Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Novembre 2011

Regolamento:

1. Il Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette” è promosso dalla web-magazine “OublietteMagazine”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero. Il concorso è gratuito.

 

2.   Articolato in 2 sezioni:

A. Poesia Inedita

B. Poesia Edita

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome,    cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento.

Per la sezione B (per poesia edita si intende una poesia tratta da un libro pubblicato con una casa editrice) si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro dal quale è stata presa la poesia ed anno di pubblicazione, dichiarazione di accettazione del regolamento.

Le poesie senza nome, cognome, titolo poesia, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro ed anno di pubblicazione per la sezione B, e dichiarazione di accettazione del regolamento NON saranno pubblicate perché squalificate.

Ogni concorrente può partecipare alle due sezioni ma con una sola poesia per sezione.

 

4. Per ogni sezione ci sarà un unico vincitore.

Le due poesie vincenti saranno pubblicate su OublietteMagazine nella categoria “Poesia” e  saranno gli autori vincenti del mese di Novembre 2011.

A dicembre 2011 uscirà l’ebook “Anche tu su Oubliette” per i mesi di settembre-ottobre-novembre nel quale saranno inseriti i vincitori ed i finalisti dei tre mesi di concorso. L’ebook sarà scaricabile gratuitamente sul sito OublietteMagazine.

 

5.  La scadenza per l’invio come commento delle poesie è fissato per il 30 novembre 2011.

 

 

6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Marzia Carocci (Scrittrice e recensionista Oubliette)

Alba Saiu (Poeta)

Rosaria Fiore (Poeta)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info concorso novembre” (NON si partecipa via email ma direttamente sotto il bando), oppure attraverso l’account Facebook:

http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230

 

10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

Vincitori “Anche tu su Oubliette” mese di Ottobre 2011:

 Rosaria Fiore (sezione A)

Alba Saiu (sezione B)

Vincitori “Anche tu su Oubliette” mese di Settembre 2011:

 Siddharta-Asia Lomartire (sezione A)

Carla Casu (sezione B)

183 pensieri su “Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Novembre 2011

  1. (Sez. A – Poesia di Duilio MARTINO)

    IL VECCHIO NON TRASCINA I PIEDI AL MIO PAESE

    Novembre sulle alture del Vastese…
    puntando sul paese
    la nebbia cola densa dal crinale
    ad offuscar casette ancora accese
    con trecce d’oro appese
    orpelli le pannocchie in davanzale

    le viuzze medioevali son scoscese
    per lunghi tratti lese
    ma il vecchio accarezzando ogni pluviale
    le suole ben solleva nelle ascese
    e ad evitare rese
    fa il tattico per vincere le scale

    residue scorie acute nella mente
    ferita da quei populisti insani
    sospinti anche i Frentani
    a muovere da stazzi celermente

    un posto al sole per legar le mani
    per renderli poi schiavi eternamente
    con disvalori e il niente
    predato ha il mar ai monti anche il domani

    ingrassa ingorda e squallida la costa
    divora ancor la storia senza sosta

  2. walter maccari – sezione A – accetto il vs. regolamento ( macwalt1@yahoo.it )

    I Poeti questi ragazzini

    I Poeti, questi ragazzini che giocano con le parole

    La campana e il sasso sono le figure
    che colorano, sul quel quaderno
    che la storia ha lasciato abbandonato
    in un angolo della vita

    Questi Poeti che cercano tra le mille parole
    di un dizionario ormai consunto
    moti di conoscenza e scoperta
    e le usano come giardinieri
    che accarezzano i semi delle piante
    ormai forti nella terra

    Quali pagine descriveranno per noi
    inermi uomini della storia minuta

    Quando un Poeta avvisa
    con parole preziose che la vita
    si sta esaurendo tra le viuzze scure
    del centro, so che dobbiamo ascoltarli

    Loro sono come le novità improvvise
    sono i frutti di un albero secolare
    che si offrono a noi piccolo popolo
    di incerti focolari.

    I Poeti sono i messaggeri dell’animo umano
    passano velocemente a raccontare
    di storie accadute lontano
    e come l’olio nella lampada
    accendono le nostre vite crepuscolari

    Fate in modo di avere sempre
    una pietanza e una fiasca di sidro
    per i bardi che spiegano al Mondo
    il naturale ascolto del cuore.

  3. Sandro Medei – sezione A – accetto il vs. regolamento

    Autunno
    Il cielo è un grigio pastrano
    le fronde scosse dal vento montano
    si spogliano meste
    della vermiglia veste
    di foglie arrugginite
    che si staccano dai rami sfinite
    e piroettando leggere,
    sulle contorte radici vanno a cadere
    l’una sull’altra adagiate
    un lontano ricordo è ormai la calda estate.
    I viali e i giardini uniti nella stessa sorte
    sepolti sotto un triste manto di foglie morte.
    E’ silenzio, s’ode solo il flebile rumore
    della natura che muore.

  4. Notte
    ——————————
    Notte di parole,

    Notte di bottiglie vuote,
    notte di occhi
    riflessi in curvature opache e spente,
    in echi lontani.

    Notte di carezze
    e lenzuola tiepide.

    Notte persa nelle notti,
    notti perse senza te.
    ————————————————–
    Sezione B – poesia edita – Opera tratta dalla silloge “Disegnando sull’acqua” – Arduino Sacco Editore – anno 2010
    Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento.

  5. Tango
    ——————————————–
    Figure plastiche
    ruotano sul perno
    della sensualità,
    vibrazioni ancestrali
    risalgono corpi,
    avvinghiati come glicini
    intrecciati dal tempo.

    Fluttuano,
    come unica onda
    sul profilo scuro del mare,
    sulla musica melanconica e forte,
    che graffia il cuore
    quasi fosse fisico dolore.

    Esplodono emozioni antiche,
    sensazioni arcaiche
    di un’eleganza scomparsa.

    Sono ombre nere
    che illuminano la notte,
    fruscii di passi nel buio
    che risuonano come parole d’amore,
    come desideri mai sopiti.
    —————————————————
    Sezione A opera inedita – Poesia “Tango” di R. Corti – 2010
    Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento

  6. Sez. A opera inedita- Poesia ” Nel cielo” di kalman Kose-2010
    Accetto le condizioni e le clausole del regolamento

    Nel cielo

    Ho recuperato da fogli di giornale
    un girotondo di bambini sognanti,
    sulla carta crespa è ostinata la vita
    che addita sorrisi,grida e moine.

    Ho ripreso a respirare l’odore delle stelle,
    dilatano gli occhi verso le creste dei monti,
    è un tortuoso dilavare di acque nel mare.

    I figli sono piccoli stolti forzieri,
    serrano promesse, baci, addii,
    gettano la chiave nel pozzo dei desideri.

    Ho sposato la foto di una arcuata cornice,
    le sono fedele per il lascito di un suo sorriso,
    l’aria è immobile, scruta il fulmine sospeso.

    I figli sono pronti a specchiarsi nel cielo,
    cancellano i torti di una infanzia repressa,
    dicono di essere doni del tempo che fugge.

    E’ arrivato, lieve, passo felino, un sorriso,
    ho spalancato gli occhi, doni del buio,
    stecchi rubati ai rami che odorano di sonno,
    laddove la notte si lascia inghiottire da un urlo.

  7. t’immagino nelle mani
    nella cavità ossea di uno sguardo
    che non si perde
    *
    ci sono bordi di tazze indimenticati
    che chiedono alla fine la benedizione
    delle labbra
    *
    è questo il tempo delle cose che vanno
    che trovano i rami dove legare il ricordo
    il tramonto fa grinze, imperfette per non
    lasciare al vento che ci divori la memoria

    Sezione A opera inedita – “Memory” di Antonella Taravella – 2011
    Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento

    1. Antonella puoi partecipare con una sola poesia per sezione. Quale preferisci? Ho visto che ne hai inserito un’altra, ma c’è già questa. Fammi sapere, se preferisci l’ultima cancellerò questa.

  8. Sabrina Ferrai – Sezione A poesia inedita – la sottoscritta dichiara l’accettazione del regolamento

    FOLLIA (Ottobre 2011)

    Come gendarmi scapestrati,
    ci facciamo spazio nel grigiore dei giorni,
    succubi di una silente musa.
    Artisti, poeti, musici,
    di un mondo,vivo tra ideali e sconfessioni.
    Consumando parole,
    giorno dopo giorno,
    diventiamo inesorabilmente folli
    per i realisti che hanno obliato
    il sapore dei sogni.
    Muoversi cauti
    è l’imperativo
    di una società
    convulsamente invasa.
    Da certezze.
    Perché tanta baldanza?
    E’ fine dell’essere umano
    permanere nel dubbio.
    Noi, siamo abili maestri
    di fantasia
    e disegniamo un’utopica dimensione
    Dove i versi hanno un’anima.
    Un’anima loro.
    E noi, suoi fedeli amanti,
    la accompagniamo,
    lesti a prestarle servigio.
    Qual folle vocazione!

  9. Io non scrivo

    Io non scrivo, io respiro,
    delle parole mi nutro.
    Di quelle calde mi avvolgo,
    con quelle alte mi sollevo.
    Mi immergo in quelle acquose,
    per quelle amate mi dilanio.

    Io non scrivo, io respiro,
    di parole mi travesto,
    mi rivesto ogni mattina dell’immagine più adatta.
    La camicia della festa,
    con parole agghindate,
    con parole di tempesta
    affronto la verità del mio sentire.

    Io non scrivo, io respiro,
    di parole mi sommergo
    quando perdo il mio indirizzo.
    Parole rare ho scoperto, indagando senza fretta,
    nelle pieghe della mia memoria.
    Parole di nonna, parole di pane,
    parole di cortile, parole di silenzio.

    Sezione A – Roberto Parmeggiani – Accetto le condizioni e le clausole del regolamento

    1. AnnaAlfano sezione A
      accetto il regolamento

      LA ROSA E L’ANELLO

      Ero supina galleggiavo
      Sulle fresche acque
      di Castellammare
      Una rosa rossa, mi accarezza
      Intatta senza spine resta a galla.
      Cela un mistero nel suo ondeggiare
      Ammiro la sua bellezza
      Cullata da un mare calmo
      Come a dire sono triste.
      Intravedo un luccichio,
      non è oro non saprei
      la forma è di una vera
      Mi assale un’angoscia
      penso alla rosa regalata
      alle anime del mare,
      all’anello naufragato
      Mi desto dal mio torpore
      allora volo con la fantasia
      chissà perché li ho trovati
      Sarà un presagio un ricordare
      porto la tristezza in fondo al mare
      sognando un gesto d’amore
      Mi ritempro ai miei raggi dorati

      1. SCUSA mi sono impallata …puoi inserirlo tu ..grazie!!IL TESTO è CARA ALDA TI SCRIVO ..selezione di poesie alla 1°edizione del premio”Alda Merini”

      2. questa poesia la rosa e l’anello è un fatto vissuto come descritto ho anche le foto alquanto strano pubblicato anche in rete per cercarne le origini..se vuoi metto la foto ..fammi sapere..è un anello di uno stile strano trovato mentre fotografo la rosa, era posto sul fondo ..mi piacerebbe capire le origini chissà che qualcuno non possa riconoscere la provenienza…

      3. scusa l’ottusità ma proprio non riesco a caricare la foto dell’anello…potresti aiutarmi a capire ?ti ringrazio…

      4. MONDO D’OGGI
        Gìovani biechi rincorrono sentieri occulti.
        La morte bianca all’angolo li aspetta.
        Come automi non si ravvedono,
        nè ascoltano la voce di chi li ama.
        Biechi ,con passi da zombi
        irrompono nelle strade
        incuranti della nera sorte.
        E mai si salveranno,
        se non si avvereranno.

        di Anna Alfano
        sezione B edita da ursini edizioni
        anno 2010 testo cara Alda ti scrivo..
        accetto il regolamento..

      5. ho inserito nuovo post provvedi tu ad eliminare il vecchio?grazie..spero che vada bene adesso.scusa il fastidio buon sabato sera…

  10. DISTANZE

    Distanze da colmare
    Distanze che si accorciano
    Solcando il cielo azzurro
    In un mare di emozioni

    Colori e odori inediti
    Sapori da provare
    Persone da ascoltare
    Storie da raccontare

    Musiche e parole
    Lontane eppure familiari
    Nel mercato a cielo aperto
    Di un mondo da scoprire

    Vestire mondi nuovi
    Costumi sobri e puri
    Deserti, oceani e cime
    E usanze d’altri tempi

    Culture originali
    E luoghi crocevia
    Di razze e religioni
    Di leggi e tradizioni.

    Rinascere ogni volta
    Che metto in discussione
    Le mie pigrizie ataviche
    Viaggiando per passione

    SEZIONE A
    ROSARIO LUPO – FIRENZE (roso.wolf@alice.it)
    ACCETTO LE CONDIZIONI DEL CONCORSO

  11. Valeria Spallino (v.spallino@awn.it) – Sezione A Poesia Inedita
    Dichiaro di accettare le condizioni e le clausole del regolamento

    AI POETI NON LAUREATI

    Ai poeti, pertanto

    Carne si fa ma è da più
    questo sconfessare
    l’inespresso conosciuto,
    tentativo sorte di farne suono
    a immagine impossibilmente

    Eco di campagna fra le colline
    goccia superstite alle fughe del vetro
    rifrazione di luce sotto la linea
    del ghiaccio marginale
    – un sole in attesa
    sono al vostro qui un di là
    Parola o silenzio è silenzio
    ma tant’altro più timido
    remoto sottende

    Nessuna remissione
    è la colpa dei poeti,
    il sangue del tratto
    la grandezza

    2011.10 10

  12. Sabina Biasuzzo / Sezione A – poesia inedita / TITOLO : A POEM 212 – AMICA /

    Accetto il regolamento.

    A POEM 212 – AMICA

    Amica,
    che ho visto accanto a me
    per mesi, anni..

    Amica,
    che ho sempre tenuto distante,
    come se a malapena ti vedessi..

    Amica,
    a cui d’improvviso ho vuotato
    l’anima addosso,
    svelami il tuo,
    di segreto.

    Spiegami perché avverto
    uno spirito guerriero
    dentro te.

    Dimmi perché odo un lamento
    cupo, sordo
    dietro il tuo sorriso.

    Dimmi.
    Parlami.

    No, non dire nulla.

    Lascia che il nostro sia
    un dialogo muto
    d’anime affini,
    accomunate da un unico
    silente grido interiore.

    Il dolore nascosto
    di chi ha molti semi fertili
    da distribuire
    a piene mani,
    ma trova soltanto terreno
    arido e sterile intorno a sé,
    in un mondo ricco d’egoismo
    e indifferenza.

  13. Sabina Biasuzzo / Sezione B – poesia edita in raccolta HABERE ARTEM Aletti Editore in uscita fine novembre 2011 / TITOLO: A POEM 131 – OLTRE LO SPECCHIO / Accetto il regolamento

    A POEM 131 – OLTRE LO SPECCHIO

    Come novella Alice
    ho guardato il mondo
    oltre lo specchio.

    Quel che vedo
    mi piace, forse troppo.
    Mi perdo,
    e non so più tornare.

    Devo piangere sulla tua
    spalla, amico mio,
    piangere tutto quello
    che non posso avere.
    Piangere l’impossibile
    per tornare a ridere.

    Ma solo se avrò il coraggio
    di guardare di nuovo
    oltre lo specchio
    anche se quel che vedrò
    sarò io..
    ..ma non sarò io
    mai più..

