Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Settembre 2011

Regolamento:

1. Il Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette” è promosso dalla web-magazine “OublietteMagazine”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero. Il concorso è gratuito.

2.  Articolato in 2 sezioni:

A. Poesia Inedita

B. Poesia Edita

 

3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento.

Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro dal quale è stata presa la poesia ed anno di pubblicazione, dichiarazione di accettazione del regolamento.

Ogni concorrente può partecipare alle due sezioni ma con una sola poesia per sezione.

 

4. Per ogni sezione ci sarà un unico vincitore.

Le due poesie vincenti saranno pubblicate su OublietteMagazine nella categoria “Poesia” e  saranno gli autori vincenti del mese di Settembre 2011.

 

5. La scadenza per l’invio come commento delle poesie è fissato per il 30 settembre 2011.

 

6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da

Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)

Fabrizio Marrocu (Faster Keaton Produzioni)

Fabio Costantino Macis (Fotografo)

Laura Collu (Psicologa)

 

7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.

 

8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.

 

9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info concorso settembre”, oppure attraverso l’account Facebook:

http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230

 

10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.

 

06/10/2011: Vincitrice sezione A: Siddharta-Asia Lomartire:

http://oubliettemagazine.com/2011/10/06/siddharta-asia-lomartire-vincitrice-della-sezione-a-de-%e2%80%9canche-tu-su-oubliette%e2%80%9d-%e2%80%93-mese-di-settembre-2011/

 

225 pensieri su “Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Settembre 2011

  1. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Raffaello Corti

    Trame telate

    Vorrei dipingerti,
    strappare dalle mie mani
    la tua forma di colore.

    Astrazione dei miei sogni
    ti rincorro su tela bianca,
    solo trame chiaro scure
    tra le dita ansiose,
    infilo tra loro, parole,
    unica forma bicolore
    per descrivere un amore.

    1. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
      Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
      Cordiali saluti
      Gina Fiore

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      Il Matto…Gina
      pubblicata da Gina Fiore il giorno giovedì 15 settembre 2011 alle ore 21.53

      Ho visto un uomo

      contarsi le dita della mano,

      girarle e rigirarle

      e poi allungarle verso il sole.

      Nei suoi occhi aveva un sogno,

      “Matto”..lo chiamavano,

      preferiva parlare ai fiori e agli animali.

      Le sue parole..erano carezze,

      i suoi sguardi..musica per chi sapeva udire.

      Le sue mani sapevano di mare,

      le sue labbra di miele e sale,

      “Luce” mi disse, ed io l’amai…

      di quell’amore che a pochi è dato….

      Gina

    2. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
      Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
      Cordiali Saluti
      Gina Fiore

      Le persone che..

      Modifica
      Le persone che… Gina
      pubblicata da Gina Fiore il giorno sabato 20 agosto 2011 alle ore 23.27

      Amo le persone che sono

      libere da formalismi, da paraocchi da regole

      che non soffocano la creatività, la fantasia, la voglia di

      alzarsi in volo, di camminare sotto la pioggia

      o di correre scalzi verso il nuovo giorno e

      verso un raggio di Luce che illumina

      un percorso al di fuori del Sé

      Amo il perdente che non perde l’illusione,

      il Brutto delle favole

      l’Orco che ha un cuore di bambino,

      lo sfigato che guarda il fondo della bottiglia,

      il Triste che tiene in serbo i suoi sorrisi,

      colui che parla, senza usare le parole,

      chi sa piangere e restare a guardare

      le proprie lacrime salate,

      che rigano un volto pieno di Storia.

      Chi cade ad ogni passo,

      ma sogna L’Orizzonte.

      Chi sa ritrovare nelle sue tasche

      il pugno pieno di Briciole.

      Chi perde il sentiero,

      ma sa trovare la Strada.

      Chi non ha bisogno di un perchè

      ma si accontenta di un Come…

      Amo chi non dice né

      Mai e né Sempre..

      Gina.

    3. Con il presente invio il poema per questo concorso (Sez. A). Dichiaro di accettare le regole e norme del concorso.

      cordiali saluti
      Michael Filsecker

      (PD: italiano e la mia seconda lingua).

      Tramonto dell’anima a Roma.

      Il sole, come un mare di luce,
      raccòglie la schiuma dorata delle belle
      cùpole romane-
      Che come seni voluttuosi
      spariscono sotto il tramonto impreciso.

      Dal monumento
      Vittorio Emanuele II,
      -nube di marmo bianco affiancatta
      da orgogliosi cavalli di ferro, –
      lentamente contemplo l’orizzonte romano,
      vecchio come il desiderio umano.
      Come al solito, la sua bellezza- saetta di gelo-,
      ferisce mortalmente il mio cuore.

      Con la mia anima ebbra,
      scendo per i piccoli corsi verso la città.
      Sopra la mia testa,
      coaguli di sangue si squarciano
      tra gli alberi scuri,
      mentre gli uccelli in grappoli
      spezzano il cielo pòrpora.
      L’imminenza della notte
      accarezza gia con le dita di cera
      i tetti romani.

      Mentre vago per i vicoli,
      guardo la sera nascondere la sua agonia
      sotto una porosa coperta grigia.

      Da sotto i miei piedi,
      emèrge triste,
      come il dorso scuro
      di un mostro marino,
      la mia solitudine nuda.

      Un vecchio mi sta a guardare in lontananza.
      Sul ponte Cestio guardo il Tevere
      decorato da appassite foglie d’autunno.
      La notte è già inevitabilmente arrivata e
      come la lupa romana
      affonda le sue zanne nella mia anima:
      Resisti, cristallo delicato,
      Il ditirambo notturno-
      Preludio ultimo della tua tragedia d’oro.

  2. sezione A.
    Luciano Tarasco
    l.tarasco84@gmail.com
    dichiaro di accettare il regolamento

    MIAOOO!

    Un gatto scivolò
    il pelo si rizzò
    dal ramo alla grondaia
    un balzo fin sull’aia
    il ratto disse, ciaaao!
    detesto quel tuo miao
    sparì tra i steli in fiore
    squittendo di languore
    per il gruviera ambito
    perdinci non rubato.
    Il gatto si lanciò
    un altro lo imitò
    un terzo lo seguì
    la caccia incominciò, ma…
    presto si smorzò
    per un richiamo strano
    di gatta accalorata
    la coda attorcigliata
    pupilla dilatata
    sembrava canticchiare
    sistema i tuoi compari
    con quegli artigli scaltri
    ne graffi cento altri
    non sarà fatto invano
    se poi sotto al divano
    lontani dagli sguardi
    d’umani un po’ codardi
    ti miagolerò piano
    micione mio ti amo.
    E in ciel scoppiò la luna
    che regalò agli amanti
    momenti d’effusioni
    sicuro strabilianti
    lasciando i contendenti
    malconci e assai scontenti
    con un immenso mare
    di gatte da pelare.
    Due righe per finire
    riguardano il topino
    che grazie a quel frangente
    tornò sul suo bottino
    e pieno d’emozione
    ne fece indigestione.

    sezione A.

  3. CHI AMA

    Lontana da te non esisto.

    Il saperti sul mio seno

    in un angolo a stendere il tuo azzurro,

    è necessario come un susseguirsi

    di stagioni.

    Non so, ma la vita è misera

    come un secco ruscello d’agosto,

    senza il tuo fiato accanto.

    Chi ama è ricco in tutto il corpo.

    E al suono d’acqua non vuole altro.

    Michela Zanarella
    sezione B
    “Sensualità”, Sangel Edizioni, 2011

    1. Bei versi dedicati all’amore….. “Chi ama è ricco…….” ed è proprio così amare riempie la nostra vita! Ciao Michela.

  4. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Raffaello Corti
    ——————————————————————————————

    Imperfezioni

    Sono stato ciò che gli altri non hanno pensato fossi,
    ho vissuto ciò che gli altri pensavano non esistesse,
    sono ciò che risale
    colui che ride con una lacrima
    colui che piange con un sorriso .

  5. sezione B.
    Luciano Tarasco
    l.tarasco84@gmail.com
    dal libro “Ai confini del cielo di cinta”
    edito da lulu.com nell’anno2010
    dichiaro di accettare il regolamento

    MON AMOUR

    Le erbe screziate, il ruscello
    i piccoli soli che mi parlano di te
    dai frequenti nomi e locazioni
    dalle chiome in scompiglio multiplo
    come le foglie d’autunno mi cadi
    leggera in grembo come petali
    così umidi e lievi come petali
    del papavero da campo i tuoi baci
    risucchio d’estatico stordimento
    sul mio intimo naturale
    nelle fantastiche regioni
    intarsiate tra le tue cosce brune
    mi ritrovo selvatico perso
    con la bocca a squarciagola
    a cantarti dentro il ruscello
    con le squame dorate e guizzanti
    a bisbigliarti altalenante
    alle fronde aghiformi dei larici
    a calare senza calcolo alcuno
    tra le radici della tua crescita
    nell’intrico del tuo umore
    dentro ancora, dentro
    la caverna di carne morbida
    ovattato pulsare
    l’eco dei nostri sguardi, ti vedo
    meglio, senza occhiali da sole
    soli nelle nostre mani e bottoni
    bottoni, la natura ci osserva
    le nostre si conoscono a menadito
    fino in fondo alla questione
    il cielo intero, tutto il cielo
    e qualche lembo conservato
    fino all’orizzonte, fino a specchiarsi
    liscio come il manto del cavallo, a parte
    qualche nuvola scomposta
    così l’estate è bella
    come certe volte la vita
    ma anche l’inverno ha i suoi pregi
    sotto le coltri del letto
    mon amour.

  6. Giuseppe Puglia
    partecipa al concorso di poesia cat: A e dichiara di accettarne il regolamento.

    La tua luce
    Il sole
    solleva l’ultimo raggio
    al tramonto.
    E m’appari
    di luce che rosso
    dipinge
    l’immagine tua
    nel piccolo schermo
    che il web ci concede.
    E luce rimandi al mio io.

  7. Giuseppe Puglia Cat: B
    accetto condizioni del regolamento

    Ossessione d’amore

    …E adesso?
    che dico a questo stupido cuore
    che non sente ragioni,
    che non vuole capire,
    perchè è nato in un tempo sbagliato,
    perchè deve finire.
    E se dico: sta zitto, ragiona,
    non tace, ma freme.
    E se parla lo fa con il cuore.
    Lui dice: parole d’amore.

  8. Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Cordiali saluti
    Giusy Fogu

    POTESSI BERE AL TUO CALICE

    Luna che illumina i nostri volti
    un solo viso rischiara
    unico respiro di cielo.

    Braccia di scheletro le mie
    a braccare i suoi raggi materni
    lontani e così vicini
    al pensiero…

    Non vedi lo stesso volto tu
    ne senti lo stesso richiamo
    è polvere d’universo tra le stelle
    da forma ai desideri degli amanti.

    Potessi toccarti o luna
    potessi bere al tuo calice argenteo
    sarei dea dell’amore
    ma dormo il lungo sonno
    d’albero nudo senza radici.

  9. sezione B.
    Renato Fedi
    grisby6043@msn.com
    dal libro “Tra le mie emozioni”
    edito da lulu.com nell’anno2008
    dichiaro di accettare il regolamento

    CENTO STRADE

    Cento strade senza percorso
    hai lasciato in questo cuore,
    donna che amai.

    Il vento che ringhia nella bufera
    s’era nascosto nelle grotte del nulla,
    quando t’amai.

    Ora, il vento ha lasciato le spire del sonno
    squassando il verde che incorona l’estate,
    e tu, tu dove sei ?

    Silente ricordo di donna,
    sei forse tra i monti del sogno
    che sempre scalammo, ebbri di baci ?

    Solo,
    come una barca senza remi
    attraccata ad un molo senza acque,
    io vivo ancora di te.

    Corpo agile e bianco e profumato,
    ti vesto di baci nascosti e caldi e violenti
    ancora,
    sempre.

  10. Giuseppe Puglia Cat: B
    accetto condizioni del regolamento

    Poesia pubblicata su: Cultura 2000 editore
    collana: poeti e scrittori Italiani contemporanei
    anno 1994
    titolo: Per favore, per amore.

    Ossessione d’amore

    …E adesso?
    che dico a questo stupido cuore
    che non sente ragioni,
    che non vuole capire,
    perchè è nato in un tempo sbagliato,
    perchè deve finire.
    E se dico: sta zitto, ragiona,
    non tace, ma freme.
    E se parla lo fa con il cuore.
    Lui dice: parole d’amore.

    Il tuo commento è in attesa di moderazione

  11. Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Cordiali saluti
    Giusy Fogu

    ARANCIO SPERANZA

    Come punta di matita
    disegno cerchi nell’aria
    fine il tratto
    calda la sfumatura.

    Il diffondersi ardente
    di un manto
    arancio speranza
    come spicchio di frutto
    sugoso e dolce
    nel mondo nero
    di un’infanzia turbata.

    Caramella scartata
    dall’amaro sapore
    sputata all’universo
    di corpi lasciati senza fiato.

    Arcobaleno incolore
    di aquiloni dal filo spezzato
    si librano in aria
    con dolorosa fatica
    a cercare ossigeno puro
    nel paradiso
    di un nuovo inizio.

    Antologia instant-anthology “Tramonti di ruggine” – GiulioPerrone Editore 2011

    1. Rettifico la data della poesia ARANCIO SPERANZA che è presente nell’antologia ““Tramonti di ruggine” – GiulioPerrone Editore per l’Anno 2010-
      Mi scuso per l’errore di battitura.

  12. Diana Cesaroni
    Sezione A:

    AMORE E PSICHE
    (Diana Cesaroni)

    Se ti guardo
    svanisci,
    Amore,
    ma io voglio tutto
    non mi basta
    il tuo corpo
    immerso nel buio
    Voglio
    poterti vedere
    e non solo toccare
    voglio osservare il tuo viso
    mentre ti accolgo
    guardare i tuoi occhi
    quando mi ghermisci
    sfiorandomi il seno
    e così
    dal tuo sguardo
    cogliere
    l’Anima
    Non importa
    il tempo
    sarà solo per un attimo
    e poi sarai aria
    Accendo
    la Luce.

  13. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso

    Il fiume

    Nasce da una goccia,
    scorre lento,
    senza sosta,
    già conosce la sua fine.

    Porta con se
    tutto ciò che trova,
    porta gioia e dolore,
    porta vita e morte.

    Vede l’immensa sua
    ultima dimora,
    accetta con amore
    il suo destino.

  14. Sono Anna Maria Dall’Olio, partecipo al concorso in oggetto per la Cat. A.
    Dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.

    URLO ASSOLUTO

    Urlo assoluto
    schianta la chiglia
    terra vichinga.

    Muta la piazza
    la mattanza infinita
    è muta l’isola.

    Urlo assoluto
    schianta la chiglia
    terra vichinga.

  15. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Roberto Gallaccio

    Lascio il mio pensiero a quel che viene,
    se sarà vento, freddo, caldo,
    amore o ipocrisia,
    odio o rabbia che non va via,
    voglia di fuggire o di restare
    per capire ciò che nn si può capire.
    Lascio il mio pensiero a quel che viene.
    Chi vuole può farlo suo,
    cambiarlo, deriderlo, ucciderlo.
    Ma sarà sempre il mio pensiero
    che forse resterà per sempre
    nel cuore di un qualcuno
    che magari avrà veramente amato
    un piccolo, stupido uomo
    come me!!

  16. !Il sole va e viene, il vento cambia direzione,
    s’alternano le stagioni, cambiano le amicizie,
    avvizzisce il geranio sul balcone;
    immutabile è solo quest’amore.”

    da “Cento Messaggi D’amore” Libro edito.gennaio 2010,di Gianfranco Proietti

  17. Federico Petricciuolo
    Partecipo alla Sez. A e dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.

    IL POETA

    VIVE DI SENSAZIONI FORTI
    DI INCONCILIABILI PENSIERI
    DI RICORDI MESSI DA PARTE
    LI’ DOVE C’E’ LA SUA ARTE.
    INTERMINABILI SONO I MOTI DEL SUO CUORE.
    HA SEMPRE UNA LEI DA SOGNARE
    UN’ESSENZA PARTICOLARE.
    RACCONTA LA VITA E GLI ESSERI DEL CREATO,
    ELOGIA LA MAGIA,
    E’ VERSATILE COME LA SUA VOGLIA DI RACCONTARE.
    MARE TU CHE PUOI
    FALLO IMMERGERE NELLA FANTASIA,
    SOLE TU CHE PUOI
    CONFORTALO CON RAGGI DI UMANITA’.
    LA BELTA’ E’ NEL SUO ESSERE.
    C’E’ UN POETA IN OGNUNO DI NOI.
    UN CANTORE DELLA NATURA,
    UN ESTETA DELL’ANIMA ALTRUI.

  18. Alla Musa

    Come la notte che ti chiesi
    di asfodeli, ricordando canzoni
    in lingue ignote e familiari…
    … così procede il mio giorno,
    bagnato di certezze claudicanti.

    Ti osservo affacciata al balcone
    che incroci le nude gambe,
    aspettando schegge d’ardore…
    … e mostri al mattino un riso
    infantile, macchiato di rosso scarlatto.

    Ma fiera nella fedeltà al tuo
    io più dannato, dismessi i
    panni dell’amante possibile…
    … vesti le labbra sbiadite dal
    tempo, di merletti color agonia.

    _________________________________________________

    Carla Casu
    Sezione B – Poesia Edita
    “La Donna” (AA.VV. Il Ginepro – poesiaèrivoluzione, 2010)
    Dichiaro di essere autrice dell’opera e di aver letto, compreso ed accettato le condizioni dettate dal regolamento.

  19. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare sin d’ora le regole e norme del concorso.
    Saluti
    Gianluca Pipitò

    Tenebrosa

    Come le tenebre avvolgono il mondo, anche il mio
    cuore è avvolto dal torpore;

    Deprecabile è il mio sentire.
    Misterioso è il mio intuire.
    Qualcosa di oscuro si muove da qui del mondo.

    Uomini dalla mente oberosa.
    Uomini dalle opere obbrobriose.
    Uomini inermi alla sentenza dell’ignominosia!

    Il mal dell’uomo è se stesso,
    maledicente è l’esser ingiurioso,
    maledicente è l’animo oscuro!

    Che io possa esser la sol tempesta della mia mente,
    poichè l’ardor del mio scritto rimanga per sempre!

    .

  20. Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Il sole va e viene, il vento cambia direzione,
    s’alternano le stagioni, cambiano le amicizie,
    avvizzisce il geranio sul balcone;
    immutabile è solo quest’amore.”
    da “Cento Messaggi D’amore” Libro edito.gennaio 2010,di Gianfranco Proietti

  21. con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez A E e dichiaro di essere titolare di questa opera ineditae di accettare regole e norme del concorso.

    Lenzuola colorate

    Lenzuola colorate
    accoglieranno i nostri corpi.

    Lenzuola profumate
    inonderanno il nostro amore.

    Lenzuola svolazzanti
    sorrideranno dei nostri baci.

    Lenzuola stropicciate
    arrossiranno alle nostre carezze.

    Timide lenzuola
    copriranno il nostro amore.

  22. Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione A,dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.

    DEDICATA A…..C.F.
    “Tu sei la diversità cromatica di una primavera fiorita.
    All’aura leggera affido il mio respiro.
    Affido a te la mia anima.”

