Gara Poetica gratuita “Storia d’Amore”

Regolamento:

1. La Gara Poetica gratuita “Storia d’Amore” è promossa dalla web-magazine “OublietteMagazine” e dell’autore Rosario Tomarchio.  La gara poetica è riservata ai maggiori di 16 anni. La gara poetica è gratuita. Tema libero.

 

2. Articolata in 1 sezione:

Poesia

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, dichiarazione di accettazione del regolamento. Si può partecipare con poesie edite ed inedite.

 

Le poesie senza nome, cognome, e dichiarazione di  accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.

 

Ogni concorrente può partecipare con una sola poesia.

 

4.      Premio:

N° 1 copia di “Storia d’Amore”, raccolta poetica di Rosario Tomarchio (marzo 2012, Aletti Editore)

Saranno premiati i primi tre classificati.

 

5. La scadenza per l’invio delle poesie, come commento sotto questo stesso, bando è fissata per il 24 settembre 2012.

 

6.  Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da:

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Rosario Tomarchio (Poeta)

Rebecca Mais (Collaboratrice Oubliette)

Pietro De Bonis (Scrittore, Collaboratore Oubliette)

Carla Casu (Articolista)

Fiorella Carcereri (Poeta)

Giuseppe Giulio (Collaboratore Oubliette)

Luca Gamberini (Poeta)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email:concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info gara poetica” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:

http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230

 

10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

 1 ottobre 2012: per i risultati del concorso clicca QUI.

 

164 pensieri su “Gara Poetica gratuita “Storia d’Amore”

  1. Roberto Lirussi
    Il sole
    Il vento
    La nebbia
    Il silenzio della notte
    Fisso a lungo un punto
    Voglio raggiungerlo
    Un fiore
    Sulla mia tomba, vorro’
    Mi basterà
    La vita mi ha già dato tanto
    Forse mi basta
    No, devo meravigliarmi ancora,
    Mille e molte volte
    Devo sentirmi stupido ancora tante volte,
    Davanti alle domande
    Di un bimbo,
    Che poi mi dimenticherà
    Come ho fatto io.

    accetto il regolamento

    1. CUORE MIO …TI RACCONTO

      Vorrei parlarti
      scriverti , raccontarti,
      so bene che starai ad ascoltare
      senza dir parola,
      so bene che ti emozionerai,
      che piangerai perle di tristezza,
      so, che avrai pazienza
      dei miei attimi di confusione
      forse non so bene se riuscirò
      a descrivere certi momenti.
      vorrei una musica,
      le corde di un violino
      che vibrano nel silenzio
      del mio io.
      Un battito,
      un frusciar di ali
      mi soffoca la voce,
      eppur dalla mia bocca
      nessun suono,
      i miei occhi guardano nel vuoto
      e tu mi stai ascoltando,
      so che non occorre un traduttore,
      una parola semplice
      compresa in tutto il mondo
      e’ la parola amore ,
      ed io ..
      cuore mio
      te lo racconto

      ROSA D’AGOSTINO – ACCETTO IL REGOLAMENTO

    2. COME MEMBRA

      Come uniche membra
      dissolte e spurgate
      nella brace dell’anima
      siamo noi sempre verdi
      uniti e vivi
      maggiormente forti
      dopo lungo inverno

      L’unico fattore
      dalla stessa
      ardente fornace
      ci ha tratti
      modellati e ribattuti
      col medesimo maglio d’amore
      o ciarliera mia rosa
      nel precoce febbraio fiorita

      E golosamente
      ci nutriamo dell’opera
      del soave pasticcere
      che dolcemente unisce
      ogni nostro pensiero
      naufrago alle nostre menti
      che son soffice pastafrolla
      della sua creazione

      a Tiziana

      accetto il regolamento

    3. Se un giorno ti chiamassi amore
      sarebbe il giorno delle tormente, delle bufere….
      delle grandi nevicate….
      se un giorno ti chiamassi amore
      sarebbe il giorno della spensieratezza ….
      delle grasse risate…..
      delle libellule che volano libere in cielo e danzano insieme a noi…..
      Se un giorno ti chiamassi amore….
      non sarei più io e tu….no non saresti TU!!!

      ACCETTO IL REGOLAMENTO

    4. Un sogno…
      …vita…colore e fantasia…
      …passione prorompente del mio continuo pensare…
      voglia indomabile del mio agire…
      …nutrimento del mio divenire in una vita densa di emozioni…
      dove spesso cio che vale sembra venir meno…
      e ci affidiamo talmente tanto ad un sogno…
      che il piu delle volte ne perdiamo la sua essenza….
      …ma proprio quando tutto sta per vacillare…
      ecco…IL CUORE…
      ci prende per mano e ci riconduce ad esso…
      alzando gli occhi al cielo…un sospiro appena accennato…
      e si riparte da li….proprio dove avevamo smesso di sognare

      accetto il regolamento

    5. Meraviglioso, immenso

      Di te m’innamorai
      come fanciulla
      al primo batticuore,
      con gli occhi d’acqua
      trasparente e pura
      e ora
      come donna che rivuole la vita.
      T’amo,
      e immersa
      nel fiume di passione travolgente
      a te abbracciata
      mi lascio trasportare
      ovunque vada,
      in questa nostra vita.
      T’amo
      e il cuor mio
      s’affida a te senza timore alcuno,
      per sé soltanto
      desidera il tuo amore
      e ti cerca
      ti abbraccia coi pensieri,
      sete ha di te,
      dei tuoi profondi sguardi innamorati,
      degli occhi scuri
      e delle tue parole
      dolci
      nelle ore appassionate
      dell’amore.
      Son qui per te,
      ci sarò sempre, se vorrai,
      son tua
      e stringo fra le mani avidamente
      l’amore che mi dai
      meraviglioso, immenso, prezioso.

      Lidia Filippi- Accetto il regolamento

  2. Amore svanito
    Un fazzolettino lacrime asciuga
    poi riposto al sole ritorna asciutto
    ma non cancella la ferita che ha
    trapassato il cuore.

    accetto il regolamento

    1. Eterno

      Le tue parole

      scavano nella memoria

      un rigagnolo di pensieri buoni,

      accendono filamenti di speranza

      che si ostinano a non morire.

      La tua polverosa presenza

      sommerge l’anima mia.

      Nulla di te tace

      sebbene la tua voce

      abbia smesso di cullarmi.

      Le tue parole

      continuano a straripare

      da questo folle petto.

      Dolce è pensarti

      nel dolore della tua assenza.

      Interminabile l’attesa

      di un cuore che ancora spera.

      Non ho che parole, parole, parole

      eppure mi manchi

      come se mi mancasse un dito, una mano, finanche un braccio…

      Accetto il regolamento

  3. Figlio

    Una notte d’amore
    e tu fosti in me.
    Piccolo seme!
    Ti coccolai e protessi nel grembo
    e poi nel cuore.
    Poi un giorno quel cordone
    che ci teneva uniti
    fu reciso.
    Ma in me no!
    Non accadde!
    Ancora oggi
    quel cordone mi trasmette
    le tue emozioni.
    Perché se sei felice,
    gioisco con te,
    se soffri, soffro con te.
    Ogni volta che un dolore ti ha afflitto,
    io ho sofferto di più!
    E avrei voluto soffrire al tuo posto.
    Oggi sei un uomo!
    Non più solo mio.
    Oggi tu sei del mondo!
    Ma io no, io sono ancora tua!
    La tua chioccia,
    che non finirà mai
    di proteggerti,
    ogni volta che tu…
    me lo consentirai!

    Accetto il regolamento

    1. Il tempo nel tempo
      scorre senza intervalli
      io ti cercherò
      tra gli sguardi innocenti
      cercherò il tuo
      perchè è lì che ti ritroverò
      Mi raggiungerai come un tempo
      quando per mano mi seguivi
      quando bastava un solo tuo sorriso
      per gioirmi
      Mi cercherai quando lo vorrai
      ed io aspetterò, per te sempre..
      Vita mia..

      accetto il regolamento

  4. ETERNITA’
    Il tuo volto acceso
    dal fuggir il mostro orrendo;
    con la vista acutissima del falco
    a ritrovar la strada per tornare.
    Un frivolo aereo che parla da lontano,
    case oramai con le luci della sera.
    L’inverno ha mutato
    il limite del tuo dolce sguardo;
    ora, la tua quotidiana eternità.

    BIASOLI MARIA CRISTINA
    “Dichiaro di accettare il regolamento del concorso”

  5. Le luci

    Ci sono alcune luci
    nelle nostre nottate
    che di giorno son spente.
    Alcune sono fisse,
    altre pulsanti, fioche,
    curiose spie dell’anima.
    Stanno tutte attaccate
    al soffitto come ragno su tela,
    attrici illegali
    nel cinema del mondo,
    ci vedono all‘interno,
    scrutandoci i misteri,
    che a riccio si richiudono.
    Son gli occhi dell’amata
    su una mano levata,
    al caldo del tuo petto.
    C’è la luce di Sirio
    che pulsa da vicino,
    di Giove e di Saturno
    dal sole illuminati,
    un lampione riflesso
    sui vetri congelati.
    Il fuoco del camino
    che a tratti via svanisce,
    la luce della luna
    che argentea ci colpisce.
    E se guardi bene,
    di notte a quel soffitto,
    c’è una luce più ampia, diffusa
    che, dai nostri pensieri,
    si cosparge nell’ “io”
    ci illumina, ci tinge,
    ci spoglia agli altrui sguardi
    e mostra, maestra d’arti,
    la voglia che hai d’amarti.

    Dichiaro di accettare il regolamento e che l’opera da me composta non ha mai partecipato ad altri concorsi ed è di mia totale originale composizione. Grazie

  6. Questa sera

    Questa sera le stelle
    scendono

    farfalle
    o petali

    di un canto lontano
    che io sento

    fari della terra
    che la notte congiunge

    se qui
    tra questi riverberi
    e’ il mio breve
    io darò amore

    con un puntello
    di croce
    mi fermo dentro
    e precedo la cima

    Accetto il regolamento

  7. BRUNO SPORTELLI

    LA SAGGEZZA CHE NON HO

    Ho esplorato il mondo cercando di colmare la mia perenne insoddisfazione scavando nelle menti e nell’anima di chi ha affascinato il mio intelletto.
    Mi sono fermato quando similitudine del mio vivere assecondavano il mio piacere concedendo parte del mio cuore in totale liberta’ per scoprire poi la prostituzione dell’egoismo.
    Scoprendo poi il male che attanagliava la mia anima proseguivo verso una strada ancora inesplorata e di cui ancora non so qual’è la fine ma continuando ad esplorare.
    Quando mi fermo per trovar ristoro la mente mia si allarga di pensieri antichi e futuri sempre cercando risposte che ancor non ho e non trovo.
    Pensieri cosi voraci che saziar il mio piacere non sanno ,mentre la maliconia ,la dolce malinconia ,prende il sopravvento alimentando sogni irrealizzati e che mi lasciano ancora l’amaro in bocca che riviver vorrei .
    Malinconia che mi porta ad un antico sogno solo sfiorato che si è esteso negando l’emozione alla mia anima.
    Malinconia che accresce la rabbia mia in un futuro cosi assente di credenze che invece arricchiscono le mie voglie ,che scemando nel tempo vanno per mancanza di riscontro.
    La malinconia ,che assale con delicatezza il mio quieto vivere ,si sta arricchendo di pazzia in cerca del tempo che rassicuri il mio sogno di trovar ancora la voglia di esplorazione per il mondo ,dove poter fermare il cuore sapendolo felice .
    Quando la maliconia vissuta in totale solitudine ti ripropone scelte che hai gia fatto rammenti tutto e vorresti tornar indietro, tralasciando il percorso antico ,ma il tempo cambia ed io mi accorgo che ancora non ho trovato l’antico sogno : la saggezza che non ho.

    Accetto il regolamento

    1. Incanto

      Ali di fantasia
      come fogli di cartapesta,
      sottile e impalpabile amore
      roviglio di animi infuocati
      passione incalzante sei tu…
      attimi desiderati
      roventi gli occhi tuoi
      labbra assetate d’amore,
      che impazzisce allo sguardo e
      assapora miele di desiderio.
      Sogno o realta?
      Apri gli occhi all’amore
      oggi siamo solo noi.

      Annalisa Simonte.
      accetto il regolamento

      1. Filippo Salvatore GANCI
        titolo: L’AMORE NASCOSTO

        Sciorino sentimenti
        è sbatto le parole
        su pietre di fiume.

        Pianto amaro
        s’immischia
        con acque fresche
        e trasparenti
        di un animo
        oscurato
        da nuvole prossime
        ad un temporale.

        Come uno scialle,
        vento di tramontana
        avvolge il mio cuore.

        Gelide vette innevate
        celano al cielo azzurro
        l’amore nascosto.

        p.s.
        Accetto in ogni sua parte il regolamento.-
        Autorizzo il trattamento dei dati inseriti.-

  8. Con te

    Se si potesse
    Confonderei i miei pensieri ai tuoi
    Insieme a possedere
    Anche solo le speranze

    Ma poi che noia quell’unisono cammino
    Meglio incontrarci ogni istante
    E ogni istante conoscerci

    Accetto il regolamento

  9. Schiuma di mare dei miei desideri

    Sì!
    Eri diventata normalità…
    I tuoi baci mi inducevano stanchezza.
    Baci che non cercavo più,
    freddi, insapori, come inverni senza sole.

    Il tuo corpo era
    diventato triste per me,
    non esaltava più il mio desiderio,
    non era più rifugio
    alla mia tristezza.

    Tediati erano i miei occhi
    nel vedere il tuo profilo,
    i tuoi fianchi di donna,
    che non facevano più esplodere
    i miei desideri di virilità.

    Le tue perle di sudore
    non mi sembravano più emanare dolci effluvi.
    Eri diventata ossessione di vita…
    Non ti cercavo più,
    eri un ricordo lontano,
    come le estati della mia infanzia.

    Gira il mondo come un girotondo,
    gira la mente negli spazi del mondo,
    girano i miei pensieri,
    ma tu sei ritornata come un’estate
    dopo un lungo e cupo inverno.

    La tua lontananza,
    mi ha riportato il desiderio di te…

    E ora, tu sei vita nuova per me,
    sei un onda che si infrange sul cuore,
    che dona nuova freschezza ai miei occhi.
    Tu, schiuma di mare dei miei desideri.
    Lontano da te,
    sono un gabbiano che si libra alto,
    sopra grattacieli metropolitani,
    sognando interminabili distese.

    Voglio amarti di più,
    sentirti soprattutto dentro me,
    voglio essere vita nuova per te!

    Schiuma di mare dei miei desideri Giuseppe Nicosia
    Accetto il regolamento..Poesia inedita..

  10. PIANETI
    Guardare il cielo e rallegrarsi della sua luce;
    ho pianeti per compagnia, solo mai non sono:
    il sole mi illumina la mattina,
    la luna mi accarezza la notte.
    Questa luce non ha riverbero
    senza il tuo luminoso viso:
    è mistero, è libertà, è agonia;
    debbo avere fiducia nel destino.
    Perennemente
    ho la tua immagine nella mente,
    si fa largo nel mio cuore
    trafitto dalla tua soave bellezza;
    io, uomo innamorato:
    rimugino in silenzio pensieri mai sopiti.
    Rimango tenacemente in attesa
    di tua positiva affermazione.
    Antonio Da Campo 2012

    Accetto il regolamento

  11. VOCI

    Vanno e vengono
    Voci

    Risa e pianti
    alternano

    Egli solingo
    amore accoglie

    Nessuno spazio
    s’apre
    Stretto il destino
    di lai colmo

    Restano laggiù
    Voci

    Nella magione
    che l’alba incanta
    Nell’ermo
    che la sera racchiude

    E
    nel guardar
    la sua schiena andar

    Egli ascolta…

    Accetto il regolamento.