  14. Marco Musso – Sez A – poesia inedita – accetto il regolamento musacom@tin.it

    PER UN ATTIMO DI FOLLIA

    Suona il silenzio
    fra le pareti rivestite di tristezza,
    con l’intermittenza donata in coscienza,
    dalla pressione della sofferenza.
    Non esiste punto fermo,
    stabile per natura,
    capace di regalare a me e al mondo,
    sollievo e paura.
    Non esiste quel sottile filamento
    che cuce in resistenza
    congiungendo emisferi dispersi
    cosi lontani nella loro esteriorita’,
    cosi vicini per la loro contrarieta’.
    Scricchiola la superficie che mi sostiene
    come a diffondere in suono la mia precarieta’
    data dal mio essere, dal mio esistere,
    raccontata dai movimenti e dalle azioni,
    dalle esternazioni e dalle mie alienazioni,
    che dimenandosi descrivono il mio divenire.
    Io no,
    non credo e non mollo,
    seguo l’istinto,
    un riflesso impalpabile che differisce nella luce,
    la distanza tra la tua superficialita’ ed il mio pensare.
    Parole, lettere che inseguono
    nell’armonia del mio pulsare
    quella musica che parla di se,
    libera di agire e diffondere,
    libera di essere forma astratta
    plasmata dal cuore e dall’emozione,
    dall’amore e dalla mia follia.
    Incredulo del mio soffrire,
    come segno del mio vivere,
    come indizio di crescita,
    come passo che affonda nella neve.
    In sicurezza traccio il mio cammino
    cambiando verso al destino,
    all’unione concitata di urla e di pianti
    che scagliandosi contro al mondo
    mi conducono avanti,
    tra luce ed ombra,
    dove il mio profilo accarezza quel delineo,
    il crepuscolo che nell’oscurita’
    conduce poi al mattino.
    Io, sempre in equilibrio fra le mie paure,
    lascio sfogare le piu’ oscure riflessioni,
    cerco nell’emozione la mia pulsazione,
    la folle illusione di rivivere ancora,
    il ritmo ed il dolore, tra la voglia e la passione,
    quella ferita che mi ridona l’ardore,
    la parola d’amore che apre le porte al mio cuore.
    Io, essere imperfetto come natura vuole,
    uomo che sotto la scorza rimane fragile,
    ramo d’ulivo tenace ma al movimento flebile,
    dono me stesso e le mie parole,
    petali di rose che scivolano sul mare.
    Io nudo da convenzioni e stereotipi,
    lascio volare le mie idee,
    come bene comune pronto a raggiungerti,
    come calore destinato a disperdersi,
    sempre in cerca di quell’emozione
    che dalle labbra in brivido
    mi conquista il cuore.

    Milano, 19 ottobre 2011 16.40

  15. LE POESIE INSERITE SENZA IL RISPETTO DEL REGOLAMENTO (inserimento nome e cognome, titolo, sezione in cui si partecipa A o B (per la B indicare anche il libro da cui è tratta la poesia con indicazione di anno di pubblicazione) NON SARANNO PUBBLICATE

  16. Poesia sez. A – titolo: E lei, puntuale, ricompare – “accetto il regolamento” – Alessandro Bertolino (Torino) e.mail: lexbert@libero.it
    http://www.facebook.com/#!/pages/Alessandro-Bertolino/140068079365193

    E lei, puntuale, ricompare

    È un buon posto per parlare, il giardino
    dei limoni, maturi, silenziosi.
    Uno di loro, a fette, rischiarerà
    Il tè di questo tardo pomeriggio.

    Condito d’immancabili: “Ricordi…?”
    scorre e non chiede nulla il breve tempo.
    Candida, profumata, la divisa:
    “Infermiera, ci porta la scatola?”

    Avvicinate le ruote al tavolo,
    ancora una volta rincorriamo la
    speranza, celata al fondo del vaso
    di Pandora. S’increspa, intanto, il mare.

    Pieno d’orgoglio giro l’immagine:
    “Guarda, la pelle dell’Irlanda: i prati!”
    Mio fratello da tanti anni tace,
    annuisce però, sorride, ascolta… .

    Viaggiano ansiose le mani, cercano.
    E lei, puntuale, ricompare, bella,
    col vestitino estivo: le ciliegie
    stampate fasciano il corpo esile.

    Entrambi la baciamo e la posiamo
    nello scrigno: fotografia a colori.
    Ritornerà stanotte, lei, la mamma
    a rimboccarci con le fiabe i sogni.

  17. FEDERICO PETRICCIUOLO
    SEZ. A (POESIA INEDITA)
    DICHIARO DI ACCETTARE IL REGOLAMENTO

    NUOVA VITA

    T’ HO RIVISTA NEL
    CHIARORE DEL SOLE.
    T’ HO PROVATO NEL FONDO DI UN BICCHIERE,
    VUOTO.
    E’ ACCADUTO.
    FINALMENTE!
    SOLO UN DESIDERIO,
    UN ALTRO SAPORE INFRANTO.
    MALEDETTO CUORE!
    CONTINUI A BATTERE PER LEI.
    MALEDETTO DESTINO!
    TI DIVERTI,
    MI ILLUDI,
    TI CONTRADDICI.
    ARRIVERAI,
    MA FINO A QUEL DI’
    BASTA SOFFRIRE
    PER TE.
    SCRIVERO’ UN NUOVO AMORE
    NON SARAI TU LA PROTAGONISTA.
    STAVOLTA SONO PRONTO A RISORGERE
    MENTRE, LANGUIDO, TI VEDRO’ IN LONTANANZA.

  18. Greta Leder (cuoredicristallo73@yahoo.it)
    Titolo: La Tondità dell’amore
    Sezione A – Poesia Inedita
    Dichiaro di accettare il regolamento

    Costretto
    a vagare
    nella melma nera
    dell’anima
    in un mondo
    senza
    sole
    e senza vento
    oggi
    mi sono
    imbattuto
    in una perla
    lucente
    e preziosa
    aveva
    il riflesso
    dei tuoi occhi
    il pallore della tua pelle
    l’odore
    di casa
    la tondita’
    dell’amore
    sepolto
    in questo
    fango
    ora ti indosso
    per sempre

  19. nessun titolo nemmeno a questa

    io non so dove sei
    che cosa stai facendo
    e quanto hai sofferto
    se fumi ancora le stesse sigarette
    e bevi il caffè macchiato di latte
    e due bustine di zucchero
    in un bar estraneo a tutti i ricordi.
    quel viaggio col vestito bianco
    appartiene agli angeli
    e tutte le promesse e le parole
    e i giorni di noia e le piccole bugie
    che il cuore faceva finta
    di non capire
    hanno creato questa inutile fine.
    ti sposavo con gli occhi
    e con la mente pensavo all’impossibile.
    adesso un fiume di pensieri
    divide il vero dal falso
    e se gli occhi guardano lo specchio
    in cui ballavi
    non c’è più tempo per vivere un amore.

    Sezione A – Alfredo Bruni – Accetto le condizioni e le clausole del regolamento

  20. Poesia sezione A Poesia inedita – Accetto le condizioni e le clausole di regolamento.

    Scomparsa dal cielo la stella polare
    risucchiata da inimmaginabili
    forse inesistenti galassie,
    deflagrata la bussola dell’esistenza
    il mio ago disorientato e dolente
    cerca sull’orizzonte un diverso equilibrio
    e ricompone la mappa degli astri.
    Navigante confusa smarrita sulle onde
    aggrappata all’incerto timone
    con volenterosa pena,
    vorrei sentire ancora il tuo amore
    placata presenza dentro me
    vorrei che da quel buco nel cosmo
    piovesse almeno la carità di una scintilla.

  21. Daniel Trombetta
    A. Poesia Inedita
    Acetto il regolamento

    SE FOSSI RIMASTA

    Se fossi rimasta
    Non sarebbe cambiato niente
    Saresti rimasta e basta
    Avremmo visto giorni tanto uguali
    Da sembrare diversi
    Rincorrersi fino quasi a sfiorarsi
    E avremmo provato a cancellarci
    Come avevamo fatto infinite altre volte
    Mi avresti visto invecchiare
    Ti avrei visto inciampare in storie senza domani
    Ci saremmo persi e ritrovati
    Senza venir meno al nostro giuramento
    Se fossi rimasta
    Tutto sarebbe stato diverso
    Non avrei visto questa pietra
    Con il tuo nome e due date
    Non avrei dovuto prendere in affitto
    La spiegazioni dei miei sogni
    Solo per capire una volta per tutte
    Quello che non volevo accettare
    Se fossi rimasta
    Ma sei rimasta
    Sei rimasta e basta

    1. Mario, nello stesso modo nel quale hai inviato questo messaggio. Nel corpo del messaggio inserisci il tuo componimento indicando sezione, nome e cognome, titolo, in caso di sezione B anche il titolo ed anno del libro da cui è tratta. Senza queste indicazioni il componimento verrà squalificato e dunque non pubblicato.

  22. Marina Pieranunzi de Marinis – Sezione A – Accetto condizioni e clausole del regolamento.

    NINNANANNA

    Cullerò
    i tuoi pensieri stanchi
    come una melodia
    o una ninnananna
    per acquietarli.

    Accarezzerò
    il tuo volto teso
    come un pallido sole
    o un alito di vento
    per non turbarlo.

    Ravviverò
    i tuoi occhi tristi
    con scintillio di lucciole
    e timide fiammelle
    perché non versino lacrime.

    Raggiungerò
    il tuo cuore oppresso
    con mille, piccoli,
    teneri voli
    perché riprenda a sperare.

  23. Poesia sez. A – titolo LASCIO SEMPRE UN PO’ APERTE LE PERSIANE– “accetto il regolamento” – Fausta Fabrizio vic.67@libero.it

    Raggi di sole trovano spazio
    tra sbadiglianti nuvole
    nel nascere continuo di albe
    che infiammano il cielo.
    Asciugano le pioggie
    di lunghe notti fredde
    di un ieri ormai lontano.

    Entrano in camera, silenziosi,
    m’ invadono di luce
    mi coccolano in abbracci calorosi.
    Mi sveglio e mi ritrovo
    spoglia di solitudine,
    sorrido mentre ascolto
    le dolci melodie di uccelli giù in cortile.

    Che meraviglia!!!

    Apro la finestra a tutto il suo splendore
    nel respirar la vita di tutto ciò che ho.
    Libero nel vento i sospirati sogni
    viaggio con la mente nei luoghi a me lontani
    a spasso in questo mondo..
    viaggia anche il mio cuore
    oltre l orizzonte .. lontano nei ricordi!

    Nel viaggio mi ritrovo sulle sublime vette
    a respirre ossigeno ed ascoltare il vento,
    poi a correre felice su fioriti prati
    sdraiarmi ad osservare l’ immensità del cielo
    poi ancora a piedi nudi su inumide spiaggie
    lasciarsi accarezzare ed ascoltare le onde
    e ad osservar il rosso fuoco del tramonto……

    la liberta e’ nel cuore……

    [Fausta Fabrizio] © 2011 Tutti i diritti riservati

  24. Poesia sez. A – titolo: Mastica memoria. – “Accetto il vostro regolamento” – Francesca Emilio (Bari) – email : gueva@hotmail.it

    Masticami e dopo sputami.
    Ingoia e raschiati la gola.
    Io non avrò sapore.
    Non troverai anima, solo carne e sale.
    Disinfetterà forse anche te?
    Come le mie ferite, anche quelle più profonde.
    Bruci.
    Mastica, mastica più forte. Dieci volte non basta.
    Sputami, sputami ancora.
    Ti lascio in bocca l’amaro.
    Seguimi all’inferno.
    Il paradiso è troppo etereo.
    Seguimi se m’ami.
    Non troverai più niente.
    Solo ossa.
    Ama loro se vuoi, non hanno memoria.

  25. SIMONA DI MARCO – SEZIONE A – ACCETTO IL REGOLAMENTO

    DAVANTI AL FUOCO

    Non serve un camino, basta un po’ di legna, accatastata e ben secca,
    basta un po’ di carta ed un accendino…..il fuoco inizia ad ardere e la mia mente a volare….
    Gli occhi fissano la fiamma….. i pensieri sembrano seguire la cenere che il vento porta via.

    Il cuore si fa più leggero, la mente si svuota, il dolore scompare come d’incanto!!
    Le emozioni si sprigionano come il profumo acre che si diffonde tutto intorno,
    la mente viaggia….. inizio a vivere un altro sogno…. ad occhi aperti, senza timori!!!

    Il silenzio mi avvolge…. e poco importa se è reale…. non c’è spazio per niente….
    è il risultato di quella magica atmosfera, un mondo parallelo mi ospita donandomi pace.
    Il calore che si sprigiona coinvolge tutti i sensi, moltiplicando all’infinito le percezioni!!

    Ferma, immobile, resterei lì per ore, inconsapevole spettatrice di un evento quasi mistico.
    Il fuoco mi confonde, mi coinvolge, mi trasforma…. chi lo sa…. forse nasco da lui
    proprio io, timida e paurosa, di fronte a tanta potenza mi trasformo e ne condivido il mistero!!!

    La legna sta finendo, la fiamma si trasforma, diventa brace,
    piano piano la realtà inizia a prendere il sopravvento, vedo quello che mi ruota intorno,
    il viaggio è terminato, metto i piedi a terra, come svuotata!!!

    Quanto è durato quel lunghissimo istante non saprei dirlo,
    ma so per certo di essere andata lontano….. indietro fino a quegli anni passati…
    intorno ad un camino, con le chitarre, davanti da un bicchiere di vino!!!

    Il fuoco mi infonde forza, passione, mi ricorda che esiste l’amore.
    Quell’amore da cui sfuggo, perchè non voglio soffrire, ma che mi rendo conto essere vitale,
    quell’amore che ho voluto cancellare dalla mia vita, togliendomi il gusto di assaporare un’emozione!!!

  26. Pietro Pisano (squall_lionheart14@libero.it) – E di nuovo senti scorrere sugli occhi- Sezione B- poesia pubblicata nell’antologia Habere artem vol. 13 (Aletti Editore, dicembre 2010) – accetto il vostro regolamento.

    E di nuovo senti scorrere sugli occhi

    E di nuovo senti scorrere sugli occhi

    il vaglio del mare

    percorrendo nello sguardo

    finale, lontananze di estati e stupori

    che riuniscono parole di vento

    sulla spiaggia.

    Fioriscono nella rena, dove volge la battigia

    i suoi ultimi chiarori

    e più oltre

    al largo,

    negli enigmi concepiti dalle onde

    iridi di sale

    gemmando

    nello stesso desiderio,

    si duplica la notte

    nel nome che ripopola lo spazio,

    vicino a te cresce ancora nel sogno

    la vita pulsante quel lucore della sabbia

    scivolata sulla pelle

    dei ricordi

    unito è il disegno dell’isola, coi cieli

    attraversati dalla mente,

    il sonno sul cuscino delle nuvole.

  27. Pietro Pisano – Sezione A- La storia piccola che siamo- accetto il vostro regolamento.

    La storia piccola che siamo

    Fermo, con gli occhi sulla scena
    nel taglio di luce
    che tiene aperta la porta.

    Sul corpo del giorno
    che s’imbeve
    dell’ora larga e chiara,

    la mano aderisce al silenzio
    che amplifica gli spazi:

    quando sgorga dall’alto
    dei palazzi una sorpresa invisibile
    che occhieggia in ogni dove,
    tu la senti crescere come una figlia
    la luce sul davanzale

    ed è da vivere nella sua piena
    questa gioia
    che rinnova i colori
    e non sembra vero e soltanto
    per poco
    si placheranno le domande;
    nessuna certezza definitiva, solo la vita che fiorisce
    segreta quando ti chiama
    da uno scenario cittadino
    mentre a poco
    a poco, rallentano
    i movimenti dei passanti
    sui marciapiedi,

    lascia che accadano le semplici cose
    da vivere ora, è sicuro
    qualcuno troverà un barlume che muove il cuore
    dell’universo
    anche per te
    per ogni solitudine
    che assomiglia ai tuoi occhi, diranno:

    Eccola, anche per noi,
    anime in bilico tra la noia e il delirio
    del giorno, la storia piccola
    che siamo.

  28. Sonia Consolo Giaccotto – poesia sezione A – accetto il regolamento –
    email: sonia.consologiaccotto@tin.it
    blog: http://lavocedelcuoresonia.blogspot.com/

    P a r o l e

    Parole
    leggiadre e care,
    languide e molli,
    cosa son esse
    se non morbidi atolli….

    Letto di piume,
    acque chete del mare,
    in cui dolcemente affondare
    un anima inquieta
    e nell’oblio dei sensi,
    il dolore abbandonare.

    Sensuali e lascive,
    intime e calde,
    accolgono i sensi
    in un giaciglio d’amore,
    dove i cuori
    trovan riparo
    dal deserto del mondo
    oasi di pace,
    dove poter riposare.

    Persa nel cammino
    di una oscura vita,
    aggrovigliata
    tra anima e cuore,
    trovo nel mio
    inquieto poetare
    il sole che sorge
    dopo il temporale
    e la luna che splende
    li in mezzo al mare.