  23. Tommaso De Beni
    sezione A
    accetto le norme di regolamento

    SABATO SERA, FORSE
    L’elettroshock tra cielo e nuvola
    indora l’orizzonte, ti scuote
    un attimo prima di tornare
    alla strada e al pensiero.
    È un vento caldo che non sa di pioggia,
    tutto sa di catastrofe imminente.
    “Puoi girare anche qua” dici.
    La macchina fa un rumore strano, mi pare.
    Cerco di guidare bene e vorrei chiedertelo:
    “Guido bene, vero?”
    L’auto che ci segue mi lancia una luce
    accecante, mi chiedo perchè,
    “Non so” dici, “saranno loro”
    “No, non sono loro” dico io.
    Al primo semaforo rosso io e il conducente
    ci guardiamo in faccia alle spalle e capisco
    che forse ci potrebbe essere una rissa,
    una follia, uno scherzo, una violenza gratuita.
    Adesso vorrei lasciare il volante
    e guardare solo le foglie e il vento e la notte
    e farmi spaventare dai fulmini;
    il pannello dell’autoradio emana laser
    fantascientifici, fa caldo. Se apri il finestrino
    non sentiamo più la musica.
    Tra due rotonde o tre siamo arrivati,
    il volante ogni tanto trema, il cambio ogni
    tanto e il pedale sempre, è duro e la macchina,
    mi sembra, fa un rumore strano.
    Il parcheggio è pieno, un gran lampione
    il cassone verde di ferro l’odore di fritto,
    fa caldo dentro e fuori. Siamo arrivati.
    “We don’t need no education” dici,
    “Preferirei discutere di veteromarxismo forse”
    dico io, “con una vacca messicana” aggiungo
    e sono costretto a precisare “nel senso del bovino”
    al tuo primo pugno.
    Al ritorno la macchina continua a fare un rumore strano.

  24. Tommaso De Beni
    Sezione B
    poesia pubblicata su Conaltrimezzi rivista, Padova, 2011 e su http://www.conaltrimezzi.wordpress.com
    accetto le norme di regolamento

    Fuori dal bugigattolo infernale
    ci feriva il vento come lame,
    l’aria pungeva e l’occhio
    lacrimava, e quasi era piacevole.
    Lui l’amava, così diceva, anche
    un bidone in fiamme sarebbe andato
    bene: noi non siamo fatti per il focolare
    e nemmeno per i salotti borghesi.
    Era tutto perfetto, mancava solo la pioggia.
    Lui la malediceva, ma l’amava, o almeno
    così diceva. Un volume su Micene
    nella tasca, peccato non essere più
    in estate, questa è una notte da passare
    fuori, solo per fare entrare tutta la città
    nei nostri polmoni e tenerla viva
    sulla pelle: noi non siamo fatti per stare in casa,
    ma prima o poi si finisce al chiuso,
    lei diceva: mi hai deluso,
    ad un certo punto, semplicemente, fui solo.

  25. fresca poesia che fa parte di una mia raccolta personale scritta nel mese di maggio c.a

  26. Clara Ascione – sezione A – Dichiaro di essere l’autrice dei versi scritti di seguito e di accettare il vostro regolamento:

    – Dimentica

    Perché parli del vento,
    saltimbanco dei miei sogni,
    poiché il vento
    disperde le parole
    e tu le scorderai.
    Perché raccogli
    briciole di stelle,
    come lacrime gelate
    perdute tra le onde
    e poi vaneggi
    nel brusio dei pensieri.
    Perché
    il tuo rannicchiarti muto,
    perché non essere
    natura e firmamento?
    Perché ami l’immenso
    che tradisce
    il tuo essere solo,
    lo prende,
    lo disperde
    e lo dimentica.

  27. Stefano Bonfreschi
    Sez. A
    Presumo di essere l’autore dell’opera pubblicata e mi sottometto alle regole del concorso°

    Terminé l’epoque des travails
    commence l’époque des volailles

    Terminata l’epoca dei travagli
    comincia l’epoca dei volagli

    ***

    Marta
    in preda al suo cappotto grigio
    s’avviò per corso Urgento
    e si raccomandava

    carissimo mio
    figlio di me dice che
    dododò dododò
    e poi che uli uli
    sisissì sarebbe bello

    agli altri che
    l’ascoltavano
    un poco distratti
    un po’ sussiegosi

    in quel mentre
    sotto al lampione
    dove passava il passante perfetto
    si rasciugò la luce
    in forma
    di una piccola palla gialla
    morbida al tatto

    un piccione
    ardente d’amore
    la raccolse col becco
    e s’involò
    portandola lontano

    Marta ed i raccomandanti
    guardavano stupiti
    dal basso

    da molto più in basso

    (intanto, il passante era già passato)

  28. Dichiaro di essere l’autrice dei versi scritti di seguito e di accettare il vostro regolamento:
    elena varriale
    Lo so che sbaglio

    Lo so che sbaglio
    quando confondo l’attimo
    con il sempre,
    o quando invento destini
    che non vivo.

    Lo so che sbaglio
    quando cancello con un sì
    le ferite dei tuoi no,
    o quando spolvero ritardi
    dalle lame del tempo.

    Lo so che sbaglio
    quando brillo in solitudine
    all’impazienza dell’incontro,
    o quando afferro l’istante
    per paura del niente.

    Lo so che sbaglio,
    ma di sbaglio
    in sbaglio…
    io vivo.

  29. Nome: Ersilia Anna
    Cognome: Petillo
    Sezione: B
    Titolo del libro: “Le stelle sul soffitto” (Photocity Edizioni)
    Anno di pubblicazione: 2011
    Accetto i termini del regolamento.

    Si vive veloci
    rincorrendo orizzonti costruiti
    su un artificiale sentiero di emozioni.
    Fuggiamo da dentro
    e ci proiettiamo su scie sbiadite
    consumate dal futuro.
    Orniamo il tempo
    per sentirlo affievolirsi lento
    per avere l’opportunità
    di ucciderlo
    di corsa.
    Non è facile destarsi
    non è uno scherzo sognare
    non è un’impresa la morte.

  30. Partecipo alla Sez. A e dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.

    Libera

    sono libera come il vento
    e la sua brezza ti accarezza

    sono libera di volare
    e di posarmi dove voglio

    sono libera di pensare
    e i pensieri corrono

    sono libera come l’aria
    e l’aria entra in ogni angolo

    sono libera di illudere
    e illudo

    sono libera e orgogliosa
    e l’orgoglio logora

    sono solo prigioniera
    del mio destino
    per questo soffro.

  31. Con il presente commento invio la mia opera per il concorso in oggetto, per la sezione A. Dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare le norme e le regole del concorso. Ronchi Donatella

    IL PENSIERO DI UNA LACRIMA.

    Vivo sopita nel fondo degli occhi
    aspettando, non impaziente,
    che un dolore, o una gioia,
    mi chiamino.
    Simile ad una goccia d’acqua
    ma di puro cristallo
    e’ la mia materia.
    Nasco da fiumi d’amore
    nascosti nell’anima,
    fluendo nei meandri della mente e del cuore.
    Tal fiume sfocia in un mare d’emozioni,
    e da li,
    come un salmone che risale la corrente,
    salgo verso gli occhi
    per rendermi visibile alle anim e altrui.
    Vitrea posso sembrare,
    ma i riflessi della luce
    creano miriadi di colori,
    caleidoscopiche sensazioni
    che colpiscono il cuore di chi,
    a volte,
    mi asciuga mentre scivolo sul viso.

  32. Invio la mia poesia per il concorso anche tu su oublitte.
    Federica Cavalera, Sezione A, Dichiaro sotto la mia responsabilità che la mia opera è frutto della mia creatività. Dichiaro di accettare altresì le norme del concorso.

    Il respiro della solitudine

    Arrivi sussurrando antiche leggende,
    mentre io assorta in mille pensieri
    mi affido a te;
    in mezzo alla folla
    nelle giornate frenetiche,
    mentre lascio cadere il mio astenico corpo
    sulla mia vecchia poltrona
    e bevo cognac,
    in una notte d’inverno
    davanti al camino.

    Sotto al portico ,
    nell’ afosa serata estiva ,
    sotto un cielo stellato ,
    il vento caldo che accarezza
    la mia pelle sudata,
    all’orizzonte il mare ,
    immersa tra pini e tamerici
    vengo pervasa dal loro odore.

    Alleggerisci il cuore e l’anima,
    mia cara compagna ,
    del viaggio
    verso l’eterno ritorno.

  33. Partecipo alla Sez. A e dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.

    “Il nucleare avanza senza te.”

    Lampi e distruzione sulla centrale dormiente.
    Morte improvvisa nella mia anima rovente.
    Calma apparente nel mio cuore dolente.

    E’ già morto.
    Senza te questo amore è già perverso.
    Un rapporto che prosegue senza elettricità.
    Corre come una colonna di cemento armato
    ferma sulle strisce pedonali.

    Il nucleare avanza senza te.
    sussurra all’orecchio: Bonjour mon amour.
    La mia anima pulsa, palpita, urla senza voce
    mentre il mio cuore prosegue senza lucchetto.

    Pablo Cesare Franzini (P.F.)

  34. Rita Stanzione
    Sezione A
    Dichiaro di essere l’autrice dell’opera e di accettare incondizionataente il regolamento del Premio. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    LABIALE SOFFUSO

    Chiedo alla mente
    di suggerirmi un’eco
    a sospiranti mugolii d’amore

    una frase fuori del linguaggio
    che a nessuna potrai mai giurare

    Penso dai polsi e dagli zigomi
    calda corrente di fiume
    controcorrente mi attraversa
    evasione dell’anima nelle sillabe

    Niente ti scrivo. E intanto
    s’è mosso il cardine della bocca
    su una folata calda di labiale

  35. SUNSHINE FAGGIO

    Sez. A.
    Dichiaro di essere la titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    UCCELLI DI VETRO

    Ho stretto il mondo tra le mani,
    una volta.
    L’ho afferrato così forte,
    così fottutamente forte,
    che le sue impronte mi si sono conficcate sui palmi.
    Sono stata capace d’annusare la libertà,
    d’abbracciare la brezza
    e bere l’umidità di un respiro.
    Sono arrivata a sentire tutto così mio,
    talmente mio,
    che so che ormai non vi sarà ritorno
    a quegli istanti di consapevolezza
    che altro non sono che uccelli di vetro
    che si frantumano quando chiudi la mano,
    nel tentativo di renderli tuoi per sempre.

  36. Manuela Collu
    Sezione A
    Dichiaro di essere unica titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003)

    Per poterti adorare meglio, dopo

    (ti fanno a pezzi per poterti adorare meglio, dopo)

    E un giorno mi bacerete i piedi di gesso
    Gridando: miracolo!

    E vi maledirò con tutti i denti dipinti e serrati che mi avrete scolpito addosso.

    Santo, il mio nome sui calendari e le medagliette
    e le giaculatorie
    – prega per noi –

    ma chi ve l’ha chiesto?

    (l’insana abitudine di evitare che le persone vivano per poterne fare statue postume da benedire in processione)

    è tutto al contrario:
    la vita, la morte, il tempo.

    E vi maledirò.

  37. michele gentile
    michelegentile2008@libero.it
    accetta tutte le condizioni del regolamento
    SEZIONE A

    ATLANTIDE
    Notte
    lacrime d’inchiostro
    mentre smarrisco logica e dogmi.
    Echeggiano minacce di resurrezione
    dal profondo Golgota sommerso,
    la fede è solo un altro giro di dadi
    su questo tavolo lurido di menzogne.
    Non c’è redenzione nella sofferenza
    solo rovine di templi pagani…..
    e capri espiatori,
    mi lascio andare
    prima o poi
    Atlantide riemergerà
    e tornerò a danzare tra i flutti,
    spettri dimoratori di abissi.
    L’antica profezia ha trovato scampo nella memoria
    anela cieli lividi di rancore,
    il caos è una diversa prospettiva dell’ordine
    e a nulla vale schernire la solitudine
    quando rimane l’unica
    ad applaudire al mio canto.

    implaca

  38. Anna Santarelli
    Sezione A
    Dichiaro di essere unica titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003)

    Parole non dette

    Le parole non dette restano tra le fessure della nostra anima,
    pensiamo di poterle cancellare..o di averle dimenticate…ma sono lì..nel silenzio.
    Aspettano che la polvere sui nostri ricordi si sollevi, e che le scritte …quasi impercettibili alla lettura diventino caratteri cubitali..
    possiamo nasconderle nell’armadio,,sotto il letto…far finta di non pensarci..di non averle in testa…eppure quando meno te l’aspetti…eccole.
    Ti cadono dal cuore e come sassi rimbombano nel silenzio rumoroso dell’anima…a quel punto non le puoi più trattenere vibrano e si animano..ed anche se non dette…muoiono sulle labbra e rigano il volto in una lacrima.

  39. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. b edita.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso, la poesia è tratta dal libro l’olimpo dovuto e tacito pubblicato nel 2011 da Loris Cavallo e scritto da Loris Cavallo

    Un oblio d’abisso

    .Sublime onda lata,
    di istanti fugaci in data,
    Loquaci momenti funesti,
    di eterno brioso oblio codesto.
    [L.Cavallo11]

  40. Ivonne maestroni
    accetto le regole del concorso sezione b

    DONNE COME NOI
    (A Tatiana……)

    Raggomitolate
    nell’angolo della solitudine
    ascoltiamo
    il suono delle lacrime
    scorrere
    sopra la pelle e i ricordi.
    Prigioniere
    di un amore
    gettato nel vuoto,
    circondate da fantasmi,
    interroghiamo il tempo,
    aspettando
    l’antico sole
    risplendere.
    Noi,
    donne uniche e speciali,
    raccogliamo
    i pezzi della nostra anima
    marginiamo
    ferite e dolori
    sognando di correre
    a passi leggeri
    lontano nell’infinito….

    Brividi di liberta’!

    da Frammenti di me ed. il Filo anno 2007

  41. Ivonne Maestroni
    accetto le regole del concorso sezione A

    NEL TEMPO

    Si riavvolgono gli istanti
    Scucite immagini
    parole disperse
    crudeli silenzi
    di sterili giorni
    Sgrano le ore
    del mio vivere amaro
    Il graffio della solitudine
    trafigge il mio cuore
    Schegge d’estate si perdono nel tempo

    Accarezzo brezza di tramonto

  42. Sezione B – Poesia Edita

    L’orologio

    Far presto…
    nella foga impazzita
    si consuma la vita.
    Il tempo non è questo,
    è l’orologio
    che scandisce le ore,
    il letto col tuo odore
    l’anima che si spande
    in cerca di un colore,
    che misura
    col suo metro impalpabile
    il passo della noia,
    il gusto ed il sapore
    dei giorni appisolati
    che la lingua ed il palato
    non sanno raccontare.

    L’orologio non ha
    che le lancette,
    non dà forma
    agli sguardi
    che pigri si accavallano
    o passeggiano inquieti,
    non illumina il tempo;
    e la distanza,
    avara dei tuoi baci,
    gocciola senza posa
    sugli attimi fugaci
    che illudono i respiri
    spensierati
    gonfi di un’aspra gioia.

    L’orologio si ferma
    apposta o per errore:
    se non svegli le ore,
    io ruberò i minuti
    e ne farò una scorta,
    ripostiglio di quiete,
    rimedio alla stanchezza,
    per darti una carezza.

    Giorgio Diaz, in “Pàssim”, Antologia Premio letterario Panchina, III e IV edizione, marzo 2011, I libri di Emil.
    Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare il regolamento del concorso.

  43. Sez A dichiaro di essere l’autore e di accettare il regolamento

    Vernaglione Rolando

    A te

    Il tempio e il mercato
    non sono sinonimi,
    nè Rolando è l’aggettivo
    di uomo; credi che io
    non abbia un rauco
    portico dove ripararmi
    dal tuono ?
    Sono soprappensiero.

  44. Sez B dichiaro di essere l’autore e di accettare il regolamento

    Vernaglione Rolando da BIANCA, NEJ, Taranto, 1991

    ER -RAHAH

    Una notte d’estate
    da oriente la luna
    muta
    al giardino dei cedri
    appare
    e tu Nabir
    dolcissima preda
    sei
    delle mie brame.

  45. Pietro De Bonis
    Sezione A
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Senza mare

    Il mare è come una persona cara,
    ti tira su le gocce dal cuore
    sfiorandoti con la brezza.
    Cavalcioni al Sole che albeggia
    eccola spuntare su un grande veliero,
    punge forte gli occhi e il petto
    come fosse il ricordo tornato vero.
    La voce sua affiora dentro
    come la spuma che tinteggia chiara
    come lo strido di un gabbiano incerto
    se restare o superare il cielo.

    La marea spinge l’onde sul viso
    all’uomo che non dimentica
    intriso del dubbio e la certezza
    che il pianto è buio e carezza.

  46. Pietro De Bonis
    Sezione B
    Accetto le regole e norme del concorso.

    Rinascimento

    Il profumo della quiete.
    Delle foglie d’abete.
    Il respiro interno.
    L’odore del vento.
    La libertà sulla pelle.
    Rinascimento.

  47. Presento la mia opera per il concorso in oggetto, Sezione A
    dichiaro di esserne l’autore e di ACCETTARE le regole del concorso.
    Cordiali saluti
    CALOGERO RESTIVO

    Titolo dell’opera : UN SORRISO ALLA SERA

    Ha un sorriso
    bonario
    la sera
    come di madre.

    Non stanca
    della lunga giornata
    di afa
    e di attesa
    di refoli di vento.

    La luna
    rossa di tramonto
    nascosta quasi
    dietro le mura del castello
    sembra un monello
    la faccia
    accaldata di corse
    nel gioco a nascondino.

    Anch’io
    confusione
    di pensieri
    e di sogni
    di speranze
    e delusioni
    sciolgo un sorriso
    alla sera.

  48. Sez b , Trasporti urbani, 2006, accetto il regolamento, dichiaro di essere l’autore di questa poesia

    Un piccolo fuoco

    Scrivimi.

    Mandami un piccolo fuoco,
    una striscia di cielo,
    una schiera
    di sillabe,
    un itinerario veloce, matite,
    i tuoi confini, una mappa.

    Scrivimi.

    Uno spartito di adagi
    e silenzi,
    il sapore di luce
    delle parole,
    la distanza di un gatto, il mare,
    il perimetro dello sguardo.

    Un assaggio, un graffio
    di solitudine pungente
    come la pioggia alla fermata degli autobus,
    un calendario propizio, il fruscio
    del vestito, una lampada,
    un pettine, confondimi
    in un labirinto di luci.

    Vedi,
    mi aggrappo ai dettagli, annaspo
    in un’ansa di vuoto,
    smarrisco dicembre, dimentico
    i pomeriggi in città,
    le finestre.

    Ma tu rovescia il mio buio, affrettati
    a esistere.

    Scrivimi.

  49. Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione B
    Dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti Calogero Restivo.
    La poesia é tratta dalla raccolta di poesie dal titolo “La lanterna sul mondo” edita
    Eranova Bancheri Editrice nell’anno 2010.

    Titolo della Poesia : Canti di sirene

    Rauche voci in canti
    per stanche di inesitati
    languidi richiami
    stanno
    lungo le rive
    bagnate da violenti spruzzi
    di tramontana
    che gonfia le onde
    sirene del sud.

    Le ho viste
    vagando nello spazio
    come aquilone impazzito
    intento ad asservire la fantasia
    e costringerla
    a tramutare i sogni
    in realtà da spendere
    come monete serbate
    nella vita di tutti i giorni.