  12. Lenzuola di seta nera

    E’ tardi quando torno,
    cerco di non fare rumore
    per non svegliarti,
    stai dormendo, supina,
    i capelli adagiati sul cuscino
    coronano il tuo viso,
    le lenzuola di seta nera
    ti avvolgono dolcemente,
    nuda come sempre,
    la luce, anche se fioca,
    basta a mostrare
    ogni curva del tuo corpo
    ed il desiderio sale,
    mi accosto, le mie mani
    ti accarezzano lentamente,
    la seta disegna ogni particolare,
    sempre più marcato,
    capisco che gradisci,
    apri gli occhi, sorridi,
    allunghi le tue braccia,
    l’invito che aspettavo,
    scivolo in fretta sul tuo corpo,
    sotto le lenzuola,
    sono sopra di te,
    mentre la seta scivola via,
    accarezzando la mia schiena,
    io accarezzo te, ti bacio,
    ti amo, sei mia.

    Accetto il regolamento

  13. RIMEMBRANZE AL VESPRO

    Io e te,
    mio dolce ricordo,
    il mare, sordo
    nel suo inquieto fragore,
    al rapito sussulto del cuore,
    e i nostri sospiri struggenti
    li accolsero i benigni venti,
    di ciò insigne testimone fu il Cielo,
    col suo nebuloso velo,
    che rivelò, custode d’ogni mistero:
    “Oh alme preziose il vostro amor fu vero”
    poi soggiunse in un tono assai mesto:
    “Ahimè! S’è fermato in ver troppo presto”
    e svanì in un singulto,commosso,
    l’avvolse il tramonto, nel suo drappo rosso.

    Paolo Annibali

    accetto il regolamento del concorso.

  14. L’amica ebrea
    (Tunisi, 1942)

    Le pettinava i suoi lunghi
    Riccioli ambrati dal tramonto
    Di un altro giorno invecchiato tra
    I denti di un pettine già, quando
    Passavano i soldati tedeschi in
    Una grave marcia che lasciava
    Le misere strade gravide di un
    Domani di piombo e morte, non
    V’era tempo per sperare né per
    Piangere, non v’erano sogni che
    Potevano essere sognati dopo il
    Tramonto, più non pregavano le
    Solite voci che furono catturate e
    Poi gettate oltre il vento chissà
    Dove, come ceneri peccatrici
    Per la genesi che custodivano nei
    Loro grembi, i suoi stessi riccioli
    Divennero straniere e distanti onde
    Di una seta senza memoria né
    Odore, l’amore che nutriva per
    Lei si spezzò come un ramo d’albero
    Assopitosi nella vermiglia deflorazione
    Di ore nascoste sotto veli senza
    Volti, i canti delle spose furono
    Macchiati dai nemici inattesi con
    Sangue vedovile, i tramonti si persero
    Nelle brutali depilazioni di un presente
    Che si ritrovò pudico e nudo in
    Una pelle che non riconosceva, tra
    Le mani sorelle di chi ebreo non era.
    (Davide Rocco Colacrai)
    (accetto il regolamento)

  15. Attraversami

    Attraversami con la bocca
    prendi queste mie mani
    che entrano nei muscoli del nostro vivere.
    Sara’ la pelle sudata dei nostri corpi a colare
    nel mare salato dei giorni.

    Accetto il regolamento.

  16. ” LA VARIABILE… DI UN UOMO D’ACQUA”, poesia di VINCENZO CINANNI

    ” La mia dissopente sveglia ha impresso concetti che ora so.
    Accompagno il mio silvereo calamo , che svisa su questi quadri, oniriche figure da appartamento.
    Sfrego le mie pupille, infocandole come cerini già accesi.
    SCELSI di far dei miei pensieri, poesia.
    SPRAZZI”.

    POESIA IN VERSO LIBERO, A CURA DELLO SCRIBAN-POETA, VINCENZO CINANNI.
    accetto il regolamento

  17. 17057 giorni, 10 ore, 24 minuti.

    La vita l’ho giocata in trasferta,
    senza intrecci di vie dove nascondermi,
    e pietre dure per darmi sostegno.

    Ovvio il risultato: la mia anima vaga
    per immense, deserte piazze,
    mentre l’ombra che s’allunga sul terreno
    traccia un raggio senza fine,
    una misura d’amarezza.

    accetto il regolamento

  18. Mero Amor

    Mere, mere sono state
    le mie illusioni,
    mere è sofferenti,
    mere e dolorose,
    ma tu dolce fanciulla
    non soffrir per me,
    poichè tu Santa sei per me,
    e Santa Sarai per me
    ora è per sempre.
    Il Dolor, L’Amor
    che provo per te
    non ha eguali,
    ma tu… non guardar
    al mio Dolor,
    non guardar al mio Amor,
    amica sei per me,
    ed amica resterai,
    Vivi, Ama,
    Soffri, Piangi,
    ma non per me…,
    io da lontano ti sosterrò
    nel dover affrontar il tuo Dolor,
    or non piange per questo…
    poichè io sarò
    ciò che tu vo sia,
    e tu sarai per me,
    colei che da musa mi fù.

    Stefano Salaris

    Accetto il regolamento.

  19. Sèsia (siccità)

    Rantola la terra
    Su fischi di cicale
    Incollate a fili d’erba
    Giordano luigi
    accetto il regolamento in tutto e per tutto

  20. “RIFLESSIONE CELESTE IN VIAGGIO”
    Piccole chiese di pietra e di legno
    testimoni di arte e di storia,
    luoghi oggi di preci e silenzio
    attestati in passato di ricchezza e di gloria.
    Un lume arde in ciascuna di esse
    sussurrante alla Madre del cielo stellato
    “Proteggi,Signora, col tuo manto materno
    il dono più bello che mi è stato dato”.
    (ispirata dagli enclos bretoni e dedicata a mio figlio.)
    Daniela Bagni
    Accetto il regolamento.

  21. LONTANO AMORE
    pubblicata da Tiziano Fassan il giorno Domenica 22 gennaio 2012 alle ore 18.17 ·

    Stringerti , tentarti ed essere tentato

    Misurarti col cielo , con gli alberi , con le stagioni mutevoli

    Provare gli infiniti brividi del contatto , della nostalgia

    Scoprire la tua femminilità

    Sentirti mia

    Aprire un dialogo vero , tacere con te

    Sognarti lontano , riaverti vicino , misurarmi col mio inconfessato desiderio di prenderti

    Sfiorarti

    Bruciare insieme questi attimi d ‘ amore

    Mentre la notte scende colmando i nostri cuori di desideri confusi

    Di ricordi trepidi e di tanta nostalgia……

    Accetto il regolamento

  22. Io sola

    ti vidi

    Srotolato

    Rilucente

    Disarmato

    Tu ricordi il mio cuore:

    quel segreto

    galoppare. Io te quel giorno

    a gambe nude,

    come parlavi…

    E l’improvvisa pace

    di un abbraccio

    tutto quiete e luce!

    MIRIAM BRUNI, SEZIONE A, ACCETTO IL REGOLAMENTO

  23. Viaggio Divino

    Tu, vita additata, ribatter vorresti,
    se di nero giocondo, mozioni dolesti?
    Felicità intagliasti, da tormalina illustre,
    nel principio prossimo a una fine che distrusse.

    L’abbandono tuo vestì di corvino il successor,
    perì l’Ingannatrice Speranza, addio mio fidato dolor.
    Bussole e folate invernali, di Te fiateranno, Oh viaggio divino,
    in comode illusioni risiederò, nel tuo calice vizioso sarò vino.
    Autore: Raffaella Fiore

    Io sottoscritta Fiore Raffaella, ho letto e accetto il regolamento del suddetto concorso.

  24. PER UN SOFFIO DI SPERANZA

    Ogni tuo sospiro è il canto del vento,
    ogni tua parola è la melodia di una canzone,
    il tuo sguardo è la purezza.

    Guardo l’orizzonte in cerca del tuo mondo
    Mondi opposti che si attraggono,
    ma non si tratta di qualcosa di fugace
    sono parole del cuore che cercano il tuo amore.

    Un destino in fuga
    In cerca di un unico respiro
    Non sarà una cultura ad ostacolarci
    Non sarà la paura di rischiare
    Non sarà la crudeltà della distanza.

    Se ancora hai coraggio afferra la mia mano
    Voliamo insieme verso quei mondi che non ci appartengono
    Uniamoli e costruiamo la nostra felicità.

    Accetto il regolamento

    1. PER UN SOFFIO DI SPERANZA

      Ogni tuo sospiro è il canto del vento,
      ogni tua parola è la melodia di una canzone,
      il tuo sguardo è la purezza.

      Guardo l’orizzonte in cerca del tuo mondo
      Mondi opposti che si attraggono,
      ma non si tratta di qualcosa di fugace
      sono parole del cuore che cercano il tuo amore.

      Un destino in fuga
      In cerca di un unico respiro
      Non sarà una cultura ad ostacolarci
      Non sarà la paura di rischiare
      Non sarà la crudeltà della distanza.

      Se ancora hai coraggio afferra la mia mano
      Voliamo insieme verso quei mondi che non ci appartengono
      Uniamoli e costruiamo la nostra felicità.

      Luana La Camera

      Accetto il regolamento

  25. STAI

    Densa cera
    rosa finita al sole
    sciogliermi vorrei
    diventare mallo di carne

    lasciato il dove in altri mondi
    seme rigonfio, tu
    fame attesa, resta
    a crescermi
    dentro

    Rita Stanzione ©2012

    Dichiaro di accettare il regolamento e che l’opera da me composta non ha mai partecipato ad altri concorsi ed è di mia totale originale composizione.

  26. Per le spergette di San Saba

    Scendendo le spergette di San Saba
    per ritornare verso Pertusella
    dietro una siepe di cotrania in fiore
    vidi un gorgetto scuro di colore
    che stringeva tra i frangi una gersella.

    Passai oltre, ma lui per darmi sapa
    emise un brucchio come di merella
    mi fermai, gentrisi e feci ossore
    lui allungò il frangio e sporse la tondella
    io mi accucciai restando nel pessore.

    Guardai meglio e vidi che un’àlava
    era impigliata e aveva una ferella
    tra i frangi non stringeva la gersella
    ma era quella che lo streccionava.

    Il fiato mi mancò dal perronale
    il cuore sgangò forte dentro il petto
    dovevo dare aiuto a quel gorgetto
    ma non potevo, temevo il volocale.

    E’ una spingura che mi porto dietro
    da quando ancora non perimenavo
    se solo sento un volocale gravo
    la pelle mi diventa granimetro.

    Ma come asturiare lì il gorgetto
    che m’implorava aiuto col fragòne?
    decisi che strottare la ragione
    fosse al momento l’unico progetto.

    Presi coraggio, trufai dentro la siepe
    quell’alava ferella gli sbrancai
    al ramo di cotrania feci strepe
    districai il frangio e lo liberai.

    Appena sciolto cominciò a stentarmi
    frentava intorno a me tutto felice
    volò su un ramo e per ridingilarmi
    in testa mi goffò la sua mintice.

    Si dice porti bene, la mintice
    non so perché si sponga questo detto
    però in quella sperza fui felice
    pulii il mio capo e ringraziai il gorgetto.

    VESPINA FORTUNA, SEZIONE A, ACCETTO IL REGOLAMENTO

  27. Dalle otto alle undici….
    Nessun pensiero
    nessun verso
    a te “dalle otto alle undici”
    dove anche il tempo
    ti sfiora senza poesia
    intento a tripudiar
    un mezzodì
    un’alba incantata
    un tramonto vagabondo

    o una notte di ricordi
    tu “dalle otto alle undici”
    un posto all’ombra
    nel cuore degli altri
    indifferente al gaudio delle menti
    in bilico tra cotanta opulenza
    eppur ci sei
    “dalle otto alle undici”
    ti sento, ti respiro, ti vivo
    e la notte sono sveglia per te….(Alessandra Corsano)
    Accetto il regolamento

  28. Buonanotte amore mio
    altro non posso dire
    mio principe mio pettirosso
    mia raggiante tenerezza
    mio allegro mattino
    mia rabbia e gelosia,
    impossibile congedo
    mentre te ne andavi
    senza coscienza né voglia.
    Buonanotte amore mio,
    ma l’invenzione diserta
    tu non stai dormendo
    e tra poco su di me
    attonita
    nascerà il primo giorno
    da vivere senza te.

    Accetto il regolamento

  29. Sezione A:
    Walking in the Sand

    Sulla sabbia
    c’è un’impronta,
    forse un uomo
    si è fermato
    a scrivere
    lettere d’amore,
    sotto un sole cocente
    pensieri vagano
    nell’orizzonte,
    nel mare
    piccole onde
    sparpagliano alla rinfusa
    tante parole colorate
    trascinate lontano
    da un vento innamorato
    in una tempesta
    infinita.

    Daniela, 07. Agosto. 2012

    Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.

  30. Il tuo ricordo
    Regalero’ una zagara, una gardenia
    un fior che sia alla tua portata
    che potra’ ricordarti degli effimeri instanti
    vissuti al baglior del sole con me
    in un passato che oramai fugge anche al ricordo
    appeso a uno strascico di filo,
    invisibile a chi non l’ha vissuto.
    Ignito stato d’animo sconvolge il mio io
    calore si propaga nel cuor che fonde per te o mio amor.
    Un eldorado non raggiungerebbe ciò che vorrei regalarti,
    che vorrebbe regalarti la mia anima, solo per poter
    anche per un’attimo risentir quella sensazione inebriante
    di morbida ciliegia,che lasciavi sulle mie labbra
    dopo avermi baciato,in quel maestoso momento di vita eterna.

    BARTOLOMEO CAPUANO,SEZIONE A,ACCETTO IL REGOLAMENTO

  31. SILENCE,IN SICILY

    Silenzio,silenzio
    di cosa è formato quel cuore
    davanti alla casa del mare?
    Azzurro colore del cielo,
    ubriaco che ronza nel porto
    carcasse di pesci essiccate
    distese su tavole lente.
    Poeta dai mille difetti
    che porti nel ventre distratto
    se non quei piatti frugali
    mangiati insieme al tuo amore?
    Vorresti per caso trovare
    un angolo pieno di niente
    bambino che inventi la vita
    su un foglio di carta a quadretti?
    Lo cerchi,lo scopri un domani
    nell’intimo cuore degli avi
    che furono i primi abitanti
    di questa tua terra latente.
    Non stare più in pena,
    ascolta il rumore dell’onda
    che sbatte su un sasso di roccia,
    amico di granchi e molluschi
    per te il futuro è già qui
    in mezzo a molecole d’acqua
    e sorsi di odiata viltà.

    Accetto il regolamento

  32. Gli anni sono passati,tanti..
    non c’è giorno senza un pensiero per te,
    il mio cuore è gonfio di tristezza,
    le lacrime scivolano sulle mie guance
    come goccie di pioggia sui vetri,
    quanto vorrei tornare indietro nel tempo !
    riaverti vicino a me,
    felice di amarti ed essere amata.
    il tempo non potrà mai lenire il mio dolore,
    e nessuno, riuscirà
    a colmare il vuoto che hai lasciato
    nel mio cuore

    elisa

    accetto il regolamento

  33. L’amore secondo la falena
    La fiamma arde alta e avvolgente.
    Essa stessa è luce
    E del buio non sa niente:
    pulsa e vive senza avere cuore,
    per sé stessa affascina e cattura
    e sfiorarla è un così insensato dolore.
    Ma una falena non ne ha paura.
    E’ giunta dall’oscurità silente,
    dai pallidi raggi della luna:
    voltate le spalle al debole chiarore
    del freddo mondo che l’ha racchiusa
    vola verso quel mortale splendore.
    La fiamma l’acceca
    E non vede che quella:
    immensa, calda
    e fatalmente bella.
    Vede la fiamma, la vuole, la ama,
    e ben presto la distanza
    che la difende da ciò che brama
    scompare:
    ardono le ali ma ancora avanza!
    Non aria respira, ma cenere ardente,
    il suo corpo brucia, e lei non lo sente:
    se una mano la salvasse si getterebbe ancora
    nell’ineffabile, splendido bagliore,
    finché tutto di lei incenerisce e muore.
    Perché vita sei sacra, amabile e pura,
    E ogni ferita il tempo ricuce:
    ma chi tornerebbe a un’esistenza oscura
    Dopo aver toccato la luce?

    accetto il regolamento

  34. Bruna Lupetti Battaglini

    Mamma

    Non c’è mai stata
    tra noi una grande confidenza.
    I miei timori, le mie speranze,
    i miei dubbi, non ho mai
    avuto il coraggio di raccontarteli.

