiriti d’incenso aleggiano in trasparenze,
si esaltano tra note di canti gregoriani.
Gli umili custodi dell’essenza Divina,
perduti nella mestizia del saio,
in celle solitarie di francescani arredi,
tra mormorii intrisi di preghiera
e il soffuso sillabare di campane,
immolano le trame dei vespri della sera.
L’ora vigile scruta il dilagare della notte,
i riti liturgici di compieta,
santificano un altro giorno,
timidi lumi accendono angoli di tenebre,
un indice incerto segna versi su un messale,
calano sugli occhi sipari di palpebre,
la resa silente al richiamo del sonno.
accetto il regolamento
Lungo il porto
Lungo il porto di cemento
non c’è vento che tira
la nebbia è una cornice stanca
che copre l’acqua nera,
la strada sul mare
s’infila nell’ovatta
senza far scorgere
la fine dello scalo
ma avanti, ancora
senza speranza,
senza guardare
e l’umido attraversa
le livide membra,
le mani nelle tasche
inutili e strette
come a fermare
qualche ricordo
sfuggito alla bruma,
alcune memorie
incantevoli e statiche
così colorate
così persistenti
che quasi non senti
dove ti trovi
se nei ricordi
o lì in mezzo al mare
piatto e grigio.
Emanuela Di Caprio. Accetto il regolamento – sezione A
Poesia di Luciano Tarasco
dichiaro di accettare il regolamento
PICCOLI RICORDI
Di giorno i soli nascevano
dalle chimere cullate nella notte
e rotolavano senza precisi rantoli
fin sui muretti dell’infanzia
con le ginocchia sbucciate
e gli occhi appesi ad assorte meraviglie
nei poderi alati del ricordo
tra le ombre allungate dei portici
nei gradini di tufo consumato
giovani grida incagliate nelle corse
echi diramati in primavere
ad annusarci dietro vecchi portoni
ingenui sessi bambini
con il puzzo dei gatti di quartiere
piccole mani a toccare inesperte
le madri a parlottare della vita
ed a chiamarci dentro casa per la cena
con la grossa radio sul mobile buono
ed infine a rimboccarci le coperte.
NEL RICORDO DELL’ONDA
Con pezzetti di fantasia tra le dita
ho piegato ventagli di sole
e con l’essenza di zagara agli occhi
ho rivisto quel cielo sereno
appoggiarsi alla cresta di un onda
per poi fondersi in un’ unica macchia
ricamando confini a ponente
Ho percorso gli astratti pensieri
tra violacee ombre ovattate
e con le unghie graffiando
annaspando
ho rubato conchiglie alle rocce
per riavere quel sapore del mare
nella bocca ormai arsa e scucita
Ed il sale asciugava saliva
tra il calor della sera e le stelle
respirando la brezza sull’onde
rincorrevo fantasmi su barche
e affannata perdevo figure
che confuse dal chiaror della luna
si mischiavano a fioche lampare
Ho raggiunto senza posa
ricordi assopiti
e affossando le mani alla sabbia
ho scavato fin dove bagnava
inzuppando quei sogni consunti
per riaccendere alle nari e alla mente
quell’odor della terra di casa…..
ROSA LEONE
Accetto il regolamento. Sezione A
Bella.
NOME : HELMUT – COGNOME : COSTA
ACCETTAZIONE DEL REGOLAMENTO : ACCETTO .
POESIA : IN MEMORIA DI DIANA
” DIANA
31 AGOSTO 1997″
Eccomi amica, se posso, a ricominciar mandarti le mie parole, anni soffocati nel cuore, per te Regina dell’amore.
Poche dentro un dosso trovato, cominciate per una data e mai complete timorose di ricordar,
luce propria del tuo cielo, grande perché tuo.
Una candela al vento, parola piccola, un significato vero dentro,
una lacrima che cade giù non chiamata eppure voluta, eppur son sincero.
Ogni parola nulla aggiunge alla celebrazione, ogni oblio di te nel commosso cor mio
che nulla son davanti al cielo, di cui chiedo solo voce indegno, ma suddito del tuo regno.
onore doni sentirti sempre accanto, almeno nel rimpianto
principessa non per nome o per celebrata finta vocazione, nell’infinito non conta;
il vento porterà la tua luce, non vive soltanto di niente, chi ti ama.
Solo una parola, pur sempre umile fiato all’eterno donato .
Eppure esiste per cotal poco ch’io sia, la tua presenza nell’anima mia,
perdona s’io mi permetto, ma coi giusti donandoti , t’amo senza difetto.
Una sola parola
GRAZIE
( Lady Diana)
HELMUT ( POETA TENAX )
BIMBO D’AUTUNNO
Fuggiasche nuvole d’autunno
come mare in tempesta
nuotano nel cielo
creando infinite parole d’amore
che io dedico a te,
tesoro mio,
così lontano da non poter accarezzare,
così vicino da non poter mai vedere.
Tormento del cuore,
sofferenza dell’anima,
ingannevole pensiero,
come vento che spazza via
le ultime rosse foglie
di questi alberi oramai spogli.
Come sarebbe stata la vita con te?
Come sarà la vita senza te?
Un dolce pensiero ormai confuso
e poi arriva la bella neve
che tutto calma e scioglie.
Accetto il regolamento. Sezione A
Marina Lovato
Antonio Petrucci
Speranza
Ci rivedremo un dì.
Ci incontreremo
fra pianeti sconosciuti.
Vagheranno in eterno
le nostre anime.
Meteoriti persi nell’infinito
i nostri pensieri.
Sereni saranno allora
i nostri sogni.
Si ci ritroveremo un dì.
Insieme a tante anime
che la vita
hanno lasciato prima.
Dove il firmamento
risplende di stelle
Abbracciata alla notte
sta la luna.
Non più fuggire dobbiamo
i nostri sogni.
La dove tutto è luce.
accetto il regolamento
Antonio Petrucci
Rosanna Spezzati 16/05/2013
Accetto il regolamento sez. A
Tienimi addosso
Indugiare voglio sulle tue labbra
Navigante che scorge il nuovo mondo
lenta voglio lambirne i contorni
Riverente adagio introdurmi
e berne il respiro , gusto dell’anima.
Voglio conoscere i limiti tuoi
percorrerli in infiniti passi
più serrati più lenti.
Tienimi addosso
come parole già da te udite
da te già pronunciate.
E’ forse farsi del male
del bene procurarsi
laddove è amore che vuole incarnarsi
Ricordi ?
Rosanna Spezzati
Violenza mascherata
Il bagaglio dei desideri cade,
a muovermi sono le tue gambe,
a pensare è la tua mente.
La tua gentilezza inganna l’anima.
Sono buona, sono tua, sono niente …
poi, un sussulto …
non ho più nessuno!
Il vuoto intorno mi schiaccia,
un vuoto che riempi con mole imponente.
Un urlo sale colpevole
contro la tua dedizione a te stesso
riflesso nei miei occhi.
Lacerante la tua incredulità
per la mia rivendicazione all’esistenza.
E’ violenza spegnere lo sguardo di una donna!
La colpa che mi dai,
è il ricatto che uccide ogni volontà,
un verme famelico che divora il diritto di essere.
Un’arma subdola che usi
per trasformarmi in un clone di te,
al servizio del tuo desiderio di controllo e affermazione.
patrizia nizzo
Accetto il regolamento sez.A
Lorena 17-05-2013
IDENTITÀ
Non so più cosa sono
se il cuore mio c’e’ ancora
se il senno e la parola
mi danno forza ancora,
o se di freddo ghiaccio
ho reso la mia aurora
l’eta’ che sto vivendo…
se viver posso ora.
Lo specchio mi riflette
immagini imperfette
che niente sanno dirmi
su chi io sia ora…
Che abbia frainteso
il cuore mio deluso
scambiando ciò’ ch’e’ vero
per cio’ che non esiste
e dando a ciò’ ch’e’ falso
lo scopo, la sostanza,
l’ essenza della vita
che esistere dovrebbe?
Lorena rita perini
Accetto il regolamento sez.A
‘
Bella, mi ha dato qualcosa, emozione :)
Riflesso Nell’Abisso
Trionfo di esternazione
solo uno specchio per le allodole
perché abbiate a credere di sapere i miei bisogni
perché vi gongoliate nell’illusione di saper leggere i miei sogni
non mi interessa la comprensione
non sprecherò le mie parole
voglio solo me stessa a farmi da compagna
non mi spaventa la solitudine più della vostra lagna
cerco vie di fuga dalla confusione
voglio liberarmi dall’abnegazione
lotto contro i carcerieri, evito la gogna
inutile se è il riflesso nello specchio a esser il boia.
accetto il regolamento
Signora Esistenza
Un giorno, come dama sorridente,
ci porgevi lusinghe
di sogni e desideri
di felicità e amore:
nel tuo nome, Signora Vita,
abbiamo camminato
per costruire il nostro futuro
Un altro giorno,
(uno qualsiasi)
precisa e inattesa
come una condanna,
hai iniziato a ghermirci
nella tua danza volgare
e disgraziata, Signora Morte
Ipocrita e ingannatrice Dea bifronte,
genuflessi al tuo cospetto
ti malediciamo per avere infranto
i nostri sogni,
vilipeso i nostri sacrifici,
martoriato il nostro grande amore
cancellandone il futuro;
ti ringraziamo, Signora Esistenza
per i frammenti di presente
che generosa ci concedi
a costruire la nostra
storia.
Accetto il regolamento – Sez. A
AL BUIO
Guardo quel buio
ed ho l’impressione
d’essere guardato
C’è silenzio nel buio
quel nero denso
che lascia il ricordo
Dal precipizio del cuore
lo osservo, meditando
sentendomi estraneo
Hanno un angolo buio
i nostri occhi e l’anima
celando desideri irrealizzati
Temerario non ho paura
di scorgere la luce attraverso la pece
riconoscendomi allo specchio
abbandonando ogni difesa
omettendo l’amore
mi lascio rabbuiare dal tuo sentimento.
Matteo Crosera
Accetto il regolamento
Jessica.
Bendami notte
che dal tocco la vedo
passarmi sul petto
come stella cadente
dal sorriso di cacao.
In pace
una pace non vera
posato morivo.
E ora
notte bendato
e sbendato
ho i muscoli forti.
Da bimbi a pensarci
e il Canto ripete
Sempre, Sempre, Sempre!
Quel naso…
E’ un gioiello!
E il collo?!
Fu messo da Giove in persona
a ricordare ai passanti del Mare
che per quanto sognino
o sperino
una sirena o una donna per loro
Io la trovai.
E tutti sperano
e sognano da oggi
L’Amor per loro.
Da una piccola parte
che mia. Tutta.
Mia voglio baciare.
Ora che ora
la carne ritmata
l’anello
ricorda un sospiro
o quegli occhi socchiusi
che anche lei
per vergogna
ama.
Daniele Natali
Dichiaro di accettare il regolamento sezione A
Rosa Cassese 18/05/2013
Cammina nel sole
Cammina nel Sole
assapora il suo calore
immergiti nel suo tepore
avvolgiti dei suoi raggi…
la vita è troppo breve
per non godere!
Cammina a piedi scalzi
senti il caldo che scioglie
il sangue nelle vene,
pensa positivo
abbandona la tristezza,
le cose non cambiano
tutto accade per un motivo
e, finisce senza spiegazioni!
La vita fluisce secondo
un naturale corso
come fiume in piena
ti travolge di sentimenti,
con la stessa velocità
te li può togliere…
la fiamma dell’Amore
può bruciare, come si può
attenuare…
Cammina nel sole,
guarda in cielo, esprimi
un desiderio, e aspetta
vivi intensamente
il giorno!
accetto il regolamento sez..A
Non permetterti di credere,
succede che perdi l’equilibrio,
se hai un sogno,
mettilo in un cassetto e non
perderlo di vista,
… se ti senti smarrito,
guarda nelle tue rughe,
vedi che ti ritrovi,
se ti viene da piangere, fallo,
ma non cercare spalle dove poggiarti,
se hai un dolore forte,
inutile pensare di dividerlo, è solo tuo
tuo è ogni tuo giorno, tuo è il tempo che va,
ricordati sempre chi sei o chi sei stato,
il mondo gira e non si ferma,
fai attenzione a rimanerci su,
ricorda sempre che sei tu e tu.
accetto regolamento
Titolo
Cadeva la pioggia
Cadeva la pioggia,
goccia dopo goccia,
si poggiava sul mio volto,
bagnava il nero giubbotto
e lentamente
formava le pozzanghere
sulle strade.