    Forse costruiranno ponti
    per unire le due sponde
    ed ormai inutili le sirene
    resteranno a raccontare
    che un tempo di qua passavano
    vincitori e vinti
    e portatori di favole
    e di sogni
    intenti ad inseguire avventure
    che maturavano a volte
    al di là di queste acque
    perennemente
    in vorticosi moti.

    calogero restivo
    calogero.restivo@gmail.com

  50. dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento. Sezione A:

    Titolo: “Der Wanderer über dem Nebelmeer”

    Osservo i tetti delle case dal terrazzo,
    le loro antenne sgangherate sembrano lapidi di un vasto cimitero urbano.
    Cammino scalzo sul passato,
    incurante dei cocci taglienti dei sogni infranti.
    Respiro forte
    prima di volare.

  51. dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento. Sezione B:
    dalla raccolta “Versi con mani di pomice”, Premio nazionale di poesia 2008

    Titolo: “La morte perfetta”

    E’ una circonferenza
    col diametro di un ricordo lungo quanto una vita.
    Si aprono
    le Grandi Labbra
    pronte ad ingoiare nel ventre di un’altra Donna
    quello che il mondo non ha mai voluto.

  52. Sez. A
    Dichiaro di essere l’autrice della lirica e di accettare il regolamento.

    Notte

    Attendo la notte…per uscire
    nel suo silenzio,che accoglie
    il mio…senza nulla chiedere,
    senza nulla dire.
    Attendo la notte…il suo buio,
    che si mescola al mio e poter
    sentir meno la paura.
    Attendo la notte…per uscire
    a raccogliere la luce delle stelle,
    per farne candelabri che
    m’illuminino l’anima e cosi’
    leggerne il pianto e con
    inchiostro scuro,scriverne le
    lacrime su fogli bianchi e
    impolverati…
    Attendo la notte…il suo silenzio
    e in solitudine pregare,anche se
    pregare non so più.

    Anna Caddy Carella

  53. Sez.B
    Poesia dal libro :”Il Rifugio della bambina del lago” di Anna Carella
    Dichiaro di accettare il regolamento.

    …..

    Mi stringo,mi stringo nel
    mio corpo…tra pensieri e
    nuvole…
    Scivolo su un sogno,che
    piano…piano s’allontana,
    su di un filo di finto
    equilibrio…
    Percorro le vie scure è
    nebbiose,sotto una
    sottil pioggia…che mi entra
    sino al cuore
    Mi stringo,mi stringo nel
    mio corpo…tra pensieri e
    nuvole…
    E vedo il tempo passare,
    attraverso le carni partorite
    in un giorno lontano…dove
    ancor sognavo,sognavamo
    un sogno,che
    piano…piano s’allontana,
    su di un filo di finto
    equilibrio…e mi
    stringo nel mio corpo…
    e cosi’rimango,tra nuvole
    e sottil pioggia…

    Anna Caddy Carella

  54. l’ultimo verso della sera

    ho cercato distrattamente
    nel bagaglio dei miei pensieri
    scavando tra le riga
    …ingiallite di un vecchio libro
    un esile e dolce verso
    l’ultimo della sera
    non ho trovato nulla
    per descrivere
    la mia grande amicizia
    che provo per te
    spassionata reale
    colma di significato
    sincera senza compromessi
    pura come una goccia di brina
    adagiata all’aurora
    sulle tenere foglie
    ti dico semplicemente
    buonanotte…
    felice, sognante
    e quando accarezzerai il cuscino
    pensa a me ti starò vicino
    come tu starai vicino a me
    amichevolmente
    ed io mi sentirò tra le nuvole
    felice perche’ saprò
    che l’ultimo verso della sera
    è per me…
    il mio per te…
    ruggiero gorgoglione

  55. sezione B dal libro ABISSI di ruggiero gorgoglione
    dichiaro di accettare il regolamento

    Il silenzio dell’anima

    Una rosa, una candela
    tra le tue mani
    con le dita accarezzi
    i suoi petali vellutati
    poi dolcemente
    t’mmergi nel sogno
    dove spazi aperti
    sono complici
    della melodia dell’anima
    s’ode la dolce sinfonia
    che le onde
    ordiscono per te
    i petali delicati
    di una rosa
    t’inebriano facendoti
    andare in estasi
    e mentre il sole tramonta
    dietro le montagne
    il tuo pensiero
    e’ per LUI
    che delicatamente ti bacia
    una penna , un calamaio
    un foglio bianco
    e tanta fantasia
    infine la luna piena
    t’invia i suoi raggi
    leggeri come una piuma
    ti tornano in mente
    le sue languide carezze
    e ti senti un angelo
    ricoperto di rose sosse
    suo pegno d’amore senza fine
    una cascata di goccioline delicate
    baciano il tuo nudo corpo
    bagnandolo
    e come una brina mattutina
    t’accarezzano trasportandoti
    in un’oasi smarrita
    dove i tuoi splendidi occhi
    vedono lui
    che ora non c’e’
    con te c’e’ solo la sua anima
    unita alla tua
    splendida visione
    del sole che nasce
    lasciando in te
    la dolce scia del sogno
    tu lui e la felicita’
    il silenzio dell’anima
    non ha bisogno di parole
    e il desiderio fugace
    ti riempie il cuore di pace…

    ruggiero gorgoglione

  56. Sez. A
    Dichiaro di essere l’autore della lirica e di accettare il regolamento

    Alla luce

    Perdonami, luce
    se non t’amo come vorrei.
    Pura e fulgente sei
    ma crudele, impietosa.
    D’ogni cosa più bella
    riveli l’essenza rovinosa.

    Non ha contorni il cuore.
    È stella spenta
    che ha perso il suo fulgore
    e non irradia luce.
    Vive di palpiti
    e scontrosa s’alimenta
    della propria natura.
    Come il mare si perde
    nell’onda scura
    che lenta svanisce.

    Io, per me, preferisco
    la calma penombra
    che non sgomenta
    e quel lucore antico
    che, a intermittenza,
    mi regala barbagli
    ma non ferisce.

  57. Sezione A
    Dichiaro di essere l’autore della lirica e di accettare il regolamento

    Non dimenticarmi

    Grazie Mamma
    per i tuoi consigli
    adesso vado e torno subito.

    Ho visto l’alcool
    che scorreva nei bicchieri,
    ho visto i passaggi nascosti
    tra le mani dei giovani sudate,
    ho subito i suoni assordanti,
    ho visto uno sfarfallio di luci colorate
    e il tempo che scorre senza pausa.

    Adesso è tardi anche per me
    torno a casa.
    Sento un grande rumore,
    un rumore assordante
    più forte della musica piacevole
    ed una grande luce
    accecante mi avvolge
    sento delle voci, riesco a capirle

    … quello sta bene
    ma è pieno d’alcool
    è stata colpa sua
    Questa ragazza è andata…

    Mamma!!!, parlano di me
    io ti ho ascoltata ma…
    l’altro non ha una mamma come te
    Mamma!!!, non piangere
    non è stata colpa mia
    Mamma!!!, non dimenticarmi
    Ti voglio bene

  58. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Giorgio Barnabò 30/05/1993.

    Tran tran dell’uomo appena coricato

    Cigolano le reti nel mio affanno
    Questa sera di stelle vereconde.
    E il cielo madido di pianti antichi
    Sembra quasi mandare
    Aneliti, sussurri a queste porte
    Chiuse al bel sogno.
    Il corpo si rivolta, pensa, gira
    Vaga, ma non si appaga come stretto
    Da catene di ruggine che stridono:
    nessuna soluzione, solo il sonno
    orrido affogherà la speme, vacuo
    subito prima che la notte
    di nuovo albeggi.

  59. SEZIONE A
    accetto il regolamento

    STELLA

    stella
    in questo universo terrestre
    ( dimensione del tutto virtuale)
    brilli e non ti accorgi
    la tua luce
    taglia
    ferisce
    gioisce
    ama
    nel torbido
    umido
    caldo
    il tuo pensare
    è acqua gelida alla sorgente
    spezza la corda che a te arriva
    e i percorsi saranno infiniti!

    da cuore a cuore ti sto chiamando

    mentre lascio lacrimarmi il viso
    dalla pioggia
    e dal vento di scirocco
    asciugare i miei silenzi
    e i miei occhi bassi..

    ignorare la verità
    pur avendola sempre conosciuta

    tra due ipotesi estive
    non mi resta che sceglierne una
    ma non è ancora giunto il momento.

    attendere sarà la mia ambizione
    e il timore
    alimenterà la mia costanza
    e se all’ennesimo risveglio svanirai
    beh
    non pioverà
    ed io metterò al tua canzone
    attenderò l’oblio di tutte le cose
    e ricomincerò da uno.

  60. Con il presente invio la mia Poesia per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Viviana Tavormina

    Anche il silenzio uccide-inedita di Viviana Tavormina

    Un colpo di spugna
    per cancellare un amore
    non esisto piu’
    attimi…
    sogni…
    pelle…
    sapore…
    sete…
    giorni…
    notti…
    i tuoi fantasmi !
    la mia gioia…
    il male…
    la paura…
    la morte…
    e la vita!
    la tua e la mia
    adesso solo…
    la tua…
    e
    la mia…
    Adesso accendo l’ultima sigaretta
    perche’ anche il silenzio uccide
    forse piu’ del fumo!

    Viviana Tavormina

  61. dichiaro di essere l’autrice e di accettare tutto il regolamento, sezione a
    LA CEDOLA

    …………………………………….
    ………………………………………………..
    E quando , fra cento anni, moriro’
    Saro’ sorpresa e imbronciata
    Come una bambina di 5 anni
    A cui hanno tolto all’improvviso
    Il suo giocattolo preferito
    Una bambola bisquit
    Il solo motivo
    Di questa privazione
    E’ che la cedola per il possesso della bambola
    (a me della vita)

    E’ scaduta
    La bambina rivorra’ la bambola
    Ed io la mia piccola vita
    Che della porcellana ha la fragilita’
    Lei sara’ accontentata, io no.
    Dal broncio passero’ alla disperazione.
    …agile su una nuvola…
    Accorrera’ qualcuno in mia consolazione
    Mi dira’ : rassegnati. Disperarsi e’ inutile.
    No! Non e’ possibile!
    (ma se e’ la sola possibilita’ !)
    Io vorro’ rivevere, io vorro’ !!!
    La bambina sara’ accontentata, io no.
    Saro’ disperata e vorro’ morire
    E la mia parabola si chiudera’.

  62. IO SONO

    Io sono la Sfida
    io sono la Libertà,
    sono la carne azzannata
    dai cuccioli lupo
    con occhi umani
    lingua asciutta
    e adulta ottusità.

    Io sono la Bugia
    io sono la Verità,
    sono la carta del baro
    con i semi esposti
    alla pubblica gogna
    e sul dorso stampata
    l’assurda verità.

    Io sono il Sudore
    io sono la Santità,
    sono il buio dei dolci turgori
    la paura tentatrice
    sono la mia carne mercenaria
    che fete
    di breve immortalità.

    Sono il veleno che striscia
    lento
    dentro tubi latex-free
    verso le rabbiose disfatte,
    in rovinosa caduta
    veloce,
    prossime al Nulla.

    Sono lo show
    dei sipari chiusi
    e dei teatri vuoti,
    il pulviscolo che danza
    invisibile
    sotto l’occhio del riflettore
    spento.

    Sono il cielo d’inverno
    grigio dal freddo
    proiettato nelle pozze d’acqua
    delle arene vuote.
    Sono l’assurdo rallenty
    tra un vagone e l’altro
    dei treni merci in corsa.

    Io sono l’ombra
    del sangue vigliacco
    prima che arrivi sul muro,
    sono la luce fredda
    e il fiato stanco
    sulle ignare nuche chinate
    tra spalle ignoranti.

    Sono la scia di luce
    di terre già morte,
    sequenza postuma
    di un arco in discesa,
    rapido argento di metà Agosto
    riflesso su cornee
    nate cieche.

    Sono l’aquilone
    dal petto squarciato
    l’orizzonte sfocato
    tra il rombo e la pista.
    Sono il pensiero felice
    che scalda e incoraggia
    per il tuffo nel freddo.

    Sono la somma zero
    tra due vite divise
    da lancette boia
    pronte a scoccare
    al secondo sbagliato.
    Sono le frattaglie organiche
    di ogni vita nuova.

    Io sono il sorriso
    da nano perverso
    su bocche bambine
    ingozzate di furbizia
    da adulti col cervello
    compresso a poltiglia
    in calotte da dobermann.

    Sono il cerchio viola
    sui polsi materni
    dei morsi infantili
    per non sentire dolore.
    Sono piccole scarpe
    arrampicate su scale
    che baciano lapidi.

    Io sono l’impronta su sabbia,
    io sono il granello
    e le lotterie sciocche.
    Io sono l’Inizio e sono la Fine
    io sono il Durante
    (io sono l’angelo)
    che muore già.

    Federico Falcone
    SEZIONE A
    Dichiaro di accettare il regolamento. 

  63. Ciao partecipo alla SEZIONE A, con questa poesia, di cui sono l’autrice; accetto tutto il regolamento.

    A POEM 186 – KAFKA SULLA SPIAGGIA

    Crudele libro meraviglioso,
    struggente e magico,
    dove una donna matura,
    più matura di me,
    fa l’amore appassionatamente
    con un ragazzo giovane,
    più giovane di te.

    Passione.

    Amore.

    Passione, che mi hai insegnato tu,
    amore che ti ho dato io.

    Passione, di cui mi hai privato,
    amore, che hai sempre rifiutato.

    Mi hai cambiata.
    Mi hai fatto rifiorire quando
    pensavo di essere morta,
    solo per togliermi la vita del tutto,
    come una testa spiccata dal corpo
    con un sol colpo d’ascia,
    netto,
    preciso.

    Crudele libro,
    che le tue pagine
    brucino in eterno
    nell’inferno
    dell’amore negato,
    disilluso,
    non corrisposto,
    insieme a te,
    crudele ragazzo.

  64. Ciao partecipo alla SEZIONE B con questa poesia di cui sono l’autrice; questa poesia è in via di pubblicazione e apparirà nella raccolta AAVV “VERRA’ IL MATTINO E AVRA’ UN TUO VERSO ” ALETTI EDITORE, novembre 2011

    A POEM 132 – AVEVO LE MANI

    Avevo la mani piene d’amore.
    Scalpitava, traboccava,
    esondava nella strade,
    riempiva i mari,
    i cieli…

    Avevo la mani piene
    dei tuoi occhi, del tuo sorriso,
    delle tue parole…

    Ma come la neve al sole si scioglie
    tra le mani e diventa acqua,
    che scivola tra le dita,
    così le mie mani sono rimaste vuote
    d’amore
    di sorrisi
    dei tuoi occhi…

    1. integro nom ee cognome Sabina Biasuzzo e dichiarazione di accettazione del regolamento. Ciao e mi scuso per la dimenticanza.

  65. FIORENTE GIUSEPPE accetto il regolamento e dichiaro di essere l’autore del testo.

    GUARDAMI LE MANI,IO CI PIANGO.

    Guardami le mani,io ci piango!
    Scalo le vette del canto
    per il gusto di una momentanea apparenza
    ma se tu mi stringi forte al petto
    Io sento le tue pulsazioni
    come un carillon
    e divento ballerino di cartone
    mosso al ritmo del tuo sangue
    che è vino è fumo è tutto un’ansia:
    mi cremo delle tue tragedie
    ma è troppo tardi perchè
    hai già posato gli occhi
    sul carillon di Anastasia Romanov.

  66. Con la mia presente opera desidero partecipare al vostro concorso Sez. A
    Dichiaro di essere l’autrice dell’opera e di accettare le regole del concorso
    In fede
    Lucia Marradi
    p.s.:avevo già provato prima ad inviarvi la mia poesia ma proprio prima di cliccare su ‘invia il commento’ è sparito tutto. Quindi non so se per caso vi arriverà doppia. Cordiali saluti.

    NUDA DI PAROLE

    Sono rimasta nuda di parole.

    Mi sono spogliata
    di tutte quelle che baciano il finale di amore
    di tutte quelle che giocano con cuore e che accendono un sentimento
    di tutte quelle che fanno sfiorar le labbra
    e te le ho donate.

    Mi sono tolta
    tutte quelle che aprono l’anima e la sconvolgono
    tutte quelle impudenti, impulsive e imprudenti
    tutte quelle ardite, appassionate, misteriose e peccaminose
    e te le ho donate.

    Mi sono saccheggiata
    di tutte quelle che traghettano i sogni e incantano con il loro suono
    di tutte quelle che sono come regali, che son come sospiri
    di tutte quelle che sono promesse, che son giuramenti
    e te le ho donate.

    Mi sono strappata di dosso
    tutte quelle stonate e urlate
    tutte quelle stanche e quelle minacciose
    tutte quelle amare e maledette
    tutte quelle figlie bastarde della rabbia e della gelosia
    e te le ho scagliate contro.

    Mi sono denudata
    di tutte quelle senza amor proprio, che implorano perdono
    di tutte quelle grondanti lacrime e infarcite di scuse
    di tutte quelle che elemosinano briciole di vita
    di tutte quelle di resa e sottomissione
    e te le ho portate ai tuoi piedi.

    Ora sono qui
    senza più niente da levare
    aspettando da te anche una sola
    delle tue parole
    e attendo così
    ignuda

  67. Bruno Saiu
    Sezione di appartenenza: A
    Dichiaro di accettare il regolmento

    A TESTA BASSA

    Da buon sapore agognato,
    da blanda carezza tiepida
    deriva contrasto inquieto.
    Come frantumarne il sortilegio?
    Per nutrirmi poi di sciapi surrogati.
    Tu che di pasticcio indossi il costume,
    di armonia abortita qualche neo
    di ciance hai fatto indigestione.
    Dovrai alzare i tacchi
    un’altra volta.
    Son passi modesti eppur tracciano pista.
    Se di sceriffo apprendo abilità,
    pedinarti sino ad Inferi sarà perseveranza.
    Se da ostaggio scorgi scappatoia,
    con emoraggia sto setacciando,
    spandi le tue essenze
    che con briciole propizie
    posso tonificare i tuoi fianchi.

  68. Scrivo la seguente poesia per partecipare alla SEZIONE B del concorso.
    La poesia è stata pubblicata su IL VASO SI PANDORA di Cassone Massimiliano edito da boopen nel 2010. La mia mail è m.cassone@tiscali.it

    DI NOTTE TUTTO TACE

    Tutto tace,
    è notte,
    tutto tace,
    solo il fruscio del vento a tenermi compagnia.
    Ritrovo la pace.
    E … tutto tace.

  69. SONO L’AUTORE DI QUESTA POESIA, con cui partecipo alla sezione A del concorso.
    Massimiliano Cassone, la mia mail è: m.cassone@tiscali.it

    MAGIA DEL BUIO

    Mi guardano le stelle,
    mi accarezza la luna
    e la notte mi abbraccia.
    Chiudo gli occhi,
    penso
    solleticato dalla magia del buio che si specchia nel mare.

  70. SEZIONE DI APPARTENENZA “A” Dichiaro d’ accettare il regolamento.

    Se la sofferta lontananza servisse alla tua serenità, allora mi ciberei da questo piatto ogni giorno, aspettando bramosamente ancora e ancora, fino a saziarmi solo della tua felicità. Vuoti i pensieri che come vasi colmi d’ aria riposano stanchi, secca la mia anima come labbra al sole.

