"La casa dei ciclamini" di Sergio Casagrande – recensione di Marzia Carocci

“La casa dei ciclamini” di Sergio Casagrande

Definirei il romanzo “la casa dei ciclamini”,un teatro di parole,una sceneggiatura particolarmente ironica e ben costruita, scritta con maestria dove il tutto appare visibile grazie alla ricchezza di particolari e alla curata semantica che l’autore sa proporre, rendendo in continuo movimento quello che dalla sua fervida fantasia, scaturisce.

Un ospizio che non è altro simbiosi di una società dove gli elementi hanno caratteri più disparati,sarà il nucleo di questo romanzo,un ospizio che è conca di vissuto dove personaggi particolari, prenderanno vita; Bimba, che ha dimenticato la propria identità, il professore,un vecchio stravagante, la baronessa, el contadin ecc..ecc

Personaggi descritti minuziosamente, tanto di “vederli” col pensiero.

All’interno del romanzo, tre storie ambientate tra il 5°e il 6° secolo,faranno strada ad un continuo susseguirsi di scene quasi teatrali, dove si parlerà di amore, di dolore, di violenza , con una buona preparazione e informazione storica.

Vicende sapientemente descritte , dove il lettore si sentirà trasportato in ambienti e situazioni al quale sembrerà di partecipare.

Sergio Casagrande è un autore che sa come ottenere attenzione, la sua scrittura non risulta mai statica, l’ironia e la ricchezza d’immaginazione,porta il lettore a non annoiarsi.

Una lettura onirica, dove il sogno s’interseca alla realtà, dove l’umanità e la disumanità prendono forma in un romanzo dal volto nuovo,un romanzo schietto ed immediato fra normalità e sana follia.

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Written by Marzia Carocci

12 pensieri su “"La casa dei ciclamini" di Sergio Casagrande – recensione di Marzia Carocci

  1. Paola Pistolesi ‎.. Il libro mi è piaciuto molto , è ricco di particolari .. tanto da farti davvero immaginare di essere tra i personaggi , molto bella la seconda parte , i tre racconti ,nelle varie epoche , si coglie una grande cultura storica .
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  2. Sergio Casagrande è un autore che sa come ottenere attenzione, la sua scrittura non risulta mai statica, l’ironia e la ricchezza d’immaginazione,porta il lettore a non annoiarsi.

    Una lettura onirica, dove il sogno s’interseca alla realtà, dove l’umanità e la disumanità prendono forma in un romanzo dal volto nuovo,un romanzo schietto ed immediato fra normalità e sana follia.

    Confermo quanto affermato da Marzia Carocci.
    Sergio è una “penna” originale, onirica, mordace, acuta, che punta dritto verso il cielo.
    Grazie mille caro Sergio!!!!

  3. Confermo quanto affermato da Marzia Carocci.
    Sergio è una “penna” originale, onirica, mordace, acuta, che punta dritto verso il cielo.
    Una personalità in bilico tra l’acuta ironia, sempre molto garbata, e la sana follia…
    Grazie mille caro Sergio!!!!

  4. Questo punzecchiante e brioso romanzo l’ho letto tempo fa. Debbo dire che mi ha favorevolmente sorpreso per lo stile e indubbia originalità. Parole che si accavallano tra il serio e il faceto che celano il desiderio dell’autore di un mondo impossibile e migliore. Originale per la sua stravagante intuizione di far raccontare i sogni da un cieco, che navigando tra presente e passato, li descrive alla lavagna. Rilevanti i cenni storici mettendo in risalto gli orrori dell’inquisizione spagnola. E infine un’empatia che si intravede nei passaggi dall’inizio alla fine del romanzo e la sensazione di partecipare ai gustosi eventi non come semplice spettatore ma come protagonista.

    1. Giovanna! Hai scritto una breve recensione anche tu! :D Grazie mille, spero di averti tra i lettori abituali vista la precisione e l’interesse dei tuoi commenti! Buona giornata!