Ella sempre di più batteva,
mentre le raffiche di vento
distruggevano il fragile ombrello,
ed io per non bagnarmi
con fatica tenevo l’agitato cappello,
lavava via le orme
sulla strada,
le persone che avevo amato
ma non la tristezza
che avevo provato.
Il gelo soffiava tagliente
per un disagio
che non era solo apparente,
mi penetrava dentro,
quel giorno d’inverno,
mi sentivo nuvola
di un temporale più grande,
una tempesta morale,
un male ancor più grave,
pioveva dentro
e si formavano lentamente
le pozzanghere sul mio cuore
e non c’era nessun ombrello,
nessun riparo,
dalla pioggia del mio dolore,
nessuna previsione,
c’era per quel cuore,
che era uscito di casa
senza un’adeguata protezione.
Coddura Rosa
*Dichiaro di accettare il regolamento della sezione A
E’ VERO
Tra vaghe ombre
e volti indefiniti
vividi
spiccavano
i tuoi occhi di cobalto.
E la leggiadra
veste che t’adornava
era come aurea cornice
per un quadro
di Degas.
Il profumo
che da te pervadeva
mi ricordava magnolie
e gelsomini
nelle fresche notti estive.
E la tua mano
intrecciata alla mia
era prova tangibile
che non era sogno
ma la lieta realtà.
accetto il regolamento sez.A
ANNARITA FURCAS
BRUCIA 19/05/2013
Brucia
la mia anima
scomoda inquilina
nel mio petto…
ha molti nomi
vergogna,
inadeguatezza,
amore,
malinconia.
E’mutevole
e ingorda
è un giardino
nascosto
che non ascolto
abbastanza.
E’uno spazio
invisibile
tra le pagine
chiuse
del mio cuore.
accetto il regolamento.
Dentro e fuori
Abiti in me …. ogni sera accendi le luci e ti sdrai sul mio cuore.
Le mie palpebre, come finestre, si chiudono.
Dormi sereno e sogni. Quanto sogni!
Al mattino, ti svegli e vivi nei miei pensieri.
Viaggi, lavori, mangi, ami ….
Ogni tanto esci e in me rimane solo il tuo ricordo.
Anna Arpinelli (dichiaro di accettare le norme del regolamento)
IL SENSO DEL MIO MONDO
Il burattino rimaneggiava sogni che prendevano vita nei cortili abbandonati della solitudine, tra una seggiola e l’altra mozziconi di bambole giacevano nel triste vuoto di una piazza.
Ognuno ha dentro di sè la propria pazzia..
Accetto il regolamento sezione A
Coccarda nera
Tu conosci il tarlo
dell’amore respinto.
Scava dentro
come l’archetto
di un violino impazzito.
Il suo lamento
è musica furibonda.
Tingo di nero
i miei vestiti assopiti
su cui ritaglio
un inutile spazio vuoto.
La furia è ciò che resta,
passione condivisa
con chi sul cuore reca
una coccarda nera.
Adele Musso
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.
UN DOLCE RICORDO
Un fresco alito di vento,
all’improvviso,
sfiora le mie labbra…
Quanti brividi mi procura!
Ritorna il sapore di un tuo bacio,
sulle mie labbra assetate…
Ma è solo un’illusione,
un dolcissimo ricordo,
che conservo insieme ad altri,
gelosamente,
come in cassaforte,
nel mio cuore ancora innamorato.
ACCETTO IL REGOLAMENTO, SEZIONE A
LAVINIA LALLE
SENZA TITOLO
Come un mulinello
la tua danza attorno a me,
hai spezzato la mia spada di cristallo.
Una morsa mi stritola da dentro
e mi tira giù verso il centro.
La mia gola è arida come il deserto,
il tuo canto lontano mi dà sollievo.
Il serpente assonnato è uscito dalla cesta
al suono del tuo flauto incantatore.
I tuoi occhi come carboni ardenti
bruciano la mia anima consumandola,
una dolce melodia la tua voce,
calda come miele,
tagliente come la tua lama.
Ecco! La luna si mostra in tutta la sua candida ed eterea bellezza
quando la notte la tua stella l’illumina!
Ma vedo il tuo Anello.
Quell’Anello, che brilla prezioso sulla tua mano,
Anello sacro, inviolabile.
Presto allora, vai via e non voltarti,
vai perché io possa andare avanti
ritraggo la mia mano di spine
leccando le ferite che hai inferto
nel mio cuore dilaniato.
ACCETTO IL REGOLAMENTO, SEZIONE A
Attente armonie,
auliche sfere
come gocce di sangue
che migrano veloci
nelle vene della terra.
Che gli occhi
indugiano
a guardare.
Per me fermo in un punto.
Accetto il regolamento della gara/ concorso
Forever
La morte avrà i tuoi occhi
e sarà come se non fosse.
Un pieno di felicità
col tuo sguardo immutato
non quello di una foto io spero
ipotesi struggente di presenza.
Accetto il regolamento.
IN LONTANANZA
In lontananza odo,
incise nei respiri del vento,
tristi bemolle di speranze
nell’assolo del tuo spartito.
Nei sussurri delle foglie,
ricordo sogni
spezzati dalla tua partenza
e incartati dal frastuono del silenzio.
Solo il solfeggio invadente
di merli stanchi e sfatti
bistra le nubi terse
con lune d’inchiostro nero.
Ma dal mio cuore graffiato
stillano gocce di sofferenza,
perciò aiuto gli occhi a non affogare
in fiumi di rimorsi per parole mai dette.
In lontananza respiro
la fragranza della tua voce
e rimeggio folate
della tua presenza assente.
Mentre con dita tremule
disegno i contorni del tempo,
lasciati asciugare
al sole dei miei ricordi.
Ora procedo a rettifilo
lungo un’ellisse di vacui pensieri
e nel domani ripongo invano
la speranza della dimenticanza.
Ecco, in un gravido calice bevo
il cianuro del tuo addio
e il melenso fiele
dell’ingiusto abbandono.
In lontananza
i miei sensi ancora ubriachi della tua luce
ti cercheranno in ogni stella.
Per tutta la vita. In ogni lontananza.
Accetto il regolamento
Accetto incondizionatamente il regolamento.
IN RICORDO DEI MIEI CANI
Dolci compagni del passato
m’avete donato amicizia
e siete stati a me vicini
in gioia, tristezza e gaudio
senza mai chieder nulla in cambio.
Mi scrutavate nel profondo
per leggere il mio stato d’animo
e sempre indovinavate
quel che sentivo e provavo.
Condivideste i miei dolori
come nessun altro potrebbe;
poggiando il muso sul mio grembo
mi dicevate: “Non sei solo”.
So che il loro maggior dolore
è stato il dover lasciarmi
senza protezione in terra.
Se un Paradiso lor esiste
spero non siano più schiavi
dell’affetto che han per l’uomo
Liomax D’Arrigo
M’involo
Bruma d’intorno e d’alba chiaror s’appare
mentr’io ,protesa e assorta, al sogno m’involo.
So ch’ella m’attende, solima eppur desiante,
per far d’incontro, serti d’amor gentile.
Di poi, men che blando, l’afflato si ridesta
e sponde più non saran di giacigli confini
poiché, ruggenti i corpi avvinti e cari,
come mosto a ribollir si saran posti, caldi.
E gemiti c’hanno di sottil piacere nota
cori saran sublimi..inno al creato tutto.
Alberto Mantica – maggio 2011 – accetto il regolamento
È TUTTA QUESTIONE D’EQUILIBRIO
Piccolo mostro,mia tenera ninfa
dai capelli rosso sangue,
devi sforzarti di comprendere
che è tutta una questione d’equilibrio.
L’equilibrio vero,
quello dei gabbiani di Atxaga;
non un surrogato di quotidianità
come qualche segretaria pensa.
Lui è la nostra stabilità,
la nostra fermezza d’idee,
una morale magari malsana
ma che resiste alla tempesta interiore.
Esso non dondola
tra due idee opposte,
perché al dolore della caduta
non può sopravvivere.
Se pende torna in asse,
ritrova il baricentro interiore
e impassibile riparte
lungo il filo dei giorni.
Accetto il regolamento sezione A
FINESTRA SUL MARE
Vuoto lo sguardo
che mira cornice d’acqua,
ove un tempo anziani passati
ascoltavano di conchiglie
e stormivano di fievoli
brezze eoliche.
Vuoto lo sguardo
ora empito da giovani presenti,
ignari e mutevoli,
silenziosi e sordi,
sconoscenti di quella finestra
che contemplava
gli infiniti luoghi
del mare delle mie memorie.
Arianna Maisano
Accetto il regolamento.
DOPO LA PIOGGIA
Primule in culle sui davanzali
sorridono al canto del violino
guanciali senza peso gli oleandri
alzano il bianco volo dei pensieri.
L’ora riflette il suo tempo nel lago
fecondando ceneri di lampi
nel sollievo dei ponti
con vedove più lucenti
che azzardano felicità.
Corre il fiume di naturale volontà
e di pesci s’empie
come di giovani la porta delle mura
solo l’erba rimane ubriaca e barcolla
meno impavida l’ombra della torre.
I libri si chiudono
le mani corrono
ogni luogo è più generoso
e attimi non sono ancora
stati scritti.
La parola fulmina la bocca
di due innamorati.
Antonio Pierro
accetto il regolamento alla sez A
Giovanni Teti
Nascono poesie
Versi propagano calore,
quelli che scaldano il cuore.
A volte vogliono cambiare,
insieme con te ad emanare.
Semplici parole o melodie,
sentimenti, amori e fantasie.
Pensieri avvolti a magie,
ed ecco! Nascono poesie.
Pensale! Sono vicine a te,
senza perdersi in alcun che.
Non ti scordare d’amare
quella poesia assai banale.
Mini strofe da incatenare
alla poetica da salvare.
Poesia…è una musica
di rime, unite all’antica.
Sei qui ad approfondire
la gioia che hai da dire.
Nutrendoti di vibrazioni
che sbocciano in emozioni.
Siolòt
Ho preso visione del vostro regolamento.
e dò il consenso della gestione dei miei dati.
“In una notte senza fine”
In una notte senza fine,
ho sognato
che quelle fiamme,
e quella luce…
stavano consumando
un amore
che sapeva di vero, di eterno.
Luci e ombre
che si stagliavano
sui muri di una stanza,
che per tetto
aveva un cielo stellato,
per giaciglio
una nuvola bianca,
per coperta
il desiderio di volerti amare
fino all’estremo della mia follia.
Tra le fiamme
ardeva un amore intenso,
che diventava luce
attraverso
il silenzio delle mie parole.
Lo spirito respirava
aliti di passione infinita,
che mi faceva vibrare
al ritmo di un canto antico.
Era l’armonia
di due anime innamorate.
Fu cosi che al mio risveglio
un tuffo deciso
nei tuoi occhi infiammati d’amore.
Accetto il regolamento
[Accetto il regolamento del concorso]
NOI
Io e te. Lontani.
I nostri incontri casuali,
le nostre conversazioni banali.
È tutto un’illusione,
frutto della mia immaginazione.
L’essere fugge con l’utopia,
la quale testimonianza è solo mia.
Profondo, azzurro. Il mare?
No. I tuoi occhi in cui non posso nuotare.
Quelle che sembrano spighe di grano
sono i tuoi capelli che tocco con mano.
Quando il tuo sorriso risplende
un rombante fremito mi prende,
impronta del sentimento
che provo in ogni momento.
La passione che ci avvolge
è un sentimento che sconvolge.
Il cuore acutizza la percezione,
il sospetto avvelena una situazione
alimentata da malintesi e pettegolezzi
con il solo scopo di mandarci in pezzi.