  71. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
    Distinti saluti,
    Stefano Pietri

    Titolo: “Sei come il mare”

    … ti penso a lungo, finchè non arrivi
    non so come sto senza te, ma forse posso stare
    poi arrivi e stiamo insieme, tutto il tempo
    poi vai via e non vorrei, poi torni e non vorrei
    poi per giorni non ti vedo e non vorrei
    ti penso, ma non mi manchi, finchè di nuovo arrivi e vorrei non andassi più via
    poi sparisci, per molto tempo
    e mi manchi
    ti penso a lungo, finchè non arrivi…

  72. Antonella Troisi
    Invio la mia opera per la sez. A del concorso.
    Dichiaro di essere l’autrice della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    Titolo: Respiro

    Il respiro mi manca
    perché non respiro
    sono circondata da aria
    ma non respiro

    La finestra…
    Eccola, aprila
    Ma non c’è aria

    No!
    Ferma!

    Figlia
    Sorella
    Siamo qui
    Guardaci

    Le voci
    I volti
    Vorrei tener con me
    Lo so, non posso
    Dolcemente sfioro le guance
    Una carezza

    Addio

  73. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Sezione B
    Nadia Turriziani

    Nel silenzio della notte

    Il tuo sguardo furtivo
    nel silenzio terrificante della notte
    turba insensibile l’animo mio
    assorto nell’instancabile
    ricerca di te
    uomo egoista.

    In questa notte
    gelida e raccapricciante
    mi struggo mestamente
    nella sterile attesa
    di un tuo sorriso
    specchio dell’anima
    e del desiderio dell’uomo.

    Provo sofferenza
    al solo pensiero di questo amore
    corrisposto in parte
    da colui che credevo
    sensibile
    al mio amore passionale.

    Provo struggimento
    nel vedere le mie aspettative
    spazzate via
    inesorabilmente
    dalla mia insicurezza
    e dal tuo
    inconfutabile egoismo.

    Come l’arcobaleno
    simbolo di serenità
    e di completamento
    a chiusura
    di un terribile temporale

    rallegra il cuore
    di colei che estasiata
    ne ammira le aggraziate fattezze

    le tue braccia possenti
    e le tue parole confortanti
    possano avvolgere

    il mio corpo
    ed i miei pensieri
    in segno di amore vero.

    (Pubblicata dalla Aletti editore anno 2008)

  74. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Sezione A
    Nadia Turriziani

    Paura

    Schiaccia la paura
    malvagia e superba
    la mente mia
    offuscata dal dolore.

    Incubi notturni
    effluvio di sangue
    e urla graffianti
    angosciano la mia dormita.

    Lame taglienti
    le tue parole efferate.

    Grandine imprevista
    le tue accuse crudeli.

    Lampi autunnali
    le tue torbide occhiate.

    Trombe d’aria impetuose
    le tue minacce argute.

    Arcobaleni di luce
    avversi all’odio tuo
    i gridolini di gioia
    del frutto del nostro amore.

    Stelle cadenti
    in una notte serena
    le sue candide carezze.

    Piccole manine
    accolgono ingorde
    il seno mio.

    Labbra assetate di vita
    cancellano in un attimo
    gli incubi miei
    e le mie incongruenti paure.

  75. Antonietta Rossi
    Invio la mia opera per la partecipazione ala sezione A del concorso.
    Dichiaro di essere l’autrice della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    MALINCONIA

    Sento un odore, rivedo un posto a me caro,
    sbuca da un cassetto una foto
    ed eccola avvolgermi,
    un vortice agrodolce di ricordi,
    sensazioni,
    un risveglio di cose assopite
    che lascio dormire per non darle spazio,
    uno spazio che la malinconia si prende
    in modo presuntuoso,
    non conosce ragione,
    devo viverla, ricordare, risvegliare,
    altrimenti che senso avrebbe la vita,
    cosa avrei ricevuto e
    cosa avrei donato,
    nulla
    senza malinconia.
    Con lei riesco a superare ogni giorno
    sapendo di vivere arricchendomi
    senza patire lo scorrere del tempo.
    AR

  76. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Sezione A. Inedita

    PETTINEO Calogero

    RIDO

    Rido,
    mostrando rughe mai viste,
    ascoltando il vento, inseguire
    le prigioni del tempo.
    Rido,
    dei sapori e dissapori
    posti, sul baratro della pazzia
    seduto su ali d’argento.
    Rido,
    dei Saggi e dei Poeti
    che, pensano di mutare il mondo
    con lacrime d’inchiostro.
    Rido,
    sgomento e solitario,
    stanco di battaglie perse,
    con un Dio, all’apparenza distante,

    – CHE PIANGE -.

  77. Scrivo la seguente poesia per partecipare alla SEZIONE B del concorso.
    La poesia è contenuta nel libro “FRAMMENTI DELL’ANIMA” da me autopubblicato.
    ALTANI Maria Angela

    L’ULTIMO VOLO
    (per riflettere sulla solitudine degli anziani – 2011)

    Solo con i tuoi ricordi
    tu riesci a masticare
    quel tuo cuore ormai stanco
    che non sa dimenticare.

    La tua pelle rugosa
    arida di carezze
    segna una vita ansiosa
    di labili certezze.

    Lo scricchiolio dei passi
    mossi da stanche ossa
    è colonna sonora
    di un’ultima riscossa.

    E giungi in quel giardino
    con gente rumorosa
    mentre stanco rimembri
    quell’anima tua tediosa.

    Nel cuore tuo rivedi
    la tua compagna amata
    che in una triste notte
    in silenzio se n’è andata.

    Anche il tuo vecchio cane,
    compagno di dolore,
    ti ha lasciato ormai solo
    da tante, troppe ore.

    Un sussulto ti provoca
    il gioioso abbaiare
    di quel piccolo cucciolo
    felice di giocare.

    Dal torpore sei uscito
    intorno ti sei guardato
    tanta gente ma nessuno
    per esser ascoltato.

    E scorgi due ragazzi
    pieni di emozione
    a cui vorresti gridare
    la tua disperazione.

    Ma non lo riesci a fare,
    smorzare i loro baci,
    è ingiusto rovinare
    quei momenti fugaci.

    E quindi ormai hai deciso
    è questo il tuo destino
    raccogli le tue forze
    per quell’ultimo cammino.

    Stai percorrendo ancora
    i gradini della vita
    che sembran meno ripidi
    nell’ultima salita.

    Apri quella finestra
    da troppo tempo chiusa
    ti siedi sulla soglia
    chiedendo al mondo scusa.

    E osservi la sua foto…
    ora non sei più solo;
    la mano lei ti tende
    in quest’ultimo volo.

  78. Buongiorno.Mi chiamo PAOLA SURANO e invio una poesia per la SEZ B, tratta dalla raccolta dal titolo “ALLA LUCE DI UN’UNICA STELLA” edito da IBISKOS Empoli nel’anno 2000. Dichiaro di accettare incondizionatmente il regolamento del concorso di settembre 2011 “Anche tu su Oubliette”.

    PARTITA A POKER

    Non avevo assi nella manica,
    nè sapevo che si potesse barare,
    al tavolo del poker
    Qualcuno avrebbe dovuto insegnarmi,
    o impedirmi di giocare.
    Invece giocavo ridendo,
    con gli occhi trasparenti
    ove,riflesse, ciascuno
    leggeva le mie carte
    e come la cicala l’estate
    sperperavo le mie fiches.

    Fu così che persi tutto,
    quella sera, al tavolo del poker

  79. Carlini Alessio: con la presente lirica, partecipo alla sezione A ed accetto in toto, il regolamento come dal bando al concorso.

    “Sei! Stupenda! Poesia! D’attente pour jeudi ”

    Cosa vedono i miei occhi questa sera,
    dentro
    e in questo meditare ai giorni che passeranno lieti,
    nel sole che si leverà ancora per tre dolcissime volte,
    o dentro ad una manciata di ore
    che mi diradano da te.

    Finestra ed aria di un cielo nuovo e terso,
    follia che dai sogni si separa e vive,
    romantica e vergine all’intelletto,
    frizzante di sorrisi alle passioni,
    delicata e sensibile ai tocchi tutti del cuore.

    Tu sei in me questa sera e vivi
    che nemmeno l’aquila dall’alto vede e può dei miei occhi saperne il volo.

  80. ELIO DISTEFANO
    SERA D’ESTATE

    …Un respiro incerto e breve…
    Le lucciole hanno acceso
    piccole faci nella sera
    fra il folto delle chiome.
    Pupille d’angeli
    vegliano benigne
    nell’ore brevi
    che l’estate dà in premio
    alla calura.
    Volteggiano
    arpeggiando
    sulle corde del cielo
    e azzurre
    sciamano
    in un riso
    largo e aprico
    come melodia d’arcano
    una mano
    scura
    sfiora
    i capelli di viola
    della sera;
    indomito
    il mio amore
    avvolge
    conserva
    l’ultima striscia di porpora
    reliquia sacra
    sulla soglia
    evanescente limitare
    scampolo di cuore
    che s’invola fra i fumi neri;
    chiede tregua
    e tu rispondi.
    Dolce è il fremito
    consegnato
    all’attimo che muore
    e calma il battito
    con un bacio
    prima che annotti.

    con questa lirica intendo partecipare alla sezione B Poesia edita

  81. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Sezione B. Edita

    PETTINEO Calogero

    CREPUSCOLO

    Rapido si allenta
    il mio cedimento
    attiguo al crepuscolo
    del mio tormento
    con le mani sbiancate
    rasento i tuoi capelli
    color argento.
    Il mio viso
    esile e raggrinzito
    discende sul tuo petto
    segnato dal tempo
    è limpido
    di quel vigoroso sentimento
    inerme e stanco
    presso Te
    m’addormento.

    Da: IL FEDERICIANO, Aletti editore 2009

  82. “sera d’estate” è tratta da “Il lare dell’orto” Akkuaria, Catania, 2010

  83. Alessio Carlini : la lirica in questione, partecipa alla sezione B ed è edita dal sito scrivere.info
    accetto in toto, il regolamento come dal bando al concorso.

    “Prima dell’alba e con gli occhi ad est”

    E’ già vento il primo suono di questo mattino
    e va!

    Dove lo sguardo attende ad est
    che si svegli la vita da questo sonno,
    ad est!

    E come si fa a dormire
    che questa è l’ora più bella da respirare,
    l’ora più bella per rimanere in silenzio,
    ad ascoltare.

    Ed è il vento silente che colora ogni cosa attorno;
    a quest’ora si posson vedere le dita del sole che lavora piano,
    preciso e meticoloso ad ogni tonalità di vita attorno.

    Io non voglio dormire a quest’ora
    e resto qui,
    poggiato coi gomiti al mio terrazzo,
    con gli occhi già dentro al tuo risveglio
    e ai tuoi baci ad est,
    respirando,
    ad est,
    respirando…

  84. Sez A – inedite

    UTOPIA – 19 marzo 1891

    Miraggio d’una ignota ambita sponda
    fu spento dal modesto navigare
    quell’urlo soffocato in spuma d’onda
    in spoglie di miseria d’altro stare.

    Trafitto in rada a picco il ferro leso
    del ventre d’Utopia colma ingorda
    al vespro quel ricordo resta appeso
    ch’a posteri campan non giunga sorda.

    Rintocchi lievi e bronzei … e poi pianti!
    Null’altro porse il pallido albeggiare
    che stami già scarlatti titillanti
    un’onda smorta del funesto mare.

  85. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Sezione A. Inedita

    ALESSANDRO MARZO

    Cresci mia luna nel buio!
    Sentieri bianchi colano.
    Polvere bagnata e spessa
    nelle mani e sopra i seni.
    Soffia vento generoso
    nella notte troppo afosa,
    muovi la tua nuda schiena
    come seta dell’oriente.
    Dolci le tue labbra gonfie
    sono gelsi ben maturi.

    Chiudi gli occhi dea dorata,
    non lasciarmi senza fiato.
    Sii clemente con un uomo
    che non merita un tal dono
    di uno sguardo appesantito
    da un frastuono di colori.

  86. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Sezione B
    Sandra Volpentesta

    “lasciarsi amare”….

    ho pianto tutta la notte,
    eri sottile lì accanto a me
    nel buio, mi hai amata..

    le mie lacrime,
    scivolano sul mio viso pallido…
    un tremore,
    un sussulto,
    un’emozione.
    una voce,
    sottile gemeva nel vento.
    chiamava il mio nome…

    una luce, un dolce tepore saliva sulle tenebre…
    nel buio…ho visto il tuo volto su di me…

    tu solo tu…mio dolce angelo,
    dalle ali dorate…
    mi hai amata, protetta
    nelle tenebre..
    della vita…

  87. Gentilissimi,Invio la mia opera “FUORI STAGIONE”tratta dal libro “IL RISVEGLIO DELL’ALBA” Albatros 2011,per il concorso in oggetto per la sez.B .
    Dichiaro di essere il titolare dell’operae di accettare le regole del concorso.Distinti saluti
    Gianfranco Corona

    FUORI STAGIONE

    Sono sopra la città
    con questa pioggia battente
    sospeso,
    tra le vetrate sporche
    ad indossare
    la sera.
    Aspetto di decifrare
    il mio percorso
    contro la spavalderia
    del tempo
    che abbatte inesorabile
    le stagioni.
    E poi ignora il ritmo
    sferzante implacabile
    le gocce che
    si legano al vento.
    Ho acceso il mio silenzio
    pronto ad un’altra battaglia;
    così superba è la vita
    che spezza le ali,
    ma ora ricomincio
    oltre l’incantesimo del giorno
    con questo brivido
    che sale.

  88. Ad Est di Capo Lilybeo

    Hai navigato tranquillo padre mio.
    Come nel ventre di una donna,
    immerso in sicure maree che non t’intristivano mai.
    Nel rimugghio di buie giornate.

    In acque saline e mediterranee scivolava
    il fasciame scelto della tua barca.
    E tu, divenendo grande e di calma sottile ironia,
    non potesti salpare insieme a me che ti desideravo.

    T’allontanasti dentro quel mare; nel cigolio di scalmi.
    E nel mentre io crescevo.
    A volte avendoti.
    Più e spesso perdendoti.

    Io non ho saputo assecondare quelle tue correnti
    e, mentre tu navigavi ad Est di Capo Lilybeo,
    ti ho perduto per sempre. Molto prima.
    Molto prima dell’irrespirabile luglio in cui morivi.

    Vorrei che la tua inconoscibile prossimità
    ritrovasse, ora, il nero brillio degli occhi di mia madre.
    Sicuro approdo nel tuo mare d’Occidente.
    Giorni, entro altri innumerevoli, che ci resero felici.

    Giovanni rizza; poesia inedita; da raccolta inedita “Ho impiegato quarant’anni per trovare le parole”

  89. PROFUMO D’ AUTUNNO
    È quasi autunno,
    oggi ho sentito
    cantare il maestrale,
    ha tolto le bacche
    al Ginepro,
    le ha seminate male..
    sull’ asfalto!
    Nel Supramonte
    o Monti Mannu,
    anche tra la fenditura
    di una roccia,
    sarebbe nato,
    diventeresti pianta,
    di un legno
    pregiato e profumato.
    Ginepro di città,
    l’unico sguardo
    che ti consola,
    è quello di chi passa,
    vede come sei imponente,
    culla di Verzellini
    e Pettirossi,
    di tutto il resto non
    ti importa…
    in questo mondo matto,
    anche i gabbiani
    arrivano dal mare.
    Anna Maria Cherchi
    20 settembre 2011
    Diritti L.633/41

  90. Buon giorno, desidero partecipare alla Sez.A del consorso.
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare il regolamento e le norme del concorso.
    Autorizzo il trattamento dei dati personali secondo D.Lgs 196/2003.
    Solari saluti.
    Chiara Elia

    -INSIEME
    Lassù la luna
    qua giù il sole,
    un incontrollato senso
    di solitudine
    attanaglia il cuore.
    I sensi abbandonati
    riscoprono
    nel sorriso lì
    un labirinto segreto,
    quello spiraglio di verde luce.
    Le onde del mare
    cominciano a cantare,
    e insieme a quel sorriso,
    ci allontanano dall’oblio
    dei pensieri.
    Un duplice respiro e silenzio.
    Rimane un profumo
    lungimirante all’orizzonte.

    Roma lì 20/09/2011 Chiara Elia

  91. Poesia del No

    I palinsesti della morte inscrittisi sugli occhi
    quando a notte dei commiati la bottega è chiusa
    tutto attorno è spento e intorno tremuli i ceroni,
    quando tutto è di silenzio foschi tremano sui muri
    i lumi accesi colle lacrime al commiato meridiano,
    I palinsesti della vita che si sporgon sulla morte.

    Gli argini di mattutine dita come petali di strazio
    che si allungano nel pianto e sondano una stanca
    posa opaca sul cereo amorfo del tuo viso.
    Gli argini di voci esuste che sedute fan corolla,
    tese a lutto e tumide si slavano sul corpo
    sigillato in un vestito bruno d’assi oblunghe.

    L’aria immobile, l’odore del silenzio, la linfa reclina
    dei fiori, ressa che d’incenso la navata strozza di respiro
    a sprazzi, nel silenzio insano delle genti che si torcono
    in penombra, in cerca di memoria. Un cesto ciascuno di
    spettri di scene passate, un prato di candele a izzarvi:
    – E il sole sgargiante fuori, appeso al pomeriggio.

    La prua rapace del carro mette rotta verso il colle
    Testimone a specchio il mare arretra e svela secche
    le reti pregne di tue impronte. Le simmetrie di bosso
    calibrate lungo l’ultimo selciato, il verricello incontro
    la tua indifferenza, di corde l’avvinghia poi l’issa
    verso il buco pronto di mattoni attorno, per celarti.

    Non ci sono scale al cielo di parole De profundis
    Solo l’umido rabbuio del sepolcro, il fasto della chiesa
    a mezzogiorno, la veglia di mattina sulle panche d’obitorio.
    I palinsesti della morte, la durata d’un dettaglio, con
    L’opzione che dilati all’infinito e tu, incastrato
    in mezzo, contemplante all’infinito un universo tuo.

    Christian Iacomucci
    Sezione B
    Lo spreco dei vent’anni, edizioni Artemisia, 2009
    Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare le regole del concorso

  92. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez A E e dichiaro di essere titolare di questa opera ineditae di accettare regole e norme del concorso.

    Suono del silenzio

    dentro di me

    prende forma

    nel respiro che sale

    verso l’ignoto, verso l’infinito…

    Anna

  93. |Tommy Brigante| Invio la mia opera per la sez. A del concorso.
    Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    _Cantilena nera_

    Calessi di sogni scuri squarciano i miei pensieri..
    L’incanto delle piogge coltello succhia l’amore dagli angeli fetali..
    Il buio sembra un corteo di rose sonnambule..
    [Vorrei non tremare sotto il peso dei miasmi introspettivi ..]
    Vorrei scaraventare la luna dentro i miei pozzi..
    Cibarla con tozzi di stelle spente e acqua di pianti opachi..
    Vorrei origami d’odio per catturare la verginità di dio ..
    [Il suo occhio nero inghiotte l’umanità..]
    La mia bocca sporca d’oblio gronda baci fertili..
    Seppellirò la mia nuda psiche negli antri dei miei silenzi..
    Liquefatta alla tristezza di questa notte..
    [Mi guardo..]
    Una lacrima riga il mio volto riflesso sullo specchio..
    Risale delicata _ in piume di carta scritta..
    Dal cuore del mondo imbastisco archivi d’astri..
    Vorrei dipingere l’amore. .
    [Bambina farfalla dai grandi occhi d’opali amaranto..]
    Posata sul pianto di una rosa ..
    Assopita sui drappi d’ambra e miele..
    In grembo a sciami di pianeti..
    Tra i temporali dei silenzi a recitare i suoi venti raddolciti..
    Armonia degli elementi _nostalgica di fiabe di tramonti..
    [Intima innocenza..]
    Come la fragilità di un poeta..
    Nei suoi respiri di cotone tra carezze in petali di mandorlo.
    [TommyBrigante]

  94. Silvia Denti partecipa alla sezione B e dichiara di accettarne il regolamento.

    INCANTO DISINCANTO

    Mi imbatto in risposte che non hanno domande
    e dal crudele embrione nascono anime maledette
    come i poeti che ci somigliano.