    – di Sonia Consolo Giaccotto
    Tutti i diritti riservati
    10.11.2011

  29. Rosaria Catania
    Partecipo alla Sezione A
    Con la poesia ” Mazzo …. di fiori ”
    accetto il vostro regolamento.

    Mazzo …. di fiori

    Voglio confezionare
    con le mie mani
    un bellissimo…..
    mazzo di fiori
    Ma… al posto dei fiori
    prendero’ a prestito….
    le bellezze della vita
    Per la carta mi basta
    un po’ di cielo
    azzurro….
    Sistemo bene… Il primo fiore
    chiamato…..
    Il sorriso di un bambino
    di colore bianco…
    candido e puro
    nato da prati verdi
    Metto vicino con cura
    il secondo fiore col nome…
    Mamma che prega
    per amore dei figli
    Attorno mettero’…
    un uomo forte
    e tenero, chiamato…. papa’
    Infine cogliero’….
    Un fiore tenerissimo e delicato…
    di vecchietto stanco
    Come ultimo prendero’ un po’di
    sole, di luna e di stelle
    Faro’ un bel fiocco….. grande
    con un pezzo di
    arcobaleno….
    Innaffiero’ quel bel
    mazzo di fiori
    con l’acqua del
    mare e del fiume….. E

    Li offriro’ ha
    te
    Vita…..

    CopyrightR.

    Catania Rosaria

  30. Sezione. A – Poesia inedita –
    ANCHE QUANDO NON CI DOVREBBE ESSERE PERDONO
    Accetto il regolamento
    Giuliana PALEOTTI (e-mail:giulyetta62@hotmail.it)

    Quando muore un dittatore,
    la morte pare quasi riesca
    a trovare un senso alla sua stessa esistenza,
    giacché un lutto si veste a festa
    e milioni di punti di domanda volano…..
    restando senza risposta e senza tempo,
    liberi, come gli aquiloni dei bambini.
    In questo boato grande come il mondo…..
    regna sempre uno strano ridondante silenzio
    che sembra più silente del silenzio
    e gli uomini si muovono con le anime di fotografia.
    Un silenzio che può far sentire il boato del mondo.
    Strane sensazioni….
    Una felicità attesa non è mai una felicità pura
    e una coscienza riesce sempre a vincere
    sulla rabbia, l’odio, la vendetta e il rancore.
    Una coscienza in cuor suo, anche quando non deve
    è sempre un po’ incline a farsi trasportare
    dal vento mite del PERDONO.

    GIULIANA PALEOTTI 20 ottobre 2011 © Tutti i diritti sono riservati

  31. Francesca Romana Micera- sezione A- accetto il vs. regolamento

    “Ho rivisto i tuoi occhi”

    Ho rivisto i tuoi occhi
    stanotte eri con me e ho sentito le tue scarpe
    consumate dall’aria e dai passi

    Nel sorriso di nuovo padroni io e te di una materia informe e palpitante
    Il tempo era nulla e lo credevamo franco di andare e tornare
    granelli di sabbia che trovo fra i capelli ma cerco per terra

    La notte non ci prenderà dentro
    Resterà l’impronta di una stella
    che ragiona di Fisica e fuma la pipa
    tossendo vita e malinconia

    Ho rivosto i tuoi occhi
    le mani belle e la valigia chiusa male
    quella con cui ti sogno andare e tornare
    E ho sentito vicina una poesia per tutti e solo per noi

    Nessuno ci porterà via l’illusione di restare fermi in ginocchio
    fieramente stuprati da quello che chiamiamo arbitrio e non ci sente
    ma avremo ancora cura di mascherarlo di lezioso eterno
    per avere la forza ancora di andare e tornare

    Contro vento e contro dio, è la vita.

  32. A te…

    Schiuma ad ogni bracciata
    scia biancastra e spumeggiante!
    Lì, a mezz’acqua
    il fisico provato dell’atleta
    respira e poi si immerge.
    Poi, respira ancora.
    Un tumulto di spruzzi
    una simbiosi perfetta,
    quasi fiabesca:
    l’uomo e l’acqua!
    Il tuffo iniziale liberatorio
    il tocco finale
    a bloccare il cronometro.
    L’acqua scivola
    via dai corpi…
    Gli schizzi di allegria:
    è la vittoria!

    “A te…” di Pacco Gianfranco – Sezione A – dichiaro di accettare il Regolamento

  33. MACCIONI FRANCO

    SEZIONE – A – POESIA INEDITA – Dichiaro di accettare il regolamento.-

    Tutto tace

    Tutto tace questa notte…
    le luci della sera fuggono
    verso altri mondi!
    Una leggera brezza
    sfiora il mio viso…
    una dolce malinconia
    m’assale…
    forse, ricordi lontani,
    stretti abbracci
    di un amore materno
    che non c’è più!
    Tristezza e pianto…
    profumo di gelsomini
    accompagnano sempre
    il mio cammino!
    Tutto tace questa notte…
    solo una Luce brilla
    dentro il mio cuore….
    la Tua… Mamma!

    2 novembre 2011

  34. MACCIONI FRANCO

    SEZIONE – B – POESIA EDITA – Poesia pubblicata nel volume “I colori dell’anima” stampato dal Gruppo Feltrinelli – Milano – http://ilmiolibro.kataweb.it/schedalibro.asp?id=609445
    Dichiaro di accettare il regolamento

    GOCCE DI PIOGGIA

    Gocce dei pioggia…
    come lacrime che sfuggono
    da un cielo senza nuvole!
    Che strano…
    alzando gli occhi …
    un silenzio strano intorno…
    e il pigolare degli uccelli
    s’ode solo in lontananza…
    mentre le mie mani
    cercano un appoggio…
    un sostegno sicuro!
    Mi risveglio assonnato …
    che strano…
    mi riprendo da un sogno
    forse vissuto nella realtà…
    stordito e confuso…
    nell’attesa spasmodica
    di un segno amico…
    che mi raggiunga!
    Attraverso la strada…
    riprendo la via di casa…
    poggio le mani sul viso
    gocce di pioggia
    su un cielo cupo
    che minaccia tempesta…
    ma un’insolita felicità
    stranamente m’invade…
    il cuore colmo di gioia…
    per aver ritrovato me stesso!

  35. Poesia sezione B titolo
    Ti voglio come sei poesia tratta dal libro “Le parole e la pietra” Rupe Mutevole Editore anno di pubblicazione 2009 Fabio Clerici clericifa@tiscali.it
    accetto il regolamento

    TI VOGLIO COME SEI

    Ti voglio come sei,
    quando il tuo sguardo
    si appoggia sui miei occhi;
    quando il tuo viso,
    mi narra infantile imbarazzo
    e piccole rughe,
    segnano il tempo di matura bellezza;
    ti voglio come sei,
    quando risvegli i tuoi sensi,
    dal notturno sonno,
    quando mi attendi,
    dormiente la notte,
    rassicurata dalla mia ritrovata presenza;
    ti voglio come sei,
    quando la distanza che ci separa,
    è solo un breve intermezzo
    di una meravigliosa avventura;
    quando le tue labbra,
    scolpiscono rasserenanti parole,
    al cospetto della mia debole anima
    e quando con te il quotidiano,
    magia diviene;
    ti vorrò come sarai,
    anche quando,
    di argentei capelli,
    il tuo viso ornato sarà,
    e mi regalerai ancora amorevole sorriso,
    accompagnando il nostro cammino,
    per il tempo che resterà
    e che Dio avrà deciso.

  36. Poesia sez. A – titolo: Poeta mutilato. – “Accetto il vostro regolamento” – Vincenzo Inglese (Bari) – email : spongepunk@libero.it

    Sono un poeta mutilato.
    Chiedimi di scriverti un micronano secondo.
    E ti raccontero’ della rabbia, dell’odio che puo’ preservare uno sguardo, un profumo.
    Masturbero’ le mie pupille,
    e sudero’ puzzo acido
    per fartelo rivivere.
    Ma chiedimi di scriverti del mio futuro.
    E mi vedrai come un Giuda in paradiso,
    o come un santo all’inferno. Anzi no.
    Mi vedrai solo morto.

  37. “Sono fuggito dalle lamentele…” Poesia di Antonio Maggio – Napoli – arbitromaggio@tiscali.it – Sezione A – Accetto il regolamento.

    Sono fuggito dalle lamentele
    in tempo per sentirmi dire cose
    scontate e scritte con l’inchiostro sporco.
    Si torna a fare i conti con la ruota
    dall’ingranaggio rotto e arrugginito
    anche quando gli orecchi che si ovattano
    di suoni partoriti dalla vita
    riprendono a cercare melodie.
    Passo, dimenticandomi la fretta
    dove tra gli archi dorici studenti
    giocano a dadi col futuro grigio
    nelle pause fittizie del pensiero
    intrappolato in parole comuni.

  38. Claudia Calcagno
    (enhiel@alice.it)
    Sezione: A
    Titolo: Nel Meriggio
    Accetto il vostro regolamento.

    NEL MERIGGIO

    E tu sonnecchi
    tra un verso e l’altro,
    se di beltà
    schiudono le asole;
    il meriggio delude del sopore
    larve di sorrisi,
    sfumanti in sbadigli devianti.
    Cosa ai farfugli dell’uncino
    saldi il promemoria degli spasmi?
    Dormi o crei
    l’illusione del sonno!
    Sempre rubare alle moine
    della nebbia, che scocca
    le allegorie della percezione
    viziosa d’alba,
    la fantasia dalla veglia.
    Sfidare con lo spirito
    e la scorza il barlume
    in una cospirazione
    sul sole, prima che
    disinnamori il sogno.

  39. Claudia Calcagno
    (enhiel@alice.it)
    Sezione B
    Titolo: Prestigio dei sensi
    Poesia tratta dal libro Oltre i confini dell’apparenza (Aulino Editore) anno di pubblicazione 2007.
    Accetto il vostro regolamento.

    PRESTIGIO DEI SENSI

    C’è della pioggia sul chino piede,
    chi le ha parlato all’orecchio
    quando io trastullavo le onde
    in superficie dell’assopito sole?

    Nell’eretica realtà corposa di sgomento
    io scavo le tracce di questa cospirazione,
    astratte perché digiune,
    nessun atto ebbe inizio.

    Strofino nel mio avvedersi
    l’accertato stupore di ciò che mai giunse,
    ma nella diffidenza è difeso il dubbio.

    Si ricicla un fantasma
    che non lascia l’istante nello smarrimento.
    È il prestigio dei sensi quando tergono il sospetto.

  40. sono Luca Gamberini – sez- a- accetto regolamento dai voi applicato.

    Le nuvole di Fuscaldo

    Che poi pensavo.
    Se ci fosse anche un cane mi emozionerei, di più.
    Poi faccio voci strane, gote rosse,
    e se mi vengono i piedi dispari?
    Che poi pensavo.
    Se ti guardo negli occhi,
    poi magari mi dimentico che devo morire.
    La mia stupidità non ha un capolinea.
    Chissà come lo avrei chiamato oggi questo sentire?
    Senso unico?
    I gelsi son dipartiti, prima di me.
    Mangerò un gelato, per festeggiarmi,
    mentre immaginerò
    che stanotte, mi corteggerà una stella.
    La vedo già cadere, con tutte le sue parole.

  41. La danza

    Gli occhi chiusi per ascoltare i battiti del cuore.
    Le guance che si sfiorano come una dolce carezza.
    Profumi che si mescolano
    La mano nella mano
    I corpi che si cullano
    Respiri che riscaldano la pelle
    La notte come unica complice
    La luna come unica fonte di luce
    Milioni di stelle che osservano curiose
    E come unica musica quell’emozione che qualcuno chiama “amore”

    Sabina Nuzzo- Accetto il regolamento-Sezione A.

  42. Nome: Ersilia Anna
    Cognome: Petillo
    Sezione:B
    Titolo del libro: Le stelle sul soffitto – Photocity Edizioni
    Anno di pubblicazione 2011
    Accetto i termini del regolamento

    È inadatto
    il pensiero solitario di una mente che viaggia
    e nuota sull’asfalto rovente dell’indifferenza
    si lascia spiegazzare dal vento
    copre le distanze
    ed inghiotte l’amaro sapore
    che la vita dà a chi di pensieri sfugge
    a chi del disprezzo ode l’eco
    in spazi infiniti limitati dal dire.

    Il mio pensiero è in picchiata
    soffre il brivido della caduta
    e si inebria a planare su di voi
    inchiodati al suolo perché senz’aria.

    (Ersilia Anna Petillo – Le stelle sul soffitto Photocity Edizioni)

  43. Antonella Rossi
    ros.ant@hotmail.it
    Sezione: A
    Titolo: Vorrei (dedicata a mio figlio disabile)
    Accetto il vostro regolamento.

    VORREI

    Vorrei fermare il tempo ogni volta che i tuoi occhi fissano i miei,
    pochi secondi
    così profondi e penetranti
    da procurarmi un tonfo allo stomaco.
    Tutto ciò che vorresti dire
    ma che non puoi…
    mi fai capire quante parole inutili che si dicono,
    mentre tu,
    che della parola non puoi servirti
    mi parli con l’anima.

    A. Rossi

  44. ANNALISA SALVADOR - SEZIONE A - TITOLO "Mangio neve" - POESIA INEDITA -ACCETTO IL VOSTRO REGOLAMENTO ha detto:

    Mangio neve
    dal gusto stanco,
    dall’amaro sapore
    di un inverno infranto,
    di quando bambina
    oltre la polvere nera
    del camino acceso,
    vedevo scintille di cera

    Bevo sabbia
    che non scende,
    si aggrappa in gola,
    e non si riprende
    quel pallido sguardo
    freddo di rosso,
    che raggela la pelle
    e non mi si toglie di dosso

    Annalisa

  45. ANNALISA SALVADOR - SEZIONE b - TITOLO "Io sono" - POESIA EDITA - Titolo del libro "Un cuore di cioccolato" gruppo Albatros il Filo - anno 2010 -ACCETTO IL VOSTRO REGOLAMENTO ha detto:

    Io sono

    io sono la vita che ho imparato
    ad osservare, ad ascoltare, a capire

    io sono il dolore che ho sopportato
    accettato, dimenticato

    io sono l’amore che ho donato
    vissuto, abbracciato

    io sono e vivo ogni giorno nell’aria del mio passato
    e respiro il profumo del futuro

    io sono tutta una vita
    da raccontare e da ricordare

    per ogni ruga che ha segnato il mio viso
    per ogni ruga che ha invecchiato la mia mano
    per ogni ruga che ha acceso il mio cuore

    Annalisa

  46. Violata

    Urla nell’aria
    il suolo accoglie il corpo
    Punture di veleno
    le sue mani sulla pelle

    Violata l’anima

    Bianco il volto
    sbarrati gli occhi
    non vedono…
    Lacrime sgorgano
    nel vuoto cadono

    E’ silenzio

    Silvana Puschietta
    (inedita)
    Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.

  47. Silvana Puschietta Sezione A Poesia Inedita
    Dichiaro di accettare le condizioni e le clausole del regolamento

    Violata

    Urla nell’aria
    il suolo accoglie il corpo
    Punture di veleno
    le sue mani sulla pelle

    Violata l’anima

    Bianco il volto
    sbarrati gli occhi
    non vedono…
    Lacrime sgorgano
    nel vuoto cadono

    E’ silenzio

    Silvana Puschietta
    (inedita)
    Opera pubblicata ai sensi della Legge 22 aprile 1941 n. 633, Capo IV, Sezione II, e sue modificazioni. Ne è vietata qualsiasi riproduzione, totale o parziale, nonché qualsiasi utilizzazione in qualunque forma, senza il consenso dell’Autore.

  48. COMUNICAZIONE: LE POESIE INSERITE SENZA IL RISPETTO DEL REGOLAMENTO (inserimento nome e cognome, titolo, sezione in cui si partecipa A o B (per la B indicare anche il libro da cui è tratta la poesia con indicazione di anno di pubblicazione) NON SARANNO PUBBLICATE. Sono state squalificate più di venti poesie, se non trovate le vostre poesie pubblicate, rileggete il regolamento ed inserite tutti i dati: senza sezione di partecipazione non è distinguibile la poesia, se edita od inedita, e dunque si è squalificati e NON pubblicati.

