Concorso Nazionale Letterario "Anche tu su Oubliette" – mese di Settembre 2011
Regolamento:
1. Il Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette” è promosso dalla web-magazine “OublietteMagazine”. Il concorso è riservato ai maggiori di 18 anni. Il tema è libero. Il concorso è gratuito.
A. Poesia Inedita
B. Poesia Edita
3. Per la sezione A si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Per la sezione B si partecipa inserendo la propria poesia sotto forma di commento sotto questo stesso bando indicando nome, cognome, sezione alla quale si partecipa, titolo del libro dal quale è stata presa la poesia ed anno di pubblicazione, dichiarazione di accettazione del regolamento.
Ogni concorrente può partecipare alle due sezioni ma con una sola poesia per sezione.
4. Per ogni sezione ci sarà un unico vincitore.
Le due poesie vincenti saranno pubblicate su OublietteMagazine nella categoria “Poesia” e saranno gli autori vincenti del mese di Settembre 2011.
5. La scadenza per l’invio come commento delle poesie è fissato per il 30 settembre 2011.
6. Il giudizio della giuria è insindacabile ed inappellabile. La giuria è composta da
Alessia Mocci (Dott. in Lettere, redattrice e critico letterario)
Fabrizio Marrocu (Faster Keaton Produzioni)
Fabio Costantino Macis (Fotografo)
Laura Collu (Psicologa)
7. Il concorso non si assume alcuna responsabilità su eventuali plagi, dati non veritieri, violazione della privacy.
8. Si esortano i concorrenti per un invio sollecito senza attendere gli ultimi giorni utili, onde facilitare le operazioni di coordinamento. La collaborazione in tal senso sarà sentitamente apprezzata.
9. La segreteria è a disposizione per ogni informazione e delucidazione per email: concorsooubliette@hotmail.it indicando nell’oggetto “info concorso settembre”, oppure attraverso l’account Facebook:
http://www.facebook.com/profile.php?id=100002075267230
10. La partecipazione al Concorso implica l’accettazione incondizionata del presente regolamento e l’autorizzazione al trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003). Il mancato rispetto delle norme sopra descritte comporta l’esclusione dal concorso.
06/10/2011: Vincitrice sezione A: Siddharta-Asia Lomartire:
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Raffaello Corti
Trame telate
Vorrei dipingerti,
strappare dalle mie mani
la tua forma di colore.
Astrazione dei miei sogni
ti rincorro su tela bianca,
solo trame chiaro scure
tra le dita ansiose,
infilo tra loro, parole,
unica forma bicolore
per descrivere un amore.
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
Cordiali saluti
Gina Fiore
Modifica
Il Matto…Gina
pubblicata da Gina Fiore il giorno giovedì 15 settembre 2011 alle ore 21.53
Ho visto un uomo
contarsi le dita della mano,
girarle e rigirarle
e poi allungarle verso il sole.
Nei suoi occhi aveva un sogno,
“Matto”..lo chiamavano,
preferiva parlare ai fiori e agli animali.
Le sue parole..erano carezze,
i suoi sguardi..musica per chi sapeva udire.
Le sue mani sapevano di mare,
le sue labbra di miele e sale,
“Luce” mi disse, ed io l’amai…
di quell’amore che a pochi è dato….
Gina
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
Cordiali Saluti
Gina Fiore
Le persone che..
Modifica
Le persone che… Gina
pubblicata da Gina Fiore il giorno sabato 20 agosto 2011 alle ore 23.27
Amo le persone che sono
libere da formalismi, da paraocchi da regole
che non soffocano la creatività, la fantasia, la voglia di
alzarsi in volo, di camminare sotto la pioggia
o di correre scalzi verso il nuovo giorno e
verso un raggio di Luce che illumina
un percorso al di fuori del Sé
Amo il perdente che non perde l’illusione,
il Brutto delle favole
l’Orco che ha un cuore di bambino,
lo sfigato che guarda il fondo della bottiglia,
il Triste che tiene in serbo i suoi sorrisi,
colui che parla, senza usare le parole,
chi sa piangere e restare a guardare
le proprie lacrime salate,
che rigano un volto pieno di Storia.
Chi cade ad ogni passo,
ma sogna L’Orizzonte.
Chi sa ritrovare nelle sue tasche
il pugno pieno di Briciole.
Chi perde il sentiero,
ma sa trovare la Strada.
Chi non ha bisogno di un perchè
ma si accontenta di un Come…
Amo chi non dice né
Mai e né Sempre..
Gina.
Con il presente invio il poema per questo concorso (Sez. A). Dichiaro di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Michael Filsecker
(PD: italiano e la mia seconda lingua).
Tramonto dell’anima a Roma.
Il sole, come un mare di luce,
raccòglie la schiuma dorata delle belle
cùpole romane-
Che come seni voluttuosi
spariscono sotto il tramonto impreciso.
Dal monumento
Vittorio Emanuele II,
-nube di marmo bianco affiancatta
da orgogliosi cavalli di ferro, –
lentamente contemplo l’orizzonte romano,
vecchio come il desiderio umano.
Come al solito, la sua bellezza- saetta di gelo-,
ferisce mortalmente il mio cuore.
Con la mia anima ebbra,
scendo per i piccoli corsi verso la città.
Sopra la mia testa,
coaguli di sangue si squarciano
tra gli alberi scuri,
mentre gli uccelli in grappoli
spezzano il cielo pòrpora.
L’imminenza della notte
accarezza gia con le dita di cera
i tetti romani.
Mentre vago per i vicoli,
guardo la sera nascondere la sua agonia
sotto una porosa coperta grigia.
Da sotto i miei piedi,
emèrge triste,
come il dorso scuro
di un mostro marino,
la mia solitudine nuda.
Un vecchio mi sta a guardare in lontananza.
Sul ponte Cestio guardo il Tevere
decorato da appassite foglie d’autunno.
La notte è già inevitabilmente arrivata e
come la lupa romana
affonda le sue zanne nella mia anima:
Resisti, cristallo delicato,
Il ditirambo notturno-
Preludio ultimo della tua tragedia d’oro.
sezione A.
Luciano Tarasco
l.tarasco84@gmail.com
dichiaro di accettare il regolamento
MIAOOO!
Un gatto scivolò
il pelo si rizzò
dal ramo alla grondaia
un balzo fin sull’aia
il ratto disse, ciaaao!
detesto quel tuo miao
sparì tra i steli in fiore
squittendo di languore
per il gruviera ambito
perdinci non rubato.
Il gatto si lanciò
un altro lo imitò
un terzo lo seguì
la caccia incominciò, ma…
presto si smorzò
per un richiamo strano
di gatta accalorata
la coda attorcigliata
pupilla dilatata
sembrava canticchiare
sistema i tuoi compari
con quegli artigli scaltri
ne graffi cento altri
non sarà fatto invano
se poi sotto al divano
lontani dagli sguardi
d’umani un po’ codardi
ti miagolerò piano
micione mio ti amo.
E in ciel scoppiò la luna
che regalò agli amanti
momenti d’effusioni
sicuro strabilianti
lasciando i contendenti
malconci e assai scontenti
con un immenso mare
di gatte da pelare.
Due righe per finire
riguardano il topino
che grazie a quel frangente
tornò sul suo bottino
e pieno d’emozione
ne fece indigestione.
sezione A.
CHI AMA
Lontana da te non esisto.
Il saperti sul mio seno
in un angolo a stendere il tuo azzurro,
è necessario come un susseguirsi
di stagioni.
Non so, ma la vita è misera
come un secco ruscello d’agosto,
senza il tuo fiato accanto.
Chi ama è ricco in tutto il corpo.
E al suono d’acqua non vuole altro.
Michela Zanarella
sezione B
“Sensualità”, Sangel Edizioni, 2011
Bei versi dedicati all’amore….. “Chi ama è ricco…….” ed è proprio così amare riempie la nostra vita! Ciao Michela.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Raffaello Corti
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Imperfezioni
Sono stato ciò che gli altri non hanno pensato fossi,
ho vissuto ciò che gli altri pensavano non esistesse,
sono ciò che risale
colui che ride con una lacrima
colui che piange con un sorriso .
sezione B.
Luciano Tarasco
l.tarasco84@gmail.com
dal libro “Ai confini del cielo di cinta”
edito da lulu.com nell’anno2010
dichiaro di accettare il regolamento
MON AMOUR
Le erbe screziate, il ruscello
i piccoli soli che mi parlano di te
dai frequenti nomi e locazioni
dalle chiome in scompiglio multiplo
come le foglie d’autunno mi cadi
leggera in grembo come petali
così umidi e lievi come petali
del papavero da campo i tuoi baci
risucchio d’estatico stordimento
sul mio intimo naturale
nelle fantastiche regioni
intarsiate tra le tue cosce brune
mi ritrovo selvatico perso
con la bocca a squarciagola
a cantarti dentro il ruscello
con le squame dorate e guizzanti
a bisbigliarti altalenante
alle fronde aghiformi dei larici
a calare senza calcolo alcuno
tra le radici della tua crescita
nell’intrico del tuo umore
dentro ancora, dentro
la caverna di carne morbida
ovattato pulsare
l’eco dei nostri sguardi, ti vedo
meglio, senza occhiali da sole
soli nelle nostre mani e bottoni
bottoni, la natura ci osserva
le nostre si conoscono a menadito
fino in fondo alla questione
il cielo intero, tutto il cielo
e qualche lembo conservato
fino all’orizzonte, fino a specchiarsi
liscio come il manto del cavallo, a parte
qualche nuvola scomposta
così l’estate è bella
come certe volte la vita
ma anche l’inverno ha i suoi pregi
sotto le coltri del letto
mon amour.
Giuseppe Puglia
partecipa al concorso di poesia cat: A e dichiara di accettarne il regolamento.
La tua luce
Il sole
solleva l’ultimo raggio
al tramonto.
E m’appari
di luce che rosso
dipinge
l’immagine tua
nel piccolo schermo
che il web ci concede.
E luce rimandi al mio io.
Giuseppe Puglia Cat: B
accetto condizioni del regolamento
Ossessione d’amore
…E adesso?
che dico a questo stupido cuore
che non sente ragioni,
che non vuole capire,
perchè è nato in un tempo sbagliato,
perchè deve finire.
E se dico: sta zitto, ragiona,
non tace, ma freme.
E se parla lo fa con il cuore.
Lui dice: parole d’amore.
bellisime , vere parole
Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
Giusy Fogu
POTESSI BERE AL TUO CALICE
Luna che illumina i nostri volti
un solo viso rischiara
unico respiro di cielo.
Braccia di scheletro le mie
a braccare i suoi raggi materni
lontani e così vicini
al pensiero…
Non vedi lo stesso volto tu
ne senti lo stesso richiamo
è polvere d’universo tra le stelle
da forma ai desideri degli amanti.
Potessi toccarti o luna
potessi bere al tuo calice argenteo
sarei dea dell’amore
ma dormo il lungo sonno
d’albero nudo senza radici.
sezione B.
Renato Fedi
grisby6043@msn.com
dal libro “Tra le mie emozioni”
edito da lulu.com nell’anno2008
dichiaro di accettare il regolamento
CENTO STRADE
Cento strade senza percorso
hai lasciato in questo cuore,
donna che amai.
Il vento che ringhia nella bufera
s’era nascosto nelle grotte del nulla,
quando t’amai.
Ora, il vento ha lasciato le spire del sonno
squassando il verde che incorona l’estate,
e tu, tu dove sei ?
Silente ricordo di donna,
sei forse tra i monti del sogno
che sempre scalammo, ebbri di baci ?
Solo,
come una barca senza remi
attraccata ad un molo senza acque,
io vivo ancora di te.
Corpo agile e bianco e profumato,
ti vesto di baci nascosti e caldi e violenti
ancora,
sempre.
Ciao Renato, bellissimi versi di una struggente nostalgia d’amore….
Giuseppe Puglia Cat: B
accetto condizioni del regolamento
Poesia pubblicata su: Cultura 2000 editore
collana: poeti e scrittori Italiani contemporanei
anno 1994
titolo: Per favore, per amore.
Ossessione d’amore
…E adesso?
che dico a questo stupido cuore
che non sente ragioni,
che non vuole capire,
perchè è nato in un tempo sbagliato,
perchè deve finire.
E se dico: sta zitto, ragiona,
non tace, ma freme.
E se parla lo fa con il cuore.
Lui dice: parole d’amore.
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
Giusy Fogu
ARANCIO SPERANZA
Come punta di matita
disegno cerchi nell’aria
fine il tratto
calda la sfumatura.
Il diffondersi ardente
di un manto
arancio speranza
come spicchio di frutto
sugoso e dolce
nel mondo nero
di un’infanzia turbata.
Caramella scartata
dall’amaro sapore
sputata all’universo
di corpi lasciati senza fiato.
Arcobaleno incolore
di aquiloni dal filo spezzato
si librano in aria
con dolorosa fatica
a cercare ossigeno puro
nel paradiso
di un nuovo inizio.
Antologia instant-anthology “Tramonti di ruggine” – GiulioPerrone Editore 2011
Rettifico la data della poesia ARANCIO SPERANZA che è presente nell’antologia ““Tramonti di ruggine” – GiulioPerrone Editore per l’Anno 2010-
Mi scuso per l’errore di battitura.
Diana Cesaroni
Sezione A:
AMORE E PSICHE
(Diana Cesaroni)
Se ti guardo
svanisci,
Amore,
ma io voglio tutto
non mi basta
il tuo corpo
immerso nel buio
Voglio
poterti vedere
e non solo toccare
voglio osservare il tuo viso
mentre ti accolgo
guardare i tuoi occhi
quando mi ghermisci
sfiorandomi il seno
e così
dal tuo sguardo
cogliere
l’Anima
Non importa
il tempo
sarà solo per un attimo
e poi sarai aria
Accendo
la Luce.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso
Il fiume
Nasce da una goccia,
scorre lento,
senza sosta,
già conosce la sua fine.
Porta con se
tutto ciò che trova,
porta gioia e dolore,
porta vita e morte.
Vede l’immensa sua
ultima dimora,
accetta con amore
il suo destino.
Sono Anna Maria Dall’Olio, partecipo al concorso in oggetto per la Cat. A.
Dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
URLO ASSOLUTO
Urlo assoluto
schianta la chiglia
terra vichinga.
Muta la piazza
la mattanza infinita
è muta l’isola.
Urlo assoluto
schianta la chiglia
terra vichinga.
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Roberto Gallaccio
Lascio il mio pensiero a quel che viene,
se sarà vento, freddo, caldo,
amore o ipocrisia,
odio o rabbia che non va via,
voglia di fuggire o di restare
per capire ciò che nn si può capire.
Lascio il mio pensiero a quel che viene.
Chi vuole può farlo suo,
cambiarlo, deriderlo, ucciderlo.
Ma sarà sempre il mio pensiero
che forse resterà per sempre
nel cuore di un qualcuno
che magari avrà veramente amato
un piccolo, stupido uomo
come me!!
DEDICATA A…..C.F.
“Tu sei la diversità cromatica di una primavera fiorita.
All’aura leggera affido il mio respiro.
Affido a te la mia anima.”
Inedita
!Il sole va e viene, il vento cambia direzione,
s’alternano le stagioni, cambiano le amicizie,
avvizzisce il geranio sul balcone;
immutabile è solo quest’amore.”
da “Cento Messaggi D’amore” Libro edito.gennaio 2010,di Gianfranco Proietti
Federico Petricciuolo
Partecipo alla Sez. A e dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
IL POETA
VIVE DI SENSAZIONI FORTI
DI INCONCILIABILI PENSIERI
DI RICORDI MESSI DA PARTE
LI’ DOVE C’E’ LA SUA ARTE.
INTERMINABILI SONO I MOTI DEL SUO CUORE.
HA SEMPRE UNA LEI DA SOGNARE
UN’ESSENZA PARTICOLARE.
RACCONTA LA VITA E GLI ESSERI DEL CREATO,
ELOGIA LA MAGIA,
E’ VERSATILE COME LA SUA VOGLIA DI RACCONTARE.
MARE TU CHE PUOI
FALLO IMMERGERE NELLA FANTASIA,
SOLE TU CHE PUOI
CONFORTALO CON RAGGI DI UMANITA’.
LA BELTA’ E’ NEL SUO ESSERE.
C’E’ UN POETA IN OGNUNO DI NOI.
UN CANTORE DELLA NATURA,
UN ESTETA DELL’ANIMA ALTRUI.
Alla Musa
Come la notte che ti chiesi
di asfodeli, ricordando canzoni
in lingue ignote e familiari…
… così procede il mio giorno,
bagnato di certezze claudicanti.
Ti osservo affacciata al balcone
che incroci le nude gambe,
aspettando schegge d’ardore…
… e mostri al mattino un riso
infantile, macchiato di rosso scarlatto.
Ma fiera nella fedeltà al tuo
io più dannato, dismessi i
panni dell’amante possibile…
… vesti le labbra sbiadite dal
tempo, di merletti color agonia.
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Carla Casu
Sezione B – Poesia Edita
“La Donna” (AA.VV. Il Ginepro – poesiaèrivoluzione, 2010)
Dichiaro di essere autrice dell’opera e di aver letto, compreso ed accettato le condizioni dettate dal regolamento.
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare sin d’ora le regole e norme del concorso.
Saluti
Gianluca Pipitò
Tenebrosa
Come le tenebre avvolgono il mondo, anche il mio
cuore è avvolto dal torpore;
Deprecabile è il mio sentire.
Misterioso è il mio intuire.
Qualcosa di oscuro si muove da qui del mondo.
Uomini dalla mente oberosa.
Uomini dalle opere obbrobriose.
Uomini inermi alla sentenza dell’ignominosia!
Il mal dell’uomo è se stesso,
maledicente è l’esser ingiurioso,
maledicente è l’animo oscuro!
Che io possa esser la sol tempesta della mia mente,
poichè l’ardor del mio scritto rimanga per sempre!
.
Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Il sole va e viene, il vento cambia direzione,
s’alternano le stagioni, cambiano le amicizie,
avvizzisce il geranio sul balcone;
immutabile è solo quest’amore.”
da “Cento Messaggi D’amore” Libro edito.gennaio 2010,di Gianfranco Proietti
con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez A E e dichiaro di essere titolare di questa opera ineditae di accettare regole e norme del concorso.
Lenzuola colorate
Lenzuola colorate
accoglieranno i nostri corpi.
Lenzuola profumate
inonderanno il nostro amore.
Lenzuola svolazzanti
sorrideranno dei nostri baci.
Lenzuola stropicciate
arrossiranno alle nostre carezze.
Timide lenzuola
copriranno il nostro amore.
Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione A,dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
DEDICATA A…..C.F.
“Tu sei la diversità cromatica di una primavera fiorita.
All’aura leggera affido il mio respiro.
Affido a te la mia anima.”
Tommaso De Beni
sezione A
accetto le norme di regolamento
SABATO SERA, FORSE
L’elettroshock tra cielo e nuvola
indora l’orizzonte, ti scuote
un attimo prima di tornare
alla strada e al pensiero.
È un vento caldo che non sa di pioggia,
tutto sa di catastrofe imminente.
“Puoi girare anche qua” dici.
La macchina fa un rumore strano, mi pare.
Cerco di guidare bene e vorrei chiedertelo:
“Guido bene, vero?”
L’auto che ci segue mi lancia una luce
accecante, mi chiedo perchè,
“Non so” dici, “saranno loro”
“No, non sono loro” dico io.
Al primo semaforo rosso io e il conducente
ci guardiamo in faccia alle spalle e capisco
che forse ci potrebbe essere una rissa,
una follia, uno scherzo, una violenza gratuita.
Adesso vorrei lasciare il volante
e guardare solo le foglie e il vento e la notte
e farmi spaventare dai fulmini;
il pannello dell’autoradio emana laser
fantascientifici, fa caldo. Se apri il finestrino
non sentiamo più la musica.
Tra due rotonde o tre siamo arrivati,
il volante ogni tanto trema, il cambio ogni
tanto e il pedale sempre, è duro e la macchina,
mi sembra, fa un rumore strano.
Il parcheggio è pieno, un gran lampione
il cassone verde di ferro l’odore di fritto,
fa caldo dentro e fuori. Siamo arrivati.
“We don’t need no education” dici,
“Preferirei discutere di veteromarxismo forse”
dico io, “con una vacca messicana” aggiungo
e sono costretto a precisare “nel senso del bovino”
al tuo primo pugno.
Al ritorno la macchina continua a fare un rumore strano.
Tommaso De Beni
Sezione B
poesia pubblicata su Conaltrimezzi rivista, Padova, 2011 e su http://www.conaltrimezzi.wordpress.com
accetto le norme di regolamento
Fuori dal bugigattolo infernale
ci feriva il vento come lame,
l’aria pungeva e l’occhio
lacrimava, e quasi era piacevole.
Lui l’amava, così diceva, anche
un bidone in fiamme sarebbe andato
bene: noi non siamo fatti per il focolare
e nemmeno per i salotti borghesi.
Era tutto perfetto, mancava solo la pioggia.
Lui la malediceva, ma l’amava, o almeno
così diceva. Un volume su Micene
nella tasca, peccato non essere più
in estate, questa è una notte da passare
fuori, solo per fare entrare tutta la città
nei nostri polmoni e tenerla viva
sulla pelle: noi non siamo fatti per stare in casa,
ma prima o poi si finisce al chiuso,
lei diceva: mi hai deluso,
ad un certo punto, semplicemente, fui solo.
fresca poesia che fa parte di una mia raccolta personale scritta nel mese di maggio c.a
Clara Ascione – sezione A – Dichiaro di essere l’autrice dei versi scritti di seguito e di accettare il vostro regolamento:
– Dimentica
Perché parli del vento,
saltimbanco dei miei sogni,
poiché il vento
disperde le parole
e tu le scorderai.
Perché raccogli
briciole di stelle,
come lacrime gelate
perdute tra le onde
e poi vaneggi
nel brusio dei pensieri.
Perché
il tuo rannicchiarti muto,
perché non essere
natura e firmamento?
Perché ami l’immenso
che tradisce
il tuo essere solo,
lo prende,
lo disperde
e lo dimentica.
Stefano Bonfreschi
Sez. A
Presumo di essere l’autore dell’opera pubblicata e mi sottometto alle regole del concorso°
Terminé l’epoque des travails
commence l’époque des volailles
Terminata l’epoca dei travagli
comincia l’epoca dei volagli
***
Marta
in preda al suo cappotto grigio
s’avviò per corso Urgento
e si raccomandava
carissimo mio
figlio di me dice che
dododò dododò
e poi che uli uli
sisissì sarebbe bello
agli altri che
l’ascoltavano
un poco distratti
un po’ sussiegosi
in quel mentre
sotto al lampione
dove passava il passante perfetto
si rasciugò la luce
in forma
di una piccola palla gialla
morbida al tatto
un piccione
ardente d’amore
la raccolse col becco
e s’involò
portandola lontano
Marta ed i raccomandanti
guardavano stupiti
dal basso
da molto più in basso
(intanto, il passante era già passato)
Dichiaro di essere l’autrice dei versi scritti di seguito e di accettare il vostro regolamento:
elena varriale
Lo so che sbaglio
Lo so che sbaglio
quando confondo l’attimo
con il sempre,
o quando invento destini
che non vivo.
Lo so che sbaglio
quando cancello con un sì
le ferite dei tuoi no,
o quando spolvero ritardi
dalle lame del tempo.
Lo so che sbaglio
quando brillo in solitudine
all’impazienza dell’incontro,
o quando afferro l’istante
per paura del niente.
Lo so che sbaglio,
ma di sbaglio
in sbaglio…
io vivo.
Nome: Ersilia Anna
Cognome: Petillo
Sezione: B
Titolo del libro: “Le stelle sul soffitto” (Photocity Edizioni)
Anno di pubblicazione: 2011
Accetto i termini del regolamento.
Si vive veloci
rincorrendo orizzonti costruiti
su un artificiale sentiero di emozioni.
Fuggiamo da dentro
e ci proiettiamo su scie sbiadite
consumate dal futuro.
Orniamo il tempo
per sentirlo affievolirsi lento
per avere l’opportunità
di ucciderlo
di corsa.
Non è facile destarsi
non è uno scherzo sognare
non è un’impresa la morte.
Partecipo alla Sez. A e dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
Libera
sono libera come il vento
e la sua brezza ti accarezza
sono libera di volare
e di posarmi dove voglio
sono libera di pensare
e i pensieri corrono
sono libera come l’aria
e l’aria entra in ogni angolo
sono libera di illudere
e illudo
sono libera e orgogliosa
e l’orgoglio logora
sono solo prigioniera
del mio destino
per questo soffro.
Con il presente commento invio la mia opera per il concorso in oggetto, per la sezione A. Dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare le norme e le regole del concorso. Ronchi Donatella
IL PENSIERO DI UNA LACRIMA.
Vivo sopita nel fondo degli occhi
aspettando, non impaziente,
che un dolore, o una gioia,
mi chiamino.
Simile ad una goccia d’acqua
ma di puro cristallo
e’ la mia materia.
Nasco da fiumi d’amore
nascosti nell’anima,
fluendo nei meandri della mente e del cuore.
Tal fiume sfocia in un mare d’emozioni,
e da li,
come un salmone che risale la corrente,
salgo verso gli occhi
per rendermi visibile alle anim e altrui.
Vitrea posso sembrare,
ma i riflessi della luce
creano miriadi di colori,
caleidoscopiche sensazioni
che colpiscono il cuore di chi,
a volte,
mi asciuga mentre scivolo sul viso.
Bellissimi versi dolci e malinconici……….
Invio la mia poesia per il concorso anche tu su oublitte.
Federica Cavalera, Sezione A, Dichiaro sotto la mia responsabilità che la mia opera è frutto della mia creatività. Dichiaro di accettare altresì le norme del concorso.
Il respiro della solitudine
Arrivi sussurrando antiche leggende,
mentre io assorta in mille pensieri
mi affido a te;
in mezzo alla folla
nelle giornate frenetiche,
mentre lascio cadere il mio astenico corpo
sulla mia vecchia poltrona
e bevo cognac,
in una notte d’inverno
davanti al camino.
Sotto al portico ,
nell’ afosa serata estiva ,
sotto un cielo stellato ,
il vento caldo che accarezza
la mia pelle sudata,
all’orizzonte il mare ,
immersa tra pini e tamerici
vengo pervasa dal loro odore.
Alleggerisci il cuore e l’anima,
mia cara compagna ,
del viaggio
verso l’eterno ritorno.
Partecipo alla Sez. A e dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
“Il nucleare avanza senza te.”
Lampi e distruzione sulla centrale dormiente.
Morte improvvisa nella mia anima rovente.
Calma apparente nel mio cuore dolente.
E’ già morto.
Senza te questo amore è già perverso.
Un rapporto che prosegue senza elettricità.
Corre come una colonna di cemento armato
ferma sulle strisce pedonali.
Il nucleare avanza senza te.
sussurra all’orecchio: Bonjour mon amour.
La mia anima pulsa, palpita, urla senza voce
mentre il mio cuore prosegue senza lucchetto.
Pablo Cesare Franzini (P.F.)
Rita Stanzione
Sezione A
Dichiaro di essere l’autrice dell’opera e di accettare incondizionataente il regolamento del Premio. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
LABIALE SOFFUSO
Chiedo alla mente
di suggerirmi un’eco
a sospiranti mugolii d’amore
una frase fuori del linguaggio
che a nessuna potrai mai giurare
Penso dai polsi e dagli zigomi
calda corrente di fiume
controcorrente mi attraversa
evasione dell’anima nelle sillabe
Niente ti scrivo. E intanto
s’è mosso il cardine della bocca
su una folata calda di labiale
SUNSHINE FAGGIO
Sez. A.
Dichiaro di essere la titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
UCCELLI DI VETRO
Ho stretto il mondo tra le mani,
una volta.
L’ho afferrato così forte,
così fottutamente forte,
che le sue impronte mi si sono conficcate sui palmi.
Sono stata capace d’annusare la libertà,
d’abbracciare la brezza
e bere l’umidità di un respiro.
Sono arrivata a sentire tutto così mio,
talmente mio,
che so che ormai non vi sarà ritorno
a quegli istanti di consapevolezza
che altro non sono che uccelli di vetro
che si frantumano quando chiudi la mano,
nel tentativo di renderli tuoi per sempre.
Manuela Collu
Sezione A
Dichiaro di essere unica titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003)
Per poterti adorare meglio, dopo
(ti fanno a pezzi per poterti adorare meglio, dopo)
E un giorno mi bacerete i piedi di gesso
Gridando: miracolo!
E vi maledirò con tutti i denti dipinti e serrati che mi avrete scolpito addosso.
Santo, il mio nome sui calendari e le medagliette
e le giaculatorie
– prega per noi –
ma chi ve l’ha chiesto?
(l’insana abitudine di evitare che le persone vivano per poterne fare statue postume da benedire in processione)
è tutto al contrario:
la vita, la morte, il tempo.
E vi maledirò.
michele gentile
michelegentile2008@libero.it
accetta tutte le condizioni del regolamento
SEZIONE A
ATLANTIDE
Notte
lacrime d’inchiostro
mentre smarrisco logica e dogmi.
Echeggiano minacce di resurrezione
dal profondo Golgota sommerso,
la fede è solo un altro giro di dadi
su questo tavolo lurido di menzogne.
Non c’è redenzione nella sofferenza
solo rovine di templi pagani…..
e capri espiatori,
mi lascio andare
prima o poi
Atlantide riemergerà
e tornerò a danzare tra i flutti,
spettri dimoratori di abissi.
L’antica profezia ha trovato scampo nella memoria
anela cieli lividi di rancore,
il caos è una diversa prospettiva dell’ordine
e a nulla vale schernire la solitudine
quando rimane l’unica
ad applaudire al mio canto.
implaca
Anna Santarelli
Sezione A
Dichiaro di essere unica titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso. Autorizzo Il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003)
Parole non dette
Le parole non dette restano tra le fessure della nostra anima,
pensiamo di poterle cancellare..o di averle dimenticate…ma sono lì..nel silenzio.
Aspettano che la polvere sui nostri ricordi si sollevi, e che le scritte …quasi impercettibili alla lettura diventino caratteri cubitali..
possiamo nasconderle nell’armadio,,sotto il letto…far finta di non pensarci..di non averle in testa…eppure quando meno te l’aspetti…eccole.
Ti cadono dal cuore e come sassi rimbombano nel silenzio rumoroso dell’anima…a quel punto non le puoi più trattenere vibrano e si animano..ed anche se non dette…muoiono sulle labbra e rigano il volto in una lacrima.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. b edita.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso, la poesia è tratta dal libro l’olimpo dovuto e tacito pubblicato nel 2011 da Loris Cavallo e scritto da Loris Cavallo
Un oblio d’abisso
.Sublime onda lata,
di istanti fugaci in data,
Loquaci momenti funesti,
di eterno brioso oblio codesto.
[L.Cavallo11]
Ivonne maestroni
accetto le regole del concorso sezione b
DONNE COME NOI
(A Tatiana……)
Raggomitolate
nell’angolo della solitudine
ascoltiamo
il suono delle lacrime
scorrere
sopra la pelle e i ricordi.
Prigioniere
di un amore
gettato nel vuoto,
circondate da fantasmi,
interroghiamo il tempo,
aspettando
l’antico sole
risplendere.
Noi,
donne uniche e speciali,
raccogliamo
i pezzi della nostra anima
marginiamo
ferite e dolori
sognando di correre
a passi leggeri
lontano nell’infinito….
Brividi di liberta’!
da Frammenti di me ed. il Filo anno 2007
Ivonne Maestroni
accetto le regole del concorso sezione A
NEL TEMPO
Si riavvolgono gli istanti
Scucite immagini
parole disperse
crudeli silenzi
di sterili giorni
Sgrano le ore
del mio vivere amaro
Il graffio della solitudine
trafigge il mio cuore
Schegge d’estate si perdono nel tempo
Accarezzo brezza di tramonto
Sezione B – Poesia Edita
L’orologio
Far presto…
nella foga impazzita
si consuma la vita.
Il tempo non è questo,
è l’orologio
che scandisce le ore,
il letto col tuo odore
l’anima che si spande
in cerca di un colore,
che misura
col suo metro impalpabile
il passo della noia,
il gusto ed il sapore
dei giorni appisolati
che la lingua ed il palato
non sanno raccontare.
L’orologio non ha
che le lancette,
non dà forma
agli sguardi
che pigri si accavallano
o passeggiano inquieti,
non illumina il tempo;
e la distanza,
avara dei tuoi baci,
gocciola senza posa
sugli attimi fugaci
che illudono i respiri
spensierati
gonfi di un’aspra gioia.
L’orologio si ferma
apposta o per errore:
se non svegli le ore,
io ruberò i minuti
e ne farò una scorta,
ripostiglio di quiete,
rimedio alla stanchezza,
per darti una carezza.
Giorgio Diaz, in “Pàssim”, Antologia Premio letterario Panchina, III e IV edizione, marzo 2011, I libri di Emil.
Dichiaro di essere autore dell’opera e di accettare il regolamento del concorso.
Sez A dichiaro di essere l’autore e di accettare il regolamento
Vernaglione Rolando
A te
Il tempio e il mercato
non sono sinonimi,
nè Rolando è l’aggettivo
di uomo; credi che io
non abbia un rauco
portico dove ripararmi
dal tuono ?
Sono soprappensiero.
Sez B dichiaro di essere l’autore e di accettare il regolamento
Vernaglione Rolando da BIANCA, NEJ, Taranto, 1991
ER -RAHAH
Una notte d’estate
da oriente la luna
muta
al giardino dei cedri
appare
e tu Nabir
dolcissima preda
sei
delle mie brame.
Pietro De Bonis
Sezione A
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Senza mare
Il mare è come una persona cara,
ti tira su le gocce dal cuore
sfiorandoti con la brezza.
Cavalcioni al Sole che albeggia
eccola spuntare su un grande veliero,
punge forte gli occhi e il petto
come fosse il ricordo tornato vero.
La voce sua affiora dentro
come la spuma che tinteggia chiara
come lo strido di un gabbiano incerto
se restare o superare il cielo.
La marea spinge l’onde sul viso
all’uomo che non dimentica
intriso del dubbio e la certezza
che il pianto è buio e carezza.
Pietro De Bonis
Sezione B
Accetto le regole e norme del concorso.
Rinascimento
Il profumo della quiete.
Delle foglie d’abete.
Il respiro interno.
L’odore del vento.
La libertà sulla pelle.
Rinascimento.
Nome: Lorenzo
Cognome: Campanella Morana
Indirizzo E-Mail: lorenzo.campanella@hotmail.com
Sezione: A
Regolamento: Accettato
Titolo:Le Immense Praterie della fantasia.
Maschere Rosse e Fumi Incestuosi.
Sangue rubino e deserti e baccano.
Onde cobalto e Ruote quadrate.
Canti di festa e canti di Morte.
Viaggiamo con la fantasia..
senza apatia ..
Presento la mia opera per il concorso in oggetto, Sezione A
dichiaro di esserne l’autore e di ACCETTARE le regole del concorso.
Cordiali saluti
CALOGERO RESTIVO
Titolo dell’opera : UN SORRISO ALLA SERA
Ha un sorriso
bonario
la sera
come di madre.
Non stanca
della lunga giornata
di afa
e di attesa
di refoli di vento.
La luna
rossa di tramonto
nascosta quasi
dietro le mura del castello
sembra un monello
la faccia
accaldata di corse
nel gioco a nascondino.
Anch’io
confusione
di pensieri
e di sogni
di speranze
e delusioni
sciolgo un sorriso
alla sera.
Sez b , Trasporti urbani, 2006, accetto il regolamento, dichiaro di essere l’autore di questa poesia
Un piccolo fuoco
Scrivimi.
Mandami un piccolo fuoco,
una striscia di cielo,
una schiera
di sillabe,
un itinerario veloce, matite,
i tuoi confini, una mappa.
Scrivimi.
Uno spartito di adagi
e silenzi,
il sapore di luce
delle parole,
la distanza di un gatto, il mare,
il perimetro dello sguardo.
Un assaggio, un graffio
di solitudine pungente
come la pioggia alla fermata degli autobus,
un calendario propizio, il fruscio
del vestito, una lampada,
un pettine, confondimi
in un labirinto di luci.
Vedi,
mi aggrappo ai dettagli, annaspo
in un’ansa di vuoto,
smarrisco dicembre, dimentico
i pomeriggi in città,
le finestre.
Ma tu rovescia il mio buio, affrettati
a esistere.
Scrivimi.
Presento la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione B
Dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti Calogero Restivo.
La poesia é tratta dalla raccolta di poesie dal titolo “La lanterna sul mondo” edita
Eranova Bancheri Editrice nell’anno 2010.
Titolo della Poesia : Canti di sirene
Rauche voci in canti
per stanche di inesitati
languidi richiami
stanno
lungo le rive
bagnate da violenti spruzzi
di tramontana
che gonfia le onde
sirene del sud.