    Sdraiata sulle torture dei tuoi respiri
    attendo l’onda grande della duna rossa.

    Non ho che cespugli in bilico
    navi che mi carezzano le gambe
    le tue braccia vele
    che conducono nell’incanto che ci contempla
    nudi negli odori forti di loto e mandarino.

    E’ quando riconosco gli inganni della carne
    che mi sento perla di sudari senza senso

    pur se qui il tempo è tentacolo implorante
    dei tuoi baci d’ulivo

    si scatena il rabbioso sesso
    e le mani tremano nella stretta inutile

    la musica fatta pelle ti placa -tu così avido-
    non toglie il disincanto.

    (lirica tratta da IN/CONTRO Silvia Denti & Gavino Angius), ed. RUPE MUTEVOLE, 2011)

  95. |Tommy Brigante| Invio la mia opera per la sez. B del concorso.
    Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    _Il buio di Eva_

    Eva mio dolcissimo sonno..
    Trapunta di edere..
    Dannazione in madreperla..
    Tu _ [Gemito del mio inchiostro..]
    Tu_ [Dedalo di siepi di carta..]
    Pioggia di vespro stupra falene.
    Amica liquefatta in bolle di baci..
    Spacca cuori in vetrate di sangue..
    Sei il crimine d’antichi segreti..
    Sei il bastione dall’azzurro suicida..
    [Carica d’incubi agghindati _in tremori beati..]
    Liberami come una geometria poetica..
    Pensami come un pentagramma di liriche..
    Stringimi ai tuoi alfabeti di scienza..
    Dipingimi come un Cristo bambino..
    [Celato sul dorso del fiore già scheletro..]
    L’aroma confuso dal cielo caduto..
    Giurami ancora d’immenso fosco lucente..
    Inalami d’ambrosia e fiati inquieti..
    Il paradiso è in fumo..
    [Ovunque fa male..]
    E ovunque ti guardo sarai l’inferno infinito.
    [TommyBrigante]

  96. Sez. A del concorso. Dichiaro di essere autrice della poesia e di accettare il regolamento del concorso.

    L’osso

    E tu vivi, presente, ci sei,
    solo questo rimane
    sfrondata la rosa dai mille pretesti:
    scheletro, osso, più duro del resto
    ch’è duro a disfarsi e marcire.
    Benché, continuo, calpesti
    il tuo incredulo battere,
    sicuro di non credere a niente:
    non esiste quest’osso, non vive,
    son io ben capace di distruggere anch’esso!
    E scava, e batte, non sosta
    tremando per la paura
    che a furia di battere l’osso
    si sgretoli, fragile cosa,
    in minime scarde residue.
    Geme già troppo sicuro
    di aver tra le mani la polvere
    di quel che in un piccolo tempo
    aveva recato profumi.

    ps. I primi due versi del secondo capoverso hanno la seguente costruzione:
    Benché il tuo battere incredulo e continuo calpesti l’osso.

  97. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    “LA TERRA DEL VENTO”

    Così come onde
    Muse d’incanto,
    vibran le fronde
    smosse dal vento;

    ed il tempo nasconde
    in ogni frammento,
    il fragor della pace
    nei dì di lamento;

    el sole ancor spento,
    tace prudente,
    per scoprir il suo manto
    in contiguo presente;

    in vasta terra,
    tra gariga e falesia,
    remota guerra
    profumava di fresia;

    un custode, una fonte,
    i giganti d’un monte,
    piante di Filira,
    onor del suo canto
    incantan la macchia
    abbondando il suo vanto;

    pini vetusti,
    di flora sovrani,
    sorvecchian coi fusti
    sembianti ed immani;

    così come onde
    la vita è tormento,
    così come le fronde
    nella Terra del Vento.

  98. Vi invio due mie opere per partecipare alla Sez. A del Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette”
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    FOGLIE SECCHE

    Come foglia secca
    nuda vuota
    trasportata dal vento
    giro per il mondo.
    Cerco.. Voglio..
    Carezze perdute.
    Porte chiuse
    silenzio
    buio dentro
    tombe di ricordi.
    Pianti silenziosi
    Dove
    I miei anni
    inutili…
    Bruciati
    cenere sparsa
    Pensieri tristi
    percorrone la mia
    esistenza
    Finiro’
    di cercare “Forse”
    Trovero’riparo
    e pace ….

    Copyright 2011

    Catania Rosaria

    PERDITE E DISTACCHI

    Perdite e distacchi sono
    parte della nostra vita
    è fanno male
    Ti ho gia’ perso nel
    momento che ti… Ho perso
    Mi trascino le gambe
    che tremanti
    mi rivedo
    impaurita è spenta
    Il segreto e la continua
    ricerca di me…
    Sono persa
    e non so chi sono
    tutto il senso ho perduto
    L’uomo ha bisogno di toccare
    il fondo prima di arrivare
    al suo traguardo.
    Chissa’… Se un giorno ci sara’
    spazio anche per me
    nel mondo.
    Ha volte è necessario
    Perdersi
    con caduta libera
    Vivere senza certezze
    ora che mi sono persa
    è una prova ….
    Per me
    l’ho capito
    E credo
    di averlo saputo.
    Mi sono ritrovata
    la mia anima
    cammina qualche metro
    da me
    Avanti…
    vuole guidare lei
    A volte riesco ad assaggiare
    le stelle per cadere
    nel
    vuoto…..
    Camminiamo insieme
    per ritrovarci
    diversi
    la vita è una malattia
    mortale.
    Fa che sia….
    Cosi’
    anche la Solitudine
    per gustare la……

    Gioia piu’ bella…
    La vita….

    Copyright 2011

    Catania Rosaria

  99. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti.
    Francesco Cisternino

    Quante volte hai pensato
    di essere diverso?
    Quante volte hai cullato l’idea
    di non essere compreso?
    Per quanto tempo
    sei rimasto seduto
    a fissarti dentro
    per capire perchè,
    da dove viene quel suono,
    quella porta che sbatte in faccia?

    Poeta,
    di che, come, per cosa?
    Coltivi nei versi
    quel poco che vivi.
    Solo
    piangi un amore
    ne ripercorri le lacrime,
    con parole accarezzi
    mille e una volta
    lo stesso viso
    senza toccarlo mai.

    Esistono quegli occhi?
    Sono mai esistite le labbra
    a cui infiniti
    rimandi i pensieri?

    Fuggi
    nemmeno sai cosa
    e quella fuga chiami
    poesia

  100. [Pietro Mignanelli] Invio la mia opera per la sez. A del concorso.
    Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).

    Bacio…

    Labbra aride…
    socchiuse…
    per non ingerire più veleno,
    le tue labbra invitanti
    dal color carnale,…
    scrollo, dalle mie.
    Bacio illusorio,
    di magia primaverile,
    che si tramuta
    in vipera assetata
    di amore innocente.
    Bacio mio…
    che non so più dar,
    per quel ricordo,
    di incantesimo infernale,
    che ancor sconvolge
    e mortifica altre donne
    a cui non so donar più,
    queste mie labbra…
    [Pietro Mignanelli)

  101. Brivido

    Il tempo
    racconta
    la tua assenza
    da quanto
    manchi
    nella mia vita
    briciole
    di ricordi
    ombre
    di orme
    svanite
    tra colonne
    d’una antica Chiesa
    ed ora eccomi
    ancora
    tra vicoli
    di pensieri
    nel desiderio
    di scrivere
    nuovamente
    la tua presenza
    sulla parete
    della mia anima
    da troppo tempo
    spoglia
    d’un brivido
    d’Amore.

    Autore Dante Quaglietta
    sezione A poesia inedita
    dichiaro di accettare il regolamento del premio

  102. Ritrovarsi

    Quando
    tutto sembrava
    ormai perso
    e tu scivolavi
    lontana da me
    inesorabilmente
    sul fondo viscido
    delle incomprensioni
    ci siamo
    improvvisamente
    ritrovati
    è stato come
    riscoprire una parte
    di se stessi
    quella che in fondo
    non si era mai arresa
    ad una realtà
    diversa dai sogni
    è bastato costruire
    con discrezione
    un ponte d’emozioni
    e le labbra
    si sono incontrate
    sull’abisso dei sentimenti
    un saluto semplice
    ma profondo
    ha riaperto porte
    mai chiuse
    e così giorno
    dopo giorno
    cresce la voglia
    di ritrovarsi.

    Autore Dante Quaglietta
    sezione B poesia edita
    tratta da ” I fiori del giardino segreto ”
    Ianieri Editore
    dichiaro di accettare il regolamento del Premio

  103. Claudio Bedocchi
    Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Duelli in amore

    Attenta al cammino donna
    dimentichi tacco nello sterno
    prima dell’arrivederci
    e soffro nel leggerti l’intimo
    fatto ad uncinetto nei giorni
    il cotone taglia la lana
    così mi legasti alla vita
    mentre prendevamo i frutti
    mordendoli sull’albero sacro

    Mentre cammini zoppa sulla soglia
    ti ho lasciato un filo di ragno
    pendere dall’orecchio sinistro
    sicuro di prossimo segno
    Intanto ai ferri mi rifaccio
    una faccia arida e scortese
    che tu debba sapere presto
    il candore dei miei denti
    affilati sulla bocca rosa
    a bilanciare questo idroponico
    disamore sul comodino

  104. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
    Cordiali saluti
    Gramaglia Domenico

    MECCANISMO

    Vedo

    che trascende nelle fattezze inumane

    sento

    che ha rumore di ferro, carne…sangue e lamento divino…

    assaporo

    che ha sentore di morte e padronanza della vita

    un meccanismo

    che langue di perfettezza..ma

    che genera umana continuità

    sinuoso nel suo articolato farsi violento e

    a volte matriarcale

    sogno

    incubo e

    colore di momenti di carnale avvenenza…

    limpido di odio opaco di sanità

    odorante di follie mistiche.

    DELLA MORTE, DELLA VITA

    Morte io ti vedo

    strisci fredda nel silenzio di mattine umide

    ti fermi al mio ginocchio nera d’inchiostro e livida di sangue raffermo

    morte io ti sento

    corri violenta nel battito d’umano respiro e

    ti rendi pianto forzato

    morte io ti tocco

    e ti annuso

    pulsante sei nel lento incedere dell’oscurità

    sinuosa mi guardi alle spalle e

    dei nostri sospiri percepisci il tepore

    e ti appoggi affamata

    morte sei acido rigurgido di vita

    morte io ti incontro nel dolore di quegli occhi che impallidiscono

    e di quei corpi che assali e

    che ami e che odi e che brami

    morte io ti conosco

    io ti vivo €nella costante passione

    alla continua sfida della morte della vita

    nel respiro e nel silenzio

  105. Un soffio caldo attraversa la mia anima,
    e una voce affolla la mia mente,
    il tuo pensiero mi prende.

    Musica incantevole,
    innocenza ammirevole,
    il suon della tua voce melodia amorevole.

  106. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
    Cordiali saluti

    Siddharta-Asia Lomartire

    Donna di facili costumi.

    Tristezza,
    assolvimi
    da questa
    tua condanna.
    Che neanche
    gli occhi ne posson più,
    a furia di inumidirsi,
    e le carni,
    si seccan lentamente
    e neanche la parola
    vuol pronunciare
    il tuo nome,
    accompagnato quasi
    da una maledizione.
    Anche le pareti,
    son sazie
    di vedermi imprecare,
    e la luce,
    quasi spaventata,
    più non mi degna
    d’attenzioni.
    Come una donna
    di malaffare,
    sei venuta a
    barattare
    quel mio immenso dono.
    Sei giunta solenne,
    maestosa,
    tramutandoti celermente
    in un illegittima pena.
    Tristezza,
    è cosi che sei venuta a me.

    Siddharta-Asia Lomartire

  107. sezione B dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare le norme del concorso
    ESTASI
    Vorrei essere terra
    per ricevere il tuo seme.
    Nel momento dell’estasi
    aprirmi al tuo vomere
    affinchè rimescoli le zolle
    della mia anima.
    E la pioggia del mio piacere
    confonderà il tuo seme
    nel mio grembo vibrante.
    E poi pace.
    Donata Porcu
    ( Dell’Amore resta solo l’Amore, Rupe mutevole, Febbraio 2011)

  108. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso.

    Lorenzo Bellomo

    DISCENDENZE (frecciate ad un mancato)

    Mi volge le spalle,
    so della sua dipartita silente
    dalla mia storia
    non mi ha visto
    vince il suo lamento di colli di bottiglia
    su selciati troppo frequentati
    E’ un fantoccio tessuto di orme di apparenze di affetto
    il ragazzo che ammira là
    Il tempio umanista delle frustrazioni

    Dov’è la candela dalla miccia non effimera?
    La possibilità di amare gli altri e non gli specchi più nascosti?
    Mai in cuore, polmoni, sinapsi, ma in colli frantumati
    paventate risposte sibilano.

  109. Dichiaro di essere l’autrice della poesia e accetto il regolamento del concorso. Sezione A, Martina Marongiu

    “Dalla madre”

    Goccia di nuvola
    Come piovo lontano quest’oggi
    Atterro sull’ombrello aperto
    Di un castigo:
    L’esserti altra
    In lingua sconosciuta.

    Come piovo lontano quest’oggi,
    Madre
    Quasi non mi riconosci,
    Piccola goccia tra tante
    A perdere i miei bordi
    Nell’aria di cielo
    A perdere il tuo odore di figlia.

    Quasi non mi riconosci,
    Nuova di pelle ribelle
    Nuvola anch’io.

  110. Con la presente dichiaro di essere l’autrice della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso. Sez. A – Angela Vicari.

    “Luce nelle tenebre”

    Come un viandante che,
    in una notte senza luna,
    confortato dal lieve bagliore
    di una lucerna
    sfida l’oscurità notturna e,
    trascinando faticosamente il passo,
    prosegue il suo cammino
    nella speranza di raggiungere
    presto la meta, tu, madre,
    sei unica luce che rende
    meno incerti i miei passi.

    Con infinita dolcezza e
    sacrificando te stessa
    guidi da sempre l’irta salita che
    ogni giorno mi convinco a continuare.

    Lo scorrere del tempo
    renderà via via più fioca questa luce
    ma io, grazie alla tua presenza,
    avrò superato quella strada buia che
    rallentava la mia andatura e,
    finalmente, potrò gioire dell’arrivo
    scrutando stavolta il cielo,
    perchè da lì,
    come un sole luminoso,
    continuerai a illuminare
    la mia vita.

  111. Con la presente dichiaro di essere l’autrice della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso. Sez. A – Angelo Colella.

    “La cura di me…”

    Tra lo zenith e il nadir cosmico avrei percorso ogni angusto sentiero
    tracciando un cammino trasversale sui meridiani e paralleli…
    pur di quadrare il cerchio.
    Non è un gioco a somma zero…
    piuttosto trito il mio corpo e lo concedo in pasto alle carogne.
    Depongo l’attesa di conflagrare le più remote galassie
    e, con dovizia, esautoro gli astri dal mio universo…come perseidi.
    Dilato i palmi ove sospendo i granelli di sabbia appena raccolti,
    una violenta e prolungata morsa avrebbe un miserrimo fato.
    Ricurvo nell’amata atopia un parossismo emotivo
    che tronca i miei sonni
    e piaga il mio volto.
    Ritempro me stesso,
    narcotizzando d’oppio i miei recettori
    e nutrendo di mandragola le mie sinapsi.
    Abbandono la spinta centrifuga di uno spento e affaticato estro
    e imprigiono il mio pathos in una teca di boro,
    cinta da sigilli di carbonio.
    Scandisco un tempo per ogni cosa e
    delimito per ogni cosa uno spazio
    …e protocollo la più efficace delle cure, la mia verità.
    Nell’epistemologia di me stesso non c’è differenza alcuna tra
    il potenziale inespresso e l’assenza di potenziale.
    Non c’è differenza alcuna tra
    non sapere chi si vuole e non volere me.

  112. Con la presente dichiaro di essere l’autore della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso sez. A. Angelo Cosentino.

    Rincorrevi l’ombra

    L’ultima frontiera ti raggiunse.
    Evitasti la lordura delle lacrime,
    un esordio che la vita disegnò altrove.
    Riconosciuta dalla luce tutta nuda
    vagasti paziente onda di piacere.
    Illudevi la notte che fosse sempre nera.
    S’incrociarono i balzi delle luci,
    una miriade di mani dissennate,
    quasi fossi preda di dolci amanti,
    tu sapevi che rincorrevi l’ombra
    dove impazzava il fruscio delle carni.
    Lui richiese le tue labbra, sconosciute,
    un balzo a scrivere dolore sulla schiena,
    l’ultima frontiera ti raggiunse,
    per vie anomale addolcisti la natura.
    Lui soffocò il tormento delle mani,
    ti attrasse sollecito, impudico, astratto.
    Lui non riconobbe che lo sguardo cieco,
    carezzava la curva del piacere.

  113. Con la presente dichiaro di essere l’autore della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso sez. B. Angelo Cosentino

    Espera

    Dove fossi cercai senza tempo,
    divenni albero di radici smosse
    un crepitio di di squassato legno.

    _ Una flotta di luci navigava_

    Impegnai parole insoddisfatte
    a tastare gli spigoli dei muri.

    Dove fossi aprii i passi,
    dilatai le orme rossocreta,
    una fuga del corpo in bisbiglio.

    _ Una fiumana era la tua mente_

    Dove fossi nascondevi di conchiglia
    in guscio la distanza del cuore.

  114. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
    Cordiali saluti
    Rosario Melita

    L’ULTIMO RESPIRO
    Il sogno di un attimo… il vento caldo dell’estate sulla pelle mentre un solo pensiero si fa strada.

    potessi avere la fantasia di un tempo… allora si che cavalcherei l’onda del nuovo… dell’incerto… del forse non si può… senza paura… ma con spavalderia, la stessa dei vent’anni….

    Di anni ne ho troppi ormai. I capelli bianchi e pochi… stanchi anch’essi, ribelli… almeno quelli, che strana sorte.

    E mi ritrovo a guardare l’orizzonte in una sera d’estate con la malinconia dettata dai ricordi, rivedo la mia giovinezza che nulla mai farà tornare.

    E mentre rifletto sulla pochezza della mia vita attuale … vedo il sole tramontare.
    L’ultimo respiro di un giorno normale. Un ciao alla vita…

  115. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti
    Rosy Iuliucci

    -Nozze di Luna-

    Coaugula l’inversione continua
    dei miei nervi estesi alla tua mancanza perpetua.

    Si perde la memoria
    annunciando il vizio della parola
    che mai sarà filo d’aria ed erba
    a decorar preghiere a picco
    sugli altari dei nostri Notturni Addii.

    Risorgerà la polvere da sabbia e rocce
    e con esso l’ultimo vento di sale
    a scuotermi la pelle nell’attesa che le rovine
    diventino Imperiose colonne di Luna
    per le nozze delle nostre nuove notti.

    Cospargerò di polvere rossa il suolo al tuo arrivo
    e gli occhi dimenticheranno
    l’ultimo dipinto asciutto
    ..il Mio.