    Erano tempi diversi:
    e anche se so quanto mi hai voluto bene,
    pure i tuoi gesti d’amore erano misurati.

    Ora ti racconto anche cose segrete
    che non ho mai avuto il coraggio di dirti,
    forse a compenso di quanto mi è mancato.

    Non hai più memoria, mamma,
    a volte neanche mi riconosci
    e sapessi com’è duro da accettare…

    Ma basta che una volta,
    rientrando a casa,
    mi guardi, mi “veda”
    e mi faccia un sorriso
    per ritrovarti anche solo un momento.

    Accetto il regolamento

  35. cuore in inverno

    Non aver paura
    non ti farò del male
    ti sarò sempre accanto
    nei giorni bui
    e in quelli lucenti.
    Non aver paura
    non andrò via
    sarò sempre per te
    come una madre amorevole.
    Non aver paura
    lasciati accarezzare
    la mia mano
    sarà lieve sul tuo corpo
    come la neve
    che si scioglie dolcemente.
    Non aver paura
    lasciati baciare
    ti sazierò
    come un passerotto
    che lascia cadere
    nel becco aperto e affamato
    del piccolo
    cibo a volontà.
    Non aver paura
    lasciati guardare
    ti avvolgerò
    così che
    il tuo cuore in inverno
    si sciolga
    e finalmente giunga
    quell’estate mai arrivata
    ma tanto agognata
    non aver paura

    accetto il regolamento

  36. Io sono l’universo

    Ciao, mi hai riconosciuto?
    Io sono l’universo
    Bello immenso ed incredibilmente
    Egocentrico
    Avrei una cosetta da dirti:
    Non è niente di che
    Ma solo per ricordarti
    Che anche se vivo lontano
    Dalla portata di ogni uomo
    E sono quasi impossibile da afferrare
    Sono proprio dentro di te.
    Che ne pensi se ti parlo un po’ di me
    Ti piace l’idea?
    Anche io come ogni uomo mi illumino
    Se ci sono stelle splendenti accanto a me
    E mi sento solo
    Se c’è un vuoto.
    Come ogni uomo
    Vorrei guardare alla fine di ogni strada
    E a tutta questa distanza
    E alla vita che mi aspetta
    Ma non vedo al di là di quei pochi pianeti
    Che vedi anche tu.
    Io e te troppe volte abbiamo litigato
    I nostri sguardi ciechi
    Si sono incrociati molte volte
    Ma tu mi rendi grazia solo quando sei felice
    Quando c’è l’amore a stringerti la notte.
    E a me chi ci pensa quando sei occupato?!
    Vorrà dire che rimarrò nelle tue orbite
    In eterno
    In perpetua rivoluzione
    Alla ricerca della prossima poesia…

    Accetto il regolamento

  37. -CHIAMO CON GLI OCCHI

    Chiamo
    con gli occhi
    le labbra tue,
    il tuo sorriso
    malandrino,
    che ricambi furtivo,
    con il desiderio
    di spogliare
    la freschezza dei pensieri,
    calda mi sale su
    la tua mano amabile,
    sotto la maglia
    pesante,
    e soave il bagliore
    che dai tuoi occhi vividi,
    arriva con fremito
    fino al cuore
    svelato.”

    C.E. (scritta a Roma il 14/02/12)

    SEZIONE A – ACCETTO IL REGOLAMENTO – CHIARA ELIA

  38. IL MIO ANIMO RINATO.
    La gente,languidamente
    Scorre lungo la riva;
    Il mare diamante cristallino
    Gioca con la luce…il sole.
    Il rumore del tutt’intorno…si ovatta
    Attimi di tranquillità respiro.
    Una sinfonia di mani a spalmarsi creme
    Madonne con occhiali ombrati ad osservare il niente.
    Aquiloni mirano li…dove tacciono i miei pensieri
    IO…drogato di una strana felicità
    Come un bacio ritrovato
    Il mio animo…rinato.

    Antonello Di Leo
    Accetto il regolamento del Concorso.

  39. Sei fiorita…

    Nuda in un campo di fiori d’ arancio,
    senza respiro,
    avvolta in una nube di ferro,
    sognavi, impaurita volavi,
    tra spine dorate
    cercando la morte invocando la vita.

    Ti ho vista,
    e ho pianto lacrime di sogno.

    Mi hai visto
    e ti sei inginocchiata in un freddo
    silenzio
    aspettando un mio grido.

    Invano hai aspettato
    avvolgendoti in un panno di seta nera,
    sei fiorita…

    accetto il regolamento

  40. HO PERSO TE

    Mi hai lasciato un pomeriggio freddo,
    hai lasciato che il tuo cuore si allontanasse dal mio,
    che io non fossi più nei tuoi pensieri.

    Hai scelto una vita diversa,
    una vita senza di me….
    Hai scelto una vita diversa anche per me,
    una vita senza di te.
    Forse la tua mano ha tremato
    quando ha sfiorato il mio piccolo viso,
    forse la tua voce ha avuto un attimo di emozione
    quando hai detto…..la lascio quà.
    Ed io……Avrò capito?…..Avrò pianto
    allontanandomi per sempre da te?
    Mamma…..una parola che racchiude Amore…..Sicurezza,
    per me è diventata una parola negata,
    nel momento che ho aperto per la prima volta
    gli occhi al mondo,
    ho perso la cosa più importante per un bambino,
    ho perso te mamma….ti ho perso per sempre

    accetto il regolamento

  41. Io e Irene abbiamo comprato pennarelli e colori,
    un tocco di originale materia che renda luminoso il giorno.
    Non sappiamo usarli, non senza pasticci, non senza travaglio,
    ma sentiamo dentro lo stesso fuoco che pareva mostrarsi ai grandi.
    Ci giochiamo, cercando nel bianco della carta l’indaco e il resto
    dell’arcobaleno, comparso ancora nei ricordi… lo vedi, lo vedi!
    È un modo per viver soddisfatti, certi dell’occasione propizia.
    Così soffriamo nel congiungere due sole linee.
    Soffriamo molto e non per nulla.

    Accetto il regolatomento.

  42. Daniela Giorgini – Sezione A – Accetto il regolamento

    “LA TUA ASSENZA”

    La tua assenza
    mi sorprende improvvisa
    come una morsa
    che afferra lo stomaco.
    Sprofonda nelle viscere
    e lì s’aggroviglia.
    Finché con una spinta
    torna al cuore, dove
    – giorno dopo giorno –
    la custodisco.

  43. POLVERE

    Un recital di canzoni dimenticate da tempo.
    Antiche emozioni che tornano a mente.
    Uomini dimenticati, donne desiderate!
    Le tue illusioni di quando lei
    aveva sedici anni e tu diciotto.
    Una vita innanzi a te da realizzare.
    Ricordi. La Capanna. L’Albero.
    La Luna. L’Amore.
    Ma fu vero amore?
    Hai dimenticato quel volto
    rigato di lacrime.
    Hai sposato un’altra.
    Hai dei figli, una famiglia.
    L’auto al portone. La segretaria.
    Villeggiatura e Scappatella.
    Ma i tuoi ideali. Quando dicevi:
    è tutto da rifare, lotterò … vedrai!
    Polvere, solo polvere!
    Note nel vento, partorite da una radio.
    E la tua vita che se ne è andata,
    ed ha lasciato solo, i tuoi capelli bianchi!

    accetto il regolamento

  44. E poi

    restano sempre, rami divelti e scoscese ruvide ad ogni tramonto. Solstizi e  generosità del tempo non placano le attese. Inutile pestare i piedi, annodare i fazzoletti, lei passeggia indisturbata e langue di promesse irrisolte.
    Quale superbia possiede la natura, che lieto inganno passeggero, di prominenze e velluto che oso solo sfiorare. E dell’arcadico amore si riempiono i calici, per il “ends well” di mille anni.
    E siedo, rechino sul mio gomito e penso, … tempo.

    Accetto il regolamento

  45. accetto il regolamento

    VENTO DI GELOSIA

    Donna-desiderio
    sta in sottoveste,
    tiene i piedi dentro le babbucce
    ricoperte di velluto,
    dolce dolce il viso pulito
    e i capelli,prima sciolti
    sono raccolti sulla nuca;
    gira,suda per le stanze
    con le mammelle a nudo.
    Il reggiseno scola sullo stendino del balcone.
    Per questa donna partorisco un venticello,
    un respiro di desiderio
    che timidamente arriva,
    una fantasia
    che traspira una carezza,
    sul collo una carezza,
    un soffietto sotto le ascelle,
    un brivido lieve lungo la schiena,
    un sussurro tra le gambe…
    che amante ardito!
    E lei stessa solleva il vestito
    fino al punto da baciare,
    dal vento amante si fa scuotere
    come foglia libera d’andare
    senza requiem,in modo perpetuo.
    Rito di passione
    amoroso,allucinante,
    gelosa fantasia..
    NELLA MENTE

  46. Il cammino della vita

    Non stare incollata a un mondo di sorrisi falsi
    prendi il coraggio, apri la porta, azzera il passato
    ed esci a vivere il futuro.
    Questo è un altro giorno, nuovo, mai vissuto.
    Anche se soffri e non sai quando finirà, vivilo,
    non guardarlo come un evento da subire
    non sciuparlo e osservalo come un dono,
    come un fiore che ti sboccia fra le mani e curalo,
    non farlo appassire sotto i tuoi occhi languidi.
    Sfoglia i desideri, le promesse fatte e i desideri infranti,
    i sogni perseguiti in silenzio e la voce della vita
    che ti batte dentro.
    Non sprecare il tempo dietro al ricordo di un sorriso,
    non uccidere un desiderio annodato di parole
    ascoltate vagando in sentieri oscuri.
    Non sedere sul baratro del tempo e ricorda il coraggio che sei
    senza aver paura di perderti.
    Stringi la fede e l’amore fra le mani,
    afferra le paure, i nodi che intralciano il viaggio e disperdili.
    Solo così ricomincerà il cammino della vita.

    Accetto il regolamento

  47. ILLUSIONI

    Veli leggeri

    fantasie confuse

    contagiosi soffi dell’anima

    raccolti dentro a sprazzi di nuvole

    Memorie lontane s’incamminano

    dentro a voli reconditi

    Sussurri del vento tra fragranze rapprese

    scuotono la pelle

    Arcani timori disegnano linee rette

    mani intrecciate sul volto del giorno

    oscurano gli occhi

    In matasse di colori

    corolle dipinte sui prati del cielo

    conducono a sogni lontani

    ondeggiano e si posano sul cuore

    danzando si legano allo stesso filo di sempre

    aggrappandosi all’ illusione

    in un tempo

    svuotato ormai dell’ore

    Forse domani…

    si

    domani

    voleremo ancora là

    dove volano gli aironi..

    dove i bagliori di sole si perdono all’orizzonte

    mescolandosi con l’infinito

    Accetto il regolamento

  48. Non sono dolce

    Dolce?
    No, non sono dolce

    Sono il sale grigio
    dei labirinti di Bretagna
    o quello delle saline
    di Trapani e Sant’Antioco

    Miele?
    No, non sono miele

    Sono mare. Il mare
    dei porti quando rincasano
    le navi, il mare dei sassi
    che non feriscono i piedi

    Sono il mare, sì, il mare
    che cattura la riva e riflette
    la luna quando la notte incendia,
    che sussurra all’onda: ‘mostra la tua forza!’

    Sono il sale, sì, il sale del mare
    nutrimento per l’Artemia
    sacrificata al rosa dei fenicotteri
    in tramonti di piuma

    Non sono dolce, non sono miele
    se non mi sai vedere sono solo sale
    quando evapora il mare fino allo scoglio
    e poi su oltre il sapore.

    /Non sai
    quanto può essere dolce
    il sale/

    (Accetto il regolamento)

  49. REQUIESCANT IN PACE

    bambola
    posata sui gradini
    di un cimitero
    bambola
    di altri tempi
    senza occhi
    nè bocca.
    fiocchi rosa
    tra i capelli
    sta seduta
    sui gradini
    in attesa

    accetto il regolamento del concorso.

  50. Poetare

    Sentirle scendere,
    lungo il corpo,
    nei meandri della pelle,
    bucare la coltre di sudore
    che l’emozione produce,
    e penetrare nel cuore,
    e da lì,
    riempire l’anima.
    Sono le parole.
    E nessun poeta,
    o poeta più poeta,
    può impedirlo.
    E’ la poesia!

    accetto il regolamento

  51. Piccola luce che dal cielo sei scesa giù
    Dimmi perché sei venuta a regalarmi un sorriso
    per farlo durare così poco
    Che ha fatto posto al pianto e alla disperazione.

    Piccolo bimbo dalle dita paffutelle
    Immagine sacra volato via con il vento di novembre
    Dimmi perché sperare ancora,
    quando anche un bocciolo può morire…

    Non fare queste domande, amica mia,
    ma sappi che quel sorriso è un dono
    un dono grande
    immenso
    sappilo tenere dentro di te
    custodiscilo
    crescilo
    accudiscilo
    racconta la gioia che ha saputo donarti
    per poterla regalare a tua volta
    a chi, come te, non aveva più speranza

    Accetto il regolamento. Elena Amato

  52. accetto il regolamento –
    TESTO :
    “PERLE”

    MENTRE
    LACRIME
    RACCOGLIEVA
    NELLO SCRIGNO
    DEL CUORE ,
    E
    PERLE
    RIGAVANO
    IL SUO VISO ,
    GOCCE PURE ,
    SALATE
    PIU’ DEL MARE ,
    NEL SUO VAGAR
    CERCANDO
    POESIA,
    LO SGUARDO
    SI POSO’
    SU QUEL : TI AMO !
    DOLORE
    UGUAL SCORGESTI ..
    CHI PARLA
    COME LEI ?
    A CHI ?

    BALSAMO
    E MIELE
    RECIPROCAMENTE
    OFFERTI ,
    NELLA SIMILE
    SOFFERENZA
    DELL’AMORE ..

    MANI UNITE
    PER NON SMARRIR
    LA MENTE
    E
    IL PASSO ;
    UN BREVE ISTANTE
    LI TRATTENNE
    STANCHI-

    ANCORA
    QUELLE MANI
    SONO STRETTE ,
    PER SOSTENERLI
    IN FATICOSO
    ANDARE…
    E
    COME
    CHI
    CERCANDO META
    VA ,
    COSI’
    IL LOR CAMMINO
    ANCORA LI CONDUCE
    VERSO
    SPERANZA
    DELL’AMOR SOGNATO!