Eppur tutto torna in pace
quando la sincerità non tace.
È tutto roseo e cristallino,
come una fiaba per un bambino.
La storia di un castello,
di un bel principe col suo mantello,
la damigella appena salvata
con un bacio risvegliata.
Le favole son nei libri raccontate
le chimere nelle menti elaborate.
Un puntino,
uno.
Orizzonte
infinito
lui
sfinito
io
finito
sorriso
finto
tetro
spento
tendo
mani
protendo
braccia
alzo
la testa
occhi
al sole
vento
contro
non temo
ci provo
slancio
corsa
salto
nel vuoto
volo
illuso
plano
cado
mi schianto
al suolo
deluso.
Sono
solo
un uomo
solo
Accetto il regolamento
Michele de Stefano
UN MONDO SBIADITO
La vita non è a colori, ti riserva sempre sorprese.
Siano guerre o siano amori, ci sono sempre contese.
C’è chi prova a costruire un dialogo fatto di pace
e chi invece non vuol sentire e fa esplodere i Kamikaze.
No Signor Generale, non azionerò il detonatore.
Lei tra i denti ha un pugnale, che non lascia più libere le parole.
C’è chi ha fame di vittoria e c’è chi invece vince la fame,
senza ricevere onori né gloria ogni giorno combatte e cade.
C’è chi ogni giorno lavora, ha una famiglia da mantenere
ed anche se piccolo non va a scuola, perchè sa fruttare bene.
No, mio piccolo amico, dammi la mano e vieni con me.
Questo mondo ti è nemico e tu sei l’ostaggio di mille guerre.
Questa vita non è quella ideale, perchè ti vede sempre sofferente,
ma sta all’Uomo portela cambiare, peccato che l’Uomo rimanga indifferente.
accetto il regolamento
Descrizione della dura realtà, bella !
E’ arrivata un’altra estate
E’ arrivata puntuale un’altra estate
voci di ragazzi si rincorrono nell’aria
la palla rimbalza nei cortili assolati
il cielo azzurro festoso di uccelli
insieme alla Natura
allegramente accoglie
finalmente il sole
che riscalda la vita.
I rintocchi del campanile
scandiscono le preghiere nelle chiese
e le comunioni dentro l’anima,
la mente si rifugia nei ricordi del passato.
Ricordi di un’altra estate
mano nella mano, altri tempi
altri bambini nei cortili
nelle vie, altri giochi
raccolte di figurine
noccioli di albicocca sui muretti,
l’innocenza dei primi amori
di ragazzi che diventeranno uomini.
Accetto il regolamento
Cettina Lascia Cirinnà
Giovanna Fracassi
Anima mia
Che ti inquieta
anima mia,
che vai
febbricitante
di astro in astro.
Che ti affanna
anima mia,
che incauta
t’aggiri
di selva in selva
e penetri
di ombra in ombra.
Che ti flagella
anima mia,
che ti esponi
ai venti
di tormenta
e t’avventuri
fra i flutti
tumultuosi.
Che ti scuote
anima mia,
che ti affacci
sui neri dirupi
e cerchi ristoro
negli umidi anfratti
del dolore.
Dimmi,
che ti inquieta
anima mia?
Accetto il regolamento
Giovanna Fracassi
La gioia del dare
Il Sole diffonde sempre la sua luce
e il suo calore sulla Terra,
beneficiandone tutti gli esseri
che hanno bisogno di quella irradiazione.
Le acque, nel loro costante movimento,
evaporano e costituiscono nuvole che,
dopo essersi caricate,
scaricano al suolo
elementi indispensabili per la vita.
Costatiamo la straordinaria varietà
e la sovrabbondanza di pesci
che popolano i mari e i fiumi
per alimentare l’uomo,
o la ricchezza di frutti
che la terra gli offre durante l’anno.
accetto il regolamento
Francesco Dal Corso
A mio padre
Calpestava il riverbero di mezzogiorno
a torso nudo, sfidando sassi glabri
e antichi
mio figlio e l’ultimo resto di un’estate
lontana
ora che la soglia viene, resistendo all’enigma.
accetto il regolamento
A VOLTE
A volte mi sento scomposto
pensando alle tue lontane parole,
come quando vedevo
la cenere del cielo
farsi fusti di spine
e la notte guaire tra tuoni maestosi
e accenti di malinconica rabbia.
Non riconoscevamo neanche la polvere
levata dal vento d’opaca bufera.
Ora neanche sappiamo spiegare
il nostro segreto mistero,
come la vita di tutti.
Ci affacciamo allo stesso marciapiede,
ma a chi la strada regala doni e incontri,
a chi sassi come inciampo e malaugurio,
inesaudite profezie.
Allora tu ascoltami.
Non lasciare un’altra impronta
umida e mobile nella sabbia,
ma imprimila nella creta del destino,
senza farla sfaldare dalla pioggia
che inonda i nostri piedi traballanti,
nel passato tronchi robusti,
ora candele di cera.
Andrea Pergolini Accetto il regolamento sez. A
Vittoria Carrassi 23/05/2013
L’ultimo bacio
Che sapore ha
l’ultimo bacio
non lo sai
che è l’ultimo
diventa più intenso
Dopo
quando ti accorgi
che è l’ultimo
gli altri non lo seguiranno
è triste ricordarlo
che stranezza
un bacio dovrebbe
donare gioia
e invece il tuo
è l’ultima amarezza
che spinge a fondo
e forse è per questo
che ricordo il suo sapore.
Accetto il regolamento A
Sezione A
Affiorano ricordi
Affiorano ricordi di volti e luoghi
attinti dalla mente nel ventre del passato.
Suoni e voci come sussurri
solleticano i nostri pensieri
ci lasciano sorridenti e persi
e restituiscono vita
a ciò che non è più
illudendoci di poterlo afferrare.
Ci prendono
e ci portano in volo
come un vento tiepido e irrequieto
ci trascinano indietro
facendoci cadere
dall’alto dei nostri desideri
e poi ci abbandonano
nelle braccia del nostro presente.
Daniela Cavazzi -Accetto il regolamento
Il muro
Portava segni dei giorni
Graffiati e senza più colori
Dai tempi in bianco e nero
Alla velocità dei nostri odori
Aveva cinto un parco e se ne stava fermo
Nel sordo mondo di pietra dura
Dove il rumore scalfisce ma non suona
Nomi di profumi e detersivi
Manifesti di brillantina e vecchi miti
Bocche mani piedi capelli al vento
I simboli della lotta…e del tormento
Noi passiamo sul muro mentre il muro non passa
Resta primo nel tempo che sa di calce
Questo cesto di vento in cui si svanisce
lasciando tracce
E tocco la pietra per trovare memoria
Mi lavo palmi di mani con polvere e storia…
Accetto il regolamento – Sezione A
L’AMORE NASCOSTO
Sciorino sentimenti,
è sbatto le parole
su pietre di fiume,
pianto amaro
s’immischia
con acque fresche
e trasparenti
di un animo;
oscurato
da nuvole prossime
ad un temporale.
Come uno scialle,
vento di Tramontana
avvolge il mio cuore.
Gelide vette innevate
celano al cielo azzurro
l’amore nascosto.
Accetto il regolamento – Sezione A
poesia di Filippo Salvatore Ganci
Frammenti di Vita
navigano
tra ricordi
di spensierata innocenza
Accetto il regolamento – Sezione A
DESIDERIO
Il desiderio di te mi assale all ’improvviso
e trovandomi impreparata
si impadronisce totalmente di me.
e mi rende
tua schiava impotente.
Non ha regole!
Arriva mentre ,guidando
,il sole riscalda il mio viso;
mentre scrivo e una parola mi riporta a te,
annullando i confini del tempo e dello spazio;
mentre penso e la mente fugge vagabonda
nel nascondiglio dei miei sospiri.
Rivivi nel ricordo
e nel ricordo rivivo
i trascorsi piaceri insieme
e il solo ricordo dei piaceri con te
mi costringe a ritornare in vita.
Prendo fuoco
e per non impazzire sola
sono costretta
a immaginare di essere
nel nostro cerchio incantato
l’unica fugace realtà che ci appartiene .
Il ricordo,tuo surrogato ,
mi regala momentaneo sollievo ,
un breve intervallo,
una pausa necessaria
tra arsura e desiderio folle
di un oggetto d’amore irraggiungibile.
accetto il regolamento sezione a
rosalia maria lo bue
La scuola di Anna
da “Le parole che non so dire” R.Orsatti pubblicato gennaio 2010
La scuola di Anna non si trova in nessun posto
Lei è scesa da una barca ed oggi sta qua
La scuola di Anna è in un angolo nascosto
Cambia programma ogni giorno come la realtà
La scuola di Anna non si fa dietro un banco
Non c’è una maestra e neanche un professore
La scuola di Anna ti rende ogni giorno più stanco
Stanco dell’uomo e del mondo che credevi migliore
Anna non ha scelto di venire in questa scuola
Una fredda mattina si è risvegliata su una spiaggia
Guardandosi intorno non ha detto una parola
Il silenzio e l’obbedienza è sembrata saggia
Oggi Anna è cresciuta e parla bene l’italiano
Ha passato però ogni genere di cosa
La scuola della vita ha superato con il cuore in mano
Anna è una donna vera, sana ed orgogliosa.
Accetto il regolamento – Sezione A
Complice.
Parole nude, affiorano dal profondo,
inutili.
Le farfalle volano cercando cristalli
nei sogni,
le fiamme nella foresta bruciano ali
e tempi.
Barbari, mercenari, cannibali, preti
profeti.
Forma assente,
vuoto, nella mente dilaga follia.
Silenzi assordanti
sfondano i timpani, campane
bronzo
fuso dal fuoco dell’inutile guerra.
Nella mente
specchi, pensieri brucianti di rabbie.
Poeta, taci?
tu non puoi! la tua è Poesia.
Illusione
paura, mia, riflessi muti su pareti
di gomma.
L’orrore invade il mondo;
potenti, bellezze, orchi, del pudore
divoratori.
Striscia, tranquilla, languida.
Parola vestita.
Piccoli fiori senza più petali.
Fragile gazzella,
pelle consumata dagli sguardi assetati
affamati leoni.
Il mondo guarda,
il mondo sa! È complice e tace.
Vendute,
le vendono morte nell’anima.
Ed io, poeta? No,
Complice!
Mario Scippa
Accetto il regolamento – Sezione A
E mi perdo nei ricordi,
immagini sbiadite di un tempo lontano;
tempo in cui tu mi avevi per mano.
I colori si perdono in biechi contorni
mentre tu, nella mia mente, prepotentemente ritorni.
Emozioni passate si perdono nel tempo,
come al fumo succede col vento.
Una mano raggiunge il mio viso,
dove un tempo giaceva il sorriso.
Un sospiro alle labbra riaffiora,
segno di quel che provo ancora.
Gioco meschino di questo destino
che ancora si diverte a logorarci
ma senza realmente riuscirci,
non può separarci.
Mi distendo su questo manto ghiacciato,
ancora poco e ti avrò ritrovato.
Neve candida, bianca e pura,
mostra in sé la mia paura,
cade leggera e silenziosa
come una lacrima scende copiosa
e mentre questa maschera di dolore abbandona il mio cuore
sta nascendo dentro me, è nuovo amore.
Simona Todaro
Accetto il regolamento – Sezione A
Il calamaio sorregge righe,
l’inchiostro sputa verbi.
Papiri incastrano lustrini
su iridi appannati e spenti.
Le dita intrecciano su fogli
incubi di amanti violenti
esposti a spergiuri che portano scontenti.
Nascono taciturne parole
come incubi incantati,
come folli inalberati,
come fanciulle assetate e di colpo avvelenate.
Su petali scrivo ricordi
inoltro nell’aria l’essenza,
profumi accecano viandanti e
mostrano ai muri effluvie speranze.