  116. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Paolo Merenda

    PASSI

    Passi
    Intorno a me
    Dentro di me
    Chi?
    Non io
    Non oggi
    Mi guardo intorno
    Nessuno
    Tranne
    Il suono dei passi

  117. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Gaetano Guerrieri

    Nebbia

    Verde chiarore d’aperta pioggia
    nei campi eterni di sponde perdute
    figlia sei della mia stupenda tristezza
    nebbia
    tenera e delicata
    come lacrima di mezzo novembre

    D’incerta speranza rispondi
    nella memoria di un giorno che ferisce
    Come limo di sabbia
    che l’acqua increspa
    sicuro
    di trasparente dolcezza

    – Gaetano Guerrieri –

  118. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Gaetano Guerrieri

    A mia madre

    Butta via quel nero mantello, mamma
    e più non piangere
    Ch’io possa con gioia abbracciarti
    e di baci colmare l’angoscia del tempo

    Smetti di penare e lavorare, mamma
    è domenica, giorno di festa
    Siediti e raccontami i sogni di bimba
    e di come sei diventata grande

    Sveglia il tuo giorno, mamma
    e vesti di gioia le tue ore
    ché vola il tempo e ci porta lontano
    e non aspetta per vederci felici

    Tieni la mia mano, mamma
    come il tempo passato
    Parlami di noi, di quand’eravamo sereni
    di quando io ero ancora tuo figlio

    – Gaetano Guerrieri –

    Poesia contenuta nel libro “Notte Accuposa” – Libroitaliano Word – Ragusa 2005

  119. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    “Anima”
    .
    Ti ho sentito
    accenderti svelto
    e poi
    bruciare piano.
    Profumavi di terra
    calda
    e mare generoso,
    di speziato mio
    giaciglio.
    Ti sei arrampicato
    sui miei rami verdi
    tenendomi
    allacciata a te
    tutta la notte.
    Hai bevuto
    il succo
    dei miei fiori
    vivi.
    Ti ho visto
    accenderti…
    ed accenderti
    ancora…
    Non ti sei accorto
    che era l’anima
    quella che ci
    consumava.

    -Elena Condemi-

    La poesia “Anima”, già recensita dalla giornalista e consulente RAI Cinzia Baldazzi,
    è stata adesso pubblicata nell’antologia EROTICOAMORE, Collana “Le parole per te”, curata da Giuseppe Bianco, Albus Edizioni.

  120. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    (Mi scuso per non averle inviate prima, al fine di facilitare il coordinamento, ma a causa di impegni personali ho potuto leggere del concorso soltanto adesso).

    “L’antro segreto”

    La follia
    rende
    soli
    come pane bianco
    in un cesto dimenticato.

    Gli
    occhi dei folli
    vedono forse
    come specchi spietati
    il limbo di creta
    delle opinioni…

    il subire comune
    un po’ ammantato
    e troppe volte
    al confine…
    l’assalto sdentato
    delle ragioni.

    Hanno sopito forse
    il loro bruno canto
    in qualche antico mare.

    Ed indecenti,
    nell’antro segreto,
    lo nutrono ancora.

    Fra i cocci
    del superbo rumore,
    essi tentano
    a volte di spiegarcelo
    come lune scorticate.

    -Elena Condemi-

  121. Invio la poesia “La sfida“ per il concorso in oggetto – sez. A. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso. Cordiali saluti. Giovanni Pistoia.

    La sfida

    Hanno imprigionato la genialità della follia
    alla fantasia hanno dato il benservito
    senza valore il potere della parola

    e la ragione ha perso la via.

    Il poeta resiste all’ultima sfida.

  122. Invio la poesia “Mio padre e la libertà”“ per il concorso in oggetto – sez. B. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso. Cordiali saluti. Giovanni Pistoia.

    Mio padre e la libertà

    Analfabeta ha imparato
    a scrivere e far di conto
    perché la parola diceva mio padre
    è il respiro della libertà.
    Dei semi per i campi sapeva tutto
    perché con i semi
    non si muore di fame
    e chi ha fame non ha libertà.
    Da contadino strappato alla terra
    prigioniero di guerra
    nel tempo triste dell’Impero
    e del silenzio delle voci
    piantava pensieri sapori profumi
    amava la poesia perché mette le ali.
    Ma come facevano a non sapere
    mi diceva convinto
    che la libertà è pensiero che vola
    acqua che scorre onda che va
    come facevano a non sapere
    che la libertà è un chicco di grano
    sì ecco un chicco di grano
    solitario tace nella terra scura
    non giace inerte cerca la luce.

    (da: Autori Vari, La Libertà, Antologia di poeti contemporanei, poesiaèrivoluzione/Il Ginepro Editrice, Cagliari 2011)

  123. Invio la poesia per il concorso – sez. A. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso.

    ____________________________________________________________________

    Farfalla gioiosa

    Leggiadra gira intorno,
    delicatamente si posa sul bel fiore
    dando il suo segnale di vita.
    La sua gioia, il suo colore, la sua libertà
    tutto in lei è bellezza.
    Non sarò certo io rompere questa bellezza
    a toccare le sue ali,
    io le ammiro, le guardo, e vedendola
    penso alle cose a me care.
    Io la guardo e lei mi guarda
    senza osare
    mi sento sussurrare nell’orecchio:
    oggi come sempre volo vicino a te.

  124. Invio la poesia per il concorso – sez. A. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso.

    _____________________________________________________________

    Bellezza

    Con lo sguardo
    rivolto verso il cielo,
    ci si trova ad un passo
    dalle forme astratte.

    Si guarda con ammirazione
    il colore infuocato
    del sole al tramonto,
    fino a rimaner travolto
    da sì tanta bellezza

    Non esiste paragone,
    ma guardando nel profondo
    degli occhi tuoi
    si vede la stessa luce

    Con ammirazione
    si viene rapito e per sempre
    si rimane chiusi dentro
    il cerchio dell’amore.

  125. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Ed Warner

    YEN-TS’AI

    Pioggia sta.
    Stanotte
    infine stana
    del figlio dell’uomo
    l’arcana e scura sera.
    E danza d’un fiato,
    rapito al petto il canto…
    Un suono breve,
    slavato, cupo a stramazzare
    Figlio dell’uomo,
    torna a tua madre….

    Lupo sarai…

    Lupo sarò che trama
    al tremare di stelle in branco
    nel tradire di pioggia un pianto.
    Digrigno all’altrui lato
    pelo ritto, irsuto, brado
    …e denti aguzzi
    a fronteggiare il ghigno
    all’altro capo d’un sogno già azzannato.
    Lupo sarò che sbrana
    all’ avventare d’un giorno esangue
    affama sangue in gocce malposte e stanche.
    Figlio dell’uomo ritorna a tua madre!

    E’ terra viva
    ad accompagnarti il passo
    Bagnato
    scosso.
    Per passi malcerti e vuoti
    si risolleva il tuo nome.
    Attraccano parole al vento….
    Pioggia sta
    ma non la puoi fermare.

  126. Invio la mia poesia “La frana del tempo” con cui intendo partecipare al concorso – Sezione A – Poesia Inedita. Dichiaro di essere l’auore dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
    Enea Roversi

    La frana del tempo

    La frana del tempo
    si propone
    rituale di lentezza
    con innocenti rughe
    e ghiaccio a scendere
    colpevolmente freddo
    sui corpi danzanti

    si affaccia mutevole
    dallo sfascio dei balconi
    si dispone
    con strategie di ragno
    e tele tessute a norma

    rancori che calano
    con voce rauca
    su asfalti sempre uguali
    dove le distanze
    si rapprendono

    il tempo svilisce
    sostanze e forme
    sparge il sale
    sulle ferite aperte

    espone i suoi stracci
    di velluto sudicio
    gli stemmi del passato
    e le crepe sfacciate

    ma più ancora si mostra
    il disagio del vivere
    alluvione di respiri
    che inonda le case

    sento il suono del sangue
    la violenza usurpata
    i movimenti tellurici
    di questo cuore malato
    che batte ancora
    nonostante tutto.

  127. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Posso cantare la risacca che lenta
    accarezza la rena a riva
    ma sarebbe un canto di poco fiato
    però se canto il mare è canto grande
    risale anche la gobba scura
    del vecchio ponte di Mostar abbattuto

    posso cantare la tempesta che rovescia
    barche e schiuma sulle rocce
    e i gabbiani stanno nel nido finalmente
    e non stridono nell’aria cieca
    sopra una discarica appena fuori città
    dimentichi di Jonathan e dello stallo
    una tempesta che fa tornare trasparente
    l’acqua gonfiata di liquami

    posso cantare ancora una canzone
    con voce rotta e un po’ stonata
    di albatros precipitato sul ponte della nave
    che sbatte le ali e non ce la fa a tornare
    al ballo delle correnti d’aria.

    dall’antologia Dentro il cambiamento , Fermenti editore

  128. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
    Cordiali saluti
    Antonella Soddu
    immense@live.it

    Inclini differenze

    Non volano le ali
    Imprigionate nei facili luoghi comuni

    Eppure non son persi nei giorni bui, i pensieri
    Son controllati da specchi su cui riflettono
    Quasi come rimbalzo apparente

    Inclini differenze
    Non permesse alla gente schiava del pensiero altrui
    Dove l’amore è solo apparente pudore.

    Carezze che non son carezze agli occhi dell’amor pudico
    Abbracci che non son più abbracci agli occhi bendati dell’amore a senso unico.

    Uomo tu sei uomo che ama
    Donna, tu sei donna che ama
    Qual è la differenza se l’amore è uno?

  129. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti.

    Gabriella Afa

    COME AQUILA

    Se potessi volare
    vorrei essere immensa aquila
    con ali grandi scure
    che coprono l’orizzonte dorato di tramonti.

    Dall’alto
    signora delle montagne e foreste
    entri nel cielo
    fiera, indifferente agli umani affanni
    gridando al cielo lamenti remoti
    che rimbalzano sulle rughe antiche delle montagne.

    Lanci grida al sole
    che scende piano danzando
    lasciando il posto alla notte
    dolce sipario di stelle sul mondo.

    In echi portati lontani dal vento
    volteggi libera come l’aria
    solitaria creatura
    che strappi vita alle vite
    per nutrire scintille di te
    da lasciare ai posteri.

  130. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti.

    Gabriella Afa

    L’ALBERO E LA TERRA

    Tu sei l’albero
    ed io la terra bruna…..
    Affonda le tue radici
    dentro di me,
    in profondità
    ed io
    abbracciandoti stretto
    ti tratterrò e ti proteggerò
    dal vento impetuoso
    che si abbatterà sui tuoi lunghi rami.
    Allunga le tue braccia verso il cielo
    e cattura per me il calore del sole
    ed io
    ti sazierò con il mio corpo
    e ti disseterò con l’acqua pura della pioggia.
    Così sarà: giorno dopo giorno
    notte dopo notte
    ancora e ancora
    in un abbraccio eterno,
    immobili nell’infinito
    incuranti delle tempeste e degli affanni del mondo
    per vivere e morire insieme
    l’uno nell’altra, amore mio.

    Dall’Antologia Adamo er Eva della SD Collezioni Editoriali – Anno 2011

  131. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti

    Ada Crippa

    Afghanistan

    quella nuvola
    ha la forma del mio piede
    del mio piede che perde la sua forma

    s’allunga

    diventa la mia magra gamba
    la mia gamba che perde la sua forma

    s’avvolge

    diventa il mio occhio
    il mio occhio che vede la sua gamba
    diventare nuvola

    poesia pubblicata su”Le voci della Luna” N° 48

  132. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti

    Ada Crippa

    PRENDI UNA MATITA

    Prendi una matita
    e un foglio bianco

    traccia una linea segno
    leggermente curvo
    da sinistra a destra

    fanne un altro identico sopra
    combaciante e uno piccolo
    appena più sotto

    uniscili ai lati con due
    linee leggermente morbide

    issa un’asta a tre quarti
    nella conca bianca
    lega agli apici un triangolo
    e parti

  133. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti
    Margherita Ceccherini

    17 SETTEMBRE

    UNA PANCIA ALLARGATA
    ALLARGATA ALLA VITA
    ED IO GIACENTE E COMMOSSA NE ABBRACCIO IL CONTORNO
    E NE FACCIO UN CORDONE ALLINEATO ALLE BRACCIA
    E PENSO CHE LI’ TROVERO’ RIPARO
    E PENSO CHE LI’ RISIEDE IL MIO SE’
    E PENSO CHE SI’ ALLORA LI’ IO POSSO DORMIRE
    SOCCHIUDERE GLI OCCHI E SCORDARMI DI ME
    E LASCIARE CHE IL MONDO SI MUOVA LI’ ATTORNO
    TANTO UN GIACIGLIO FUORI DA QUI MI TROVERA’
    NON SO COS’E’ CHE MI MUOVE ALLA VITA AD UN PASSO DA ME
    NON SO QUALE TENEREZZA REGALARE AL MIO URGENTE INCIAMPO
    TRA CHIODI E FERRAGLIE ARRANGIATE QUA INTORNO
    INTORNO ALLE SCAPOLE SEPOLTE IN UN DI’ DI MEZZO SETTEMBRE
    OGNI VOLTA MI SEMBRA LA MORTE ACCORRERE FORTE VERSO DI ME
    ED IO MI FIONDO IN UN PRATO FIORITO
    ALLA VITA ALLARGATA ADDOSSO ALLA PANCIA CHE VIVE PER ME

  134. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti
    PAOLA CASULLI

    Fuggire, perchè restare?
    Il mio pianto non risorge dall’ampiezza di trombe suonate nella caduta.
    Cavalli zoppi diluviano sulle porte della Città.
    Re e Corone cadono, decapitando sulla polvere.
    Accecano il mio sangue.
    Ogni rovina è erbosa, nell’artiglio dell’avvoltoio.
    La morte è un cratere: nella sua piaga, gli scettri
    accento cupo di lamenti.
    Altrettanto estenuante sarebbe abitare questa eternità,
    non fosse altro perchè ozioso sarebbe
    contare punteggiatura di nuvole.

    Dalla prua della mia deriva
    ascolto la mia stessa voce battezzata di lacrime.

    tratto da: Ulisse, “Lontano da Itaca” ed. Pentarco – di Paola Casulli

  135. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
    Cordiali Saluti
    Luca Villani play-on@hotmail.it

    FRAGILE

    Tutto si regge sul niente.
    Perdendo pezzi per strada,
    segui il tracciato incosciente.

    Ragioni di tanto male
    rendono impotente
    il più resistente.

    Vuole portarti via
    lontano dalla via
    che io credevo retta
    e invece è solo stretta.

    Un giorno vincerò?
    Tuttora non lo so,
    so solo ch’è dura
    quest’altra sventura.

    E vite di stenti,
    stanchi sguardi spenti,
    persi negli eventi
    tutti i sentimenti.

    T’arrendi e ti penti,
    lotti e ne risenti.
    Se sogni, t’illudi,
    Se disperi, non concludi.

  136. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A (poesia inedita).
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Cordiali saluti
    ZANON MICHELA MARIA

    IL FRUTTO DEL PECCATO (Poesia esoterica)

    Ma come puo’
    la mia mano
    nel peccato
    cogliere il cedro
    senza che il fulmine
    s’abbatta-
    Come posso uscire dalla valle sterile
    che pur mi nutre
    e cospargere stelle nel selciato
    passeggia un cavallo bianco
    ed io sopra
    e sotto
    io sottosopra
    mi chiedo
    come possa un cedro
    indurmi a peccare.
    Perche’ se e’ cosi’ mi domando cosa sia il peccato
    in cosa consista davvero
    e se ci sono carte prepagate
    e se non ci siano raccolte punti.

    NOTA:
    Nella tradizione di discendenza biblica, l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l’Albero della Conoscenza, è l’albero dell’Eden, menzionato nella Genesi assieme all’Albero della Vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell’infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
    Nel Talmud di Babilonia è presente un’opinione secondo cui fu proprio il CEDRO il frutto dell’albero suddetto.
    (fonte nota: wikipedia)
    Nella tradizione di discendenza biblica, l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l’Albero della Conoscenza, è l’albero dell’Eden, menzionato nella Genesi assieme all’Albero della Vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell’infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
    Nel Talmud di Babilonia è presente un’opinione secondo cui fu proprio il CEDRO il frutto dell’albero suddetto.
    (fonte nota: wikipedia)

  137. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Raffaele Bassano

    IO E TE

    So dove sei. Ora sei qui.

    E stai leggendo questa mia poesia.

    Non so come sei capitato fin qui.
    Probabilmente per puro caso.

    Anche io sto scrivendo questa poesia per caso.

    Non ti chiederò nulla di te.
    E non ti dirò niente di me.

    Non so quanti anni hai, che lavoro fai.
    Non ha alcuna importanza.

    Ma mi piace immaginare la tua vita.

    Non so cosa tu farai stasera. Non so se abiti da solo o in famiglia.

    Se siete in tanti, forse, farete due risate all’ora di cena,
    e vi raccontate le vostre giornate, interrompendovi di continuo.

    Se sei solo, forse, camminerai su e giù per la tua stanza, pensando qualcosa.

    Forse, chiamerai la tua fidanzata.
    O andrai a vedere cosa c’e di buono nel frigo.

    O leggerai un libro. Oppure potresti andare al cinema.

    O forse, non farai niente di tutto ciò. Sono affari tuoi,

    Ti devo dire una cosa.

    Stasera tu mi hai regalato i tuoi occhi.

    E se sei arrivato a leggere fin qui, anche un po’ del tuo cuore.
    Ed anche un istante della tua vita.

    Io non ho nulla da darti. Se ti va, puoi tenere questa mia poesia.
    Io l’ho scritta per me, ma anche per te, un lettore qualunque.

  138. Con la presente dichiaro di essere titolare dell’opera e ci accettare il regolamento del concorso – Sezione A
    Mimì Burzo

    Strabismi prismatici

    I
    Il fiume crepa la terra
    La terra frana sul fiume
    Affogano gli inermi
    seduti ad aspettare
    e vermi e pesci
    scarnificano scheletri
    mentre e’ alba
    che ammazza la luna.

    II
    Ti cerco
    come Relina per il citoplasma
    Strato fossile
    di un embrione edulcorato
    In questo cielo a debita distanza da noi
    A debita distanza da tutto
    A debita distanza dal Debito
    Appesi lì
    di fianco alla solitudine degli spettri
    che una volta erano vita e
    si giustappongono ora
    figure chimeriche
    su una parete bianca
    in quel macello azzurro
    di ossa senza Io

    III
    Ti sogno
    con la testa leggera
    posata sul nido
    dove il cuculo non c’ e’
    e due mani leste leste
    cuciono labbra
    mentre Beethoven
    baratta l’udire con il sentire
    con due russi ciechi
    che vendono pistole a piombini

    IV
    Ti attendo

    Nella stanza
    della mia-tua lussuria
    incastonata nel tuo-mio tempo
    Ancora non nostro
    Ancora di vetro
    Ancora teatro
    dei millenni e delle ere
    e di occhi di bambini
    ricamati
    lungo quel confino
    in cui la morte e’ apoptosi
    e la genetica matrice
    di opzioni non scelte

    V
    Ma siamo qui
    dove il teschio bacia la rosa
    il fiume crepa la terra
    e la terra frana sul fiume
    In questo cielo inderogabile
    Liberi di crearci
    in ferrea osservanza di
    un destino arbitrario
    nel mio-tuo grembo

  139. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Raffaele Bassano

    IL CIELO SOPRA DI NOI

    Lunga è la nostra via per diventare veri esseri umani.
    Le nuvole dell’oscurità hanno coperto il pianeta blu.