Le ho viste
vagando nello spazio
come aquilone impazzito
intento ad asservire la fantasia
e costringerla
a tramutare i sogni
in realtà da spendere
come monete serbate
nella vita di tutti i giorni.
Forse costruiranno ponti
per unire le due sponde
ed ormai inutili le sirene
resteranno a raccontare
che un tempo di qua passavano
vincitori e vinti
e portatori di favole
e di sogni
intenti ad inseguire avventure
che maturavano a volte
al di là di queste acque
perennemente
in vorticosi moti.
calogero restivo
calogero.restivo@gmail.com
dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento. Sezione A:
Titolo: “Der Wanderer über dem Nebelmeer”
Osservo i tetti delle case dal terrazzo,
le loro antenne sgangherate sembrano lapidi di un vasto cimitero urbano.
Cammino scalzo sul passato,
incurante dei cocci taglienti dei sogni infranti.
Respiro forte
prima di volare.
dichiaro di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento. Sezione B:
dalla raccolta “Versi con mani di pomice”, Premio nazionale di poesia 2008
Titolo: “La morte perfetta”
E’ una circonferenza
col diametro di un ricordo lungo quanto una vita.
Si aprono
le Grandi Labbra
pronte ad ingoiare nel ventre di un’altra Donna
quello che il mondo non ha mai voluto.
Sez. A
Dichiaro di essere l’autrice della lirica e di accettare il regolamento.
Notte
Attendo la notte…per uscire
nel suo silenzio,che accoglie
il mio…senza nulla chiedere,
senza nulla dire.
Attendo la notte…il suo buio,
che si mescola al mio e poter
sentir meno la paura.
Attendo la notte…per uscire
a raccogliere la luce delle stelle,
per farne candelabri che
m’illuminino l’anima e cosi’
leggerne il pianto e con
inchiostro scuro,scriverne le
lacrime su fogli bianchi e
impolverati…
Attendo la notte…il suo silenzio
e in solitudine pregare,anche se
pregare non so più.
Anna Caddy Carella
Sez.B
Poesia dal libro :”Il Rifugio della bambina del lago” di Anna Carella
Dichiaro di accettare il regolamento.
…..
Mi stringo,mi stringo nel
mio corpo…tra pensieri e
nuvole…
Scivolo su un sogno,che
piano…piano s’allontana,
su di un filo di finto
equilibrio…
Percorro le vie scure è
nebbiose,sotto una
sottil pioggia…che mi entra
sino al cuore
Mi stringo,mi stringo nel
mio corpo…tra pensieri e
nuvole…
E vedo il tempo passare,
attraverso le carni partorite
in un giorno lontano…dove
ancor sognavo,sognavamo
un sogno,che
piano…piano s’allontana,
su di un filo di finto
equilibrio…e mi
stringo nel mio corpo…
e cosi’rimango,tra nuvole
e sottil pioggia…
Anna Caddy Carella
l’ultimo verso della sera
ho cercato distrattamente
nel bagaglio dei miei pensieri
scavando tra le riga
…ingiallite di un vecchio libro
un esile e dolce verso
l’ultimo della sera
non ho trovato nulla
per descrivere
la mia grande amicizia
che provo per te
spassionata reale
colma di significato
sincera senza compromessi
pura come una goccia di brina
adagiata all’aurora
sulle tenere foglie
ti dico semplicemente
buonanotte…
felice, sognante
e quando accarezzerai il cuscino
pensa a me ti starò vicino
come tu starai vicino a me
amichevolmente
ed io mi sentirò tra le nuvole
felice perche’ saprò
che l’ultimo verso della sera
è per me…
il mio per te…
ruggiero gorgoglione
sezione B dal libro ABISSI di ruggiero gorgoglione
dichiaro di accettare il regolamento
Il silenzio dell’anima
Una rosa, una candela
tra le tue mani
con le dita accarezzi
i suoi petali vellutati
poi dolcemente
t’mmergi nel sogno
dove spazi aperti
sono complici
della melodia dell’anima
s’ode la dolce sinfonia
che le onde
ordiscono per te
i petali delicati
di una rosa
t’inebriano facendoti
andare in estasi
e mentre il sole tramonta
dietro le montagne
il tuo pensiero
e’ per LUI
che delicatamente ti bacia
una penna , un calamaio
un foglio bianco
e tanta fantasia
infine la luna piena
t’invia i suoi raggi
leggeri come una piuma
ti tornano in mente
le sue languide carezze
e ti senti un angelo
ricoperto di rose sosse
suo pegno d’amore senza fine
una cascata di goccioline delicate
baciano il tuo nudo corpo
bagnandolo
e come una brina mattutina
t’accarezzano trasportandoti
in un’oasi smarrita
dove i tuoi splendidi occhi
vedono lui
che ora non c’e’
con te c’e’ solo la sua anima
unita alla tua
splendida visione
del sole che nasce
lasciando in te
la dolce scia del sogno
tu lui e la felicita’
il silenzio dell’anima
non ha bisogno di parole
e il desiderio fugace
ti riempie il cuore di pace…
ruggiero gorgoglione
Sez. A
Dichiaro di essere l’autore della lirica e di accettare il regolamento
Alla luce
Perdonami, luce
se non t’amo come vorrei.
Pura e fulgente sei
ma crudele, impietosa.
D’ogni cosa più bella
riveli l’essenza rovinosa.
Non ha contorni il cuore.
È stella spenta
che ha perso il suo fulgore
e non irradia luce.
Vive di palpiti
e scontrosa s’alimenta
della propria natura.
Come il mare si perde
nell’onda scura
che lenta svanisce.
Io, per me, preferisco
la calma penombra
che non sgomenta
e quel lucore antico
che, a intermittenza,
mi regala barbagli
ma non ferisce.
Sezione A
Dichiaro di essere l’autore della lirica e di accettare il regolamento
Non dimenticarmi
Grazie Mamma
per i tuoi consigli
adesso vado e torno subito.
Ho visto l’alcool
che scorreva nei bicchieri,
ho visto i passaggi nascosti
tra le mani dei giovani sudate,
ho subito i suoni assordanti,
ho visto uno sfarfallio di luci colorate
e il tempo che scorre senza pausa.
Adesso è tardi anche per me
torno a casa.
Sento un grande rumore,
un rumore assordante
più forte della musica piacevole
ed una grande luce
accecante mi avvolge
sento delle voci, riesco a capirle
… quello sta bene
ma è pieno d’alcool
è stata colpa sua
Questa ragazza è andata…
Mamma!!!, parlano di me
io ti ho ascoltata ma…
l’altro non ha una mamma come te
Mamma!!!, non piangere
non è stata colpa mia
Mamma!!!, non dimenticarmi
Ti voglio bene
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Giorgio Barnabò 30/05/1993.
Tran tran dell’uomo appena coricato
Cigolano le reti nel mio affanno
Questa sera di stelle vereconde.
E il cielo madido di pianti antichi
Sembra quasi mandare
Aneliti, sussurri a queste porte
Chiuse al bel sogno.
Il corpo si rivolta, pensa, gira
Vaga, ma non si appaga come stretto
Da catene di ruggine che stridono:
nessuna soluzione, solo il sonno
orrido affogherà la speme, vacuo
subito prima che la notte
di nuovo albeggi.
SEZIONE A
accetto il regolamento
STELLA
stella
in questo universo terrestre
( dimensione del tutto virtuale)
brilli e non ti accorgi
la tua luce
taglia
ferisce
gioisce
ama
nel torbido
umido
caldo
il tuo pensare
è acqua gelida alla sorgente
spezza la corda che a te arriva
e i percorsi saranno infiniti!
da cuore a cuore ti sto chiamando
mentre lascio lacrimarmi il viso
dalla pioggia
e dal vento di scirocco
asciugare i miei silenzi
e i miei occhi bassi..
ignorare la verità
pur avendola sempre conosciuta
tra due ipotesi estive
non mi resta che sceglierne una
ma non è ancora giunto il momento.
attendere sarà la mia ambizione
e il timore
alimenterà la mia costanza
e se all’ennesimo risveglio svanirai
beh
non pioverà
ed io metterò al tua canzone
attenderò l’oblio di tutte le cose
e ricomincerò da uno.
Con il presente invio la mia Poesia per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Viviana Tavormina
Anche il silenzio uccide-inedita di Viviana Tavormina
Un colpo di spugna
per cancellare un amore
non esisto piu’
attimi…
sogni…
pelle…
sapore…
sete…
giorni…
notti…
i tuoi fantasmi !
la mia gioia…
il male…
la paura…
la morte…
e la vita!
la tua e la mia
adesso solo…
la tua…
e
la mia…
Adesso accendo l’ultima sigaretta
perche’ anche il silenzio uccide
forse piu’ del fumo!
Viviana Tavormina
dichiaro di essere l’autrice e di accettare tutto il regolamento, sezione a
LA CEDOLA
…………………………………….
………………………………………………..
E quando , fra cento anni, moriro’
Saro’ sorpresa e imbronciata
Come una bambina di 5 anni
A cui hanno tolto all’improvviso
Il suo giocattolo preferito
Una bambola bisquit
Il solo motivo
Di questa privazione
E’ che la cedola per il possesso della bambola
(a me della vita)
E’ scaduta
La bambina rivorra’ la bambola
Ed io la mia piccola vita
Che della porcellana ha la fragilita’
Lei sara’ accontentata, io no.
Dal broncio passero’ alla disperazione.
…agile su una nuvola…
Accorrera’ qualcuno in mia consolazione
Mi dira’ : rassegnati. Disperarsi e’ inutile.
No! Non e’ possibile!
(ma se e’ la sola possibilita’ !)
Io vorro’ rivevere, io vorro’ !!!
La bambina sara’ accontentata, io no.
Saro’ disperata e vorro’ morire
E la mia parabola si chiudera’.
IO SONO
Io sono la Sfida
io sono la Libertà,
sono la carne azzannata
dai cuccioli lupo
con occhi umani
lingua asciutta
e adulta ottusità.
Io sono la Bugia
io sono la Verità,
sono la carta del baro
con i semi esposti
alla pubblica gogna
e sul dorso stampata
l’assurda verità.
Io sono il Sudore
io sono la Santità,
sono il buio dei dolci turgori
la paura tentatrice
sono la mia carne mercenaria
che fete
di breve immortalità.
Sono il veleno che striscia
lento
dentro tubi latex-free
verso le rabbiose disfatte,
in rovinosa caduta
veloce,
prossime al Nulla.
Sono lo show
dei sipari chiusi
e dei teatri vuoti,
il pulviscolo che danza
invisibile
sotto l’occhio del riflettore
spento.
Sono il cielo d’inverno
grigio dal freddo
proiettato nelle pozze d’acqua
delle arene vuote.
Sono l’assurdo rallenty
tra un vagone e l’altro
dei treni merci in corsa.
Io sono l’ombra
del sangue vigliacco
prima che arrivi sul muro,
sono la luce fredda
e il fiato stanco
sulle ignare nuche chinate
tra spalle ignoranti.
Sono la scia di luce
di terre già morte,
sequenza postuma
di un arco in discesa,
rapido argento di metà Agosto
riflesso su cornee
nate cieche.
Sono l’aquilone
dal petto squarciato
l’orizzonte sfocato
tra il rombo e la pista.
Sono il pensiero felice
che scalda e incoraggia
per il tuffo nel freddo.
Sono la somma zero
tra due vite divise
da lancette boia
pronte a scoccare
al secondo sbagliato.
Sono le frattaglie organiche
di ogni vita nuova.
Io sono il sorriso
da nano perverso
su bocche bambine
ingozzate di furbizia
da adulti col cervello
compresso a poltiglia
in calotte da dobermann.
Sono il cerchio viola
sui polsi materni
dei morsi infantili
per non sentire dolore.
Sono piccole scarpe
arrampicate su scale
che baciano lapidi.
Io sono l’impronta su sabbia,
io sono il granello
e le lotterie sciocche.
Io sono l’Inizio e sono la Fine
io sono il Durante
(io sono l’angelo)
che muore già.
Federico Falcone
SEZIONE A
Dichiaro di accettare il regolamento.
Ciao partecipo alla SEZIONE A, con questa poesia, di cui sono l’autrice; accetto tutto il regolamento.
A POEM 186 – KAFKA SULLA SPIAGGIA
Crudele libro meraviglioso,
struggente e magico,
dove una donna matura,
più matura di me,
fa l’amore appassionatamente
con un ragazzo giovane,
più giovane di te.
Passione.
Amore.
Passione, che mi hai insegnato tu,
amore che ti ho dato io.
Passione, di cui mi hai privato,
amore, che hai sempre rifiutato.
Mi hai cambiata.
Mi hai fatto rifiorire quando
pensavo di essere morta,
solo per togliermi la vita del tutto,
come una testa spiccata dal corpo
con un sol colpo d’ascia,
netto,
preciso.
Crudele libro,
che le tue pagine
brucino in eterno
nell’inferno
dell’amore negato,
disilluso,
non corrisposto,
insieme a te,
crudele ragazzo.
integro nome e cognome Sabina Biasuzzo
Ciao partecipo alla SEZIONE B con questa poesia di cui sono l’autrice; questa poesia è in via di pubblicazione e apparirà nella raccolta AAVV “VERRA’ IL MATTINO E AVRA’ UN TUO VERSO ” ALETTI EDITORE, novembre 2011
A POEM 132 – AVEVO LE MANI
Avevo la mani piene d’amore.
Scalpitava, traboccava,
esondava nella strade,
riempiva i mari,
i cieli…
Avevo la mani piene
dei tuoi occhi, del tuo sorriso,
delle tue parole…
Ma come la neve al sole si scioglie
tra le mani e diventa acqua,
che scivola tra le dita,
così le mie mani sono rimaste vuote
d’amore
di sorrisi
dei tuoi occhi…
integro nom ee cognome Sabina Biasuzzo e dichiarazione di accettazione del regolamento. Ciao e mi scuso per la dimenticanza.
:D
FIORENTE GIUSEPPE accetto il regolamento e dichiaro di essere l’autore del testo.
GUARDAMI LE MANI,IO CI PIANGO.
Guardami le mani,io ci piango!
Scalo le vette del canto
per il gusto di una momentanea apparenza
ma se tu mi stringi forte al petto
Io sento le tue pulsazioni
come un carillon
e divento ballerino di cartone
mosso al ritmo del tuo sangue
che è vino è fumo è tutto un’ansia:
mi cremo delle tue tragedie
ma è troppo tardi perchè
hai già posato gli occhi
sul carillon di Anastasia Romanov.
Con la mia presente opera desidero partecipare al vostro concorso Sez. A
Dichiaro di essere l’autrice dell’opera e di accettare le regole del concorso
In fede
Lucia Marradi
p.s.:avevo già provato prima ad inviarvi la mia poesia ma proprio prima di cliccare su ‘invia il commento’ è sparito tutto. Quindi non so se per caso vi arriverà doppia. Cordiali saluti.
NUDA DI PAROLE
Sono rimasta nuda di parole.
Mi sono spogliata
di tutte quelle che baciano il finale di amore
di tutte quelle che giocano con cuore e che accendono un sentimento
di tutte quelle che fanno sfiorar le labbra
e te le ho donate.
Mi sono tolta
tutte quelle che aprono l’anima e la sconvolgono
tutte quelle impudenti, impulsive e imprudenti
tutte quelle ardite, appassionate, misteriose e peccaminose
e te le ho donate.
Mi sono saccheggiata
di tutte quelle che traghettano i sogni e incantano con il loro suono
di tutte quelle che sono come regali, che son come sospiri
di tutte quelle che sono promesse, che son giuramenti
e te le ho donate.
Mi sono strappata di dosso
tutte quelle stonate e urlate
tutte quelle stanche e quelle minacciose
tutte quelle amare e maledette
tutte quelle figlie bastarde della rabbia e della gelosia
e te le ho scagliate contro.
Mi sono denudata
di tutte quelle senza amor proprio, che implorano perdono
di tutte quelle grondanti lacrime e infarcite di scuse
di tutte quelle che elemosinano briciole di vita
di tutte quelle di resa e sottomissione
e te le ho portate ai tuoi piedi.
Ora sono qui
senza più niente da levare
aspettando da te anche una sola
delle tue parole
e attendo così
ignuda
Bruno Saiu
Sezione di appartenenza: A
Dichiaro di accettare il regolmento
A TESTA BASSA
Da buon sapore agognato,
da blanda carezza tiepida
deriva contrasto inquieto.
Come frantumarne il sortilegio?
Per nutrirmi poi di sciapi surrogati.
Tu che di pasticcio indossi il costume,
di armonia abortita qualche neo
di ciance hai fatto indigestione.
Dovrai alzare i tacchi
un’altra volta.
Son passi modesti eppur tracciano pista.
Se di sceriffo apprendo abilità,
pedinarti sino ad Inferi sarà perseveranza.
Se da ostaggio scorgi scappatoia,
con emoraggia sto setacciando,
spandi le tue essenze
che con briciole propizie
posso tonificare i tuoi fianchi.
Scrivo la seguente poesia per partecipare alla SEZIONE B del concorso.
La poesia è stata pubblicata su IL VASO SI PANDORA di Cassone Massimiliano edito da boopen nel 2010. La mia mail è m.cassone@tiscali.it
DI NOTTE TUTTO TACE
Tutto tace,
è notte,
tutto tace,
solo il fruscio del vento a tenermi compagnia.
Ritrovo la pace.
E … tutto tace.
SONO L’AUTORE DI QUESTA POESIA, con cui partecipo alla sezione A del concorso.
Massimiliano Cassone, la mia mail è: m.cassone@tiscali.it
MAGIA DEL BUIO
Mi guardano le stelle,
mi accarezza la luna
e la notte mi abbraccia.
Chiudo gli occhi,
penso
solleticato dalla magia del buio che si specchia nel mare.
SEZIONE DI APPARTENENZA “A” Dichiaro d’ accettare il regolamento.
Se la sofferta lontananza servisse alla tua serenità, allora mi ciberei da questo piatto ogni giorno, aspettando bramosamente ancora e ancora, fino a saziarmi solo della tua felicità. Vuoti i pensieri che come vasi colmi d’ aria riposano stanchi, secca la mia anima come labbra al sole.
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
Distinti saluti,
Stefano Pietri
Titolo: “Sei come il mare”
… ti penso a lungo, finchè non arrivi
non so come sto senza te, ma forse posso stare
poi arrivi e stiamo insieme, tutto il tempo
poi vai via e non vorrei, poi torni e non vorrei
poi per giorni non ti vedo e non vorrei
ti penso, ma non mi manchi, finchè di nuovo arrivi e vorrei non andassi più via
poi sparisci, per molto tempo
e mi manchi
ti penso a lungo, finchè non arrivi…
Antonella Troisi
Invio la mia opera per la sez. A del concorso.