  49. Poesia Sez. A – Titolo: ” Chiaroscuri”. Accetto il regolamento. Autrice: Mimosa

    Chiaroscuri

    Ninnata dalla brezza del vento
    riparo il mio corpo stanco,
    seduta all’ombra della vecchia guercia.

    E cullo i miei sogni sbiaditi,
    tra luce e ombra,
    dove l’anima mia galleggia.

    Del salice piangente
    spumeggiano i chiaroscuri,
    il sole irraggia
    dei miei pensieri
    le spesse nervature.

    E’ un tuffo affannato nei ricordi,
    trama cristallina e trasparente,
    tessuta nel tempo
    su pareti anguste
    tra letizia e amore,
    dolore e sofferenza.

    E incorniciano la vita,
    ancorati al destino che oscilla.

    1. Poesia dall’elegante costrutto che definisce con pregio sentimenti e stati d’animo.

  50. sono Luca Gamberini sezione B Poesia edita, tratta da “Come un cane…con un cane” Montedit 2008

    Spirito libero

    Ricordo tutto di te
    anche se non conosco nulla

    ti vedo
    cordiale, distratta,assorta, triste,
    così vicina
    ma deliziosamente irraggiungibile.

    Ho abituato i miei occhi
    a respirare il tuo profumo
    come un ladro timido e discreto
    quasi neanche me ne accorgo…

    Ho imparato a chiamarti
    anche se a me è estraneo il tuo nome
    ho scolpito nel mio ego il tuo sorriso
    dolce e intenso
    misurato e deciso.

    C’è complicità nel tuo sguardo
    c’è il desiderio di non soffrire
    ci sono tutti i giorni passati
    in fila
    uno dopo l’altro
    c’è un’energia che cattura
    e mi fa sentire
    felice, impacciato, leggero, disperato,
    in una frazione di attimo.

    Non appari mai nei miei sogni
    perché i sogni non sono belli come decantano
    appari tutti i giorni nella mia realtà
    sei un’onda anomala
    che sbatte contro gli scogli della mia timidezza
    e infrangendosi disperde tutti i miei confusi pensieri.

    Mentre ti osservo da dietro le sbarre dei miei errori
    penso…
    vorrei fossi prigioniera
    libera sei inarrivabile
    sei impossibile per i miei occhi
    e non possiedo le chiavi per poter fuggire dall’inutile.

    Sei la tranquillità e il tormento
    sei l’inverno che lentamente mi sorprende
    sei la voglia di volare fino ad accarezzare il cielo
    sei la sveglia del mattino
    che vibra e fa pulsare il cuore
    a ogni battito una luce
    i tuoi occhi che sorridono

  51. Francesca Giustini Sez,ne B Accetto il Vs,o Regolamento

    SEI NUDO

    E tu sei nudo
    e trasali di tutto il desiderio impazzito
    e prorompi sull’ ultimo equilibrio
    che precipita e si schianta
    e galleggia
    e viaggia nella profondità delle tempie

    E tu sei nudo
    nei semi dei pensieri
    sei nudo col tuo sangue che stilla nel mio sangue
    e arde nel respiro e infiamma la mia bocca

    Sei nudo
    col tuo corpo alle sorgenti delle vene
    sul fondo antico della prima carne
    nel ricordo del primo stupore

    e piombi nel sogno della vita
    e fondi nella voglia che sboccia
    nella carne che si tende
    nella carne che affonda nel profondo del ventre

    E tu sei nudo
    come un vento che passa e che mi scuote
    nel tenero che copre il vuoto dei respiri
    nudo nell’ ansia delle mani
    nell’ orma chiara del primo ricordo

    nudo
    col tuo sangue che pulsa dentro il mio
    nella carne che sente
    nella carne che pensa
    mentre ti guardo brividi e sussulti

    amore fluviale che straripi
    amore che consumi
    che mi avvolgi
    e che in me anneghi .

      1. Tratta dalla Raccolta ” Tutte le Parole del Tempo ” la Riflessione Davide Zedda Ed.re Edito novembre 2011

  52. Francesca Giustini Sez,ne A Accetto il Vs,o Regolamento

    SOTTO OGNI CIELO

    Sotto ogni cielo
    nei fondali dell’ essere
    primo fiore d’ oceanica onda
    ti cerco e t’ invoco
    felice connubio d’ oscurità e chiarore
    senza rispondenza alla felicità di labbra
    e prestigiosità d’ eloquio

    Vengo da te a ineffabile rifugio
    in nudità assoluta
    suscitata di porporo pegno
    con il mio cuore in mano e i battiti negli occhi
    da una febbre di passione arsa d’ incanto
    in un sublime giorno che non conosce notte.

  53. (sezione A – poesia di Silvia Maria Calliero)

    “Silenzio”

    Silenzio di tuono
    assordante frastorna,
    come rombo insistente
    stordisce.

    Infinite parole
    ornate di vuoto,
    cavalli imbizzarriti
    sul mio gregge mansueto.

    Compiaciute sentenze
    silenzi assoluti,
    maschere di vacuo amore.

    Anelo a verace
    assenza di suono.
    Pace del Cuore.
    (S.M.)

  54. Alessandro Pedretta. Accetto il vostro regolamento. sezione A.

    Se ce la fai

    Allora seguimi
    se ce la fai,
    lungo le illuminate creste in rilievo
    del mio cervello.
    E allora corri,
    senza fiatone,
    tra i calcoli magnifici
    che la mia testa adopera per rendermi unico.
    Infilati
    tra le luminescenze d’abisso
    che la mia fronte ha creato per battere la luna
    e le frustrazioni del corpo.
    E ora scappa
    da questa illegale esperienza
    e formane una da te,
    che ruggisca in egual modo
    e che ti renda dio
    della tua incantevole imperfezione.

  55. Cettina Lascia Cirinnà
    Poesia sez. A – titolo: Nebbia
    Accetto il regolamento

    Nebbia

    Delicata e diafana
    la nebbia come una mano vellutata
    mi accarezza e mi nasconde
    alla vita di ogni giorno.
    Mi avvolge e mi porta
    in un mondo ovattato
    dove regna silenzio assoluto.
    Immobile, ascolto
    tutto il dolore del mondo
    starnazzarmi
    dentro l’Anima.
    Piccola, piccola
    mi nascondo
    dentro una lacrima
    di rugiada
    che scende dagli occhi
    spenti di un uomo
    che piange …

  56. Cettina Lascia Cirinnà
    Poesia sez. B – titolo: L’uomo è solo
    Accetto il regolamento

    L’uomo è solo

    Quando nasce
    quando muore
    l’uomo è solo.
    In un dialogo continuo
    con se stesso
    l’uomo è solo
    nella follia …
    Perso dentro il labirinto
    senza uscita
    nella ragnatela della sua mente
    l’uomo è solo,
    nella solitudine eterna
    della sua Anima
    l’uomo è solo.

    Poesie d’estate – LIBRERIA EDITRICE URSO – Maggio 2011

  57. Rita Stanzione
    Sezione A
    Dichiaro di essere l’autrice dell’opera e di accettare incondizionataente il regolamento del Premio. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    DIETRO AL CIELO

    t’ho visto vicino
    guardando allo specchio
    sono la curva dell’aria
    se solo mi giro, catturo
    il tuo stato d’animo

    penso scintille immobili
    tu non le vedi
    ma sei circondato
    e parlo da sola
    dai miei ricci scomposti
    perle nere che imbrigliano
    il coraggio del cielo

    dietro la curva rotola un alito
    a scolpire il silenzio
    so che respiri, anche tu
    addormentandomi accanto

  58. un amore

    e se stringessi le rocce
    se potessi ogni fiore
    se chiamassi le luci
    se io fossi di sasso
    e le ore d’amore
    le mie idee di te
    le giostre madrine
    dei campi che cerco
    il mio odore a cercare
    le ore, le storie
    a pregare le arti

    -per averti- per cercare
    un poeta, un sole
    d’immagini d’amore,
    di ieri
    Ora sono te!

    loredana grilli
    POESIA INEDITA

  59. TEBANA MASONI – SEZ.A. POESIA INEDITA- ACCETTO IL REGOLAMENTO
    tebanamasoni@yahoo.it

    Quel che distoglie
    mi prese
    in un giorno che non ricordo
    -e fu osservare quieto e ribellione molle.

    Quel che volli e non volli
    venne fuso
    da mani callose di contadini
    in un impasto di sangue e melma
    -poi buttato
    in un mondo luminoso

    che mi acceca
    e mi scoraggia.

  60. Rebecca Mais
    Titolo: “Poesia”
    Sezione A, poesia inedita, ACCETTO IL REGOLAMENTO.

    Delirio dei sensi
    fluire dell’anima
    estasi dello spirito…
    Da te mi lascio trascinare,
    tra nuvole
    dense di metafore,
    luogi di eterna primavera
    e splendenti notti
    di plenilunio.

  61. Valeria Spallino (v.spallino@awn.it) – Sezione B Poesia Edita
    inserita nel volume NON IO POETA – Prova d’Autore, 2011
    Dichiaro di accettare le condizioni e le clausole del regolamento

    DEAMBULATORIO DEL TEMPO

    Ci sono nuvole su nel cielo
    che si credono bambole o moine
    e stanno lì a incipriarsi il viso
    in attesa che giunga
    col suo mantello scuro
    nella notte dei cavalieri
    Pegaso in figura
    d’argento scalpitante

    Tanta ingenuità di corallo
    irradia il quaggiù e me
    di sentire incuriosito
    senza spade

  62. Sezione A poesia inedita. Federico Montanari. Accetto il regolamento.

    COM’ERO GRANDE

    La scienza dell’infanzia fu la scienza del confine.
    Era il mondo delle note musicali, non del componimento.
    Oggi ci sono amori rampicanti nella notte
    oggi i sorrisi si curvano come piatti
    colmi di frutti fioriti dai semi di pioggia,
    e sogni che danzano su palchi d’angoscia,
    e la grazia nelle sembianze intenerite disperse.
    Gente dispersa nei confini del corpo.

    La scienza dell’infanzia fu la scienza del cerchio.
    La notte era un confine di stelle
    la parola non era torpida
    Oggi l’anima del mare violento
    investe gli sguardi
    occhi carichi di destino spartano,
    oggi arrivano gli uomini
    coi loro atroci grovigli d’ombra
    che brucano il prato dell’immensità.

    La scienza dell’infanzia fu l’armatura della semplicità
    lontano dalla luce carnevalesca.
    La crescita nel ventre degli anni
    portò il suo opposto nella vertigine.
    Gli anni portarono vertigine.
    La finestra sull’universo. L’universo sugli universi.
    E la notte profonda come il dubbio
    e direttamente proporzionale
    e gli sguardi
    i destini
    sanguinanti di luce
    e la freddezza amichevole delle stelle.
    Com’ero grande. Quando ero bambino.

  63. Federico Montanari. Sezione B. Poesia edita. Tratta da Federico Montanari ‘Pagine senza bordi’ Aletti editore. edito nel marzo 2011.

    SOCRATE E LE ROSE

    Passava leggera alle otto di mattina
    mentre il passero cantava tra la sultanina,
    disse lei, “che belle rose”
    e lui con gli occhi abbassati gliele pose.

    Lavorò a schiena bassa tutto il giorno
    pensando “chissà se domani vedrò il ritorno;
    le mie ginocchia sono affaticate nell’aridità
    le nuvole non ostruiscono l’immensità”.

    Il mattino seguente lei ridente passò,
    Socrate gli occhi due volte si stropicciò,
    disse “come buongiorno cogli uno stelo
    scegli quello dove la polvere non adagiò alcun velo”

    Lei prese, sorrise e lenta si girò
    e il pensiero dell’uomo fu inesausto rondò;
    e mentre la notte magnetica si stese
    lui sentì levarsi in cuor gentili pretese.

    Di nuovo il cuore dell’alba si schiuse
    e un principio d’ansia sulla pelle si diffuse,
    lei di nuovo passò e prese la sua rosa
    ma la voce di lui non lasciò pellegrinare alcuna prosa.

    “Poichè sapere è sapere di non sapere
    mi son massi pesanti le parole del mio dovere
    perchè l’amore è una feconda seta bruciante
    e mi lascia al davanzale come muto schiavo implorante”.

    All’indomani sul davanzale di Socrate
    le scarlatte estremità sconquassate.
    Muove i gomiti cieco senza sapere il vento australe
    – pensò – ignorare, ignorare è certo rifugio del male.

    (tratta da Federico Montanari ‘Pagine senza bordi’ Aletti editore).

  64. Poesia Sez. A – Titolo: ” Il chitarrista equilibrista”. Accetto il regolamento. Mimmo Vinciguerra

    Il chitarrista equilibrista

    Il mio cammino è stato breve,
    ho inciampato in una grande buca
    e sono volato verso il destino,
    il mio nome è Luca
    Quando ero bambino correvo spensierato con i miei
    compagni nelle strade del mio paese,
    sognando un futuro pieno  di tante di sorprese
    Ma un giorno una stella scese dal cielo
    e ha scelto proprio me,
    nessuno sapeva spiegarmi il perché.
    Alla finestra passavo infiniti giorni,
    sfogliando l’album dei ricordi
    Un altro giorno se ne va, un altro giorno come tanti
    fatto di attese preoccupanti
    la verità era quella di lottare
    sorretto da mio fratello,
    da mamma e papà,
    con coraggio e dignità.
    Tutte le sere andavo a letto presto
    stanco come un equilibrista
    su di una corda tanto sottile e tanto lunga,
    con la paura di cadere giù.
    Prendevo sonno a notte fonda,
    mio padre per non svegliarmi
    la buonanotte sottovoce mi sussurrava,
    con una mano mi accarezzava
    e con l’altra mia madre a se stringeva
    Hanno fatto di tutto per risparmiarmi le durezze della vita,
    tutte le volte che le buie scale scendevo in picchiata
    il loro amore mi illuminava la risalita
    fino al saluto nella “casa della gioia”,
    sono certo che nel cuore mi terrete
    continuando a scrivere la mia storia…
    Mi trovo in un posto che mi è difficile spiegarvi
    posso solo dirvi che tra una nuvola e l’altra
    arpeggerò la mia chitarra nel divino
    e tutti la udirete quando sarete avvolti nella tristezza
    così mi sentirete sempre vicino…

  65. Sezione A poesia inedita. GABRIELE MASTROLEO. Accetto il regolamento.

    Titolo ” …e sempre mi innamora l’incanto…”

    E sempre mi innamora l’incanto.

    Quello lasciato al vento a coprire le parole,

    a pensare ancora un’alba,

    a scambiare tutto il sonno con una bottiglia piena.

    Qui dal bagnasciuga,dove non viaggiano più i miei venerdì,

    si raccolgono tutti i messaggi scritti in fretta

    o lasciati ad essiccare sul capoverso della luna.

    Qui,dove si dipingono le tavole per fare nuove rotte

    e dove non arriva il rumore della strada

    e il cielo si tramuta in abbaino,da qui

    presumo tutte le vittorie.

    E traduco i momenti della nebbia in nuvole colorate

    per dare in pasto ai bambini affamati

    e rinnovo il mio viso con il trucco del tempo

    e mi ritrovo francamente stanco.

    E santifico amori tra un goccio di malvasia e un pugnale,

    o cammino sulla lama del destino

    un’altra volta in bilico tra Dio e passione,

    tra un verso e la sua Croce

    e mi ritrovo sfrattato nell’anima;

    e potessi scegliere cambierei proprio tutto,

    per un altro bicchiere..

  66. Alarico e il suo tesoro

    Si dona bagnando le gote e il re
    quel fiume dal gioco divino
    baratto d’arsura e candore
    fanciullo che corre al mattino.

    Flusso di linfa per terre feconde-
    Appare d’incanto miraggio regale
    vicino, si scorge di Sibari il mare
    sullo sfondo, il giorno che nasce.

