“Hey Everybody”, esordio dei Fratelli Detroit – recensione di Emiliano Cocco

Hey Everybody” è l’esordio sonoro su supporto dei Fratelli Detroit, trio sardo formatosi nel 2009, 12 brani capaci di regalare 46 minuti di carica energetica dal forte impatto fisico, medesima e viscerale sensazione riscontrata durante i live del gruppo.

I Fratelli Detroit, preso il primo volo  diretto per  la Motown,  ‘jammano’ in uno sporco scantinato dando sfogo ai loro istinti, per raggiungere  una catarsi di tensioni positive a suon di rock garage e tormenti  soul  alla Dirtbombs (“Bad Times” e “We Are Stars”).

Tony, Frankie & Jimmy, indossate le loro tute blu come degli operai in continuo  stato di agitazione per il rischio di chiusura della  fabbrica di automobili per la quale lavorano, intraprendono un viaggio attraverso gli  States, passando dalle parti della California, dove abusano nel consumo di peperoncini rossi piccanti, per poi sterzare verso lidi Funk Rock, che danno maggior spigolosità a brani come “Blessed “ e “Funk Lovers”.

Un viaggio all’interno del paese a stelle e strisce metabolizzato dai tre Fratelli in cui convivono armoniosamente diverse anime contrastanti adoperate a creare un continuo groove compatto (“Lies,Lies, Lies “e “ Lonely Games”)  con intrecci e soluzioni che tendono a far collimare tentazioni Funk con sonorità  Alternative Rock, nervose e dal forte sapore anni 90’ (“ Dangerous”), per finire dalle parti  di Seattle e provare una vera e propria “Experience” sonora dal sapore Hendrixiano (“J.S.”); tutto ciò tornando indietro di molti anni,  prima che la città venisse conosciuta per il Grunge.

Rientrati a casa nella loro città, una Carbonia promossa (in duo con Iglesias) a provincia sarda, si intuiscono le motivazioni del nome del gruppo, che rimanda al confronto tra la desolata realtà sulcitana – sempre con le dovute proporzioni- e la Detroit di oggi,  entrambi luoghi con un passato interessante ma diventate -di anno in anno- sempre più povere e oggi, molto meno popolate.

Sono entrambe luoghi dove il senso del disagio provoca voglia di evadere dallo schifo quotidiano per viaggiare all’interno della passione per la musica.

Fratelli Detroit

Hey Everybody, 2012

 

Written by Emiliano Cocco   

3 pensieri su ““Hey Everybody”, esordio dei Fratelli Detroit – recensione di Emiliano Cocco

  1. Altra bella recensione! Stai andando in crescendo e non ti preoccupare se mai venissero errori , capita ;) Non vedo l’ora di sentire qualcosa di questi ragazzi.

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