Dichiaro di essere l’autrice della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Titolo: Respiro
Il respiro mi manca
perché non respiro
sono circondata da aria
ma non respiro
La finestra…
Eccola, aprila
Ma non c’è aria
No!
Ferma!
Figlia
Sorella
Siamo qui
Guardaci
Le voci
I volti
Vorrei tener con me
Lo so, non posso
Dolcemente sfioro le guance
Una carezza
Addio
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Sezione B
Nadia Turriziani
Nel silenzio della notte
Il tuo sguardo furtivo
nel silenzio terrificante della notte
turba insensibile l’animo mio
assorto nell’instancabile
ricerca di te
uomo egoista.
In questa notte
gelida e raccapricciante
mi struggo mestamente
nella sterile attesa
di un tuo sorriso
specchio dell’anima
e del desiderio dell’uomo.
Provo sofferenza
al solo pensiero di questo amore
corrisposto in parte
da colui che credevo
sensibile
al mio amore passionale.
Provo struggimento
nel vedere le mie aspettative
spazzate via
inesorabilmente
dalla mia insicurezza
e dal tuo
inconfutabile egoismo.
Come l’arcobaleno
simbolo di serenità
e di completamento
a chiusura
di un terribile temporale
rallegra il cuore
di colei che estasiata
ne ammira le aggraziate fattezze
le tue braccia possenti
e le tue parole confortanti
possano avvolgere
il mio corpo
ed i miei pensieri
in segno di amore vero.
(Pubblicata dalla Aletti editore anno 2008)
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Sezione A
Nadia Turriziani
Paura
Schiaccia la paura
malvagia e superba
la mente mia
offuscata dal dolore.
Incubi notturni
effluvio di sangue
e urla graffianti
angosciano la mia dormita.
Lame taglienti
le tue parole efferate.
Grandine imprevista
le tue accuse crudeli.
Lampi autunnali
le tue torbide occhiate.
Trombe d’aria impetuose
le tue minacce argute.
Arcobaleni di luce
avversi all’odio tuo
i gridolini di gioia
del frutto del nostro amore.
Stelle cadenti
in una notte serena
le sue candide carezze.
Piccole manine
accolgono ingorde
il seno mio.
Labbra assetate di vita
cancellano in un attimo
gli incubi miei
e le mie incongruenti paure.
Antonietta Rossi
Invio la mia opera per la partecipazione ala sezione A del concorso.
Dichiaro di essere l’autrice della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
MALINCONIA
Sento un odore, rivedo un posto a me caro,
sbuca da un cassetto una foto
ed eccola avvolgermi,
un vortice agrodolce di ricordi,
sensazioni,
un risveglio di cose assopite
che lascio dormire per non darle spazio,
uno spazio che la malinconia si prende
in modo presuntuoso,
non conosce ragione,
devo viverla, ricordare, risvegliare,
altrimenti che senso avrebbe la vita,
cosa avrei ricevuto e
cosa avrei donato,
nulla
senza malinconia.
Con lei riesco a superare ogni giorno
sapendo di vivere arricchendomi
senza patire lo scorrere del tempo.
AR
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Sezione A. Inedita
PETTINEO Calogero
RIDO
Rido,
mostrando rughe mai viste,
ascoltando il vento, inseguire
le prigioni del tempo.
Rido,
dei sapori e dissapori
posti, sul baratro della pazzia
seduto su ali d’argento.
Rido,
dei Saggi e dei Poeti
che, pensano di mutare il mondo
con lacrime d’inchiostro.
Rido,
sgomento e solitario,
stanco di battaglie perse,
con un Dio, all’apparenza distante,
– CHE PIANGE -.
Scrivo la seguente poesia per partecipare alla SEZIONE B del concorso.
La poesia è contenuta nel libro “FRAMMENTI DELL’ANIMA” da me autopubblicato.
ALTANI Maria Angela
L’ULTIMO VOLO
(per riflettere sulla solitudine degli anziani – 2011)
Solo con i tuoi ricordi
tu riesci a masticare
quel tuo cuore ormai stanco
che non sa dimenticare.
La tua pelle rugosa
arida di carezze
segna una vita ansiosa
di labili certezze.
Lo scricchiolio dei passi
mossi da stanche ossa
è colonna sonora
di un’ultima riscossa.
E giungi in quel giardino
con gente rumorosa
mentre stanco rimembri
quell’anima tua tediosa.
Nel cuore tuo rivedi
la tua compagna amata
che in una triste notte
in silenzio se n’è andata.
Anche il tuo vecchio cane,
compagno di dolore,
ti ha lasciato ormai solo
da tante, troppe ore.
Un sussulto ti provoca
il gioioso abbaiare
di quel piccolo cucciolo
felice di giocare.
Dal torpore sei uscito
intorno ti sei guardato
tanta gente ma nessuno
per esser ascoltato.
E scorgi due ragazzi
pieni di emozione
a cui vorresti gridare
la tua disperazione.
Ma non lo riesci a fare,
smorzare i loro baci,
è ingiusto rovinare
quei momenti fugaci.
E quindi ormai hai deciso
è questo il tuo destino
raccogli le tue forze
per quell’ultimo cammino.
Stai percorrendo ancora
i gradini della vita
che sembran meno ripidi
nell’ultima salita.
Apri quella finestra
da troppo tempo chiusa
ti siedi sulla soglia
chiedendo al mondo scusa.
E osservi la sua foto…
ora non sei più solo;
la mano lei ti tende
in quest’ultimo volo.
Triste per l’argomento ma molto molto bella!!! Complimenti !
Buongiorno.Mi chiamo PAOLA SURANO e invio una poesia per la SEZ B, tratta dalla raccolta dal titolo “ALLA LUCE DI UN’UNICA STELLA” edito da IBISKOS Empoli nel’anno 2000. Dichiaro di accettare incondizionatmente il regolamento del concorso di settembre 2011 “Anche tu su Oubliette”.
PARTITA A POKER
Non avevo assi nella manica,
nè sapevo che si potesse barare,
al tavolo del poker
Qualcuno avrebbe dovuto insegnarmi,
o impedirmi di giocare.
Invece giocavo ridendo,
con gli occhi trasparenti
ove,riflesse, ciascuno
leggeva le mie carte
e come la cicala l’estate
sperperavo le mie fiches.
Fu così che persi tutto,
quella sera, al tavolo del poker
Carlini Alessio: con la presente lirica, partecipo alla sezione A ed accetto in toto, il regolamento come dal bando al concorso.
“Sei! Stupenda! Poesia! D’attente pour jeudi ”
Cosa vedono i miei occhi questa sera,
dentro
e in questo meditare ai giorni che passeranno lieti,
nel sole che si leverà ancora per tre dolcissime volte,
o dentro ad una manciata di ore
che mi diradano da te.
Finestra ed aria di un cielo nuovo e terso,
follia che dai sogni si separa e vive,
romantica e vergine all’intelletto,
frizzante di sorrisi alle passioni,
delicata e sensibile ai tocchi tutti del cuore.
Tu sei in me questa sera e vivi
che nemmeno l’aquila dall’alto vede e può dei miei occhi saperne il volo.
ELIO DISTEFANO
SERA D’ESTATE
…Un respiro incerto e breve…
Le lucciole hanno acceso
piccole faci nella sera
fra il folto delle chiome.
Pupille d’angeli
vegliano benigne
nell’ore brevi
che l’estate dà in premio
alla calura.
Volteggiano
arpeggiando
sulle corde del cielo
e azzurre
sciamano
in un riso
largo e aprico
come melodia d’arcano
una mano
scura
sfiora
i capelli di viola
della sera;
indomito
il mio amore
avvolge
conserva
l’ultima striscia di porpora
reliquia sacra
sulla soglia
evanescente limitare
scampolo di cuore
che s’invola fra i fumi neri;
chiede tregua
e tu rispondi.
Dolce è il fremito
consegnato
all’attimo che muore
e calma il battito
con un bacio
prima che annotti.
con questa lirica intendo partecipare alla sezione B Poesia edita
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Sezione B. Edita
PETTINEO Calogero
CREPUSCOLO
Rapido si allenta
il mio cedimento
attiguo al crepuscolo
del mio tormento
con le mani sbiancate
rasento i tuoi capelli
color argento.
Il mio viso
esile e raggrinzito
discende sul tuo petto
segnato dal tempo
è limpido
di quel vigoroso sentimento
inerme e stanco
presso Te
m’addormento.
Da: IL FEDERICIANO, Aletti editore 2009
“sera d’estate” è tratta da “Il lare dell’orto” Akkuaria, Catania, 2010
Alessio Carlini : la lirica in questione, partecipa alla sezione B ed è edita dal sito scrivere.info
accetto in toto, il regolamento come dal bando al concorso.
“Prima dell’alba e con gli occhi ad est”
E’ già vento il primo suono di questo mattino
e va!
Dove lo sguardo attende ad est
che si svegli la vita da questo sonno,
ad est!
E come si fa a dormire
che questa è l’ora più bella da respirare,
l’ora più bella per rimanere in silenzio,
ad ascoltare.
Ed è il vento silente che colora ogni cosa attorno;
a quest’ora si posson vedere le dita del sole che lavora piano,
preciso e meticoloso ad ogni tonalità di vita attorno.
Io non voglio dormire a quest’ora
e resto qui,
poggiato coi gomiti al mio terrazzo,
con gli occhi già dentro al tuo risveglio
e ai tuoi baci ad est,
respirando,
ad est,
respirando…
Sez A – inedite
UTOPIA – 19 marzo 1891
Miraggio d’una ignota ambita sponda
fu spento dal modesto navigare
quell’urlo soffocato in spuma d’onda
in spoglie di miseria d’altro stare.
Trafitto in rada a picco il ferro leso
del ventre d’Utopia colma ingorda
al vespro quel ricordo resta appeso
ch’a posteri campan non giunga sorda.
Rintocchi lievi e bronzei … e poi pianti!
Null’altro porse il pallido albeggiare
che stami già scarlatti titillanti
un’onda smorta del funesto mare.
Dichiaro di essere l’Autore dell’Opera!
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Sezione A. Inedita
ALESSANDRO MARZO
Cresci mia luna nel buio!
Sentieri bianchi colano.
Polvere bagnata e spessa
nelle mani e sopra i seni.
Soffia vento generoso
nella notte troppo afosa,
muovi la tua nuda schiena
come seta dell’oriente.
Dolci le tue labbra gonfie
sono gelsi ben maturi.
Chiudi gli occhi dea dorata,
non lasciarmi senza fiato.
Sii clemente con un uomo
che non merita un tal dono
di uno sguardo appesantito
da un frastuono di colori.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Sezione B
Sandra Volpentesta
“lasciarsi amare”….
ho pianto tutta la notte,
eri sottile lì accanto a me
nel buio, mi hai amata..
le mie lacrime,
scivolano sul mio viso pallido…
un tremore,
un sussulto,
un’emozione.
una voce,
sottile gemeva nel vento.
chiamava il mio nome…
una luce, un dolce tepore saliva sulle tenebre…
nel buio…ho visto il tuo volto su di me…
tu solo tu…mio dolce angelo,
dalle ali dorate…
mi hai amata, protetta
nelle tenebre..
della vita…
Gentilissimi,Invio la mia opera “FUORI STAGIONE”tratta dal libro “IL RISVEGLIO DELL’ALBA” Albatros 2011,per il concorso in oggetto per la sez.B .
Dichiaro di essere il titolare dell’operae di accettare le regole del concorso.Distinti saluti
Gianfranco Corona
FUORI STAGIONE
Sono sopra la città
con questa pioggia battente
sospeso,
tra le vetrate sporche
ad indossare
la sera.
Aspetto di decifrare
il mio percorso
contro la spavalderia
del tempo
che abbatte inesorabile
le stagioni.
E poi ignora il ritmo
sferzante implacabile
le gocce che
si legano al vento.
Ho acceso il mio silenzio
pronto ad un’altra battaglia;
così superba è la vita
che spezza le ali,
ma ora ricomincio
oltre l’incantesimo del giorno
con questo brivido
che sale.
Ad Est di Capo Lilybeo
Hai navigato tranquillo padre mio.
Come nel ventre di una donna,
immerso in sicure maree che non t’intristivano mai.
Nel rimugghio di buie giornate.
In acque saline e mediterranee scivolava
il fasciame scelto della tua barca.
E tu, divenendo grande e di calma sottile ironia,
non potesti salpare insieme a me che ti desideravo.
T’allontanasti dentro quel mare; nel cigolio di scalmi.
E nel mentre io crescevo.
A volte avendoti.
Più e spesso perdendoti.
Io non ho saputo assecondare quelle tue correnti
e, mentre tu navigavi ad Est di Capo Lilybeo,
ti ho perduto per sempre. Molto prima.
Molto prima dell’irrespirabile luglio in cui morivi.
Vorrei che la tua inconoscibile prossimità
ritrovasse, ora, il nero brillio degli occhi di mia madre.
Sicuro approdo nel tuo mare d’Occidente.
Giorni, entro altri innumerevoli, che ci resero felici.
Giovanni rizza; poesia inedita; da raccolta inedita “Ho impiegato quarant’anni per trovare le parole”
PROFUMO D’ AUTUNNO
È quasi autunno,
oggi ho sentito
cantare il maestrale,
ha tolto le bacche
al Ginepro,
le ha seminate male..
sull’ asfalto!
Nel Supramonte
o Monti Mannu,
anche tra la fenditura
di una roccia,
sarebbe nato,
diventeresti pianta,
di un legno
pregiato e profumato.
Ginepro di città,
l’unico sguardo
che ti consola,
è quello di chi passa,
vede come sei imponente,
culla di Verzellini
e Pettirossi,
di tutto il resto non
ti importa…
in questo mondo matto,
anche i gabbiani
arrivano dal mare.
Anna Maria Cherchi
20 settembre 2011
Diritti L.633/41
Buon giorno, desidero partecipare alla Sez.A del consorso.
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare il regolamento e le norme del concorso.
Autorizzo il trattamento dei dati personali secondo D.Lgs 196/2003.
Solari saluti.
Chiara Elia
-INSIEME
Lassù la luna
qua giù il sole,
un incontrollato senso
di solitudine
attanaglia il cuore.
I sensi abbandonati
riscoprono
nel sorriso lì
un labirinto segreto,
quello spiraglio di verde luce.
Le onde del mare
cominciano a cantare,
e insieme a quel sorriso,
ci allontanano dall’oblio
dei pensieri.
Un duplice respiro e silenzio.
Rimane un profumo
lungimirante all’orizzonte.
Roma lì 20/09/2011 Chiara Elia
Poesia del No
I palinsesti della morte inscrittisi sugli occhi
quando a notte dei commiati la bottega è chiusa
tutto attorno è spento e intorno tremuli i ceroni,
quando tutto è di silenzio foschi tremano sui muri
i lumi accesi colle lacrime al commiato meridiano,
I palinsesti della vita che si sporgon sulla morte.
Gli argini di mattutine dita come petali di strazio
che si allungano nel pianto e sondano una stanca
posa opaca sul cereo amorfo del tuo viso.
Gli argini di voci esuste che sedute fan corolla,
tese a lutto e tumide si slavano sul corpo
sigillato in un vestito bruno d’assi oblunghe.
L’aria immobile, l’odore del silenzio, la linfa reclina
dei fiori, ressa che d’incenso la navata strozza di respiro
a sprazzi, nel silenzio insano delle genti che si torcono
in penombra, in cerca di memoria. Un cesto ciascuno di
spettri di scene passate, un prato di candele a izzarvi:
– E il sole sgargiante fuori, appeso al pomeriggio.
La prua rapace del carro mette rotta verso il colle
Testimone a specchio il mare arretra e svela secche
le reti pregne di tue impronte. Le simmetrie di bosso
calibrate lungo l’ultimo selciato, il verricello incontro
la tua indifferenza, di corde l’avvinghia poi l’issa
verso il buco pronto di mattoni attorno, per celarti.
Non ci sono scale al cielo di parole De profundis
Solo l’umido rabbuio del sepolcro, il fasto della chiesa
a mezzogiorno, la veglia di mattina sulle panche d’obitorio.
I palinsesti della morte, la durata d’un dettaglio, con
L’opzione che dilati all’infinito e tu, incastrato
in mezzo, contemplante all’infinito un universo tuo.
Christian Iacomucci
Sezione B
Lo spreco dei vent’anni, edizioni Artemisia, 2009
Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare le regole del concorso
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez A E e dichiaro di essere titolare di questa opera ineditae di accettare regole e norme del concorso.
Suono del silenzio
dentro di me
prende forma
nel respiro che sale
verso l’ignoto, verso l’infinito…
Anna
stupendo concorso,belle le poesie ,ma io voglio partecipare nella sezione B e non riesco a postare le mie poesie,mi potete aiutare?Maria Teresa
Maria Tersa, nelle stesso modo nel quale hai inserito questo commento. identico. solo che scrivi la tua poesia al posto del commento. :D
|Tommy Brigante| Invio la mia opera per la sez. A del concorso.
Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
_Cantilena nera_
Calessi di sogni scuri squarciano i miei pensieri..
L’incanto delle piogge coltello succhia l’amore dagli angeli fetali..
Il buio sembra un corteo di rose sonnambule..
[Vorrei non tremare sotto il peso dei miasmi introspettivi ..]
Vorrei scaraventare la luna dentro i miei pozzi..
Cibarla con tozzi di stelle spente e acqua di pianti opachi..
Vorrei origami d’odio per catturare la verginità di dio ..
[Il suo occhio nero inghiotte l’umanità..]
La mia bocca sporca d’oblio gronda baci fertili..
Seppellirò la mia nuda psiche negli antri dei miei silenzi..
Liquefatta alla tristezza di questa notte..
[Mi guardo..]
Una lacrima riga il mio volto riflesso sullo specchio..
Risale delicata _ in piume di carta scritta..
Dal cuore del mondo imbastisco archivi d’astri..
Vorrei dipingere l’amore. .
[Bambina farfalla dai grandi occhi d’opali amaranto..]
Posata sul pianto di una rosa ..
Assopita sui drappi d’ambra e miele..
In grembo a sciami di pianeti..
Tra i temporali dei silenzi a recitare i suoi venti raddolciti..
Armonia degli elementi _nostalgica di fiabe di tramonti..
[Intima innocenza..]
Come la fragilità di un poeta..
Nei suoi respiri di cotone tra carezze in petali di mandorlo.