    Presagio di pace a gente guerriera
    tempi mutati per l’umana muraglia
    moltitudine errante di epico re
    magnetica valle di genti vaganti

    Sostano i carri, sfiancati i destrieri
    spogli ideali e lotte stremanti
    vacuo il fremito a scrollare il destino
    tacita fuga da assillanti legami

    Chimera fumante d’inquieto sovrano
    ira e sol cruccio pel tempo volato
    esortato a fissare novelle radici
    in terra dei Brezi tra i colli nostrani

    da fitte boscaglie di tenero pioppo
    scartato a capriccio il forte cipresso
    frenesia sorda a ragioni assennate
    per calarsi veloci nelle acque salate

    Varato il battello addobbato di voci
    carico di prodi e d’altrettanta follia
    dai sospiri sospinto, dall’afflato e dal vento
    per l’Ellade dotta, per il vitale sapere-

    Pronto a seguire, il timorato regnante
    la rotta del fiume e a raggiungere il mare
    per poi inseguire, quel che appare nei sogni,
    traghettandoli tutti verso un mondo migliore .

    Al vespro, si leva l’onda ribelle,
    tonante e veemente travolge e trascina
    fin sulla roccia l’incerto natante,
    stronca di brutto il crudele suo duce.

    Tristi i salici, mesti i visi e cupi
    argini del fiume, muti al dolore.
    Corteo di ombre gitane, senza tempo,
    a salutare quel tesoro e la leggenda del re…
    gianfranco aloe
    per la sezione A del Concorso e dichiara di accettare incondizionatamente il presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

  67. Poesia-sezione A
    TITOLO:QUEL BACIO MAI DATO
    ”ACCETTO IL VOSTRO REGOLAMENTO”
    elena.leica@gmal.com

    Ricordi quel bacio mai dato,
    in quegli istanti segreti
    nell’infinito dei tuoi occhi
    … più belli delle stelle
    lucidi,
    bruni come la tua pelle
    con riflessi bollenti
    come il caffè del mattino
    che riempie il respiro
    nell’abbracciare il giorno.
    Quel bacio mai dato
    sognato fra tende
    mosse dal tempo
    e dal solletico allegro del vento
    che ci sconvolge l’anima
    fra raggi di sole, piogge
    e brillanti fiocchi di neve?
    Quel bacio mai dato
    inesploso fra emozioni inebrianti
    cosi estasiate da ricoprire
    la nudità dell’anima.
    Il tempo si era fermato
    nell’attesa del brivido
    di quel bacio
    nel vortice di pensieri
    inquieti
    su labbra di desiderio.
    Ricordi?

  68. Autore: Davide Zizza,
    titolo poesia: Dagherrotipo,
    categoria; sezione A;
    mail: scripturae@katamail.com
    accetto il regolamento del concorso.

    Dagherrotipo

    Lasciare aperta la balconata della cucina,
    e lungo il corridoio fin qui dove lo studio
    ospita la mia solitudine di carta
    sentire echi e provenienze – vocalizzi di uccelli
    (anche e soprattutto loro partecipano
    alla saggezza del canto),
    il gracidare di rane pomeridiane, e un silenzio
    nitido che ricorda le tamerici
    e l’estasi: rende naturale la quiete interna,
    questo movimento dell’attesa.
    L’orizzonte è un leopardo distante
    – ed è bello che rimanga così;
    più lo raggiungi più si allontana.
    La scansione dei giorni è una lentezza
    di atomi, corpuscoli di tempo.

  69. (SEZIONE A; Autore: GABRIELE FABIANI- Titolo: IL CIELO PUGNALA I MIEI SOGNI; accetto il regolamento; Contatto: gabriele_fabiani@libero.it)

    IL CIELO PUGNALA I MIEI SOGNI

    I solchi del cuore
    sembrano appena scavati
    dalle parole distanti.
    Ti sento dormire fra le coperte
    che quiete ti tengono calda.
    Mentre il cielo pugnala i miei sogni,
    e la notte mi sveglia quando mi addormento.
    La poesia è un tormento,
    che mi abbandona nei tuoi sorrisi.
    Il cielo pugnala i miei sogni,
    affinchè la notte mi tenga sveglio,
    fino al sorgere del sole,
    il mio io amaro martellerà,
    per spappolare i miei pensieri,
    per farmi male.
    Perché la poesia nasce dal buio,
    dal dolore,
    dalla pena,
    dall’anima martoriata,
    di un io amaro,
    che pugnala i miei sogni,
    affinché la notte mi tenga sveglio.

  70. Vanessa Solimando
    Sezione A ( poesia inedita)
    Dichiaro di accettare il regolamento del concorso.

    Deportati

    Erano occhi
    che guardavano il mondo,
    spesso stanchi per
    gli stupori negati,
    frammenti di un’esistenza
    colposamente vissuta.

    Ed erano mani che amavano, 
    clandestine in un inverno senza sole.
    lavoravano, giocavano,
    creavano a volte nuovo spazio
    e nuovi tempi da assaggiare.

    Alla fine soltanto numeri in fila
    e un mucchio di cifre in una fossa.

  71. Poesia sezione A .. Accetto il regolamento.in tutte le sue parti…. Giuseppe Nicosia

    “Titolo ” Giostra d’amore”

    “Tremo,
    il mio respiro si perde nell’aria
    al pensiero di non averti..più
    di pensare che tu non pensi più a me..

    Tu che eri lode per me,
    tu una rosa rossa piena d’ardore,
    le nostre parole su fogli bianchi
    erano dolci melodie di immaginazione
    parole d amore di una sconosciuta..

    Angoscia nel svegliarmi,
    sapendo che tu non pensi più a me..
    Non mi dispero, era un gioco..
    leggo le nostre parole scritte insieme
    in lontananza parole, portate dal vento
    che riscaldavano il mio cuore..

    Che mi rimane di te..Parole di fumo..
    Parole sorrisi, in una giostra d’amore..

    Non so se è stato un inganno
    ma scrivere di te..di me.. insieme.
    Parole forti che accendevano il mio sangue.
    Rimane il dubbio dentro di me..
    Quel dubbio del tuo gioco..!

  72. Rosanna Gazzaniga – Sezione A – Accetto il vs. regolamento

    POLVERE SUL CUORE

    Si è depositata lentamente
    come polvere
    quella lieve indifferenza.
    Ha imbiancato cuori e mente:
    paura degli altri.

    Qualcuno cade, qualcuno uccide
    oppure urla;
    ma né grida altissime
    né voci strozzate, scuotono.

    Abituati a scansare contatti
    non guardiamo
    e non commuovono i nuovi lebbrosi.

    Noi, persi tra la bolletta telefonica
    e pianti isterici
    di un grande fratello,
    guardiamo affascinati
    increduli un cane
    che lecca le ferite al suo compagno.

  73. Poesia Sez. A – Titolo: ” Mentre guardo una foto…”. Accetto il regolamento.
    Autrice: ALTANI Maria Angela

    MENTRE GUARDO UNA FOTO…

    Mentre guardo una foto
    la mia anima si svuota
    lasciando posto ai ricordi
    di un cuore ormai stanco.

    Chiudo in un cassetto
    tutti i problemi
    abbandonandomi al piacere
    di un tempo che fu.

    E cerco nel mio cuore
    spiccioli di speranza
    per poter comprare ancora
    qualche grammo di felicità.

    Ma trovo solo schegge
    di un’anima sgretolata
    che con un estremo anelito
    provo invano a ricomporre.

    Mentre guardo una foto
    provo a colmare quel vuoto
    provocato da ricordi sbagliati
    diventati tortura di un cuore ferito.

    In quella foto vedo solo il ritratto
    di un cuore grondante dolore
    che imperterrito continua a battere
    inchiodato alla vita da inutili illusioni…

  74. Sezione B – poesia edita – Opera tratta dal libro “FRAMMENTI DELL’ANIMA” – Altani Maria Angela – anno 2011
    Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento.

    VORREI POTERTI DIRE…
    (dedicato a quelle piccole creature a cui viene violata l’identità – 2011)

    Piccola, indifesa,
    dolcissima creatura
    che subivi in silenzio
    quella cruda tortura.

    In quel tuo cuoricino
    affranta ti chiedevi
    cos’era quel martirio
    Accetto il regolamento
    che tu non conoscevi.

    Quel padre che tu amavi
    che il tuo orgoglio era
    il tuo castello magico
    in un attimo distruggeva.

    Chiudendo quella porta,
    svilendo il tuo futuro
    violò senza rimorso
    quel corpicino puro.

    E tu volevi piangere
    lacrime d’amore
    soffocate con ferocia
    da quell’immane orrore.

    Lui con lo stesso sangue
    che scorre nelle vene
    con che cuor ha potuto
    infligger quelle pene!

    Eri la sua bambina
    tu, splendida creatura
    ora anima persa
    dentro una vita oscura.

    L’anima ti ha strappato
    il cuore tuo ha stravolto
    ignara prigioniera
    di quell’amor contorto.

    Vorrei poterti dire,
    piccolo fiorellino,
    di non pensare più
    che sei senza destino.

    Quelle grandi ferite
    che non puoi cancellare
    qualcuno ti assicuro
    che le saprà curare.

    Ci sarà sempre chi,
    con cuore sano e puro,
    ti guiderà amandoti
    verso il tuo nuovo futuro.

  75. Beh, forse è meglio se aggiungo il titolo…”ovviamente” è QUEL CHE DISTOGLIE
    …buona lettura a tutti!:)

  76. poesia inedita: è timida scossa

    è timida scossa la tua brezza
    mentre un sogno sale
    ai grandi occhi di farfalla,

    al nettare d’onanismo represso
    in litanìa di silenzi
    e labbra ossequiose ai tuoi seni:

    piccole mele erette
    vibranti alle mie corde
    di sguardi distratti..

    attendo ogni tuo inghiottire
    mascherato tra i bocconi,
    insolito percorso
    per baciarti cuore e sesso,
    mentre danzi al ritmo del mio alito
    avvolta alla mia lingua come drappo
    a coprire i tuoi interstizi sbiancati dalla luna.

    Ti stacco dai rami del melograno
    e forse faremo tardi..

  77. POESIA INEDITA DI VAIRO CINZIA (ACCETTO IL REGOLAMENTO)
    ANNA
    LI SENTIVO TINTINNARE
    I SUOI BRACCIALETTI
    QUANDO ANNA ARRIVAVA
    COL PASSO VELOCE
    L’ARIA VIBRAVA

    AD ANNA PIACEVA STARE
    DISTESA
    A RICORDARE IL MARE
    AD ANNA PIACEVA SOGNARE
    UNA VITA DA DANZARE

    AD ANNA PIACEVA CANTARE
    AD ANNA PIACEVA DANZARE
    AD ANNA PIACEVA LA VITA
    SEPPURE
    NON L’AVESSE CAPITA

    STASERA
    MI DISSE FELICE
    HO VISTO UN ANGELO AZZURRO
    GUARDAVO LE SUE DITA TROPPO DURE
    BLOCCATE
    DA NUOVE CURE
    SENTIVO
    IL SUO ODORE DI LUNA
    RIEMPIRE LA STANZA DI VIOLA

    AD ANNA PIACEVA L’AMORE
    IN UNA SOTTANA SBIADITA
    E’ PAZZA!
    DICEVA LA GENTE
    MA LEI
    AMAVA VERAMENTE
    E’ FOLLE!
    LE URLAVA UNA DONNA
    PERCHE’ TROPPO BELLA
    E’ UNA VERGOGNA

    AD ANNA NESSUNO HA SPIEGATO
    CHE E’ LUI QUEL CHE AVEVA SBAGLIATO
    E LEI
    COSI’ PAZZA D’AMORE
    CHE STRANO
    RICONOBBE IL SUO ODORE
    E’ LUI CHE MI HA FATTO DEL MALE!
    E’ LEI
    CHE E’ DA RICOVERARE!

    AD ANNA ERA STATO PROIBITO
    PARLARE DI UN FIGLIO NEGATO
    AD ANNA
    NESSUNO HA SPIEGATO
    CHE E’ LUI
    QUEL CHE AVEVA SBAGLIATO
    AD ANNA PIACEVA LA VITA
    SEPPURE
    NON L’AVESSE CAPITA

  78. Sezione B – poesia edita – Opera tratta dal libro “LA TARA DELL’ATMAN” – di Siddharta-Asia Lomartire – RUPE MUTEVOLE EDIZIONI – anno 2010
    Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento.

    Siddharta-Asia Lomartire: http://siddharta-asialomartire.blogspot.com/

    A LUI, UN UOMO

    Non pronunciavi parole,
    ne sorriso.
    Colpevole io
    di non capire,
    di non capire
    quanto sia felice per te
    la vita in un mattino
    in qui stringevi
    nelle mani terra.
    Colpevole io,
    di non sentire i tuoi gesti,
    sotto forme di amore diverso,
    quando,
    sin da piccola età,
    ero io a scegliere
    e tu a non importi.
    Colpevole io,
    di non accettare
    forme di amore
    cosi fredde,
    solo perchè
    volevo sentirmi uguale.
    Colpevole io
    di non averti ami detto,
    gridato,
    sussurrato
    ti voglio bene,
    per paura di non essere capita
    ne ricambiata.
    Colpevole io oggi,
    di voler rimediare
    in un tempo cosi breve.

    ( a lui, mio padre)

    Siddharta-Asia Lomartire

  79. SEZIONE A – accetto il vostro regolamento
    INDOSSAI L’ABITO DI CINIGLIA E LANA

    Che non avevo pane nei giorni di sole?
    Ora stretta nella morsa di monti e pioggia
    imparo ad eclissare plastici e mondi,
    a tagliare manti con le rette ricurve
    alla pressione insostenibile del vuoto.

    La mia forza non cresce nel labile,
    i cieli di cemento mi fanno arrampicare
    con fare scimmiesco alla ricerca inutile
    di un nonsochè di perso o mai avuto.

    Non scorderò lo sguardo di quell’uomo
    pieno di dignità e d’amore per questa vita,
    i suoi occhi m’insegnavano la passione,
    la fierezza straziante del sognare.

    Poi venne il giorno in cui quello scrigno rosso
    col sangue mi scrisse di essere donna,
    in corsivo aggiunse lettera dopo lettera
    l’ arte dimessa del pazientare.
    Indossai l’abito di ciniglia e lana in silenzioso
    pressante amore per la vita di là da venire.

    E lessi in giro su riviste innovative
    e vecchi libri su scaffali storti
    dal peso della polvere,
    di squarci che non smettevano
    di chiudersi e riapriarsi
    secondo i più intimi desideri.

    Ripresi in segreto il dolore dei miei sogni
    amando in silenzio la tua figura,
    aspettavo di descriverne un volto.
    Ma non volermene, non riesco a smettere
    di disegnarne i dettagli.

  80. Poesia sez. A – titolo: Dove sei? – “accetto il regolamento” – Luca Villani e-mail: play-on@hotmail.it
    http://www.facebook.com/pages/Luca-Villani/112018925474879

    Cerco di riempire un vuoto, penso ad altro
    Libri, film, tutto funge quel che ho a tiro.
    Io mi sento naufragare, non so bene
    che cosa prendere e che cosa lasciare.

    Ogni giorno cerco un senso, scavo dentro,
    ma poi trovo solo grandi grattacapi.
    Rinchiuso in questa gabbia non vedo uscita.
    E intanto scorre il tempo, non torna indietro.

    E nelle stanze la musica rimbomba
    a tempo col battito del mio cuore,
    e soffiando via tutte le paure
    rilascia essenze d’autentica magia.

    Dove sei? Ora sono solo e resto qui,
    aspettando il giorno che mi troverai.
    Camminando cado e mi rendo conto che
    tu eri qui ma non ci sei già più ormai.

    Sogni ed illusioni mi fan compagnia
    Lungo l’oscura selva dei miei pensieri.
    Io sto fuori di testa, tu sei dentro me.
    Vibra natura umana che calore emana.

  81. SEZIONE B- OPERA EDITA TRATTA DALL’ANTOLOGIA “SE SBAGLIO MI CORRIGERETE” TERZA EDIZIONE ” PREMIO VIVARIUM” CATANZARO- URSINI EDITORE 2011- ACCETTO IL REGOLAMENTO- PENNINO GIUSEPPINA – MAIL : RAPERONZOLO86@LIVE.IT

    OTTOBRE AFOSO
    È come scrivere con una matita
    In un cuore dove non esistono gomme
    Niente si estingue
    Niente si cancella
    È un ottobre afoso
    Un salso sudore m’avvince tutta
    O il fuxia accecante di quella polo
    O un sorriso di denti storti che s’incrocia
    Tremando nella notte?
    E fu pioggia improvvisa : ombrello blu
    Che fastidio di tacchi alti
    Nelle buche della città
    O nella pozzanghera dell’anima?
    Amanti, vino rosso,
    stuzzicadenti giocosi infilzati in un braccio…
    e fu sogno
    quell’ottobre afoso
    quell’ottobre bagnato
    quell’ottobre tanto amato
    quell’ottobre soffocato d’amore malato…

  82. di Anna Scarpetta dal libro di Poesie – Le voci della memoria – Editric Ismecalibri Bologna -2011 – partecipo x la poesia edita – (Nevica) –

    Nevica

    Nevica sui fragili ricordi
    di una vita bella, già andata.
    E’ andata via così svelta e snella
    verso un cammino alquanto lontano.