Armentano Mariadomenica
Accetto il regolamento – Sezione A
NOSTALGIA
che strano stare qui,
che strano non riuscire a dormire da qui!
cosa è stato dei nostri treni,
dei nostri zaini,
che fine hanno fatto quelle poesie
che scrivevamo coi nostri sorrisi?
tu che bruciavi,
io che bruciavo!
quale pioggia ha spento la fiamma?
quale vento ci ha portati via?
foglie ancora verdi
portate a spasso per l’infinito!
e penso a quei mari blu,
a quelle notti di cristallo,
vorrei sentirne il profumo,
tu che bruciavi,
io che bruciavo,
e il tempo,
e la vita
hanno fatto il resto!
Piero Capobianco
Accetto il regolamento – Sezione A
Ai ricordi
Apro la mente ai ricordi.
E tu sei lì,
con i tuoi baci appassionati
e le parole dolci.
Con le carezze audaci
e lo sguardo seducente
di chi sa.
Che t’ho amato e t’amo
e mai potrò dimenticare.
@ Daniela Giorgini – Accetto il regolamento – sezione A
Stoltezze
Pesano cent’anni
gli occhi crucciati
ieri giovani.
L’iride ha il campo
afflitto
tante stoltezze
l’hanno circondata.
Donate un cielo
aperto
ai miei occhi stanchi
ché di tinte grette
in questa terra
piccola
ne rollano a iosa
oramai.
Accetto il regolamento sezione A
“ FACCE O MASCHERE ?”
Le facce dell’universo
sono figure strane, estraniate
coll’estraneità dell’estraneo.
Il forestiero che è in me
non ha dimora,
nel suo peregrinare
cerca una foresteria,
un giaciglio, basta un giglio
o una rosa bianca come letto.
Il bisogno del piacere
è tutt’uno con la generosità
della provvidenza che
si divide come mille atomi.
Lasciarsi sopraffare
non è fare ma
subire l’evento.
Il mio cuore provato ed assaggiato
come fragole zuccherate
è in balia di una bulimica
quella sorta di classe
di schifosi consapevoli negrieri.
Il mio cuore si allena e
corre quotidianamente per
la maratona della sopravvivenza.
martedì 30 aprile MARIO RASO
Accetto il regolamento – Sezione A
–
BICE SABATINI /28-05-2013
Basta una preghiera
Quando ti sembra che
tutto sia perduto.
Quando la terra infanga
sotto i tuoi piedi e ti
risucchia in vortice.
Quando una forza oscura
spegne ogni speranza e
ti disperi invano.
Quando non c’è umano
che ti porga anche solo
un pensiero,
canta una preghiera
a chi ti porta in mano
e non ti accorgi.
Si scioglierà il tuo cuore,
riceverà la carezza di una
madre e la tenerezza di
un amante.
Cadrà il sudario dalla
tua pelle e, nascerà
speranza da una preghiera.
Accetto il regolamento – sez. A
Passano i treni
Passano i treni
sferza il libeccio
sul Tirreno.
Aria calda
malinconico vento
di acque toscane,
vento di colonie
al mare.
Passano i treni
sul litorale
torno bambina a Livorno.
Torno a quando c’eri
alle marine assolate
alle dune sabbiose
seguivo le tracce degli
scarabei,
odoravo il mare.
Tornano a bruciare
su quei treni
le libecciate
d’altri tempi.
Maria Concetta Giorgi
Accetto il regolamento – sezione A
La solitudine mi rende splendidamente intensa
viva e consapevole della mia anima.
Godere di me allontana sciocche e inutili presenze,
mi libera di stucchevoli e non voluti sorrisi,
mi riempie di meravigliose assenze.
Mentre lo sguardo si posa su un mare d’argento
e il cuore accarezza ricordi di bimbi ridenti e felici,
in un tempo vergine e intatto,
timido e discreto padre di un dolcissimo fiore di primavera,
chiuso tra le pagine di un giorno di sole.
Sannipoli Sandra
Accetto il regolamento – Sezione A
Il vento …parla
In questa notte fredda
sento la pioggia battere
nei vetri.
Palpita forte il cuore
in sintonia con il mio
amore ….. fuori
lavora nel silenzio,
Ascolto la voce del vento,
passa sotto le fessure,
accarezza la pelle ….
trasmette messaggi
di amore.
Giovanni Rosa
Accetto il regolamento – Sezione A
Angela Giordano 29/5/2013
Libero canto
Sono così come tu mi vedi
desiderabile
ai tuoi bramosi occhi
ancora amabile
dopo tutti questi anni.
La tua passione
il mio cuore accende
di nuova fiamma che arde
sull’altare dell’amore.
Il passato si fonde con il presente.
Il tempo non ha misura
i ricordi son archi di luce
che uniscono le menti.
Sappiamo ascoltarci
come due musiche lontane
portate dal vento che canta…
l’amore è più del puro piacere
è luce che nobilita
è sintonia d’intenti
è il nostro ” libero canto”.
Angela Giordano
accetto il regolamento
sezione A
Esperienza
Ho vissuto millenni
nella minaccia del verbo ruggente
precipitando nel baratro
della parola mancata.
Ho oscillato e sobbalzato
lungo l’arco ambiguo del gesto
che non smette di fendere
il vorticoso etere del senso ancestrale.
Sono rimasta sepolta
sotto lastre di silenzio
e raccontarmi pensieri
senza parole possibili
– il cuore convulso e assottigliato –
– chiusa in un tempo sterile-
come in una bara vuota.
Mi sono ammaestrata
all’osmosi presensoriale
con la terra e col buio umido
dove fermenta il senso.
Sono sgusciata infine
dall’epicentro fortunoso d’un sisma
come un lemure incolore
per suggere col corpo intorpidito
il veleno bruciante del sole.
Per vivere e vivermi.
Finché avrò guizzo d’intelletto
soffio ossigenante e cuore
– lucida intensione-
scaverò segni/parole –mio sangue
già antico e captivo –
con l’unghia della mente
sulla silicea sordità di questa
Babele planetaria
che frange in pulviscolo il Presente
e uguaglia ai suoi frammenti
ogni germe di Futuro.
accetto il regolamento
Accetto il regolamento sezione a
Il silenzio fa rumore
Il silenzio fa rumore,
mentre un grido di stella
disegna occhi di cielo.
E sospira nel vento
un pensiero, un sogno,un lamento:
è il silenzio che fa rumore
quando le parole non bastano
a far sorridere l’inverno.
E scrivo farfalle senza tempo
per riempire di arcobaleno
l’amore di un giorno.
Sarà il cuore a liberare
le ali della ragione,
mentre un’idea
mi porterà con sé
come una lucciola:
fuori da questa quotidiana prigione,
dove l’indifferenza fa troppo rumore.
Così pregherò
per ogni respiro di vita,
affinché Dio faccia testamento
della preziosa voce del silenzio.
Francesca Ghiribelli.
DALL’INIZIO ALLA FINE
Non apparire. Esistere.
L’acqua questo elemento naturale
mi ha sempre affascinato.
Vorrei essere come lei.
Scorrere e non scegliere mai.
Conoscere e sapere il proprio destino
e portarlo a termine.
Proseguire e dare il bene indistintamente.
Avere tutte le informazioni per essere.
Vivere da mediocre ma essere la protagonista.
Leggera e consapevole.
Avere la conoscenza del sé.
Appartenere al mondo ma essere libera.
Cristina Bargna
Accetto il regolamento – Sezione A
Carne della carne, acqua salata.
Dolore inestinquibile, morte annunciata.
Vortice che risucchia l’anima.
Dove metti i tuoi passi io muoio.
Dove conti le tue vittorie io prego.
Dove appoggi le mani io tremo.
Dove corri ridendo io piango.
La strada che illumino, la spegni.
La coscienza che allargo, la stringi.
Ora sei sola, la vita ti darà quello che cerchi.
Meglio non immischiarsi, si fanno danni.
La fonte originaria scorre veloce, ma sà tutto di te.
Scambi l’oro per latta? Ci comprerai il tuo pane.
Amaro si, ma pane.
Antonia Anna Pinna Accetto il regolamento – sezione A
UN LAMPO NELLA NOTTE
Dunque, la vita era questo: un lampo
nella notte. Lo vidi, ieri, mentre
con gli ultimi strascichi d’inverno
si spazzava via, nel sottobosco,
il vento e la grandine. Ma un guizzo
nel cuore in pena, come se la morte
viva già fosse, mi portò i ricordi
e i dispiaceri dei lunghi vent’anni.
Certo io non avevo mai amato.
Certo io non ero mai stato amato.
Dunque, la vita era questo: un flash
di verità, in mezzo a tante menzogne.
Accetto il regolamento
Riccardo Avanzi
accetto le regole del concorso
SERPIANO IO E TE
Vagano i miei pensieri su per questa stradina di montagna,
rimbalzano qua e la tra robinie in fiore, e querce secolari,
sento il vento che vuole spazzar via le nubi,
il sole far capolino, ogni istante è vita!
Viaggia veloce il mio pensiero, come le plumbee nubi di questa domenica
mattina, ora si che posso coniugare il verbo amare.
Penso, mentre vedendo scendere il Gaggiolo, ricerco testimonianze di
gioventù, la mia anima che all’unisono con la tua disegna ancora la gioia di
di questo nostro sogno.
Ricordi ingialliti come i fiori d’acacia, nuvole nere cariche di pianto,
soffiano sopra di noi cantando ninne nanne mai scordate.
Poi dall’alto il Ceresio immerso nei silenzi, nuovi desideri mi salgono alla
mente guardo te immagine sublime, in questo incantato panorama.
Tornano lontani si perdono lavati dalla pioggia tutti i neri ricordi.
Ora per noi solo palpiti di vita, sangue infuocato scorre nelle vene, vulcanici
abbracci, attimi di felicità che ci tengono avvinti alla vita.
Quale pensiero funesto potrà colpirmi ancora?
Quale follia?
Ora ho la felicità del mio domani.
Dalla sconfitta
Sono piccoli riflessi di luce
quelli che, dalla guancia alla mano
d’asciugare aspettano.
Alzati uomo,
la sfida non è alla fine,
puoi ancora colpire!
Il suolo non è ancora il tuo arrivo.
Il battito lento e l’affannato respiro
dicono che sei ancora vivo.
Poggia a terra i tuoi piedi,
se vedi un fosso,
salta più di quanto credi.
Pensa a chi ti ha abbracciato,
non a chi quel calore ti ha negato.
Alzati guarda avanti,
tieni alta la guardia,
è tua questa marcia!
Egidio De Lauro
Accetto il regolamento – Sezione A
Titolo poesia: Ladri di Luce
Pubblicata il 31.05.2013
Autrice: Elisa Clementi
accetto il regolamento
Sparo in alto
dove i fiori restano,
tutto fermo immobile
verso un mondo instabile.
Trascino i ricordi
tracimazione d’anime,
scontri diurni di capelli
e sguardi vuoti.
Fragile al vetro
sparisci appena
rifletti la pena, la penna
trascini su un foglio
e caffè
– Frantumi.
Sì, è così semplice
implodere e cedere
se il fuoco si spande
frettoloso e lento,
lavoro docile
– il Vento.
Ciottoli nel piccolo
Oceano, sparsi e tremanti
come lucciole d’inverno
frammentiamoci siamo,
sì noi siamo foglie
e ci perderemo
– Ripetutamente.
Ripetutamente spegniamoci
ed esposti al mondo
riprendiamoci la Luce,
rubiamo al Buio
e perdiamoci nel Vento
– Liberi.
Accetto il regolamento – Sezione A
Maria Pina Abate 01/06/2013
COME TELA DI RAGNO
Con flemma,
il ragno tesse
la sua tela…
vi è subdola maestria
nel suo incessante movimento.
Viscida,
la sua bava
con sapienza
và intrecciando,
ad ordire
argentee e silenziose trame.
Lavora di malizia,
l’abile stratega
ed al centro
di un ricamo ingannatore
aspetterà la preda.
Somiglia un pò
al tuo gioco
quella tela…
sottile lavorio
a cercar di ripiegar pensieri
come origami
della mente.
Nessuna preda,
cadrà nella sua rete,
mi terrò lontana
dall’indissolubile presenza.