[TommyBrigante]
Silvia Denti partecipa alla sezione B e dichiara di accettarne il regolamento.
INCANTO DISINCANTO
Mi imbatto in risposte che non hanno domande
e dal crudele embrione nascono anime maledette
come i poeti che ci somigliano.
Sdraiata sulle torture dei tuoi respiri
attendo l’onda grande della duna rossa.
Non ho che cespugli in bilico
navi che mi carezzano le gambe
le tue braccia vele
che conducono nell’incanto che ci contempla
nudi negli odori forti di loto e mandarino.
E’ quando riconosco gli inganni della carne
che mi sento perla di sudari senza senso
pur se qui il tempo è tentacolo implorante
dei tuoi baci d’ulivo
si scatena il rabbioso sesso
e le mani tremano nella stretta inutile
la musica fatta pelle ti placa -tu così avido-
non toglie il disincanto.
(lirica tratta da IN/CONTRO Silvia Denti & Gavino Angius), ed. RUPE MUTEVOLE, 2011)
Una poesia che mi ha lasciato il segno.
Pienamente dolce, forte e delicata. Voto.
|Tommy Brigante| Invio la mia opera per la sez. B del concorso.
Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
_Il buio di Eva_
Eva mio dolcissimo sonno..
Trapunta di edere..
Dannazione in madreperla..
Tu _ [Gemito del mio inchiostro..]
Tu_ [Dedalo di siepi di carta..]
Pioggia di vespro stupra falene.
Amica liquefatta in bolle di baci..
Spacca cuori in vetrate di sangue..
Sei il crimine d’antichi segreti..
Sei il bastione dall’azzurro suicida..
[Carica d’incubi agghindati _in tremori beati..]
Liberami come una geometria poetica..
Pensami come un pentagramma di liriche..
Stringimi ai tuoi alfabeti di scienza..
Dipingimi come un Cristo bambino..
[Celato sul dorso del fiore già scheletro..]
L’aroma confuso dal cielo caduto..
Giurami ancora d’immenso fosco lucente..
Inalami d’ambrosia e fiati inquieti..
Il paradiso è in fumo..
[Ovunque fa male..]
E ovunque ti guardo sarai l’inferno infinito.
[TommyBrigante]
Sez. A del concorso. Dichiaro di essere autrice della poesia e di accettare il regolamento del concorso.
L’osso
E tu vivi, presente, ci sei,
solo questo rimane
sfrondata la rosa dai mille pretesti:
scheletro, osso, più duro del resto
ch’è duro a disfarsi e marcire.
Benché, continuo, calpesti
il tuo incredulo battere,
sicuro di non credere a niente:
non esiste quest’osso, non vive,
son io ben capace di distruggere anch’esso!
E scava, e batte, non sosta
tremando per la paura
che a furia di battere l’osso
si sgretoli, fragile cosa,
in minime scarde residue.
Geme già troppo sicuro
di aver tra le mani la polvere
di quel che in un piccolo tempo
aveva recato profumi.
ps. I primi due versi del secondo capoverso hanno la seguente costruzione:
Benché il tuo battere incredulo e continuo calpesti l’osso.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
“LA TERRA DEL VENTO”
Così come onde
Muse d’incanto,
vibran le fronde
smosse dal vento;
ed il tempo nasconde
in ogni frammento,
il fragor della pace
nei dì di lamento;
el sole ancor spento,
tace prudente,
per scoprir il suo manto
in contiguo presente;
in vasta terra,
tra gariga e falesia,
remota guerra
profumava di fresia;
un custode, una fonte,
i giganti d’un monte,
piante di Filira,
onor del suo canto
incantan la macchia
abbondando il suo vanto;
pini vetusti,
di flora sovrani,
sorvecchian coi fusti
sembianti ed immani;
così come onde
la vita è tormento,
così come le fronde
nella Terra del Vento.
Vi invio due mie opere per partecipare alla Sez. A del Concorso Nazionale Letterario “Anche tu su Oubliette”
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
FOGLIE SECCHE
Come foglia secca
nuda vuota
trasportata dal vento
giro per il mondo.
Cerco.. Voglio..
Carezze perdute.
Porte chiuse
silenzio
buio dentro
tombe di ricordi.
Pianti silenziosi
Dove
I miei anni
inutili…
Bruciati
cenere sparsa
Pensieri tristi
percorrone la mia
esistenza
Finiro’
di cercare “Forse”
Trovero’riparo
e pace ….
Copyright 2011
Catania Rosaria
PERDITE E DISTACCHI
Perdite e distacchi sono
parte della nostra vita
è fanno male
Ti ho gia’ perso nel
momento che ti… Ho perso
Mi trascino le gambe
che tremanti
mi rivedo
impaurita è spenta
Il segreto e la continua
ricerca di me…
Sono persa
e non so chi sono
tutto il senso ho perduto
L’uomo ha bisogno di toccare
il fondo prima di arrivare
al suo traguardo.
Chissa’… Se un giorno ci sara’
spazio anche per me
nel mondo.
Ha volte è necessario
Perdersi
con caduta libera
Vivere senza certezze
ora che mi sono persa
è una prova ….
Per me
l’ho capito
E credo
di averlo saputo.
Mi sono ritrovata
la mia anima
cammina qualche metro
da me
Avanti…
vuole guidare lei
A volte riesco ad assaggiare
le stelle per cadere
nel
vuoto…..
Camminiamo insieme
per ritrovarci
diversi
la vita è una malattia
mortale.
Fa che sia….
Cosi’
anche la Solitudine
per gustare la……
Gioia piu’ bella…
La vita….
Copyright 2011
Catania Rosaria
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti.
Francesco Cisternino
Quante volte hai pensato
di essere diverso?
Quante volte hai cullato l’idea
di non essere compreso?
Per quanto tempo
sei rimasto seduto
a fissarti dentro
per capire perchè,
da dove viene quel suono,
quella porta che sbatte in faccia?
Poeta,
di che, come, per cosa?
Coltivi nei versi
quel poco che vivi.
Solo
piangi un amore
ne ripercorri le lacrime,
con parole accarezzi
mille e una volta
lo stesso viso
senza toccarlo mai.
Esistono quegli occhi?
Sono mai esistite le labbra
a cui infiniti
rimandi i pensieri?
Fuggi
nemmeno sai cosa
e quella fuga chiami
poesia
[Pietro Mignanelli] Invio la mia opera per la sez. A del concorso.
Dichiaro di essere l’autore della poesia e di accettare il regolamento e autorizzo il trattamento dei dati personali ai soli fini istituzionali(legge 675/1996 e D.L. 196/2003).
Bacio…
Labbra aride…
socchiuse…
per non ingerire più veleno,
le tue labbra invitanti
dal color carnale,…
scrollo, dalle mie.
Bacio illusorio,
di magia primaverile,
che si tramuta
in vipera assetata
di amore innocente.
Bacio mio…
che non so più dar,
per quel ricordo,
di incantesimo infernale,
che ancor sconvolge
e mortifica altre donne
a cui non so donar più,
queste mie labbra…
[Pietro Mignanelli)
Brivido
Il tempo
racconta
la tua assenza
da quanto
manchi
nella mia vita
briciole
di ricordi
ombre
di orme
svanite
tra colonne
d’una antica Chiesa
ed ora eccomi
ancora
tra vicoli
di pensieri
nel desiderio
di scrivere
nuovamente
la tua presenza
sulla parete
della mia anima
da troppo tempo
spoglia
d’un brivido
d’Amore.
Autore Dante Quaglietta
sezione A poesia inedita
dichiaro di accettare il regolamento del premio
Come sempre stupenda poesia…
Ritrovarsi
Quando
tutto sembrava
ormai perso
e tu scivolavi
lontana da me
inesorabilmente
sul fondo viscido
delle incomprensioni
ci siamo
improvvisamente
ritrovati
è stato come
riscoprire una parte
di se stessi
quella che in fondo
non si era mai arresa
ad una realtà
diversa dai sogni
è bastato costruire
con discrezione
un ponte d’emozioni
e le labbra
si sono incontrate
sull’abisso dei sentimenti
un saluto semplice
ma profondo
ha riaperto porte
mai chiuse
e così giorno
dopo giorno
cresce la voglia
di ritrovarsi.
Autore Dante Quaglietta
sezione B poesia edita
tratta da ” I fiori del giardino segreto ”
Ianieri Editore
dichiaro di accettare il regolamento del Premio
Claudio Bedocchi
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Duelli in amore
Attenta al cammino donna
dimentichi tacco nello sterno
prima dell’arrivederci
e soffro nel leggerti l’intimo
fatto ad uncinetto nei giorni
il cotone taglia la lana
così mi legasti alla vita
mentre prendevamo i frutti
mordendoli sull’albero sacro
Mentre cammini zoppa sulla soglia
ti ho lasciato un filo di ragno
pendere dall’orecchio sinistro
sicuro di prossimo segno
Intanto ai ferri mi rifaccio
una faccia arida e scortese
che tu debba sapere presto
il candore dei miei denti
affilati sulla bocca rosa
a bilanciare questo idroponico
disamore sul comodino
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
Cordiali saluti
Gramaglia Domenico
MECCANISMO
Vedo
che trascende nelle fattezze inumane
sento
che ha rumore di ferro, carne…sangue e lamento divino…
assaporo
che ha sentore di morte e padronanza della vita
un meccanismo
che langue di perfettezza..ma
che genera umana continuità
sinuoso nel suo articolato farsi violento e
a volte matriarcale
sogno
incubo e
colore di momenti di carnale avvenenza…
limpido di odio opaco di sanità
odorante di follie mistiche.
DELLA MORTE, DELLA VITA
Morte io ti vedo
strisci fredda nel silenzio di mattine umide
ti fermi al mio ginocchio nera d’inchiostro e livida di sangue raffermo
morte io ti sento
corri violenta nel battito d’umano respiro e
ti rendi pianto forzato
morte io ti tocco
e ti annuso
pulsante sei nel lento incedere dell’oscurità
sinuosa mi guardi alle spalle e
dei nostri sospiri percepisci il tepore
e ti appoggi affamata
morte sei acido rigurgido di vita
morte io ti incontro nel dolore di quegli occhi che impallidiscono
e di quei corpi che assali e
che ami e che odi e che brami
morte io ti conosco
io ti vivo €nella costante passione
alla continua sfida della morte della vita
nel respiro e nel silenzio
Un soffio caldo attraversa la mia anima,
e una voce affolla la mia mente,
il tuo pensiero mi prende.
Musica incantevole,
innocenza ammirevole,
il suon della tua voce melodia amorevole.
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
Cordiali saluti
Siddharta-Asia Lomartire
Donna di facili costumi.
Tristezza,
assolvimi
da questa
tua condanna.
Che neanche
gli occhi ne posson più,
a furia di inumidirsi,
e le carni,
si seccan lentamente
e neanche la parola
vuol pronunciare
il tuo nome,
accompagnato quasi
da una maledizione.
Anche le pareti,
son sazie
di vedermi imprecare,
e la luce,
quasi spaventata,
più non mi degna
d’attenzioni.
Come una donna
di malaffare,
sei venuta a
barattare
quel mio immenso dono.
Sei giunta solenne,
maestosa,
tramutandoti celermente
in un illegittima pena.
Tristezza,
è cosi che sei venuta a me.
Siddharta-Asia Lomartire
sezione B dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare le norme del concorso
ESTASI
Vorrei essere terra
per ricevere il tuo seme.
Nel momento dell’estasi
aprirmi al tuo vomere
affinchè rimescoli le zolle
della mia anima.
E la pioggia del mio piacere
confonderà il tuo seme
nel mio grembo vibrante.
E poi pace.
Donata Porcu
( Dell’Amore resta solo l’Amore, Rupe mutevole, Febbraio 2011)
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso.
Lorenzo Bellomo
DISCENDENZE (frecciate ad un mancato)
Mi volge le spalle,
so della sua dipartita silente
dalla mia storia
non mi ha visto
vince il suo lamento di colli di bottiglia
su selciati troppo frequentati
E’ un fantoccio tessuto di orme di apparenze di affetto
il ragazzo che ammira là
Il tempio umanista delle frustrazioni
Dov’è la candela dalla miccia non effimera?
La possibilità di amare gli altri e non gli specchi più nascosti?
Mai in cuore, polmoni, sinapsi, ma in colli frantumati
paventate risposte sibilano.
Dichiaro di essere l’autrice della poesia e accetto il regolamento del concorso. Sezione A, Martina Marongiu
“Dalla madre”
Goccia di nuvola
Come piovo lontano quest’oggi
Atterro sull’ombrello aperto
Di un castigo:
L’esserti altra
In lingua sconosciuta.
Come piovo lontano quest’oggi,
Madre
Quasi non mi riconosci,
Piccola goccia tra tante
A perdere i miei bordi
Nell’aria di cielo
A perdere il tuo odore di figlia.
Quasi non mi riconosci,
Nuova di pelle ribelle
Nuvola anch’io.
Con la presente dichiaro di essere l’autrice della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso. Sez. A – Angela Vicari.
“Luce nelle tenebre”
Come un viandante che,
in una notte senza luna,
confortato dal lieve bagliore
di una lucerna
sfida l’oscurità notturna e,
trascinando faticosamente il passo,
prosegue il suo cammino
nella speranza di raggiungere
presto la meta, tu, madre,
sei unica luce che rende
meno incerti i miei passi.
Con infinita dolcezza e
sacrificando te stessa
guidi da sempre l’irta salita che
ogni giorno mi convinco a continuare.
Lo scorrere del tempo
renderà via via più fioca questa luce
ma io, grazie alla tua presenza,
avrò superato quella strada buia che
rallentava la mia andatura e,
finalmente, potrò gioire dell’arrivo
scrutando stavolta il cielo,
perchè da lì,
come un sole luminoso,
continuerai a illuminare
la mia vita.
bellissima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! *__*
Stupenda! e brava la nostra letterata :)))
Con la presente dichiaro di essere l’autrice della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso. Sez. A – Angelo Colella.
“La cura di me…”
Tra lo zenith e il nadir cosmico avrei percorso ogni angusto sentiero
tracciando un cammino trasversale sui meridiani e paralleli…
pur di quadrare il cerchio.
Non è un gioco a somma zero…
piuttosto trito il mio corpo e lo concedo in pasto alle carogne.
Depongo l’attesa di conflagrare le più remote galassie
e, con dovizia, esautoro gli astri dal mio universo…come perseidi.
Dilato i palmi ove sospendo i granelli di sabbia appena raccolti,
una violenta e prolungata morsa avrebbe un miserrimo fato.
Ricurvo nell’amata atopia un parossismo emotivo
che tronca i miei sonni
e piaga il mio volto.
Ritempro me stesso,
narcotizzando d’oppio i miei recettori
e nutrendo di mandragola le mie sinapsi.
Abbandono la spinta centrifuga di uno spento e affaticato estro
e imprigiono il mio pathos in una teca di boro,
cinta da sigilli di carbonio.
Scandisco un tempo per ogni cosa e
delimito per ogni cosa uno spazio
…e protocollo la più efficace delle cure, la mia verità.
Nell’epistemologia di me stesso non c’è differenza alcuna tra
il potenziale inespresso e l’assenza di potenziale.
Non c’è differenza alcuna tra
non sapere chi si vuole e non volere me.
Con la presente dichiaro di essere l’autore della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso sez. A. Angelo Cosentino.
Rincorrevi l’ombra
L’ultima frontiera ti raggiunse.
Evitasti la lordura delle lacrime,
un esordio che la vita disegnò altrove.
Riconosciuta dalla luce tutta nuda
vagasti paziente onda di piacere.
Illudevi la notte che fosse sempre nera.
S’incrociarono i balzi delle luci,
una miriade di mani dissennate,
quasi fossi preda di dolci amanti,
tu sapevi che rincorrevi l’ombra
dove impazzava il fruscio delle carni.
Lui richiese le tue labbra, sconosciute,
un balzo a scrivere dolore sulla schiena,
l’ultima frontiera ti raggiunse,
per vie anomale addolcisti la natura.
Lui soffocò il tormento delle mani,
ti attrasse sollecito, impudico, astratto.
Lui non riconobbe che lo sguardo cieco,
carezzava la curva del piacere.
Con la presente dichiaro di essere l’autore della seguente poesia e di accettare il regolamento del concorso sez. B. Angelo Cosentino
Espera
Dove fossi cercai senza tempo,
divenni albero di radici smosse
un crepitio di di squassato legno.
_ Una flotta di luci navigava_
Impegnai parole insoddisfatte
a tastare gli spigoli dei muri.
Dove fossi aprii i passi,
dilatai le orme rossocreta,
una fuga del corpo in bisbiglio.
_ Una fiumana era la tua mente_
Dove fossi nascondevi di conchiglia
in guscio la distanza del cuore.
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
Cordiali saluti
Rosario Melita
L’ULTIMO RESPIRO
Il sogno di un attimo… il vento caldo dell’estate sulla pelle mentre un solo pensiero si fa strada.
potessi avere la fantasia di un tempo… allora si che cavalcherei l’onda del nuovo… dell’incerto… del forse non si può… senza paura… ma con spavalderia, la stessa dei vent’anni….
Di anni ne ho troppi ormai. I capelli bianchi e pochi… stanchi anch’essi, ribelli… almeno quelli, che strana sorte.
E mi ritrovo a guardare l’orizzonte in una sera d’estate con la malinconia dettata dai ricordi, rivedo la mia giovinezza che nulla mai farà tornare.
E mentre rifletto sulla pochezza della mia vita attuale … vedo il sole tramontare.
L’ultimo respiro di un giorno normale. Un ciao alla vita…
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
Rosy Iuliucci
-Nozze di Luna-
Coaugula l’inversione continua
dei miei nervi estesi alla tua mancanza perpetua.
Si perde la memoria
annunciando il vizio della parola
che mai sarà filo d’aria ed erba
a decorar preghiere a picco
sugli altari dei nostri Notturni Addii.
Risorgerà la polvere da sabbia e rocce
e con esso l’ultimo vento di sale
a scuotermi la pelle nell’attesa che le rovine
diventino Imperiose colonne di Luna
per le nozze delle nostre nuove notti.
Cospargerò di polvere rossa il suolo al tuo arrivo
e gli occhi dimenticheranno
l’ultimo dipinto asciutto
..il Mio.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Paolo Merenda
PASSI
Passi
Intorno a me
Dentro di me
Chi?