    Nevica su i miei agili sogni,
    ancora forti di luce e di sole.
    Sogni inebriati di stille, a gocce di rugiada,
    talora anche un pò tenebrosi, quanto una foresta.

    Sogni passionali quanto un sole caldo di ferragosto.
    Vivaci con la stessa ansia dell’arsura che non passa,
    così lunga e stanca, finanche stremante,
    fino a notte fonda, dinanzi al chiarore dell’alba.

    Nevica sul volto del tempo,
    sagoma silente di marmo scolpito,
    con gli occhi sciupati dal vento e pioggia.
    Immagine fredda del cosmo, che muove
    ogni cosa con frenetico ritmo, a passo di danza.

    E’ così che si erge fiero e orgoglioso
    e va adagio, coi passi lenti e felpati,
    lungo la linea dei paralleli e meridiani,
    sembra che insegua da sempre la vita dovunque.
    Il tempo instancabile ci tiene in pugno.

    1. Accetto i temini del Vs regolamento e partecipo x la Sezione B – Poesia edita – Nevica
      Editrice IsmecaLibri Bologna – anno 2011 – Le voci della memoria –

      In una giornata di neve, sulla mia città a Novara, attraverso i vetri ho avuto ispirazione x questa bella posia:

      commento: ho visto scendere la neve lentamente sui miei fragili ricordi e li sentivo molto più freddi. Un lungo filo invisibile che attorcigliava tutta la mia vita e la racchiudeva in gomitolo, come x proteggerla, difenderla. Così i sogni in punta di piedi, come angeli nel cielo infinito, tornavano ad aprirsi dinanzi ai mei occhi. Inverosimilmente tornavano più belli, più forti di prima, vivaci come non mai, pieni di forza e di magica energia. Allora mi sono detta, la mia vita non è stata vana ma ha avuto una forte valenza nel cuore del cosmo? Ed ecco che sotto la neve cadente mi è sembtato d’intravedere la sagoma del tempo. Una sagoma di marmo scolpito, con gli occhi sciupati dal vento e pioggia. Una sagoma fiera ed orgogliosa lungo il cammino dei meridiani e paralleli. Un vago cammino lento, a passi felpati, come se stesse inseguendo la vita. Allora ho pensato: questo tempo instancabile ci tiene in pugno?

      Anna Scarpetta

  83. 1) Forse non sanno quelli 
    Che volgono a giro contrario 
    Al mio nella fetta di mondo
    Per me stabilita
    Che l’amarezza ha segnato i miei occhi liquidi 
    Ma non il mio cuore che leone 
    Chiede ogni giorno vita 
     nonostante 
    Orfana  sia rimasta nel pensiero 
    E sola fra cantilene antiche
    E nomade vaghi e fugga
     per i vasti perimetri terrestri 
    E gli oceani traversi
     nocchiera novella
    Approdando su spiagge da gabbiani governate
    E suoli nuovi calpesti 
    E nuovi cieli attraversi 
    Fra nubi goffe su cui immagino
    Persi  tutti quelli che piu’
    Peso non hanno 
    Da cui scorgo rossi tramonti
    Dai riflessi bruni . 
    E scopro, in terre lontane e sconosciute 
    Nuove me attraverso Dio
    Negli altri uomini.
    Sez. A Accetto il vostro regolamento

  84. sezione inedita
    accetto le vostre condizioni di inserimento.

    Donare amore

    Non c’è più bel gesto che donare amore.
    Non c’è ricchezza che possa eguagliare
    il bene che ad un uomo si può fare,
    quando col tuo affetto gli riempi il cuore.

    A volte, sai, basta una carezza,
    o semplicemente fare un bel sorriso
    ad un vecchietto che vuol tenerezza
    per farlo sentire come in Paradiso.

    A chi ti è vicino, oppur lontano,
    basta solo tendere una mano,
    ed aiutarlo se ne avrà bisogno,
    per dargli, almeno, un minimo sostegno.

    Se puoi, dona anche un po’ di pane;
    non essere restio col danaro,
    lascia questo compito all’avaro
    che mai avrà, nel cuor, sembianze umane.

    Fare un bel gesto ti fa sentir speciale,
    col cuore che ti batte forte in petto;
    ti fa sembrare un Principe Reale
    anche se, invece, hai dato solamente affetto.

    Anche tu ne potrai aver bisogno, nei momenti bui,
    un giorno o l’altro, dell’aiuto altrui.
    Fai del bene, perciò, senza timore,
    e dai il massimo quando doni amore.

  85. Certi colori

    C’erano foglie stropicciate a nuvole nel piatto
    l’inesauribile che spinge al mare la sua sete
    e muschio umido
    strappato all’ombra di alberi seduti.

    Così mangiò di ogni colore la voce in eco
    perduta
    e si riempì di tralci nuovi
    del rosso già scordato
    del bianco che si oscura in niente luna
    del blu che ondeggia
    dimentico delle sue stelle.

    Del verde e viola, gemelli nati
    all’imbrunire delle fronde

    del rosa che hanno certi cieli
    quando nessuno è capace di ferirli.

    E poi dormì il suo sonno variopinto
    come un pavone sazio
    che chiude la sua ruota
    e getta ogni colore amato
    nella notte.

    Iole Troccoli 4 novembre 2011

    Sezione A – Poesia Inedita. Accetto il regolamento in ogni sua clausola e condizione.

  86. Poesia Sez. A – Titolo: ” Di Novembre”. Accetto il regolamento.
    Autrice: Elisabetta Maltese

    Di Novembre

    Non cerco parole per raccontarti
    perché sia nostro il tuo segreto.

    Hai voluto fosse inizio
    anni insieme a cercar formiche
    e fine
    certa che mai avrei tradito
    il tuo ultimo respiro.
    Ne ho conservato la fierezza
    e a nulla, nulla serve
    dirmi che la scelta è stata giusta.
    È immagine che torna
    mano a mano
    che la data s’avvicina
    e l’ora, che non necessita
    orologio.
    E non ho parole per raccontarti
    perché scegliesti solo me
    a saperti. Custodisco il tuo segreto
    e l’ultima carezza.

    Canto di un sabato
    della sua pioggia leggera
    delle mie labbra asciutte.

  87. “l’alba sopra il mare”

    Si svela la notte,

    Aldebaran dissolve le sue tenebre.

    Il fiato degl’inferi si placa sul cuore di cristallo

    al limite del sonno eterno.

    Zefiro le slega le ali,

    la custodisce in conchiglia, l’affida alle onde

    e in un soffio l’accompagna sulle rive di Eliso.

    Dormiva da sempre nel tuo futuro.

    Il Dio dei fulmini l’ha destata,

    è vestita di luce boreale,

    un diadema di lucciole a incoronarle il sorriso.

    Lo spazio tra cielo e acqua sanguina e cola sull’oceano.

    È tornata ed è tempesta.

    Principessa venuta dal mare,

    si nasconde dentro te anche se la ignori,

    ora urla e batte forte sulle tue finestre.

    T’aspetta sulla soglia col respiro fermo,

    nelle braccia aperte in attesa

    petali di cuore a ornare il suo ritorno,

    piume nere e rose bianche a segnarne il passo.

    È tornata.

    Col fare suo innocente incarta nell’arcobaleno

    il promesso dono:

    una stella vera che nasconde tra le ali.

    Apri quell’ uscio,

    prendila,

    prima che il sogno muoia

    e fanne luce per ogni buio che vivrai.

    Afferrala, sarà il primo dono.

    Il tempo s’arresta,

    l’aria si fa rara,

    il nuovo raggio indugia nei fondali,

    la luna è in bilico sull’aurora

    il silenzio racchiude la chimera

    e tu… la mano tesa…

    Ed è l’alba sopra il mare.

    Anna Mazzoccante
    Sezione A opera inedita – Poesia “L’alba sopra il mare” di Anna Mazzoccante
    annakissme@libero.it
    Con il presente accetto le condizioni e clausole del regolamento

  88. Daniela Giorgini – poesia inedita sezione A – accetto il regolamento

    “L’AMORE ALTROVE”

    Amami
    mentre scivola la sabbia
    nella clessidra del mio tempo.
    È poesia il profumo
    di due corpi abbracciati
    sul letto della passione.
    Amami
    nei minuti nascosti dei giorni,
    quando cammini appeso al cielo.
    È follia l’avido sguardo
    che si aggrappa alle mie forme,
    tasselli di un puzzle
    che si completa in te.
    Amami
    di quell’amore che non ha tempo né forma,
    che è inganno e magia,
    che vive di me e di te,
    che ha un posto prezioso nel cuore,
    ma è sempre altrove.

  89. IL FUOCO

    Tra dolorosi strappi
    s’avanza l’autentico io.
    E’ fatica
    tra celati compromessi
    da timor d’abbandono iniziati.
    D’allora
    frenetica ricerca
    per non deludere
    la ricevuta immagine
    e i ruoli e lo status
    di volta in volta raggiunti.
    Ma nel fondo
    il fuoco.
    E incessante scocca
    il big bang della rinascita.
    Fino al libero volo di farfalla.

    Nunzio Marotti
    Sezione A
    Accetto il regolamento

  90. Poesia sez. A – titolo:Radioattiva “Accetto il vostro regolamento” – Valeria Lacarra (Bari) – email : irisdools@alice.it

    Radioattiva

    Sono come una canzone triste,
    sono ipnotizzata,prova a toccarmi.
    Lasciami respirare perché ieri sono morta ma solo oggi sanguino.
    Nei tuoi occhi splende l’illusione di oggi ,nei miei muore la speranza di domani.
    A volte resisto e aspetto …
    Vulnerabile, appesa a un filo di fragili e solitari urli.
    Una lacrima mi ricorda cosa ho perso urlando.
    Ho conquistato dei frantumi ma non sono ancora intera,
    sono la parte più piccola di una goccia di pioggia,
    sono il culmine di un ritornello e
    l’ultimo battito prima di scivolare via.
    A volte resisto e aspetto …
    L’ultimo ballo nella mia testa,
    l’ultima nota lenta, sussurrata,
    l’ultima scena sfocata.
    A volte resisto e aspetto …
    Rifletto la luce in un bicchiere,
    l’impronta sul vetro,
    l’inatteso di un ombra.
    Io non sono così forte.
    Le ossa sono fragili,tremo come la fiamma in una chiesa.
    Io non sono così forte.
    Puoi guardarmi sanguinare,io non sono così forte.
    Nel mio lamento c’è un po’ di te,nel mio soffrire bruci anche tu.
    Sono ubriaca di tristezza,vuoi bere anche tu?
    Io non sono così forte.
    Sono una stella impaurita al crepuscolo,
    che brucia all’alba e si spegne al tramonto.
    Radioattiva.

  91. Grazia Bruschi Sezione A – Accetto il vostro regolamento.

    Sospesa

    Ho radici nel cielo
    E mai trovo terra
    Per dare vita ai frutti.
    Capovolta da sempre
    Il sangue alla testa
    Intreccio sogni a follia.
    Vivo sospesa.
    Vieni, vento del sud
    Portami al mare,
    Fammi fare capriole di nubi
    E porta tra le mie chiome
    stelle marine e grida di gabbiani.

  92. Lomanno Vincenzo
    titolo poesia : Lontani occhi Vicinissimi
    sezione a
    accetto il regolamento
    *
    ho visto occhi
    occhi che hanno tramontato smeraldi
    che innocenti hanno palpato sentenze
    e nella verde meraviglia si son sciolti in lacrime

    ho visto occhi
    occhi che hanno tracciato ellissi di dolore
    nel turbamento feroce dell’incredulità
    e che dell’abbandono fanno sola certezza solitaria

    ho visto occhi
    occhi accarezzare angeli che riposavano nei grembi
    mani tremanti che s’affidavano fiduciose in oceani materni
    piccole luci leggere e cosi delicate, da proteggere

    ho visto occhi
    occhi trapassare spazio
    ed incoscienti della loro forza
    rifulgere luce in cuori lontani

    ho visto occhi
    occhi che hanno cercato al buio
    la propria grandezza riflessa nei miei
    brancolando vie d’uscita
    forse
    un solo abbraccio…

  93. LUIGI MENNELLA – TRA LE NUVOLE – Sezione A

    Sarò vento,
    che senza mani modella
    forme e fantasie.
    Danzerò in quel manto
    cullando un sogno
    di chi sta accanto,
    giorno dopo giorno,
    e dona pensieri sinceri
    senza badare ad oggi
    senza tornare a ieri.

  94. Luisa Bolleri – Sezione A – accetto il vs.regolamento – (luisabolleri@pennadautore.it)
    LA VECCHIA SOLA

    La vecchia sola
    indietro si voltò.
    Infreddolita e stanca
    guardò ciò che non era
    e non sarebbe stata.
    Una vita già usata
    la mia,
    pensò sedendo alla finestra.

    Giorni uguali
    monotoni
    in attesa di un frullo
    una carezza.
    Vedo passar le nuvole
    e gli anni
    col cuore in tumulto
    ma le speranze ormai
    son volate via,
    oltre l’orizzonte.

    Si rannicchiò
    dentro lo scialle di ricordi
    e per un’ora soltanto
    s’abbandonò.
    S’ammorbidì l’angoscia
    e quell’attesa della fine
    si calmò.
    Il sonno carezzò la testa bianca
    placò le ciglia inquiete.

    Tra echi perduti
    lunghe notti d’amore
    sussurri e spiragli del passato
    si consumò la luce del giorno.
    Lei si era fermata ed era là
    disabitata e muta.
    La vita era fuggita
    in cerca di illusioni.

    L’alba al mattino inondò la stanza
    e scoprì col suo manto di luce
    il capo reclinato.
    Allora un canto lieve
    smosse le fronde degli alberi
    e accompagnò la melodia del vento.

      1. Rocco, la tua proposta è nobile ma un concorso è un concorso. Il bando è chiaro e la giuria deve valutare e scegliere le poesie vincitrici tra le partecipanti. Erica ha già i suoi meriti e sono in espansione ed il tutto sarà portato dall’etica e dalla capacità di osservazione dei lettori.

  95. POESIA sezione A di Roberta Bertin

    Avere il coraggio di essere felice

    Vivere con l’apatia,
    con niente succeda mai,
    andare incontro a quel viale che
    mille volte hai hai visto e che
    nulla ti dice,
    correre all’impazzata cercando il tuo io.
    Anima in pena che nulla ha avuto,
    campi di grano e girasoli che
    prendono il tuo essere,
    che arrivano al tuo cuore
    ancora tanto gentile e generoso.
    Non te la prendere con il mondo,
    è il mondo che se la prende con te
    e ti urla che bisogna
    ” avere il coraggio di essere felice ”
    Non ti crucciare, ridi a squarciagola
    come sai fare tu, anima in pena
    trova la fine di quel viale e torna indietro.
    Cancella le falsità che ti circondano,
    scrollati dalle spalle tutta la rabbia
    che ti pervade e dà lo spazio,
    ” all’avere il coraggio di essere felice “.