  53. Quel tempo che si consuma…

    Quando i miei passi si inoltrano
    tra quei sentieri intricati della mia mente
    sento accrescere con ansia
    il sentimento della paura,
    si spingono all’interno di quella foresta
    che silenziosa urla i lamenti del mio cuore
    e l’animo mio viene mosso da opposte passioni
    che si agitano dentro di me…
    Come grovigli di affanni e di incertezze,
    per colpa delle quali il tempo si consuma con me,
    in quei sentieri fatti di riflessioni annullo me stessa,
    rinnegandomi l’anima…
    Sento passare la vita, scorre veloce, senza sosta,
    portandosi via i miei pensieri,
    quelli più nascosti del mio cuore,
    che la sera, nel silenzio, mi fanno smuovere
    aggirandomi con riflessioni
    di nuvole e venti, lunghi e tempestosi,
    lasciandomi sensazioni di quiete perduta
    di notti agitate che dilatano l’immagine della vita
    che passa, inesorabile in ogni stagione,
    con ogni tempo…

    Accetto il regolamento

  54. RISACCA

    Stanotte c’è una Luna da impazzire
    mezza
    solitaria
    gialla come un melone maturo
    profumato d’estate ,
    ed Alassio sembra non vederci ,
    tranne Lei
    che ci infiamma le pelli mature
    colorate dal Sole d’estate appena iniziata,
    e tu sugli scogli
    ancora caldi del giorno ed umidi della risacca
    mi prendi
    m’avvolgi
    mi strazi
    mi baci
    d’amore
    m’innaffi
    mi empi le carni
    mi coccoli tra le acque
    mi strappi come l’onda
    e la risacca musica è.

    -fernanda besagno 27 giugno 2012 ore 0.50 alassio-

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  55. IL VOLO DELL’AIRONE

    Dispiega le ali
    sopra il lento fiume
    scrutando il pasto
    è ignaro un pesciolino.

    Silente e maestoso
    dai graziati lineamenti
    l’arpiona con il becco
    deglutendolo in un attimo.
    E’ il volo dell’airone
    un volo regale
    un inno alla morte
    per l’ignaro pesciolino.

    (Vedi amore mio)

    La tua anima
    vola silenziosa
    dentro al mio corpo
    scivolandomi nel cuore.
    Non chiedermi
    se sono un pesciolino
    o se sono l’airone
    sicuramente percorro
    quel fiume lento
    ma non placido
    ch’è l’amore.

    Accetto il regolamento

    Matteo Crosera

  56. Seta

    E’ seta,
    questa carezza d’anima
    sull’ignuda pelle,
    l’inatteso guizzo
    d’un sorriso,
    l’eterno, le stelle.

    Paolo Annibali
    Accetto il regolamento

  57. come mai non vedo la mia poesia Eutanasia di una passione postata ieri 31 agosto?
    Grazie luana

  58. Ciò che perdo
    (e mi dispero, nel buio
    languido di questa mattina
    d’estate)
    lo conservi tu.
    Passi risa occhi dita
    abbracci voglia
    ciò che perdo
    non lo perdo davvero

    Io credo che tutto finisca
    in questo nulla
    che è il tempo
    in questa sabbia fine
    dell’universo
    o della mia stanza
    slavato, mortale,
    sciupato, finito,
    disperso
    come i grani di un rosario detto
    i noccioli
    del ciliegio che spolpammo
    una sera di giugno
    il secolo scorso

    Non credo che dio
    ci rifaccia il tempo
    ci ridia il biglietto
    e quindi
    ciò che perdo, è perso

    Ma non è così

    Tu terrai tutto
    nella tua borsetta
    nelle tasche del vestito
    che ti fascia, bella
    tra i capelli
    sulle labbra
    e sopra i seni
    tra le ciglia
    tu terrai tutto
    di me
    a cominciare dal mio nome
    che sola tu conosci
    Io sarà un santo
    nel calendario
    che nessuno prega
    senza carne
    ma in te
    sarò intatto, rosa
    fremente, me stesso
    radioso
    in un breve
    momento d’amore
    per sempre
    come adesso
    che ti sento di là
    che vivi
    ed io ti sto scrivendo

    Accetto il regolamento

  59. UOMO SOLO

    Indelebile profumo impresso nel candore del tuo corpo,
    mi trasporta in terre lontane ove,
    il distacco dal reale, annuncia un lieto vivere! Sordo fui quando le tue parole
    eran note sublimi scoccate da strumenti invisibili. Cieco quando non seppi scorgere
    i tratti sinuosi e precisi della strada che portava dritta al tuo cuore.
    Ed ora? E’ l’ora, l’ora di morire…
    Si morire senza più quell’armonia
    che mi allietava i sensi.
    Solo veleno nelle mie vene,
    preoccupazioni viscerali nascono in me.
    Non comprendo questo penoso frammento
    che la vita mi porge,
    il mio animo si inquieta al sol pensiero
    che tu non sei più qui.
    Dunque è questa la mia condanna?
    Dunque ogni mio privilegio
    è stato smontato dall’assurdità del fato?
    Scavo buche nel terreno
    per trovare risposte che non hanno colori.
    Anche il bagliore del giorno si è smorzato fra le mie mani venose.
    Uno specchio rivela la mia immagine,
    una voce nella mente pronuncia
    “Uomo solo”.

    (Brano edito in “Lo Sguardo della Mente”, lulu.com)

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  60. Se riuscissi a dirti tutte le cose che ho nel cuore
    Se riuscissi a parlarti senza
    frenare le forti emozioni
    Se avessi la capacita di poter mettere
    da parte ogni dubbio
    E svuotarmi…
    e dirti tutto l’amore
    e gridarlo ….
    Se riuscissi a mettere da parte
    il grigiore dei tuoi silenzi…
    Non avrei più paure.
    Ma forse non avrei te.

    accetto il regolamento

  61. Venticello

    So ‘ ndato nel vento
    sondato il piacere che provo
    se detto che bello
    son debole al piacere
    che tira forte quello.

    Di contro al fianco
    poi fiacco lo incontro
    so più potente io
    che taglio lo spazio intorno
    e giusto al gusto
    rimango solo.

    Cattiva è la brezza
    che vien di tanto
    in poco a farmi compagnia
    la scia dagli alti cieli
    ai bassi di mente mia.

    Andrea Borrelli – Accetto il regolamento

  62. IN QUESTO NOSTRO MARE…BLU

    Basteranno due sorsi di vita al giorno,
    bevuti con la schiuma nei piedi del nostro mare… si,
    questo nostro mare blu,

    questo nostro mare che è figlio di una rosa,
    figlio di una spina,
    di una goccia caduta dal cielo a testa in giù.

    Basteranno due colpi di bastone sulla terra,
    gli stessi colpi di quel vecchio saggio che ogni sera attende il manto del tramonto,
    e si copre… ogni sera,
    sotto il giallo, l’arancione,
    sotto il viola, nell’azzurro e nel fratello blu….si ancora blu!

    Lo stesso blu dell’immensità… degli oceani… lo stesso blu dei sogni senza confini.

    E basteranno due note in testa,
    le stesse note che mi hanno appena portato qui,
    in questo luogo dove nessuno può raggiungermi,
    in questo luogo dove al massimo puoi solo sorridermi,
    immaginarmi,
    riconoscerti o rivederti con la schiuma nei piedi,
    in questo nostro mare… blu.

    Di Alessio Carlini – regolamento letto ed accettato.

  63. Ancora li indosso
    per sentirti addosso
    per esserti dentro
    per mantenere lo sguardo
    lungo esitante
    innamorato che cadeva
    lento e non finiva
    miele che non lascia il cucchiaio.

    Accetto il regolamento
    Anna Mosca

  64. Ti amo,
    come si ama l’infinito,
    nel quale perdersi
    e
    destreggiare tra colori,
    infuocati e teneri,
    di dolci campane
    che suonano a festa,
    per pochi eletti,
    i cui cuori sono
    ormai pieni
    di densa
    ed
    elevata
    mansuetudine
    degna solo
    di chi poggia i suoi piedi sul mondo.

    Accetto il regolamento

  65. Ti mando a dire

    Amore mio
    con queste parole affidate
    al vento
    ti mando a dire
    del tempo che scorre
    e di quando
    avvolto dalla fragranza di te
    m’abbandono in quel sorriso
    d’aulentissima fresca rosa
    scapicollandomi come fanciullo
    che rincorre nel refolo
    colorati aquiloni di piacere pago

    Amore mio
    ti mando a dire dell’aderenza
    dell’anima mia
    all’umbellato delle tue meraviglie
    ove cupide dita scorrono
    lungo eleganti caule contigue
    giungendo all’ubertosa tua infiorescenza
    fulgente di fresca rugiada

    Amore mio
    ti mando a dire del mio
    vezzeggiare la venustà del tuo incedere
    quando osservando nella stellante etra
    l’elegiaca luna
    vagheggio l’amorevolezza
    del tuo sguardo di sole
    e la sapidità del tuo bacio

    Amore mio
    con queste parole affidate
    al vento
    ti mando a dire
    che non m’è dato a sapere se il seme
    del nostro ambire darà frutto
    ma per certo ti mando a dire
    che sarà curato d’amore dato

    Perché amare è gioia del dare
    e stupore dell’avere
    e il nostro seme così nutrito
    manderà a dire al fato e alla ventura
    che t’amo di fresca fonte
    suggerendo al vento la melodia dell’imeneo
    e alla fucina la durezza del gamelio

    Amore mio ti mando a dire che t’amo
    perché te amo e bramo
    cercandoti

    accetto il regolamento

  66. AMANTI

    Volevamo legare il tempo
    a quell’albero vicino alla pagoda
    con un filo di seta colorata
    e poi gettare il futuro
    nei cespugli delle rose di maggio.
    Ebbri d’acqua di ruscello
    pronunciavamo parole di purezza
    e ascoltavamo il canto dei sassi
    infuocati di illustre passato.
    Quante gemme ho raccolto nel tuo cuore
    quanti ragni hai scacciato
    dalle tele della mia tristezza
    allora non potevamo saperlo.
    Potevamo solo intessere strisce di speranza
    per tentare di legare il tempo
    vicino alla pagoda.

    Accetto il regolamento

  67. All’ombra

    Sulla panchina all’ombra
    osservo
    scruto
    guardo in alto

    all’improvviso un’aquilone
    sospinto dal vento
    sussurra

    piange il salice
    in ombra sulla mia panchina
    mentre il sole scintilla negli ultimi bagliori estivi

    l’aquilone piroetta nel cielo
    in un secondo sparisce tra i raggi
    lo vedo fuggire piano piano lontano nel blu
    sembra far posto alle nuvole

    lassù dove tutto sembra immenso
    in frammenti azzurri che si dondolano nella luce
    divorato troppo in fretta
    nell’onda infinita di un’estate ormai finita.

    di Cresy Crescenza Caradonna
    Inedita@2012

    accetto il regolamento

  68. AMAMI di Antonella DADONE

    Disse il tuo abbraccio

    al mio cuore:

    “ti stringo con la dolcezza

    dei miei giorni più belli…

    amami

    e io sarò per sempre al tuo fianco”

    Nacque un grande amore,

    ricolmo di tenerezze

    e di mille baci.

    Tigre che stria

    la pelle di dolci tatuaggi,

    narici dilatate

    dal profumo della tua pelle.

    Disordine di sospiri

    nel mattino di luce,

    letto che accoglie

    in magia

    le nostre anime,

    alla scoperta dell’eternità.

    Giochi innocenti

    di bimbi mai cresciuti,

    palesano le nostre anime

    serenamente avvolte

    dall’armonia delle dolci scoperte.

    Si rincorrono i brividi,

    pelle calda che brucia

    di ambra e velluto,

    fiore che sboccia

    alla sua rugiada.

    Stelle cadenti illiminano

    di scie e luce

    il nostro passeggiare

    al chiaror della luna.

    Milioni di uomini e donne

    alle nostre spalle

    come testimoni

    del vecchio e sempre nuovo

    girotondo del cuore

    che si spande e grida:

    amami.

    Accetto il regolamento

    Antonella DADONE

  69. Alba Saiu
    Dichiaro di accettare il Regolamento

    Smile

    Lui: sorridi…
    Lei: no
    Lui: dai sorridi…
    Lei: non ho nulla per cui sorridere…
    Lui: si che ce l’hai… Tutte le volte che al mattino ti sveglio con un bacio sulla fronte così, come si fa con i bambini, quando ti guardo raggomitolata tra le lenzuola e il tuo viso risplende di una tangibile dolcezza…
    Ogni volta che alla sera ti accarezzo i capelli per farti addormentare…
    Ogni volta che ti osservo e sorrido mentre canti a squarcia gola una canzone e sei così naturalmente bella che ogni stonatura diventa una melodia…
    Tutte le volte che ti vedo piangere e facendo finta di niente, dico una battuta anche sciocca pur di farti ridere…
    Quando sei assorta nei tuoi pensieri e io mi costringo in un angolo per lasciare a te la possibilità di perderti nelle tue fantasia e fragilità…
    Ogni volta che ti mando un messaggio anche il più stupido solo per farti capire che ti penso e che vorrei essere in quel momento vicino a te…
    Tutte le volte che litighiamo e la rabbia prende il sopravvento lasciandoci inermi e impotenti davanti al sordo volere di un abbraccio che arriva irrefrenabile cancellando ogni rancore e risentimento…

    Sorridi piccola,
    … perché per me vederti sorridere è vita, mi fa stare bene, mi rende felice…

    … amore sorridi perché in questo momento ti guardo negli occhi e senza sospirare parola ascolto i nostri battiti e le nostre emozioni che hanno il profumo dell’infinito e del “per sempre”…

  70. Maurizio Spreghini — Accetto le norme del concorso —

    FOLLIA

    Impazzivo,
    ogni qualvolta la sua voce lieve
    si incuneava tra i miei capelli ,
    lasciando vibrare i suoi sussurri …

    La follia di quell’attimo,
    in balia di onde lievi
    che si infrangevano sulla battigia dell’anima,
    riecheggiavano senza proferir parola …

    Rammento solo ora chi ero,
    naufrago dei pensieri
    che la mente generava a stento ,
    soffocati dalle tue labbra sulle mie …

    L’amavo … Del resto non ne ricordo cosa sia …

  71. QUANDO VADO VIA
    (A mia madre)

    Quando
    vado via
    e’
    come

    un’onda feroce
    e selvaggia
    che
    cerca una meta

    che mi lacera
    l’anima.

    Quando
    vado via
    e’ l’insostenibile
    silenzio

    che
    non vorrei
    mai
    ascoltare,

    e’ l’attimo
    un giorno
    un’anno

    e i mille
    anni
    che sembrano
    passarti davanti.

    Quando
    vado via
    sono
    i tuoi capelli

    che
    segnano
    il tempo
    come

    steli
    di rose
    un giorno
    rigogliose.

    Quando
    vado via
    sono
    le tue mani

    che
    parlano a fatica
    perche’tu
    stai gia’ dormendo

    magari
    sorridendo
    magari
    per un breve
    attimo

    mentre
    vado via.

    accetto il regolamento

  72. IN CONTROLUCE

    I
    Tracciano mani
    Arabeschi nell’aria
    Impastata d’umido

    Un embrione d’estate
    Respira
    Siccità paventa
    Future.

    Tu stai rinserrata
    Nella tua inaccessibile
    Magione
    Fossati di anni
    Ci separano
    Estati defunte.

    II
    Scavalco
    A ritroso
    Mura di tempo
    T’inseguo fin dentro
    Quel primigenio mondo
    In cui intarsi di fiori
    Coloravano giorni acerbi
    Nella carne giovane
    Dimoravano voglie
    Peccati.

    III

    Trasuda malinconie
    Talora la vita.
    Rantolano
    Agonizzanti ricordi
    Trovano vie di fuga
    Dai labirinti d’oblio.

    IV
    Hai dimenticato
    Le parole
    I miei timpani
    Hanno scordato la tua voce.

    V

    Lave di tempo
    Sono scese
    Lungo la schiena
    Nelle nari
    Lo zolfo dell’assenza
    Irrevocabile.