Non io
Non oggi
Mi guardo intorno
Nessuno
Tranne
Il suono dei passi
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Gaetano Guerrieri
Nebbia
Verde chiarore d’aperta pioggia
nei campi eterni di sponde perdute
figlia sei della mia stupenda tristezza
nebbia
tenera e delicata
come lacrima di mezzo novembre
D’incerta speranza rispondi
nella memoria di un giorno che ferisce
Come limo di sabbia
che l’acqua increspa
sicuro
di trasparente dolcezza
– Gaetano Guerrieri –
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Gaetano Guerrieri
A mia madre
Butta via quel nero mantello, mamma
e più non piangere
Ch’io possa con gioia abbracciarti
e di baci colmare l’angoscia del tempo
Smetti di penare e lavorare, mamma
è domenica, giorno di festa
Siediti e raccontami i sogni di bimba
e di come sei diventata grande
Sveglia il tuo giorno, mamma
e vesti di gioia le tue ore
ché vola il tempo e ci porta lontano
e non aspetta per vederci felici
Tieni la mia mano, mamma
come il tempo passato
Parlami di noi, di quand’eravamo sereni
di quando io ero ancora tuo figlio
– Gaetano Guerrieri –
Poesia contenuta nel libro “Notte Accuposa” – Libroitaliano Word – Ragusa 2005
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
“Anima”
.
Ti ho sentito
accenderti svelto
e poi
bruciare piano.
Profumavi di terra
calda
e mare generoso,
di speziato mio
giaciglio.
Ti sei arrampicato
sui miei rami verdi
tenendomi
allacciata a te
tutta la notte.
Hai bevuto
il succo
dei miei fiori
vivi.
Ti ho visto
accenderti…
ed accenderti
ancora…
Non ti sei accorto
che era l’anima
quella che ci
consumava.
-Elena Condemi-
La poesia “Anima”, già recensita dalla giornalista e consulente RAI Cinzia Baldazzi,
è stata adesso pubblicata nell’antologia EROTICOAMORE, Collana “Le parole per te”, curata da Giuseppe Bianco, Albus Edizioni.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
(Mi scuso per non averle inviate prima, al fine di facilitare il coordinamento, ma a causa di impegni personali ho potuto leggere del concorso soltanto adesso).
“L’antro segreto”
La follia
rende
soli
come pane bianco
in un cesto dimenticato.
Gli
occhi dei folli
vedono forse
come specchi spietati
il limbo di creta
delle opinioni…
il subire comune
un po’ ammantato
e troppe volte
al confine…
l’assalto sdentato
delle ragioni.
Hanno sopito forse
il loro bruno canto
in qualche antico mare.
Ed indecenti,
nell’antro segreto,
lo nutrono ancora.
Fra i cocci
del superbo rumore,
essi tentano
a volte di spiegarcelo
come lune scorticate.
-Elena Condemi-
Invio la poesia “La sfida“ per il concorso in oggetto – sez. A. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso. Cordiali saluti. Giovanni Pistoia.
La sfida
Hanno imprigionato la genialità della follia
alla fantasia hanno dato il benservito
senza valore il potere della parola
e la ragione ha perso la via.
Il poeta resiste all’ultima sfida.
Invio la poesia “Mio padre e la libertà”“ per il concorso in oggetto – sez. B. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso. Cordiali saluti. Giovanni Pistoia.
Mio padre e la libertà
Analfabeta ha imparato
a scrivere e far di conto
perché la parola diceva mio padre
è il respiro della libertà.
Dei semi per i campi sapeva tutto
perché con i semi
non si muore di fame
e chi ha fame non ha libertà.
Da contadino strappato alla terra
prigioniero di guerra
nel tempo triste dell’Impero
e del silenzio delle voci
piantava pensieri sapori profumi
amava la poesia perché mette le ali.
Ma come facevano a non sapere
mi diceva convinto
che la libertà è pensiero che vola
acqua che scorre onda che va
come facevano a non sapere
che la libertà è un chicco di grano
sì ecco un chicco di grano
solitario tace nella terra scura
non giace inerte cerca la luce.
(da: Autori Vari, La Libertà, Antologia di poeti contemporanei, poesiaèrivoluzione/Il Ginepro Editrice, Cagliari 2011)
Invio la poesia per il concorso – sez. A. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso.
____________________________________________________________________
Farfalla gioiosa
Leggiadra gira intorno,
delicatamente si posa sul bel fiore
dando il suo segnale di vita.
La sua gioia, il suo colore, la sua libertà
tutto in lei è bellezza.
Non sarò certo io rompere questa bellezza
a toccare le sue ali,
io le ammiro, le guardo, e vedendola
penso alle cose a me care.
Io la guardo e lei mi guarda
senza osare
mi sento sussurrare nell’orecchio:
oggi come sempre volo vicino a te.
Invio la poesia per il concorso – sez. A. Dichiaro, altresì, di essere l’autore dell’opera e di accettare il regolamento del Concorso.
_____________________________________________________________
Bellezza
Con lo sguardo
rivolto verso il cielo,
ci si trova ad un passo
dalle forme astratte.
Si guarda con ammirazione
il colore infuocato
del sole al tramonto,
fino a rimaner travolto
da sì tanta bellezza
Non esiste paragone,
ma guardando nel profondo
degli occhi tuoi
si vede la stessa luce
Con ammirazione
si viene rapito e per sempre
si rimane chiusi dentro
il cerchio dell’amore.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Ed Warner
YEN-TS’AI
Pioggia sta.
Stanotte
infine stana
del figlio dell’uomo
l’arcana e scura sera.
E danza d’un fiato,
rapito al petto il canto…
Un suono breve,
slavato, cupo a stramazzare
Figlio dell’uomo,
torna a tua madre….
Lupo sarai…
Lupo sarò che trama
al tremare di stelle in branco
nel tradire di pioggia un pianto.
Digrigno all’altrui lato
pelo ritto, irsuto, brado
…e denti aguzzi
a fronteggiare il ghigno
all’altro capo d’un sogno già azzannato.
Lupo sarò che sbrana
all’ avventare d’un giorno esangue
affama sangue in gocce malposte e stanche.
Figlio dell’uomo ritorna a tua madre!
E’ terra viva
ad accompagnarti il passo
Bagnato
scosso.
Per passi malcerti e vuoti
si risolleva il tuo nome.
Attraccano parole al vento….
Pioggia sta
ma non la puoi fermare.
DIMENTICAVO:
Poesia pubblicata su POETIKA II-Un’altra poesia di Onirica Edizioni anno 2010
Invio la mia poesia “La frana del tempo” con cui intendo partecipare al concorso – Sezione A – Poesia Inedita. Dichiaro di essere l’auore dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
Enea Roversi
La frana del tempo
La frana del tempo
si propone
rituale di lentezza
con innocenti rughe
e ghiaccio a scendere
colpevolmente freddo
sui corpi danzanti
si affaccia mutevole
dallo sfascio dei balconi
si dispone
con strategie di ragno
e tele tessute a norma
rancori che calano
con voce rauca
su asfalti sempre uguali
dove le distanze
si rapprendono
il tempo svilisce
sostanze e forme
sparge il sale
sulle ferite aperte
espone i suoi stracci
di velluto sudicio
gli stemmi del passato
e le crepe sfacciate
ma più ancora si mostra
il disagio del vivere
alluvione di respiri
che inonda le case
sento il suono del sangue
la violenza usurpata
i movimenti tellurici
di questo cuore malato
che batte ancora
nonostante tutto.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Posso cantare la risacca che lenta
accarezza la rena a riva
ma sarebbe un canto di poco fiato
però se canto il mare è canto grande
risale anche la gobba scura
del vecchio ponte di Mostar abbattuto
posso cantare la tempesta che rovescia
barche e schiuma sulle rocce
e i gabbiani stanno nel nido finalmente
e non stridono nell’aria cieca
sopra una discarica appena fuori città
dimentichi di Jonathan e dello stallo
una tempesta che fa tornare trasparente
l’acqua gonfiata di liquami
posso cantare ancora una canzone
con voce rotta e un po’ stonata
di albatros precipitato sul ponte della nave
che sbatte le ali e non ce la fa a tornare
al ballo delle correnti d’aria.
dall’antologia Dentro il cambiamento , Fermenti editore
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
Cordiali saluti
Antonella Soddu
immense@live.it
Inclini differenze
Non volano le ali
Imprigionate nei facili luoghi comuni
Eppure non son persi nei giorni bui, i pensieri
Son controllati da specchi su cui riflettono
Quasi come rimbalzo apparente
Inclini differenze
Non permesse alla gente schiava del pensiero altrui
Dove l’amore è solo apparente pudore.
Carezze che non son carezze agli occhi dell’amor pudico
Abbracci che non son più abbracci agli occhi bendati dell’amore a senso unico.
Uomo tu sei uomo che ama
Donna, tu sei donna che ama
Qual è la differenza se l’amore è uno?
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti.
Gabriella Afa
COME AQUILA
Se potessi volare
vorrei essere immensa aquila
con ali grandi scure
che coprono l’orizzonte dorato di tramonti.
Dall’alto
signora delle montagne e foreste
entri nel cielo
fiera, indifferente agli umani affanni
gridando al cielo lamenti remoti
che rimbalzano sulle rughe antiche delle montagne.
Lanci grida al sole
che scende piano danzando
lasciando il posto alla notte
dolce sipario di stelle sul mondo.
In echi portati lontani dal vento
volteggi libera come l’aria
solitaria creatura
che strappi vita alle vite
per nutrire scintille di te
da lasciare ai posteri.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti.
Gabriella Afa
L’ALBERO E LA TERRA
Tu sei l’albero
ed io la terra bruna…..
Affonda le tue radici
dentro di me,
in profondità
ed io
abbracciandoti stretto
ti tratterrò e ti proteggerò
dal vento impetuoso
che si abbatterà sui tuoi lunghi rami.
Allunga le tue braccia verso il cielo
e cattura per me il calore del sole
ed io
ti sazierò con il mio corpo
e ti disseterò con l’acqua pura della pioggia.
Così sarà: giorno dopo giorno
notte dopo notte
ancora e ancora
in un abbraccio eterno,
immobili nell’infinito
incuranti delle tempeste e degli affanni del mondo
per vivere e morire insieme
l’uno nell’altra, amore mio.
Dall’Antologia Adamo er Eva della SD Collezioni Editoriali – Anno 2011
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
Ada Crippa
Afghanistan
quella nuvola
ha la forma del mio piede
del mio piede che perde la sua forma
s’allunga
diventa la mia magra gamba
la mia gamba che perde la sua forma
s’avvolge
diventa il mio occhio
il mio occhio che vede la sua gamba
diventare nuvola
poesia pubblicata su”Le voci della Luna” N° 48
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
Ada Crippa
PRENDI UNA MATITA
Prendi una matita
e un foglio bianco
traccia una linea segno
leggermente curvo
da sinistra a destra
fanne un altro identico sopra
combaciante e uno piccolo
appena più sotto
uniscili ai lati con due
linee leggermente morbide
issa un’asta a tre quarti
nella conca bianca
lega agli apici un triangolo
e parti
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
Margherita Ceccherini
17 SETTEMBRE
UNA PANCIA ALLARGATA
ALLARGATA ALLA VITA
ED IO GIACENTE E COMMOSSA NE ABBRACCIO IL CONTORNO
E NE FACCIO UN CORDONE ALLINEATO ALLE BRACCIA
E PENSO CHE LI’ TROVERO’ RIPARO
E PENSO CHE LI’ RISIEDE IL MIO SE’
E PENSO CHE SI’ ALLORA LI’ IO POSSO DORMIRE
SOCCHIUDERE GLI OCCHI E SCORDARMI DI ME
E LASCIARE CHE IL MONDO SI MUOVA LI’ ATTORNO
TANTO UN GIACIGLIO FUORI DA QUI MI TROVERA’
NON SO COS’E’ CHE MI MUOVE ALLA VITA AD UN PASSO DA ME
NON SO QUALE TENEREZZA REGALARE AL MIO URGENTE INCIAMPO
TRA CHIODI E FERRAGLIE ARRANGIATE QUA INTORNO
INTORNO ALLE SCAPOLE SEPOLTE IN UN DI’ DI MEZZO SETTEMBRE
OGNI VOLTA MI SEMBRA LA MORTE ACCORRERE FORTE VERSO DI ME
ED IO MI FIONDO IN UN PRATO FIORITO
ALLA VITA ALLARGATA ADDOSSO ALLA PANCIA CHE VIVE PER ME
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
PAOLA CASULLI
Fuggire, perchè restare?
Il mio pianto non risorge dall’ampiezza di trombe suonate nella caduta.
Cavalli zoppi diluviano sulle porte della Città.
Re e Corone cadono, decapitando sulla polvere.
Accecano il mio sangue.
Ogni rovina è erbosa, nell’artiglio dell’avvoltoio.
La morte è un cratere: nella sua piaga, gli scettri
accento cupo di lamenti.
Altrettanto estenuante sarebbe abitare questa eternità,
non fosse altro perchè ozioso sarebbe
contare punteggiatura di nuvole.
Dalla prua della mia deriva
ascolto la mia stessa voce battezzata di lacrime.
tratto da: Ulisse, “Lontano da Itaca” ed. Pentarco – di Paola Casulli
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
Cordiali Saluti
Luca Villani play-on@hotmail.it
FRAGILE
Tutto si regge sul niente.
Perdendo pezzi per strada,
segui il tracciato incosciente.
Ragioni di tanto male
rendono impotente
il più resistente.
Vuole portarti via
lontano dalla via
che io credevo retta
e invece è solo stretta.
Un giorno vincerò?
Tuttora non lo so,
so solo ch’è dura
quest’altra sventura.
E vite di stenti,
stanchi sguardi spenti,
persi negli eventi
tutti i sentimenti.
T’arrendi e ti penti,
lotti e ne risenti.
Se sogni, t’illudi,
Se disperi, non concludi.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A (poesia inedita).
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Cordiali saluti
ZANON MICHELA MARIA
IL FRUTTO DEL PECCATO (Poesia esoterica)
Ma come puo’
la mia mano
nel peccato
cogliere il cedro
senza che il fulmine
s’abbatta-
Come posso uscire dalla valle sterile
che pur mi nutre
e cospargere stelle nel selciato
passeggia un cavallo bianco
ed io sopra
e sotto
io sottosopra
mi chiedo
come possa un cedro
indurmi a peccare.
Perche’ se e’ cosi’ mi domando cosa sia il peccato
in cosa consista davvero
e se ci sono carte prepagate
e se non ci siano raccolte punti.
NOTA:
Nella tradizione di discendenza biblica, l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l’Albero della Conoscenza, è l’albero dell’Eden, menzionato nella Genesi assieme all’Albero della Vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell’infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
Nel Talmud di Babilonia è presente un’opinione secondo cui fu proprio il CEDRO il frutto dell’albero suddetto.
(fonte nota: wikipedia)
Nella tradizione di discendenza biblica, l’Albero della Conoscenza del Bene e del Male, o semplicemente l’Albero della Conoscenza, è l’albero dell’Eden, menzionato nella Genesi assieme all’Albero della Vita, da cui scaturì il peccato originale a seguito dell’infrazione del divieto, posto da Dio, ad Adamo ed Eva di mangiarne i frutti.
Nel Talmud di Babilonia è presente un’opinione secondo cui fu proprio il CEDRO il frutto dell’albero suddetto.
(fonte nota: wikipedia)
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Raffaele Bassano
IO E TE
So dove sei. Ora sei qui.
E stai leggendo questa mia poesia.
Non so come sei capitato fin qui.
Probabilmente per puro caso.
Anche io sto scrivendo questa poesia per caso.
Non ti chiederò nulla di te.
E non ti dirò niente di me.
Non so quanti anni hai, che lavoro fai.
Non ha alcuna importanza.
Ma mi piace immaginare la tua vita.
Non so cosa tu farai stasera. Non so se abiti da solo o in famiglia.
Se siete in tanti, forse, farete due risate all’ora di cena,
e vi raccontate le vostre giornate, interrompendovi di continuo.
Se sei solo, forse, camminerai su e giù per la tua stanza, pensando qualcosa.
Forse, chiamerai la tua fidanzata.
O andrai a vedere cosa c’e di buono nel frigo.
O leggerai un libro. Oppure potresti andare al cinema.
O forse, non farai niente di tutto ciò. Sono affari tuoi,
Ti devo dire una cosa.
Stasera tu mi hai regalato i tuoi occhi.
E se sei arrivato a leggere fin qui, anche un po’ del tuo cuore.
Ed anche un istante della tua vita.
Io non ho nulla da darti. Se ti va, puoi tenere questa mia poesia.
Io l’ho scritta per me, ma anche per te, un lettore qualunque.
Davvero bella. Grazie per averla condivisa
ti ringrazio sei gentilissimo
Con la presente dichiaro di essere titolare dell’opera e ci accettare il regolamento del concorso – Sezione A
Mimì Burzo
Strabismi prismatici
I
Il fiume crepa la terra
La terra frana sul fiume
Affogano gli inermi
seduti ad aspettare
e vermi e pesci
scarnificano scheletri
mentre e’ alba
che ammazza la luna.
II
Ti cerco
come Relina per il citoplasma
Strato fossile
di un embrione edulcorato
In questo cielo a debita distanza da noi
A debita distanza da tutto
A debita distanza dal Debito
Appesi lì
di fianco alla solitudine degli spettri
che una volta erano vita e
si giustappongono ora
figure chimeriche
su una parete bianca
in quel macello azzurro
di ossa senza Io
III
Ti sogno
con la testa leggera
posata sul nido
dove il cuculo non c’ e’
e due mani leste leste
cuciono labbra
mentre Beethoven
baratta l’udire con il sentire
con due russi ciechi
che vendono pistole a piombini
IV
Ti attendo
Lì
Nella stanza
della mia-tua lussuria
incastonata nel tuo-mio tempo
Ancora non nostro
Ancora di vetro
Ancora teatro
dei millenni e delle ere
e di occhi di bambini
ricamati
lungo quel confino
in cui la morte e’ apoptosi
e la genetica matrice
di opzioni non scelte
V
Ma siamo qui
dove il teschio bacia la rosa
il fiume crepa la terra
e la terra frana sul fiume
In questo cielo inderogabile
Liberi di crearci
in ferrea osservanza di
un destino arbitrario
nel mio-tuo grembo
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Raffaele Bassano
IL CIELO SOPRA DI NOI
Lunga è la nostra via per diventare veri esseri umani.
Le nuvole dell’oscurità hanno coperto il pianeta blu.
Solo raramente si vede la luna limpida nella notte buia.
Non c’è sordo peggiore di chi , alle urla disperate della gente, si
gira dall’altra parte e fa finta di niente…
Non c’è muto che tenga se, davanti all’ingiustizia, si cuce la
bocca per pigrizia, astuzia o paura di chi venga alla porta…
Non c’è cieco ineguagliabile se, davanti alla sofferenza, ci passa
sopra calpestando il dolore che qualcuno prova…
La sensibilità e l’amore sono il giusto senso che dona orecchie ai
sordi, voce ai muti e occhi per vedere le persone vere.”