  96. GENTIANA MARIKA-SEZIONE A-ACCETTO IL REGOLAMENTO
    TITOLO POESIA :
    NOTTE SCURA

    Quando la sera cala il suo pesante sipario
    Quando la luna comincia a vivere distratta
    Sospesa tra cielo buio e stelle offuscate
    Quando le nubi grigie passano come fotogrammi
    di una pellicola già consumata e vecchia ormai
    Così,in quell’attimo del ciclo illusorio
    Scende distratta una goccia rossa di rugiada
    sull’anima incatenata tra rose nere
    lasciando la sua dolorosa scia
    e c’è profumo di stupenda malinconia.
    In quell’angolo fugace,tra spirali e grotte buie
    una fievole luce tremante si intravede
    Una delle rose al vento il colore tramuta
    La visione richiama il sogno fatato
    La luna osserva sospesa nel vuoto …

  97. Lorenzo Traggiai – sezione A – dichiaro di aver letto e di accettare il regolamento del presente concorso

    VINO

    pochi bicchieri
    e parli di giramenti di testa
    ma continui
    mi vuoi fare compagnia
    passi alle cose sdoppiate
    a sghignazzare di niente
    mi finisci poseeduta tra le braccia
    e insieme sul letto

    sono io il tuo vino
    di cui ti piace riempirti la bocca
    facendo finta di resistermi
    mi devi sentire
    mi devi gustare
    aprimi i sensi
    come a un bicchiere
    di rosso scintillante

    lasciati ubriacare e non te ne pentirai
    lascia il controllo per qualche momento
    sarai più che in botta
    immergiti
    fatti invadere da ogni parte
    finché il piacere violento
    non tocca la sublimazione

  98. Sono Roberta Bertin non ho scritto che accetto il regolamento! se devo riscrivere la poesia se qualcuno mi può saper dire qualcosa…

  99. Ricciardo Ferrari. Sezione A poesia inedita. Titolo: preghiera per l’Italia. Accetto le condizioni del regolamento

    PREGHIERA PER L’ITALIA

    Sono io il grande porco
    quello che vuole scopare le ragazzine
    non pagare le tasse

    Sono io che sentenzio chi è chiavabile e chi no
    che faccio battute sui finocchi e sugli ebrei
    che disprezza questo paese di merda

    Sono io che me ne sbatto delle solite guerre
    di quelli che crepano erranti nei deserti e
    nel mare in cui d’estate amo nuotare

    Sono io che ho sperperato l’amore e il coraggio
    che mi sono succhiato via la vita davanti alla tv
    che ha creato questo disavanzo cosmico abnorme

    Sono io il responsabile di tutto
    che muore di paura al pensiero di morire

    Mi dispiace e mi costituisco al mio destino
    accetto il mio presente, sorrido al mio futuro
    lo faccio con fiducia, perché in me
    riconosco per sempre la forza del perdono

  100. * Anime smerigliate *

    La luce quieta
    confonde circoncisi
    specchi dei sogni

    in un attimo
    cadono mille foglie
    nella ruggine
    priva di linfa
    scompare nella nebbia
    ogni parola

    all’orizzonte
    frammenti d’alabastro
    tra le nuvole
    raggi riflessi
    stagliati negli occhi
    croci di sole

    come farfalla
    catturo il tramonto
    terso d’indaco
    vedo volare
    un’anima che canta
    l’alba che verrà

    —————————
    SEZIONE A (POESIA INEDITA)
    Giuseppe Guidolin – Vicenza
    paloliz@tin.it
    dichiaro di accettare tutte le condizioni e clausole del regolamento

  101. AMORI E DISAMORI n°1

    Geografia lunare dopo mezzanotte ai vetri
    con un silenzio centrifugo che s’allarga
    tra assenze e giustificazioni di rimando
    non chiarirà se non questo procedere
    metro su metro e nessun dio
    nel raggio di molti e molti chilometri

    Andare tornare definire
    azioni pause d’azioni riprese
    con la carne che suda
    non fermarti

    Poi

    Chiamo
    respiri appena
    sotto le coperte sei forma
    ipotesi incerta
    se mi avvicino ti sento
    spezzarmi il silenzio
    darmi un’identità

    Accetto i temini del Vs regolamento – Sezione B – Poesia edita –
    da “SCRITTURA AMOROSA” Fara ed. 2008

  102. ANDREA RUSSO – SEZIONE A (POESIA INEDITA) ACCETTO IL REGOLAMENTO
    TITOLO: I RICORDI RIPETONO IL MARE

    I ricordi ripetono il mare,
    corrono tra il vento come un’aquilone
    fuggito dalle mani di un bambino
    nelle nuvole che non smettono di meditare
    a quanto è dolce l’amore vero,
    è anima, è arcobaleno in questo litorale nero,
    che si è fermato nel silenzio
    affinché sia soffio tra il vento
    e accarezzi labbra limpide
    come l’acqua che mi nutre
    in un’anima che soffre,
    il resto, ahimè,
    non è potabile e non bagna mai le rose,
    nate negli abissi con le sirene
    che cantano di petali soffici e stelle marine
    per celare gli angeli tra le spine.
    Ma ogni tanto, inaspettatamente,
    ve n’è uno più ardito nel lacerato vestito
    bianco come il sale,
    cavalca il tramonto per rubarti la mano
    che accarezzi il suo viso
    tra le maree e il corallo spezzato
    e ti rendi conto,
    sconfitto,
    che è giunta di nuovo
    l’ora d’ amare,
    mentre vorresti solo essere
    una goccia del mare
    da non ricordare.

  103. Roberta D’Aquino – sezione A – dichiaro di aver letto e di accettare il regolamento del presente concorso

    LA COMPOSTEZZA DEL BIANCO

    cerco la nitidezza dell’immagine
    la purezza del suono, il bruciore
    che comporta farsi scavare dal sale
    ma i grumi si sciolgono, prima o poi si assottigliano
    come l’ombra nel mezzogiorno

    ed io verrò un giorno tra i corridoi bianchi
    con una rosa bianca a sorriderti
    non la potrò posare. te la porterò a vedere
    leggendoti ancora una lettera consumata
    nelle mani, coi residui epiteliali da studiare
    di me, di noi, di quel che resta
    sentendoti acceso, paramento di luce
    tramontina

  104. Accetto i temini del Vs regolamento e partecipo per la Sezione B – Poesia edita –titolo della poesia ” O mia mostruosa società ” , tratta dal libro Brevi Lunghi Tratti Poesie 2011 GIUSEPPE SCORDO – ISBN 978 88 96559 44 4 libritalia
    mail : brevi_lunghi_tratti@yahoo.it

    O mia mostruosa società

    Gaia … la surrealtà,
    dipinta sul pianeta chiamato Terra.
    La letteratura, ma non tutta!
    Ospite … ostaggio …
    E’ vera verità!
    La voce,
    il suono…
    E’ diverso al di fuori,
    il concetto è lo stesso!
    Riflettendo lo specchio
    con il suo beffardo, speculare ghigno
    ti manda profani, lapidari stornelli …

    Nessuna derivazione … moda, influenza …
    Può fermare il vento … La rivoluzione!
    L’amarognola ascesa che sale,
    dove prima a volte scendeva,
    si rende sempre più conto
    dell’ideale, del potenziale da sprigionare,
    senza mai trascurare e detestare
    i maiali, paperoni, vili leprottini,
    di una ormai globale società,
    figlia di lecchini.
    Difesa da una finta, piena, libertà democratica,
    illusoria dell’intera umanità!
    Io in questa confusione di gran vergogna,
    infilo il vecchio felpone,

    in cuore appeso in alto lo striscione.
    Mani tese, volte alla ribellione
    anche senza giusta discussione!
    Vago, osservando qua e la …
    Tramutando i miei desideri in reali realtà!
    Comunque vada …
    Essere libero di essere libero,
    viaggiare per scrivere
    e scrivendo viaggiando.

  105. Romeo Raja. sezione A. Accetto il regolamento.

    Parallelogramo.

    il cielo ora è sereno ma non sono il cielo
    o forse non questo.
    Quello nuvoloso e incerto d’acqua e colore
    a cui devi uno sguardo più severo
    -Guarda di là è tutto nero
    ma forse arriverà un soffio di vento.
    Capovolgilo un giorno che c’è nebbia
    prova a camminarci dentro
    dove non vedi
    prova a rimanere in piedi.
    – Guarda, non si vede niente.
    Guarda
    non si vede niente.

  106. Sez.A. Poesia Inedita
    Accetto il regolamento del Concorso.
    Elena Condemi. Mail: elena.condemi@libero.it

    “Appena ieri”

    Bacche sulle colline
    le visioni delle mie notti
    flauto del disinganno
    di colei che cede alla luna

    Attraverso le messi
    guardo il mare
    una volta fui corallo

    È appena ieri
    che ci incontrammo…

    Per non urtare il soffitto
    rincaso al crepuscolo
    e la porta diviene
    la nebbia mattutina.

    Elena Condemi

  107. Elena Sideri – Sezione B
    Titolo: “Fino in fondo”
    dal libro “La luce accesa” – 2010
    Accetto i termini del regolamento

    Tu forse non lo sai ma,
    io,
    ti ho amato davvero.

    Non te ne sei mai accorto ma,
    io,
    ho sparso luce nella tua vita.

    Forse
    non lo saprai mai ma,
    prima di andar via,
    ho pensato a te
    ancora una volta.

  108. Sez. B Poesia edita
    Si accetta il regolamento ed il trattamento dei dati personali.
    Elena Condemi
    mail: elena.condemi@libero.it

    “Anima”

    .

    Ti ho sentito

    accenderti svelto

    e poi

    bruciare piano.

    Profumavi di terra

    calda

    e mare generoso,

    di speziato mio

    giaciglio.

    Ti sei arrampicato

    sui miei rami verdi

    tenendomi

    allacciata a te

    tutta la notte.

    Hai bevuto

    il succo

    dei miei fiori

    vivi.

    Ti ho visto

    accenderti…

    ed accenderti

    ancora…

    Non ti sei accorto

    che era l’anima

    quella che ci

    consumava.

    Elena Condemi

    Pubblicata nell’antologia ErotikoAmore, a cura di Giuseppe Bianco, Collana “Le parole per te”, Albus Edizioni. Recensita dalla giornalista e consulente Rai Cinzia Baldazzi.

  109. UNA SERA IN NOVEMBRE

    Una sera in Novembre m’apprestai
    come un vagabondo, a seguitare
    un cammino scostante, deciso
    al calar dei miei passi imprecisi.

    Ho seguito dei viali inondati
    da quei secchi capelli dei faggi
    laceri, spogli, sparpagliatissimi.

    Vago e mi sento preda
    del vacuo dondolìo di fogliame
    che la brezza, in un gioco sottile,
    manda e rimanda al nero terreno.

    Le mani nelle tasche accaldate
    riposano, e le braccia addolcite
    dal bacio della sera, sopiscono
    mansuete, come fiumi nebbiosi;

    Non un grido respira nel folto
    di nebbia che sporge dalle strade;
    non un’eco, od un acre bisbiglio,
    non un fischio che mite componga
    l’assenza di candor della notte.

    Mi percuotono l’ore distanti
    del mattino timido, e dell’orrido
    pomeriggio profeta di pioggia.

    E qui, febbricitante di noia,
    trafitto e più frustrato, il cipiglio
    lo tengo contratto e spalancato,

    per mandare al cartaceo respiro
    slegati sospiri di ventura.

    Stefano Budicin, sezione A,
    accetto il regolamento.

  110. IN VIAGGIO

    Abbiamo sbagliato
    strada
    noi,
    Ulisse senza occhi,
    ritardando
    di millenni.
    Forse Itaca
    ancora c’aspetta.
    Mentre qui
    vomitiamo
    tutto l’Universo
    – creazione all’inverso –
    nel fondo bianco
    di un triste cesso.

    —-
    Sez. A
    Maura Riva
    Accetto il regolamento

  111. (Sez. A – Poesia inedita – Poesia di Rocco Fodale – rocco.fodale@hotmail.it )

    SOTTO LE STELLE

    …e l’onda abbracciava travolgente
    il suo scoglio
    quasi amore,
    si perpetrava

    …e noi seduti sulla battigia
    avvolti i nudi piedi
    nel mareo vincolo
    quasi radicati

    Noi, radici di ciliegio
    in attesa di impetuoso frangersi d’onde
    prorompente schiuma e sale
    sui volti nostri d’amore

    la mente vaga
    di profondo oblio
    mentre come delfini
    mani intrecciate carezzano
    il nostro orizzonte…

    …e tremula la luna al ricordo
    di interminabili guizzi

    Sospira, sussurra, a volte tace
    il vento
    compagno e amico
    di eterno mare
    di eterno amore
    fino al chiareggiar del mattino

    Accetto il regolamento.
    Rocco Fodale

  112. sezione B – poesia edita
    da “Rocco Fodale – Stringiamoci a coorte – Armando Siciliano Editore”
    messina – 2011

    INNO

    Già da Dante e Petrarca descritte
    le bellezze di un’unica Italia
    La penisola e un popolo solo
    Machiavelli col cuor celebrò

    L’Ottocento saluta Mazzini
    diplomatico il Conte Cavour
    si compivan del Risorgimento
    quell’idea che all’Unione portò

    Nord e Sud riuniti dai Mille
    Porta pia ha nel cuore una breccia
    ma un drappello di rossi soldati
    chiamo Italia le tante regioni

    Garibaldi avanzava ed alfine
    nell’incontro a Teano le terre
    consegnate a Vittorio Emanuele
    Si riunirono al Pontificio.

    Cinque maggio ottocentosessanta
    Obbedisco! E l’eroe dei due mondi
    or sanciva il patto fedele
    e l’Italia creata lì fu…

    ————————————-
    rocco.fodale@hotmail.it

    dichiaro di accettare il regolamento

  113. MARIA PASTORELLI-SEZIONE A-DICHIARO DI AVER LETTO ED ACCETTATO IL REGOLAMENTO DEL CONCORSO

    CERCANDOTI NELLA NOTTE E NEL SILENZIO

    Cercandoti nella notte e nel silenzio
    giocando a chiuder gli occhi
    e
    a reiventar pezzi della labbra tue.
    Divertendomi a disegnare piccoli anelli concentrici
    a ricalco su orbite succulente e sensuali.
    Socchiudendole dolcemente da te,
    rivededendo spazi tuoi tra denti miei.
    Pensandoti.
    Inebriandoti.
    Cercandoti nella notte e nel silenzio.

  114. Maria Palumbo – Sezione A
    Titolo: “Non date solo pane ”
    Accetto i termini del regolamento

    “Non date solo pane”

    Non date solo pane
    ai popoli affamati,
    ma indicate loro
    come si coltiva il grano.

    L’aiuto non è elemosina,
    nel lanciare ed andare,
    ma nel soddisfare un bisogno
    e nel prospettare un domani.

    In un pugno date un pane,
    nell’altro poggiate dei semi:
    da una parte offrite l’amore
    e dall’altra rendete il rispetto.

    E, se il terreno fosse
    troppo duro da disossare,
    sbracciatevi, con una vanga
    o un aratro a dare una mano.

    Aiutate a scavare,
    dal profondo del deserto
    verrà fuori un pozzo,
    un’oasi, una sorgente.

    Il pane non è solo farina
    ma mille ingredienti miscelati:
    amore, volontà, esperienza
    per salvare l’esistenza.

    I popoli vi saranno grati,
    vi guarderanno come fratelli,
    senza inchino, senza deferenza
    ma con la mano stretta nella mano.

    Solo non inviate i vostri fuochi fatali,
    le vostre macchine infernali,
    che non danno vita
    ma tolgono il respiro!

    Ognuno faccia quello che può,
    ciascuno quello che sa fare;
    tutti possono dare,
    qualcuno anche solo… parlare.

    Perchè la vita insegna
    che le parole ben mirate
    s’infiggono nelle coscienze, e…
    a volte son macigni, a volte sono travi!

    di Maria Palumbo

  115. Claudia Ambrosini – A – poesia inedita – accetto il regolamento

    CASA NATALE

    Non c’è traccia di maschio
    nella tana a cui ritorno – dopo la strage-
    se non per qualche indumento
    sudato da tennis

    Annuso l’aria da cane
    fiuto un buon odore di madri
    la mia sorgente
    nella donna sconfitta in acqua
    appesa alla parete
    le rose gialle d’olio
    a dry brush il muso del cane
    e vedo la tua fonte
    nel corredo giallo ai bordi -21 lenzuola ti ho dato!-
    da tenere in carta velina
    nei punti esclamativi quando dici “Faccio io”
    il puntiglio di far mancare la polvere dagli angoli

    Margherita nome di fiore triste vita
    nella tazza da the bordeaux di Murano
    sulla finta libreria gli occhi azzurro
    ghiaccio di mio padre
    il fuxia e le righe sfida persa ai 62 anni
    non c’è odore di maschio qui
    se non per qualche indumento

    E chiedo scusa al tuo seno
    se insisto nel chiederti
    prendi il filo da capo
    delle madri e avvolgiti come mummia rimani
    baco egoista
    ozioso arrivato al bozzolo
    mangiando e sputando seta
    nel caldo buio serico pensa
    la sua rinascita a farfalla
    pensa la tua rinascita a farfalla.