Conosco il ragno
che non ha sentimento
e solo da lontano,
ascolterò la trama
della sua canzone.
Accetto il regolamento. Sez.A
Roberta Gelsomino 02/06/2013
Perché? Perché?
Se io ti chiedessi
“Perché, perché?”
la mia principessa direbbe certo
Non lo so, ma non ti amo.
Non è con te che mi compiaccio
e fremo compulsa e rido e ho paura,
seppur il mio amato sia solo un gioco da animare
è questo sogno che voglio sognare.
Immaginare possibile ed eterno
questo irrelativo e perfetto cielo
blu cobalto.
Ho detto cobalto!
Questa distesa di tulipani.
Ho detto tanti! tulipani!
rosso cupo!
Invece puntuale sadico giunge
il tuo affollato Silenzio.
Accetto il regolamento. Sezione A
IL COLTELLO È IL RICORDO.
Ricordo l’amore,
Con l’occhio che sbircia
Attraverso il vetro,
Nascosta dalla tenda dietro la finestra
Per vedere come vive
Senza sapere che l’osservi.
Lecco lacrime di sangue salate
Versate dal cuore rosso inciso:
Ricordano il sapore del momento
del distacco di un abbraccio,
Degli occhi che non si incontrano,
Di una mano non tenuta.
L’amore è cicatrice
Indurita e sbiadita dal tempo
Ma mai cancellata.
Accetto il regolamento. Sezione A.
UN UOMO
«Quanto tempo ho aspettato,
quante volte ho pensato che toccasse a me di uscire.
Riuscivo ad arrivare alla porta,
mi prendevi alle spalle per impedirmi di uscire.
Tornavo nella mia stanza a sperare,
non potevi per sempre proibirmi di uscire.
Ma oggi camminerò a piedi nudi,
non mi sentirai quando starò per uscire»
Riempì l’occhio dell’uomo
cominciò a traboccare
scivolò sulla guancia
quella lacrima felice.
[Sergio Trapanotto: accetto il regolamento sez.A]
Ines Zanotti 03/06/2013
IN PUNTA DI PENNA
Teneramente fragile
scorre la mia vita,
custodita come inchiostro
in seno ad una penna…
Un vociare di sillabe
sborda dalla tumida sfera:
ritornano tracce di ricordi
su spartiti di musica e odi!
Dal maestro ch’era cieco
e in braille musicava,
ebbi l’ impegno di comporre strofe
a misura delle sue note.
L’ allor puerile mia persona
depose versi che qui scrittura:
“Verzica l’ erba del prato tutto in fiore,
dal cielo spunta un raggio di calore!”.
In classe intonai l’ ispirata poesia
e all’ unanimità, fui applaudita.
Ancor oggi scrivo rime di pensieri
con passione, ardore e in punta di piedi…
(Accetto il regolamento – Sezione A)
Anna
Anna.
Tu che d’amore ti riempi.
Tu che con gioia agisci.
Tu che sempre a testa alta avanzi.
Tu che d’affetto sei fatta.
Tu che per me solo nonna non sei.
Tu che per me in quattro ti fai.
Tu che per me solo nonna non resterai.
accetto il regolamento
Mi manchi
Mi manchi da morire … Amore!
Come un’onda al suo mare,
come all’ape l’alveare,
come un cielo senza stelle,
come al lupo la sua pelle.
Come l’acqua al suo mulino,
come l’aria del mattino,
come un giorno senza sole,
come ombrello quando piove.
Come il tetto ad una casa,
come il velo ad una sposa,
come a un orso bruno il miele,
come un fiore senza stele.
Mi manchi da morire … Amore!
Autore: Raffaele Leggerini
Accetto il Regolamento – Sez. A
L’ora del tè
La nostra cucina
fredda
Pareti di nebbia
umide
Vapori di muffe
caldi
Stoviglie sbeccate
su gialla tovaglia
D’incanto un sapore
nell’ora del tè
con te
Dolcissimo aroma
nell’antico tepore
e calma d’amore
Risuona una musica
per me
nell’ora del tè
Risuona una lacrima
folata di vento
Posate d’argento
su tovaglia di pregio
Sorseggio il mio tè
Di verde chiarore
lo spazio
nell’ora più mesta
in cui penso a te
Autore: Elle Bruni
Accetto il regolamento. Sez. A
03/06/2013
7 Luglio 2009 (PENSIERI)
TI HO RITROVATO FORTE,
TI HO SENTITO GENTILE,
SEI SEDUTO SOPRA UN RICORDO
CON OCCHI FISSI SUL FUTURO.
PERCHE’ CHI NON HA PRESENTE
HA SICURAMENTE SPERANZA.
ADESSO IL DOLORE E’ PIU’ FORTE,
SENTI IMMENSAMENTE
GRIDA DI BAMBINI,
RUMORI DI ANZIANI
ECHEGGIANO NELL’ARIA
DELL’ESTATE
UN PENSIERO, UNA FOTOGRAFIA CHE
IL TEMPO RENDERA’ PREZIOSI.
accetto il regolamento
Ricordo la sabbia fine e bagnata su cui disegnavamo il nostro cammino mentre le onde si infrangevano urlando come sirene ammaliatrici. Il loro canto non ti ha portato lontano da me, i tuoi occhi scuri erano fissi su di me e le mani intrecciate come se volessero fondersi in un unico corpo. Neanche gli sguardi curiosi ed a volte truci delle altre persone facevano più male. In passato abbiamo sfidato la società e la sorte, ormai non serve più.
Ricordo il tuo rammarico quando gli altri uomini facevano finta di non capire che stavamo insieme, il loro considerarti invisibile nonostante il tuo esistere ed essere presente, sempre.
Ricordo la mia collera che si tramutava in vanto quando mi avvicinavo al tuo corpo scuro e mi perdevo in un dolce abbraccio.
Ricordo la strada lunga e faticosa che abbiamo compiuto insieme in un paese che ci ha dato la vita ma aveva deciso che dovevamo viverla divisi perché di due colori diversi.
Tu mulatto, io bianca, ambedue italiani.
Ricordo il passato, vivo il presente e confido nel nostro futuro .
Autrice: Fabiana Traversi
Accetto il regolamento-sez. A
Daniela Avila
Memoria
Mi avvolge quest’armonia che ha
il peso della bellezza usata
le dita faticando di tasto in
tasto imitano sorrisi levi
che dal ricordo mutano lacrime
in memoria. Fragili pensieri
legano queste dita al volto
in un ballo che dilania il mio giorno
nella dimenticanza colpevole
di te.
Accetto il regolamento, sezione A
Le parole
Di notte
le parole si mischiano al vento
volano basse tra i vicoli fumosi
e i passi incerti degli avventori.
Si fanno grammatica di osteria
dentro i bicchieri di vino scadenti
lasciate sulla soglia della vita.
Dal basso ventre
esplodono in bocca
nelle urla ubriache.
Smunte fino all’osso all’alba
scendono come preghiere
dalle bocche penitenti delle donne,
e nelle gole roventi del mercato
danno un alito di fresco
alla miseria.
Nei centri commerciali
come cera si chiudono
le labbra fredde degli astanti,
mutismo d’assemblea,
drammaturgia di giorni senz’appello.
Autore: Domenico Setola
Accetto il regolamento, sezione A
ultimo
Un nuovo silenzio la fa ora da padrone
nei passi del mio vagabondare,
quando sempre più fatue sono le parole
e tremori sconosciuti s’accompagnano
al corteo lamentoso dei ricordi.
Preghiere, antiche nenie
dovrei dedicare ad ogni dio novello che
s’insinua nei miei vaniloqui
per scavare quelle lontane abitudini
di avi che ignoro, ma che certo
devono essere stati e si saran pure chiesti
dove sarebbe arrivato il seme del loro sangue.
Non ho bisogno di scrutare l’orizzonte
per cercare l’inutile fastidiosa risposta
ed ho tagliato spietato da tempo
la scia del mio ramo genealogico.
Che s’indignino pure quegli avi miei:
io sono l’ultimo, grazie a dio.
(Accetto il regolamento, sezione A)
crescono fragole nei parcheggi
di colpo iniziaron a piantar fragole nei parcheggi
quelle grosse rosse rosse e innaturali
per gentil concessione subiron gl’inganni
ai danni dei fiori annaffiati dal piscio d’un bimbo
padre mai visto domanda se hanno bevuto scrollando
con gli occhi lucenti che chiedono assenti
rispetto vero quel che provano verso i papaveri
anche loro rossi rossi ma più solitari
sottili e trasparenti rossetto sbavato delle antenne
che spuntano rigide un po’a casaccio
non possono credere d’aver visto finire
così tanti palazzi e non trovano più la poesia
smontati i ponteggi cosa resta
se non s’ha paura di morire?
con la riga da una parte assomigliano ai loro padri
non ci avevano mai pensato e stanno meglio
seppur non sia una questione di cuore
ma di portafoglio benché col cuore
dicono s’arrivi ovunque
ma sono incazzati perché la vita
è come quel compagno di banco
che non passa mai niente
antenne e papaveri s’inerpicano trovano brecce
nei parcheggi di fragole abbandonate e sulle impalcature
dappertutto trovano spaccature
il vino del resto se non viene bevuto abbastanza
si fa incerto timido e tradisce le paure
Accetto il regolamento, sezione A
BUTTO’ MARIA TINDARA
ANGELO MIO
Una nuova stella
rischiarerà la notte,
o Angelo mio,
mio bene
grande quanto il mondo,
tu, sangue del mio sangue
che in me palpiti,
in noi,
in un tempo
che non ha più ore…
Si sarò luce
e non sarete soli
e parlerò con Dio
e canterò con gli angeli…
accetto il regolamento sez A
Gabriella Becherelli 4/06/2013
Dimensione intermedia
Scrivo in orizzontale,
riacchiappo parole inutili
dall’ alto e le riporto a terra.
Appena risvegliata,
riaffiorano a pelo d’ acqua
riflessi di un sogno lucido,
fatto di segni e di presenze,
toccate dall’ intuizione
trasmessa dall’ altra sponda.
Noli me tangere,
dirà ogni creatura, prima
del suo viaggio
il sogno
vero come la terra
appare
al tocco di un primo
raggio di sole:
L’ alba
dimensione intermedia,
luce fra cielo e terra
punto di contatto
E’ così che accade,
dall’ aldilà all’ aldiquà
transita
fra terrore e bellezza
l’ ancestrale ricerca
diventa
immagine già conosciuta
A bocca aperta
s’ accoglie il sogno
lo stupore
si placa nell’ amorevole
certezza
di un lungo respiro.
Dimensione intermedia
Scrivo in orizzontale,
riacchiappo parole inutili
dall’ alto e le riporto a terra.
Appena risvegliata,
riaffiorano a pelo d’ acqua
riflessi di un sogno lucido,
fatto di segni e di presenze,
toccate dall’ intuizione
trasmessa dall’ altra sponda.
Noli me tangere,
dirà ogni creatura, prima
del suo viaggio
il sogno
vero come la terra
appare
al tocco di un primo
raggio di sole:
L’ alba
dimensione intermedia,
luce fra cielo e terra
punto di contatto
E’ così che accade,
dall’ aldilà all’ aldiquà
transita
fra terrore e bellezza
l’ ancestrale ricerca
diventa
immagine già conosciuta
A bocca aperta
s’ accoglie il sogno
lo stupore
si placa nell’ amorevole
certezza
di un lungo respiro.
Accetto il regolamento della sez. A
Domenico Alvino 7 aprile 2013
Riscoperta dell’amico
Rito dell’amico offeso.
L’avevo dentro
un attimo
e poi
più vano dell’acqua che scivola su un piano
al sole
che la suga
e asciuga.
Dentro ti avevo
sguardo come un imbrunire plaga
di cielo guasto da rovine di mondi riarsi
ed io con la torcia lì da canto
spenta
che ancora fuma
io stesso orma di cielo inclinato a cenere
di nulla.
Offro questo nulla
piegata la torcia nel poco trasudo di pena.