Cielo aiutami a dire, aiutami a spiegare, aiutami a sperare, a
credere, a capire.
Cielo aiutami affinche il mio amore non si
disperda fra la gente che vive di niente.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Pierluigi Curcio
Strane le canzoni che escono
dal cuore e dall’anima del mio forzato ardore.
Temi di morte, solitudine e
amore s’innalzano a lor dirsi con fulgore,
ma stanco son io di tutto questo dolore, causa
di tanto cruccio e rancore.
Amore spensierato e mai vissuto, come potrò continuare
senza un tuo aiuto? Risposta tu non hai ed io son
solo come non mai.
Dove sei? Con chi sarai? E se un giorno t’incontrerò,
ti riconoscerò o subito ti perderò?
Fuggono le parole su queste righe
senza saper più che dire ed io
mi ritrovo a chiuder ste rime che
sembrano non avere più fine, forse
con tuo sommo ridire, o lettore
amante di storie senza liriche e
dire… e dire che ti amavo e ti ho
lasciata fluire sul fiume della vita, lontana
dalla mia terra, ove a giudizio di tutti, pare
regni sempre una gran guerra.
Scordavo il titolo … in genere non ne uso, ma per l’occasione mi par d’obbligo: guerra.
Oramai non riesco più, prossima volta , bello questo blog , complimenti un cordiale saluto
Tienilo d’occhio dunque, ci sarà anche il bando di ottobre per il Poeta di Ottobre! :D
HO PERSO I PROFUMI DI TE
Piano…piano….
salgono odori…
il tuo viso appare….
e spacca il cielo in mille colori.
Non sento parole…che sfiorano il cuore…
non sento i profumi….
che accompagnavano i tuo umori.
Stò lì..
mentre i fiori mi parlano di te…
lì mentre rose rosse sbocciano….
e svaniscono i miei perchè.
Avrei potuto partire…
per poi ritornare…
avrei potuto regalarti l’amore…
ma anche dolori da sopportare.
E invece…
è il vento che accarezza la tua pelle
anche sotto le stelle…
e rugiada mattutina….
che renderà…
le tue giornate luminose e più belle.
Non sento più…
profumi e odori di te…..
non sento…
più brezze matutine …
che mi parlano di te.
Andrò solo…
dove il silenzio….
sarà il più assordante rumore….
andrò solo…
tra dolori ricordi persi…..
e inutili parole parole.(Alfonso Morgillo)
Con la presente dichiaro di essere titolare dell’opera e ci accettare regole e norme del concorso – Sezione A
Saluti,
Giovanni Beani
=====
SO
(Pietrasanta, 18 settembre 2011)
Non so se il buio delle tenebre ti avvolge.
Non so se il gelo ti stringe con le sue ferree tenaglie.
Non so se riesci finalmente a vedere.
So che la tua luce brilla nel mio cuore.
So che il calore del tuo amore continua a riscaldare la mia anima.
So che sei sempre nei miei pensieri.
Una sola certezza: mi manchi!
(Giovanni Beani)
=====
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Anima ed Oceano (Cristina Lania)
Cuore.
Su Vele offerte al Divenire del Vento
naviga il Cuore
rutilante battiti come Stelle
pulsanti Luce
che dilaga
attraverso filamenti fluorescenti….
Nel Chiarore dell’Albore
l’Anima dalla Rupe piu’alta
tra Cielo ed Acqua Limpida
vola sui Frammenti di Scia d’Arcobaleno
del Sorgere del Sole,
e si tramutano in scintillio
che sale verso l’Infinito
oltre ogni umana distanza
che si annulla quando l’Amore
e’ AMORE Vero……………………
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione B dichiarando di essere titolare dell’opera e di accettare le regole del concorso. La poesia è tratta dal libro “Una data segnata per partire” edito dalla Kolibris in data 2009.
A quest’ora i fiori si assottigliano,
si chiudono,
inghiottono il loro stesso profumo,
evocano il fasto della solitudine
in piccole stanze segrete.
Perchè solo i segreti annunciano la perfezione
come il tacere aggraziato di una governante
che aspiri a far bella figura.
E in questo stesso rigore cerco immunità.
Anche se può fermarsi il cuore
ora che la luna è senza guance
ed io senza baci.
Ma in nessun tempo vissi da mercante.
Io questo solo voglio che di me si sappiua.
Di null’altro voglio rendere conto.
Null’altro serve a chi è fuori dal gioco.
Vera D’Atri
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sezione A dichiarando di essere titolare dell’opera e di accettare le regole del concorso. La poesia è tratta dalla raccolta inedita “Una tenace invadenza”
Pietra liscia per scabra insurrezione
perchè il vento disegnò con mano ferma gli anni
a cella chiusa di vene grige:
poi viene il tempo, la violenta china del tenersi vivi
e muta e piatta si fa materia ribellata,
materia incattivita di bei sogni, alchimizzata alla natura degli inerti,
che un giorno spera nel fosforio degli astri
ed un altro prova a far maceria di se stessa.
Vera D’Atri
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.B
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
Cordiali saluti
Roberta Calò
Disarma le mie mani
e stronca le mie forze
distruggimi
consumami
sfrena su di me
l’ardore che ribolle nel tuo sangue
Poi inonda i petali del mio corpo
quando al buio ti un timido bacio
le nostre bocche danzeranno
leggiadre
sui sofficii sussulti della notte
“scavamilanima” di Roberta Calò Ed.Giuseppe Laterza
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione A. Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
Cordiali saluti
Alberto Ferrero
E VENNE UN GIORNO NOSTRO SIGNORE
E venne un giorno Nostro Signore, per cambiare le regole del mondo,
ed il vento smise di soffiare e la terra vibrò sin dal profondo
E tutti vollero seguirlo, tra pescatori ed usurai,
ognuno rimise nelle sue mani le sue speranze ed i suoi guai
Annunciato da angeli e profeti, ha resuscitato i morti e guarito i lebbrosi,
ha camminato sull’acqua e dato pane ai bisognosi
Ha lottato col demonio e perdonato i peccatori,
ha punito i colpevoli e scacciato gli impostori
Lui che ha riposto fiducia e fede negli uomini tutti,
se l’è viste tolte da sacerdoti, scribi e farabutti
E se Pilato se ne lavò le mani, dichiarandolo innocente,
dimostrandosi il più coerente, né ipocrita né saccente,
a crocifiggerlo fu il popolo, e lui, che amò la gente,
si arrese ai sobillatori ed a quel Giuda che lo tradì irrimediabilmente
Condannato per ingiurie mai dette e bestemmie mai professate,
lo esposero alla gogna, agli insulti e ad altre vigliaccate
Deriso dai ladroni crocifissi a loro volta,
di compassione ne ebbe anche tanta, molta,
quando, ormai stremato dal sangue che scorreva incessantemente,
perdonò tutti loro ed il male fattogli inevitabilmente
Su quella croce gli passò davanti tutta la sua vita,
consapevole che fosse scritto che dovesse essere finita
Lui che, con coscienza, morì per noi ed i nostri peccati,
lui che, senza rimpianti, salvò giusti, empi e rinnegati
Lui che risorse tre giorni dopo, predicando fratellanza ed umanità,
spargendo i suoi discepoli per il mondo, muniti dello spirito e della verità
E se ne andò un giorno Nostro Signore, in un dì di primavera,
risalendo lassù in quel cielo da cui tempo prima giunto era,
e di nuovo tornerà per dividere vivi e morti,
nel mondo che verrà, decidendo le nostre sorti
Frattanto ci protegge con la dolcezza del suo sorriso,
asciugando ogni lacrima che possa spuntare sul nostro viso
Perdoni i nostri peccati e corregga i nostri errori,
tolga l’odio dal nostro animo, infonda amore nei nostri cuori
E tornerà un giorno Nostro Signore ed insieme a lui noi danzeremo,
in un girotondo di pace e giustizia con la felicità che noi tutti avremo.
Alberto Ferrero
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez.A
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso
A MIO FIGLIO
Ascoltando questo mare, ho sentito che mi parlava di te
In ogni luogo, ad ogni respiro, sento ancora arrivare la tua voce
Ogni cosa mi riporta da te.
E
Se solo
Solo
Solo una parola, una carezza, una frase.
tra i giorni di sole e quelli di pioggia,
squarci di vita rubati.
I miei sogni e i tuoi respiri.
Il tuo cuore, che ha cominciato a battere dentro di te e dentro di me,
contemporaneamente,
e non è che una parte del mio.
E così ad ogni respiro che non ci sarà,
ad ogni parola che non dirai,
-e che io pronuncerò-
in ogni passo che non farai
-e che il mio piede compierà-
il mio cuore continuerà a battere per te,
e tu dentro di lui
per trovare qualcosa
un posto, un nome, una persona
qualcosa
qualcosa che mi porti al riparo da te.
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere esserne l’autrice e di accettare le regole e norme del concorso.
Distinti saluti.
Maria Angela ALTANI
INNO ALL’AMORE
Ho visto la tua anima
di lei ne ho fatto amore
autrice del romanzo
che è scritto nel mio cuore.
L’amore non si vede
ma lo si può sentire,
è il magico segreto
d’ogni animo gentile.
Quando un cuore è colmo
di dolcezza infinita
è capace di respirare
col fiato della vita.
L’amore è poesia,
sentimento sublime,
che ogni giorno aumenta
e che non ha mai fine.
Non temere l’amore
se tu ne sei dotato,
perché è il più grande dono
che la vita ti ha dato!
Fernanda Besagno
Alassio….dichiaro che l’Opera inviataVi è di mio pugno ed inedita
Accetto le condizioni del regolamento e le norme del concorso.
Oggetto Sezione A….Poesia
DON’T LET ME OUT
Preferirei vagabondare senza un tetto
che non vivere nella tua pelle,
sul tuo nudo vello pulsante…
Dovrei farmi fare un tatuaggio di te,
per sapere che sei sulla mia bianca nuda cute ,
per tenerti dentro me,
come l’inchiostro nero indaco di questo
tuo nome inciso sulla mia carne indifesa.
Preferirei non mangiare che nutrirmi
di piatti sapidi ed incolori,
se sapessi che il piatto , il mio saziare
che bramo
nella mia vita sei tu,
il mio desiderio di nutrirmi
della linfa vitale di te…non del
tuo sangue,ma di quel respiro che
riempie i polmoni ed il cuore di ossigeno
puro …per far vivere le mie cellule stanche.
Preferirei non respirare se sapessi
che la mia aria è la stessa aria che riempie
il tuo corpo e non la potessi
condividere con le tue labbra.
Preferirei non amarti che vivere nel
dubbio di non poter vivere senza amarti.
Non voglio uscire dal tuo corpo…
potrei morire.
Don’t let me out….potrei soffocare.
-fernanda besagno 24 settembre 2011-
QUANTE ?….TANTE
Quante volte Ti ho cercato
percorrendo il precipizio del baratro
della mia follia
o su lame di rasoi taglienti che
ferito hanno le mie carni dolenti,
ma ferme per combattere nuovamente.
Quante volte ho giocato
su trampoli e trapezi senza rete
di un circo
con pagliacci dalle truci maschere,
per poi non chieder nemmeno
indietro il biglietto
di uno spettacolo triste ed indifferente.
Quante volte ?…tante.
Quante volte ho girato
invano
col mio sacco vuoto, pesante
sulle mie spalle logore del viaggio,
un’ otre piena d’amore e lacrime amare
per vedere i miei figli
sorridere e gioire sempre.
Quante volte,…ma non importa
perchè il cammino è questo,
è un percorso che si deve tracciare
che si deve avere
per crescere
per gioire
e poi morire e dire alla fine del viaggio
non ho vissuto invano.
Quante volte ho cercato invano
il mio Poeta,
che mi avvolgesse
libera
con i suoi fili di seta,
ma percorrendo
il baratro della mia follia
su lame di rasoio taglienti…
Tu mio Poeta
mi hai trovato,
mi hai raggiunto,
cercato e fermata
in questo viaggio vitale.
-fernanda besagno 29 settembre 2011-
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez.A (poesia inedita).
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso.
Cordiali saluti
Celeste Borrelli
Come germogli
Pensieri acri
come
germogli
fioriscono
nella mia mente.
I miei Tesori
arrivano.
Distribuisco loro
baci e ancora baci.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Alessandro De Iaco
POESIA
La Poesia e’ il fragore regale
delle ali di un drago
Il volo leggiadro d’ un Ippogrifo
il grido di morte d’ un eroe tradito..
la Poesia e’ un moto di celestiale energia
il linguaggio perduto degli Angeli
il ritmo ferale d’ una danza primordiale
il bagliore discosto d’ un liquido fuoco vago
La Poesia ha il passo leggero d’un gentiluomo ladro
che sfiora con un bacio i sogni dell’ amata..
e’ la soave carezza d’ una salmastra brezza
La Poesia e’ un tocco impudico, ardito
il canto segreto dei marosi..suadente sinfonia
e’ l’ arcano che sgorga dall’ anima mia…
La Poesia…la Poesia e’ una corsa spensierata
nel bosco d’ un inesistente Estate passata
Il sapore nostalgico di labbra mai accarezzate
di desiate carnali delizie mai godute
La poesia pronuncia le parole mai dette..
i silenzi le blandizie trattenute..
e..tu lettore se ben ascolterai tra i suoi versi
sentirai risuonare.. i battiti lagrimanti
d’ un cuore innamorato.
©
POESIA
di Alessandro De Iaco
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere titolare dell’opera, di accettare regole e norme del concorso.
Cordialmente,
Federica Galetto
Poesia “Nel gesto c’è appena” tratta dalla raccolta “Scorrono le cose controvento” – Lietocolle 2010
NEL GESTO C’E’ APPENA
Le foglie,
le vespe nei nidi,
le gole
disperse fra rotte
e
legàmi al di sotto
Le mille,
le cento parole
mai zitte
I buchi di terra fra coni
di cielo
Mi’invischia la mano quel miele
di rabbia
tu sei al di sopra e non credi
ai miei solitari sipari
Non vedi,
le bende
attorciglio e tortura
nascoste
Gli sguardi
che forse m’accecano
Ridammi
Le foglie, le vespe nei nidi
e le gole
Friabili corpi in assenza,
caduti e disfatti
Ti chiamo con voci di sabbia
Laggiù non si sente
che un placido
urlo testardo
[è l’ora del vespro, ricorda]
Mansueto rimane,
il picchiare del ramo sui vetri
[tac-tic-tic-tac]
Nel gesto c’è appena
Domani è già ieri
Federica Galetto
invio la mia opera per il concorso in oggetto relativamente alla sezione A. Accetto le condizione imposte da tetto concorso. Distinti saluti Luigi Bellotta nato il 13.08.1966 residenza ad Aversa.
Poesia: Un bacio e un abbraccio
In cerca di idee
ho visto filosofi.
I gran pensatori
son già disperati.
I sommi poeti
son tutti alla caccia
di nuove parole
da dire a te donna
che li hai generati.
Ma niente han potuto
si son tutti arresi
e a me hanno chiesto
il bello da farsi.
Gli ho dato un consiglio:
or più non patite,
dal cuore “tirate”
un bacio e un abbraccio
e a mamma voi date
tutto ciò che cercate.
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
Dichiaro di essere titolare dell’opera, di accettare regole e norme del concorso.
Cordialmente,
Federica Galetto
Redime quella spalla
Redime quella spalla
(Or ora) un mento appuntito
O scaglia di ombra tonda
Il lungo tenermi la mano
ai cerchi del polso
Sei a incidermi la vita,
foglia d’albero solo sul petto
Quasi un dire senza suono
che abbonda in piene curve
come neve sulle bacche
E noi rami
E noi semi
I primi ad esaudirci
[la Bellezza selvaggia è ovunque qui]
Se fa notte, scura
(Or ora)
Federica Galetto
Con la presente invio la mia opera per il Concorso in oggetto sez.A. Dichiaro di essere il titolare dell’ opera e di accettare le regole e le norme del Concorso.
Cordiali Saluti
Francesca Giustini
IMPERFETTE VISIONI
Del mio vivere
rose nel cuore
celeste archivio di prosastiche espressioni
fioriture di silenzi e parole
tempo e vaghezza
lingue di vento nel ritmo del respiro
e in organica opera smeraldi di coscienza
del mio vivere
la trepidazione nell’ anima suprema
corrosiva sofferenza
severità senza rintocchi
rigorosa osservanza
e l’ inganno del cielo
verso l’ ultima frontiera d’ annosa conoscenza
pag.2 di due
del mio vivere
confini d’ ombra in offensivo clima
opposte enunciazioni
stringata compostezza
abusi di pazienza
del mio vivere
crudele durezza
compassione del vuoto
eletti spiriti in riflessi di fede
e imperfette visioni
un passo avanti al buio quando si spegne il sole.
Con la presente invio la mia opera per il Concorso sez.B 2 Tutte le Parole del Tempo ” D. Zedda Ed,re Dichiaro di essere il titolare dell’ opera e di accettare le regole e norme del Concorso
Cordiali Saluti
Francesca Giustini
TI PORTERO’ I COLORI
Ti porterò i colori
Li ho raccolti nel vento e dentro i fiori
e dagli oceani illuminati e dai tramonti
li porterò ai tuoi occhi
e dai deserti in luoghi sconfinati
e dai tuoi occhi ai miei
e con le mani colme
irradierai colori alle mie mani
e dal tuo cuore al mio
vibreranno le infinite sfumature.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Matteo Cotugno
Equilibri
Fra gli otoliti perdo equilibri
come semi sparsi nei campi,
dissotterro ossa e gioco
a rifugiarmi negli interstizi
dalla cinetosi che m’assale
solo a sentirlo il suono
della conchiglia nel tuo petto
vorticoso e cupo
infinitamente battito.
Matteo Cotugno
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Matteo Cotugno
Poesia di una rosa
Atrocità d’Anima
sublimate nel sangue
divino di una donna
vivono costanti
nel cuore di un poeta
impietrito dalla vita.
Urla nello strazio
strappate dai silenzi
oscuri di una stanza
colorano ora versi
in preghiere sussurrate
alla pietas divina.
Essudati di ferite
lancinanti come lame
impregnano i fogli
di parole in poesia
segreta e inaccessibile
vissuta come rosa.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B. Poesia Edita.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
La poesia si intitola IL FARO DEL LAGO ed è tratta dal Romanzo LE POESIE DI BIANCA pubblicato (senza contributi) dalla Casa Editrice ABEDITORE di Alessandro Baldacchini nell’anno 2011.