  116. Claudia Ambrosini – sez. B – poesia edita in “Retrobottega” , 2011, ed. CFR

    Angoscia

    Pancia molle
    un peso d’acciaio
    spinge ai piedi

    invisibili a un tratto
    non reggono più
    la persona
    – tra caviglia e terra
    spazio vuoto –

    spira un soffio
    amaro e fetente
    a piacimento esce
    dalle fontanelle

    appesi ad un uncino
    carne da macello
    agonizzanti,
    paralizzati.

  117. Sez. A, Martina Marongiu, Dichiaro di accettare il regolamento.

    La maschera

    Di cera o di cartone
    Di legno o di sapone
    Dipingo il mio volto come posso
    Senza rimorso d’esser nuda
    Guardatemi adesso
    Ora che potete
    Prima che io
    Mi spogli
    E mi renda cieca a voi
    Maschera rubata
    Ad uno scherzo
    Di qualche festa
    Malandata
    Che nessuno ricorderà
    Questa maschera
    Che vi illude tutti di
    Possedere l’immagine di me
    Che in realtà è solo acqua
    E come acqua
    Esiste per dissetare
    E niente più.
    La maschera che vi offro
    Mi è costata cara
    Me la sono inventata
    Cucendoci sopra le mie parole
    Cercando di amarmi
    Ho fatto un pasticcio
    Sembro un pagliaccio
    Di stracci silenziosi
    Impolverati di sogni
    Infranti dall’esito
    Del mio abito di fortuna

    Questa maschera
    Che a me toglie il fiato
    E a voi rende la vista più sicura.

  118. Elisabetta Bagli (poesia edita sezione B, tratta dal libro “Voce” su http://www.ilmiolibro.it) accetto il regolamento

    “Bulimia”

    Uno dopo l’altro
    bocconi amari entrano nella mia bocca,
    come nodi lentamente si sciolgono,
    con difficoltà scendono giù.
    Disperazione ed odio verso chi?
    Il mondo.
    Me.

    Uno dopo l’altro
    si mescolano dentro di me
    si trasformano nell‟energia vitale
    che mi fa muovere,
    parlare, riflettere,
    che mi fa amare,
    ma chi?
    Il mondo.
    Te.

    Una dopo l’altra
    aumentano le mie paure.
    Mi osservo allo specchio,
    mi vedo gonfia, brutta,
    sento l’inutilità della mia esistenza.
    Vuota, non conosco vita,
    non conosco amore,
    non conosco te.

    Una dopo l’altra,
    due dita penetrano nella mia gola
    si muovono, insistono sulla lingua,
    scendono ancora più giù.
    Finalmente tutto esce,
    come cascata esce.
    Mi libero soddisfatta.
    Con me non c’è nessuno,
    come sempre nessuno.

    Nessuno mi fermerà.
    Ma un giorno morirò.
    Quel giorno morirò magra.
    Allora tutti sapranno,
    quando mi perderanno
    sapranno
    che volevo essere magra,
    che volevo essere amata.

  119. The warrior is dead, ( Il guerriero è morto)
    si Paolo Franzini, partecipo alla SEZIONE A
    ACCETTANDO IL VOSTRO REGOLAMENTO.

    The warrior is dead,
    Assente, ritto e immobile.
    Sfiorami con le tue labbra,
    te ne prego cara.

    Il tempo crea degli eroi,
    ma essi sono dispersi
    nella nebbia e nel fango.
    Sono dunque stato ucciso
    dalla solitudine?

  120. Poesia di Alessandro De Iaco in concorso nella Sezione A
    Con la presente dichiaro di aver letto ed accettato il regolamento.

    ROBOANTE PRESENZA
    di Alessandro De Iaco

    T’ amo non per la tua
    concupiscente cute suadente
    non per la tua radiosa passione
    nume fulgente poetica
    purpurea ispirazione..

    t’ amo per la ruggente
    caparbia convinzione
    d’ esser sempre luminosa
    fonte d’ invincibile movente
    guerriera implacabile ad infilzar
    crudele l’ ultima traboccante parola..

    T’ amo non certo per lo sguardo avviluppante
    tuo sublime bramante che vorace m’ imprigiona
    mi soffonde d’ abbacinante ardore
    tra le fronde tue vogliose
    rosse floride olezzanti
    rose labbra tue carnose
    magnificamente redolenti
    di commiste impronte
    di nettare e rugiada
    incandescente profusione

    T’ amo perche’ sei tu il mio vitale afflato
    il sapore che centellino rapito
    in un sorso di pregiato vino
    t’ amo..sei la mia essenza la sostanza
    del mio sorriso pur se a volte
    mi fai adombrare il viso

    t’ amo quando non vuoi maliziosa proferir verbo
    quando supino attendo disperato
    le tue tintinnanti sillabe innamorate
    t’ amo e soffro e t’ odio
    mi struggo accapigliato tra le pieghe taglienti
    della memoria ed annuso straziato
    le tue tracce profumate
    e inebriato t’ immagino ti dipingo
    con lascive pennellate di rime desuete
    dive abbandonate per ricrear insieme a loro
    quei momenti incantati mai dimenticati..

    Ti amo..semplicemente nudo indifeso
    ti amo con invitta radiosa dedizione
    con vorace maschia virile irruenza..

    t’ amo vita mia
    nel mio scarlatto muscolo innamorato
    sei tu mio Drago unica sovrana
    roboante presenza

    ©

    ROBOANTE PRESENZA

    di Alessandro De Iaco

  121. PIOGGIA A MONTMARTRE

    Dal cielo plumbeo scrosciava
    tambureggiando la pioggia
    tra alberi discinti allineati
    nelle larghe piazze
    tra panchine vuote.

    Pochi passi per viali,
    nei pub tra luci sommesse
    traboccanti boccali,
    a dar vita all’asfalto
    fari abbaglianti.

    Era triste Montmartre…
    grugni mesti di pittori
    miraggio di volto ritratto
    colori trasudati da mani stanche
    di avventore attesa incessante
    …sul bohémien pioveva speranza.

    Quella sera a Montmartre…

    accostata al gruppo
    si agitavano i miei sensi
    lo sguardo si posava
    sui dipinti per terra sparsi,
    un bohémien asserì al passante
    …eh, hai fatto soldi tu…

    Montmartre…
    Domani pioverà sole sui colori,
    tempo nuovo, tanti avventori.

    SEZIONE B
    Pioggia a Montmartre – febbraio 2011 edita su libro “Cristalli di Parole” Carta e Penna edit. – Grazia Finocchiaro – Dichiaro di accettare il regolamento.

  122. GRAZIA FINOCCHIARO – SEZIONE A – Poesia “PIEDI DA CALZARE”- Accetto regolamento

    PIEDI DA CALZARE

    Tra vespro e primo albore
    dispersa in giorni
    che non scorgono ormeggio
    piedi nudi
    patiscono ai sassi aguzzi.

    Le nuvole si schiudono
    in scrosci d’inezia
    che lungo pendii scivolano
    non trovano parole da ancorare
    finché avrò piedi da calzare…

    Stella errante inseguirò pianeta
    che indicherà libero cammino,
    vorrò aprire vele al vento
    all’esultanza smarrita,
    cogliere scarpa da calzare…

    Sono attimi imperfetti
    alla riva infrangono vorticosi flutti
    all’alba berrò sorsi di coraggio
    per sbrogliare giorni complicati.

  123. Ignazio Rasi – sezione A – accetto il regolamento

    Ti ho preso l’anima

    La notte sgorgò placida e indifesa
    al termine del viaggio
    e nel buio di mille baci
    scesi in fondo al mare del mio amore

    Ora, non stupirti e non chiedermi,
    ma accadde
    che la mia anima si spogliò
    di ogni senso
    e rimase nuda e inquieta
    a singhiozzare un piacere sconosciuto
    che riempì il vuoto nel mio cuore.

    La mia carne divenne così inutile
    così tristemente vana
    che avrei voluto che il mio amore ne facesse scempio,
    che la staccasse a brandelli con morsi feroci,
    che masticasse nervi e fibre come una fiera affamata

    All’alba,
    dissi al mio amore
    “questa notte sono morto d’amore per te”
    Ma lei sorrise e mi rivelò:
    “ti ho preso solo l’anima”
    e con un bacio me la rese.

  124. Giulio Maffii sez.A accetto il regolamento

    CONFESSIONE

    A filo a raso si scompigliano
    le andature il flusso delle cinque
    Una stagione di transito
    e pesi e misure nuove
    L`amore è un istante di universo
    che trafigge i nostri corpi nudi
    trasuda nei muri delle stanze
    si disgrega e poi si ricompone
    nel lato lucente del respiro
    In questo nulla in cui troppo accade
    questo ho detto
    questo avevo da dire
    altri macigni adesso non ho

  125. Giulio Maffii Sez.B da Equinozio di girasoli (ed.Il Foglio 2009) accetto il regolamento

    DOMIZIA

    Vorrei essere per te
    un’anima presente
    una gioia un sorriso
    carezza e forza
    rifugio e montagna
    tempesta e sole
    enciclopedia e libro da buttare
    Vorrei poterti scrivere
    descrivere trascrivere
    sei tutte le parole del mondo
    quelle che non conosco
    quelle dimenticate
    quelle da comprendere
    Vorrei essere per te
    Mi accontento di respirarti
    saturo del fatto
    che hai cambiato
    un’esistenza che mi stava stretta
    amore figlia mia
    sostanza mia perfetta

  126. Sez. A Poesia inedita Antonio Pelliccia ( Casalnuovo di Napoli) antpelliccia@tiscali.it
    Con la presente dichiaro di aver letto e accettato il regolamento

    Il temporale

    Forse tu non lo sai
    ma questo cielo
    così oscuro di nuvole
    e di pioggia
    che scoppietta sui tetti
    delle case
    ancora assopite
    nelle ultime
    ombre dell’alba
    e la trepida attesa
    nell’aria
    del fragore dei tuoni
    mi fanno pensare
    ai tuoi occhi bambini
    impauriti dai lampi
    della burrasca.
    E se il tuo cuore trasale
    perchè il vuoto
    di esistere
    s’insinua nella stanza
    dove langue sgomenta
    la tua giovinezza,
    forse tu non lo sai,
    ma io vorrei essere
    un sospiro fremente
    sulle tue labbra
    per accendere
    nelle tue mani
    una scintilla
    di quiete e di speranza.
    E’ tanto forte
    il pensiero di te
    in queste ore
    di tempesta improvvisa
    che ti sento vicina
    come un’assenza dolente
    dentro il corpo
    e il temporale più cupo
    è dentro l’anima.

  127. Ricordo di un sogno

    Attimi scorrono nel tempo
    di un giorno sospeso
    lievi ritmano il suono friabile
    di passi sulla ghiaia
    nel silenzio assoluto
    di un assordante melodia
    di vento nelle foglie
    luce di candele
    o immenso splendore di stelle
    la magia di un momento replicata
    in un interminabile
    ricordo di sogno
    e ancora e ancora
    nell’infinito sogno di un ricordo…

    Alessandra Barucchieri
    Sezione B – Poesia Edita
    “Scrivere di Luce”/ 2011
    Accetto le condizioni e le clausole del regolamento

  128. Ancora sembra che piove

    Vento ancor caldo
    sfoltisce gli alberi
    creando danze
    di giallo e di rosso
    foglie ballerine su uno sfondo
    di cielo nero di tempesta,
    vento che infine tesse
    tappeti d’oro
    su strade e sentieri
    di questo mondo
    Acqua del cielo, grandine
    con violenza scalfisce il terreno
    rumore che copre voci e sospiri,
    un attimo e raggi di sole
    scintillano fra mille gocce
    sospese di tempo e stupore
    E ancora il vento scompiglia
    le fronde e
    ancora
    sembra
    che piove.

    Alessandra Barucchieri
    Sezione A – Poesia Inedita
    Accetto le condizioni e le clausole di questo regolamento

  129. SEZIONE A POESIA INDEDITA DADONE ANTONELLA . (CUNEO) ACCETTO IL REGOLAMENTO. D.G@MTRADE.COM

    MARE SILENZIOSO

    Lampada accesa sei

    nei miei giorni

    dolci di pensieri sorridenti.

    Risate di chiacchere

    e di dolci carezze

    al tuo viso.

    Scoprirti una luce

    nuova negli occhi

    immensi di mare silenzioso.

    Bufere e venti di tramontana

    hanno percorso

    i nostri giorni.

    Mille candele accese

    per illuminare

    i nostri corpi

    teneramente

    amarsi.

    Fiotti di vita,

    umori della terra sgelata

    dal sole

    del mattino.

    Mi porti in nuove lagune,

    danza ancestrale,

    desiderio di pelle

    e di cuore.

    Mani mi sfiorano

    la nuda pella,

    brividi e lampi

    di tramonti arrossati

    di passione.

    E poi la notte……

    abbracciata a te.

  130. Sez. A, poesia inedita – “Diario di una spaccaterra”, di Gianluca Conte.
    Accetto il regolamento del concorso.

    DIARIO DI UNA SPACCATERRA

    Tutto passa
    Su una sabbia affilata
    Distribuendo gioie convulse
    A chi aspetta un segno
    Per non cedere alla morte
    Prematura
    O vecchia stravecchia
    Rancida marcita
    Oscenamente andata
    A puttane
    Ché trapanano le forze
    Pervadono ormoni zingari
    Povero Pasolini
    Con questi ragazzini fradici
    D’odio
    Pene prive d’amore
    E questi molli idioti
    D’un futuro cerbero.
    Passa tutto ti dico.

  131. Francesca Del Moro – Sez. A – Poesia inedita, “Per un amico mancino”, dichiaro di accettare il regolamento del concorso.

    Eri mancino anche tu,
    ci avrei giurato,
    e poi ti hanno corretto.

    Ero mancina anch’io,
    te n’eri accorto vero?
    E poi mi hanno corretta.

    Che ci vuoi fare, d’istinto
    afferravamo la vita
    dalla parte sbagliata.

    Hanno provato a correggerci,
    ci provavamo anche noi,
    poi tu ti sei arreso
    o meglio hai detto: basta,
    fan culo a quegli stronzi
    convinti di sapere
    qual è la mano giusta.

    E io mi sono arresa,
    io non so dire basta,
    me ne sto qui a riempire
    il buco che hai lasciato
    scrivendo queste cose
    con la mia mano destra.

  132. Francesca Del Moro – Sez. B Poesia edita – L’ho ucciso, tratta dalla raccolta “Quella che resta”, Giraldi editore, 2008. Dichiaro di accettare il presente regolamento del concorso.

    L’ho ucciso

    L’ho ucciso
    perché sono una persona
    fondamentalmente non aggressiva.

    Sono incapace di violenza,
    per questo l’ho ucciso.

    Non avrei saputo restituirgli
    la lenta morte quotidiana
    la metodica cancellazione
    di una persona,
    l’annientamento del corpo,
    lo spregio di un’intelligenza.

    Non avrei saputo essere a mia volta
    la puntuale goccia di disprezzo
    che giorno dopo giorno
    gli perfora il cranio.

    Non avrei saputo ridere di lui
    mentre in un angolo
    il suo corpo si deformava,
    il suo volto si sfigurava nel pianto,
    la sua voce si contraeva
    in fioche grida d’aiuto.

    Non avrei mai potuto
    schiacciare, infilandogli
    il tacco delle scarpe negli occhi,
    un essere già ripiegato
    sotto i miei piedi.

    Non avrei potuto vederlo
    agonizzare
    stretto tra le lamiere
    delle mie crude parole.

    Non potrei fare tanto male
    a nessuno,
    per questo ho preso un martello
    e con soli due colpi
    gli ho sfondato il cervello.

    Ho dato un rapido sguardo
    al viso buffamente contratto,
    agli occhi e alla bocca sbarrati,
    poi ho lavato i grumi di sangue
    dagli abiti e dalle mie mani.

    Non sarei stata capace
    di guardare ogni giorno
    morire una persona,
    per questo l’ho ucciso
    ma una volta sola.

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