Accetto il regolamento sez. A
La problematicità di un rapporto trova qui l’acribia delle parole che lo sostanziano con pochi – essenziali tratti e con viva partecipazione emotiva .
leopoldo attolico –
La poesia di Domenico Alvino è sempre intensa di sentimento e di pensiero.
Complimenti
Giuliana Lucchini
Piovve così tanto al nostro tavolino,
con un dito univi goccia con goccia
tra i bicchieri vuoti si formò un delta
che mi cadde sulle ginocchia.
I sambuchi sparsero, dopo quel nostro temporale,
un silenzio blu cobalto,
te ne andavi senza muoverti da lì,
celestiale.
Accetto il regolamento. Sez. A
Agostina Spagnuolo
CENERE
C’è ancora nella cenere spenta
la traccia delle scintille
che rallegravano le sere,
e il profumo del pane
che saliva dal forno di mattoni
biancastri alla brace
di sarmenti secchi.
C’è ancora, sopito, il fuoco dell’amore
e delle attese dei nostri verdi anni;
e quello che sempre brucia dentro,
il fuoco degli errori striscianti come serpi
negli ingorghi dei limiti dell’uomo;
e il fuoco della rabbia
per la nostra impotenza
di gente come topi.
È cenere adesso. Cenere vecchia.
Ma c’è sempre fuoco
nel cerchio dei ritorni
finché l’alba accende di nuovo
il giorno.
Accetto il regolamento sez A
Enrico Danna – 6 giugno 2013
Titolo: ci sono giorno in cui.
Ci sono giorni
in cui la morte fotte
le mie lacrime.
Ci sono giorni
in cui la morte fotte
le mie ceneri.
Ci sono giorni
ch’io vorrei fottere
per poi morire.
Accetto il regolamento sez A.
Piove dentro te.
Piove sull’anima stanca,
gocce di dolore che paiono
piombo fuso: brucia le ultime
speranze di rinascita alla vita!
Nessun riparo ferma il lento
stillicidio che ti corrode dentro.
E ti adatti all’indifferenza.
Pian piano non riesci a provare
sentimento alcuno, non distingui
più l’odio dall’amore, la felicità
dal dolore per un’esistenza
grama, per una vita senza scopo.
Davanti a te un deserto di voci
assordanti; alle tue spalle
il vuoto, quello più assoluto.
Credi d’esser sempre vivo,
ma non ricordi nemmeno più
che cosa sia la vita e che voglia
ancora da te! E vaghi, senza meta
e senza scopo, allunghi il passo
sperando che finalmente la terra
si spalanchi pietosa sotto i tuoi piedi
e un baratro accolga ciò che resta di te!
Gavino Dettori 5 giugno 2013
dichiaro di accettare espressamente il regolamento del concorso
Gavino Dettori
Buonanotte al gelo
alla voce nascosta
al rinascer già stanco,
alla domanda mai posta.
Buonanotte a chi è sveglio,
che la notte è più chiara,
e il buio sembra gli porti
quella gioia un po’ rara.
Ritrovarsi poi nudi,
e non c’è senso più grande,
che sentirsi abbracciati
senza aver le mutande.
Ogni gesto malposto,
ogni urlo sprecato,
si riducono in torto,
in un giorno mai nato.
Ascoltare presenti,
giudicare le azioni,
non pensar solo al male,
ma gustar l’emozioni.
Buonanotte al pensiero,
alle frasi pensate,
ai rimorsi scaduti
morti la scorsa estate.
(accetto il regolamento sezione A)
Invano
Vento copre il volto di capelli
Mani sulle orecchie
conchiglie socchiuse
ad evocare l’onde
Ricordi abrasi
dall’arenile autunnale
Le palpebre sipario calato
su scene di noia
accetto il regolamento
Amore d’ amore
Per mari oscuri ho navigato
Privato dell’ amore bambino
Con dolore e rabbia
Ho superato l’ oceano
La volta celeste
È stata il mi tetto
Le stelle la mia guida
Alla ricerca dell’ amore d’ amare
L’ infinito mare si è riempito delle mie lacrime
Mentre sempre più lontano
Da un rifugio sicuro
Nel deserto sempre più solo
Mamma quanto mi hai guidato
Amore finalmente ti ho trovato
Andrew
Giorni diversi
Persi
Perversi d’amarsi
Si ama
tra i pensieri li sparsi
e il trovarsi…
Si mira e si spara
S’ammira poi il risultato
Lontano o nel centro voluto
Si ama
Come si vuole
Come ci duole
Dispersi nel vento
Tra pensieri e parole
Si ama…
Si ama nel tempo.
Si accetta il regolamento Sezione A
FUOCHI D’ARTIFICIO
Confuso bagliore,
il rombo di tuono,
un bianco raggio
irradia il suo colore,
e come corolla
nel cielo si apre,
rapido passaggio.
Se non trovi la parola
nella notte serena,
cerca un bagliore,
un fragore di tuono
un raggio verde,
lungo, abbagliante
che il buio disperde,
e uno rosso a seguire
in fuga improvvisa,
cascata brillante,
meteora nel cielo,
regnante.
accetto il regolamento
Una faccia in prestito
Così, nella notte, ci fosse un modo
per fermarti, per dirti che ho visto l’orizzonte
nel lampo dei tuoi occhi, ecco,
vincerei questa timidezza fatta di attese
e troverei le parole una dopo l’altra
come calci di rigore ancora da tirare.
Saprei capire il tempo che ci vuole
per far fuori uno ad uno i nostri passi
guardando le stelle lontane
e le luci delle auto che si dileguano.
Ti direi “hai sentito quella voce” e tu,
sorridendo, non avresti dubbio alcuno.
Sarebbe così, in una notte lontana,
in un tempo che ci somiglia,
tu con un vestito a fiori, le spalle scoperte,
un anello al dito
e io con questa faccia, in prestito
come la vita.
Marco Annicchiarico.
Dichiaro di accettare il regolamento.
Vieni con me amore mio
Fresco, il vento d’oriente
sono sull’arenile del niente
vedo farfalle e mare.
Vienimi a cercare…
Sul soffitto dipinto dal tempo
ho raccolto il tuo esempio
ho gridato il mio nome e il tuo
ho parlato con Dio.
Vienimi a toccare…
Sul tuo ventre ho piantato il mio antico
sull’intonaco vecchio ho scritto, col mio ombelico,
il sogno di una notte stellata
superata, sognata, legenda incantata!
Vieni con me a cantare!
Voglio continuare
voglio rifare e dire, riparlare e superare
vieni con me,
vieni col mio cuore bambino, amore mio.
Ugo Arioti.
Dichiaro di accettare il regolamento
candidi suoni
volteggiano nei miei pensierI,
ed io fremo annusando…
il ricordo di quei colori.
Dichiaro di accettare regolamento sez. A
Sono nata donna
ciò che dico
non ha valenza
sono nata donna
il mio corpo
è oggetto di violenza
sono nata donna
il mio pensiero
sarà sempre l’ultimo
a esser udito
sono nata donna
il mio stesso sesso
mi punta contro il dito
sono nata donna
pregiudizi e falsi miti
a volontà
sono nata donna
distrutta dalla società
sono nata donna
le mie idee
verranno sempre ignorate
sono nata donna
nella pelle
troppe sofferenze forgiate
sono nata donna
io col dono di dare la vita
ma il mondo mi ha tradita
accetto il regolamento
IL TEMPO
Il tempo osserva implacabile
i nostri sogni distrutti,
disegna sul viso arabeschi
di storie finite
e ci punta sul petto stellette
di perdute battaglie.
Il tempo conserva memorie
che vorremo gettare
e beffardo ci sfugge di mano
veloce e mortale
nascosto tra i mille colori
di ogni mesto tramonto.
( Mauro Bompadre)
* Accetto il regolamento
AMICI
Il mio migliore amico sei tu,
perché ti conosco da tempo,
perché insieme abbiamo corso
su prati verdissimi
e rincorso gli stessi sogni.
Il mio amico migliore sei tu,
che hai ascoltato le mie parole,
tristi e liete, folli e sensate,
in silenzio.
Il mio migliore amico sei tu,
perché mi hai rincuorato
quando ero affranto,
mi hai esortato
quando ero timoroso,
mi hai frenato
quando ero furioso.
Il mio amico migliore sei tu,
che hai trascorso con me
giorni e notti
a ridere, a parlare, a piangere.
Il mio migliore amico sei tu,
ché sai parlarmi, anche quando taci,
sai ascoltarmi, anche se non ci senti,
sei qui con me, anche se sei lontano.
Fiorella Fiorenzoni – Accetto il regolamento
FILI ROSSI
Fili rossi legano le cose
a magici momenti come a un viaggio
intorno alle vette
della fantasia fra fantasmi scorazzanti
o guarnigioni di fanciulle
alla ricerca della donna amata
per un istante, forse sognata in una notte
di febbre delirante
o stretta a me in un luogo altro, ovunque
Il giorno che ti ho incontrata,
sono certo,
era di quelle giornate calde
ad aprile non solite a Torino.
Il vento di primavera muoveva i tuoi capelli
ai quali il sole dava riflessi di fiamma
Ti vidi, Venere di Botticelli,
nascente
dalla conchiglia di madreperla infinita.
Vivente dea, m’abbagliasti
col tuo sguardo di Gorgone
Le viscere si fecero di pietra,
non ebbero più le vene la forza di pulsare.
un istante eterno, tutto è rimasto fermo,
tutto è rimasto dentro inconsapevole
delle mie fantasie protagonista ignota
e nei miei sogni una fragranza agrumata
da quel giorno immota
immota come l’attesa delle tue labbra.
Fili rossi legano tramonti infuocati
e miraggi e miti e storie d’amore
vissute, sognate, desiderate:
fiume di luci che percorre la vita
dichiaro di accettare il regolamento
Ho bisogno di te
Si,ho bisogno di te
del tuo dolce sguardo,
che regala al tempo
una miriade di emozioni.
Il sole guarda la rugiada
e fa risplendere la sua luce
nei tuoi occhi.
Gocce trasparenti come lacrime
forse di gioia,
che unite al tuo pensiero,
rendono dolce il mio mattino.
Nello spazio
selvatico e immenso,
le tue parole
e le tue risa,
fanno da eco
alla nostra felicità …
Guardando la vita dai suoi bordi,
si può scoprire
che è qualcosa
che va oltre le immagini.
La vita,
la mia è fatta dei tuoi sguardi.
Raffaele Manieri-Accetto il regolamento
Ho voglia di te,
dei tuoi sorrisi
che destano gioia,
delle tue parole
che emozionano,
del tuo profumo
che addolcisce l’aria.
Ho voglia delle tue carezze
che lasciano sognare.
Ho voglia di te
della tua compagnia
per vedere il domani
come un giorno di primavera.
dichiaro di accettare il regolamento
ABISSO
Non conosco il mio volto
potrei essere chiunque.
Il tè stamani
è più amaro del solito..
Fuori dalla stanza
si rincorrono le solite voci,
eterno corridoio senza arrivo.
I biscotti questa volta
non hanno la granella colorata..
I giorni intanto si sommano
eterni..uguali.
La spremuta oggi non c’è..
Le luci e le ombre
si alternano
senza differenza.
C’è una signora
i suoi occhi sono buoni,
le sue mani che mi lavano
non conoscono impazienza
e quando sto in silenzio
per tanto..troppo tempo
la sua voce diventa la mia e
allora lei canta per me..
sorride per me e
quando si nasconde
piange anche per me.
Vorrei darle carezze
ne ho memoria nelle mani
ma non è sempre così.
La mente vaga
risucchiata in un abisso,
tremolanti immagini risalgono a galla..
ne ho conosciuto la gioia
ne conosco lo strazio.
C’è un Cristo alla parete
ha le braccia aperte
di questo sono sicura,
ogni giorno che passa
è un pò più vicino.
Si..decisamente
questo tè oggi
è più amaro del solito…
Dichiaro di accettare il regolamento.