    Solo raramente si vede la luna limpida nella notte buia.

    Non c’è sordo peggiore di chi , alle urla disperate della gente, si
    gira dall’altra parte e fa finta di niente…

    Non c’è muto che tenga se, davanti all’ingiustizia, si cuce la
    bocca per pigrizia, astuzia o paura di chi venga alla porta…

    Non c’è cieco ineguagliabile se, davanti alla sofferenza, ci passa
    sopra calpestando il dolore che qualcuno prova…

    La sensibilità e l’amore sono il giusto senso che dona orecchie ai
    sordi, voce ai muti e occhi per vedere le persone vere.”

    Cielo aiutami a dire, aiutami a spiegare, aiutami a sperare, a
    credere, a capire.

    Cielo aiutami affinche il mio amore non si
    disperda fra la gente che vive di niente.

  140. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Pierluigi Curcio

    Strane le canzoni che escono

    dal cuore e dall’anima del mio forzato ardore.

    Temi di morte, solitudine e

    amore s’innalzano a lor dirsi con fulgore,

    ma stanco son io di tutto questo dolore, causa

    di tanto cruccio e rancore.

    Amore spensierato e mai vissuto, come potrò continuare

    senza un tuo aiuto? Risposta tu non hai ed io son

    solo come non mai.

    Dove sei? Con chi sarai? E se un giorno t’incontrerò,

    ti riconoscerò o subito ti perderò?

    Fuggono le parole su queste righe

    senza saper più che dire ed io

    mi ritrovo a chiuder ste rime che

    sembrano non avere più fine, forse

    con tuo sommo ridire, o lettore

    amante di storie senza liriche e

    dire… e dire che ti amavo e ti ho

    lasciata fluire sul fiume della vita, lontana

    dalla mia terra, ove a giudizio di tutti, pare

    regni sempre una gran guerra.

    1. Scordavo il titolo … in genere non ne uso, ma per l’occasione mi par d’obbligo: guerra.

  141. HO PERSO I PROFUMI DI TE
    Piano…piano….
    salgono odori…
    il tuo viso appare….
    e spacca il cielo in mille colori.
    Non sento parole…che sfiorano il cuore…
    non sento i profumi….
    che accompagnavano i tuo umori.
    Stò lì..
    mentre i fiori mi parlano di te…
    lì mentre rose rosse sbocciano….
    e svaniscono i miei perchè.
    Avrei potuto partire…
    per poi ritornare…
    avrei potuto regalarti l’amore…
    ma anche dolori da sopportare.
    E invece…
    è il vento che accarezza la tua pelle
    anche sotto le stelle…
    e rugiada mattutina….
    che renderà…
    le tue giornate luminose e più belle.
    Non sento più…
    profumi e odori di te…..
    non sento…
    più brezze matutine …
    che mi parlano di te.
    Andrò solo…
    dove il silenzio….
    sarà il più assordante rumore….
    andrò solo…
    tra dolori ricordi persi…..
    e inutili parole parole.(Alfonso Morgillo)

  142. Con la presente dichiaro di essere titolare dell’opera e ci accettare regole e norme del concorso – Sezione A
    Saluti,
    Giovanni Beani

    =====

    SO
    (Pietrasanta, 18 settembre 2011)

    Non so se il buio delle tenebre ti avvolge.
    Non so se il gelo ti stringe con le sue ferree tenaglie.
    Non so se riesci finalmente a vedere.
    So che la tua luce brilla nel mio cuore.
    So che il calore del tuo amore continua a riscaldare la mia anima.
    So che sei sempre nei miei pensieri.
    Una sola certezza: mi manchi!
    (Giovanni Beani)

    =====

  143. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Anima ed Oceano (Cristina Lania)
    Cuore.
    Su Vele offerte al Divenire del Vento
    naviga il Cuore
    rutilante battiti come Stelle
    pulsanti Luce
    che dilaga
    attraverso filamenti fluorescenti….
    Nel Chiarore dell’Albore
    l’Anima dalla Rupe piu’alta
    tra Cielo ed Acqua Limpida
    vola sui Frammenti di Scia d’Arcobaleno
    del Sorgere del Sole,
    e si tramutano in scintillio
    che sale verso l’Infinito
    oltre ogni umana distanza
    che si annulla quando l’Amore
    e’ AMORE Vero……………………

  144. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione B dichiarando di essere titolare dell’opera e di accettare le regole del concorso. La poesia è tratta dal libro “Una data segnata per partire” edito dalla Kolibris in data 2009.

    A quest’ora i fiori si assottigliano,
    si chiudono,
    inghiottono il loro stesso profumo,
    evocano il fasto della solitudine
    in piccole stanze segrete.

    Perchè solo i segreti annunciano la perfezione
    come il tacere aggraziato di una governante
    che aspiri a far bella figura.

    E in questo stesso rigore cerco immunità.
    Anche se può fermarsi il cuore
    ora che la luna è senza guance
    ed io senza baci.

    Ma in nessun tempo vissi da mercante.
    Io questo solo voglio che di me si sappiua.
    Di null’altro voglio rendere conto.
    Null’altro serve a chi è fuori dal gioco.

    Vera D’Atri

  145. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione A dichiarando di essere titolare dell’opera e di accettare le regole del concorso. La poesia è tratta dalla raccolta inedita “Una tenace invadenza”

    Pietra liscia per scabra insurrezione
    perchè il vento disegnò con mano ferma gli anni
    a cella chiusa di vene grige:
    poi viene il tempo, la violenta china del tenersi vivi
    e muta e piatta si fa materia ribellata,

    materia incattivita di bei sogni, alchimizzata alla natura degli inerti,
    che un giorno spera nel fosforio degli astri
    ed un altro prova a far maceria di se stessa.

    Vera D’Atri

  146. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.B
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
    Cordiali saluti
    Roberta Calò

    Disarma le mie mani
    e stronca le mie forze
    distruggimi
    consumami
    sfrena su di me
    l’ardore che ribolle nel tuo sangue
    Poi inonda i petali del mio corpo
    quando al buio ti un timido bacio
    le nostre bocche danzeranno
    leggiadre
    sui sofficii sussulti della notte

    “scavamilanima” di Roberta Calò Ed.Giuseppe Laterza

  147. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
    Cordiali saluti
    Alberto Ferrero

    E VENNE UN GIORNO NOSTRO SIGNORE

    E venne un giorno Nostro Signore, per cambiare le regole del mondo,

    ed il vento smise di soffiare e la terra vibrò sin dal profondo

    E tutti vollero seguirlo, tra pescatori ed usurai,

    ognuno rimise nelle sue mani le sue speranze ed i suoi guai

    Annunciato da angeli e profeti, ha resuscitato i morti e guarito i lebbrosi,

    ha camminato sull’acqua e dato pane ai bisognosi

    Ha lottato col demonio e perdonato i peccatori,

    ha punito i colpevoli e scacciato gli impostori

    Lui che ha riposto fiducia e fede negli uomini tutti,

    se l’è viste tolte da sacerdoti, scribi e farabutti

    E se Pilato se ne lavò le mani, dichiarandolo innocente,

    dimostrandosi il più coerente, né ipocrita né saccente,

    a crocifiggerlo fu il popolo, e lui, che amò la gente,

    si arrese ai sobillatori ed a quel Giuda che lo tradì irrimediabilmente

    Condannato per ingiurie mai dette e bestemmie mai professate,

    lo esposero alla gogna, agli insulti e ad altre vigliaccate

    Deriso dai ladroni crocifissi a loro volta,

    di compassione ne ebbe anche tanta, molta,

    quando, ormai stremato dal sangue che scorreva incessantemente,

    perdonò tutti loro ed il male fattogli inevitabilmente

    Su quella croce gli passò davanti tutta la sua vita,

    consapevole che fosse scritto che dovesse essere finita

    Lui che, con coscienza, morì per noi ed i nostri peccati,

    lui che, senza rimpianti, salvò giusti, empi e rinnegati

    Lui che risorse tre giorni dopo, predicando fratellanza ed umanità,

    spargendo i suoi discepoli per il mondo, muniti dello spirito e della verità

    E se ne andò un giorno Nostro Signore, in un dì di primavera,

    risalendo lassù in quel cielo da cui tempo prima giunto era,

    e di nuovo tornerà per dividere vivi e morti,

    nel mondo che verrà, decidendo le nostre sorti

    Frattanto ci protegge con la dolcezza del suo sorriso,

    asciugando ogni lacrima che possa spuntare sul nostro viso

    Perdoni i nostri peccati e corregga i nostri errori,

    tolga l’odio dal nostro animo, infonda amore nei nostri cuori

    E tornerà un giorno Nostro Signore ed insieme a lui noi danzeremo,

    in un girotondo di pace e giustizia con la felicità che noi tutti avremo.

    Alberto Ferrero

  148. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso

    A MIO FIGLIO

    Ascoltando questo mare, ho sentito che mi parlava di te
    In ogni luogo, ad ogni respiro, sento ancora arrivare la tua voce

    Ogni cosa mi riporta da te.

    E
    Se solo
    Solo
    Solo una parola, una carezza, una frase.
    tra i giorni di sole e quelli di pioggia,
    squarci di vita rubati.
    I miei sogni e i tuoi respiri.
    Il tuo cuore, che ha cominciato a battere dentro di te e dentro di me,
    contemporaneamente,
    e non è che una parte del mio.

    E così ad ogni respiro che non ci sarà,
    ad ogni parola che non dirai,
    -e che io pronuncerò-
    in ogni passo che non farai
    -e che il mio piede compierà-
    il mio cuore continuerà a battere per te,
    e tu dentro di lui
    per trovare qualcosa
    un posto, un nome, una persona
    qualcosa
    qualcosa che mi porti al riparo da te.

  149. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere esserne l’autrice e di accettare le regole e norme del concorso.
    Distinti saluti.
    Maria Angela ALTANI

    INNO ALL’AMORE

    Ho visto la tua anima
    di lei ne ho fatto amore
    autrice del romanzo
    che è scritto nel mio cuore.

    L’amore non si vede
    ma lo si può sentire,
    è il magico segreto
    d’ogni animo gentile.

    Quando un cuore è colmo
    di dolcezza infinita
    è capace di respirare
    col fiato della vita.

    L’amore è poesia,
    sentimento sublime,
    che ogni giorno aumenta
    e che non ha mai fine.

    Non temere l’amore
    se tu ne sei dotato,
    perché è il più grande dono
    che la vita ti ha dato!

  150. Fernanda Besagno
    Alassio….dichiaro che l’Opera inviataVi è di mio pugno ed inedita
    Accetto le condizioni del regolamento e le norme del concorso.
    Oggetto Sezione A….Poesia

  151. DON’T LET ME OUT

    Preferirei vagabondare senza un tetto

    che non vivere nella tua pelle,

    sul tuo nudo vello pulsante…

    Dovrei farmi fare un tatuaggio di te,

    per sapere che sei sulla mia bianca nuda cute ,

    per tenerti dentro me,

    come l’inchiostro nero indaco di questo

    tuo nome inciso sulla mia carne indifesa.

    Preferirei non mangiare che nutrirmi

    di piatti sapidi ed incolori,

    se sapessi che il piatto , il mio saziare

    che bramo

    nella mia vita sei tu,

    il mio desiderio di nutrirmi

    della linfa vitale di te…non del

    tuo sangue,ma di quel respiro che

    riempie i polmoni ed il cuore di ossigeno

    puro …per far vivere le mie cellule stanche.

    Preferirei non respirare se sapessi

    che la mia aria è la stessa aria che riempie

    il tuo corpo e non la potessi

    condividere con le tue labbra.

    Preferirei non amarti che vivere nel

    dubbio di non poter vivere senza amarti.

    Non voglio uscire dal tuo corpo…

    potrei morire.

    Don’t let me out….potrei soffocare.

    -fernanda besagno 24 settembre 2011-

  152. QUANTE ?….TANTE

    Quante volte Ti ho cercato

    percorrendo il precipizio del baratro

    della mia follia

    o su lame di rasoi taglienti che

    ferito hanno le mie carni dolenti,

    ma ferme per combattere nuovamente.

    Quante volte ho giocato

    su trampoli e trapezi senza rete

    di un circo

    con pagliacci dalle truci maschere,

    per poi non chieder nemmeno

    indietro il biglietto

    di uno spettacolo triste ed indifferente.

    Quante volte ?…tante.

    Quante volte ho girato

    invano

    col mio sacco vuoto, pesante

    sulle mie spalle logore del viaggio,

    un’ otre piena d’amore e lacrime amare

    per vedere i miei figli

    sorridere e gioire sempre.

    Quante volte,…ma non importa

    perchè il cammino è questo,

    è un percorso che si deve tracciare

    che si deve avere

    per crescere

    per gioire

    e poi morire e dire alla fine del viaggio

    non ho vissuto invano.

    Quante volte ho cercato invano

    il mio Poeta,

    che mi avvolgesse

    libera

    con i suoi fili di seta,

    ma percorrendo

    il baratro della mia follia

    su lame di rasoio taglienti…

    Tu mio Poeta

    mi hai trovato,

    mi hai raggiunto,

    cercato e fermata

    in questo viaggio vitale.

    -fernanda besagno 29 settembre 2011-

  153. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez.A (poesia inedita).
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso.
    Cordiali saluti
    Celeste Borrelli

    Come germogli

    Pensieri acri
    come
    germogli
    fioriscono
    nella mia mente.
    I miei Tesori
    arrivano.
    Distribuisco loro
    baci e ancora baci.

  154. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Alessandro De Iaco

    POESIA

    La Poesia e’ il fragore regale
    delle ali di un drago

    Il volo leggiadro d’ un Ippogrifo
    il grido di morte d’ un eroe tradito..
    la Poesia e’ un moto di celestiale energia

    il linguaggio perduto degli Angeli
    il ritmo ferale d’ una danza primordiale
    il bagliore discosto d’ un liquido fuoco vago

    La Poesia ha il passo leggero d’un gentiluomo ladro
    che sfiora con un bacio i sogni dell’ amata..
    e’ la soave carezza d’ una salmastra brezza

    La Poesia e’ un tocco impudico, ardito
    il canto segreto dei marosi..suadente sinfonia
    e’ l’ arcano che sgorga dall’ anima mia…

    La Poesia…la Poesia e’ una corsa spensierata
    nel bosco d’ un inesistente Estate passata

    Il sapore nostalgico di labbra mai accarezzate
    di desiate carnali delizie mai godute

    La poesia pronuncia le parole mai dette..
    i silenzi le blandizie trattenute..

    e..tu lettore se ben ascolterai tra i suoi versi
    sentirai risuonare.. i battiti lagrimanti
    d’ un cuore innamorato.

    ©

    POESIA

    di Alessandro De Iaco

  155. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere titolare dell’opera, di accettare regole e norme del concorso.
    Cordialmente,

    Federica Galetto

    Poesia “Nel gesto c’è appena” tratta dalla raccolta “Scorrono le cose controvento” – Lietocolle 2010

    NEL GESTO C’E’ APPENA

    Le foglie,
    le vespe nei nidi,
    le gole
    disperse fra rotte
    e
    legàmi al di sotto
    Le mille,
    le cento parole
    mai zitte
    I buchi di terra fra coni
    di cielo
    Mi’invischia la mano quel miele
    di rabbia
    tu sei al di sopra e non credi
    ai miei solitari sipari
    Non vedi,
    le bende
    attorciglio e tortura
    nascoste
    Gli sguardi
    che forse m’accecano
    Ridammi
    Le foglie, le vespe nei nidi
    e le gole
    Friabili corpi in assenza,
    caduti e disfatti
    Ti chiamo con voci di sabbia
    Laggiù non si sente
    che un placido
    urlo testardo
    [è l’ora del vespro, ricorda]
    Mansueto rimane,
    il picchiare del ramo sui vetri
    [tac-tic-tic-tac]
    Nel gesto c’è appena
    Domani è già ieri

    Federica Galetto

  156. invio la mia opera per il concorso in oggetto relativamente alla sezione A. Accetto le condizione imposte da tetto concorso. Distinti saluti Luigi Bellotta nato il 13.08.1966 residenza ad Aversa.
    Poesia: Un bacio e un abbraccio

    In cerca di idee
    ho visto filosofi.
    I gran pensatori
    son già disperati.
    I sommi poeti
    son tutti alla caccia
    di nuove parole
    da dire a te donna
    che li hai generati.
    Ma niente han potuto
    si son tutti arresi
    e a me hanno chiesto
    il bello da farsi.
    Gli ho dato un consiglio:
    or più non patite,
    dal cuore “tirate”
    un bacio e un abbraccio
    e a mamma voi date
    tutto ciò che cercate.

  157. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
    Dichiaro di essere titolare dell’opera, di accettare regole e norme del concorso.
    Cordialmente,

    Federica Galetto

    Redime quella spalla

    Redime quella spalla
    (Or ora) un mento appuntito
    O scaglia di ombra tonda
    Il lungo tenermi la mano
    ai cerchi del polso
    Sei a incidermi la vita,
    foglia d’albero solo sul petto
    Quasi un dire senza suono
    che abbonda in piene curve
    come neve sulle bacche
    E noi rami
    E noi semi
    I primi ad esaudirci
    [la Bellezza selvaggia è ovunque qui]
    Se fa notte, scura
    (Or ora)

    Federica Galetto

  158. Con la presente invio la mia opera per il Concorso in oggetto sez.A. Dichiaro di essere il titolare dell’ opera e di accettare le regole e le norme del Concorso.
    Cordiali Saluti
    Francesca Giustini

    IMPERFETTE VISIONI

    Del mio vivere
    rose nel cuore
    celeste archivio di prosastiche espressioni
    fioriture di silenzi e parole
    tempo e vaghezza
    lingue di vento nel ritmo del respiro
    e in organica opera smeraldi di coscienza

    del mio vivere
    la trepidazione nell’ anima suprema
    corrosiva sofferenza
    severità senza rintocchi
    rigorosa osservanza
    e l’ inganno del cielo
    verso l’ ultima frontiera d’ annosa conoscenza

    pag.2 di due

    del mio vivere
    confini d’ ombra in offensivo clima
    opposte enunciazioni
    stringata compostezza
    abusi di pazienza

    del mio vivere
    crudele durezza
    compassione del vuoto
    eletti spiriti in riflessi di fede
    e imperfette visioni
    un passo avanti al buio quando si spegne il sole.

  159. Con la presente invio la mia opera per il Concorso sez.B 2 Tutte le Parole del Tempo ” D. Zedda Ed,re Dichiaro di essere il titolare dell’ opera e di accettare le regole e norme del Concorso
    Cordiali Saluti
    Francesca Giustini

    TI PORTERO’ I COLORI

    Ti porterò i colori

    Li ho raccolti nel vento e dentro i fiori
    e dagli oceani illuminati e dai tramonti

    li porterò ai tuoi occhi

    e dai deserti in luoghi sconfinati
    e dai tuoi occhi ai miei

    e con le mani colme
    irradierai colori alle mie mani

    e dal tuo cuore al mio
    vibreranno le infinite sfumature.

  160. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Matteo Cotugno

    Equilibri

    Fra gli otoliti perdo equilibri
    come semi sparsi nei campi,
    dissotterro ossa e gioco
    a rifugiarmi negli interstizi
    dalla cinetosi che m’assale
    solo a sentirlo il suono
    della conchiglia nel tuo petto
    vorticoso e cupo
    infinitamente battito.