    VI
    Capiterà
    Di rivederti
    In controluce
    Dentro un campo
    Di girasoli.

    Lorenzo Carmine Curti

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  73. Lasciarmi trasportare dal mare
    Lasciarmi scaldare dal sole
    Il mio corpo sospeso si lascia andare

    Tutto e’ ovattato intorno a me
    Tranne il battito del mio cuore
    Che rimbomba sovrano in questo mare.

    Mi lascio andare senza opporre resistenza
    Alla deriva di questo momento
    Che mi vince, mi trascina, mi seduce.

    Nei miei occhi ancora i tuoi
    Sulle mie labbra ancora le tue
    Sotto le mie mani ancora tu

    Sospesa tra due mondi
    Il mio cuore si lascia andare

    Dichiaro di accettare il regolamento
    Daniela Taliana

  74. Sulla riva dei sogni

    Lasciando che il tempo passasse
    Ho contato le onde
    Fra gli occhi dei nostri giorni di sole:
    dove l’alba ancora sa d’aurora,
    e il bacio è un altrove
    tra i sensi eterni di un miraggio.

    Colorando del grigio degli anni
    Le ciglia della luna,
    ho aspettato di rapire il tuo respiro
    per conservarlo in eterno
    nel ritorno della primavera.

    Volteggiando tra i fiocchi
    di una neve mai scesa,
    ho inventato le carezze
    per colorare di vita le tue guance.

    Non posso far altro che pregare
    Per dire al cielo
    Quanta nebbia ancora esiste
    Fra la realtà e la fantasia.

    Ecco, è proprio lì
    Che una farfalla bianca
    Spesso viene a trovarmi…
    …Per posarsi
    Sulla riva dei sogni.

    E’lì che ti ho conosciuto,
    e nessuno potrà rubare
    le conchiglie che vi ho lasciato.

    Lo potrà fare solo il mare,
    quando saprà
    che le avrai raccolte una ad una:
    in quel momento allora
    potrò finalmente smettere di sognare.

    Tu, sarai la mia riva
    Ed io il tuo mare.

    Francesca Ghiribelli.

    accetto il regolamento

  75. Dora Luiso, 11 settembre 2012

    CALENDARIO

    Ho imparato con rude fatica
    a portarti con me ben nascosto
    perché il ricordo di te mi dilania
    e mi distrugge il peso che m’hai lasciato
    in memoria del mio tempo più felice

    L’unico tempo felice

    Ma ogni volta che il calendario
    segna lo stesso giorno ed il mese
    tutto ritorna
    alla luce del caldo d’estate
    a stendere un pallido velo
    sul freddo del cuore
    e sull’asfissia dei giorni
    senza più il solo ossigeno
    che strappa alla morte
    mia compagna per tutta la vita

    Non avrei dovuto essere felice

    Mi sforzo di amare il mondo e me stessa
    per non soccombere quando la musica
    mi riporta le tue vibrazioni
    Provo a persuadermi che l’amore non c’era
    perché questa menzogna mi consoli
    e aspetto un tempo fuori del nostro cielo
    dove vivere senza condizioni.

    Intanto il corpo è disteso
    a dondolarsi in questa bolla di vuoto

    L’amore saccheggiato continua a riempire
    il silenzio dei giorni mancanti di te
    e altalena tra l’augurio che almeno tu sia felice davvero
    e la paura che nemmeno tu sappia più cosa è
    immergersi totalmente in questa vita
    accanto a chi ha manovrato la tua debolezza
    e giocato con la mia disperazione.

    I sogni soltanto gridano ancora
    ed ancora mi ami nel sonno

    – Accetto il regolamento –

  76. TEMPORALE 

    Si arrotola il mare 
    Cattura la notte
    Sbuffa nei suoi strali di pece. 
    Violento sconvolge la riva
    Tutto muove. 
    Grida alla luna immobile e tonda
    In un richiamo d’amore.
    Le ultime luci 
    Tagliano il cielo 
    Con giochi di stelle.
    Sfidano il vento
    Imprigionano i volti
    Belli di sole.
    Fa freddo quaggiù.
    E stringi le mani al petto
    A catturare il calore
    Che fugge.
    Gli ultimi fuochi.
    E l’estate vola via 
    Struggendosi di passione
    Lasciando le lacrime 
    A confondersi con la pioggia.
    E tu, libero di respirare
    La bellezza, 
    Vola lontano e non ti voltare.”

    accetto il regolamento

  77. RUGHE DI SABBIA

    Sono le spire del vento
    a disegnare armonie
    di parole sospirate
    e raccontano
    storie lontane
    dove l’onda scivola
    e arretrando
    leviga la sabbia
    mostrandone le crude rughe
    pronte a nascondersi
    al successivo flutto

    Cosimo Rotolo
    Accetto il regolamento del Concorso.

  78. Ti amo
    Ed è il mare
    Che si gonfia spumeggiante,
    l’inebriante profumo
    passeggiando sotto i tigli
    l’abbandono solitario
    di una lucertola al sole,
    il fremito delle foglie
    nell’aurora
    che mi sorprende sveglia,
    il crepitio del fuoco,
    impetuose lingue gialle, rosse
    a far pulsare il sangue
    nelle vene
    prima,
    dolce nenia
    proveniente
    dai tizzoni ardenti,
    a finire,
    poi.

    DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO DELLA GARA POETICA “STORIA D’AMORE”

  79. OGNI VOLTA CHE TORNO

    In piena notte
    mi svegliò un pianto in pericolo
    sopra i rumori della guerra
    che rimbalzò da lontano
    tra colonne di fumo
    che salivano dalla sabbia nera.
    Lasciai le gambe nella terra
    dove dormivo
    per correre più veloce
    come dovrebbe fare
    l’umanità intera
    per salvare un bambino.
    Ma dormivate tutti
    e qualcuno si lamentava
    di lenzuola non stirate
    come chi scambia
    donne per cameriere.
    Non servirà a salvarvi
    l’avere inventato un Dio
    che alla fine
    vi perdonerà tutto.
    Le crisi di qualsiasi tipo
    vengono sempre da lontano
    non avete più
    la saggezza dei calli sulle mani
    e i chicchi di grano
    sono pieni
    se vengono da due terre fertili.
    Ogni volta che torno
    sento tristezza
    leggendo i giornali
    di questo piccolo villaggio medioevale
    mascherato di libertà.

    accetto il regolsmento del concorso

    Andrea POLO

  80. Ricordo di un bacio

    Tu mi chiedesti se ricordo ancora
    il primo bacio dato alla mia amata,
    ma il tempo ha mescolato quella data,
    tra polvere di stelle e nubi bianche.
    Fu un bacio, un solo bacio, teso,
    ma intorno la sua pelle mi sfiorava
    ed i suoi occhi, tra quei capelli neri,
    s’aprivano ogni tanto, come lune.
    Sopra di noi, il sole ci accecava
    più piccolo, con gli anni, diventava.
    Quel solo bacio ormai ho dimenticato,
    ma quelle ciglia le ricordo ancora.
    Forse quei suoi capelli oggi son tinti
    e la sua pelle a rughe è diventata.
    Guardo tra queste nuvole imbiancate
    per scorgere il ricordo di quel tempo,
    ma il cielo, tutto terso, è diventato,
    pieno di tanti baci colorati,
    senza più quello, grande come i prati.

    Accetto il regolamento

  81. Accetto il regolamento

    38 – Nel mio giardino

    Un tempo anch’io coglievo le rose,
    il mio giardino ne era pieno. Ce n’era una,
    la migliore di tutte, si staccava dalle altre
    e risplendeva nella sera dormiente, attorniata
    da ogni cosa, che le dava splendore.
    Eri tu che un tempo mi chiamavi e ti sedevi vicino,
    avevi il volto bello. Venivi, guardando i miei occhi,
    ridente e persuasiva in quel tuo rubicondo aspetto,
    cantavi lenta e docile come un sussurro
    nella stanza chiusa e opaca della nostra casa.
    Ora il tuo silenzio mi giunge e la pace vibra
    in questa quiete. Nella tranquillità delle mie notti
    non sento il tuo rumore e il respiro del tuo cuore
    è ormai lontano. In questa mia età, stremata
    dagli anni tardi e dalle insidie atroci,
    ciò che mi viene davanti mi coglie sprovvisto
    ed acerbo. Ora conosco il mio passo e la breve entità
    della mia esistenza mi porta ancora a non pensare
    a tutto, ma ho il cuore spento, il tuo ricordo
    mi porta via il tempo migliore e mi nasconde
    i miei giorni, quando la tua età si incontrava
    con la mia e tu, lieta, ti offrivi. Ma ora dov’è
    il tuo ardore? Dove posi i tuoi piedi e dove volgono
    i tuoi occhi? Dov’è l’amore della mia donna?
    Il sentimento che ci univa ora si è placato
    e qui, non mi è rimasto nemmeno il soffio
    di un sospiro. In questa parte di casa dove vivevi
    si è sciolto il tuo calore e l’ombra della tua figura
    vaga, come sempre, nell’aria impalpabile di questa notte.

  82. Titolo: Cara Giulietta ti scrive il tuo Romeo.
    Autore: Paolo Franzini (pieffe)
    dichiaro i diritti dell’opera e accetto le condizioni del concorso. La poesia è stata pubblicata on-line su più siti di poesia il Martedì 21 Ago 2012 16:03

    Cara Giulietta ti scrive il tuo Romeo:
    da molto tempo non è mai notte
    quando penso a te.
    Ti osservo, mentre scivoli
    nel buio come una farfalla
    che scivola su un fiore. Mi piaci,
    ti penso , mi piaci da morire,
    mi fai impazzire.

    Mi piaci
    quando infrangi l’oscurità
    dei miei sogni e vieni
    a prendermi per portarmi via,
    lontano da tutto questo dolore.
    Non è mai San Valentino
    quando racconto di noi.
    Due nobili famiglie,
    due nobili cuori,
    due ignobili morti.
    Non respirare,
    questo momento non ha età.

    Ti prego,
    lasciami solo con la mia malinconia
    prima che faccio la tua stessa fine.
    Non sono mai abbastanza
    le nostre due gradazioni d’alcool
    e di amore, mi manca qualche cosa,
    forse mi manca la vista,
    ti prego avvolgimi da tutta questa follia.

    Ora che non sei più vicina a me
    siamo come due fiamme
    nel freddo cielo d’inverno.
    Siamo due cuori selvatici,
    due notti, due lampi,
    due amanti ed un fiore.

    Cara Giulietta ti scrive il tuo Romeo:
    la gelosia
    è un mostro a tre teste con
    un paio di occhi rossi
    come il sangue, impregnati
    delle nostre lacrime. Ora so chi sei
    e non posso più tornare.
    Bando ai complimenti,
    mi ami davvero?

  83. Funerale

    Le ore nefaste in cui le cose
    le cose e non le persone
    vorticosamente ti trascinano via
    come in un mulinello d’ombre
    dentro correnti d’arie al tramonto
    e mani stanche

    Sulla rena nera delle note al crepuscolo
    dilaniato da lacerti di strofe spezzate
    lasciate a metà
    mai cantate, mai completate

    Pare quasi di sentire
    in certe truci occasioni
    il rumore dei pezzi in frantumi
    quando si crepa in milioni di lampi
    il più dolce dei ritornelli

    E ti disperi così
    nell’assurdità di un silenzio
    morto come il morto di un funerale
    a pensare che la musica sia finita per sempre
    piangendo per l’assenza annunciata
    della marcia funebre in do minore.

    Accetto il regolamento

  84. Vincenzina Cicatelli

    Pelle

    La mia pelle è neve,
    si scioglie quando la tocchi.
    Con dita leggere diventa seta da dipingere,
    una pergamena da incidere,
    un pentagramma da riempire.

    La mia pelle è marmo,
    si sgretola quando la sfiori.
    Con labbra leggere diventa un granello da soffiare,
    un petalo da staccare,
    una goccia da afferrare.

    La mia pelle è luce,
    si spegne quando la guardi.
    Con ciglia leggere diventa un futuro da sognare,
    un filo da intrecciare,
    un francobollo da incollare.

    La mia pelle è la tua pelle,
    un riflesso in uno specchio d’acqua,
    una trapunta di stelle,
    una promessa d’amore.

    Dichiaro di accettare il regolamento del suddetto concorso

  85. EUGENIO MONTALE

    Si estende lungo
    non ha secca il Po.
    Ai margini
    stantii nelle mente
    i Pioppi
    al mattino
    guardano oltre la radura
    come pensieri al suolo
    nel cercare quel che siamo
    tra l’argine del fiume
    ciò che dovremmo essere.
    Troppi pensieri.
    Troppe domande
    immonde ci assillano.
    Non chiedermi.
    Non so.

    Accetto il regolamento

  86. E TI PENSO

    Immobile in questo posto così solo
    spettatore osservo scivolare la mia vita,
    sabbia tra le dita
    che il vento disperde su nuove gemme
    nell’aria che sa di primavera.

    Ho provato a dimenticare…
    a dimenticarti…
    ma troppo è il vuoto che ho nel cuore
    ci sono solo i ricordi a rimbalzare dentro
    e fanno male.

    Mi manca donarti una carezza.

    Sai a volte provo a spiccare il volo
    con l’insana speranza di cancellare
    il passato e il tuo bel sorriso

    ogni volta ricado ed è un dolore forte
    una ferita che si riapre ancora.

    Un tiepido sole scalda la pelle
    mi lascio accarezzare

    mi guardo intorno

    in questo silenzio ma dove tutto è rinascita
    ancora penso…

    manchi solo tu.

    accetto il regolamento

    Anna Pinzuti

  87. Giovani Promesse

    Giovani,
    ed irte furono le convinzioni,
    che splendenti di forme ancora ignote
    lasciavan spazio a valichi di meraviglia

    lontani son ora,
    quei lamenti dolci
    tra le urla gloriose,
    festose nei campi
    d’erba fresca

    E primi baci, tra tenera
    purezza delicata
    e sorrisi veri
    d’abbracci sereni
    – fiori senza malizia –

    Quale sonora sconfitta
    ricevetti in seguito
    da me stesso

    di tutto quel colore,
    mi rimase il grigio sciabordio
    di pendule lacrime in creta

    e di quei sorrisi,
    poco più di qualche saluto
    nella più completa
    asintomatica lontananza…

    Redent Enzo Lomanno

    Accetto il regolamento

  88. Il melo

    Una memoria rugginosa veste il mio sonno
    e mani tremanti, fredde come l’aria, ti scoprono.
    Il tuo corpo bianco di porcellana, fresco di primavera
    è il fiume del mio nuoto d’amore
    e libero come i pesci in dicembre
    m’insinuo nel tuo respiro, rete dove vorrei morire.
    Ti amo negli occhi chiusi di dolore
    e nella nebbia verde che circonda la mia vita
    ti graffio via il sorriso, sale nella ferita.
    Ho ancora i piedi sporchi di terra ascolana
    che profumano di giochi maliziosi
    di corse tra vigne d’uva notturna
    di occhi pieni di stelle e di eterno
    di foglie come smeraldi, amanti di rugiada.
    Ti ho dentro come il cielo e l’infinito.
    Con te nasce il dubbio di un dio assente,
    nasce la realtà del nulla e la speranza del tutto.
    D’ansia son morto per te
    e muoio ogni giorno, in ogni sogno
    e il male oscuro ha fatto della mia mente
    l’adagio continuo, la casa perenne.
    Ma ancora bacio i ricordi, annaffiati di vino.
    Se non ti avessi amata, chi l’avrebbe fatto in eterno?
    Chi avrebbe per sempre gridato il tuo nome?
    Muto nel buio sospeso tra ieri e domani
    ti abbraccio nell’assenza che uccide
    e ti bacio sotto il melo di tuo padre
    in quel colle che fu per me, la culla e la tomba.