Tutti voi insieme,
scaraventati contro la pianta
cosi feroci
come mai,
nel volermi bene.
accetto il regolamento
Ricorderò i tuoi occhi inondati di grazia
E la tua disumana bellezza
Oh se potessi ancora vederti
Annegherei nelle membra
Il tuo giovane splendore
Sfuggito all’arte e alla morte
Venuta a me da cieli ignoti
Notte di plenilunio che sfolgora il viso
E consuma il mio nella gelida penombra
Dopo un addio senza un gesto
Quando il mondo non ha più nulla da dire
E rimane immobile ed io ancora a capire
Se c’è stato qualcosa tra noi
Accetto il regolamento
Nel parco
Ogni mattina,
quando attraversavo il vecchio parco,
vedevo un spazzino, pensieroso,
che puliva le strade.
Si dondolava, colpito dal vento,
come un ramo d’ulivo,
aveva occhi blu, come il cielo sereno
e un sorriso fragile di bambino.
I suoi sguardi parlano vivace
e mi ricordava di un antico saggio,
una luce calda si vedeva riscaldare
tutto intorno e la sua facia!
Sembrava un’ombra, in movimento,
che ballava un rituale
in un giardino di cristallo
con uccelli viaggiatori.
Adesso, quando io sono l’ombra
e ritorno nel vecchio parco,
sono lo spazzino pensieroso
che ha lasciato qua, solo, l’orma.
Accetto il regolamento.
Contavi gli anni tuoi ” CONTAVI GLI ANNI TUOI ”
e sorridevi al vento dei tuoi sogni
di musiche e colori di tramonti,
occhi socchiusi a bagnarsi di note
immersa nella luce delle stelle,
fremente di voglie
inconfessate e trepide,
e con mille perché!
E pensasti l’Amore, il primo tuo,
quello già tante volte sognato
come dolci carezze,
come teneri baci,
come ardite attrazioni
di fiori non colti,
e parole di miele
misteriose e tremanti,
scambiate in penombra
a sognare l’eterno di un attimo,
per mai risvegliare l’incanto più bello.
E così che ti apparve quel sorriso infantile
portatore di strane promesse,
e fu tardi ma tu non credevi,
non potevi capire lo sguardo sospetto,
né l’amore accecato da luce sfregiante,
quel toccare, frugare, quella mano rapace,
quei sconvolti appetiti, a strappare, violare,
quel far male, così tanto da urlare,
e piangendo pregare, quanto male, ma tanto,
che succede… quel sangue, le grida sbavate,
quei grugniti da bestia affamata…
No, non era più quel ragazzo del sogno,
era male… sporcizia…
era sangue… era caldo orrore paura
con i sensi che poi ti lasciavano,
ferita stranita stupita tremante,
per assurdo vissuto e dolcezze crollate…
illusioni deluse!
E da allora capisti,
e i colori divennero neri alla mente,
che sfuggiva al ricordo, ma invano.
E non più avresti amato, innocente creatura,
mentre il buio portava soltanto terrore
e gli sguardi ripulsa, e sentivi te sporca!
A te piccola donna io chiedo perdono
in nome di un mondo lontano da me,
ma piangendo dispero un qualunque riparo,
e il mio cuore è sconfitto, la mente impietrita,
mentre l’Anima piange e il dolore si spande!
Nicola Andreassi 10 gennaio 2013
Copyright 2012 Nicola
tutti i diritti riservati
accetto il regolamento
Graziano Gismondi
Il mare tranquillo
Il mare tranquillo, il sole cocente
la brezza rinforza una nube cangiante.
La spuma si alza dall’onda irrompente
che ora diviene un’acqua furente.
Il cielo s’adombra, si chiude, si tende,
il lampo compare nell’ombra invadente.
La pioggia cade scrosciante, incidente,
l’aria frizzante diventa opprimente.
D’un tratto la quiete, dapprima silente,
diventa un urlo dal tono stridente.
Poi tutto s’acquieta, lo scroscio dirada,
la nube si apre, il vento si placa.
Il sole ritorna a far capolino
nella frescura del primo mattino.
Il mare riprende il moto andante
di acqua tranquilla, indolente, invitante.
Così la vita inizia pacata, cresce irruente,
diventa sfacciata, urlante, imponente,
poi torna posata, svogliata, invitante
come l’acqua cheta di un mare morente.
Accetto il regolamento del concorso
LIVIDI ANFRATTI INTERNI
© by Daniele Cavalera
Oggi non ho
che gocce di dolore…
come mestruazioni
dagli iridi scorrono
a marchiare
i vacui tumidi cipigli
del cuore…
Lividi anfratti
interni…
e qui la mente indaga
Lamento, Verità, Inganno…
e s’allaga e s’asciuga
ad allargar
dolore…
E li senti?
Giù pei ruvidi pensieri
si srotolano sentieri
nel crudo
della mia Anima…
Quanto mi circonda dentro
opprime!…
Accetto integralmente il regolamento del concorso
LA TUA VOCE
La rena scivola tra le dita
mentre lo sguardo triste
rincorre festoni d’albatros,
un gabbiano solitario
insegue del sole l’ultimo sorriso
disperdendo in caldi colori violacei
la sua damascata scia.
Come appassionati amanti,
le onde melodiose del mare
si rincorrono in armoniosi abbracci,
le verdi fronde dei tamerici,
dolcemente svegliati dalla brezza,
si sfiorano e s’accarezzano
sigillando promesse d’eternità,
sotto una luna che va danzando
felice d’incrociare la prima stella.
La speranza d’un abituale sogno
veste la mia fragile nudità,
è tepore che quieta il batter dei denti.
Raggomitolata in questa materna conchiglia
m’affido al cullare dei moti del cuore.
Da lontano la tua voce irrompe correndo,
mi sgancia e mi riporta indietro nel tempo.
Fortemente stringo le braccia al petto,
piange il pensiero al ricordo perfetto.
Vorrei poter amare questo presente,
ma ancora un giorno passa amaro
lasciando indietro l’ambito momento
mentre manda avanti il fedele tormento.
Grazia Tagliente
(Accetto le norme del regolamento Sezione A)
Murri Fabiola
“Di vino e rose…”
Di vino e rose
profuma il corpo
vestito d’attesa,
la bocca
coppa dell’anima
tacerà esausta
dopo te,
sarà la rossa coltre dei ricordi
che ci nasconderà al tempo
che invecchia in fretta
ma il cuore,
il cuore muore prima.
Accetto integralmente il regolamento del concorso
Deja’-vu
Un passo indietro
e si ritrova il senso,
un deja’-vu di cio’ che siamo.
Un incontro inatteso,
improvviso ma cercato,
quando i colori
cominciano a sbiadire
nei tuoi vuoti pensieri.
Ed eccoci qui,
finalmente a casa,
con la stessa canzone
antica e solo nostra,
che un tempo rallegrava
la mente ed il cuore.
E ci parla di noi,
mentre insegue ancora
la melodia infinita
sugli accordi della nostra vita.
Teresa Maggio
Accetto il regolamento del concorso
L’ASTRO GENTILE IN CIELO
Nel buio totale della stanza
seguo con il dito il ricordo
dei tuoi dolci lineamenti.
Sento sulla mia pelle le emozioni
scorrere come piume leggere
che sanno far rabbrividire
ogni fibra del mio essere.
Le timide guance si colorano
al pensiero dei nostri intensi baci,
abbracciati ad osservare la luna piena
che ancora una volta
illumina sorridente la notte
dei dolci pensieri.
Gli occhi si perdono all’orizzonte,
scintillante di stelle
che si rincorrono felici
di essere testimoni dell’Amore paziente
che sa trovar vita nel cuore
di chi si ama.
ACCETTO IL REGOLAMENTO
ANTONELLA DADONE
OCCHI COLOR MARE
Quegli occhi che sanno di mare limpido e sereno
ora sta affrontando la tempesta con onde gigantesche.
Occhi che sapevano d’immenso ora
sono celati dalle nubi piu’ minacciose
ma la tempesta passera’ se ci credi e
vedrai che quegli occhi che sanno di mare ritorneranno
a regalar felicita’.
Il cuor tuo cosi ermeticamente chiuso al futuro
mi spaventa per la totale negazione a cio che è futuro.
Specchia il tuo cuore sul volto dei tuoi figli
rifletti quel mare che porti dentro
fa che sia il loro porto sicuro
col sorriso che la brezza regala all’acqua.
Guarda il riflesso dei tuoi occhi
fa che quella folta chioma si nutra del sole
accogli il tepore sul tuo seno
tepore che solo quegli occhi che sanno di mare
sa donare
rivivi la vita con la sapienza di aprirti all’amore
verso la vita che ci regala emozioni.
ACCETTO il regolamento
Tunnel di luce
Ascoltavo il rumore del dolore,
temendo la tua dipartita.
Agile come lepre,
si insinuava in me il tramonto
dei giorni felici.
Fievole diveniva il sogno di famiglia,
come luce in un giorno uggioso.
La speranza, ormai vana,
è tornata dal mondo del buio.
Come scheggia di luce
Il tuo abbraccio mi ha ridestato,
segno divino
della favola della nostra Storia.
Accetto il regolamento del presente concorso
Quando divenni ricordo
Tutto sembrò d’altri tempi
Ogni cosa, ogni oggetto
Smetteva di essere
Per diventare museo
Nessun bicchiere vide più il vino
Che smise di essere
Per diventare aceto
E come il cucchiaio non incontrava più
Lo zucchero da girare
Tutta la dolcezza
Diventava pasto da formiche
Quando divenni ricordo
Smisi di parlare
Ed ogni movimento divenne soltanto
Una traccia sul campo
Impronte nel fango
Passi fossilizzati
Che non sanno più andare
Quando divenni ricordo
Anche noi scomparimmo
Ogni passo, ogni dolcezza
Lasciò il posto
A pensieri fossili
Che non sanno più dire
Quando divenni ricordo
Ogni nave era già salpata
E ogni aereo atterrato altrove
Dove avresti esitato a trovarmi
Perché in ogni altrove
Io non c’ero già più.
Quando divenni ricordo
Io non lo so
Perché me ne ero già andato
Da tempo.
E il futuro scomparve con me
(Daniele Casolino – accetto il regolamento)
Dolce notte.
Dolce notte,
tu mi lasci ogni dì
quel sapore
tra le labbra,
come un bacio
che non scordi
e lo attendi
già al mattino,
si mi manchi
quando l’alba
fa i suoi passi,
come un bimbo
che rinasce ogni di,
io ti seguo
e ti lascio quando i raggi
hanno invaso tutto il cielo,
già mi manchi,
conterò queste ore
che mi restano,
fino a quando
questo sole
si avvicina
lentamente al mio mare,
mentre cala,
se lo guarda
con dolcezza
e s’immerge
con un bacio
all’orizzonte,
solo allora sentirò
il tuo abbraccio,
quando il buio
avrà coperto questo corpo,
mentre tu,
resterai accanto a me
dividendo ogni cosa,
passeggiando insieme a me
sulla spiaggia dei miei sogni,
tra uno sguardo,
un abbraccio
e un dolce bacio,
nella notte senza fine.
Giù 14/06/201306.30
Di Giuseppe Morelli.(siae)
Copyright registrato.
(Tutti i diritti riservati ®©)
Accetto il regolamento
Lollo Gianni 17/06/2013
INDIMENTICABILE
Indimenticabile il tuo sorriso,
che splendeva raggiante
nel cuore delle persone.
Ricordo il tuo sguardo
che infondeva un mare di gioia.
La tua vita,
una pagina di storia indelebile
nell’ anima di coloro
che hanno incrociato il tuo cammino.
Accetto il regolamento del seguente concorso
Tristezza
Schizofrenico il vento
batte sul viso
l’ eco della solitudine
sfogliando la maschera velata
d’ un malinconico orizzonte.
Batuffoli di pioggia
baciano esausti
la fronte imbronciata.
Cunicoli di pensieri sospesi
schiaffeggiano la triste anima,
togliendole il sorriso..
Inquieto e buio lo sguardo
segue l’ ego smarrito
smaniosi respiri
affrontano sconosciuti silenzi
riportando l’ equilibrio del sistema
alla normalità della conoscenza acquisita.