    Matteo Cotugno

  161. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Matteo Cotugno

    Poesia di una rosa

    Atrocità d’Anima
    sublimate nel sangue
    divino di una donna
    vivono costanti
    nel cuore di un poeta
    impietrito dalla vita.

    Urla nello strazio
    strappate dai silenzi
    oscuri di una stanza
    colorano ora versi
    in preghiere sussurrate
    alla pietas divina.

    Essudati di ferite
    lancinanti come lame
    impregnano i fogli
    di parole in poesia
    segreta e inaccessibile
    vissuta come rosa.

  162. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B. Poesia Edita.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    La poesia si intitola IL FARO DEL LAGO ed è tratta dal Romanzo LE POESIE DI BIANCA pubblicato (senza contributi) dalla Casa Editrice ABEDITORE di Alessandro Baldacchini nell’anno 2011.
    Cordiali saluti
    Raffaele Leggerini

    Il Faro del Lago

    In lontananza, sulla sponda opposta
    dove stavo, del lago, ne scorgevo
    minutino, il luccichio del faro

    e tutte le altre luci delle case,
    a riva od in collina accoccolate,
    da barche che ondeggiavano piegate.

    Che pace, che silenzi e bella quiete,
    mirava il cielo un vecchio pescatore,
    bel tempo ché ti mostri costellato,

    adorno di molteplici, sì brille,
    con luminose ed infinite stelle,
    pareva avere un posto riservato.

    E non avrei voluto mai andare via
    ché mi parlava con saggezza antica,
    di un Paese avvezzo alla fatica,

    abbarbicato con sudore e cuore,
    in acque linde si specchiava un tempo
    disabituo di genti forestiere.

    Borgo che nella pesca appisolato
    del suo passato vive fascinoso,
    come intriso nel mio ricordo amaro

    m’è dolce ritornare in questi luoghi,
    fantasticando di ritrovare qui
    il vecchio pescatore ed il suo faro.

    Lunedì 27 luglio 2009

  163. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere esserne l’autrice e di accettare le regole e norme del concorso.
    luka pottini

    SERENA MENTE
    Serenamente al sole si schiarisce ogni nebbia
    e non resta che il dubbio come certezza.

    Il superar che nice
    dice alla cornice
    non finisce
    se non esce
    il pesce
    che non c’è.
    Come dir
    ora a me
    e a te
    che un terzo
    sempre c’è,
    come dir
    che sono
    se tra-passato
    è stato
    il bell’andato
    non memorato
    come carmelo
    ci ha spiegato
    e chi
    di NOI
    l’ha mai scoltato
    direi più Tosto
    spolpato,
    scannato
    e
    disossato
    chè da un sì
    tosto palato
    pare abbia
    mai parlato
    quel non esser
    che è,
    tutto il resto
    non c’è
    .

  164. LEGGERA PAROLA COME SACRA PREGIERA

    Vorrei inventare,per Amore,
    una preghiera senza rumore
    con luminose o banali parole
    che dicano quel cuore vuole,
    se sarà esaudita sarà leggera
    come piuma volerà nella sera
    e nell ‘aurora ma andrà perduta,
    anche se sara, soltanto, muta.

  165. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.

    Giusy Carofiglio

    Misero canto

    E poi…
    rincorrere i desideri… versi e inversi
    in un angosciante suono argenteo
    un pallore disteso… nell’angolo più nascosto
    tra le piaghe infette dell’inferno…

    Sono suoni a cadenza quelli che squarciano il petto
    che rendono il cielo cupo e una voce senza parole…

    Non meriti quest’amore, non sai toccarne le vibrazioni
    suono di celtiche arpe che echeggiano insieme…
    È un cerchio che stringe, giusto, intorno a un tormento
    e comprime sì forte, da fare male…
    Sorridi di serena stanchezza che ti culla e ondeggia
    piano, seduto al bordo di questa sedia di legno
    con le braccia che penzolano a pugni chiusi, così ostili…
    Lascialo cadere in basso, tra sospiri di carta
    in un brodo salato che non si può assaggiare…
    Se l’abbandono è vendetta allora sì, ch’essa abbia luogo…
    che Lei, sia maledetta nel suo misero canto
    che strozza in gola, stonato

  166. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez. A.
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Distinti Saluti
    Elena Romanazzi

    OVUNQUE TU SIA

    Trafiggerò le nuvole
    per farne gustosi batuffoli di zucchero filato
    per le nostre bocche;

    lacererò lembi di cielo
    per farne azzurre coperte
    per avvolgere le nostre anime;

    ritaglierò la luna
    per farne un faro
    e illuminare i nostri sogni;

    raccoglierò granelli di sabbia
    per farne castelli
    ove possano albergare i nostri desideri;

    pescherò gocce di mare
    per farne pozioni magiche
    e farti bere la felicità;

    divorerò chilometri di asfalto
    per raggiungerti
    ovunque tu sia.

  167. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
    Dichiaro di essere esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
    La poesia fa parte del mio libro Da solo nella fossa comune Gedit Edizioni 2206 Bologna.
    Distinti saluti
    Viorel Boldis

    IL TEMPO

    State a sentire il Tempo. Ragazzi, come scorre!
    Annusate lentamente il suo dolce odore
    Che brucia le narici e poi, giù per la gola,
    La vita passa in fretta, cammina tutta sola.

    Un passo alla volta, un giorno, una notte,
    Il tempo che ti frega ridendo e ti sfotte,
    La schiena che fa male, i troppi pensieri,
    Neanche te ne accorgi, domani è già ieri.

    Domenica ragazzi, domenica in chiesa,
    Il Dio che ti spia ti chiama alla resa,
    E tu chini la testa, baci la mano al prete,
    Sognando il Paradiso. Che torbida quiete.

    State a sentire il tempo. Un passo alla volta,
    Un giorno, una notte. È il tempo di raccolta.
    E tu chini la testa al Dio che ti spia,
    Baci la mano al prete, tieni la retta via

    E con la schiena a pezzi arrivi al traguardo,
    Il Dio che pregavi ti degna di uno sguardo,
    Un cenno con la mano e sei tagliato fuori…
    La retta via dicci? La via dei dolori!

    Non far passare il tempo tenendo rette vie
    E non chinar la testa davanti alle spie.
    Cammina per la strada che vuoi e che ti piace,
    Lasciando camminare anche gli altri in pace.

    E alla fine, quando dovrai tirar le somme,
    Quando ti chiederanno perché e chi e come?
    Tu non aver paura, il Tempo s’è fermato,
    Non c’è ne più futuro, come non c’è passato.

    È tutto al presente, ragazzi, è l’Eterno,
    Vi renderete conto, né ombra dell’Inferno,
    Né Alfa, né Omega, né prima e né poi,
    Il Tempo è di Dio e Dio siamo noi.

  168. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
    Dichiaro di essere esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.

    Distinti saluti
    Viorel Boldis

    LA CARNE DELLA MIA PAROLA

    Quando la mia parola si è fatta carne,
    la tua carne si è fatta.
    Dentro di te sonno rimasto e giaciuto
    consonante e vocale
    e punto esclamativo
    e predicato ero
    e domanda
    nella tua sostanza indefinita.
    Quando la mia parola si è fatta carne,
    nella tua carne è perita.

  169. Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
    Dichiaro di esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
    Distinti saluti
    Cristina Spennati

    Un semaforo

    Oggetto tanto insignificante
    Oggi per te oggetto di valore grande
    Un semaforo
    Per questi bimbi
    Che con le mani tese
    Chiedono un po’ di carità
    E guardi offesa
    Il volti di chi soffre
    La vita denigra un tuo fratello
    Tendi la mano
    E offri un soldo ad esso
    Ma poi ti senti vile
    Come se avessi voluto scaricare la coscienza
    Quella moneta
    Non risolverà di certo la sua vita
    Ben altre cose si dovrebbero fare
    Ma sei impotente di fronte a questa realtà
    Non puoi nulla
    E questo non ti rende fiera
    Di essere parte di questo sporco mondo
    Nella realtà che vivi ora
    Rispecchiano i malesseri di una terra insana
    In cui c’è chi muore di stenti
    tra l’indifferenza e l’egoismo della gente
    e chi gozzoviglia placido
    bevendo champagne e caviale
    impoverendo la sua anima di cartapesta
    Sussulti sul sedile e sorridi a quell’essere
    che chiede aiuto
    inascoltato
    poi parti
    e una lacrima riga il tuo viso
    Addio
    bambino triste dagli occhi di ghiaccio
    Addio

  170. Sezione A
    Ricciardo Ferrari
    Accetto il regolamento del concorso

    POESIA EMETICA INCIVILE

    Qualcuno mi spieghi questa crisi per pietà detta
    E le parole che la nominano e il sapore di piombo
    Viscido di questi sintagmi che sanno di vomito

    SPECULAZIONE speculum specchiata azione
    Spiegazione transustazione colazione culone
    C’è qualcosa di potentemente immondo e blasfemo
    In queste parole indigerite rigettate

    PIL meno di pile molto meno di pilastro è in mezzo a
    Depilato orripilante spillato, ci si arriva togliendo
    Verità e vita a parole di uomini e donne

    MERCATI non sono mecenati, si sa, sono mercanti
    Avvocati accecati mercantili accalcati su scale
    Mercalli virtuali che crollano per gioco e uccidono

    BORSA conosco quella della spesa e mi piace e la rispetto
    Non posso capire di più anche se vi sforzate di scassinare
    Il forziere dei suoni e dei significati

    INDICE me lo taglierò per sempre e non vorrò mai più
    Giudicare nemmeno le parole che non sono innocenti
    Ma colpe non hanno solo responsabilità di chi le pronuncia
    E ci crede

    E alla fine CRISI crisalide cristo tisi risi tesi rischio e
    opportunità: Mimì muore e risorge farfalla in Cina
    Sana e felice, sbatte le ali e qua, cosa mi succede qua?
    E alla fine il fine non sarà di dire che sono orfano di Pasolini,
    se non del nulla che è madre del tutto, e come papà accudente
    neonati significanti nati morti pieni di piscio a lei mi appello
    Perché nel solito infinito formato assorba presto assorba
    Tutto e mi lasci la bocca muta e sorda a quel nauseante rutto

  171. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B. Poesia Edita.
    Dichiaro di essere autrice e titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    La poesia è stata inserita della silloge 2011 “Perle come poesia” – edita dall’Ass.ne Salotto culturale Rosso Veneziano
    Distinti saluti
    Live4free

    Il vuoto

    Fra le dita accorte sento sfuggire il senso delle cose;
    scivola troppo lento e mi confonde.
    Mi smarrisco…
    nell’evidenza di una realtà che è dolorosa e
    con l’angoscia ammutolisce i miei tentativi di rivolta.
    Mi smarrisco…
    nello sguardo che volevo mio caldo rifugio,
    severo anch’esso ora mi chiede, mi denuda, mi tormenta.
    Non v’è più strada per me, l’ho persa;
    l’ho persa vivendo fra angeli dannati e inseguendone altri.
    L’ho persa tentando voli incerti ed illogici;
    l’ho persa restando immobile a guardare la vita che scorreva intorno.
    E non la cerco adesso, non la voglio.
    Esanime, oggi mi lascio in balìa d’un languido nulla, il vuoto;
    _beato vuoto_ diresti tu.

  172. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez.B.
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso-
    Cordiali saluti
    Celeste Borrelli

    Rincorro un sogno

    Rincorro
    un sogno
    al rientro
    del mio viaggio.
    Ormai
    il giorno
    volge al termine.
    Osservo
    una farfalla
    concludere
    il suo viaggio,
    dopo essersi
    posata qua e là
    ormai
    è pronta
    alla fine
    del suo giorno.

    Antologia di poeti contemporanei “LA STRADA”,poesiaèrivoluzione/il ginepro editore.
    settembre 2011

  173. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A. Poesia Inedita.
    Dichiaro di essere autrice e titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    Distinti saluti
    Live4free

    Tesoro sommerso

    Mi immergo in un lago di sogni spenti.
    Vago fra ruderi di costruzioni di idee ribelli
    e frammenti di ali impolverate;
    dissolvo un’essenza agrodolce in stille di luce
    _la mia_
    Intanto fuori nevica.
    Perfettissime stelle sorridono negli occhi di bambini entusiasti
    e bruciano
    sulla pelle stinta del mio spettro mortale.

  174. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione Poesia Inedita
    Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.

    Globo lunare

    Tu ci sei
    solitudine struggente
    trepida ed allegra
    bussi alla porta dei ricordi

    vivi lì nello spazio
    piroetti a passo di danza
    nostalgica voce trasparente
    di ambigui desideri celati

    addosso l’odore delle rose
    raccolte come segreti

    danza in un girotondo
    struggente solitudine
    scia argentea
    in un luminescente globo lunare.

    Cresy Crescenza Caradonna
    2011 Inedita
    caradonna.cresy@gmail.com

  175. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B Edita.
    Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.

    Rosa

    Rosa nel suo largo cappello
    fiore di carne
    sangue roseo
    si dondola nell’immenso chiarore mattutino,

    conosce l’onda profumata fonte della sua seduzione
    fiera la modula per richiamare languori sommersi
    trionfante racchiude la pura linfa dell’amore.

    Tra odorosi mughetti inarca fiera le sue rotondità
    bella, terribilmente bella,
    l’amore le scivola leggera sul corpo vellutato
    fiorisce la chioma corvina adagiata mollemente su floridi seni.

    Nobile ed altera
    inghiotte la vita
    la vita , la recita infinita della sua esistenza dorata.

    Cresy Crescenza Caradonna
    caradonna.cresy@gmail.com

  176. Poesia ‘Lapilli’ in concorso per la sez. A – autore Francesco Principato

    Siamo lapilli
    dal ventre della terra espulsi
    nell’aria cenere dispersa

  177. MAURO BARBETTI

    Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B Edita.
    Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.

    INTERNI

    Vivo in un ventaglio di neon

    E in questo silenzio attraverso l’orologio
    assicura un’oggettività visiva anche il tempo

    ci si mostrano i naufragi
    e le speculazioni andate a male
    dentro le categorie della Storia

    in basso

    un andirivieni di notizie
    frammenti di quotidiano e contorni sfumati
    spiegano l’inesistenza di priorità oggi
    l’impatto e quel rumore di frattura psicologica

    Lo mangiamo con il pane

    da “PRIMIZIE ED ALTRO” ed. La scuola di Pitagora – 2011

  178. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B. Poesia Edita.
    Dichiaro di essere autrice e titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    La poesia fa parte della silloge “DALL’ANIMA ALLE PAROLE” – edita da Rupe Mutevole Edizioni, nell’aprile 2011

    Distinti saluti

    IMMAGINA …

    Chiudi gli occhi ed immagina
    come sarebbe la notte senza le stelle?
    L’acqua del mare senza sale,
    le onde senza il vento,
    il tempo senza il ricordo di un momento.
    Immagina le nostre dita senza una matita,
    le nostre menti senza poter pensare …
    una chitarra senza le corde da sfiorare,
    un cantante senza la voce per urlare,
    un uccello senza le ali per volare.
    Chiudi gli occhi ed immagina …
    Immagina il mondo senza colori,
    la musica senza suoni.
    Immagina un bambino senza nessun giocattolo
    e il sogno di un ragazzo che è stato appena infranto.
    Immagina le mani di due innamorati
    che non si possono toccare,
    pensa ai loro occhi
    che non si potranno mai più guardare …
    Chiudi gli occhi ora
    e apprezza ciò che di più caro hai
    Immagina e spera che nessuno te ne privi mai!

    Erica Angelini
    erica.angelini@alice.it

  179. Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez. A ( opera inedita, non avendo opere edite)
    Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
    Distinti saluti

    IL PENSATORE STANCO

    Giunge il grido di un’aquila dalla vetta innevata
    s’ode a lungo ed agghiaccia nell’immensa vallata.
    Stride la cornacchia e fugge paurosa
    mentre ulula il lupo nella brughiera uggiosa.

    Che atmosfera tetra, si para innanzi agli occhi
    di chi assiste impassibile ai frammenti di un flim
    accartocciati nell’animo di un pensatore stanco
    fotogrammi sfumati dei suoi sogni di un dì!

    Sentieri mai violati da solenni idiozie
    si prospettano ai valichi di perdute follie
    ombreggiati crepuscoli di un pensatore stanco
    che ha visto ormai morire un dolce e amaro canto!

    Adesso, la vallata, si colora di rosa
    assolata risplende un’alba luminosa
    ma il pensatore stanco deluso del suo dire
    ha smesso di pensare e si è messo a dormire!
    Lidia Peritore
    lidia.peritore@libero.it

    1. ERRATA CORRIGE: a causa di un errore di battitura la parola “idiozie” è stata scritta con una “z” in più! Vi pregherei di correggerla, se potete, grazie!

  180. Buon pomeriggio, quando sarà comunicato l’esito di questo concorso, per favore mi fate sapere? Ringrazio e porgo cordiali saluti Lidia Peritore

  181. DOMANI SARANNO RESI NOTI I VINCITORI ED I FINALISTI DEL CONCORSO “ANCHE SU SU OUBLIETTE” MESE DI SETTEMBRE. TRA POCHI GIORNI USCIRA’ IL BANDO “ANCHE TU SU OUBLIETTE” MESE DI OTTOBRE! CONTINUATE A SEGUIRCI E RINGRAZIAMO TUTTI GLI AUTORI CHE HANNO PARTECIPATO!!!

  182. Salve, sono onorata per la mia classificazione nella rosa dei primi 8 autori, ringrazio sentitamente i Signori giurati per aver gradito le mie poesie. Mi farebbe piacere sapere quale delle due presentate si è classificata, per poterla pubblicare sulla mia bacheca di Facebook e Google e chi è il vincitore o vincitrice della sezione B! E’ possibile che siate Voi a postare questa notizia oppure debbo adoperarmi e farlo? Mi scuso per tutte queste domande, essendo la mia prima partecipazione ad un concorso di questo genere!
    Porgo cordiali saluti
    Lidia Peritore

    1. Domani inseriremo il vincitore della sezione B…, la poesia è: “Il pensatore stanco”..che forse è anche una delle ultime che ha partecipato, mi pare di ricordare ora…
      Postalo tranquillamente tu, noi abbiamo inserito sia su google+ sia su fb nei nostri canali!!!

  183. MESSAGGIO IMPORTANTE PER I FINALISTI E VINCITORI DEL CONCORSO “ANCHE TU SU OUBLIETTE” MESE DI SETTEMBRE: INVIATEMI LA VOSTRA EMAIL, E’ IMPORTANTE. LA VOSTRA POESIA COMPARIRA’ IN UN EBOOK CREATO DA OUBLIETTEMAGAZINE GRATUITO E SCARICABILE.

  184. Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
    Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
    cordiali saluti
    Francesca Ghiribelli

    FIOR DI LOTO

    Seduci le gocce di pioggia
    Fra le tue dolci anime di foglia.
    Intarsi il sorriso di un filo di rugiada
    Poi pervadi di essenza la giornata.
    Soavi petali bianchi
    Intrecciano di fascino
    Le tue delicate armi.
    Denudi il tuo stelo
    Per farti coroncina sopra a un velo,
    poi sfili madamigella
    indossando la tua bianca gonnella.
    Fior di sposa,
    fior d’amore,
    ormai sfogli il mio cuore
    senza imprimere parole.
    Sei indulgente
    Mai invadente,
    ma quando qualcuno
    ti raccoglie,
    tu apri gli occhi
    e le fai la corte.
    Non sei nobile,
    non sei povero,
    sei soltanto
    un fior di loto.

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