Cordiali saluti
Raffaele Leggerini
Il Faro del Lago
In lontananza, sulla sponda opposta
dove stavo, del lago, ne scorgevo
minutino, il luccichio del faro
e tutte le altre luci delle case,
a riva od in collina accoccolate,
da barche che ondeggiavano piegate.
Che pace, che silenzi e bella quiete,
mirava il cielo un vecchio pescatore,
bel tempo ché ti mostri costellato,
adorno di molteplici, sì brille,
con luminose ed infinite stelle,
pareva avere un posto riservato.
E non avrei voluto mai andare via
ché mi parlava con saggezza antica,
di un Paese avvezzo alla fatica,
abbarbicato con sudore e cuore,
in acque linde si specchiava un tempo
disabituo di genti forestiere.
Borgo che nella pesca appisolato
del suo passato vive fascinoso,
come intriso nel mio ricordo amaro
m’è dolce ritornare in questi luoghi,
fantasticando di ritrovare qui
il vecchio pescatore ed il suo faro.
Lunedì 27 luglio 2009
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere esserne l’autrice e di accettare le regole e norme del concorso.
luka pottini
SERENA MENTE
Serenamente al sole si schiarisce ogni nebbia
e non resta che il dubbio come certezza.
Il superar che nice
dice alla cornice
non finisce
se non esce
il pesce
che non c’è.
Come dir
ora a me
e a te
che un terzo
sempre c’è,
come dir
che sono
se tra-passato
è stato
il bell’andato
non memorato
come carmelo
ci ha spiegato
e chi
di NOI
l’ha mai scoltato
direi più Tosto
spolpato,
scannato
e
disossato
chè da un sì
tosto palato
pare abbia
mai parlato
quel non esser
che è,
tutto il resto
non c’è
.
LEGGERA PAROLA COME SACRA PREGIERA
Vorrei inventare,per Amore,
una preghiera senza rumore
con luminose o banali parole
che dicano quel cuore vuole,
se sarà esaudita sarà leggera
come piuma volerà nella sera
e nell ‘aurora ma andrà perduta,
anche se sara, soltanto, muta.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Giusy Carofiglio
Misero canto
E poi…
rincorrere i desideri… versi e inversi
in un angosciante suono argenteo
un pallore disteso… nell’angolo più nascosto
tra le piaghe infette dell’inferno…
Sono suoni a cadenza quelli che squarciano il petto
che rendono il cielo cupo e una voce senza parole…
Non meriti quest’amore, non sai toccarne le vibrazioni
suono di celtiche arpe che echeggiano insieme…
È un cerchio che stringe, giusto, intorno a un tormento
e comprime sì forte, da fare male…
Sorridi di serena stanchezza che ti culla e ondeggia
piano, seduto al bordo di questa sedia di legno
con le braccia che penzolano a pugni chiusi, così ostili…
Lascialo cadere in basso, tra sospiri di carta
in un brodo salato che non si può assaggiare…
Se l’abbandono è vendetta allora sì, ch’essa abbia luogo…
che Lei, sia maledetta nel suo misero canto
che strozza in gola, stonato
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez. A.
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Distinti Saluti
Elena Romanazzi
OVUNQUE TU SIA
Trafiggerò le nuvole
per farne gustosi batuffoli di zucchero filato
per le nostre bocche;
lacererò lembi di cielo
per farne azzurre coperte
per avvolgere le nostre anime;
ritaglierò la luna
per farne un faro
e illuminare i nostri sogni;
raccoglierò granelli di sabbia
per farne castelli
ove possano albergare i nostri desideri;
pescherò gocce di mare
per farne pozioni magiche
e farti bere la felicità;
divorerò chilometri di asfalto
per raggiungerti
ovunque tu sia.
Bellissima
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B
Dichiaro di essere esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
La poesia fa parte del mio libro Da solo nella fossa comune Gedit Edizioni 2206 Bologna.
Distinti saluti
Viorel Boldis
IL TEMPO
State a sentire il Tempo. Ragazzi, come scorre!
Annusate lentamente il suo dolce odore
Che brucia le narici e poi, giù per la gola,
La vita passa in fretta, cammina tutta sola.
Un passo alla volta, un giorno, una notte,
Il tempo che ti frega ridendo e ti sfotte,
La schiena che fa male, i troppi pensieri,
Neanche te ne accorgi, domani è già ieri.
Domenica ragazzi, domenica in chiesa,
Il Dio che ti spia ti chiama alla resa,
E tu chini la testa, baci la mano al prete,
Sognando il Paradiso. Che torbida quiete.
State a sentire il tempo. Un passo alla volta,
Un giorno, una notte. È il tempo di raccolta.
E tu chini la testa al Dio che ti spia,
Baci la mano al prete, tieni la retta via
E con la schiena a pezzi arrivi al traguardo,
Il Dio che pregavi ti degna di uno sguardo,
Un cenno con la mano e sei tagliato fuori…
La retta via dicci? La via dei dolori!
Non far passare il tempo tenendo rette vie
E non chinar la testa davanti alle spie.
Cammina per la strada che vuoi e che ti piace,
Lasciando camminare anche gli altri in pace.
E alla fine, quando dovrai tirar le somme,
Quando ti chiederanno perché e chi e come?
Tu non aver paura, il Tempo s’è fermato,
Non c’è ne più futuro, come non c’è passato.
È tutto al presente, ragazzi, è l’Eterno,
Vi renderete conto, né ombra dell’Inferno,
Né Alfa, né Omega, né prima e né poi,
Il Tempo è di Dio e Dio siamo noi.
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
Dichiaro di essere esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
Distinti saluti
Viorel Boldis
LA CARNE DELLA MIA PAROLA
Quando la mia parola si è fatta carne,
la tua carne si è fatta.
Dentro di te sonno rimasto e giaciuto
consonante e vocale
e punto esclamativo
e predicato ero
e domanda
nella tua sostanza indefinita.
Quando la mia parola si è fatta carne,
nella tua carne è perita.
Invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A
Dichiaro di esserne l’autore e di accettare le regole e norme del concorso.
Distinti saluti
Cristina Spennati
Un semaforo
Oggetto tanto insignificante
Oggi per te oggetto di valore grande
Un semaforo
Per questi bimbi
Che con le mani tese
Chiedono un po’ di carità
E guardi offesa
Il volti di chi soffre
La vita denigra un tuo fratello
Tendi la mano
E offri un soldo ad esso
Ma poi ti senti vile
Come se avessi voluto scaricare la coscienza
Quella moneta
Non risolverà di certo la sua vita
Ben altre cose si dovrebbero fare
Ma sei impotente di fronte a questa realtà
Non puoi nulla
E questo non ti rende fiera
Di essere parte di questo sporco mondo
Nella realtà che vivi ora
Rispecchiano i malesseri di una terra insana
In cui c’è chi muore di stenti
tra l’indifferenza e l’egoismo della gente
e chi gozzoviglia placido
bevendo champagne e caviale
impoverendo la sua anima di cartapesta
Sussulti sul sedile e sorridi a quell’essere
che chiede aiuto
inascoltato
poi parti
e una lacrima riga il tuo viso
Addio
bambino triste dagli occhi di ghiaccio
Addio
Ricciardo Ferrari
Sezione A
Accetto il regolamento del concorso
Sezione A
Ricciardo Ferrari
Accetto il regolamento del concorso
POESIA EMETICA INCIVILE
Qualcuno mi spieghi questa crisi per pietà detta
E le parole che la nominano e il sapore di piombo
Viscido di questi sintagmi che sanno di vomito
SPECULAZIONE speculum specchiata azione
Spiegazione transustazione colazione culone
C’è qualcosa di potentemente immondo e blasfemo
In queste parole indigerite rigettate
PIL meno di pile molto meno di pilastro è in mezzo a
Depilato orripilante spillato, ci si arriva togliendo
Verità e vita a parole di uomini e donne
MERCATI non sono mecenati, si sa, sono mercanti
Avvocati accecati mercantili accalcati su scale
Mercalli virtuali che crollano per gioco e uccidono
BORSA conosco quella della spesa e mi piace e la rispetto
Non posso capire di più anche se vi sforzate di scassinare
Il forziere dei suoni e dei significati
INDICE me lo taglierò per sempre e non vorrò mai più
Giudicare nemmeno le parole che non sono innocenti
Ma colpe non hanno solo responsabilità di chi le pronuncia
E ci crede
E alla fine CRISI crisalide cristo tisi risi tesi rischio e
opportunità: Mimì muore e risorge farfalla in Cina
Sana e felice, sbatte le ali e qua, cosa mi succede qua?
E alla fine il fine non sarà di dire che sono orfano di Pasolini,
se non del nulla che è madre del tutto, e come papà accudente
neonati significanti nati morti pieni di piscio a lei mi appello
Perché nel solito infinito formato assorba presto assorba
Tutto e mi lasci la bocca muta e sorda a quel nauseante rutto
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B. Poesia Edita.
Dichiaro di essere autrice e titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
La poesia è stata inserita della silloge 2011 “Perle come poesia” – edita dall’Ass.ne Salotto culturale Rosso Veneziano
Distinti saluti
Live4free
Il vuoto
Fra le dita accorte sento sfuggire il senso delle cose;
scivola troppo lento e mi confonde.
Mi smarrisco…
nell’evidenza di una realtà che è dolorosa e
con l’angoscia ammutolisce i miei tentativi di rivolta.
Mi smarrisco…
nello sguardo che volevo mio caldo rifugio,
severo anch’esso ora mi chiede, mi denuda, mi tormenta.
Non v’è più strada per me, l’ho persa;
l’ho persa vivendo fra angeli dannati e inseguendone altri.
L’ho persa tentando voli incerti ed illogici;
l’ho persa restando immobile a guardare la vita che scorreva intorno.
E non la cerco adesso, non la voglio.
Esanime, oggi mi lascio in balìa d’un languido nulla, il vuoto;
_beato vuoto_ diresti tu.
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez.B.
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare regolamento e norme del concorso-
Cordiali saluti
Celeste Borrelli
Rincorro un sogno
Rincorro
un sogno
al rientro
del mio viaggio.
Ormai
il giorno
volge al termine.
Osservo
una farfalla
concludere
il suo viaggio,
dopo essersi
posata qua e là
ormai
è pronta
alla fine
del suo giorno.
Antologia di poeti contemporanei “LA STRADA”,poesiaèrivoluzione/il ginepro editore.
settembre 2011
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A. Poesia Inedita.
Dichiaro di essere autrice e titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
Distinti saluti
Live4free
Tesoro sommerso
Mi immergo in un lago di sogni spenti.
Vago fra ruderi di costruzioni di idee ribelli
e frammenti di ali impolverate;
dissolvo un’essenza agrodolce in stille di luce
_la mia_
Intanto fuori nevica.
Perfettissime stelle sorridono negli occhi di bambini entusiasti
e bruciano
sulla pelle stinta del mio spettro mortale.
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione Poesia Inedita
Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
Globo lunare
Tu ci sei
solitudine struggente
trepida ed allegra
bussi alla porta dei ricordi
vivi lì nello spazio
piroetti a passo di danza
nostalgica voce trasparente
di ambigui desideri celati
addosso l’odore delle rose
raccolte come segreti
danza in un girotondo
struggente solitudine
scia argentea
in un luminescente globo lunare.
Cresy Crescenza Caradonna
2011 Inedita
caradonna.cresy@gmail.com
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B Edita.
Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
Rosa
Rosa nel suo largo cappello
fiore di carne
sangue roseo
si dondola nell’immenso chiarore mattutino,
conosce l’onda profumata fonte della sua seduzione
fiera la modula per richiamare languori sommersi
trionfante racchiude la pura linfa dell’amore.
Tra odorosi mughetti inarca fiera le sue rotondità
bella, terribilmente bella,
l’amore le scivola leggera sul corpo vellutato
fiorisce la chioma corvina adagiata mollemente su floridi seni.
Nobile ed altera
inghiotte la vita
la vita , la recita infinita della sua esistenza dorata.
Cresy Crescenza Caradonna
caradonna.cresy@gmail.com
Poesia ‘Lapilli’ in concorso per la sez. A – autore Francesco Principato
Siamo lapilli
dal ventre della terra espulsi
nell’aria cenere dispersa
MAURO BARBETTI
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sezione B Edita.
Dichiaro di essere titolare dell’opera di accettare regole e norme del concorso.
INTERNI
Vivo in un ventaglio di neon
E in questo silenzio attraverso l’orologio
assicura un’oggettività visiva anche il tempo
ci si mostrano i naufragi
e le speculazioni andate a male
dentro le categorie della Storia
in basso
un andirivieni di notizie
frammenti di quotidiano e contorni sfumati
spiegano l’inesistenza di priorità oggi
l’impatto e quel rumore di frattura psicologica
Lo mangiamo con il pane
da “PRIMIZIE ED ALTRO” ed. La scuola di Pitagora – 2011
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. B. Poesia Edita.
Dichiaro di essere autrice e titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
La poesia fa parte della silloge “DALL’ANIMA ALLE PAROLE” – edita da Rupe Mutevole Edizioni, nell’aprile 2011
Distinti saluti
IMMAGINA …
Chiudi gli occhi ed immagina
come sarebbe la notte senza le stelle?
L’acqua del mare senza sale,
le onde senza il vento,
il tempo senza il ricordo di un momento.
Immagina le nostre dita senza una matita,
le nostre menti senza poter pensare …
una chitarra senza le corde da sfiorare,
un cantante senza la voce per urlare,
un uccello senza le ali per volare.
Chiudi gli occhi ed immagina …
Immagina il mondo senza colori,
la musica senza suoni.
Immagina un bambino senza nessun giocattolo
e il sogno di un ragazzo che è stato appena infranto.
Immagina le mani di due innamorati
che non si possono toccare,
pensa ai loro occhi
che non si potranno mai più guardare …
Chiudi gli occhi ora
e apprezza ciò che di più caro hai
Immagina e spera che nessuno te ne privi mai!
Erica Angelini
erica.angelini@alice.it
Con la presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la sez. A ( opera inedita, non avendo opere edite)
Dichiaro di essere titolare dell’opera e di accettare le regole e le norme del concorso.
Distinti saluti
IL PENSATORE STANCO
Giunge il grido di un’aquila dalla vetta innevata
s’ode a lungo ed agghiaccia nell’immensa vallata.
Stride la cornacchia e fugge paurosa
mentre ulula il lupo nella brughiera uggiosa.
Che atmosfera tetra, si para innanzi agli occhi
di chi assiste impassibile ai frammenti di un flim
accartocciati nell’animo di un pensatore stanco
fotogrammi sfumati dei suoi sogni di un dì!
Sentieri mai violati da solenni idiozie
si prospettano ai valichi di perdute follie
ombreggiati crepuscoli di un pensatore stanco
che ha visto ormai morire un dolce e amaro canto!
Adesso, la vallata, si colora di rosa
assolata risplende un’alba luminosa
ma il pensatore stanco deluso del suo dire
ha smesso di pensare e si è messo a dormire!
Lidia Peritore
lidia.peritore@libero.it
ERRATA CORRIGE: a causa di un errore di battitura la parola “idiozie” è stata scritta con una “z” in più! Vi pregherei di correggerla, se potete, grazie!
Fatto! :D
Buon pomeriggio, quando sarà comunicato l’esito di questo concorso, per favore mi fate sapere? Ringrazio e porgo cordiali saluti Lidia Peritore
Tra qualche giorno uscirà il vincitore…abbiamo già gli otto finalisti!
DOMANI SARANNO RESI NOTI I VINCITORI ED I FINALISTI DEL CONCORSO “ANCHE SU SU OUBLIETTE” MESE DI SETTEMBRE. TRA POCHI GIORNI USCIRA’ IL BANDO “ANCHE TU SU OUBLIETTE” MESE DI OTTOBRE! CONTINUATE A SEGUIRCI E RINGRAZIAMO TUTTI GLI AUTORI CHE HANNO PARTECIPATO!!!
VINCITRICE SEZIONE A:
http://oubliettemagazine.com/2011/10/06/siddharta-asia-lomartire-vincitrice-della-sezione-a-de-%e2%80%9canche-tu-su-oubliette%e2%80%9d-%e2%80%93-mese-di-settembre-2011/
Salve, sono onorata per la mia classificazione nella rosa dei primi 8 autori, ringrazio sentitamente i Signori giurati per aver gradito le mie poesie. Mi farebbe piacere sapere quale delle due presentate si è classificata, per poterla pubblicare sulla mia bacheca di Facebook e Google e chi è il vincitore o vincitrice della sezione B! E’ possibile che siate Voi a postare questa notizia oppure debbo adoperarmi e farlo? Mi scuso per tutte queste domande, essendo la mia prima partecipazione ad un concorso di questo genere!
Porgo cordiali saluti
Lidia Peritore
Domani inseriremo il vincitore della sezione B…, la poesia è: “Il pensatore stanco”..che forse è anche una delle ultime che ha partecipato, mi pare di ricordare ora…
Postalo tranquillamente tu, noi abbiamo inserito sia su google+ sia su fb nei nostri canali!!!
MESSAGGIO IMPORTANTE PER I FINALISTI E VINCITORI DEL CONCORSO “ANCHE TU SU OUBLIETTE” MESE DI SETTEMBRE: INVIATEMI LA VOSTRA EMAIL, E’ IMPORTANTE. LA VOSTRA POESIA COMPARIRA’ IN UN EBOOK CREATO DA OUBLIETTEMAGAZINE GRATUITO E SCARICABILE.
Con il presente invio la mia opera per il concorso in oggetto per la Sez. A.
Dichiaro di essere il titolare dell’opera e di accettare le regole e norme del concorso.
cordiali saluti
Francesca Ghiribelli
FIOR DI LOTO
Seduci le gocce di pioggia
Fra le tue dolci anime di foglia.
Intarsi il sorriso di un filo di rugiada
Poi pervadi di essenza la giornata.
Soavi petali bianchi
Intrecciano di fascino
Le tue delicate armi.
Denudi il tuo stelo
Per farti coroncina sopra a un velo,
poi sfili madamigella
indossando la tua bianca gonnella.
Fior di sposa,
fior d’amore,
ormai sfogli il mio cuore
senza imprimere parole.
Sei indulgente
Mai invadente,
ma quando qualcuno
ti raccoglie,
tu apri gli occhi
e le fai la corte.
Non sei nobile,
non sei povero,
sei soltanto
un fior di loto.
Francesca, non ha letto il bando?
Si partecipa via email o via posta prioritaria, NON sul sito.