"Nomen Nescio" di Raffaello Corti, terza posizione della sezione B del Primo Concorso Oubliette

[…] Non ho ricordi/ di quel lontano tempo,/ solo voci raccolte/ come conchiglie scheggiate,/ descrizioni sommarie/ di quell’infame dolore.// In solitudine rimasi/ disteso sul grigio terreno,/ fiore anonimo/ marcato ‘Nomen Nescio’,/ in attesa che una mano/ mi potesse cogliere/ e ricondurmi in campo aperto,/ trapiantando le mie radici/ al sole dell’esistenza,/ per mesi abbandonata,/ tra le pieghe delle mie dita.”

Ricordi lontani, di quando l’io narrante era bambino. Ricordi di un immobilismo prodotto dal dolore, dal dolore di essere troppo certi della solitudine, dell’essere soli e senza nessuno. Così quel ‘Nomen nescio’, dal latino ‘non conosco’ e ‘nome’, risultava perfetto per l’autore che non si riconosceva in nessun nome, in nessuna famiglia; sempre in attesa di qualcuno che lo guardasse come un figlio.

Nomen Nescio n° 55” di Raffaello Corti, edito nel 2010 dalla casa editrice Arduino Sacco Editore, si aggiudica la terza posizione nella sezione B (libro di poesia edito) del Primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” promosso dalla web-magazine OublietteMagazine e dalla Faster Keaton Produzioni.

Una cinquantina di liriche che ripercorrono la vita dell’autore, dalla sua nascita al brefotrofio, dall’adozione al nuovo distacco in collegio. La tematica dell’abbandono, dunque, caratterizza la raccolta poetica con un evadere di intimismo prettamente autobiografico. L’utilizzo del verso sciolto e della rima decreta l’apertura strutturale della psiche dell’autore.

Una cura verso le piccolezze della vita, quei momenti familiari nel quale si sta accanto ad un adulto sentendolo misura di ogni cosa, una cura nella descrizione della passione verso la musica classica, molto amata dal padre adottivo. “Nomen Nescio” è uno specchio nel quale si scorge il ricordo sotto forma di emozione consapevole. L’assenza, il distacco, la solitudine, sono il pane quotidiano del Corti bambino.

Una tavola da trenta posti,/ come i trenta denari di Giuda/ sbattuti sulla pietra,/ sulle nostre facce spente.// Schierate come fontane secche/ trenta scodelle bianche,/ di fronte ad ognuna di esse/ un tozzo di pane raffermo,/ di diverse misure e colore,/ e noi fuori, in fila ad osservare/ e calcolare il peso della nostra fame/ nella misura del tozzo di pane.// Prima di sedersi,/ il segno della croce/ ed un ringraziamento,/ suonava più come un lamento/ un urlo silente di tradimento.// [..]

L’immagine dei bambini mai scordati, quei compagni di fame, è immobile e non logorata dal tempo trascorso; un tozzo di pane come bilancia tra il bisogno di saziare il corpo e la soddisfazione del pasto. Le parole della preghiera e del ringraziamento che non riducono il vuoto della tavolata ma bensì solidificano il pensiero di abiura verso il proprio futuro. Intense figurazioni che donano al lettore uno scorcio vivo e partecipe della vita di un altro essere umano.

Aprii gli occhi,/ il sangue colava/ come peccato denso,/ rosso cupo,/ materica presenza della colpa.// Non ricordo/ come arrivai alla “Cella”,/ parola proibita/ taciuta sulle nostre labbra,/ come ala nera e pesante.// Intorno a me il buio,/ la notte entrava/ in quello stanzino,/ a piccole gocce,/ lacrime del tempo/ strisciavano lente sul muro,/ accumulandosi su antichi pianti.// Intontito da schiaffi e calci,/ il corpo un’unica linea di dolore,/ che univa l’anima alla mente.// Sbattuto lì, semisvenuto,/ come un sacco vuoto,/ come parte di umanità/ scagliata tra i rifiuti.// […]

 

Congratulazioni a Raffaello Corti per l’ottimo risultato.

Per tutti i finalisti del Primo Concorso Letterario Nazionale “Oubliette” clicca QUI.

 

 

Written by Alessia Mocci

(alessia.mocci@hotmail.it)

 

8 pensieri su “"Nomen Nescio" di Raffaello Corti, terza posizione della sezione B del Primo Concorso Oubliette

  1. Complimenti Raffaele e grazie per avermi fatto conoscere una parte di te che ignoravo…
    //è proprio vero il detto simili similibus… ^^

  2. Riconoscimento strameritato per un libro che ti tocca nel profondo…
    Un invito a leggere o ri-leggere anche le altre tue opere.
    Complimenti, complimenti ed ancora complimenti ! ! !

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