    Accetto il regolamento

  89. Dolci segreti
    mille pensieri avvertiti
    fremono
    spiegano le ali
    si librano
    Orizzonti luminosi
    affascinanti atmosfere
    procurano
    acuminati piaceri
    Appagano in sé
    tutte le estasi
    perse nella memoria
    come cogliere quel fiore
    di uno squisito ricordo.
    Raffaele Di Palma

    Accetto il regolamento

  90. Come una Ragazzina…come una Donna..

    Voglia pazza
    di ascoltare
    la tua voce,

    come un brivido
    freddo,
    nel mio
    corpo
    caldo.

    E mi ristupisce,
    udire
    il mio battito
    irregolare,
    come un
    un tamburo battente
    impazzito

    l’eco,
    che risuona
    in tutta la mia anima

    il mio cuore
    che pare
    voglia espodermi
    dentro.

    Come una ragazzina,
    alla prese
    con la sua
    prima infatuazione

    Come una donna
    che crede ancora
    nell’amore.

    accetto il regolamento

  91. Le più grandi tragedie

    E’ quando non ci sei che si consumano le più grandi tragedie
    Scoppiano lampadine, s’infrangono i vetri delle finestre
    E’ nella tua assenza che viene il mal di pancia
    lo stomaco si contorce come quando ha fame
    Senza il tuo sorriso si annientano le emozioni
    senza le tue lacrime il dolore è leggero e inutile
    Non ha più senso respirare
    se nell’aria non aleggia la scia del tuo profumo dolce
    Appassiscono i fiori che stringo tra le mani
    Si scoglie il ghiaccio sulla mia lingua calda
    così come si sono sciolti i tuoi baci
    Non nevica più
    Non piove più
    Nessun lampo, nessun tuono
    Solo una fastidiosa nebbia che mi nasconde
    dalla luce che potente emani su gli altri.

    Accetto il regolamento

  92. C’ERA E NON C’E’ PIU’

    C’era una volta
    un amore piccolino
    più piccolo di un amoruccio
    o di un amorino.

    Invisibile a occhio nudo,
    non lo avresti trovato neanche
    scrutando il cielo
    con un telescopio
    o la terra
    con un microscopio.

    Avresti potuto cercarlo
    in un fiocco di neve
    o in un granello di sabbia;
    in una goccia di pioggia
    o in una di rugiada,
    senza scorgerlo mai.

    Un amore così piccolo
    non lo vedresti
    nella brezza marina
    o nel vento della sera,
    nel pulviscolo dell’aria del mattino,
    o nei colori dell’arcobaleno.

    Tanto era piccolo,
    questo piccolo amore,
    che non viveva
    nel polline di un fiore,
    nel calore di un raggio di sole,
    né in un algido bagliore di luna.

    Così fragile e minuto,
    invano lo avresti cercato
    nel tepore di una candela,
    nella scintilla di un falò,
    nel lampo di una luce fugace.

    Nessuno lo avrebbe scovato
    questo amore minuscolo
    perché viveva
    nel profondo del cuore
    di un’animuccia piccina.

    Con poco sarebbe cresciuto:
    questo amore così piccolo
    voleva diventare grande,
    proprio un amorone gigante!

    Questa è la storia
    di un amore piccolino
    che c’era e non c’è più:
    fu ucciso
    con noncurante indifferenza
    perché restasse
    invisibile schiavitù.

    Eliana Stendardo, accetto il regolamento

  93. Ho corso per cercare di raggiungerti
    Ho corso per cercare di raggiungerti
    Sogno sigillato in custodia dorata
    Portata via dal vento del nord
    Ho preteso d’afferrarti ingannando
    Me stessa e credendo
    Ogni volta d’esserci riuscita
    Saltuarie e false speranze
    Alla quasi rassegnata esistenza
    Opacizzata da mere illusioni
    Ho versato stille copiose
    Regalato sorrisi nascosti dal pianto
    E pianto coperto da sorrisi
    Mi hanno considerata per questo
    Favorita dalla sorte
    Perché il sole mi baciava la pelle
    Non sapevano ignavi e saccenti
    Che l’anima mia vagava
    Negli spazi siderali sola e bisognosa
    D’essere considerata per la sua essenza
    Per una sola volta desiderosa di ricevere
    Ha raggiunto quella custodia dorata
    Ha scoperto aprendola
    Che l’essenza della sua sussistenza
    Era tutta lì nascosta e conservata
    In attesa di essere liberata.

    Accetto il regolamento.

  94. Farfalla Farfallina

    Quanto sei carina, hai disegni colorati che sovrastano la vista,sei piccolina,sei un anima divina.

    Le tue ali sono sottili,si dischiudono al sole,all’aria,al cielo e al mare.

    Farfalla farfallina che nasci ogni mattina, che assapori questo mondo in un attimo profondo.

    E’ finito ormai il giorno e finisce anche il tuo mondo.

    Sono triste al pensiero che sei vissuta un giorno intero.

    Forse Marta piccolina è vissuta come una farfallina, come un battito d’ali è passata tra noi mortali.

    Ti prometto farfallina(se mi starai vicina); di dischiudermi anch’io al sole,al cielo ,al mare e di apprezzare il mondo intero.
    Questo te lo devo…..vivendo io,piu’ di un giorno intero

    Accetto il regolamento

  95. Aria Acqua Amore

    Camminare insieme, essere un’ombra sola.
    Ti vorrei
    nella mia mente,
    nel mio cuore.
    Stringerti finché il respiro non mi manchi.
    Amarti come non ho mai amato,
    essere per te come l’aria
    che ti fa vivere,
    tu per me come l’acqua di fonte,
    fresca e limpida, essenziale alla vita.
    robbi

    dichiaro che la poesia e mia sotto la responsabilità Roberta Vedovato acetto il regolamento

  96. Un altro finale

    Abbiamo bisogno di un altro finale.
    Un finale semplice,
    che non faccia male.
    Un finale di more e aria di mare,
    che cancelli l’odore di mandorle amare.
    Un finale. In cui tu non te ne debba andare.
    Un finale. Un tramonto da recuperare
    una cornice da riempire
    soffitte da ripulire
    giocattoli di legno da restaurare.
    Un finale in cui non debba sentire
    che nessuno può cambiare
    perché tu non puoi cambiare.
    Un finale. Di lucciole e profumo autunnale.
    Un finale semplice, che non faccia male.
    Un finale da reinventare,
    un altro tramonto vuoto da dimenticare,
    un’altra vita per poterti aspettare
    un’intera vita perché tu possa tornare
    da un sole di scorpioni e mandorle amare.
    Un finale in cui riposare
    senza incubi da paventare,
    tu che mi guardi da un’immagine senza tempo.
    Un finale di rumore e di vento.
    Un finale da ereditare,
    un finale che si possa alienare.
    Un finale semplice,
    che non faccia male.
    E il gallo canta, e tu non vuoi tornare.
    Un altro finale. Una vita,
    mille vite per poterti aspettare.
    Un finale di parole semplici,
    per dirti quello che non ho mai saputo dire,
    per guardarti negli occhi e non lasciarti andare,
    per potermi perdonare. Per poterti guardare
    per potermi vedere
    per poter sognare
    libera
    lontana dall’odore di mandorle amare.
    Che mi aiuti a sentire.
    Che mi aiuti a capire.
    Un finale che mi possa spiegare
    perché te ne sei dovuto andare.
    Un finale. Balsamo per lenire
    le tempie rose dal sole di scorpioni
    di chi si è bruciato per non saper aspettare.
    Datemi un altro finale.
    Così semplice così essenziale.
    Alfa ed omega per ricominciare.
    Semplice, che non faccia male.
    Per poterti guardare.
    Datemi un altro finale.
    Per poterci guardare.
    Abbiamo bisogno di un altro finale.

    Accetto il regolamento

  97. La danza delle anime

    Concedimi
    stanotte
    la danza delle anime.
    Concedimi il tuo corpo.
    Lascia che diventi creta
    nelle mie mani.
    Che gli orchestrali dettino il tempo
    di questa casta scena d’ erotismo.

    Concedimi
    stanotte
    la danza delle anime.
    Possa la musica
    affondare nella tua anima.
    Possa il calore del mio corpo
    provvedere al resto.
    Che la lussuria
    diventi l’ unico viatico
    per quel paradiso
    che nasce e finisce
    in un abbraccio.

    Concedimi
    Stanotte
    la danza delle anime.
    Ritmo di passi
    che conduce verso l’ oblio.
    Passione
    che diviene sostanza.
    Peccato
    che purifica l’ anima.

    Domattina
    non sarà che un sogno.
    Ma
    stanotte
    concedimi l’ anima tua.
    Appena il tempo d’ una danza.

    Pasquale Catanzaro – Accetto il regolamento

  98. Rosario Lupo

    DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO

    Poesia sezione A concorso “Storia d’Amore”

    TITOLO

    CHE

    Che il dono che la vita
    con sorpresa
    ci ha voluto riservare
    possa colmarci il cuore
    e riempire i vuoti
    che accompagnano
    ciascuno di noi
    e regalarci
    vero e sincero
    Amore.

    Che le nostre anime
    possano intraprendere
    un cammino di speranza
    unite
    gioiosamente
    e con fiducia.

    Che i nostri corpi
    possano fondersi
    in maniera profonda
    e ritrovarsi
    anche in fondo agli abissi.

    Che le nostre mani
    possano intrecciarsi all’infinito
    e i nostri occhi guardarsi
    con fiducia in un futuro pieno
    di cose e sensazioni

  99. Zelotipia
    Baugarden
    è zelatore
    mendace ?
    Vicendevole amor
    non si compara
    amor che vive,
    non si misura.
    Le nostre ali d’amanti
    ascendano i cieli
    dell’estremo piacere
    senza meditar futuro:
    felicità presente,
    nota sincopata
    non replicata
    o forse clonata
    per resistere a vita
    o ad un sol attimo
    fuggente, senza ferita.
    Non domandarmi
    cosa di noi sarà,
    quale cammino avrà
    la nostra esistenza
    o se ad altri doneremo
    le nostre gioie,
    la nostra concupiscenza.
    Ora amiamoci
    smarriti in noi stessi
    persi nel piacere
    più intimo
    dei nostri corpi
    trepidanti,
    paghi e pur desiderosi
    di rinnovato convegno
    che forse più non ci sarà
    o uniti più non ci vedrà.
    Ombre s’addensano
    nella notte di futuri rimpianti
    che l’amore rischiara
    e restituisce a nuovo giorno
    luminoso e ridente.
    Baumgarten
    è zelatore mendace:
    L’amore non vuole
    che all’amore
    dell’altro sia uguale;
    in amore si deve donare
    quel che di sè si può dare

    Accetto il regolamento
    Gianfranco Pasanisi

  100. I SILENZI DEL CUORE

    TI HO RIVEDUTA IERI
    ARRAMPICATA AD UN RICORDO
    CERCAVI CON LE MANI
    DI AFFERRARE UN MIO RITARDO
    RITARDO DI UN APRILE
    CHE AMORE PIU’ NON SENTO
    CERCHERO’ UN NUOVO CUORE
    E ASCOLTERO’ I TUOI SILENZI
    TU PIU’ ATTENTA AI MIEI
    GUARDANDOTI NEGLI OCCHI
    SCOPRIRO’ CHE NON CI SEI
    SCOPRIRAI CHE NON CI SONO
    CHE NON CI SONO SCUSE
    TI RIVEDRO’ DOMANI
    COME UN RICORDO GIA’ USATO
    CERCHERAI QUELLE MANI
    CON LE QUALI TI SPIAVO
    IN UN APRILE DIVERSO
    CHE TI AMAVO ANCORA
    CERCHEREMO QUEL CUORE
    CHE NON CI AMA NIENTE
    E ASCOLTEREMO I SILENZI
    CHE LA GENTE NON SENTE…

    accetto il regolamento

  101. SOLITARIO UN CIP

    Fredda la panchina
    E umida
    Immersa nella nebbia
    Fra gli alberi d’un giardino.
    Non voce umana
    In quel deserto immacolato,
    Ma il rumor
    D’una cascata d’acqua
    Nel suo invaso traboccante,
    Il tenue cip
    D’un solitario uccello
    Nascosto fra le foglie
    D’uno di quegli alberi.
    Quand’ecco all’improvviso
    Di sole un caldo raggio
    Colpir pupille smorte.
    Palpebre che si abbassano
    Al chiaror di quella luce.
    Svanire nell’inconscio.
    Sentire allora
    Il vellutato tocco
    D’una mano tanto amata.
    Uno stormo di altri uccelli
    Unirsi a quello
    Che solitario cinguettava.
    Percepire in quel deserto
    Un brulicar di vita.
    Dolcezza infinita
    Invadere la mente.
    Sparire il Limbo,
    Trovarsi in Paradiso,
    E di tempo
    Non saper
    Quanto n’è passato.
    Riaprire infine gli occhi.
    Vedersi fra la nebbia,
    Seduto
    Sull’umida panchina.
    Ascoltar il cip
    Del solitario uccello
    Nascosto fra le fronde
    Di un albero fra tanti.

    Accetto il regolamento

  102. L’amore
    Siamo un po’ come quelle anime
    Che non trovano posto sulla terra
    Allora aspettano nel cielo,
    e per passare l’attesa
    A volte si siedono accanto a noi.
    Sono quelle anime che hanno perso
    L’amore
    e così cercano un corpo
    Da abbracciare

    Giordano luigi
    Dichiaro di accettare il regolamento

  103. MAMMA

    Quando dico amore, vedo te mamma,
    quando dico sacrificio, vedo te mamma,
    quando dico onnipresenza, vedo te mamma,
    quando dico altruismo, vedo te mamma.

    Quando sono felice, voglio te mamma,
    quando sono triste, voglio te mamma,
    quando sono timoroso, voglio te mamma,
    quando sono insicuro, voglio te mamma .

    Non sei mai assente, mamma,
    sei sempre a me vicino, mamma,
    ho sempre bisogno di te, mamma.

    Il mondo sarebbe niente senza te, mamma,
    l’universo sarebbe un microbo senza te, mamma,
    io sarei una nullità senza te, mamma.
    Liomax D’ARRIGO

    Dichiaro di accettare il regolamento

  104. L’AMORE E’…
    pubblicata da Marizia Marianunzia Panico Borrelli il giorno Giovedì 6 settembre 2012 alle ore 8.37 ·
    Ll’amore è nell’aria…
    respiralo sempre…
    e mi troverai al tuo fianco!
    L’amore è nel cuore…
    rispettalo sempre
    e riceverai il mio onore!
    L’amore è indecenza…
    tu prendilo cosi’…
    e ti daro’ coscienza!
    L’amore è amore…
    scrivilo all’infinito
    e ti daro’ passione!
    L’amore è rispetto
    senza esso…
    non sara’ mai perfetto!

    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  105. Senza titolo-
    “Immobile elisir di somiglianti fuochi
    Vaste intreccia
    Sonore cascate d’ansimanti altezze
    Nel disteso intervallo D’impal pabile desiderio
    Che cuori d’abisso Di divampante illusione afferra
    E involontaria trafigge Di saggia misura di tempo errante

    Trame di volteggianti sillabe carnali
    Silenti sconfiggono
    La fragorosa solitudine
    Di specchiati sensi contusi
    Rotondamente inebriati
    D’improvviso inondati Da arroganti aromi degli specchi

    Cedevoli forme Di regali chiaroscuri
    In turbinante scorrere
    Di venate fibre degli ardori
    Precipitano soffuse
    Nell’infantile lacerarsi D’incontri del sangue
    E addii di spazio e tempo liquidi

    Da frontiere di fiduciosi vapori sognanti
    Strade di madidi respiri d’ametista
    E turbate foglie d’universi consapevoli
    River sano su confini d’aria vicendevolmente annegati
    Accese cuspidi d’un cielo d’acquamarina
    Nel morbido turgore di fedele diamante
    Promesso all’ eternita’ della fiamma.”