  5. Il libro di Sergio Casagrande è un romanzo ricco di colpi di scena che lasciano il lettore curioso, senza mai stancarsi,di arrivare alla fine per scoprire ancora e vivere altre emozioni in simbiosi con i personaggi.
    Quello che più mi ha coinvolto nella lettura è che,per la prima volta questo mi accade,mi è sembrato di leggere un romanzo nuovo;spesso capita di trovare dentro le “parole” dell’Autore le stesse “parole” di altriAutori.
    Lo stile,quindi, è completamente originale.
    Gli ultimi capitoli sono ricchi di storia ben raccontata,dove si muovono una moltitudine di personaggi fantastici,ricchi di grande passionalità…
    Bravo Sergio,è stato un piacere conoscere il tuo libro,spero di iniziare a leggere presto il tuo prossimo lavoro.

  6. Sergio sa scrivere. Leggere le sue cose è un vero piacere. Dimostra una sensibilità non comune, capace di riportare alla luce antiche cose sprofondate nell’inconscio. E le descrizioni sono così accurate da dare l’impressione proprio di esserci.

  7. l tuo comporre versi è stupendo! che dolce meravigliosa esperienza quella di poter gustare la vita attraverso i tuoi scritti! Leggerti e STUPENDO ……
    Dolce serata …

  8. Ho letto con grande diletto il tuo libro che mi è piaciuto molto perchè sollecita riflessioni e risposte, approfondisce con note storiche ed episodi non a tutti conosciuti fatti importanti del tessuto storico che ci appartiene , presente e passato, che non passa mai senza lasciare un segno profondo,( vedi l’ Inquisizione e tutto ciò che riguarda l’ istituzionalizzazione delle religioni.)

    ——–

    “L’ intelligenza è libera, non è condizionata da chicchessia”, dice il Professore, personaggio chiave del tuo libro. Sono d’accordo con lui, alias, con te, caro Sergio. E spero che un giorno, ma non credo potrà avverarsi mai, sia lasciata a tutti, ovunque nel mondo, la libertà di pensiero per quel che riguarda il Mistero, ovvero , tutto ciò che va oltre le conoscenze scientifiche. Bellissima la Preghiera al Grande Spirito, degli Indiani d’ America, efficacemente posta a chiusura del romanzo , anche se mi viene difficile chiamare “romanzo” il tuo libro i cui personaggi più disparati escono direttamente dalla storia o da quella Casa dei Ciclamini, che io so che conosci benissimo . A parte il Professore e qualche altro inventato personaggio, che servono da spalla al tuo pensiero. L’ attualità del tuo libro sta nel fatto che giunge in un momento, il nostro, di profonda crisi del pensiero religioso nella civiltà occidentale. Questa la domanda di fondo, che và oltre una facile risposta : se sono utili, se mai lo siano state, le religioni , come spinta verso l’ etica e l’ amore universale. La risposta , lasciata alla libertà di chi legge, la si può trovare fra le pagine del tuo libro. Che ho letto due volte, un po’ perchè ne ho avuto il tempo e molto per coglierne ogni interessante aspetto: ironia, acuta e fedele indagine storica, ricerca della verità che sta dietro le apparenze, gradevolezza espressiva. Col tuo romanzo si comincia così, leggendo, ma dopo un po’ il libro ti inghiotte, si finisce dentro il racconto, in una parte o in un’ altra . I toni sono quelli della favola, che si fa realtà. E dove finisce la favola comincia la verità, che è tragedia. Non ci sono Paradisi.

    Ti faccio i miei più vivi complimenti Sergio, e ti auguro sinceramente sempre maggiori successi.

  9. Sono arrivata in forte ritardo a leggere questo straordinario romanzo, pungente e provocatorio. Dopo i miei primi dubbi sull’ambientazione (un ospizio non è proprio il mio genere), devo ammettere che l’autore Sergio Casagrande è riuscito in pieno a rapirmi e portarmi dentro a quelle pareti, insieme a quei suoi strani personaggi.La sua scrittura scorrevole e a tratti ironica riesce a descrivere in modo semplice le caratteristiche spesso improbabili di chi dà vita al libro. Il suo narrare è simpatico e intrallazzato anche da espressioni di dialetto veneto messe ad ok per strappare più di un sorriso durante la lettura. Sono rimasta anche affascinata da alcuni personaggi, una tra tutti Bimba, dolce, ingenua e delicata come una bambina…però non voglio svelare oltre la trama.Vi dico solo che leggendo questo libro si entra in un mondo fiabesco e moderno, ci sono vari racconti molto intensi scritti nell’arco delle 220 pagine. Un libro profondo e di grande umanità, se volete anche scomodo, del quale vi consiglio la lettura.

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