AR.C
Accetto il regolamento del seguente concorso
Autrice : BIBA DELLA MURA – 18/06/2013
Tit.”MOON DANCE”
Luna di pietra si frantuma
nella regia di mille coriandoli di luce
come una pioggia vetrificata
di gocce d’ambra,
mentre la notte col suo oscuro sipario
copre il severo palco di una strada,
l’eco tiepida di note lontane
si sparge per aria
in coriandoli di note
sulla scena di una orchestra d’archi,
vedi un uomo e la sua donna
come due sagome d’ombra
danzare un facile tango,
sono corpi evanescenti
di talco in movimento,fusi
in una unica forma carnosa
a modellarsi nella alchimia del ritmo che li conduce:
e’ il mantra del loro amore a dirigerli,
un amplesso di sensazioni in tasselli di musica
e passi d’estasi
Palpito di muscoli e sudore di menti,
e’ melodia e decadimento di un sogno,stupore
di magiche coordinazioni,
e’ croce e delizia:simbiosi in un istante fra due identita’
di irripetibile seduzione,due corpi amalgamati,
ballando sotto la luna!
ACCETTO IL REGOLAMENTO
firmato:me medesima
Il tempo di Hanami
C’erano i sakura in fiore
E c’eravamo noi
Sotto l’arco sospeso sul ponte
Un bacio al sakè per i giorni di Hanami
C’erano i sakura in fiore
E c’eravamo noi
Riflessi di giada nell’acqua di fonte
Nessun pensiero per l’incertezza di domani
C’erano i fiori d’Aprile
E c’eravamo noi
Con tutto il tempo del mondo
E stretti al sempre per non morire
Di mattoni è l’orizzonte di adesso
Fa freddo di gelo
Oramai troppo spesso
C’erano i fiori e c’eravamo noi…
Accetto il regolamento
IL CASTELLO IN RIVA AL MARE
Come un castello di sabbia
Abbandonato in riva al mare
Mi sento sola,
In mezzo al vociare frenetico
Mi sento estranea in mezzo alla gente
La sera cala sulla sabbia rovente
Il mare perde il suo azzurro color cobalto
Il rosso del tramonto incendia le sue onde
La marea avanza e mi corrode lentamente l’anima
Ad un tratto il silenzio cala attorno a me
Un senso di vuoto mi assale con i suoi artigli
Il buio cala sul mio corpo quasi disciolto
Solo la luna piena a farmi compagnia
Solo il rumore delle onde
A ricordarmi che sono ancora viva
Faby.D
ACCETTO IL REGOLAMENTO
SEI TU IL MIO URANO?
Prendimi in costanza
d’un sogno.
Come riflesso che albeggia
tra la fuligine
di pensieri dormienti.
Tra le mani dimenticate,
in un mese di caldo mai giunto.
Solstizio d’estate.
Blocco d’aria
in un respiro di te.
Fluttuante su immagini
ancora accese.
Crono padrone di sè stesso
che d’Urano il progetto sabotò e,
dal ventre di Gaia,
visse Futuro
lasciando altra progenie
a morir d’amore rinnegato.
Ecco ilo nostro sentimento.
Frutto che mai luce vide,
ma sempre fu generato!
accetto il regolamento
Si accetta il regolamento.
TI CERCHERO’ MIO DIO
(di Duilio MARTINO)
Ti cercherò
nell’aspro talamo di Maja
dentro le lacrime del volgo montano
dove pallide aurore
si confondono a tramonti
in guardo opaco d’un vecchio frentano.
Io ti cercherò
sulle lapidi anonime
tra fiori secchi sotto croci ossidate
nel nome strano
– ingombrante pastoia –
che strozza i sogni di genti migrate.
Ti cercherò
nell’aura armonica al vespro
che urla silenzio a scuotere memoria
nei migranti perduti
e in chi – detto brigante –
morì vessato senza Patria e gloria.
Ti cercherò Signore…
nel pietrame di borghi diroccati
sotto il velo ch’ammanta un bianco crine
nel raspare di passi trascinati
e in chi ogni notte annusa la sua fine.
T’ascolterò Signore quand’è sera
nel crepitar del ciocco in un camino
e bisbigliando l’ultima preghiera
berrò la feccia ch’ è rimasta in tino.
© by Franco Maccioni
CIAO, LUNA
Sul tardi, quella sera…
attraversando il monte
una grande luna
mi veniva incontro.
Stupenda…
pareva di ritorno
da una festa tra amici
talmente era bella
addobbata come non mai
nel suo elegante abito.
S’avvertiva nell’aria
tra l’odore di resina
e menta selvatica
un profumo inebriante
che affascinava l’animo.
Estasiato l’ammiravo…
luccicava tra gli alberi
e temendo di perderla
nel mio andare…
riuscii a salutarla
sollevando la mano al cielo
…ciao, luna!
FRANCO MACCIONI – SI DICHIARA DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO
SCANO MONTIFERRO LUNEDI’ 17 GIUGNO 2013
-Profumo di lavanda-
Ne avrei fatto un mazzo
di quel profumo di lavanda
colto delicatamente
per non sgualcirlo
Di te
conteneva l’essenza
di cui mi sarei vestita i polsi
legati come corde strette
dalla forza delle tue mani
E in quei prati azzurri
conservati in un cassetto
mi sarei nascosta
annusando te
nei ricordi
che piano stingono
-Profumo di lavanda-
Ne avrei fatto un mazzo
di quel profumo di lavanda
colto delicatamente
per non sgualcirlo
Di te
conteneva l’essenza
di cui mi sarei vestita i polsi
legati come corde strette
dalla forza delle tue mani
E in quei prati azzurri
conservati in un cassetto
mi sarei nascosta
annusando te
nei ricordi
che piano stingono
-Profumo di lavanda-
Ne avrei fatto un mazzo
di quel profumo di lavanda
colto delicatamente
per non sgualcirlo
Di te
conteneva l’essenza
di cui mi sarei vestita i polsi
legati come corde strette
dalla forza delle tue mani
E in quei prati azzurri
conservati in un cassetto
mi sarei nascosta
annusando te
nei ricordi
che piano stingono
-Profumo di lavanda-
Ne avrei fatto un mazzo
di quel profumo di lavanda
colto delicatamente
per non sgualcirlo
Di te
conteneva l’essenza
di cui mi sarei vestita i polsi
legati come corde strette
dalla forza delle tue mani
E in quei prati azzurri
conservati in un cassetto
mi sarei nascosta
annusando te
nei ricordi
che piano stingono
Si, accetto il regolamento
“ Risveglio “, di Claudia Magnasco
Assaporo questo
mio imprevisto risveglio,
che mi espande
nella fluida assenza
di turbamento.
Voglio immergervi ora,
la mia essenza insonnolita,
per timida annodarmi,
a fronde di quiete
golose di me.
(Dal libro SensibilMente, R.M. Editore)
Si, accetto il regolamento
Un paese
Strade bianche,
case calcinate dal sole ….
Canto di grilli, stridio di cicale,
polvere impalpabile come talco.
Vecchi seduti all’osteria,
callose le mani che stringono il bicchiere.
Vecchie incastonate sugli usci,
macchie nere ad interrompere
la monotonia degli ocra.
Nell’aria immobile il sole,
il sole che trionfa! brucia,
imperlate di sudore le fronti,
occhi che sbirciano oltre le case,
oltre i pioppi dello stradone,
nell’attesa della sera.
Paese mio, paese della mia gente,
ricordo perduto,ritrovato ….
e.. di nuovo perduto,
come onda che si frange, e rifrange sulla riva.
Sepolto nella tomba dell’oblio,
risorto, ogni volta che qualcuno
parlando mi ha detto: Ti ricordi?
Si, accetto il regolamento
APOCRIFO
Solo quando il bambù sospirerà alla luna
e gli spiriti torneranno quieti
nell’imbuto delle foreste,
gli uomini saliranno per la caccia
ai preziosi frutti dei nidi di rondine.
Apocrifo
non ufficiale al canto,
vivido e rupestre
dove si arrende il verso,
dove arretra e rincasa la lumaca.
Apocrifo
poeta che si pronuncia,
che sta sulla bocca
e dimentica di rubare
qualsiasi fuoco.
Io non so dove giacciono gli Dèi.
Apocrifo
presunto e colpevole,
sul precipizio dell’introspezione,
dove la parola si fa corpo tattile
e sottile dono della preveggenza.
Vivo,
in un cielo che non conosce
il sollievo delle stelle;
nell’acqua che scava,
dimora
e mulina al contrario;
nel ventre di un mosaico
dall’inviolabile mancanza.
Autore: Alberto Barina
Dichiaro di accettare il regolamento del concorso in ogni sua parte qui sopra esposto.
Annalisa Civitelli
Leggere è la cura dell‘Anima
Mentre amoreggio con il libro
distraendomi
spennellando lungo i perimetri di legno
anche
sento che
appena sparirai dai miei pensieri
non valicherai spazi
allora si
che
la tua voce risuonerà
come forte eco
e la tua Anima
si lascerà incantare.
Nuovamente.
Ne rimarrò distante per un pò.
Accetto il regolamento
Non ti scorderò
Hai reso vuoti
i giorni della mia via
ora, domina mestizia.
Non ti scorderò
scolpirò il tuo nome
sulla pelle.
Ora che il mondo
hai spogliato
di tutti i tuoi colori
vestirò la mia poesia
d’opaco grigiore.
Vivrò del tuo ricordo
e del rosso sole
sentiero d’oro disteso
sul blu del mare.
Salvatore Orefice
Dichiaro di accettare il regolamento – Sezione A
Cuore
Cuore parlami ho bisogno dei tuoi sussurri,
il tuo battere nel mio petto, mi aiuta a conoscermi,
mi sento serena, divento sicura
quando il tuo battito è preciso.
Se… solo ti sento insicuro
sono già debole, inanimata,
cerco nel dubbio che mi assale.
Dubbio fatto di tutto e niente,
ma più che altro di niente.
La mente diventa padrona,
di questo povero cuore
tanto sollecitato.
dichiaro di accettare incondizionatamente il Regolamento
Di te e di me
Mentre
fra la realtà
delle mie mura
e il sogno
del cielo infinito
ti guardo,
tu mi leggi dentro
attraverso delle frasi
scritte su un taccuino
in cui ho riposto
tutta me stessa.
E quel lampo
che brillava
negli occhi miei
era il riflesso dei tuoi
Maria Giuseppina Moro
Io Sottoscritta dichiaro di accettare incondizionatamente il Regolamento del Concorso “Ricordi di poesia”
Infanzia
Mi sei passata addosso come pioggia
leggera e persistente a rabbrividire quei giorni
Non c’era posto per quei giorni lieti
che passandomi accanto mi hanno sorriso
e poi sono scappati via
Mi sei passata addosso imprimendo su di me
quella traccia che il tempo non cancella
Non c’era posto per quei giorni lieti
che passandomi accanto mi hanno accarezzato
e poi sono scappati via
Mi sei passata addosso lasciando il tuo peso sulle mie spalle
che cercano di fare spazio a quei giorni lieti
che ogni tanto passano di quà!
Genesia Vincis
Io Sottoscritta dichiaro di accettare il Regolamento del Concorso
Gaia Maria Fermanelli
Accetto il regolamento
Il mio Alcol
L’oceano dell’ amore mi parla di te,
delle notti insonni e stancanti
passate a riempire la cistifellea…
(digerire bile non è mai stato così faticoso).
Allergico ai ricordi è ormai il mio fegato.
Il passato porta ad una birra,
ad un bicchiere di vino sul davanzale
e fa si che ogni speranza nella trachea si lasci affogare.
PARTECIPAZIONE SCADUTA.
TRA UNA DECINA DI GIORNI CI SARANNO I RISULTATI.
RINGRAZIAMO I TANTISSIMI PARTECIPANTI.
mi piace, ma dove sono visibili i risultati?
Andrew, i risultati sono stati pubblicati dopo pochi giorni, ecco il link di riferimento:
http://oubliettemagazine.com/2013/06/28/vincitori-e-finalisti-della-gara-letteraria-di-poesia-ricordi-di-poesia/