    Accetto il regolamento

  106. SOGNO D’ESTATE
    Corro, al di là del sogno…….
    dove la luce incontra il giorno,
    ove il cielo ospita le stelle
    e le ombre acquistano movenze.
    Trafitta dalla bellezza
    m’inebrio
    dei suoi fuggili sguardi ……
    Un vanitoso battito d’ali
    come abile timoniere
    scruta l’orizzonte.
    Nell’aria un suono
    d’ingannevole sorriso
    va incontro al tramonto
    lasciandomi nell’oblio
    un sogno infranto.

    Accetto il regolamento. Simona Scola

  107. Buona notte
    tesoro mio.
    Buona notte.
    Fai in modo che,
    nulla di ogni mio respiro e azione,
    vicinanza ed accoglienza,
    e tanto altro valore aggiunto,
    perseverato, ricercato,
    sentito e conquistato,
    venga dissolto come sabbia al vento.
    Che venga tenuto,
    stretto,
    all’interno della tua mano,
    portato al cuore,
    fatto entrare.
    E che tutto questo sentimento,
    non sia fattore di amarezza ed ostilità,
    ma di morbidezza che,
    ora,
    solo,
    dovrai sforzarti di trovare e vivere,
    perché tu puoi.

    © Annalisa Civitelli 2012

    Annalisa Civitelli – Accetto il regolamento

  108. MANO D’AMORE

    Nel gioco della vita…

    Trasportata..da una folata

    di vento del Bene…sono!

    Con te..dall’alba al tramonto…

    Pura dai svariati colori

    d’una sposa d’amore

    dolcemente mi abbandono…

    Qualcosa di magico..forte…

    solo e vero

    Qualcosa di eterno..

    Una mano d’amore…

    La tua…la mia…

    Insieme sempre…per camminare

    In un abbraccio…infinito!!

    Accetto il regolamento

    Sonia Fortuna

  109. Vorrei aprire un varco nel muro fragile dei tuoi silenzi
    e squarciare il velo pesante delle nostre incomprensioni

    vorrei dirti cose che non ti ho mai detto per l’indecenza del mio orgoglio
    e troppe cose che ti ho detto per l’insolenza del mio cinismo

    vorrei darti tutto quello che non sono riuscito a darti per l’avarizia
    di un cuore che ha paura di perdere un’altra goccia sangue

    vorrei sublimare l’impulsività e il corrosivo acido del dubbio
    e scacciare via da noi l’insicurezza delle equivoche coincidenze

    vorrei trovare una strada meno impervia che ti conduca a me
    e lastricare il tuo cammino di robuste certezze e solide verità

    vorrei attraversare il buio dei tuoi ricordi con una torcia accesa
    e illuminarli con la splendente e inestinguibile fiamma del perdono

    vorrei semplicemente aiutarti ad aiutarmi ad amarti…

    Claudio Tedeschi Accetto il regolamento

  110. L’Amore
    Momenti unici fatti di gioie e dolori, incertezze e certezze, continui dubbi, sogni ad occhi aperti, paure, rabbia, angoscia, in un continuo rivoltarsi su altalene come giostre senza controllo…

    accetto il regolamento

  111. Rita Cottone

    Ascoltami ancora..io ti amo..

    Sospiro il tuo nome sottovoce,
    un soffio lieve
    aspetto ma non mi guardi più negli occhi..

    li chiudo,
    e ti avvicini..

    Ti chiamo e mi sfiori di parole
    le sento mentre premono il mio cuore,

    però tu ascoltami …prima di andare..

    io ti amo,

    dopo non avrò più lacrime da
    dimenticare..

    Accetto regolamento

  112. HO PARTORITO L’AMORE

    Sei l’antidoto
    alle mie inquietudini
    l’astro nascente
    della mia perdizione

    mi hai stregato
    con gli occhi lucenti
    di visione antiche

    hai partorito l’amore
    donandomi il figlio
    nell’essenza del bene prezioso

    vorrei che tu fossi
    accanto a me
    e guardarti mentre Dio
    mi toglierà il respiro

    il cuore non riuscirà
    a fermarlo
    perché è già
    nelle tue mani amorose
    nell’infinito delle passioni eterne

    hai partorito l’amore
    massimoturbi31

    Accetto il regolamento.

  113. ascolto la notte

    Ascolto la notte;
    racchiudo in me i pensieri
    e le parole prodotte,
    dai suoi silenzi
    dai suoi rumori.

    Affido alla notte i miei pensieri
    quelli più profondi,
    quelli più veri,
    quelli più sinceri.

    Ascolto i vissuti momenti,
    del giorno ormai morto.
    Rivivo facce,
    risento umori.
    Gioisco per quel che sarà,
    per tutte le aspettative
    e le novità
    del giorno risorto;
    che incomincia a mostrar
    il suo splendore
    nel pallido albeggiare.
    Come dolce in questo attimo sostare.

    pieffe2012
    accetto il regolamento

  114. SCIA DI PIACERE
    Defluì tra anse strette e sinuose
    tra onde di respiri ansimanti
    nella dolcezza di un mare sussultante…

    Corse via,
    lenta e rapida,
    fra le intime ondulazioni
    di acque colme di tesori…

    E svanì nell’esistenza
    di sorsi di sesso e d’amore
    lasciando la scia di un piacere mai dimenticato….

    Di Sirena Megaride (Antonella Cacace) @tutti i diritti riservati
    (accetto il regolamento)

  115. Momento freddo

    Ti fermi. Non parli e butti via
    parole non dette, trattenute,
    dalla scusa d’una caramella
    da guancia a guancia
    palleggiata,
    dolcezza la cui cartina
    appallottolata
    tieni tra le dita.
    Non parli e non la butti via.
    Distante ti sento da me,
    e lo è pure la tua mano dalla mia.

    Accetto regolamento
    consento utilizzo dati
    antonella chinaglia

  116. PASSIONE
    Tu che vieni dal mare,
    sei il profumo delle rose di maggio.
    Appari repentina
    come l’improvvisa primavera.
    Tutto si cheta
    nell’ambrato desiderio di te.
    Nel mare vengo a te,
    spuma che porta passione,
    la tua sensualità nel muoverti libera
    accarezzata dall’onda vestita di cielo,
    mentre le stelle adornano i seni
    con le conchiglie del mare.
    Rapiti, sono gli occhi miei
    mentre il desiderio
    arde come fuoco antico,
    si doma l’impeto dell’inquietudine
    mentre il pensiero intreccia
    le corde dell’arpa del silenzio.
    Note magiche
    scivolano sui sussurri del mare.
    Sarà un attimo Sarà l’eterno

    MASSIMO GRILLI
    ACCETTO IL REGOLAMENTO

  117. IL MIO ANGELO

    Sara rota

    IL MIO ANGELO

    Un angelo spiega le sue grandi ali
    e scende a cogliere
    fra le braccia sue
    il mio angioletto mai nato.

    Non vorrei lasciarlo andare,
    ma il mio bimbo mi dice
    che da lassù
    non passerà giorno
    senza che lui mi pensi
    e mi sorrida.

    Lo dono al bianco, luminoso angelo
    e mentre il cielo si apre
    per cogliere questa mia piccola anima
    una lieve lacrima scintilla sul mio viso.

    Ogni giorno guardo il cielo
    e da quaggiù
    mando un bacino al mio angioletto lassù.

    Sara Rota
    Accetto il regolamento

  118. PEPPINA

    Canta tenore canta,
    l’ amore giovane lasciato,
    il rio ove tersa acqua scorrea,
    i felici voli di rondini,
    l’ intenso profumo di campagna,
    il sognato volto di Peppina,

    Le vostre note intrigano il ricordo,
    di feste paesane, di voci liete e di gioiosi cuori,
    di domani puliti e d’ amore,

    Canta tenore canta,
    di carne arrosto e pane profumato,
    di Corpus Domini e verdi fronde ai muri,
    di vita pulsante e di speranza.
    Canta tenore canta.

    Sandro Medas

    18 giugno 2012

    NB Il tenore fa parte dei tenores che cantano in dialetto sardo con le voci particolari, che sono state dichiarate patrimonio artistico dell’ umanita dall’ UNESCO. Peppina è la donna dei miei sogni giovanili, che ho sempre amato e amo.

    Accetto il regolamento del vostro concorso sulla poesia d’ amore

  119. Acqua……..

    Le mani chiuse a conchiglia
    e l’acqua di fonte che lieve scorre
    tra le dita senza fermarsi;
    rinfresca il pulsare delle vene e segue
    del mio sangue il lento flusso.
    Racchiudo nel pugno il suo fresco scivolare
    è acqua incolore, veloce scivola via
    è come un rapido rincorrersi di pensieri,
    ciarla veloce su ciottoli umidi e scivolosi,
    si nasconde e ristagna in piccole pozze……
    frammenti di fantasia, specchi di cielo
    caduti…….e l’acqua risplende
    baciata dai reggi del sole
    e sale in volute leggere
    continua l’immaginario cammino…..
    è compagna fedele del tempo non è mai
    uguale il suo cammino,
    si compone e si scompone
    e lieve nell’aria si perde impalpabile nube
    cullata dal vento sale…..
    e ritorna trasparente tra le mie mani
    goccia su goccia spuma leggera di pioggia.
    Lava dolcemente l’ansia del mio cuore
    e sarò pronta a veder rinascere
    nuove lacrime d’amore.

    Nicoletta Di Cecio – 14/09/2012
    Accetto il regolamento

  120. CHE SE FOSSE NOTTE FONDA

    di Rosetta Savelli

    Che se fosse notte fonda
    si potrebbe trovare la via
    per uscire
    da un mondo in agonia.
    Che se fosse notte fonda
    si potrebbe andare
    a cercare
    qualche sonorità
    in mezzo
    a rumori
    privi di silenziosità.
    Che se fosse notte fonda
    si potrebbe pensare
    ad amare
    in mezzo a tanta avidità,
    cullando l’illusione
    che forse
    questo amore
    a qualcosa servirà.
    Che se fosse notte fonda
    potremmo ritrovare
    ciascuno
    la propria identità,
    ricca come un tempo
    di mille sonorità.

    accetto il regolamento

  121. STESSO FILO, DOPPIO NODO

    Legato stretto stretto
    stesso filo
    doppio nodo
    cinto intorno alla vita
    la nostra
    ancor più stretto
    toglie l’aria
    il respiro
    come una corsa forte
    come nuotar contro onde
    stretto sulle nostre mani
    sulla vita
    sui fianchi
    stretto per mai perderti
    questo filo
    lungo un amore

    Accetto il regolamento
    Francesco Cocco

  122. Amarti

    Ho regalato le lacrime al vento,
    ché le portasse fin dove si perde,
    la percezione di un male cruento,
    con l’illusione di mostrarsi inerte.

    Ho seppellito più volte il dolore,
    sotto uno strato di terra profondo,
    ma è riemerso dentro il mio cuore,
    fiacco si finge come un moribondo.

    Ho deterso con l’acqua gli affanni,
    raggio maturo che fendeva le pene,
    appena comparsi fuori gli inganni,
    si è affusolato in pericolose catene.

    Ho bruciato i tormenti nel fuoco,
    tra le mani grigia cenere amara,
    a spegnersi indugia unico fioco,
    come speme per una luce sì rara.

    Se solo la colpa è quella di amarti,
    morendo ogni giorno dentro ricordi,
    se l’anima mia non riesce a lasciarti,
    fa che i miei chiami non restino sordi.

    accetto il regolamento

  123. TESTIMONIANZE

    Nacqui
    nella fragilità
    di tenere emozioni,
    quando
    congiunzioni di vita
    vestivano
    umani incanti
    nella dolcezza della sera.

    Un angelo
    poi mi prese per mano
    e mi ha portato
    nel tempio delle Muse,
    laddove
    i rami dello spirito
    non son altro
    che baci dell’eternità.

    VINCENZO MONFREGOLA – Accetto il regolamento

  124. QUANDO MI AMAVI
    Quando mi amavi
    udivo il dolce
    suono delle campane,
    avvertivo la levità
    del mio esser donna.
    Quando mi amavi
    godevo della tua
    soggezione,
    del vigoroso ardore
    col quale mi tenevi
    avviticchiata
    nella passione.
    Quando mi amavi
    la notte non
    seguiva il giorno,
    la luce era
    padrona del buio.
    Quando mi amavi
    io ero.
    M.P.

    accetto il regolamento

  125. CERCHI

    Se mi spaccassi il cuore conteresti
    Come in un tronco d’albero i miei cerchi
    Degli anni che crescendo ti ho donato
    E i frutti ed il sostegno ed il riparo
    Di questo amore che perde le foglie
    Non per autunno ma per noncuranza
    E muto, rami al cielo, in piedi muore.

    accetto il regolamento

  126. Essere edera
     
     
    Sarò edera su di te.
    Come edera m’avvolgerò
    sul tuo corpo
    che accarezzerò, bacerò.
    Per amalgamarmi in te
    e stringerti.
    Tu sarai in me io sarò in tè.
    Conoscerti,
    quanto tempo dovrà passare…
    Forse il soffio del vento
    porterà una foglia 
    dove ci sarà scritto
    il tuo nome dolce amore.
    robbi
     dichiaro che la poesia e mia e accetto le vostre regole

    Vedovato Roberta
    strada del Pasubio N°15 36100 Vicenza

  127. La ùltima ves

    Le soleil couchait les arbres
    dentro gli occhi vitrei partiva
    una sposa d’antan si volse alla voce rimasta
    e disse
    mi si è sciolto il velo
    se lo ricompose
    (con la macchina che l’aspettava)
    intenta all’aria che scendeva
    liquida giù per le gote
    con le figliolanze
    e gli affetti per la mente
    la legna incenerita e…
    le soleil voyait les arbres
    la última ves a Madrid era piovuto
    avevano portato fuori il toro per la polvere striata
    e l’aria umida
    s’era chiusa
    l’arena
    poi solo un ragazzo
    andava per le ombre una canzone
    tra le labbra
    si voltò a cogliere qualcosa
    stupendosi dell’arcobaleno dentro
    la pozzanghera
    lei disse ci vogliono
    ragazzi così andando verso il bar dell’angolo
    e c’era lui e…
    le soleil tremblait dehors
    fuori cioè della sera che nome
    disse
    subito dentro il letto
    che nome
    disse lui perché andava senza nome
    non c’era io che lo portasse
    come una bolla di sapone
    per il mondo tutto si spegneva in acqua fredda
    andava tutto in pezzi
    ogni volta
    uno lo doveva ricomporre
    mettervi una parola dentro, che so, lei disse
    ch’era unita al vuoto
    a una caduta attesa e…
    le soleil ne voyait que rochers
    maintenant che avevano dimenticato
    piogge
    e tutto il dimenticare
    uno spoglio pensiero sentiva
    accanto alle parole morte
    uno disse e lei non seppe che dire
    delle cose morte, delle case ammainate giù
    nel selciato divelto
    quando il sole l’accecò
    e lei non c’era. Sparita. Un niente. E…

    Accetto il regolamento.
    Domenico Alvino
    Roma, 4 novembre 19961.

  128. UN REGALO PER TE

    Vorrei regalarti un arcobaleno
    di colori intensi
    per riempirti le giornate d’allegria.

    Vorrei regalarti il sole caldo
    che splende lassù nel cielo
    e riscalda i nostri cuori.

    Vorrei regalarti l’acqua trasparente
    che dalle nuvole scende,
    si posa sui fiumi e scorre verso il mare.

    Vorrrei regalarti il vento
    che soffia lontano
    e tutto trasporta con sé.

    Vorrei regalarti la bianca luna
    che, avvolta nel suo scuro manto,
    ci guarda tacita e,
    con il suo immenso candore,
    illumina i nostri sogni.

    Vorrei regalarti le stelle
    che, di notte, rischiarano il cielo blu
    e ci guidano verso mete lontane.

    Vorrei regalarti la terra,
    dove piante millenarie
    hanno esteso le loro radici
    e trovato sicura dimora.

    Vorrei regalarti qualcosa
    che sia più prezioso di tutto questo.
    Ti regalo perciò il mio profondo amore che è
    colorato come un arcobaleno,
    caldo come il sole,
    trasparente come l’acqua,
    leggero come il vento,
    tacito come la luna,
    luminoso come le stelle
    e compatto come la terra.

    Fiorella Fiorenzoni – Accetto il regolamento

  129. Ti amo
    perché profumi
    di zagare e di mare
    e non hai parole,
    ma sussurri
    come di vento
    nel folto dei canneti.
    Ti amo
    perché mi forzi
    per il mondo
    e mi cavi dal cuore
    questa tristezza antica
    di poeta.
    Ti amo perché
    sei scoglio e onda
    albero e giunchiglia
    zingara e regina.
    Ti amavo già
    e non ti conoscevo;
    ora ti so vicina
    e più ti amo
    e canto la tua dolcezza
    a voce piena.

    Accetto il regolamento

  130. ISTANTANEA

    Giselle
    anima rosso sangue
    d’agosto sento freddo.
    Ti chiamo senza sosta
    e mi confondo
    tra i passi tumultuosi
    di mille anime sole.
    Ma tu sei
    disperatamente
    altrove.

    accetto il regolamento

  131. MALINCONIA DI TE

    E io sono qui…
    in trappola dalla mia stessa casa,
    seduto in una stanza buia
    e tu sei lontana…
    Non così lontano è invece il pensiero di te,
    che è seduto qui al mio fianco.
    Mi osserva,
    ascolta il mio lamento
    e la mia voglia di evadere.
    Evadere da queste mura
    così cupe e silenziose.
    Ho bisogno di rumore,
    per nascondere i pensieri.
    Quei pensieri che silenziosi
    prendono vita nella mia mente
    e frastornano il mio domani.
    Ascolto della musica…
    ma nemmeno lei stasera è in grado di aiutarmi.
    Sfoglio delle pagine web…
    ma nemmeno nelle mie frasi trovo più pace.
    Scrivo.
    Ecco! Adesso è tutto migliore,
    nero su bianco
    i miei pensieri stampo,
    e rimangono li, su quel foglio.
    Non mi tormentano più.
    Sono finalmente libero.
    Queste mura sono più ampie e chiare adesso.
    Adesso che di pensiero ne è rimasto solo uno
    e silenzioso scorre in me,
    il più dolce…Il Tuo!

    [Leonardo Cantoro] ACCETTO IL REGOLAMENTO

  132. “DOMANDA CRETINA”

    E tu mi chiedi cos’e` l’amore…
    “Domanda cretina”
    lo hai chiesto da sempre e in lingue diverse
    lo hai chiesto anche a Renzo che nell’amore si perse
    lo hai chiesto alle suore lo hai chiesto anche ai preti
    mi pare lo hai chiesto perfino ai poeti
    fu proprio un poeta a inventare l’amore
    ma solo cercava la rima per cuore.

    Luigi De Leonardis

    accetto il regolamento

    1. E, QUANDO LO VIDI …

      E, quando lo vidi, per la prima volta,
      il cuore mi disse subito:
      è lui, non avere dubbi.
      Non so di certo cosa mi accaddde,
      in quel preciso momento.

      La sua voce era calda, mentre parlava
      ad un convegno di pittura.
      Mi piacquero le parole che usava,
      la dolce tonalità.
      La sua semplicità quasi magnetica
      mi raggiunse senza fine.

      Tu aspetti tutta una vita e poi
      ti ritrovi dinanzi all’amore.
      Alla fine del convegno,
      mi raggiunse lungo le scale,
      mentre frettosolsa andavo via.

      Lui era un uomo molto posato,
      io ancora una ragazza
      che si affacciava, appena, alla vita.

      Il nostro idillio sembrava
      destinato a durare per sempre
      anche nelle mani crudeli del tempo,
      così duro e incompreso.

      La nostra favola d’amore
      durò parecchio, davvero tanto,
      ancora oggi ricordarla mi fa stare bene,
      dentro il cuore e l’anima.

      Anna Scarpetta

      Accetto il regolamento

  133. Così è la vita
    Hai visto un fiume
    fermare il percorso
    di discesa fra
    levigati sassi ?
    La diga ha trattenuto
    la sua forza e il suo
    cammino.
    L’acqua sembra ferma
    ma cresce di livello
    diventa minacciosa.
    Tracima riprende
    la strada che mano
    di uomo aveva
    intralciato.
    Così è la vita
    se ci fai caso.
    Giovanni Rosa (Accetto il regolamento)

  134. ECCOLO…

    Eccolo…
    questo sole atteso
    che appena appena s’intravede
    nel suo sorgere!
    S’attarda arrampicandosi
    ancora sonnolento
    dietro un costone scosceso…
    si sveglia alle sue prime luci
    con i colori della natura
    che si riordinano
    dopo il riposo della notte!
    Eccolo…
    si stropiccia il viso
    con le nuvole sorelle
    che bianchissime
    si rincorrono in un cielo
    che diventa tavolozza
    mentre il mare attende
    il suo benefico calore!
    Eccolo…
    tutto è armonia
    nel suo nascere…
    e l’animo si ricompone
    nella gioiosità della vita!

    Franco Maccioni – Accetto il regolamento

  135. Pugni stretti, sorriso ferito,
    agguerrito il viso ma avvinto …
    Triste,come in un viaggio verso l’infinito.
    E lo noti in quel pianto vero, o in quel sorriso sfinito …

    Viene a mancare quella forza che mi faceva dire :
    “Con te vicino,non temo destino “…
    Ora ho paura, ma quegli occhi non sanno mentire,
    li scruto; voglio la tua bocca qui vicino

    la mia, a ricordarmi che si può sospirare,
    a dirmi che c’è mare, oceano … o una tua lacrima,
    così pura, indifesa, da preservare.
    Manchi …voglio che tu lo sappia… in rima …

    Accetto il regolamento

  136. T’AMO

    T’amo
    di rinnovate promesse
    della gioia antica
    cullata di tenere speranze
    tra i banchi di scuola
    T’amo
    per le morbide antiche carezze
    per le lacrime asciugate di ieri
    T’amo
    per il dolce tepore dei tuoi abbracci
    per il complice verde brunito dei tuoi occhi
    T’amo
    quando sei dolce tenero arrabbiato
    quando sei forte debole bambino
    T’amo
    se muto mi guardi con parole
    che dicono amorevoli silenzi
    T’amo
    se filtra appena la mia voce
    tra le note altovolume di Beethoven
    T’amo…
    T’amo
    perché ho bisogno di te
    perché la mia vita sei tu
    perché sei centro e limite
    della mia esistenza
    T’amo
    per la paura di perderti,
    per gioia di riaverti
    T’ amo
    perché sei promessa d’eternità,
    perché sei tempo presente
    passato e futuro annodati
    in indissolubile abbraccio
    T’ amo per il sogno celeste
    di incontrarti negli eterni sentieri.

    Adriana Pedicini (accetto il regolamento)

  137. Hera Lacinia

    Il silente passato
    sgorga tra i pensieri,
    con l’immagine d’antichi vessilli,
    mentre quel bimbo
    guarda alla finestra.
    Nella penombra della fantasia,
    riecheggia il suono di quei passi,
    tra vecchie scrivanie,
    mentre la nebbia in quell’antica stanza
    cela allo sguardo
    ciò che si confonde
    nel gioco degli specchi.
    Poi, tornare accarezzando,
    di là dal tempo,
    medesime emozioni,
    donando immensa gioia,
    all’immagine di un passato
    che nel presente coglie
    il centro della vita.
    Rivedere l’unica colonna
    dell’antico tempio,
    effluvi di danze e di preghiere
    sotto i sensuali veli
    di innocenti fanciulle,
    sul Capo di Colonna.
    Per te immortale Dea,
    riprendono vita
    i colori ed i profumi,
    il magico suono dei tamburi
    nei rituali sacri del desìo.
    L’azzurro mare
    contempla archetipi e visioni,
    che ancor oggi
    nel silenzio del mistero
    muovono i fili
    dei mortali ignari.
    Nell’anfiteatro della vita,
    dell’istinto e della morte,
    immutabile dal Tao,
    l’eterna legge,
    scandisce l’alternar
    dei lumi e della notte.

    Tor San Lorenzo, lì 21/03/2011

    GIAN FRANCO GALASSO (ACCETTO IL REGOLAMENTO)

  138. Mattia Lo Presti
    “Amo in te tutti i modi e tempi del verbo”

    Ho sentito dell’infinitesima
    vita d’un elettrone, e dirai
    sorridendo come ad un bambino
    – Quante cose di me non sai. –

    Ci son parole vuote più che mai
    nella scia delle frasi corpose
    che stringono la gola delle mie,
    attratte dalle tue linee sinuose.

    Ho parlato coi tuoi occhi
    fino a mezzanotte, con la dolcezza
    felina del tuo sguardo sensuale
    accarezzando il tuo profumo.

    Ciò che di te profondamente amo
    non può esser scritto,
    né raccontato come una storia
    qualunque; è il tuo sorriso

    specchio di tante fiabe incantate,
    una cornice d’amore falbe
    sulle nostre mani unite.
    Quanti battiti ho perso tra albe

    e tramonti che schiudevano
    la nostra storia che non è
    quello in cui molti speravano.
    Nei mattini di brina e terra

    abbiamo imparato a vivere
    da amanti, grovigli e lacci
    sospesi nel vuoto del domani
    coi suoi buchi di memorie.

    Amo te in tutte le sfumature,
    non giacchè evanescente fuggi,
    Ma per i bagliori di luce
    ch’aleggiano anche in tua assenza.

    Accetto il regolamento

  139. Accettando il Regolamento Vi trasmetto una mia lirica.

    SORRISI D’ALLORA

    Quando gli anni s’adagiavan sulle dita
    ordiva alla rete dell’orto
    arazzi di promesse la pervinca.
    A due passi l’assolata Mesa
    col mausoleo del “libero” Clesippo.
    Fra la vetusta siepe di rosmarino
    filtrava la luce calda del levante.
    Sotto i filari dei pampini
    viaggiavo col bruco e le formiche
    si schivavano nelle interminabili maratone.
    Forse c’è ancora la volpe dal fulvo mantello
    che sbuca dal trifoglio… e lesta
    di soppiatto si riacquatta nel canneto.
    Lungo il canale corteggiava l’ape
    le more dei gelsi.
    Di tanto in tanto picchiettava l’aria il fringuello.
    Lo scarabeo
    in faticosi amplessi
    confezionava palline d’oro
    dallo sterco che qua e là la vacca seminava.
    Dai tronchi marmorei dei pioppi
    giungea all’orecchio
    la doppia nota del frinire.
    Innocente sadismo e uno stelo
    accalappiavano la lucertolina.
    Quant’era bello liberarla poi!
    E tu
    fiera di sogni e giochi
    dimenticata compagna d’avventure…
    Tu rinata stasera sorridi ancora.
    Dolce carezza a soffusa malinconia!

  140. NERI DIAMANTI

    Nell’ombra sua avevo riposto la mia attesa,
    lui era come la notte
    e la buia tempesta.

    Se mi fossi concessa d’intravedere la luce,
    tra le venature dei suoi occhi,
    avrei potuto cedere al suo abbraccio,
    e cogliere la bellezza
    dei suoi neri diamanti,
    di quel mare inquieto,
    dei suoi spruzzi vermiglio,
    quando il sole muore
    dietro a un rosso tramonto.

    Avrei potuto annegare,
    in quell’aroma sospeso,
    e fare di questo proibito sogno
    il piacere misto a un sottile dolore…

    Ma conoscevo l’amore,
    quello che ogni giorno fa cantare le foglie,
    e ti libera nel suo soffio
    d’ogni tuo peccato.

    Sino a far credere tuo…
    ogni orizzonte.

    Piazza Elvira – Accetto il regolamento.

  141. Tu non sei

    Con quale passo
    hai respirato questa luce
    che aveva fame
    e si e’ seduta
    aspettandoti?

    forse un sogno

    che ha fatto l’amore
    dentro la pancia
    della mia anima

    o un’illusione?

    Rifugio
    del tuo navigare
    per una donna promessa

    o ancora una risposta

    che ha appagato
    la carestia del tuo cuore
    con la bocca del desiderio

    dentro e’ brace
    fuori e’ pioggia

    tu non sei
    non eri
    e non ti sei mai fermato

    Accetto il regolamento

  142. Nei secchi greti

    Nei secchi greti oscuri,
    nelle ombre pesanti della sera
    correndo tra i sassi
    illuminati dalla falce della luna,
    tra le terre sanguigne
    ferite dalle piste pietrose,
    ecco la terra sporcare selene,
    rossa di sabbie africane
    soffocata dalla nube di fuoco
    delle polveri antiche
    che salgono in cielo
    a lambire nel vuoto
    quel pianeta lontano
    a noi ignoto,
    ma che si specchia
    nei nostri colori
    e afferra le nostre vite
    le polveri, gli umori,
    i nostri paesaggi, i nostri odori.

    accetto il regolamento

  143. Fuochi nel sangue

    Da un angolo del cuore
    dove s’addensano profumi
    sedimenti di carezze e sguardi
    pulsioni, gocce di poesia;
    dove so nascondere
    come un sole nella nebbia
    ciò che il cuore grida,
    mia rosa e diamante

    Da qui ti scrivo
    che ho ancora fuochi nel sangue
    sogni incompiuti e parole
    da sussurrarti sulla pelle;
    che ancora mi acceca
    la fiamma di quell’incendio
    nutrimento e bussola
    che m’illumina il passo.

    accetto il regolamento

  144. A TE ANGELO MIO
    Ho inventato il mio angelo,
    l’ho descritto con certosina perfezione
    gli ho dato un carattere
    delle sembianze umane
    l’ho aspettato
    e quando l’ho guardato
    negli occhi,
    per la prima volta
    ho visto la bellezza del mare
    la maestosità della terra
    la magnificenza dell’universo
    nei suoi occhi ho guardato risplendere
    la luce dell’alba
    nei suoi occhi mi son persa
    sono entrata nella nudità dell’anima
    e ho trovato l’amor
    Di Susanna Musetti
    accetto il regolamento

  145. TI CHIAMERO’
    Ti chiamerò col nome di una volta
    Poi fra le labbra stringerò il silenzio.
    Profilo di mirtillo e di rosa
    Ti chiamerò ruvidamente amore.
    Aspetterò che ti trapassi un ago
    Poi cucirò cantando.
    Su te sparpaglierò del vento
    Mio Dio se cucirò amore.
    Rotolerò fra immense e antiche terre
    Poi mi farò profumo di ginestra.
    Dente di lupo in carne di scagliola
    Lingua dai mille accordi, amore.

    (accetto il regolamento)

  146. per Melissa Bassi

    se una poesia
    nasce stanca
    è la vita che ci uccide
    in corso d’opera.
    costruiamo sogni
    ma certi giorni
    senza pioggia
    per te che muori
    senza una ragione
    a lutto
    si dovrà vestire
    la parola.

    Sibari 20 maggio 2012

    Alfredo Bruni
    Accetto il regolamento

    1. I risultati escono oggi. Per favore, date il tempo alla giuria di valutare e decidere i vincitori. Gianni, più volte ti abbiamo scritto di non inserire commenti sotto le poesie partecipanti ai concorsi. Ti abbiamo risposto via email per ogni tua domanda.

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